L’otto marzo di Piacenza

In occasione della Giornata internazionale della donna, il Tavolo Politiche di Genere propone, con la partecipazione della Regione Emilia Romagna e di Art-ER, un evento incentrato su diritti e stereotipi di genere nell’ambito del digitale, della scienza, della tecnologia, dell’arte e delle discipline matematiche. “Women in STEAM – Oltre il divario di genere”, si terrà venerdì 7 marzo a Palazzo Farnese e si articolerà in due momenti distinti della giornata:
– dalle 10 alle 13, l’incontro rivolto agli studenti di ISII Marconi, Liceo Cassinari, Centro di Formazione Professionale Don Orione, Liceo Colombini e Liceo Respighi. Parteciperanno le assessore Serena Groppelli e Nicoletta Corvi, Michela De Biasio per l’Agenda Digitale della Regione Emilia Romagna, Daniel Caratti e Paola Tavanelli di Art-er, la studentessa di Medicina Alice Lombardelli. Seguirà un dibattito e la possibilità, per ragazze e ragazzi, di cimentarsi con le attività dei point esperienziali di Hammer Team dedicato alla Formula 1, Conservatorio Nicolini, Digitale Facile e il focus sul linguaggio dei Centri Antiviolenza;
– dalle 16.30 alle 18.30, l’evento aperto alla cittadinanza: in dialogo con le assessore Serena Groppelli e Nicoletta Corvi interverranno Elisa Tatano, general manager dell’azienda Tatano Energie Rinnovabili e presidente del comparto Piccola Industria di Confindustria Piacenza, Michela De Biasio per l’Agenda Digitale della Regione Emilia Romagna, Daniel Caratti e Paola Tavanelli di Art-er. Saranno presenti anche i point esperienziali già a disposizione degli studenti durante la fascia mattutina e, in conclusione, un piccolo aperitivo offerto grazie al sostegno di Coop Alleanza 3.0.

Tutti gli eventi in calendario nel mese

7 marzo, ore 10 – Aula consiliare della Provincia in via Garibaldi 50
La Consigliera di parità promuove l’incontro “DONNE LAVORO DIGNITA’: se l’8 per me l’8 per tutte. Promuovere parità e qualità del lavoro”.

8 marzo, ore 9 – Largo Battisti
La Questura di Piacenza sarà presente con un proprio stand dedicato alla campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore”.

8 marzo, ore 16 – Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, via San Siro 13
Presentazione del dipinto “Allieva dalle calze rosse” di Vanda Seccia

13 marzo, ore 15 – Aula Magna dell’Istituto Romagnosi
Il Centro Italiano Femminile di Piacenza presenta, con l’intervento dell’autrice, il libro “Il sottosopra dell’amore” di Silvia Tizzoni, scrittrice, psicologa e psicoterapeuta.

15 marzo, ore 10.45 – Galleria Biffi Arte – Via Chiapponi, 39
Nuovi Viaggiatori Aps presenta: “Maria Callas. La diva umana”.
Incontro con Annarita Briganti, scrittrice, giornalista, opinionista di Mediaset, che, in dialogo con Adele Boncordo e Anna Leonida, presenterà il suo libro dedicato alla Divina.

19 marzo, ore 14 – Sala consiliare della Provincia, via Garibaldi 50.
La Consigliera di Parità propone l’incontro: “Salute e sicurezza sul lavoro, il benessere lavorativo come paradigma per creare valore”.

27 marzo, ore 18 – Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Il Soroptimist International d’Italia, Club di Piacenza, presenta “Menopausa: un nuovo capitolo tra salute e lavoro”, incontro con la ginecologa Graziella Leopolo e Manuela Peretti, autrice del blog “Manupausa”.

29 marzo, ore 17 – Laboratorio Aperto, ex chiesa del Carmine
Il Soroptimist International d’Italia, Club di Piacenza presenta “L’energia della natura”, mostra di pittura/scultura delle artiste Marisa Montesissa e Alessandra Gregori.




Bilancio in crescita per Emilbanca

La crescita di Emil Banca continua anche nel 2024. La Banca di credito cooperativo del Gruppo Iccrea presente con 96 filiali in tutte e 5 le provincie lungo la via Emilia (Bologna, Modena, Reggio, Parma e Piacenza) oltre che a Ferrara e nel mantovano, conferma il trend degli ultimi anni e chiude un altro bilancio più che positivo dopo i numeri record segnati nel 2023.

Cresce la raccolta totale, che si attesa sopra i 7,5 miliardi di euro (+ 5,4% sul 2023), trascinata da un’impennata della raccolta diretta che al 31.12.24 era sopra i 4,8 miliardi di euro (+6,5%)

Crescono anche gli impieghi che, a fronte di un mercato che sconta ancora la situazione di incertezza internazionale segnata dal perdurare delle guerre, dall’aumento dei costi energetici e dalla paura dell’introduzione di forti dazi doganali che potrebbero mettere in difficoltà l’export della regione, segnano un + 0,7% e sfiorano i 4 miliardi di euro.

I mezzi amministrati superano così gli 11,5 miliardi euro, crescendo rispetto allo scorso anno del 3,7%

Resta forte l’impegno per il Terzo settore che nel corso del 2024 ha visto l’entrata di 300 nuovi clienti per un aumento degli impieghi verso le realtà dell’economia sociale regionale di circa 20 milioni di euro.

Rispetto al 2023 sono migliorati anche gli indici di rischio e la sostenibilità del reddito, oggi meno legato alla variazione dei tassi, con una maggiore incidenza delle commissioni sull’utile finale che dimostra come la clientela si affidi sempre di più alla Banca per la gestione delle proprie esigenze finanziarie.

