Srl e cooperative: per le realtà più grandi scatta l’obbligo di nomina di un revisore dei conti

La Camera di Commercio dell’Emilia ricorda a tutte le Società a Responsabilità Limitata (SRL) e alle Cooperative del territorio un importante adempimento: l’obbligo di nominare un organo di controllo o un revisore legale dei conti. Questa disposizione, prevista dal Codice della crisi e dell’insolvenza, è fondamentale per garantire la corretta gestione e trasparenza delle attività aziendali.

Nelle prossime settimane, il Registro delle Imprese della Camera di Commercio avvierà una serie di verifiche per accertarsi che tutte le imprese interessate abbiano effettuato queste nomine. Le società che risulteranno non in regola riceveranno un invito a sanare la propria posizione entro 45 giorni.

“Comprendiamo che le normative possano essere complesse, ma è nostro dovere assicurare che le imprese del nostro territorio operino nel rispetto delle regole per garantire la sana e trasparente gestione – sottolinea Roberto Albonetti, Segretario Generale della Camera di Commercio.- Invitiamo pertanto tutte le SRL e le Cooperative a verificare la propria situazione e, se necessario, a procedere con la nomina dell’organo di controllo o del revisore. Gli uffici camerali sono a disposizione per fornire chiarimenti e supporto in questo processo.

Ma cosa succede se non ci si mette in regola?
Trascorso il termine dei 45 giorni senza che la situazione sia stata regolarizzata, la Camera di Commercio dovrà segnalare la società al Tribunale competente. Questo può portare alla nomina d’ufficio dell’organo di controllo o del revisore, con costi aggiuntivi a carico dell’impresa, oltre all’applicazione di sanzioni per l’omessa nomina.

L’obbligo di nomina sorge in diversi casi, tra cui:

·         Se la società è tenuta a redigere il bilancio consolidato.

·         Se controlla un’altra società già soggetta a revisione legale dei conti.

·         Se, per due anni consecutivi, la società supera almeno uno dei seguenti limiti:

Totale dell’attivo patrimoniale superiore a 4 milioni di euro.

Ricavi delle vendite e delle prestazioni superiori a 4 milioni di euro.

Media di almeno 20 dipendenti occupati durante l’esercizio.

Per maggiori informazioni e per verificare la propria posizione, le imprese possono rivolgersi agli uffici del Registro delle Imprese della Camera di Commercio dell’Emilia, o consultare il sito web www.emilia.camcom.it




Magazzino  BSB- Unieuro. Accordo secondo livello della Filt Cgi: 1900€ di premio

Siglato accordo di 2 livello tra FILT CGIL e BSB, azienda che lavora in appalto per la multinazionale Unieuro leader delle vendite di elettrodomestici e di elettronica, accordo che prevede per più di 300  lavoratori  del magazzino centrale di Piacenza un importo di più di 1900€ tra Premio di Produzione e presenza  per l’anno 2025.
“Come FILT CGIL – dichiara il sindacato – siamo estremamente soddisfatti di continuare a difendere il salario dei lavoratori e  dal  caro vita con accordi di sito innovativi e redistributivi della ricchezza prodotta dai lavoratori”.




Bando della Camera di Commercio dell’Emilia per l’efficientamento energetico delle imprese

La Camera di Commercio dell’Emilia promuove l’efficientamento energetico delle imprese e l’incentivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS).

“Con questo intervento – sottolinea il Vicepresidente Vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, l’imprenditore piacentino Filippo Cella – andiamo ad intervenire su una voce di costo particolarmente rilevante per le imprese, ma è evidente che puntiamo ad incidere positivamente anche su quella sostenibilità ambientale dei processi produttivi sulla quale si orientano crescenti investimenti da parte del sistema imprenditoriale”.

“Per questo – prosegue Cella –, insieme ai progetti atti a ridurre i consumi, andiamo a sostenere le spese orientate all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e, contestualmente, a promuovere nuove realtà territoriali (le CER e le CERS, appunto) che sanciscano nuove collaborazioni tra mondo dell’impresa, amministrazioni locali e i soggetti più sensibili nell’ambito dei contesti comunitari”.

