Da parte dei sindacati fari puntati sulla MCM dopo le voci di possibile fallimento

Nella giornata di venerdì si è diffusa la notizia secondo cui la filiale italiana di RIFA Precision Machinery ( MCM) sarebbe intenzionata a presentare istanza di fallimento. Da parte dell’azienda non è arrivato, al momento, alcun commento e la situazione proccupa i sindacati che hanno diffuso una nota stampa al riguardo:

“Stando a quanto abbiamo appreso da notizie in rete – scrivono i sindacati – che non hanno ancora trovato conferme da parte aziendale, ma che hanno messo in allarme oltre 300 famiglie – la filiale italiana di RIFA Precision Machinery ( MCM) presenterà istanza di fallimento.
Per prima cosa non abbiamo conferme ma nemmeno smentite di questa scelta che a nostro avviso è totalmente sbagliata, sia nei tempi sia nei modi. A partire da una procedura, quella del fallimento di cui abbiamo avuto notizie – lo ripetiamo – non confermiamo, che contestiamo in toto.
Immediatamente la RSU ha chiesto all’azienda di pronunciarsi in merito alla veridicità della notizia ed alle reali intenzioni sul futuro dell’unità produttiva, ma alla data odierna nessuna comunicazione è pervenuta da parte dei vertici aziendali.
La proprietà la smetta di nascondersi, ripristini la governance e assicuri gli strumenti finanziari necessari a produrre l’importante portafoglio ordini di cui è in possesso.
Da domani dopo le assemblee negli stabilimenti partirà lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori MCM di Vigolzone e Roveleto ed in assenza di risposte decideremo le forme di lotta più opportune per assicurare la continuità produttiva e la salvaguardia occupazionale”.

(Foto da sito internet MCM).




Piacenza. Ritorno alla bassa crescita, ma il sistema socio economico provinciale conferma la sua resilienza

E’ stato presentato questa mattina in Provincia il Rapporto congiunturale n. 47 – Dati a consuntivo 2024 di Piacenz@ Economia Lavoro e Società
Nel corso del 2024 è proseguita – in un contesto ancora segnato da incertezze geopolitiche e inflattive – la fase di crescita dell’economia internazionale e nazionale, non discostandosi molto però dai ritmi (contenuti) già sperimentati nel 2023, e che ci avevano riportato ai valori pre-pandemici. A livello globale il Pil ha segnato un +3,3% (da +3,1% un anno prima), mentre più vicino a noi la variazione del prodotto si è attestata nell’area Euro a +0,9% (da +0,4% nel 2023) e in Italia a + 0,7% (come l’anno precedente).
Il numero 47 di Piacenz@, nel riportare i dati a consuntivo dell’anno 2024, conferma il ritorno alla bassa crescita anche per il nostro sistema economico locale (e regionale). Secondo le ultime stime di aprile di Unioncamere Emilia-Romagna su dati Prometeia, il valore aggiunto piacentino – conclusasi nel 2023 (+0,3%) la fase di recupero post-covid – avrebbe infatti sperimentato nel 2024 una variazione che non è andata oltre lo 0,5 per cento (+0,6% in Emilia-Romagna), e che proseguirebbe, pur con una leggera accelerazione (+0,7%, come in regione), anche nel 2025.
Come spesso ci capita di osservare, anche in questo caso il sistema socio-economico provinciale sembra comunque aver reagito alle diverse sollecitazioni mostrando in generale (nel bene e ne male) una maggior resilienza, facendo quindi meglio in parecchie occasioni – come evidenzia il quadro di sintesi delle dinamiche dei principali settori riportato più sotto – dell’economia regionale (e nazionale).
Così è stato, a livello imprenditoriale, per la produzione industriale rilevata nell’indagine campionaria del sistema camerale, che nel 2024 ha chiuso a Piacenza ancora con un risultato positivo (+0,3%), certamente in decisa decelerazione a confronto con il +2,8% del 2023 e il +6,8% del 2022, tuttavia in controtendenza rispetto al dato negativo registrato ancora per l’Emilia-Romagna (-3,2%, dopo il -0,5% del 2023). Risultati migliori si rilevano da noi pure per il fatturato complessivo (+0,5% nel piacentino, -3,1% in regione) e – soprattutto – per il fatturato con l’estero (+1,9% contro -0,2%).
Il buon andamento della manifattura piacentina sui mercati esteri nel 2024 è del resto confermato anche dai dati ISTAT sulle esportazioni provinciali (circa 6,9 miliardi di euro), in crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente, ad un ritmo superiore a quello di molte province vicine e in controtendenza a confronto con la flessione rilevata a livello regionale (-2%) e nazionale (-0,4%). Bene qui hanno fatto il settore alimentare (+ 7,3%, dopo il +17,5% del 2023), meccanico (+6,9%, in accelerazione rispetto al +3,2% di un anno prima) e dei prodotti in metallo (+8,8%), per citare i comparti più rappresentativi dell’economia locale. In aumento sono risultate comunque anche le esportazioni del tessile-abbigliamento (+10,2%), riconducibili alle attività dei poli logistici provinciali.
Sempre sul versante delle imprese, il 2024 riserva invece al piacentino un’inversione del trend per le vendite del commercio al dettaglio (-1,2%, dopo il +1,1% nel 2023 – sempre a prezzi correnti, cioè al lordo dell’inflazione) e per il volume d’affari del settore delle costruzioni (-1,7%, dopo lo sviluppo positivo degli anni precedenti trainato dai superbonus statali), mentre la produzione dell’artigianato manifatturiero, già debolmente negativa nel 2023 (-0,8%), accentua il calo l’anno successivo (-4,5%).
Si inverte la tendenza a consuntivo 2024 anche per il turismo provinciale, che – in accordo con quanto già osservato nel primo semestre (cfr. Piacenz@ n. 46) – conferma di aver concluso, dopo tre anni di espansione, la sua fase di sviluppo e di recupero dai minimi del Covid. La flessione degli arrivi (-4,3%) e delle presenze (-5,6%) interviene tuttavia in un contesto che è ancora di crescita dei flussi turistici regionali, essendo questi contraddistinti da aumento medio dei turisti del 2,7% e dei pernottamenti del 3,6%. A livello locale, tiene soprattutto il comparto extra-alberghiero, con gli arrivi in aumento del 7% e le presenze invariate.
Anche lo stock delle imprese registrate alla Camera di Commercio dell’Emilia per il territorio di Piacenza – sono 28.622 al 31.12.2024 – mostra una diminuzione, 51 unità in meno rispetto alla consistenza dell’anno precedente, comunque inferiore al calo di ben 375 imprese rilevato nel passaggio 2023/22. Le flessioni sono sempre concentrate a livello del settore agricolo e del commercio, e tra le imprese individuali, mentre continua l’espansione delle imprese a titolarità straniera, di quelle dei servizi e delle società di capitali. Stabili le imprese artigiane e quelle condotte da giovani “under 35”.
Passando invece al mercato del lavoro, anche quello piacentino – allineandosi alle dinamiche più generali che si rilevano a livello nazionale – ha proseguito nel 2024 lungo il suo sentiero di crescita, facendo in generale meglio delle province vicine e della regione. La rilevazione campionaria sulle forze di lavoro dell’ISTAT (RCFL) mostra nella media del 2024 ancora dei progressi per il tasso di occupazione (72,2%, +1,6 punti rispetto al 2023, 5° posto nella graduatoria nazionale), per quello di attività (76,2%, +0,7 punti, 3° posto in classifica), e per il tasso di disoccupazione, che arriva adesso al 5,3% (dal 6,4% nel 2023).
La rilevazione Unioncamere-Inps indica dal canto suo un significativo aumento degli addetti alle localizzazioni d’impresa, pari al 2,2% (oltre 2.400 addetti in più rispetto al 2023, con incrementi in particolare nei servizi e nell’industria), mentre il saldo tra avviamenti e risoluzioni dei rapporti di lavoro dipendente risulta sempre positivo anche nel 2024, +1.971 posizioni, seppur inferiore a quello osservato nell’anno precedente (+2.716).
In questo contesto favorevole, va in controtendenza solo il dato della Cassa integrazione, che nel corso del 2024 vede un aumento di circa il 20% delle ore autorizzate ai lavoratori dipendenti delle imprese in difficoltà del nostro territorio, portandosi a quota 1,2 milioni. La variazione è perfettamente allineata a quella nazionale, e molto inferiore a quella media dell’Emilia-Romagna (+55%), evidenziando per Piacenza una situazione non particolarmente preoccupante (sia in termini di valori assoluti che in termini di ore per occupato dipendente), specialmente se paragonata con quella delle altre province (in particolare di Reggio Emilia, Modena e Bologna, dove sono stati raggiunti 12-14 milioni di ore), anche se suona come un campanello d’allarme il dato relativo alla dinamica del secondo semestre (+56% rispetto allo stesso periodo del 2023).
In sintonia con gli sviluppi dell’occupazione, il 2024 consegna al territorio piacentino anche una crescita dal punto di vista demografico. Alla fine dello scorso anno, secondo i dati di fonte regionale, i residenti in provincia di Piacenza ammontavano complessivamente a 288.187, circa un migliaio in più rispetto al termine del 2023 (+0,3%), cosa che ha consentito finalmente (dopo cinque anni) di superare i livelli pre-covid. L’incremento di popolazione si deve anche in questa occasione alla componente dei cittadini italiani “nati all’estero” (+1.886, dove un peso preponderante hanno le acquisizioni di cittadinanza da parte degli stranieri), che è andata a più che controbilanciare le perdite di popolazione dovute al calo dei cittadini italiani “nati in Italia” (-791) e alla leggera flessione degli stranieri stessi (-149).