Il Rapporto NPL/Impieghi resta stabile sotto al 3% mentre il rapporto Sofferenze Lorde/Impieghi è diminuito fino allo 0,6% (nel 2023 era 0,76%). Contemporaneamente è migliorato il tasso di copertura delle inadempienze probabili, che passa dal 52% al 55%.

Cresce quindi anche la solidità con il Cet 1 che passa dal 15,2 di fine 2021 al 18,7% del dicembre 2024, oltre 9 punti percentuali sopra il requisito minimo da rispettare su base consolidata per il Gruppo BCC Iccrea.

Ancora molto elevato l’Utile di esercizio che supera i 60,5 milioni di euro

“Rispetto al 2023, il nostro Prodotto Bancario Lordo è aumentato di 410 milioni di euro, più o meno il valore complessivo di una piccola Bcc. Un così forte aumento dei ricavi evidenzia la capacità dei nostri colleghi di collocare prodotti e servizi che intercettano i bisogni della clientela – ha commentato il direttore generale Matteo Passini – L’utile complessivo resta su una quota di grande soddisfazione e ampiamente sopra i livelli dell’era pre-pandemia. Ma l’importante per noi non è quanto utile si produce ma come questo viene prodotto e poi utilizzato. I risultati del 2024 sono stati ottenuti con una forte attenzione alla sostenibilità, interna e dei nostri clienti, abbiamo messo in campo importanti cambiamenti organizzativi e sono partiti diversi progetti per il benessere delle persone. Il 17% delle nostre filiali si trova in aree interne, piccoli paesi lontani dai grandi centri e con pochi servizi e opportunità. Queste filiali generano il 10% dei volumi bancari. Tuttavia, invece di chiuderle come stanno facendo le banche non cooperative con gli sportelli non remunerativi, stiamo lavorando per aumentarne l’impatto sulle comunità locali”.

“Negli ultimi tre esercizi la nostra Banca è riuscita a produrre più di 180 milioni euro di Utile complessivo che, tolta una piccolissima quota andata al fondo di sviluppo della cooperazione, è rimasto interamente nel territorio che lo ha prodotto. Nemmeno un centesimo è andato a fondi speculativi o all’estero – ha commentato il presidente della Bcc, Gian Luca Galletti – Una parte importante è stato destinato ai nostri 56 mila soci che in questo periodo hanno visto il valore delle quote aumentare di oltre l’ 11% e ricevere oltre 9 milioni euro in dividendi. Il resto è andato ad aumentare il nostro patrimonio indivisibile, fondamentale per la capacità della Banca di sostenere la competitività delle nostre aziende e di dare credito alle famiglie. Grazie a questi risultati – ha concluso – anche quest’anno, come avviene da diversi esercizi, il Cda ha stabilito di premiare l’impegno dei nostri 700 collaboratori con un premio di 2500 euro, uguale per tutti, senza distinzione di ruolo o livello”.




Trespidi e Soresi smentiscono l’assessore Bongiorni sulla sospensione del cantiere di piazza Cittadella

Non passa giorno senza che si aggiunga un tassello al già perturbato puzzle di piazza Cittadella. Ieri l’assessore e vicesindaco di Piacenza Matteo Bongiorni, attraverso un comunicato stampa aveva affermato che il cantiere non era formalmente sospeso, ma solo temporaneamente fermo e che il cronoprogramma sarà comunque rispettato. Due affermazioni che oggi sono state smentite da altrettanti esponenti dell’opposizione, il consigliere comunale di Liberi Massimo Trespidi e la capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi.

Il primo ha reso noto di essersi incontrato con il prefetto di Piacenza, Paolo Ponta, per esprimere la propria “preoccupazione per la vicenda di Piazza Cittadella”.

«Ho voluto portare all’attenzione del prefetto la situazione di assoluta incertezza che circonda il cantiere di Piazza Cittadella, un’opera ferma da mesi senza spiegazioni chiare e con troppe ombre sulle responsabilità – spiega Trespidi. – Il prefetto mi ha assicurato che l’attenzione sulla vicenda è massima, un segnale importante che spero possa portare a verifiche approfondite su quanto sta accadendo».

Trespidi poi conferma quanto avevamo in anticipato con il nostro articolo di ieri ossia che Ireti ha dato il via libera allo spostamento dei tubi fognari quasi un mese fa, ma che nulla nel frattempo è accaduto. Per questo il consigliere comunale replica in maniera secca all’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Matteo Bongiorni, che ha attribuito il rallentamento del cantiere alla questione dei sottoservizi: «Non è così. In base alle documentazioni depositate dal Responsabile Unico del Procedimento (RUP), esistono tutti gli elementi tecnici per procedere con gli scavi: la questione della fognatura perciò non giustifica questo immobilismo. Questa relazione, risalente a 21 giorni fa, dimostra che nulla ostacola i lavori, eppure il cantiere è ancora fermo».

Trespidi in conclusione solleva nuovamente la questione della bancabilità: «Inoltre, il RUP ha richiesto un riscontro dettagliato sullo stato di avanzamento della pratica di bancabilità di Piacenza Parcheggi».

Sara Soresi ha invece affidato la sua smentita ad un video pubblicato su Facebook. La capogruppo di Fratelli d’Italia in esso fa riferimento al comunicato diffuso dal Comune in cui il vicesindaco Bongiorni spiegava la posizione dell’Amministrazione.

«In questo comunicato – riferisce Soresi – il Comune ci dice sostanzialmente tre cose. La prima è l’Ente più di così non può e che deve attenersi al mero controllo, ad essere un supervisore perché l’opera è realizzata da un soggetto privato».

