Il mercato del lavoro piacentino continua a crescere

Nel 2024 il mercato del lavoro in provincia di Piacenza ha registrato un’ulteriore fase di crescita, consolidando il trend positivo avviato l’anno precedente. I dati elaborati dall’Ufficio Statistica della Provincia su base ISTAT indicano un significativo aumento dell’occupazione, una riduzione del tasso di disoccupazione e un’espansione complessiva delle forze di lavoro.

Il numero di occupati ha raggiunto quota 134mila, con un incremento di 4mila unità rispetto al 2023, equamente distribuito tra uomini (76mila) e donne (58mila). Il tasso di occupazione per la fascia 15-64 anni è salito al 72,2%, in aumento di 1,6 punti percentuali. Contestualmente, le persone in cerca di lavoro sono scese a 7mila (-2mila), portando il tasso di disoccupazione al 5,3% (-1,1 p.p.), con un miglioramento rilevante sia per gli uomini (4,1%) che per le donne (6,7%).

Il tasso di attività ha raggiunto il 76,2%, valore che posiziona Piacenza al terzo posto a livello nazionale, dietro solo a Trieste e Firenze. La performance positiva è trainata in particolare dal settore terziario — trasporti, logistica, servizi alla persona, alberghi e ristorazione — che nel solo 2024 ha visto crescere l’occupazione di oltre 5mila unità. Stabili invece industria e costruzioni, mentre calano agricoltura e commercio.

Dal punto di vista contrattuale, cresce il numero di lavoratori dipendenti (108mila, +6mila rispetto al 2023), mentre calano ancora gli autonomi, scesi a 25.600 (-1.900).

Anche in confronto al contesto nazionale e regionale, Piacenza si distingue: è quinta in Italia per tasso di occupazione totale (72,2%) e presenta un tasso di attività superiore di quasi 10 punti percentuali rispetto alla media nazionale. Nel confronto con le province confinanti, Piacenza supera Milano, Parma, Lodi, Pavia e Cremona in quasi tutti gli indicatori principali.

Rimangono, tuttavia, differenze significative di genere. Gli uomini mostrano livelli occupazionali e di partecipazione al lavoro tra i più alti d’Italia (80,2% il tasso di occupazione, secondo solo a Parma), mentre il mercato del lavoro femminile, seppur in crescita, risente ancora di un tasso di disoccupazione più elevato (6,7%), superiore a quello delle province vicine.

Il bilancio complessivo per il 2024 è dunque fortemente positivo: Piacenza si conferma territorio dinamico e attrattivo, con un mercato del lavoro in salute, trainato da un settore dei servizi in continua espansione e da una partecipazione sempre più estesa della popolazione attiva.




A Piacenza aumentano i nuovi contratti: previsto un +7,4% ad aprile

I nuovi contratti che le imprese della provincia di Piacenza intendono attivare nel mese di aprile risultano in aumento del 7,4% rispetto allo stesso mese del 2024, con un dato complessivo di 2.190 attivazioni. In crescita meno marcata i dati relativi al trimestre aprile-giugno, con previsioni di nuovi contratti pari a 7.200 unità rispetto alle 7.100 dello stesso trimestre 2024 (+1,4%).

Viene pertanto confermata la tendenza positiva dei mesi scorsi, con una previsione di aumento dei nuovi contratti che vede la provincia di Piacenza tra le più performanti dell’Emilia-Romagna.

I dati, elaborati dal sistema informativo Excelsior, gestito da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in collaborazione con l’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia,

evidenziano, a proposito dei singoli settori, il buon andamento del commercio e dei servizi alla persona: il primo, con 520 nuove attivazioni contro le 280 dello stesso periodo del 2024, prevede una crescita dell’85,7%, mentre il secondo comparto, con 230 unità (70 in più del periodo di confronto) aumenta del 50,0%. A completamento del quadro di crescita dei nuovi contratti, restano da menzionare i servizi di alloggio e ristorazione (+4,5%) e l’industria manifatturiera (+4,3%). Di segno opposto, invece, le previsioni espresse per i servizi alle imprese (180 nuovi contratti in meno, con un calo del 23,4%) e le costruzioni, per le quali è prevista una flessione del 5,9%.

Rispetto ad aprile 2024, i contratti stabili (tempo indeterminato e apprendistato) scendono dal 31,0% al 25,0%, mentre di converso quelli a termine (tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) salgono dal 69,0% al 75,0%.