Per quanto riguarda infine l’inflazione, secondo i dati ISTAT più recenti, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) rilevato nel capoluogo ha evidenziato una dinamica crescente nel periodo compreso tra l’ultimo trimestre del 2024 e il primo di quest’anno, passando da un +0,9% tendenziale a settembre ad un +2,1% a marzo, per poi scendere leggermente a +1,8% ad aprile. L’accelerazione – di poco superiore a quella nazionale e regionale – si deve in particolare alla progressiva attenuazione della flessione dei prezzi dei beni energetici, che anzi tornano a mostrare negli ultimi mesi decise variazioni in campo positivo, ma anche alla crescita dei prezzi dei prodotti alimentari, da +1,7% di dicembre a +3,5% di aprile.




Piacenza, cresce la fuga dal lavoro: già 456 dimissioni nei primi cinque mesi del 2025 (con l’assistenza della Cisl)

A Piacenza, nei primi cinque mesi del 2025, sono già 456 le persone che hanno lasciato volontariamente il proprio posto di lavoro con il supporto degli uffici della Cisl. Un dato che fotografa con chiarezza un fenomeno ormai strutturale: quello delle “grandi dimissioni”, che continua a incidere profondamente sul mercato del lavoro anche a distanza di anni dalla pandemia.

Se inizialmente sembrava un effetto temporaneo legato all’emergenza Covid, oggi è evidente come la tendenza sia diventata stabile. A livello nazionale, nel 2024, le dimissioni volontarie da contratti a tempo indeterminato hanno superato quota 1,2 milioni, e anche nel 2025 la curva non accenna a calare. Piacenza si conferma pienamente dentro questo scenario, con un’intensità crescente del fenomeno e lavoratori sempre più orientati a rimettere in discussione le proprie scelte professionali.

Alla base di questa svolta, spiega la Cisl, non c’è solo l’insoddisfazione economica, ma un cambio di paradigma più profondo. Sempre più lavoratori – e in particolare i giovani – mettono al primo posto la qualità della vita, la conciliazione tra lavoro e tempo libero, la possibilità di lavorare da casa o di avere orari flessibili. Lo stipendio resta importante, ma non è più l’unico parametro su cui si misura il benessere lavorativo.

«La scala di valori si è spostata – osserva Michele Vaghini, segretario generale Cisl Parma-Piacenza – e il benessere personale è diventato centrale. Dopo il Covid, il territorio piacentino ha visto un’esplosione delle dimissioni volontarie, un fenomeno che rappresenta una sfida anche per le imprese. In un contesto in cui la manodopera, soprattutto qualificata, è sempre più scarsa, le aziende sono chiamate a investire nella crescita professionale e nella formazione, oltre che nel rinnovo dei contratti con tempi certi. Più qualità del lavoro, ma anche una retribuzione adeguata».