«È vero – rimarca la capogruppo di FdI – che è realizzata da un soggetto privato, è vero anche che si tratta di un’opera pubblica, anzi la più grande opera pubblica che sta portando avanti l’amministrazione Tarasconi ad oggi. Essendo il concedente pubblico, credo che un controllo più approfondito sarebbe auspicabile».

«La seconda cosa che il Comune tiene a dirci – prosegue la consigliera – è che dalle interlocuzioni con Piacenza Parcheggi i tempi del cantiere non saranno allungati. Qui mi permetto di dire non è così perché come risulta da un mio accesso agli atti emerge una comunicazione di Piacenza Parcheggi con la quale la stessa dice al Comune di Piacenza, che i tempi si cioè si allungheranno ed anche che i costi aumenteranno».

«La terza cosa che il Comune di Piacenza tiene a precisare, ripetendolo più volte,  – conclude Soresi – è che non c’è stata nessuna sospensione formale. Ecco, questo non corrisponde al vero, nel senso che da un accesso agli atti ho ricevuto una comunicazione inviata dal Comune di Piacenza a Piacenza Parcheggi, dove addirittura nel titolo compare “Riscontro verbale, sospensione, acquisito al protocollo in data ….”. Nella comunicazione il RUP, (quello che dopo pochi giorni, tra l’altro, è stato sostituito) ci tiene a precisare che in primo luogo si ritiene opportuno evidenziare la peculiarità della situazione in quanto la sospensione dei lavori disposta al 27 novembre 2024 è stata segnalata l’ente concedente con un ritardo di 51 giorni. Quindi mette nero su bianco che c’è stata una sospensione formale».

La capogruppo di Fratelli d’Italia conclude il suo video con una considerazione tranchant: «Quindi i casi sono due: o l’Amministrazione mente, sapendo di mentire, o l’Amministrazione non sa quello che avviene negli uffici.  Credo che entrambi i casi siano comunque gravi».

Un’immagine tratta dal video pubblicato da Sara Soresi su Facebook




Il Centrodestra chiede la convocazione della commissione centro storico

I consiglieri della Lega, Fratelli d’Italia e della Lista Civica di Centrodestra hanno depositato una richiesta di convocazione delle commissioni consiliari n. 2 e 4 per analizzare e discutere i problemi relativi all’afflusso al centro storico:”Esprimiamo forti preoccupazioni riguardo agli sviluppi relativi al cantiere per la costruzione del parcheggio interrato di Piazza Cittadella, fermo da oltre 100 giorni, e per la mancata gestione delle problematiche legate all’istituzione delle Aree Pedonali Urbane (APU) e per questo motivo chiediamo un confronto per affrontare gli evidenti problemi. I cittadini e i commercianti della nostra città stanno vivendo una serie di disagi che rischiano di compromettere ulteriormente la vivibilità del centro storico e la situazione economica del commercio locale.
Il cantiere di Piazza Cittadella ha portato con sé un aumento significativo dei disagi, a partire dalla riduzione dei parcheggi disponibili nella zona, che sta penalizzando sia i residenti che coloro che desiderano frequentare il centro cittadino arrivando dalla zona Nord. Inoltre – continuano i consiglieri del gruppi di centrodestra – la mancanza di adeguati parcheggi nelle vicinanze delle aree pedonali rischia di creare un ulteriore disagio per i cittadini e per i commercianti che, già in difficoltà a causa di questa situazione, potrebbero vedere una riduzione del flusso di visitatori e clienti. come denunciato nei giorni scorsi da alcuni addetti ai lavori.
Purtroppo, nonostante le numerose segnalazioni, l’amministrazione non ha fornito riscontri concreti su come intenda affrontare e risolvere questi problemi, lasciando i cittadini e le attività commerciali in un’impasse che dura ormai da troppo tempo.
Per queste ragioni, chiediamo la convocazione delle Commissioni Consiliari n. 2 e n. 4, al fine di approfondire la situazione insieme ai rappresentanti delle Associazioni di Categoria e all’Assessore competente. È necessario discutere delle problematiche esistenti e delle possibili soluzioni per garantire una città più vivibile, accessibile e a misura di tutti, senza penalizzare il commercio locale né i cittadini che vogliono godere delle bellezze del nostro centro.”




Il vice-questore vicario Marina Festini lascia Piacenza

Il questore di Piacenza, Ivo Morelli, questa mattina ha salutato il suo vicario, la dottoressa Marina Festini, promossa a Dirigente Superiore e destinata ad altro incarico. Morelli l’ha ringraziata per le sue capacità professionali, per l’impegno profuso nel suo lavoro nel corso di questi anni e le ha augurato ogni bene professionale e umano.

Nata a Milano è entrata in polizia nel 1992 ed è “figlia d’arte”, visto che il padre è stato questore a Lecce ed a Cosenza. Sposata con un collega, ha tre figli gemelli di 21 anni. Si è laureata nel 1992 presso l’università degli Studi di Napoli (città d’origine dei genitori). Il suo primo incarico l’ha svolto presso  la scuola Allievi agenti della polizia di Stato di Vicenza. Nel 1995 è stata trasferita alla questura di Reggio Calabria, dov’è rimasta per 28 anni prestando servizio in vari uffici. E’ stata poi trasferita a Verbania ricoprendo il ruolo di vicequestore vicario, lo stesso svolto a Piacenza dal marzo 2021 a Piacenza.




