Controlli notturni dei carabinieri: due denunce

I carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza hanno intensificato i controlli serali e notturni nel territorio, con l’obiettivo di contrastare la criminalità e le violazioni delle norme stradali. Le operazioni, svolte nella serata di mercoledì 2 aprile e nella notte successiva, hanno portato a significativi risultati, con il controllo di 52 persone e 34 veicoli. Durante l’attività sono state ritirate una patente di guida, sequestrata un’autovettura e denunciate due persone.

In particolare, un automobilista è stato sorpreso alla guida con la patente già revocata, mentre un altro è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza alcolica. Inoltre, un cittadino straniero è stato fermato mentre camminava tranquillamente, in violazione del decreto di espulsione a lui comminato mesi prima. Tre giovani, infine, sono stati trovati in possesso di dosi di droga, prontamente sequestrate.

Il Nucleo Radiomobile di Piacenza ha fermato, alle 2 di notte, un 34enne straniero residente a Rivergaro mentre era alla guida di un’auto non di sua proprietà, in via Emilia Pavese. L’accertamento con etilometro ha rivelato un tasso alcolemico positivo, per cui il conducente è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Un altro caso si è verificato a Castel San Giovanni, dove un 47enne, residente in provincia di Milano e sottoposto alla misura dell’affidamento in prova, è stato trovato alla guida senza patente, revocata in precedenza. L’autovettura è stata sequestrata ai fini della confisca.

In un’altra operazione, un 28enne senza fissa dimora e irregolare, fermato a Castel San Giovanni, è stato denunciato per soggiorno illegale in Italia, dopo essere stato trovato in violazione del decreto di espulsione emesso nel novembre 2024. Il giovane è stato accompagnato presso la Questura di Piacenza per l’espulsione.

Infine, a Rivergaro e Pontenure, tre piacentini di età compresa tra i 34 e i 42 anni sono stati segnalati come assuntori di droga. Durante le perquisizioni, i carabinieri hanno trovato circa 3 grammi di cocaina, che sono stati sequestrati.




La Guardia di Finanza arresta spacciatore con oltre 200 dosi di cocaina

Aumentano i controlli delle Fiamme Gialle nel piacentino, con l’obiettivo di contrastare i traffici illeciti, in particolare quelli legati agli stupefacenti. Nel corso di un controllo da parte di una pattuglia composta da militari specializzati ATPI e unità cinofile del Gruppo di Piacenza, è stato individuato un individuo con un comportamento sospetto. L’episodio è avvenuto tra la stazione ferroviaria e i giardini Margherita. A insospettire i militari è stato il movimento anomalo di uno straniero, che, alla vista della pattuglia, ha cercato di allontanarsi rapidamente. I cani antidroga Helly e Martin, appositamente addestrati, hanno immediatamente segnato il sospetto, che è stato perquisito.

Durante il controllo, sono stati trovati circa 4 grammi di cocaina, suddivisi in cinque bustine pronte per essere distribuite. Ma l’attività delle Fiamme Gialle non si è fermata qui. Grazie agli immediati approfondimenti, è stato possibile rintracciare l’auto con cui il soggetto era arrivato sul posto, un veicolo noleggiato. All’interno dell’auto, nascosti in un vano, sono stati trovati altri 37 involucri di cocaina, per un peso complessivo di circa 30 grammi.

Le indagini si sono poi estese alla camera di un albergo di Piacenza dove l’uomo alloggiava. Qui, i militari hanno sequestrato ulteriori 80 grammi di cocaina, equivalenti a circa 160 dosi, insieme a un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento. Inoltre, è stato rinvenuto un coltello, probabilmente utilizzato per dividere le dosi.

L’uomo, un cittadino straniero, è stato arrestato e trasferito nel carcere di Piacenza, dove rimarrà a disposizione della giustizia. È stato deferito per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’art. 73 D.P.R. 309/1990. La cocaina sequestrata, circa 114 grammi, corrisponde a un totale di 202 dosi, tutte destinate al mercato dello spaccio cittadino.