Il bando sull’efficientamento energetico comporta un investimento camerale di 1,5 milioni di euro ed è destinato a sostenere le spese delle imprese per l’acquisto – installazione di collettori solari termici e/o impianti di cogenerazione e trigenerazione, impianti fotovoltaici, pompe di calore per la climatizzazione degli ambienti di lavoro, sistemi di accumulo dell’energia, macchinari e attrezzature a minor consumo rispetto a quelle già installate, sistemi di domotica per il risparmio energetico e corpi illuminanti a basso consumo (led).

“E’ un ventaglio di possibilità molto ampio – spiega il Presidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Stefano Landi – perché in questo modo si possono cogliere esigenze e possibilità di investimento molto differenziate tra le imprese, tutte chiamate a contribuire a quello sviluppo sostenibile che, oltre ad una riduzione dei costi di produzione, assicuri vantaggi collettivi sulla tutela dell’ambiente”.

Il bando camerale (da oggi disponibile integralmente sul sito dell’Ente) prevede un contributo massimo del 50% a fondo perduto (con un tetto di 14.000 euro) sulle spese sostenute dalle imprese (ivi incluse anche quelle di consulenza), a condizione che l’investimento minimo non sia inferiore a 5.000 euro e che i progetti prevedano una riduzione dei consumi energetici pari almeno al 10% o un’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili pari almeno al 5% dell’energia utilizzata dall’impresa prima dell’intervento.

Le domande di contributo potranno essere presentate – esclusivamente in via telematica – a partire dal prossimo 2 settembre.

Parte, inoltre, dal 22 luglio la possibilità di presentare domanda per l’accesso ai contributi riservati alle Comunità Energetiche Rinnovabili che si costituiscano entro il 30 giugno 2026, siano partecipate da almeno da 10 soggetti e la maggioranza sia rappresentata da micro, piccole e medie imprese.

“A questo sostegno – osserva il Vicepresidente Vicario Filippo Cella – affiancheremo un importante investimento per l’attivazione di un servizio di consulenza per quanti siano interessati alla creazione di nuove Comunità Energetiche Rinnovabili e, inoltre, uno specifico strumento di promozione che partirà da tavoli tecnici che realizzeremo con i comuni capoluogo”.

Anche per il bando sulle Comunità Energetiche Rinnovabili è previsto un contributo a fondo perduto (50% sulla spesa e max 15.000 euro).

Entrambi i bandi camerali saranno presentati in webinar il 16 luglio alle ore 11. Tutte le informazioni sul sito www.emilia.camcom.it.




Piacenza: Poste Italiane cerca portalettere (a tempo determinato)

Anche in provincia di Piacenza Poste Italiane è alla ricerca di portalettere da inserire con contratto a tempo determinato che si occuperanno del recapito postale (pacchi, lettere, buste, raccomandate, etc.) nell’area territoriale di propria competenza.

Per candidarsi è sufficiente inserire, entro mercoledì 16 luglio, il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito posteitaliane.it, nella sezione “Carriere” dedicata a “Posizioni Aperte” in cui sono indicati i requisiti per partecipare alla selezione. In fase di candidatura, sarà possibile indicare l’area territoriale di preferenza.

I requisiti richiesti per la candidatura sono il possesso di un diploma di scuola media superiore o diploma di laurea, anche triennale, è inoltre richiesta la patente di guida, in corso di validità, idonea alla conduzione dei mezzi aziendali. Non è richiesta alcuna conoscenza specialistica pregressa, il patrimonio di competenze ed esperienze che ognuno porta con sé è infatti per Poste Italiane un valore chiave.

Il Gruppo, che vede nella sua presenza capillare sul territorio uno dei propri asset strategici, rappresenta una realtà di primo piano nel panorama nazionale grazie anche all’attenzione che rivolge a temi di impatto sociale determinanti quali la sostenibilità, l’innovazione digitale e la coesione nazionale.