Ispezioni in cantieri edili: sette lavoratori in nero

Sette lavoratori in nero, e quasi 132 mila euro di contributi non versati a 31 lavoratori recuperati. Sono questi i numeri dell’attività di controllo svolta nel mese di gennaio 2025 dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Piacenza. Gli accessi, gli accertamenti e le ispezioni hanno riguardato 19 ditte (17 imprese edili, un agriturismo e una azienda agricola) tutte con sedi legali in città e provincia. Otto sono stati i titolari delle imprese denunciati all’autorità giudiziaria.
Per 5 imprese è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività di cantiere, mentre le sanzioni complessivamente sono di quasi 220 mila euro (219.813 €).
Gli illeciti riscontrati con maggior frequenza sono stati la mancata redazione del documento di valutazione dei rischi, omessa visita medica e formazione dei lavoratori, l’applicazione delle disposizioni e delle prescrizioni del piano sicurezza dei lavoratori, l’aver consentito di utilizzare le piattaforme di lavoro elevabili a lavoratori non muniti di specifica formazione ed addestramento. Cinque ditte edili sono state pizzicate a fornire occupazione a 7 lavorati in nero e, in particolare, una ditta ha impiegato oltre 30 lavoratori forniti da altra impresa che ha dissimulato contratto di appalto illeciti. Oltre 131mila euro sono stati i contributi recuperati non versati.




I discorsi ufficiali nel giorno del Ricordo

Pubblichiamo qui di seguito i discorsi ufficiali pronunciati oggi in occasione del Giorno del Ricordo. Alla cerimonia ha preso parte anche il ministro Tommaso Foti.

Intervento del prefetto di Piacenza Paolo Ponta

Rivolgo un cordiale saluto alla Signora Sindaca della Città di Piacenza, alla Signora Presidente della Provincia, alle Autorità Civili, Religiose e Militari, ai rappresentanti delle Scuole e della Consulta degli Studenti, ai Consigli Comunali dei ragazzi, alle Associazioni combattentistiche, d’Arma e di Categoria, alle Associazioni di Volontariato, a tutte le Cittadine e a tutti i Cittadini intervenuti.
Pur in una ricorrenza dolorosa, desidero iniziare il mio intervento con una sottolineatura positiva, alla quale lo scorso anno ho solo accennato. Proprio l’altro ieri, 8 febbraio, le Città gemelle di Gorizia in Italia e Nova Gorica in Slovenia sono divenute Capitale Europea della Cultura “senza confini”, “borderless”, come recita il motto dell’evento. A tale proposito, sono ancora vive nella nostra memoria le immagini del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dell’allora Presidente Sloveno Borut Pahor che, mano nella mano, il 17 luglio 2020 rendevano omaggio alla Foiba di Basovizza – l’oltraggio di questi giorni non modifica nulla – e al Monumento ai Caduti Sloveni. A margine di quello storico avvenimento, in occasione della restituzione alla minoranza slovena in Italia del “Narodni Dom” (Casa del Popolo) di Trieste, incendiato dai fascisti nel 1920, il nostro Capo dello Stato così si espresse: “la storia non si cancella e le esperienze dolorose, sofferte dalle popolazioni di queste terre, non si dimenticano”.
E in effetti, la riappacificazione e la memoria condivisa, dovute anche all’inclusione di Croazia e Slovenia nell’Unione Europea, non possono far dimenticare né gli eccessi nazionalisti del regime nei confronti delle popolazioni di lingua e cultura slava, né, tantomeno, le immani sofferenze patite dalle popolazioni italiane negli ultimi anni della seconda guerra mondiale e nel periodo immediatamente successivo, fino al Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947, con il quale venivano fissati gli attuali confini orientali del nostro Paese.
Mentre il resto d’Italia veniva progressivamente liberato dall’oppressione nazifascista, in Venezia Giulia, Istria e Dalmazia, le milizie comuniste jugoslave di Tito ponevano in essere una vera e propria persecuzione nei confronti non solo di militari, funzionari statali e appartenenti al Partito fascista, ma anche di persone inermi, di vario orientamento politico o del tutto neutrali, compresi anziani, giovani e donne. Valga per tutti un nome, quello di Norma Cossetto, torturata e violentata prima di essere gettata in una foiba nel 1943, insignita dal Presidente Ciampi della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria nel 2005.
Migliaia di italiani infoibati, spesso ancora vivi, centinaia di migliaia costretti all’esilio, profughi in Patria, ammassati in centri di raccolta e spesso accolti con diffidenza e ostilità, anziché con un doveroso abbraccio, dai propri connazionali.
Cerchiamo allora di rimediare, sia pur tardivamente, a quella mancanza, abbracciando idealmente, in questa giornata, i profughi ancora viventi, i loro figli, i loro familiari. Non siete più soli, non sarete mai più soli.
In un’Europa purtroppo sfregiata dalla ricomparsa di un nazionalismo e di un imperialismo che, forse ingenuamente, ritenevamo consegnati alla Storia, le vicende del nostro confine orientale ci insegnano che soltanto rispettando la dignità di ogni persona in quanto tale, a prescindere dalle origini, dalle opinioni e dalla lingua, potremo conseguire una Pace autentica, fondata sulla Giustizia, e non solo sull’ apparente assenza delle ostilità.

Il discorso della sindaca Katia Tarasconi
Sono trascorsi più di vent’anni, da quando il Parlamento italiano ha istituito per legge il Giorno del Ricordo, restituendo la doverosa dignità e la dimensione collettiva della memoria a una tragedia che ha profondamente segnato la storia del nostro Paese, ma troppo a lungo è stata offuscata, soggetta a un processo di rimozione politica che ne ha impedito il pieno e legittimo riconoscimento. Onorare questa ricorrenza come stiamo facendo oggi, nell’area verde intitolata ai Martiri delle foibe, significa allora rinnovare il senso di commossa partecipazione al dramma della popolazione istriana e giuliano-dalmata, restituendo giustizia e ripercorrendo le orme dei nostri connazionali che nel secondo Dopoguerra hanno dovuto lasciare la loro terra d’origine per vivere, come profughi, nella propria Patria.