Ispezione dei Nas in un ristorante etnico della Bassa Val Tidone: gravi carenze igieniche

I Carabinieri del NAS (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) di Parma hanno recentemente svolto una ispezione igienico-sanitaria presso un ristorante etnico situato nella Bassa Val Tidone, in provincia di Piacenza, riscontrando criticità igienico-sanitarie.
In particolare, sono emerse carenze igienico-sanitarie all’interno della cucina, interessata da una diffusa
presenza di sporco vetusto e accumuli di unto su superfici, attrezzature e strumenti di lavoro. È stata inoltre accertata la mancata attuazione del piano di autocontrollo, in particolare per quanto riguarda le procedure di disinfezione e derattizzazione, fondamentali per garantire la salubrità degli ambienti.
Riscontrata anche la violazione del divieto di fumo nei luoghi chiusi, con rinvenimento di residui di sigarette nella cucina e nel magazzino alimentare, in palese contrasto con la normativa vigente a tutela della salute e della sicurezza alimentare.
Al legale rappresentante dell’attività sono state contestate violazioni amministrative che comportano
sanzioni pecuniarie per un importo complessivo di 3.440 euro.




Tenta di rubare una bicicletta ma viene visto da due poliziotti in borghese: arrestato

Nel primo pomeriggio di sabato 29 marzo 2025 le Volanti della Questura di Piacenza hanno arrestato in flagranza di reato per tentato furto di una bicicletta un cittadino tunisino di 38 anni, con alcuni precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. L’uomo, senza fissa dimora, è in regola con le norme per il soggiorno sul territorio nazionale.

Il cittadino straniero si è introdotto nel cortile di un condominio, in zona di piazzale Milano, scavalcando una recinzione e poi ha tentato di appropriarsi di una bicicletta lì posteggiata nella rastrelliera.

Nelle vicinanze passavano due giovani agenti della polizia di Stato, fuori servizio. Insospettiti dai movimenti dell’uomo, lo hanno tenuto d’occhio e nel frattempo hanno richiesto l’intervento della Volante.

Lo straniero intanto ha incominciato a trafficare intorno ad una bici collocata nell’androne dell’edificio. I due agenti, insieme al personale della Volante, prontamente intervenuta sul posto, lo hanno identificato. Visto che non risultava domiciliato presso quel palazzo e che la bici non era sua (appartenendo ad un condomino che ha sporto immediata denuncia per il tentato furto), a fronte dei suoi svariati precedenti, hanno provveduto ad arrestarlo e lo hanno portato presso gli Uffici della questura per procedere ad una completa identificazione lo hanno trattenuto in attesa del rito direttissimo. Il giudice ha deciso di sottoporlo alla misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e lo ha rimesso in libertà.

(Immagine creata con AI)




Si schianta contro un albero in via Corvi: 45enne in gravi condizioni

Incidente stradale questa mattina in via Corvi a Piacenza. Per cause in corso di accertamento una VW Polo, guidata da un quarantacinquenne, ha dapprima abbattuto una recinzione e poi ha terminato la propria corsa contro un albero. Nell’impatto l’uomo che era al volante ha riportato gravi lesioni. Per prestargli soccorso sono intervenute un’ambulanza della Croce Bianca e l’auto infermieristica del 118. Sul posto anche due pattuglie della polizia locale a cui spetterà ricostruire la dinamica del sinistro.