Tra gli elementi più significativi dell’indagine spicca, anche in aprile, la quota di nuovi contratti che ad aprile è riservata ai giovani con meno di 30 anni, che si attesta al 33,7%. Questi, nell’ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, sono particolarmente richiesti in qualità di tecnici della distribuzione commerciale (42,9%), di ingegneri (20,8%) e tecnici in campo ingegneristico (20,5%). Invece nell’ambito delle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, gli under 30 sono molto richiesti come addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela (65,1%), come operatori della cura estetica (61,9%) e addetti alle vendite (57,6%). Da ultimo, tra gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, si prevede che il 67,4% dei nuovi contratti sarà riservato agli under 30 fabbri ferrai costruttori di utensili, il 55,4% agli operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni ed agli operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche per il 54,9% dei casi.

Aprile 2025 è ancora caratterizzato dal fenomeno dei candidati considerati introvabili da parte delle imprese piacentine, che dichiarano di avere difficoltà a reperire i profili ricercati nel 52,8% dei casi, di cui il 36,3% per mancanza di candidati e il 12,4% per inadeguata preparazione degli stessi. Tra i profili più difficili da reperire, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica troviamo i tecnici della salute (92,3%) ed entrambi con il 66,7% i tecnici dei rapporti con i mercati e quelli informatici, telematici e delle telecomunicazioni. Nell’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono, soprattutto, gli addetti alle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (66,7%) e con una percentuale analoga gli addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria. Seguono con il 54,2% gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione. Nel segmento degli operai con elevata qualificazione, le difficoltà si incontrano soprattutto nella ricerca degli operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettroniche/elettriche (90,2%), di meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse e mobili (89,5%) e di conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (71,0%).




Banca di Piacenza, il direttore generale Antoniazzi nominato amministratore delegato

Il Consiglio di amministrazione della Banca di Piacenza – riunitosi nella tarda serata di sabato, al termine dell’Assemblea che ha approvato il miglior Bilancio di sempre con un utile netto di 34,5 milioni, in crescita del 15% – ha confermato Giuseppe Nenna nella carica di presidente ed ha esercitato la facoltà, prevista dallo Statuto, di nominare l’amministratore delegato, chiamando a tale carica Angelo Antoniazzi, ferma restando la coincidenza – statutariamente prevista – di detta figura con quella di direttore generale, ruolo che Antoniazzi continuerà a svolgere. Tale scelta è volta ad assicurare sempre maggior organicità alla gestione aziendale attraverso un sempre più stretto raccordo tra l’Organo di amministrazione e le strutture operative della Banca.
Angelo Antoniazzi aveva assunto la direzione generale dell’Istituto di credito di via Mazzini nel 2020. In banca fin da giovanissimo, il nuovo a.d. della Banca di Piacenza ha debuttato al Banco Ambrosiano Veneto per poi passare al Banco Desio, dove nel tempo ha assunto importanti incarichi in banche territoriali nonché in società dalle stesse partecipate. Banco Desio (una banca con più di 2.500 dipendenti e 250 sportelli circa, in 10 regioni) di cui era poi diventato direttore generale.
Come già riferito, l’Assemblea aveva eletto i consiglieri proposti dal Consiglio di amministrazione: Angelo Antoniazzi, Giuseppe Nenna e Antonio Rebecchi e pure eletto alla carica di presidente del Collegio sindacale Maria Luisa Maini, quali sindaci effettivi Cristina Fenudi e Cristiano Guidotti e quali sindaci supplenti Claudio Carpanini e Valentina Visconti.




Il credito a Piacenza: risparmi oltre i 20 miliardi. Impieghi in calo

A fine 2024 in provincia di Piacenza sono risultati in calo dell’1,6% i prestiti erogati dal sistema di credito rispetto alla stessa data dello scorso anno; gli impieghi bancari, pertanto, sono scesi a 6,2 miliardi di euro. Nel 2023, il valore degli impieghi si era attestato a 6,4 miliardi, dopo una flessione del 4,3%.
I dati rilasciati dalla Banca d’Italia e analizzati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia evidenziano un segno negativo per le imprese (-2,6%), a fronte di un lieve aumento per le famiglie consumatrici (+0,5% rispetto a fine 2023), mentre le società finanziarie ed assicurative hanno subito un crollo del ricorso al credito del 54,6%.
Ad assorbire la maggior parte degli impieghi bancari è stato il mondo delle imprese, con una quota del 55,6%, seguito dalle famiglie con il 42,4%.
Guardando al sistema produttivo, solo il comparto manifatturiero registra un aumento (+1,7%), mentre i restanti settori sono in flessione rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel comparto edile, ad esempio, la diminuzione è del 16,0%, mentre in quello dei servizi si attesta a -3,9%.
Per quanto riguarda il tasso di deterioramento del credito, in dodici mesi si è registrato un lieve aumento, passando dall’1,2% del 31 dicembre 2023 all’1,5% alla stessa data del 2024.
Sul versante dei risparmi, infine, mentre i depositi (soprattutto in conto corrente) hanno segnato un +3,0%, portandosi a 10,6 miliardi, i titoli a custodia hanno compiuto un balzo del 10,2%, salendo a 9,5 miliardi di euro.
Il totale del risparmio piacentino rappresentato da depositi e titoli a custodia presso le banche ha così superato, seppur di poco, i 20,0 miliardi di euro alla fine del 2024.