Nelle donne e negli uomini che subirono, sino alle estreme conseguenze, la brutalità impietosa delle milizie partigiane di Tito, nelle famiglie che persero per sempre i propri cari nella profondità delle fenditure carsiche, nei militari e civili che pagarono con la vita le proprie radici italiane – tra loro anche esponenti delle Forze dell’ordine e dell’Arma, sacerdoti, antifascisti e membri del Cln – identifichiamo le vittime di una disumanità che, come ha ammonito in più occasioni il presidente Mattarella, è “il frutto della discriminazione e della vendetta, a qualunque titolo esercitati”.

Conoscere il passato ci permette di trarne una lezione universale: l’odio e la violenza generano solo altro odio, altra violenza che mai, agli occhi e nella coscienza di uno Stato civile e democratico, possono trovare giustificazione. Per questo avvertiamo più forte che mai, in una Giornata come quella odierna che richiama in modo così netto le nefandezze e l’orrore del totalitarismo, la responsabilità condivisa e l’urgenza di costruire una cultura di pace, trasmettendo alle giovani generazioni la consapevolezza che non esiste valore più grande.

Ciò che avvenne, dopo l’8 settembre 1943, in quel lembo orientale al confine con i Balcani, non si può dimenticare: le esecuzioni sommarie, gli arresti e le torture, gli stupri, le testimonianze atroci dei sopravvissuti che raccontano l’indicibile dei corpi ammassati, le ombre delle persone costrette a camminare in fila, legate le une alle altre, verso la voragine. Tacere, o restare indifferenti, ci rende sempre e comunque colpevoli.

Ma gran parte del Paese scelse di voltarsi dall’altra parte anche dopo il Trattato di Parigi, mentre più di 300 mila italiani fuggivano le persecuzioni e l’ostilità del regime jugoslavo per cercare rifugio nei campi allestiti lungo la spina dorsale della Penisola. Lo spiega bene uno scrittore, Diego Zandel, venuto al mondo “oltre il reticolato di Servigliano”, nelle Marche, dove i suoi genitori erano approdati abbandonando Fiume: “Ci divideva dal paese un muro alto; ci sentivano diversi, ci sentivamo diversi. E così quando passammo ai padiglioni del Villaggio Giuliano-Dalmata della Capitale. I romani non capivano bene chi erano quelle duemila persone sistemate nei dormitori, che parlavano quello strano dialetto. E noi sentivamo di essere altri da loro. Ancora la frontiera, di cui sono figlio. La frontiera che continuo a portarmi dentro”.

Se oggi ci ritroviamo qui è per abbattere quella stessa frontiera, che per sessant’anni ci ha impedito di prendere atto del male compiuto e del senso di abbandono con cui tanti, troppi italiani hanno dovuto fare i conti lungo un cammino segnato da un dolore che è anche nostro, che ci appartiene perché riguarda la nostra stessa identità di popolo, ma ancor prima – e lo riaffermiamo in questa circostanza con sincera adesione – ha a che fare con il nostro essere umani.

Saluto presidente Monica Patelli
Buongiorno alle Autorità e a tutti i presenti, la cerimonia che ci riunisce qui oggi ci consente di rendere un partecipe omaggio alle migliaia di vittime di feroci brutalità e alle centinaia di migliaia di profughi di una vicenda cupa e drammatica della storia europea.
Il Giorno del Ricordo – istituito dal Parlamento nel 2004 – ci aiuta a “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo Dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Il nostro commosso pensiero va quindi a ogni persona torturata, fucilata o gettata viva nelle profondità delle foibe, e a chi fu deportato o costretto all’esodo dalla propria terra, come avvenne nel caso di oltre trecentomila nostri connazionali.
Queste tremende violenze, benché accertate e documentate, sono state a lungo tempo sottovalutate o addirittura negate: “Una pagina strappata nel libro della nostra storia” – come la definì il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che occorre rileggere, con coraggio e con maturità, per accrescere e rafforzare la nostra consapevolezza sulle scelte da fare oggi e per il futuro.
Il Giorno del Ricordo costituisce infatti un’occasione importante anche per ampliare lo sguardo in relazione a ciò che possiamo imparare dalle tragiche lezioni del passato.
Gli eventi della Seconda guerra mondiale ci rammentano che le radici delle ingiuste sofferenze dei popoli si trovano negli egoismi, nell’odio ideologico e nell’odio etnico, nei regimi e nei totalitarismi di ogni tipo.
Tutto ciò deve costituire un monito per ciascuno di noi, come Istituzioni e come singoli cittadini: ne sono una fin troppo evidente conferma le vite spezzate, le famiglie distrutte e i sogni infranti da sopraffazioni, torture e sanguinosi conflitti dei nostri giorni.
L’emozione e la solennità di questo momento condiviso nel Giardino dedicato ai Martiri delle Foibe ci spronano a tenere sempre alta la guardia contro le degenerazioni ideologiche e le ambizioni di dominio sugli altri: è un impegno che trova senso nei princìpi della nostra Costituzione, che sono le luci da trasmettere alle nuove generazioni.
Anche se il contesto di oggi può a volte sembrare scoraggiante, alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi abbiamo il dovere di insegnare i valori dell’ascolto, del dialogo e del reciproco rispetto, nella convinzione che «La speranza vede l’invisibile, sente l’intangibile e realizza l’impossibile».