Buoni pasto: Lertora (Fiepet Confesercenti), con tetto commissioni al 5% fino a 400 milioni di euro di risparmio per gli esercenti

“Dal prossimo 1° settembre sarà finalmente e definitivamente operativo il tetto alle commissioni applicate alle imprese per l’accettazione dei buoni pasto, che non potranno più superare il 5% del valore nominale del ticket. Si tratta di un risultato importante, che recepisce una delle principali richieste avanzate da tempo dalla nostra Associazione: porre fine a un sistema che scaricava sugli esercenti oneri sproporzionati e insostenibili. Per bar, ristoranti e pubblici esercizi è una vera boccata d’ossigeno, soprattutto in una fase in cui i margini continuano a ridursi. Secondo le nostre stime, grazie a questa misura gli imprenditori potranno risparmiare complessivamente fino a 400 milioni di euro l’anno a livello nazionale, circa 1,5 milioni per il nostro territorio”.

Così Cristian Lertora, presidente di Fiepet Confesercenti Piacenza, la sigla che rappresenta ristoratori, baristi e altri pubblici esercizi aderenti alla Confederazione.

“Ringraziamo il Parlamento e il Governo, e in particolare il Ministro Francesco Lollobrigida, per aver finalmente ascoltato le ragioni delle imprese – sottolinea Lertora – Ora, però, è necessario vigilare affinché le società emettitrici non intervengano unilateralmente sulle convenzioni in essere, inserendo condizioni peggiorative su altri aspetti, come ad esempio l’allungamento dei tempi di pagamento. A parte questo, l’abbattimento dei costi di esercizio per gli esercenti sarà un vantaggio anche per i consumatori, favorendo una più ampia accettazione dei buoni pasto e innescando un circolo virtuoso che può rafforzare l’intera filiera”.

“È dunque il momento giusto – conclude Lertora – per aprire una riflessione sulla possibilità di innalzare il tetto di esenzione fiscale fino a 10 euro già con la prossima legge di Bilancio: un intervento che renderebbe i ticket più utili e convenienti per tutti, consumatori e imprese”.




Economia. A Piacenza prestiti in lieve crescita, risparmi oltre i 20 miliardi

A fine marzo 2025, il sistema del credito in provincia di Piacenza ha registrato un incremento dello 0,3% negli impieghi rispetto allo stesso periodo del 2024, quando si era invece verificata una flessione del 4,4%. Il volume complessivo dei prestiti concessi dalle banche ha così sfiorato i 6,3 miliardi di euro.

L’analisi, condotta dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia su dati della Banca d’Italia, mette in luce un quadro differenziato tra le varie categorie di clientela. In particolare, le famiglie consumatrici hanno aumentato il ricorso al credito dell’1,8%, mentre le imprese mostrano un lieve arretramento (-0,4%). Decisamente più marcata la contrazione per le società finanziarie e assicurative, che segnano un calo del 31,9%.

Nonostante ciò, le imprese rimangono i principali destinatari degli impieghi bancari, con una quota pari al 55,5%, seguite dalle famiglie con il 42,5%.

Nel dettaglio dei settori produttivi, soltanto il manifatturiero evidenzia una dinamica positiva (+4,9%), mentre risultano in calo l’edilizia (-12,0%) e i servizi (-3,3%).

Sul fronte della qualità del credito, si registra un lieve peggioramento del tasso di deterioramento, passato dall’1,0% del marzo 2024 all’1,5% nel primo trimestre 2025.

Quanto al risparmio, i depositi – in particolare quelli in conto corrente – sono cresciuti dello 0,5%, raggiungendo i 10,3 miliardi di euro. Molto più marcato l’incremento dei titoli a custodia, aumentati dell’8,4% fino a toccare i 9,7 miliardi.

Complessivamente, il risparmio bancario dei piacentini, sommando depositi e titoli, ha superato la soglia dei 20 miliardi di euro, confermando la solidità finanziaria del territorio alla fine del primo trimestre 2025.