Banca di Piacenza. Il bilancio 2024 “vola”: l’utile netto cresce del 15%

Il Consiglio di amministrazione della Banca di Piacenza ha approvato il progetto di bilancio che chiude con un utile netto di 34,5 milioni di euro (29,9 nel 2023), in crescita del 15,01%.
Viene proposto un dividendo di 1,34533 euro per azione in contanti, oltre a 0,65467 euro tramite l’assegnazione di un’azione ogni 75 possedute e così per un totale unitario lordo di 2,000 euro ad azione (1,591 nel 2023).
La solidità patrimoniale dell’Istituto è confermata da un CET1 Ratio e da un Total Capital Ratio entrambi pari al 19,62%, coefficienti che si posizionano su valori notevolmente superiori ai requisiti minimi regolamentari e al di sopra dei valori normalmente riscontrati nel sistema bancario italiano.
Sul fronte della massa amministrata, si evidenzia una variazione positiva della raccolta diretta da clientela, passata da 3.183,3 a 3.409,1 milioni di euro, con una crescita del 7,09%. La raccolta indiretta è passata da 3.284,9 a 3.496,5 milioni di euro, mostrando un incremento del 6,44%, dovuto principalmente all’aumento del risparmio amministrato (+14,91%) per effetto, in particolare, della maggiore attrattività dei tassi dei titoli governativi.
Il volume degli impieghi alla clientela, al netto delle rettifiche di valore, si è collocato a 2.260,4 milioni di euro, con un aumento dell’1,63% rispetto al 31 dicembre 2023 (2.224,2 milioni di euro). Nel 2024, infatti, sono stati concessi quasi 448 milioni di nuovi mutui, con una crescita, per il comparto dei mutui ipotecari ordinari, del 29,45% rispetto al 2023, a dimostrazione del continuo sostegno finanziario rivolto a famiglie e imprese del territorio.
Il conto economico ha visto il margine di interesse sostanzialmente in linea rispetto all’esercizio precedente (84,6 milioni contro gli 83,6 del 2023). Le commissioni nette, pari a 45,5 milioni, mostrano un trend positivo anche nel 2024 (+1,95%). Il margine d’intermediazione si è attestato a 126,5 milioni, in crescita del 3,54% rispetto all’esercizio precedente (122,1 milioni), per effetto principalmente dell’aumento dei dividendi da partecipazioni (+1,1 milioni).
Il risultato netto della gestione finanziaria chiude in lieve diminuzione di 0,6 milioni (-0,55% rispetto al 2023), a causa di maggiori rettifiche di valore su crediti verso la clientela (10,9 milioni di euro a fronte dei 5,9 milioni del 2023). Per quanto riguarda le sofferenze – che rappresentano lo 0,30% del totale degli impieghi netti (0,23% nel 2023) – gli indicatori di rischiosità del portafoglio crediti risultano migliori della media di sistema (0,4% – fonte Banca d’Italia “Rapporto sulla stabilità finanziaria 2/2024”: dato al mese di giugno 2024). Il rapporto dei crediti deteriorati netti sugli impieghi netti è pari all’1,84% (1,70% nel 2023) e il grado di copertura dei crediti deteriorati è pari al 56,22%.
I costi operativi presentano una riduzione di 7,2 milioni rispetto al 2023. All’interno dell’aggregato, la voce “spese per il personale”, +2,7 milioni di euro, risulta influenzata principalmente dall’aumento delle retribuzioni a seguito dell’entrata in vigore a pieno regime del rinnovo del contratto nazionale, avvenuto a fine dello scorso esercizio. La voce “altre spese amministrative”, +0,9 milioni rispetto al 2023, presenta un incremento dei costi di gestione principalmente riconducile alle spese di manutenzione degli immobili, ai costi per servizi CSE e ai canoni di noleggio software. La voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”, invece, si è ridotta di 10,3 milioni rispetto al 2023, nel quale risultava gravata dall’accantonamento prudenziale stanziato per la copertura degli oneri derivanti dal salvataggio della società di assicurazioni Eurovita S.p.A.
In ulteriore costante progresso anche quest’anno il numero dei conti correnti (+1,07%), con oltre 6 mila nuovi rapporti aperti.
Le prospettive per il 2025 restano buone per la Banca, con il consolidamento dei ricavi e un’evoluzione controllata dei costi operativi, che consentiranno – grazie anche ai nuovi sportelli, allo sviluppo di prodotti e servizi e ad investimenti mirati nell’intelligenza artificiale per la digitalizzazione dei processi – di continuare nel proprio ruolo di Banca vicina ai clienti e ai territori di insediamento e quindi di continuare a generare valore per i Soci.