Cisl: oltre 1.000 lavoratori seguiti entro fine anno

Il sindacato rileva come gli sportelli dislocati sul territorio piacentino siano diventati un punto di riferimento per chi valuta un cambio professionale. Nei primi cinque mesi del 2025, 456 persone si sono già rivolte alla Cisl per dimettersi. «Se il trend continua così – prevede Vaghini – supereremo quota 1.000 persone assistite entro fine anno. Ma il numero reale dei dimissionari è sicuramente molto più alto. Dietro ogni pratica ci sono storie di chi cerca condizioni più umane, flessibili, sostenibili».

I settori più colpiti e le prospettive

I comparti più toccati dal fenomeno a Piacenza sono il commercio e il turismo, seguiti dalla metalmeccanica e dal settore ICT. E il futuro non lascia presagire un’inversione di rotta: secondo le proiezioni demografiche, entro il 2040 l’Italia perderà circa 5 milioni di persone in età lavorativa. Questo significa una maggiore competizione tra imprese per attrarre e trattenere i talenti. E per farlo, non basteranno più solo gli stipendi: servirà ripensare completamente il modo di intendere il lavoro.




Piacenza. Fatturato e produzione in calo per la manifattura

E’ risultata ancora in calo, nel primo trimestre del 2025, la produzione della manifattura piacentina. I dati, infatti, parlano di una diminuzione dell’8,1% rispetto allo stesso periodo del 2024; un dato negativo che si è rivelato più pesante rispetto al -0,7% del trimestre precedente e largamente al di sopra della flessione media registrata nel primo trimestre in Emilia-Romagna, che è stata del 3,2%.

A evidenziarlo sono le analisi dell’ufficio Studi e statistica della Camera di commercio dell’Emilia sui risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale sulle piccole e medie imprese.

Il calo dei volumi, secondo queste analisi, ha portato in terreno negativo anche il fatturato, che è risultato in calo del 7,8%.

Gli ordinativi totali – secondo le analisi della Camera di commercio dell’Emilia – sono risultati in flessione del 14,2%), con le settimane di produzione assicurate dalla consistenza del portafogli ordini attestate a 12,8 (11,6 il dato medio regionale), mentre il grado di utilizzo degli impianti è stato del 70,5%.

A proposito delle previsioni per l’andamento della produzione nel secondo  trimestre 2025, il 51% delle imprese ipotizza stabilità generale, il 23% un aumento e il 26% una diminuzione.

Per quanto riguarda le previsioni sugli ordinativi, il 54% ipotizza stabilità, il 22% aumento e il 24% diminuzione.

Le previsioni sull’andamento del fatturato indicano che il 26% delle imprese ipotizza una crescita, il 47% prevede stabilità e il 26% un calo.

FOCUS ARTIGIANATO

L’artigianato appare in particolare sofferenza alla fine del primo trimestre 2025 rispetto al medesimo dell’anno precedente. Il peggioramento delle condizioni si evidenzia, in questo caso, con un calo nella produzione del 7,0% e una contemporanea flessione del 7,6% degli ordinativi totali.

Il fatturato complessivo (-6,3%) evidenzia un calo quasi doppio rispetto a quello medio regionale del 3,6%.

Le settimane di produzione assicurate dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del primo trimestre sono 6,7, quasi in linea col regionale (7,1) mentre il grado di utilizzo degli impianti è al 65,6%, inferiore al 67,9% regionale.

Secondo le previsioni di produzione per il trimestre successivo, il 54% delle imprese artigiane piacentine ipotizza stabilità, il 25% aumento e il 21% un calo. Per quanto riguarda gli ordinativi, il 53% ipotizza stabilità, il 24% aumento e il 23% diminuzione.

Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 25% delle imprese, di stabilità per il 53% e di calo per il 21%.




Piacenza, il commercio in sofferenza. Vendite a -1,9% nel primo trimestre

Primo trimestre 2025 in sofferenza per il commercio piacentino.
Le vendite, infatti, hanno fatto registrare un -1,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, con il 44% delle imprese che dichiara flessioni, il 36% che parla di stabilità e solo il 19% che ha registrato aumenti.
Secondo le analisi dell’Ufficio studi e statistiche della Camera di Commercio dell’Emilia, con riferimento alla consistenza delle giacenze a fine trimestre il 75% delle imprese esprime stabilità, il 20% aumento e solo il 5% diminuzione.
Rivolgendo lo sguardo all’andamento delle vendite previsto nel trimestre in corso, il 62% delle imprese ipotizza stabilità, il 23% parla di crescita e il 15% di calo.
Per quanto riguarda gli ordinativi rivolti ai fornitori, le previsioni per il trimestre nel aprile-giugno ci dicono che il 54% delle imprese del commercio ipotizza stabilità, il 18% crescita e il 28% diminuzione.
Infine, l’orientamento delle imprese circa l’evoluzione della propria attività nei dodici mesi successivi è per il 50% concentrato sulla stabilità, per il 36% sulla crescita, per il 3% sulla diminuzione e il 2% sulla possibilità di ritiro dal mercato.




Conad Centro Nord continua a crescere

Si è tenuta oggi a Rezzato (Brescia) l’Assemblea dei Soci per l’approvazione del Bilancio 2024 di Conad Centro Nord, da cui emerge un consolidamento del percorso di crescita della cooperativa, con i principali indicatori economici e finanziari in positivo uniti a un incremento dell’impronta dell’insegna in tutti i territori di appartenenza tra Emilia (province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza) e Lombardia.

Il fatturato della rete di vendita si è attestato a 2.153 milioni di euro, in crescita del 3,17% rispetto al 2023, proseguendo così lo sviluppo dell’insegna. Positivi anche gli altri parametri finanziari della Cooperativa, a partire dall’utile consolidato, pari a 27,4 milioni di euro, e il patrimonio netto, che ammonta a 405 milioni (+22 milioni sul 2023). Nel 2024 la rete di vendita si è estesa con 10 nuove aperture – di cui 1 Conad Superstore a Monticelli (Parma), un Conad a Reggiolo (Reggio Emilia), 4 PetStore e 3 Bar – oltre a 5 ristrutturazioni di punti vendita esistenti. I collaboratori di rete di Conad Centro Nord sono 7.496, mentre i soci imprenditori affiliati alla cooperativa sono 337.

Per il prossimo futuro, la cooperativa prevede un altro step di crescita, anche grazie a nuovi investimenti sulla rete nel triennio 2025-2027 per 282,8 milioni di euro, con 22 nuove aperture di punti vendita, a cui si aggiungono 19 aperture dei cosiddetti concept store – PetStore, Parafarmacie, bar e distributori di carburanti – e progetti di ristrutturazione della rete di vendita esistente. L’ampliamento della rete di vendita permetterà di creare nuove opportunità occupazionali per oltre 600 persone.