Saldi estivi: al via domani in Emilia Romagna

Al via domani, sabato 5 luglio, i saldi estivi in Emilia-Romagna. Avranno una durata massima di 60 giorni e si concluderanno mercoledì 3 settembre 2025.

“I saldi sono un appuntamento importante per la nostra rete commerciale- afferma l’assessore regionale al Turismo e al Commercio, Roberta Frisoni-. Si tratta di un’opportunità di risparmio per le cittadine e i cittadini e per gli esercenti per promuovere le vendite e magari farsi conoscere anche da nuovi clienti. Ma i saldi rappresentano anche un’occasione per rivitalizzare le nostre città e sostenere il nostro tessuto commerciale. In estate poi sono tante le occasioni, anche serali, che nelle nostre città e nelle destinazioni turistiche coniugano eventi culturali o musicali con l’apertura dei negozi, rendendo ancora più piacevole per cittadini e turisti la visita e la frequentazione dei nostri centri storici, dei borghi o delle marine”.

Confermate le indicazioni degli scorsi anni: resta il divieto di vendite promozionali nei 30 giorni precedenti per quanto riguarda capi di abbigliamento, accessori, calzature, biancheria intima, pelletteria, tessuti per abbigliamento e arredamento. Inoltre, la merce oggetto di vendita dovrà essere disposta in maniera inequivocabilmente distinta e separata da quella eventualmente in vendita nelle condizioni ordinarie.




Camera di Commercio dell’Emilia: Un progetto di sviluppo per l’Appennino

Si protrarrà per tre anni il nuovo progetto che la Camera di Commercio dell’Emilia dedica all’Appennino piacentino, parmense e reggiano.

Un’iniziativa di ricerca e animazione territoriale che, per ciascun anno, sarà dedicata a specifiche tematiche, a partire dal focus sull’economia montana, sullo stato delle imprese e del lavoro, con una contemporanea valutazione delle criticità e dei bisogni del tessuto imprenditoriale in aree in cui non si è invertita la tendenza allo spopolamento, ma anche delle possibili azioni che possono ridare slancio a questi territori.

“L’obiettivo primario – sottolinea il Vicepresidente Vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, l’imprenditore piacentino Filippo Cella – è quello di individuare concrete prospettive di rilancio senza le quali il tessuto produttivo e il sistema dei servizi continueranno ad impoverirsi, con conseguenze negative non solo sulla montagna e sui suoi abitanti, ma con un impatto rilevante anche sul resto del territorio, con ulteriori concentrazioni di attività, residenze e servizi non facilmente sostenibili”.

“Proprio per questo – prosegue Cella – il nostro progetto si muove in linea con le Strategie Territoriali per le Aree Montane e Interne (STAMI) attivate dalla Regione Emilia Romagna, puntando a dare ulteriore impulso a politiche territoriali che, stimolando nuovo sviluppo in Appennino, generino un sostenibile equilibrio su tutto il territorio”.

“Un’iniziativa che vuole anche contribuire a rafforzare la coesione sociale delle comunità appenniniche e, più in generale, il benessere di tutti i territori provinciali, su cui stiamo lavorando anche attraverso analisi e approfondimenti specifici”.

“Vi sono – secondo Cella – possibilità che non si legano solo alle risorse locali della montagna, ma anche opportunità d’insediamenti che siano semplicemente compatibili e non intacchino queste stesse risorse; centri di ricerca e innovazione, ad esempio, così come le possibilità di smart working, non hanno particolari impatti, ma richiedono infrastrutture, in prevalenza immateriali, che oggi sono molto carenti, quando non del tutto assenti”.

“Per questo progetto – prosegue il Vicepresidente Vicario della Camera di Commercio dell’Emilia – ci avvaliamo delle competenze del Laboratorio di Economia Locale (LEL) dell’Università Cattolica; una realtà che ha sede proprio a Piacenza e che vanta un’esperienza pluriennale in materia di analisi territoriali e supporto tecnico-scientifico”.