Turismo a Piacenza: nel 2024 calano arrivi e presenze

A confermarlo è l’elaborazione dei numeri effettuata dall’Ufficio Statistica della Provincia di Piacenza. Il settore turistico piacentino ha chiuso il 2024 con un bilancio negativo, in un quadro regionale che, pur mostrando segnali di rallentamento, ha registrato una dinamica ancora ascendente. Secondo i dati consuntivi, nella provincia di Piacenza si è osservato un calo sia degli arrivi che delle presenze, in netta controtendenza rispetto alla media dell’Emilia-Romagna.
Dati Provinciali in Dettaglio
Nel 2024, gli arrivi turistici a Piacenza hanno raggiunto quota 265.260, con una diminuzione del 4,3% rispetto all’anno precedente. Le presenze si sono attestate a 569.732, segnando un calo del 5,6%. Questo andamento negativo ha di fatto azzerato i guadagni rispetto al periodo pre-pandemico.
Il comparto alberghiero è stato particolarmente colpito, con un calo degli arrivi dell’8,1% e delle presenze del 9,1%. Al contrario, il settore extra-alberghiero ha mostrato una crescita degli arrivi del 6,9%, mentre le presenze sono rimaste invariate.
Provenienza dei Turisti
Sia i turisti italiani che stranieri hanno contribuito al calo dei flussi. Gli arrivi di turisti italiani sono diminuiti del 3,9%, con un calo delle presenze del 5,4%. Gli arrivi di turisti stranieri sono calati del 4,8%, con un decremento delle presenze del 5,9%. Nonostante ciò, il turismo straniero rimane sopra i livelli del 2019, con una variazione positiva di circa il 10%.
Andamento Regionale a Confronto
In Emilia-Romagna, la dinamica turistica è stata nel complesso positiva, con un aumento del 2,7% degli arrivi e del 3,6% delle presenze rispetto al 2023. Tuttavia, anche a livello regionale si è osservato un rallentamento rispetto alla prima metà dell’anno. Piacenza e Parma sono le uniche province a registrare una variazione negativa dei flussi turistici.
Analisi Territoriale
Il turismo a Piacenza, in controtendenza rispetto al dato regionale, non “tira”. A livello territoriale, Piacenza città ha rappresentato il polo principale, concentrando circa il 53% dei movimenti turistici. Tuttavia, anche il capoluogo ha registrato un calo, con una diminuzione degli arrivi del 6% e delle presenze dell’8%. Solo i comuni collinari hanno mostrato un’evoluzione positiva, con un aumento degli arrivi del 23% e delle presenze del 14%.
Dunque il turismo piacentino nel 2024 ha risentito di un contesto macroeconomico incerto e di difficoltà specifiche del comparto alberghiero. La contrazione dei flussi ha riportato i numeri al di sotto dei massimi storici del 2011, nonostante il superamento di tali livelli registrato lo scorso anno. Sarà fondamentale monitorare l’evoluzione del settore e mettere in atto strategie per invertire questa tendenza negativa.




Confcommercio riapre la delegazione di Castel San Giovanni

Castel San Giovanni ha ospitato questa mattina l’inaugurazione della sede di delegazione di Confcommercio Piacenza, situata in Corso Matteotti 84B. Un ritorno importante per Confcommercio, che era già presente nel territorio attraverso il patronato Enasco 50&Più, attivo nel capoluogo della Val Tidone dal lontano 2009..

L’evento ha segnato non solo la riapertura dell’ufficio di Castel San Giovanni, ma anche l’introduzione di una significativa novità: il Centro di Assistenza Tecnica (CAT). Questa nuova struttura si propone di offrire servizi di alta consulenza alle aziende del terziario, spaziando dalla formazione all’assistenza fiscale e digitale, fino al supporto per i bandi.