Piacenza: arrestata stalker seriale. Aveva stilato un quaderno dei nemici

Aveva stilato un vero e proprio quaderno dei nemici, la stalker seriale arrestata dalla polizia della questura di Piacenza in seguito ad un’indagine coordinata dalla procura della Repubblica. La donna è indagata per atti persecutori, possesso di oggetti atti ad offendere e calunnia, commessi ai danni di una giovane coppia piacentina. L’indagata ha diversi precedenti penali per fatti simili e, secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile, nell’ottobre 2024 avrebbe cominciato a perseguitare i giovani, peraltro da poco genitori, per screzi avvenuti con la famiglia dell’uomo oltre vent’anni fa.
La stalker agiva principalmente con un telefonino intestato ad un prestanome.
Le vittime vivevano un vero e proprio incubo e si sentivano costantemente seguite ed osservate, senza capire cosa stesse realmente accadendo, né chi le avesse presi di mira. Ricevevano continue minacce, con l’invio di fotografie scattate nei pressi della loro abitazione.

Quando, dopo un incontro in città, hanno intuito che alla base di questa persecuzione poteva esserci una lontana conoscente, hanno sporto denuncia. Durante una perquisizione sull’auto della donna la polizia ha trovato e sequestrato, il cellulare da cui venivano effettuate le chiamate ma anche altro materiale allarmante: due martelli, un coltello, una scatola di fiammiferi, un accendino ed una confezione di prodotto disgorgante contenente acido. Già in passato l’indagata aveva minacciato un’altra vittima di utilizzare l’acido nei confronti del figlio.
Nell’abitazione della donna, invece è stato rinvenuto un quaderno denominato “Elenco dei nemici” contenente, tra gli altri, le foto dell’uomo principale vittima delle persecuzioni, nonché una foto scattata al cortile interno della Questura da un balcone limitrofo, struttura verso la quale la donna proverebbe astio per una precedente indagine per minacce aggravate (ed altrettanto immotivate) ai danni di altra persona, per la quale era stata da poco condannata in via definitiva.

Una volta venuta a conoscenza dell’indagine a suo carico, la pregiudicata, ha pensato bene di tentare di sviare le indagini, presentando una calunniosa denuncia nei confronti proprio della principale vittima degli atti persecutori. Visto il quadro probatorio il gip ha accolto la richiesta dei pm ed emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari, immediatamente eseguita dalla Squadra mobile.




Istituto ortopedico Rizzoli a Castel San Giovanni, al via le attività di degenza e di sala operatoria

Sarà avviata, in questi giorni, l’attività chirurgica dell’Istituto ortopedico Rizzoli all’ospedale di Castel San Giovanni. In questa prima fase, si parte con interventi di protesi all’anca, per seguire, come programmato, con sedute dedicate anche a piede, caviglia, ginocchio, mano e polso.

“Stiamo lavorando in maniera concreta e fattiva al progetto di collaborazione tra l’Ausl di Piacenza e i suoi professionisti, ortopedici, anestesisti, fisiatri e personale di assistenza e l’Irccs Rizzoli per consolidare la vocazione del presidio della Val Tidone a polo di chirurgia elettiva con particolare attenzione all’ortopedia – commenta il direttore generale Paola Bardasi–  Non è una novità in assoluto, quanto più una conferma e un’evoluzione di una sinergia che lega da tempo i nostri sanitari con il team del centro bolognese. Già da oltre un decennio, infatti, Piacenza collabora con il Rizzoli che opera nei nostri ospedali, per alcune competenze specialistiche di alto livello come l’Ortopedia pediatrica e l’Ortopedia oncologica per le quali l’Istituto è riferimento regionale. Oggi siamo in grado di sviluppare ulteriormente questa alleanza in un ambito chiave come quello ortopedico di elezione. I nostri professionisti anestesisti guidati da Ruggero Massimo Corso, direttore del dipartimento di Terapie intensive, anestesiologia e terapia del dolore, i medici specialisti ospedalieri con funzione consulenziale e il personale di comparto sotto il coordinamento di Michela Sanseveri, opereranno al fianco e in sinergia con gli ortopedici e i fisiatri bolognesi diretti da Cesare Faldini, direttore di Clinica ortopedica e Traumatologica I. Questa nuova opportunità – continua il direttore generale – rappresenta il completamento di un sistema aziendale già virtuoso nel trattamento della traumatologia e della ortogeriatria, nonché nelle patologie urgenti ed elettive del presidio di Piacenza, sotto la direzione di Pietro Maniscalco, direttore di Ortopedia e traumatologia Piacenza”.

“È passato un anno da quando abbiamo annunciato la firma dell’accordo per l’ospedale di Castel San Giovanni – sottolinea il direttore generale del Rizzoli Anselmo Campagna. – Un anno nel quale decine di professionisti delle due aziende sanitarie, impegnati nei tanti diversi settori necessari a far funzionare un ospedale ogni giorno, si sono confrontati per dare forma operativa ed efficiente a questa idea di collaborazione. L’abbiamo via via strutturata, col passaggio fondamentale delle visite ambulatoriali, primo momento di contatto concreto con la cittadinanza, e oggi siamo pronti a partire con quello che è elemento cruciale in gran parte del percorso di cura in ortopedia, l’attività chirurgica.

Partiamo, ancora e sempre con l’approccio che ci caratterizza come Irccs: siamo un ospedale di ricerca e il principio della sperimentazione continua verso il miglioramento è applicato in tutto il nostro agire, non solo nei laboratori della sede bolognese, non solo nei progetti di ricerca internazionali di cui siamo coordinatori, ma anche nella progettazione dei nostri modelli organizzativi. Per questo ringrazio il territorio della Val Tidone, i suoi amministratori, i suoi cittadini e le sue cittadine, oltre naturalmente alla dirigenza e a tutto il personale dell’Azienda Usl di Piacenza, per la fiducia accordataci; è nostra ferma intenzione costruire insieme una opportunità di cura che coniughi eccellenza e prossimità, con gli aggiustamenti in itinere che ogni progetto di ricerca per l’innovazione richiede ma con la certezza di un obiettivo condiviso e di massimo valore per la comunità.”