Biglietti del bus rubati e materiale per confezionare dosi: una denuncia

Continuano i controlli della polizia di Stato nelle aree sensibili di Piacenza. Nel pomeriggio di venerdì gli equipaggi della Squadra Mobile hanno effettuato controlli nella zona compresa tra via Calciati e Piazzale Marconi, viste le molte segnalazioni da parte di cittadini che segnalavano sospetti traffici illeciti.
In particolare sono stati monitorati due nordafricani che bivaccavano di fronte ad un supermercato di via Calciati, facendo la spola con il piazzale della stazione ferroviaria.
Attraverso vari pedinamenti è stato possibile individuare la base dei due, in una palazzina abbandonata nei pressi della stazione.
Con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, gli agenti della Mobile sono entrati nel rifugio dei due, trovando vario materiale per il confezionamento dello stupefacente, seppur non rinvenendo droga.
Nel corso della perquisizione sono inoltre stati trovati 122 biglietti del bus, verosimilmente provento di furto.
Uno dei due fermati è stato quindi denunciato per ricettazione e per entrambi sono state avviate le pratiche a cura dell’Ufficio Immigrazione per l’espulsione dal territorio nazionale.




Fiorenzuola d’Arda: investe un pedone e fugge: identificato e denunciato il conducente

Un incidente stradale avvenuto nella serata del 14 marzo 2025, intorno alle 23:00, ha visto coinvolto un operaio 58enne originario della provincia di Roma, residente da tempo a Fiorenzuola d’Arda. L’uomo, alla guida della sua auto, ha investito un pedone, un 49enne del posto, che è stato gravemente ferito. Dopo l’incidente, il conducente si è fermato brevemente per poi fuggire, facendo perdere le proprie tracce.

La vittima, soccorsa dal 118, è stata trasportata d’urgenza all’Ospedale Maggiore di Parma, dove è stata sottoposta a intervento chirurgico e dimessa con una prognosi di 50 giorni.

I carabinieri del Radiomobile di Fiorenzuola d’Arda, con il supporto dei colleghi di Castell’Arquato, hanno avviato immediatamente le indagini, avvalendosi di immagini di videosorveglianza, del sistema di lettura targhe e delle prime dichiarazioni della vittima. Grazie a questi elementi, sono riusciti a risalire all’auto coinvolta nell’incidente, già portata in carrozzeria per riparazioni. I danni alla parte anteriore della vettura, con il faro rotto, il cofano ammaccato e il parabrezza infranto, erano incompatibili con la versione fornita dal proprietario, che aveva dichiarato di aver danneggiato l’auto in un incidente con un capriolo avvenuto il 15 marzo a Vernasca.

Le incongruenze tra quanto dichiarato e le prove raccolte hanno portato all’identificazione dell’uomo, che è stato denunciato per omissione di soccorso, lesioni stradali gravi e fuga da incidente.




Un appartamento in via Roma era una base di spaccio. Arrestati due pusher e denunciato il locatore

Due cittadini albanesi, di cui uno irregolare sul territorio nazionale, sono stati arrestati dalla Squadra Mobile della Questura di Piacenza per spaccio di droga ed il proprietario di un appartamento situato in via Roma a Piacenza, è stato denunciato. L’immobile veniva infatti utilizzato come base operativa dai due pusher per nascondere e smerciare cocaina, ed era il fulcro dell’attività criminale. L’arresto è avvenuto dopo una cessione di cocaina a un cliente. Durante la perquisizione, sono stati trovati oltre 30 grammi di cocaina già suddivisi in dosi, un bilancino di precisione e attrezzature per il confezionamento, oltre a 1.700 euro in contanti. Gli arrestati avevano accesso all’appartamento tramite le chiavi e conservavano lì parte della droga.

Dopo il fermo, i due spacciatori sono stati trasferiti presso il carcere di Piacenza, con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le autorità hanno avviato l’iter per l’espulsione del soggetto irregolare, che sarà eseguita una volta concluse le vicende giudiziarie. L’indagine ha presentato difficoltà aggiuntive a causa dell’assenza di una comunicazione ufficiale di ospitalità o di registrazione del contratto di affitto, rendendo difficile l’identificazione dei due uomini.