La prima annualità del progetto camerale, come si è detto, è dedicata all’economia e al lavoro; “avremo poi altri approfondimenti sui giovani e sul sistema dei servizi e, così come avverrà in questa prima fase, tutti gli stakeholders – conclude Cella – saranno coinvolti, proprio perché l’obiettivo non è semplicemente quello di un censimento, ma l’individuazione di strategie che possano consentire di attrarre nuovi investimenti per lo sviluppo dell’Appennino”.




Confindustria Piacenza segue con attenzione la situazione di MCM

Confindustria Piacenza segue con la massima attenzione la delicata fase che sta attraversando MCM, azienda storica del nostro territorio, ed è attivamente impegnata nella ricerca di soluzioni concrete che possano garantire la continuità produttiva e occupazionale.
«Auspichiamo che l’impresa – da sempre fiore all’occhiello e punto di riferimento della meccatronica piacentina – possa proseguire nella propria attività, continuando a esportare nel mondo un know-how riconosciuto e apprezzato a livello internazionale», le parole del presidente Nicola Parenti.
«MCM rappresenta un presidio strategico per l’economia locale: un’eccellenza tecnologica che custodisce un patrimonio di competenze altamente specializzate, frutto di decenni di esperienza e innovazione. Con la sua dimensione e peso specifico, l’azienda costituisce un pilastro per centinaia di famiglie delle vallate piacentine e della città. Il suo processo produttivo alimenta un indotto fondamentale per il sistema della subfornitura meccanica della provincia, composto da una rete capillare di microimprese industriali e artigianali. Questa categoria di imprese costituisce l’elemento fondante della ricchezza industriale del nostro territorio».
Confindustria Piacenza rinnova la propria disponibilità a collaborare con tutte le parti coinvolte per sostenere ogni iniziativa utile alla salvaguardia di questa realtà produttiva di primaria importanza per il nostro territorio.




Caldo estremo: arriva l’ordinanza regionale. Stop al lavoro in edilizia e agricoltura dalle ore 12.30 alle ore 16

Stop al lavoro, in condizioni di caldo estremo o anomalo in determinate fasce orarie, nei cantieri edili e affini, in agricoltura, nel florovivaismo e nei piazzali della logistica.
Con un’ordinanza regionale, scatta in Emilia-Romagna – a partire da mercoledì 2 luglio – il divieto di lavorare in questi settori, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa, dalle ore 12.30 alle ore 16, nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello ‘Alto’. La misura resta in vigore fino al 15 settembre 2025, salvo revoca anticipata.
La Regione ha ritenuto necessario emanare un provvedimento a tutela della salute e dell’igiene pubblica, finalizzato a ridurre l’impatto dello stress termico ambientale sulla salute dei lavoratori impegnati all’aperto senza possibilità di ripararsi dal sole e dalla calura. La prolungata esposizione al sole rappresenta un pericolo per la salute dei lavoratori, perché può causare stress termico e colpi di calore, con esiti talvolta anche gravi.
“Tutelare i lavoratori per noi è una responsabilità e su questo abbiamo registrato grande disponibilità delle associazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali, per un’assunzione comune nello spirito del Patto per il Lavoro e per il Clima- evidenziano il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, e l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia-. Benché in Emilia-Romagna molte aziende si siano già attivate per trovare soluzioni adeguate- hanno puntualizzato-, serviva un atto in grado di garantire omogeneità delle misure sul territorio regionale e piena tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, compresa la possibilità di astensione dal lavoro nelle ore più calde della giornata. Gli aspetti fondamentali sono la flessibilità in entrata e in uscita dal luogo di lavoro, la rimodulazione degli orari, prevista peraltro dalla contrattazione”.
L’ordinanza
La misura prevede che è fatto divieto di lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12.30 alle ore 16, nei settori agricolo e florovivaistico, nei cantieri edili e affini, nonché nei piazzali della logistica (limitatamente a quelli destinati in via esclusiva e permanente al deposito merci, con esclusione delle pertinenze dei magazzini coperti), ad ogni lavoratrice e lavoratore, senza alcuna differenza di ruoli, inquadramento e applicazione contrattuale, nei giorni e nelle aree in cui la mappa del rischio pubblicata sul sito internet http://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ – riferita a: ‘lavoratori esposti al sole’ con ‘attività fisica intensa’ ore 12 – segnali un livello di rischio “Alto”. L’Inail, nell’ambito del progetto Worklimate (Inail-Cnr), ha reso disponibile sul sito web www.worklimate.it le mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione al caldo, al fine di contenere tale rischio per i lavoratori, tanto più per chi svolge attività fisica intensa.
Con riferimento alle attività svolte dai concessionari di pubblico servizio o connesse a ragioni di pubblica utilità e pronto intervento, i datori di lavoro adottano idonee misure organizzative finalizzate a salvaguardare le prestazioni dei servizi pubblici essenziali.
La mancata osservanza degli obblighi indicati dall’ordinanza comporterà le sanzioni previste per legge (art. 650 c.p.), se il fatto non costituisce più grave reato.
L’ordinanza è pubblicata sul sito della Regione Emilia-Romagna al link https://www.regione.emilia-romagna.it/stop-al-lavoro-in-condizioni-di-caldo-estremo (dove è possibile scaricarla e dove saranno pubblicate tutte le ulteriori informazioni) e sarà trasmessa, per gli adempimenti di legge, ai prefetti e a tutti sindaci dei comuni emiliano-romagnoli, alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dei datori di lavoro e delle associazioni di categoria.