“I risultati raggiunti nel 2024 confermano la solidità del nostro modello cooperativo e la capacità di rispondere con efficacia alle esigenze dei territori in cui operiamo. La crescita del fatturato, il rafforzamento del patrimonio e il consolidamento del nostro ruolo nelle Comunità sono indicatori di un percorso che guarda al futuro con ambizione e responsabilità” ha affermato Ivano Ferrarini, Amministratore Delegato di Conad Centro Nord. “Grazie al lavoro instancabile dei nostri soci, continuiamo a espandere la nostra rete di vendita, contribuendo a costruire valore duraturo per le Comunità e le piccole e medie imprese del territorio”.

Lo sviluppo di Conad Centro Nord nei prossimi anni sarà caratterizzato da quattro obiettivi strategici: l’ambizione di diventare sempre più leader di convenienza nel mercato di qualità, il consolidamento del ruolo di leadership di fiducia nel territorio, l’incremento dell’attrattività dell’insegna in ottica di recruiting e nei confronti degli imprenditori sui territori, e la focalizzazione su investimenti sostenibili in grado di recuperare efficienza dentro e fuori al punto vendita e portare redditività.

“Vorrei ringraziare i nostri soci, i veri protagonisti della nostra cooperativa grazie al loro contributo fatto di lavoro, passione e impegno quotidiano” ha dichiarato Luca Signorini, Presidente di Conad Centro Nord. “Grazie alla loro dedizione e alla capacità di interpretare al meglio le esigenze delle Comunità, possiamo continuare a collaborare con successo a un progetto di sviluppo comune fondato su un sistema solido di principi e valori, radici forti e indispensabili che si riflettono nel nostro modo di essere e di lavorare”.

Nel corso del 2024, Conad Centro Nord ha affrontato con determinazione uno scenario economico e sociale complesso, caratterizzato da una perdita del potere d’acquisto nell’ultimo triennio di circa 20 punti percentuali a fronte di salari sostanzialmente stabili.

In questo senso, hanno rivestito un fattore di crescita fondamentale lo sviluppo della MDD, che ha raggiunto quota 32,6% nel LCC (Largo Consumo Confezionato), e il potenziamento dell’offerta dei prodotti locali, che ha permesso a Conad Centro Nord di continuare a garantire costante supporto per la filiera agroalimentare regionale e locale, con acquisti da oltre 600 produttori locali con rapporti di collaborazione duratura e un giro d’affari di oltre 250 milioni di euro, a cui si aggiungono le ricadute sull’indotto.

Nel corso del 2024 si sono consolidate le iniziative a favore dei consumatori dando nuovi stimoli alle vendite multicanale. Durante l’anno, la cooperativa ha promosso 27 azioni a sostegno del potere d’acquisto dei consumatori nei punti vendita Conad, con 1.200 referenze in offerta ogni giorno con uno sconto medio del 30% (nelle grandi superfici), e ha favorito la convenienza continuativa attraverso diverse iniziative, tra cui:

– Bassi & Fissi, una campagna permanente che offre centinaia di prodotti indispensabili con un prezzo ribassato di circa il 20% rispetto alla controparte IDM

– Convenienti Sempre, paniere composto da oltre 800 prodotti di marca offerti a cadenza bimestrale, con uno sconto medio continuativo del 15%

– Offerta quotidiana di referenze a prezzi scontati continuativi nel comparto ortofrutta – compresa una selezione di prodotti di stagione con un prezzo fisso a 0,99 euro – e carni

In occasione dell’Assemblea di bilancio, Conad Centro Nord ha presentato la sua prima Relazione di Sostenibilità, segnando l’avvio di un percorso di rendicontazione trasparente e dettagliata sull’impegno ambientale, sociale ed economico. A questo proposito, è in fase di definizione una strategia pluriennale con obiettivi concreti di miglioramento ESG, supportata dalla realizzazione di una matrice di doppia materialità.

Nel 2024 sono stati investiti oltre 3,3 milioni di euro in iniziative sociali a favore delle comunità, delle scuole, dello sport e delle fasce più fragili, promuovendo anche lo sviluppo delle produzioni locali attraverso il programma “Valori del Territorio”. Sul fronte ambientale, si registrano significative riduzioni di emissioni (-29%), consumi idrici (-36%) e rifiuti (-9%), grazie a interventi su logistica, packaging sostenibile e lotta allo spreco alimentare, con quasi 400 tonnellate di cibo recuperate e donate. L’impegno per la sostenibilità coinvolge anche il benessere animale, garantito da standard superiori alla normativa lungo tutta la filiera.

Inoltre, nel corso dello scorso anno Conad Centro Nord ha inserito, in collaborazione con Transcoop, il primo mezzo ad alimentazione elettrica nella flotta che si occupa delle consegne presso i punti vendita della cooperativa nelle province di Parma e Reggio Emilia. Dotato di un’autonomia pari a 300km, il mezzo percorre circa 60.000 km all’anno, generando un risparmio in termini di Co2, su base annua, pari a 93 tonnellate.

Conad Centro Nord ha compiuto un ulteriore passo in avanti anche sul fronte dell’e-commerce: il servizio è attivo in 106 punti vendita della rete di vendita della cooperativa, con un fatturato in crescita di oltre il 35% rispetto all’anno precedente e uno scontrino medio di circa 84 euro. Il servizio di Home Delivery si conferma centrale, incidendo per il 73% sul fatturato totale dell’e-commerce.

Conad Centro Nord è presente nelle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza in Emilia-Romagna, nelle province lombarde e in alcune aree della Città Metropolitana di Milano, con 266 punti di vendita per una superficie di 298.350 mq, così suddivisi per insegna: 4 Spazio Conad, 48 Conad Superstore, 115 Conad, 63 Conad City, 7 Sapori & Dintorni, 27 Margherita, 2 Tuday Conad – a cui si aggiungono 28 Parafarmacie, 26 PetStore, 2 ottici e 1 piattaforma di distribuzione carburanti.

La rete di vendita è servita dai 3 Centri di Distribuzione di Campegine (Reggio Emilia), Nocetolo (Reggio Emilia) e Calcinate (Bergamo).