«Siamo particolarmente soddisfatti di poter riaprire una sede in un comune così importante – ha dichiarato Gian Luca Barbieri, direttore di Confcommercio Piacenza – e siamo doppiamente contenti perché in questa sede troverà luogo il nostro CAT. Il centro d’assistenza tecnica è una società che abbiamo appositamente istituito per dare servizi di alta qualità sia ai soci sia ai non soci che potranno usufruire di consulenze di innovazione d’impresa, di digitalizzazione, consulenze finanziarie e, cosa molto importante, con un focus specifico sulle startup. Diciamo un’assistenza particolarmente qualificata a 360°».

All’inaugurazione hanno partecipato figure di spicco dell’amministrazione locale e rappresentanti del tessuto economico, tra cui il sindaco di Castel San Giovanni Valentina Stragliati, l’assessore al Commercio Wendalina Cesario, il direttore di Confcommercio Piacenza Gian Luca Barbieri con il vicedirettore Arianna Beta, Franco Bonini presidente di 50&Più, il delegato Confcommercio per la zona di Castel San Giovanni Carlo Clemente Beretta, il vice delegato Cesare Resposi, la responsabile provinciale del patronato Enasco 50&Più Marica Battaglia e Andrea Binaghi, che gestirà il CAT.

Il sindaco Valentina Stragliati ha sottolineato l’importanza dell’apertura: «Una bella iniziativa che come amministrazione comunale vogliamo assolutamente sostenere. Abbiamo già iniziato convocando la cabina di regia con la presenza delle associazioni di categoria nell’ambito del Commercio per rilanciare il nostro commercio locale con il supporto dell’amministrazione comunale con l’organizzazione di nuovi eventi rispetto a quelli che sono stati in calendario negli anni precedenti, nuove iniziative per cercare di rilanciare il commercio che è in crisi un po’ in tutta Italia».

Anche l’assessore al Commercio Wendalina Cesario ha espresso la sua preoccupazione per la situazione del commercio di vicinato a livello nazionale «Leggiamo tutti i giorni – ha detto – notizie di chiusure di negozi. Questo fa male perché sono attività che garantiscono un reddito alle persone ma sono anche presidi sociali importanti per per le città». I rappresentanti istituzionali hanno auspicato di riuscire ad innescare un’inversione di tendenza grazie anche al supporto di Confcommercio e del CAT.

La riapertura della delegazione Confcommercio, arricchita dal CAT, rappresenta un segnale di dinamismo e sarà un importante punto di riferimento per il tessuto imprenditoriale di Castel San Giovanni e del suo territorio, avendo come obiettivo quello di fornire strumenti e competenze per affrontare le sfide del mercato attuale. Il CAT sarà operativo ogni giovedì mattina, con un recapito telefonico dedicato (3514079145) mentre il patronato 50&Più sarà disponibile l’ultimo martedì del mese (per appuntamenti telefonare al 348 4095151).