Gli accertamenti successivi hanno permesso di risalire al proprietario dell’immobile e al professionista che aveva gestito l’affitto tramite annunci online. Si è scoperto che l’appartamento era stato locato per 1.200 euro per un periodo di 29 giorni. Il locatore è stato multato per 2.000 euro per non aver comunicato all’Autorità di Pubblica Sicurezza l’ospitalità dei cittadini stranieri, come previsto dalla legge. Inoltre, è stato denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, avendo dato alloggio a uno spacciatore irregolare al fine di trarre profitto dall’affitto. Le autorità continuano a monitorare attentamente la situazione in via Roma, considerata una delle aree sensibili della città.




Nas: gravi carenze igienico-sanitarie in un salone di acconciatura a Piacenza

I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (N.A.S.) di Parma hanno recentemente condotto un’ispezione presso un salone di acconciatura a Piacenza, nell’ambito di una serie di controlli mirati alla tutela della salute pubblica. Durante l’operazione sono emerse numerose irregolarità, che hanno portato al sequestro di prodotti e attrezzature.

In particolare, sono state sequestrate 102 confezioni di cosmetici, poiché le etichette non riportavano le informazioni obbligatorie in lingua italiana, violando le normative vigenti. Inoltre, gli ispettori hanno rilevato diverse criticità igienico-sanitarie: i servizi igienici del salone erano ricoperti di sporcizia accumulata e ragnatele, la biancheria pulita era esposta a possibili contaminazioni e mancava una postazione idonea per le attività di tintura, sprovvista del necessario sistema di aspirazione.

Un’altra infrazione riguardava l’uso promiscuo dell’area destinata alla preparazione delle tinture, dove sono stati trovati un frigorifero e stoviglie private, utilizzati per scopi alimentari, compromettendo l’adeguatezza dell’ambiente lavorativo.

L’indagine ha inoltre rivelato che nel salone era attiva, senza autorizzazione comunale, un’attività di onicotecnica, ovvero di ricostruzione e decorazione delle unghie. Anche qui, i militari hanno proceduto al sequestro di strumenti professionali, tra cui una fresa per unghie e tre lampade UV. Durante l’ispezione, una coadiuvante familiare familiare, priva della necessaria qualifica di estetista, è stata sorpresa a svolgere queste mansioni, nonostante sia richiesta una specifica abilitazione per tale attività.

A seguito delle violazioni riscontrate, il titolare del salone e la coadiuvante familiare sono stati sanzionati con multe per un totale di 2.304 euro. I controlli delle forze dell’ordine proseguiranno per garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie e la tutela della salute dei consumatori.




Mucca cade in un dirupo. Salvata dai vigili del fuoco con l’elicottero

Un intervento complesso e delicato ha impegnato per gran parte della giornata i vigili del fuoco di Piacenza, accorsi per soccorrere una mucca caduta in un dirupo tra i boschi di Ottone e Gorreto, al confine tra Emilia-Romagna e Liguria. La segnalazione è arrivata questa mattina da un allevatore della zona, preoccupato per la sorte dell’animale, che era scivolato in una zona impervia e non riusciva a risalire.

La situazione si è rivelata ancora più critica poiché la mucca era gravida e, dopo essere rotolata per diversi metri, si era accasciata sul fondo del dirupo, incapace di muoversi. Senza l’intervento tempestivo dei soccorsi, l’animale avrebbe probabilmente perso la vita. Dopo diverse ore di tentativi, è stato richiesto l’intervento di un elicottero Drago, giunto da Bologna, che ha reso possibile il recupero.

I vigili del fuoco hanno raggiunto la mucca da terra e l’hanno imbragata con una speciale rete, collegata all’elicottero. Il velivolo ha poi sollevato l’animale, trasportandolo in una zona sicura, dove è stato consegnato al proprietario in buone condizioni di salute.

L’operazione, durata diverse ore, ha richiesto un grande coordinamento e attenzione per evitare ulteriori traumi alla mucca. Grazie alla professionalità dei soccorritori.




Non si ferma all’alt dei carabinieri. Inseguita ed arrestata

Una donna di 24 anni è stata arrestata dai carabinieri dopo un rocambolesco inseguimento, iniziato a Castel San Giovanni e conclusosi a Borgonovo Val Tidone. L’episodio è avvenuto nella notte del 22 marzo 2025, quando la giovane, alla guida di un’auto in compagnia di una sua amica di 30 anni, non ha rispettato l’alt intimato da una pattuglia dei carabinieri in località Dogana Po, nei pressi del casello autostradale.