Forpin, Cristina Repetti presidente raccoglie il testimone di Giuseppe Gallinari

Cristina Repetti è la nuova presidente di Forpin, che nel 2024 ha festeggiato un nuovo record di fatturato. Si è tenuta martedì 24 giugno l’assemblea annuale di Forpin, l’ente di formazione di Confindustria Piacenza. Insieme alla consueta approvazione del bilancio, il Consiglio ha eletto Cristina Repetti presidente del Consorzio. Un emozionato Giuseppe Gallinari ha lasciato la guida dell’ente dopo ventuno anni.

La sua presidenza ha accompagnato una fase di crescita costante di Forpin in termini di ore di corsi erogate, fatturato e dipendenti. I ricavi dell’ente sono passati dagli 1,5 milioni di euro del 2004 agli oltre 4 milioni di euro del 2024.

«Questa è un’assemblea importante, ricorrono i 35 anni di Forpin. Fu allora che Confindustria ebbe l’intuizione di creare questa realtà, idea poi rivelatasi vincente», le parole di un emozionato Giuseppe Gallinari, presidente uscente. «Per questa occasione abbiamo invitato anche i dipendenti, affinché potessero vedere di persona il risultato di un bilancio 2024 particolarmente performante. Abbiamo superato i 4 milioni, un valore che anche solo cinque anni fa sarebbe stato impensabile. Questi risultati non arrivano per caso, sono il frutto di un grande lavoro di squadra, giorno dopo giorno, dando il massimo per l’obiettivo».

Un percorso lungo quello di Gallinari, da oltre vent’anni alla guida dell’ente: «Per me è il momento di lasciare. Nel 2004 fu l’ingegner Giuseppe Parenti a chiamarmi. Mi piace l’idea di chiudere il cerchio con il figlio Nicola. Ringrazio Confindustria, che ha rappresentato il mio primo luogo di lavoro. Poi i presidenti e direttori che si sono succeduti hanno creduto in me, non posso che ringraziarvi. Un pensiero va anche ai CDA e consiglieri che mi hanno supportato. È stata una esperienza estremamente importante a livello professionale e umano. Un grosso in Bocca al lupo a chi mi succederà».

Il testimone passa a Cristina Repetti. Responsabile delle risorse umane in TGR (azienda metalmeccanica a Castel San Giovanni), è attiva da anni nel sistema Confindustria Piacenza. È attualmente al suo secondo mandato come delegata all’education nel Consiglio di presidenza dell’associazione, confermata da Nicola Parenti dopo il quadriennio di Francesco Rolleri.