“Un bel progetto che parla di sanità pubblica e universalistica al servizio delle cittadine e dei cittadini. Il potenziamento della collaborazione tra Ausl di Piacenza e Irccs IRizzoli di Bologna – commenta l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi – è un esempio virtuoso di buone pratiche per la collettività che porta l’eccellenza delle cure vicino a casa, senza sprechi. Questo per noi rappresenta solo il primo passo di un percorso più ampio capace di mettere in dialogo le migliori risorse professionali delle aziende sanitarie e ospedaliere universitarie dei singoli territori con l’obiettivo di rafforzare l’intera rete del servizio sanitario regionale. Auguriamo quindi buon lavoro a tutti i professionisti e gli operatori che col loro impegno, ne siamo certi, sapranno rispondere al meglio ai bisogni della cittadinanza”.

I pazienti sono ricoverati nel reparto di degenza collocato al primo piano del blocco A riservato esclusivamente ai degenti del Rizzoli. I professionisti operano in una sala operatoria dedicata e possono contare anche su una palestra riabilitativa dedicata.

I pazienti sono chiamati sulla base della lista d’attesa elaborata dai professionisti di Bologna che, dall’estate a oggi, hanno svolto visite ambulatoriali nel presidio della Val Tidone: attualmente sono una quarantina i pazienti che hanno già fatto il prericovero e quindi sono pronti per essere operati.

Le sedute operatorie programmate, che saranno incrementate gradualmente, si svolgeranno da lunedì a venerdì, per lo più al mattino. Successivamente potranno essere ampliate anche ad alcune fasce pomeridiane.

Contemporaneamente prosegue l’attività ambulatoriale, con nuove visite, attività di prericovero e controlli post intervento.

Per avviare il progetto, l’Ausl, ha previsto un progressivo incremento delle risorse a partire dall’organico assistenziale: sono trenta i professionisti, tra infermieri, fisioterapisti e operatori socio sanitari già operativi.

Il personale ha svolto formazione in aula e sul campo con i colleghi di Bologna ponendo particolare enfasi sulla attività di sala operatoria e sull’assistenza in degenza, favorendo lo scambio di buone pratiche e il miglioramento delle competenze clinico-assistenziali. Questi operatori, così come il team di anestesisti, affiancheranno agli ortopedici bolognesi: sei o sette medici in tutto tra sala operatoria, visite ambulatoriali di accesso e controllo e degenza.




 La Canottieri Ongina lotta ma cede all’Hokkaido Bologna (3-1)

Seconda sconfitta consecutiva in serie B maschile per la Canottieri Ongina, che ieri a San Lazzaro di Savena ha ceduto in quattro set all’Hokkaido Bologna, alla vigilia terza forza del campionato e momentanea capolista dopo il 3-1 a scapito dei piacentini.
Dopo aver ceduto nettamente in casa contro Mirandola (0-3), la squadra di Gabriele Bruni e Fausto Perodi non è riuscita a far punti neanche contro un’altra “big” del girone, scontrandosi spesso contro il muro locale (14 block), mentre per conto sono arrivati 7 ace. Sostanziale anche la differenza in attacco (53% a 43% di positività), anche se nel complesso è la concretezza il solco tra le due squadre. Alla Canottieri Ongina (orfana del capitano De Biasi per infortunio) non sono bastati i 26 punti dell’opposto Giacomini e i 20 della banda Chadtchyn.
“E’ una sconfitta meritata – commenta coach Bruni – non siamo stati capaci di gestire i momenti più caldi dei vari set, in primis il parziale d’apertura dove sul 20-20 abbiamo commesso quattro ingenuità consecutive. Non riusciamo a dar continuità al gioco e alla minima difficoltà subiamo un filotto di qualche punto che poi non ci permette di rientrare nel set. E’ successo per esempio nel secondo parziale, dove siamo ripartiti sfiduciati dopo la beffa del primo set. Complimenti ai nostri avversari che sono stati molto precisi e molto più determinati di noi, soprattutto in difesa, dove non siamo capaci di mettere la palla in testa al palleggiatore al di là del grado di difficoltà del pallone recuperato. Dobbiamo migliorare il primo tocco: se non siamo in grado di fare questo, non possiamo poi pretendere di essere efficaci in attacco. Inoltre, nei momenti difficili abbiamo preferito soluzioni individuali e non di squadra. Ora guardiamo al prossimo match cercando di imparare dai nostri errori”. Sabato alle 18 a Monticelli sfida contro il Volley Veneto Benacus.

HOKKAIDO BOLOGNA-CANOTTIERI ONGINA 3-1
(26-24, 25-18, 26-28, 25-22)
HOKKAIDO BOLOGNA: Tassoni 4, Bernardis 20, Bandieri 10, Ricci 15,Ronchi 12, Bigozzi 6, Chiella (L), Serenari, Beneventi, Tito 6, Dalfiume, Popov 2. N.e.: Reccavallo, Imperato (L). All.: Guarnieri
CANOTTIERI ONGINA: Scaffidi 8, Chirila 6, Ramberti 3, Chadtchyn 20, Nasi 1, Giacomini 26, Rosati (L), Bocu, Ruggeri 2, Tagliaferri. N.e.: De Biasi, Aquino, Palazzoli, Belfanti (L). All.: Bruni
ARBITRI: Lupattelli e Varfaj
NOTE: durata set: 33’, 28’, 36’, 29’ per un totale di 2 ore e 6 minuti di gioco
Hokkaido Bologna: battute sbagliate 18, ace 3, ricezione positiva 59% (perfetta 31%), attacco 53%, muri 14, errori 26
Canottieri Ongina: battute sbagliate 12, ace 7, ricezione positiva 52% (perfetta 29%), attacco 43%, muri 6, errori 27.