CONAD CENTRO NORD A PIACENZA

A Piacenza e provincia, Conad Centro Nord è la seconda realtà della GDO con una quota di mercato del 17,75%, ed è presente con 13 punti vendita – tra cui 6 Conad Superstore, 5 Conad, 1 Sapori & Dintorni, 1 Margherita – per 17.054 mq di superficie, con un fatturato complessivo di 131,4 milioni di euro (+7,7%). I soci sono 16, i dipendenti 496.

In provincia, la Cooperativa prevede di investire entro il 2027 circa 7 milioni di euro, con l’apertura di un nuovo punto vendita a Borgonovo Val Tidone, generando nuove opportunità occupazionali per circa 30 persone.




La filiale di Farini della Banca di Piacenza ha festeggiato i suoi primi 65 anni

La Banca di Piacenza ha festeggiato il 65° anniversario dell’apertura, avvenuta nel 1960, della Filiale di Farini (comune della nostra montagna che allora si chiamava Farini d’Olmo e contava su una popolazione che superava le 5.000 unità – oggi circa 1.000). “Siamo veramente lieti – scrissero allora gli Amministratori della Banca – di aver portato un novello soffio di vita nella più tipica montagna piacentina, ultima custode delle tradizioni sane della nostra gente”.

Presenti alla “festa di compleanno” il presidente Giuseppe Nenna, il vicepresidente Domenico Capra, il direttore generale e a.d. Angelo Antoniazzi, il vicedirettore generale Pietro Boselli, Elisabetta Molinari della Direzione Rete, Lodovico Mazzoni, responsabile della Direzione crediti, Francesca Michelazzi, responsabile della Direzione personale, Roberto Tagliaferri, responsabile dell’Ufficio Economato e sicurezza e Davide Sartori, responsabile del Coordinamento imprese. Gli ospiti sono stati accolti dal direttore della Filiale Mauro Cioncolini, da dipendenti, soci e clienti, dai componenti del Comitato di credito Giovanni Chinosi e Vittorio Salini. Presenti, tra gli altri, il sindaco Marco Paganelli e il primo cittadino di Ferriere Carlotta Opizzi, il maresciallo dei Carabinieri Matteo Ruggiero, Angelo Zanellotti della Croce Rossa e don Claudio Carbeni, che ha invitato a un momento di preghiera a cui è seguita la benedizione. «Una fedeltà alla montagna lunga 65 anni vi fa onore – ha osservato il parroco – così come vi fa onore l’unire le dinamiche economiche a quelle culturali con l’amore per l’arte che dimostrate quale segnale di attenzione al territorio».

«Rappresentate una presenza costante nel nostro territorio – ha affermato il sindaco -; grazie per la vostra presenza “umana”, la Banca di Piacenza non è solo una banca, è un volto che si può vedere sempre e che ci dà il piacere di venire ancora in filiale a fare le operazioni».

«Resteremo qui – ha assicurato il presidente Nenna -. Vogliamo continuare a essere vicini ai territori di appartenenza, una strategia che paga, visto che da ormai 90 anni che facciamo utili. La Banca sta andando bene anche nei primi mesi di quest’anno e nel 2024 ha realizzato il miglior risultato di sempre. Segno che il nostro modo di fare banca è quello giusto».

Il direttore generale e a.d. Antoniazzi ha ribadito il buon andamento dell’Istituto: «I primi cinque mesi del 2025 sono stati molto positivi; questo ci rassicura sulla possibilità di raggiungere l’obiettivo che il Piano strategico ha fissato: 95 milioni di utile in tre anni».

«Pur essendo qui da poco – ha chiosato il direttore della Filiale Mauro Cioncolini – ho potuto notare la vicinanza e il calore della gente verso la Banca. Siamo un punto di riferimento per la vallata e cercheremo di essere sempre vicini e veloci nell’aiutare i nostri clienti».




Edilizia piacentina in difficoltà: fatturato giù del 5,3% nel primo trimestre

Nel primo trimestre del 2025, quasi un’impresa edile su tre a Piacenza ha registrato una contrazione dell’attività. Sebbene prevalga una generale stabilità, il 30% delle aziende segnala un calo della produzione rispetto allo stesso periodo del 2024, contro un 7% che evidenzia invece una crescita. La maggioranza, pari al 63%, parla di una situazione invariata.

Il quadro tracciato dall’Ufficio studi della Camera di commercio dell’Emilia rispecchia l’andamento regionale, ma con una nota più critica per il territorio piacentino: qui, infatti, la quota di imprese che denuncia difficoltà è superiore di cinque punti percentuali rispetto alla media emiliano-romagnola.

Particolarmente delicata risulta la condizione dell’artigianato, dove solo il 2% delle imprese segnala un miglioramento e oltre un terzo (36%) registra una flessione dell’attività.

Guardando al fatturato, il comparto edile piacentino mostra una contrazione del 5,3% rispetto ai primi tre mesi del 2024, a fronte di un calo medio regionale molto più contenuto (-0,2%). Peggiora ulteriormente il dato nel solo comparto artigiano, che perde il 6,8%. Le difficoltà colpiscono soprattutto le realtà di piccole dimensioni: nelle aziende con 1-9 addetti la flessione raggiunge il 7,4%, mentre si ferma al 3% nelle imprese con 10 o più dipendenti.

Per il secondo trimestre dell’anno, le previsioni suggeriscono una certa prudenza: il 68% delle imprese (69% nell’artigianato) prevede una situazione stabile, mentre il 16% (11% artigianato) ipotizza un aumento dell’attività e il 15% (20% artigianato) teme ulteriori cali. Tra le imprese più strutturate (10 addetti e oltre), le attese sono più ottimistiche: il 26% prevede una crescita, contro solo l’8% delle più piccole (1-9 dipendenti), dove invece il 28% teme un peggioramento.

Infine, se si guarda alle prospettive su un orizzonte di dodici mesi, il 44% delle aziende prevede stabilità (41% nell’artigianato), il 46% ipotizza uno sviluppo (49% artigianato) e solo il 10% prevede un calo.

 




Turismo, cultura e sinergie: l’assemblea Confcommercio Piacenza celebra 80 anni di storia guardando al futuro

Una sala gremita al PalabancaEventi ha celebrato, nel pomeriggio di giovedì 5 giugno, l’ottantesima assemblea di Confcommercio Piacenza. Un anniversario importante, celebrato con uno sguardo rivolto non solo al passato ma – soprattutto – al futuro del territorio. Al centro del dibattito il turismo come leva strategica per lo sviluppo locale, con ospiti istituzionali e rappresentanti del settore a ogni livello.