A Piacenza aumentano i nuovi contratti: previsto un +9,9% a marzo

I nuovi contratti che le imprese della provincia di Piacenza intendono attivare nel mese di marzo risultano in aumento del 9,9% rispetto allo stesso mese del 2024, con un dato complessivo di 2.340 attivazioni. In crescita meno marcata i dati relativi al trimestre marzo-maggio, con previsioni di nuovi contratti pari a 6.890 unità rispetto ai 6.650 dello stesso trimestre 2024 (+3,6%).
Con questi valori, la provincia di Piacenza appare in decisa controtendenza rispetto alle altre province emiliane che hanno a riferimento la Camera di Commercio dell’Emilia; sia a Parma che, soprattutto, a Reggio Emilia, le nuove attivazioni appaiono infatti in diminuzione.
I dati, elaborati dal sistema informativo Excelsior, gestito da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in collaborazione con l’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia, registrano quindi una crescita complessiva rispetto ad un anno fa.
Tuttavia, rispetto al quadro generale positivo, spiccano settori che, a marzo, dovrebbero registrare cali molto marcati, tra cui l’alloggio e ristorazione (-10,5%), che passa dalle 190 nuove attivazioni del marzo 2024 alle attuali 170, e i servizi alla persona che, con 190 nuovi contratti previsti, calano del 5,0%.
Si tratta delle uniche eccezioni in un quadro in cui appaiono in crescita tutti i comparti.
Nel settore dei servizi (che da solo, con 1.550 nuovi contratti, copre il 66,2% delle attivazioni previste a marzo), spicca il commercio, in cui sono previsti 510 nuovi contratti, con una crescita del 54,5% rispetto ad un anno fa.
Buone prospettive anche per i servizi alle imprese che, con 690 attivazioni, dovrebbe registrare un aumento dei nuovi contratti dell’1,5%, per le costruzioni (210 attivazioni, con un + 40,0%), l’industria e le public utilities, per le quali è previsto un +1,8%, con 580 nuovi contratti.
Rispetto nel marzo 2024, i contratti stabili (tempo indeterminato e apprendistato) scendono dal 31,0% al 26,0%, mentre di converso quelli a termine (tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) salgono dal 69,0% al 74,0%.
Tra gli elementi più significativi dell’indagine spicca la quota di nuovi contratti che a marzo è riservata ai giovani con meno di 30 anni, che si attesta al 30,5%. Questi, nell’ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, sono particolarmente richiesti in qualità di tecnici in campo ingegneristico (48,7%), di tecnici in campo informatico e delle telecomunicazioni (48,0%) e di tecnici della salute (40,6%). Invece nell’ambito delle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, gli under 30 sono molto richiesti come addetti alle vendite (47,6%), operatori della cura estetica (39,1%) ed esercenti e addetti alle attività di ristorazione (35,9%). Da ultimo, tra gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, si prevede che il 70,0% dei nuovi contratti sarà riservato agli under 30 operai addetti ai macchinari nell’industria alimentare, il 51,4% ai fabbri ferrai costruttori di utensili e il 47,8% agli operai specializzati delle lavorazioni alimentari.
Marzo 2025 è ancora caratterizzato dal fenomeno dei candidati considerati introvabili da parte delle imprese piacentine, che dichiarano di avere difficoltà a reperire i profili ricercati nel 58,2% dei casi, di cui il 36,5% per mancanza di candidati e il 16,0% per inadeguata preparazione degli stessi. Tra i profili più difficili da reperire, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica troviamo i tecnici della salute (84,4%), gli specialisti in scienze gestionali, commerciali e bancarie (77,1%) e i tecnici della distribuzione commerciale (75,8%). Nell’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono, soprattutto, gli addetti alle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (74,3%), gli operatori della cura estetica (69,6%) e gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (59,0%). Nel segmento degli operai con elevata qualificazione, le difficoltà si incontrano soprattutto nella ricerca degli operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettroniche/elettriche (85,7%), di meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse e mobili (85,0%) e di conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (80,1%).




L’export piacentino nel 2024 cresciuto del 5,5%

Con un valore di 6,8 miliardi di euro, nel 2024 l’export piacentino è cresciuto del 5,5%.

Le elaborazioni dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia su dai Istat evidenziano buoni risultati per la manifattura nel suo complesso che, con un +5,1%, ha portato il valore delle esportazioni a 6,8 miliardi di euro.

Molto rilevante, seppure con cifre sensibilmente più contenute, la crescita fatta segnare dai prodotti dell’agricoltura, passati dai 5,8 milioni del 2023 a 8,5 milioni, con un incremento del 47,1% in un anno.

Buone performances anche per il settore del trattamento dei rifiuti e del risanamento, che ha portato l’export ad un valore di 16,77 milioni (+20,9%, con una contemporanea flessione delle importazioni del 5,6% e un saldo attivo degli scambi positivo per quasi 6 milioni di euro), così come per i servizi di informazione e comunicazione (+10,6%, con un valore di 29,5 milioni di euro).

Il dato in assoluto più interessante – in considerazione del peso preponderante che ha sulle esportazioni piacentine – resta, comunque, quello relativo alla manifattura, con quel +5,1% trainato dal comparto tessile (+10,2% e un valore di quasi 2,2 miliardi) e da quello dei macchinari, che ha indirizzato all’estero prodotti per un valore di oltre 1,3 miliardi di euro, con un aumento del 6,9% rispetto al 2023.

Verso l’Europa, che con un’incidenza del 71,6% si conferma il continente più importante per il commercio estero piacentino, nel 2024 si è registrata una crescita dell’export del 3,1% rispetto all’anno precedente. Questo dato è stato fortemente sostenuto dai primi tre partners commerciali che, mantenendo le posizioni già occupate nel 2023, hanno incrementato significativamente le loro importazioni da Piacenza: la Germania si è confermata prima con un’incidenza del 15,1% (1,04 miliardi) ed un incremento dell’export parmense del 6,8%; al secondo posto, con una quota del 14,6% (1 miliardo), c’è ancora la Francia, verso la quale le esportazioni sono cresciute del 4,3%; infine, la terza posizione è rimasta occupata dalla Spagna, con un’incidenza del 7,7% e nei confronti della quale le esportazioni sono aumentate del 7,8%, salendo a 532 milioni di euro.