Foto Deborah Frittoli




Ordine dei medici: il nuovo consiglio direttivo. Pagani ufficialmente eletto presidente

A seguito delle consultazioni del 26-27-28 ottobre per il rinnovo degli organi istituzionali dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Piacenza per il quadriennio 2025-2028, i nuovi Organi direttivi hanno provveduto all’assegnazione delle cariche istituzionali.

Nell’ambito del Consiglio direttivo – che entrerà in carica a partire dal 1° gennaio 2025 – nuovo Presidente è stato nominato Augusto Pagani; Vicepresidente Nicola Arcelli; Segretario Greta Gregori; Tesoriere Stefano Milani. Nuovo presidente anche per la Commissione Albo Odontoiatri: si tratta di Antonio Tosciri, Vicepresidente è Stefano Milani. Nella stessa seduta sono state assegnate anche le cariche dei componenti della Commissione Albo Medici Chirurghi, per il quadriennio 2025-2028: Presidente è Maurizio Contini, Vice Presidente Chiara Zanzani, Segretario Sara Resi. Il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, come previsto dalla normativa, sarà un Revisore Contabile esterno.

«Il Consiglio direttivo ha scelto la “linea verde”, affiancando al Presidente giovani professionisti nelle posizioni di Vicepresidente, Segretario e Tesoriere e all’interno della Commissione Albo Medici sottolinea il Dottor Pagani, già alla guida dell’Ordine tra il 2012 e il 2021 -. Il nostro obiettivo sarà di dialogare e collaborare con le istituzioni mettendoci al servizio della cittadinanza per tutto quanto riguarda la sanità piacentina, in particolare tenendo presente l’impegno di trovare ogni forma di integrazione fra ospedale e territorio per migliorare l’efficacia dell’assistenza sanitaria».

Di seguito la composizione del Consiglio Direttivo, del Collegio dei Revisori dei Conti, della Commissione per gli iscritti all’Albo degli Odontoiatri e della Commissione per gli iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi per il quadriennio 2025-2028.

 CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente                          Dott.             Augusto Pagani

Vicepresidente                     Dott.             Nicola Arcelli

Tesoriere (Odontoiatra)        Dott.             Stefano Milani

Segretario                           Dott.ssa         Greta Gregori

Consigliere                          Dott.             Giovanni Aragona

Consigliere                          Dott.ssa         Daniela Aschieri

Consigliere                          Dott.             Anteo Baricchi

Consigliere                          Dott.ssa         Raffaella Bertè

Consigliere                          Dott.             Maurizio Bianco

Consigliere                          Dott.             Claudiu Roberto Boneff

Consigliere                          Dott.             Maurizio Contini

Consigliere                          Dott.ssa         Chiara Maffi

Consigliere                          Dott.ssa         Silvia Peveri

Consigliere                          Dott.ssa         Carolina Prati

Consigliere                          Dott.ssa         Sara Resi

Consigliere                          Dott.ssa         Chiara Zanzani

Consigliere (Odontoiatra)       Dott.             Antonio Tosciri

 COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

Presidente                          Da nominare

Componente                       Dott.            Luca Pilla

Componente                       Dott.             Giuseppe Scagnelli

Componente supplente         Dott.            Gianluca Cogni

 

COMMISSIONE ALBO ODONTOIATRI

Presidente                          Dott.              Antonio Tosciri

Vicepresidente                     Dott.              Stefano Milani

Componente                       Dott.              Stefano Pavesi

Componente                       Dott.ssa        Lucia Quaroni

Componente                       Dott.             Marco Zuffi

COMMISSIONE ALBO MEDICI CHIRURGHI

Presidente  Dott. Maurizio Contini

Vicepresidente  Dott.ssa Chiara Zanzani

Segretario   Dott.ssa  Sara Resi

Componente Dott. Giovanni Aragona

Componente  Dott. Nicola Arcelli

Componente  Dott.ssa Daniela Aschieri

Componente Dott. Anteo Baricchi

Componente Dott.ssa Raffaella Bertè

Componente Dott. Maurizio Bianco

Componente Dott. Claudiu Roberto Boneff

Componente Dott.ssa Greta Gregori

Componente Dott.ssa Chiara Maffi

Componente Dott. Augusto Pagani

Componente Dott.ssa Silvia Peveri

Componente Dott.ssa Carolina Prati




Spazzatura: Piacenza come Roma?

Per fortuna Piacenza non ha ancora raggiunto le criticità della Capitale quanto ad emergenza rifiuti. Purtroppo però le vie del centro, nelle ore serali, offrono uno spettacolo davvero triste. Quello che dovrebbe essere il salotto buono della città assomiglia sempre di più ad uno sgabuzzino per la spazzatura.

Non si tratta di episodi isolati ma di cattive abitudini che ormai si ripetono con costanza. Ne è un perfetto esempio il bidone all’angolo fra via XX Settembre e via San Francesco così come, a pochi metri di distanza, l’angolo con via Romagnosi, sul retro del supermercato. Una situazione di degrado a cui nessuno sembra – fino ad ora – voler dare la benchè minima attenzione. Il tutto in barba al motto riportato sui bidoncini “La città pulita è più bella”