Tra gli interventi più attesi, quello del presidente di Confcommercio Piacenza Raffaele Chiappa, che ha aperto la parte pubblica con un appassionato discorso incentrato sul valore delle imprese del terziario, sulle sfide attuali e sulle prospettive per rilanciare il turismo piacentino.

«Ottant’anni rappresentano una storia di impegno costante per il tessuto economico e sociale della nostra provincia – ha detto Chiappa –. Se oggi siamo qui a festeggiare questo traguardo è grazie al contributo che ciascuno di voi ha dato». Un ricordo commosso è andato anche a Francesco Meazza, ex presidente dell’associazione, «imprenditore di grande umanità e visione».

Il presidente ha posto l’accento sulle trasformazioni in atto nel commercio locale, segnalando fenomeni preoccupanti come la desertificazione commerciale. I dati parlano chiaro: «In dodici anni Piacenza ha perso il 22% dei negozi al dettaglio. In centro storico, siamo passati da 642 attività nel 2012 a 550 nel 2024».

Turismo come volano di crescita
Chiappa ha però anche indicato la strada per il rilancio, identificando nel turismo la vera leva di sviluppo: «Abbiamo scelto questo tema con la consapevolezza delle straordinarie potenzialità del nostro territorio. Serve un approccio strategico e sinergico, capace di trasformare le bellezze naturali e il patrimonio culturale in concrete opportunità di crescita per commercio, accoglienza e servizi».

«Il turismo – ha ricordatorappresenta il 13% del PIL nazionale e ha registrato, nel 2024, un avanzo stimato di 21 miliardi nella bilancia turistica. È un comparto resiliente, che non ha subito ridimensionamenti e ha contribuito in modo decisivo alla ripresa post-pandemica».

Chiappa ha citato alcuni asset del territorio: i borghi storici, il fiume Po, le vie di pellegrinaggio come la Via Francigena e la Via degli Abati, ma anche eccellenze culturali come la Galleria Ricci Oddi, Palazzo Farnese, i Musei Civici, XNL, le botteghe storiche e gli eventi sportivi nazionali ospitati da Piacenza Expo.

Un Tavolo permanente sul turismo
Tra le proposte più concrete lanciate dal presidente, quella di istituire un Tavolo permanente sul Turismo, per coordinare in modo strutturato strategie e risorse: «Solo un confronto costante tra istituzioni, operatori, associazioni, enti culturali, università e mondo fieristico potrà darci quella visione d’insieme necessaria a costruire un futuro turistico solido e integrato».

Un appello all’Europa e al Governo
Non è mancato un passaggio sulle politiche europee, rivolto direttamente al ministro Tommaso Foti, presente in sala: «Nel suo ruolo strategico chiediamo di ricordare a Bruxelles quanto pesa il comparto del terziario e quanto abbia bisogno di politiche nuove per affrontare sfide nuove». Un appello condiviso anche con il presidente nazionale Carlo Sangalli, accolto con un sentito applauso da parte dei presenti.

Conclusione a Palazzo Farnese
L’assemblea si è conclusa con una tavola rotonda moderata dal giornalista Carlandrea Triscornia, che ha raccolto contributi dal mondo imprenditoriale, culturale ed ecclesiastico. Poi il trasferimento a Palazzo Farnese per la cena di chiusura, simbolo dell’eleganza e della storia che Piacenza può offrire.

Confcommercio Piacenza compie 80 anni e guarda avanti con una proposta chiara: mettere il turismo al centro di una visione condivisa di sviluppo, capace di generare occupazione, valorizzare il patrimonio locale e costruire nuove opportunità per le imprese e per i giovani.




Turismo in Emilia: cresce l’attrattività internazionale, trainano colline e Appennino

Un avvio di 2025 all’insegna dell’ottimismo per il turismo emiliano. I primi quattro mesi dell’anno confermano il buon momento della Destinazione Emilia – il territorio che unisce le province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia – grazie a numeri incoraggianti soprattutto sul fronte internazionale. A trainare la crescita, secondo i dati diffusi da Visit Emilia, sono le mete collinari, le località appenniniche e le strutture extra-alberghiere.

Turisti stranieri in aumento: +2,1% negli arrivi

Nei primi quattro mesi del 2025 si registrano oltre 395.000 arrivi complessivi, con un incremento del 2,1% degli ospiti stranieri. Un dato che soddisfa in particolare Simone Fornasari, presidente di Visit Emilia: «Il dato che ci rende più orgogliosi è proprio questo: la crescita della componente estera. Superare i 108.000 arrivi stranieri è un segnale concreto che la nostra strategia di promozione sta dando i suoi frutti».

Il turismo internazionale contribuisce anche a mantenere positivo l’andamento dei pernottamenti totali, che sfiorano quota 870.000: +1,3% quelli provenienti dall’estero, a bilanciare qualche naturale flessione del turismo interno. «Il turismo estero si conferma una risorsa preziosa e in continuo sviluppo» aggiunge Fornasari.

Colline e borghi in cima alle preferenze

La voglia di natura, autenticità e sostenibilità si riflette nei numeri delle località collinari, che segnano un +2,7% negli arrivi e un +6,3% nei pernottamenti. Bene anche l’Appennino emiliano, che registra un +1,2% negli arrivi complessivi e un vero e proprio boom delle presenze straniere: +19,3%.

«Questi dati raccontano una tendenza chiara – osserva Fornasari –: i turisti cercano esperienze vere, panorami autentici, borghi vivi. Ma stiamo anche lavorando per incrementare il turismo congressuale e quello business».

Extra-alberghiero in crescita a doppia cifra

Prosegue anche l’espansione delle strutture extra-alberghiere – agriturismi, bed & breakfast, affittacamere – che nel primo quadrimestre fanno segnare +12,3% negli arrivi e +6,9% nei pernottamenti. «L’extra-alberghiero continua a intercettare nuovi stili di viaggio: accoglienza diffusa, ospitalità familiare, esperienze su misura», commenta Fornasari.

Marzo e aprile trainano la stagione

Fra i mesi del primo quadrimestre, marzo si distingue per i risultati assoluti: oltre 114.000 arrivi (+0,4%) e più di 252.000 pernottamenti (+1,6%). Buoni segnali anche da aprile, con performance particolarmente positive per quanto riguarda le presenze straniere.