Cristina Repetti ha accettato l’incarico: «Grazie per la fiducia che mi avete dimostrato negli ultimi anni. Tengo particolarmente a questo incarico, è per me una grande sfida e un grande onore. La formazione è un pilastro fondamentale della mia azienda e Forpin rappresenta l’eccellenza del nostro territorio in questo ambito. Ci entrerò in punta di piedi, partendo dall’impronta importante che Gallinari ha dato a questa realtà nel corso degli anni. Non mancherà il grande lavoro di squadra: non vedo l’ora di cominciare».

Il CDA di Forpin è stato quindi confermato anche per il prossimo triennio 2025-2027: Luciana Manco, Luigino Peggiani, Salvatore Pesco, Dario Cappellini, Cristina Repetti, Giuseppe Cella, Gian Luca Andrina, ai quali si aggiungono Elena Dallavalle e Maria Grazia Torlaschi.

«Oggi è una giornata speciale, un momento importante per tutti noi di Forpin», le parole di Antonella Vologni, direttrice di Forpin. «Il 2024 è stato anno importante. Abbiamo gestito quasi mille aziende, con una crescita del 16% rispetto al 2023. È la fine di un capitolo importante e l’inizio di un nuovo nella nostra società. Il presidente Gallinari lascia il testimone dopo un percorso straordinario. Ha accompagnato la crescita con passione e dedizione. La società è cambiata profondamente, siamo cambiati nel fatturato e nei collaboratori. Oltre ai numeri e ai bilanci credo che il valore più grande lasciato sia il patrimonio umano fatto di relazioni sincere, rispetto, entusiasmo e voglia di costruire insieme».

Entusiasmo anche del presidente di Confindustria Nicola Parenti: «Complimenti a Forpin per i risultati di bilancio, che non sono mai scontati. Dietro ai numeri ci sono le persone. Appena entrato qui in assemblea ho percepito fin da subito l’emozione dei dipendenti per l’esserci. Complimenti a Giuseppe Gallinari per il suo percorso qui. Insieme a Forpin e Assoservizi puntiamo a formare una nuova cittadella dell’impresa, della formazione e della innovazione. Un progetto molto ambizioso, che verrà realizzato grazie all’impegno di tutti e grazie ai grandi risultati raggiunti anche da Forpin in questi anni».




Da parte dei sindacati fari puntati sulla MCM dopo le voci di possibile fallimento

Nella giornata di venerdì si è diffusa la notizia secondo cui la filiale italiana di RIFA Precision Machinery ( MCM) sarebbe intenzionata a presentare istanza di fallimento. Da parte dell’azienda non è arrivato, al momento, alcun commento e la situazione proccupa i sindacati che hanno diffuso una nota stampa al riguardo:

“Stando a quanto abbiamo appreso da notizie in rete – scrivono i sindacati – che non hanno ancora trovato conferme da parte aziendale, ma che hanno messo in allarme oltre 300 famiglie – la filiale italiana di RIFA Precision Machinery ( MCM) presenterà istanza di fallimento.
Per prima cosa non abbiamo conferme ma nemmeno smentite di questa scelta che a nostro avviso è totalmente sbagliata, sia nei tempi sia nei modi. A partire da una procedura, quella del fallimento di cui abbiamo avuto notizie – lo ripetiamo – non confermiamo, che contestiamo in toto.
Immediatamente la RSU ha chiesto all’azienda di pronunciarsi in merito alla veridicità della notizia ed alle reali intenzioni sul futuro dell’unità produttiva, ma alla data odierna nessuna comunicazione è pervenuta da parte dei vertici aziendali.
La proprietà la smetta di nascondersi, ripristini la governance e assicuri gli strumenti finanziari necessari a produrre l’importante portafoglio ordini di cui è in possesso.
Da domani dopo le assemblee negli stabilimenti partirà lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori MCM di Vigolzone e Roveleto ed in assenza di risposte decideremo le forme di lotta più opportune per assicurare la continuità produttiva e la salvaguardia occupazionale”.

(Foto da sito internet MCM).