Erano circa le 2 di notte quando i militari dell’Arma, impegnati in un controllo stradale, hanno cercato di fermare il veicolo. Tuttavia, la conducente, incappucciata, ha ignorato l’ordine e ha dato il via a una fuga spericolata. L’inseguimento è proseguito a tutta velocità attraverso il centro abitato di Castel San Giovanni, dove l’auto ha affrontato alcune rotonde contromano, per poi continuare lungo la statale 412 in direzione di Borgonovo Val Tidone.

Il tentativo di fuga è terminato in via Agazzari a Borgonovo Val Tidone, dove i carabinieri sono riusciti a bloccare il veicolo dopo che questo ha speronato un’auto in sosta. La passeggera è riuscita a scappare a piedi, ma è stata successivamente identificata e denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.

La perquisizione del veicolo e della 24enne, un’operaia piacentina, non ha rivelato il possesso di sostanze illecite o armi. Tuttavia, dalle verifiche è emerso che l’auto era sottoposta a fermo amministrativo per mancata revisione. Oltre alle numerose violazioni del codice della strada, la giovane è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale e posta agli arresti domiciliari su disposizione dell’autorità giudiziaria.




Caporalato nella bassa piacentina: arrestati due cittadini stranieri

Due cittadini stranieri, rispettivamente di 53 e 27 anni, sono stati arrestati nella mattina del 19 marzo 2025, con l’accusa di sfruttamento del lavoro e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’indagine, condotta dai carabinieri della Stazione di Cortemaggiore e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Piacenza, ha portato all’emissione di una misura di custodia cautelare in carcere, dopo mesi di indagini iniziate nell’estate del 2024.

I due arrestati, residenti in un comune della provincia piacentina, avrebbero approfittato della vulnerabilità di alcuni connazionali, impiegandoli come braccianti agricoli in condizioni di sfruttamento estremo. Gli operai erano costretti a lavorare fino a 12 ore consecutive nei campi, spesso sotto temperature superiori ai 30 gradi, senza ferie o giorni di riposo. Il tutto in violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, poiché i lavoratori non erano dotati dei dispositivi di protezione previsti e non avevano effettuato i corsi obbligatori.

La retribuzione? Soli 5 euro all’ora, ben al di sotto dei minimi contrattuali. Ma non finisce qui: i due arrestati avrebbero trattenuto ulteriori somme ai lavoratori, giustificando queste “deduzioni” con presunti costi di locazione e spese burocratiche. Alla fine, gli operai guadagnavano tra i 200 e i 500 euro al mese, cifre del tutto sproporzionate rispetto agli sforzi richiesti.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il sistema di sfruttamento era gestito attraverso una società intestata alla moglie del 53enne e coinvolgeva lavoratori di età compresa tra i 25 e i 67 anni, tutti connazionali degli arrestati. Inoltre, i due avrebbero richiesto tra gli 8 e i 10 mila euro a chi desiderava ottenere un permesso di soggiorno temporaneo. Una volta scaduto il permesso, i lavoratori venivano mantenuti in uno stato di irregolarità e sfruttati ulteriormente, senza mai ricevere il supporto promesso.

A peggiorare la situazione, uno dei due arrestati avrebbe minacciato le vittime per impedire loro di collaborare con le autorità, una volta scoperto che le indagini erano in corso. Durante le perquisizioni, i carabinieri hanno sequestrato materiale amministrativo e informatico ritenuto utile per approfondire l’inchiesta.

Il fenomeno del caporalato, ben noto nel settore agricolo, emerge ancora una volta come una piaga che mina la dignità e i diritti dei lavoratori. I due arrestati sono stati condotti al carcere delle Novate, dove resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

(Immagine creata con AI)