Una destinazione per tutte le stagioni

Secondo il presidente di Visit Emilia, i numeri confermano anche il successo delle strategie di destagionalizzazione: «Stiamo vincendo la scommessa della destagionalizzazione. L’Emilia è bella tutto l’anno: dai grandi eventi culturali all’enogastronomia, dai borghi all’outdoor, l’offerta è sempre più ricca e trasversale. E il pubblico, anche internazionale, lo sta capendo».




Assemblea San Martino: bilancio positivo e nuovi progetti per il futuro

Un’occasione per fare il punto sull’anno trascorso e guardare con fiducia al futuro: ieri, al Palabanca di Piacenza, si è svolta l’assemblea annuale dei soci della Cooperativa San Martino, un appuntamento molto partecipato che ha confermato l’impegno della Cooperativa per la crescita e il benessere condiviso.

 

«Ci avviciniamo al traguardo dei 40 anni di attività – ha dichiarato il presidente Mario Spezia – ed è per noi motivo di grande orgoglio. San Martino oggi è una comunità viva, capace di dare risposte concrete non solo sul piano lavorativo, ma anche umano e sociale. Abbiamo superato momenti complessi grazie ai nostri valori fondanti: Lavoro, Casa, Famiglia».

 

L’amministratore delegato Francesco Milza ha illustrato i numeri del 2024: «Abbiamo chiuso l’anno con un incremento a doppia cifra del fatturato, superando per la prima volta gli 80 milioni di euro. Un risultato importante, frutto della qualità dei servizi e degli investimenti continui nella formazione. Così diamo concretezza ai principi dell’economia sociale».

 

Il direttore generale Paolo Rebecchi ha sottolineato il valore partecipativo dell’assemblea: «Rendicontare, ascoltare e confrontarsi con i soci è il cuore pulsante di una vera cooperativa. Questo appuntamento è il termometro della nostra vita sociale: coinvolge tutti gli attori della quotidianità di San Martino».

 

Tra i momenti salienti, anche l’intervento di Margherita Spezia, responsabile welfare e certificazione per la parità di genere: «Ogni assemblea è occasione per lanciare nuovi bandi. In vista del nostro 40° anniversario, ne abbiamo dedicato uno alle donne della Cooperativa, per dare spazio alle loro voci. È una grande soddisfazione».

 

A chiusura dell’incontro, un piccolo omaggio simbolico per tutti i partecipanti: un vasetto personalizzato con un bulbo floreale e la frase “La felicità trattenuta è il bulbo; la felicità condivisa è il fiore”.

I nuovi bandi 2025: spazio a idee, talento e impegno

Durante l’assemblea sono stati presentati i nuovi bandi riservati ai soci, con l’obiettivo di valorizzarne creatività e partecipazione:

“Una buona idea per la tua Cooperativa”: aperto a tutti i soci lavoratori, raccoglie proposte utili e innovative per migliorare l’organizzazione interna.

“Voci al femminile – 40 anni di Cooperativa”: rivolto alle socie, invita a raccontare in modo libero e creativo la propria esperienza lavorativa. I testi migliori saranno premiati e pubblicati in un fascicolo celebrativo per il quarantennale.

“San Martino su due ruote”: incentivo alla mobilità sostenibile per i soci domiciliati a Piacenza, con premi per chi percorrerà più chilometri casa-lavoro in bici o monopattino.

Borse di studio: riconoscimenti per i figli dei soci che si sono distinti nel percorso scolastico, dalla terza media all’università.

Sport e socialità: tutti i vincitori dei tornei 2025

Grande partecipazione anche per i tornei sportivi che hanno preceduto l’assemblea.

Nel torneo femminile di pallavolo, disputato a Gossolengo, ha trionfato la squadra “Rompa mia i pack”, seguita da “Le infrangibili” e “Vdc gang”.

Il torneo di calcetto, alla settima edizione, si è svolto al Tennis Club Loschi di Pontenure con la vittoria dei “Leoni Sm”. Premi individuali per Mbaye Lamine (miglior giocatore), Abdelmijid Karra (miglior portiere) e Andres Vargas (capocannoniere).

«Sono momenti preziosi per rafforzare lo spirito di squadra anche al di fuori del lavoro», ha commentato Salvatore Scafuto, referente dell’Ufficio Soci.

Sostenibilità in primo piano: il 7 giugno la Camminata Ecologica

Tra le iniziative in tema ambientale, è in programma sabato 7 giugno la Camminata Ecologica per celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente. La partenza è fissata alle ore 9:30 dalla sede di via Don Carozza, con due percorsi (4,5 e 6 km). A tutti i partecipanti verrà fornito un kit per la raccolta dei rifiuti lungo il tragitto, in un gesto concreto per prendersi cura del territorio.




Fondazione, già stanziati 3,8 milioni per i progetti sul territorio

Si è chiusa, con poco meno di 3,8 milioni di euro deliberati, la prima delle tre sessioni erogative annuali che caratterizzano l’attività istituzionale della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

«È una cifra particolarmente significativa, che coincide con il sostegno a iniziative importanti per l’impatto che avranno sul territorio, soprattutto in ambito sociale – sottolinea il presidente della Fondazione Roberto Reggi -. L’analisi delle richieste è stata come sempre attenta a cogliere, in tutti i settori di intervento, la capacità di dare risposta a un crescente bisogno di cura e assistenza legato al presente, e nel contempo sviluppare azioni con ricadute positive nel medio e lungo periodo. In questa prima sessione sono presenti anche alcuni progetti propri, cioè iniziative della nostra Fondazione, che contribuiscono a focalizzare su interventi strategici la nostra azione».

I NUMERI. Gli stanziamenti della prima sessione sono pari a 3.798.383 euro e si riferiscono complessivamente a 119 progetti. C’è una netta predominanza di richieste del territorio: 103 sono state sostenute con circa 2,5 milioni di euro, rispetto alle 147 domande che erano state presentate e che avrebbero reso necessari oltre 3,8 milioni di stanziamenti. In aggiunta, nel computo della prima sessione, sono comprese anche iniziative proprie della Fondazione e alcuni progetti di sistema sviluppati nell’ambito di Acri, l’associazione delle fondazioni bancarie. Le erogazioni della prima sessione sono
relative a interventi su Piacenza e provincia per 3.473.729 euro, e per altri 324.654 euro su Vigevano.