Tra i paesi extraeuropei che nel 2024 hanno giocato un ruolo importante negli scambi commerciali esteri piacentini, spicca la Cina che, occupando la quarta posizione nella classifica dell’export, ha fatto segnare un aumento del 20,9%, con un peso del 7,0% sul totale delle esportazioni provinciali ed un valore pari a 486 milioni di euro.

In rallentamento, infine, gli scambi con gli Stati Uniti, con un calo del 17,1% delle importazioni e una flessione dell’1,4% delle esportazioni.

“Il saldo degli scambi con gli Usa – osserva il vicepresidente vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, l’imprenditore piacentino Filippo Cella – è così risultato positivo per 251 milioni di euro, ma è evidente che il dato è poco significativo a fronte dei timori relativi ai possibili dazi statunitensi, rispetto ai quali continuiamo a chiedere un’azione corale da parte dei Paesi dell’Unione Europea”.




Raffaele Chiappa rieletto consigliere nazionale di Confcommercio

Raffaele Chiappa, presidente dell’Unione Commercianti di Piacenza, è stato confermato nel ruolo di consigliere nazionale di Confcommercio durante l’assemblea elettiva tenutasi a Roma mercoledì 12 marzo 2025.

La nomina di Chiappa, che coincide con la quinta rielezione Carlo Sangalli alla guida di Confcommercio, acquista un significato particolare in questo anno storico, in cui si celebra  l’ottantesimo anniversario della fondazione di entrambe le associazioni. Questo risultato sottolinea l’importanza del lavoro svolto e il ruolo strategico che Confcommercio Piacenza ha ormai acquisito all’interno dell’organizzazione nazionale.

Chiappa ha commentato così la sua riconferma: «Desidero esprimere la mia gratitudine all’Assemblea di Confcommercio per la fiducia rinnovata. Essere nuovamente eletto nel Consiglio Nazionale è motivo di grande soddisfazione e sento tutta la responsabilità del ruolo. Questo incarico rappresenta non solo un riconoscimento del lavoro che portiamo avanti con dedizione a Piacenza, ma soprattutto un’opportunità per garantire che le esigenze del nostro tessuto imprenditoriale siano adeguatamente rappresentate a livello nazionale, così come i nostri iscritti meritano».  Prosegue il Presidente Chiappa «In un periodo segnato da incertezze economiche globali e cambiamenti profondi, il dialogo tra il territorio locale e il livello nazionale è cruciale», ha aggiunto Chiappa.

Tra le priorità del nuovo mandato, come evidenziato dal Presidente Sangalli, nel suo discorso di ringraziamento vi sono il rilancio dei consumi, il contrasto alla desertificazione commerciale, la lotta contro il caro energia e la regolamentazione dell’intelligenza artificiale e il suo uso efficacie all’interno delle aziende.

«L’ottantesimo anniversario – prosegue Chiappa – è poi un’occasione  per riflettere sul nostro passato e guardare al futuro, come bene esprime lo slogan scelto da Confcommercio: “Ricordare il futuro”. Questo anniversario ci invita quindi a ripensare il percorso compiuto e a proiettare il nostro impegno verso nuove sfide con rinnovata determinazione e ci permette di trasferire conoscenze e risorse preziose ai nostri associati offrendo loro strumenti per affrontare al meglio le sfide economiche».

In conclusione quindi ciò che esprime meglio il valore e il significato del lavoro che intende svolgere questo rinnovato Consiglio nazionale potrebbe sintetizzarsi con la frase di Winston Churchill che è stata proiettata durante l’Assemblea nazionale: “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta».




Piacenza in vetrina al MIPIM di Cannes

Si è conclusa ieri, giovedì 12 marzo 2025, la missione piacentina al MIPIM di Cannes. La fiera di riferimento a livello internazionale per gli investimenti sui territori ha visto la partecipazione di oltre 20mila operatori provenienti da novanta diverse nazioni.

Per il terzo anno consecutivo Piacenza si è messa in mostra all’interno dello stand di Art-ER e Regione Emilia-Romagna grazie a Confindustria Piacenza: nella delegazione, con il presidente di Confindustria Nicola Parenti, anche la sindaca Katia Tarasconi e l’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini in rappresentanza dell’amministrazione comunale. Insieme a Confindustria Piacenza anche i presidenti provinciali e regionali di Ance Alessandro Losi e Maurizio Croci, accompagnati da Matteo Raffi.