I PROGETTI A PIACENZA.

Numerosi gli interventi in ambito sociale.

A favore degli anziani, con Ausl di Piacenza prosegue il progetto “C.A.DE. – Centro ascolto per la demenza”, che è diventato punto di riferimento per l’intera provincia e che mette a disposizione una rete di professionisti in grado di supportare i familiari delle persone affette dalla patologia.

Con Caritas si segnalano due interventi. Contro l’emergenza abitativa è “Casa tra le case”, per dare continuità al progetto avviato negli anni scorsi su impulso della Fondazione, che allevia la precarietà residenziale di famiglie e singoli. L’altra iniziativa riguarda la rete integrata di interventi di risposta a bassa soglia alle situazioni di grave marginalità, grazie all’impegno di cinquanta Caritas parrocchiali.

Analogo sostegno è stato deliberato a favore dell’attività dell’Associazione Emporio Solidale Piacenza, che gestisce la struttura piacentina finalizzata a offrire non solo un aiuto concreto nel fare la spesa, ma anche assistenza e consulenza nella ricerca del lavoro, nell’orientamento ai servizi del territorio, nel sostegno psicologico e nella gestione del budget famigliare.

Con la Fondazione Amici di Sissi è invece il progetto “Mastri Biscottai”, per favorire inserimenti lavorativi rivolti anche a soggetti fragili e sviluppare nuovi prodotti in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza.

Ai più piccoli e alle loro famiglie, con il Comune di Cadeo, è dedicato il progetto “Arrediamo il Nido”, finalizzato alla sistemazione di un edificio storico di proprietà comunale, per adibirlo a servizi educativi per la prima infanzia, da 0 a 3 anni.

Ha una valenza anche educativa il “LabOratorio dei Talenti” ideato dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio: in continuità con il “LabOratorio di Comunità”, punta alla prevenzione del disagio giovanile, attraverso una relazione di cura tra le persone, la co-costruzione e collaborazione costante tra sacerdoti e laici delle comunità pastorali e delle realtà del territorio.

Nell’ambito dell’istruzione, con la prima sessione erogativa la Fondazione ha rinnovato il proprio contributo a favore delle sedi piacentine del Politecnico e dell’Università Cattolica: una collaborazione che si rinsalda ogni anno per sostenere Piacenza come città universitaria.

A favore dell’Associazione Rondine Cittadella della Pace è andato il contributo per il “Quarto Anno Liceale a Rondine”, un’opportunità educativa riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione come percorso di sperimentazione metodologico-didattica per la trasformazione del conflitto, in provincia di Arezzo, che viene assicurata grazie a una borsa di studio per liceali piacentini.

Per la ricerca, da segnalare a favore del Consorzio Musp – Macchine Utensili e Sistemi di Produzione, l’intervento “Soluzioni robotizzate e infrastrutturali per l’eccellenza nella Digital Industry: Ricerca, Innovazione e Formazione”, connesso al progetto di potenziamento infrastrutturale del Tecnopolo di Piacenza.

Da segnalare anche, a fianco del Comune di Castelvetro, l’allestimento della nuova Biblioteca comunale, nell’immobile delle ex scuole del paese.

Tra cultura e didattica, con Piacenza Jazz Club torna “Il Jazz A Scuola”, un festival nel festival dedicato agli studenti, ai nuovi talenti, ai giovani, nel segno dell’inclusione.

Una conferma anche per il “Premio Cat” di Cinemaniaci, concorso di critica cinematografica che promuove l’educazione all’audiovisivo e l’elaborazione scritta nella forma breve che caratterizza la comunicazione contemporanea. La parte dei workshop si sviluppa a livello locale e ha un forte impatto sul territorio essendo rivolta in primis agli studenti delle scuole superiori piacentine.

È significativo anche il supporto alle attività artistiche. Con Sciara Progetti APS si è sostenuto il cartellone della rassegna Nuove Esplosioni – Val d’Arda Festival, quest’anno alla quinta edizione. A fianco di Manicomics Teatro la Fondazione contribuisce all’esperienza Manicomics Hub 2025, proposta unitaria che comprende “Festival Lultimaprovincia”, “Rido, Sogno e Volo”, “Stralunà” e “Limitrofie”.

Altre rassegne cui si è assicurato un supporto nella prima sessione erogativa sono la XXI Edizione del Festival Dal Mississippi al Po proposto da Fedro, Val Nure e Chero Festival Schegge di Storiapresentato dal Comune di Ponte dell’Olio, Fol in Fest promosso dal Comune di Alta Val Tidone e la manifestazione culturale Pulcheria e la resistenza al femminile dedicata alla promozione delle pari opportunità e alla valorizzazione del talento femminile con il Comune di Piacenza.

E ancora da segnalare per quest’anno, con il Comune di Castell’Arquato, la nuova edizione del Festival e Premio Illica dedicati al celebre librettista, quest’ultimo in occasione del Galà Lirico all’insegna del grande repertorio operistico.

I PROGETTI A VIGEVANO.

Specificatamente al territorio di Vigevano, tra i progetti finanziati vi sono diversi interventi in ambito culturale. Con l’Associazione Canone inverso si è sostenuto il progetto di “Stagione concertistica”, dedicato al repertorio classico cameristico e sinfonico da tenersi in estate all’auditorium San Dionigi.

Altro evento musicale è con l’Associazione Gabriel Faurè per gli Appuntamenti Autunnali dell’Orchestra Città di Vigevano, edizione 2025.

Rete Cultura Vigevano ha invece dato vita al progetto “Vigevano, la città, la cultura”, sviluppo del lavoro avviato con la collaborazione tra diverse associazioni per migliorare, attraverso l’azione sinergica, l’offerta culturale locale facendo emergere le potenzialità del mondo associazionistico. Infine, da segnalare lo stanziamento a favore del Comune di Vigevano per la Rassegna Letteraria, che si terrà in ottobre e sarà dedicata e ispirata alle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

Altri stanziamenti riguardano progetti propri della Fondazione, come l’attività del centro XNL e dell’Auditorium Santa Margherita di Piacenza. Da ricordare infine il sostegno agli interventi di sistema di Acri, in particolare Fondazione con il Sud – che promuove percorsi di coesione sociale e buone pratiche di rete per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia – e il Fondo per la Repubblica Digitale, che sostiene progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale.

Per l’elenco complessivo delle erogazioni www.fondazionepiacenzavigevano.it