In evidenza diverse aree rigenerabili ad alto potenziale nel Comune di Piacenza, in attesa di investitori con risorse e visione che possano dare loro una seconda vita. Tra le altre: Bastione Borghetto, l’ex Ospedale Militare, Cascina San Savino e l’Albergo San Marco.

La partecipazione Piacentina conferma l’approccio vincente delle precedenti edizioni con un fronte comune tra il mondo delle imprese (Confindustria e Ance) e l’amministrazione locale, approcciandosi agli investitori come territorio coeso e dalle visioni condivise.

Il presidente di Confindustria Piacenza Nicola Parenti esprime soddisfazione: «Piacenza conferma la partecipazione a MIPIM, interfacciandosi con importanti investitori internazionali. La soddisfazione è esserci non solo come Confindustria ma come “sistema Piacenza”, insieme ad amministrazione comunale, Ance e Regione. Ringrazio le istituzioni e gli imprenditori che ci hanno accompagnato in questa fondamentale tre giorni. La nostra presenza a Cannes con Invest in Piacenza, la vetrina delle aree rigenerabili e disponibili per gli investimenti nella nostra provincia, già nelle scorse edizioni ha permesso di aprire interlocuzioni preziose con soggetti strategici internazionali. Per noi è fondamentale incontrare investitori di qualità e attirarli a Piacenza dove c’è il saper fare combinato con una posizione strategica. La competizione tra i territori è notevole, bisogna esserci e collocare la nostra città sulla mappa: lo sviluppo di Piacenza non va dato per scontato ma coltivato in ogni occasione disponibile»

«La partecipazione della nostra città al MIPIM di Cannes rappresenta un’opportunità strategica per promuovere Piacenza sulla scena internazionale, valorizzando il suo potenziale di investimento e sviluppo», commenta la sindaca Katia Tarasconi. «Grazie all’impegno di Confindustria Piacenza, abbiamo dialogato con importanti interlocutori del settore immobiliare e promosso i nostri punti di forza a potenziali investitori da ogni parte del mondo, un passo fondamentale per lo sviluppo e la riqualificazione della nostra città. In un contesto in continua evoluzione, città come la nostra stanno emergendo come destinazioni sempre più attrattive per investimenti qualificati e sostenibili. Siamo consapevoli che i risultati di questo lavoro si manifesteranno nel tempo, ma siamo altrettanto certi che il cammino intrapreso darà i suoi frutti, contribuendo alla riqualificazione e allo sviluppo del nostro territorio. Piacenza ha tutte le carte in regola per essere protagonista».




Da Summer Cult un’occasione per gli esercizi di piazza Cittadella

Il cartellone di spettacoli e concerti della rassegna Summer Cult, che animerà Palazzo Farnese dal 19 giugno al 15 luglio, come volano per la promozione delle attività commerciali e degli esercizi di ristorazione di piazza Cittadella. Questo l’obiettivo condiviso dai titolari delle attività in un incontro con l’assessore alla Cultura Christian Fiazza e l’organizzatore della kermesse, Lorenzo Pronti di Com.Unica, mirato proprio a confrontarsi sulle opportunità di coinvolgimento in occasione delle serate estive che richiameranno una platea potenziale di migliaia di spettatori.

Durante la riunione, cui era presente anche la consigliera comunale Angela Fugazza, in particolare è emersa sia la proposta di includere l’elenco delle attività commerciali del settore alimentare e pubblici esercizi di piazza Cittadella sulle locandine, i biglietti di ingresso, le pagine web e i banner dedicati alla manifestazione, sia la possibilità di far partecipare attivamente gli esercenti al servizio di bar e ristorazione che sarà operativo in occasione degli eventi.

“L’intento – sottolinea l’assessore Fiazza – è quello di valorizzare l’offerta di qualità e le proposte di queste attività, sulle quali il cantiere in corso ha inevitabilmente un impatto che ne limita la visibilità e l’accesso, cogliendo l’occasione di un appuntamento di successo, particolarmente atteso non solo dalla città ma capace di portare a Piacenza un pubblico in buona parte proveniente anche da fuori. In questi anni Summer Cult si è consolidato, si è radicato nel territorio e intendiamo metterlo in sinergia con le realtà cittadine. L’iniziativa ha una forza in grado di porsi in un ambito più vasto per fare squadra e per fare sistema. Da parte del’Amministrazione comunale c’è la massima disponibilità e l’impegno a lavorare insieme ai commercianti per far sì che porti vantaggi e opportunità di crescita per tutti. Presto annunceremo anche i nuovi grandi nomi che andranno a comporre il calendario completo della rassegna che sarà al centro dell’estate piacentina”.