Fiorenzuola: rimpasto di giunta

La giunta di Fiorenzuola annuncia una riorganizzazione interna, motivata – spiegano i rappresentanti di SiAmo Fiorenzuola, alla guida del Comune dal 2016 – dalla necessità di “gestire al meglio i carichi di lavoro di un ente delle dimensioni del capoluogo valdardese”.

In particolare, a seguito dei nuovi impegni dell’assessore Massimiliano Morganti, sia come consigliere delegato all’Edilizia scolastica in Provincia sia per ragioni professionali, le deleghe a lavori pubblici e patrimonio passano nelle mani del sindaco Romeo Gandolfi.

Per quanto riguarda invece i rapporti distrettuali – ambito in cui Fiorenzuola svolge il ruolo di capofila nel Distretto socio-sanitario Levante, che comprende 24 Comuni – la delega passa all’assessore Marcello Minari. La scelta – si legge in un comunicato – è legata all’esigenza di garantire al vicesindaco Paola Pizzelli la piena disponibilità a rappresentare il sindaco in sua assenza, oltre che di concentrarsi sulle politiche abitative.

La decisione – affermano – è in linea con il Documento unico di programmazione presentato la scorsa estate, che prevede la trasformazione del distretto in un settore autonomo rispetto ai servizi sociali. Proprio per questo, sarà necessario un coordinamento ancora più stretto con l’assessorato alle risorse umane e al bilancio, già affidato a Minari.




Alternativa per Piacenza: Stefano Cugini nuovo commissario del movimento

Cambio ai vertici di Alternativa per Piacenza. Da ieri sera Stefano Cugini è il nuovo commissario del movimento politico, che in Consiglio comunale conta due rappresentanti: lo stesso Cugini e Luigi Rabuffi.

La nomina si è resa necessaria dopo le dimissioni di Giovanni Toscani, costretto a lasciare l’incarico di presidente per motivi legati al suo nuovo impegno lavorativo.

«Ho accettato con lo stesso spirito di servizio di quando mi sono candidato a sindaco – ha scritto Cugini in un post su Facebook – perché voglio bene ad ApP. So di poter contare su donne e uomini senza secondi fini se non l’amore per Piacenza».

Nel suo messaggio, Cugini ha sottolineato come il movimento stia registrando un rinnovato interesse da parte dei cittadini, soprattutto tra chi si è detto deluso dal cosiddetto “voto utile” espresso alle ultime elezioni. In vista delle amministrative del 2027, Alternativa per Piacenza si dice «ottimista» e pronta a rilanciare la propria presenza sul territorio.

Il nuovo commissario ha ribadito la linea politica di ApP: «promuovere il dialogo nel campo progressista e l’unità della sinistra». Nei prossimi giorni, annuncia, saranno avviati incontri con i partiti interessati, con «regole di ingaggio chiare: stampella di nessuno, pari dignità con tutti».

«Vogliamo trasparenza e chiarezza di intenti – conclude – perché i cittadini sono stanchi dei giochetti di certa politica e chiedono di farla semplice».




Su piazza Cittadella ora incombe la crisi di Gps. Patrizia Barbieri chiede chiarimenti urgenti

La vicenda del parcheggio di piazza Cittadella si complica sempre più con un altro, gravoso colpo di scena. La società concessionaria GPS Global Parking Solutions spa, controllante di Piacenza Parcheggi, già oggetto di una complicata contesa con il Comune di Piacenza, ha ora avviato una procedura di composizione negoziata della propria crisi aziendale. La richiesta, depositata l’8 settembre scorso presso la Camera di Commercio dell’Emilia, prevede il conferimento di misure di tutela all’avere sociale e ha dato luogo alla nomina di un perito indipendente, il commercialista piacentino Carloeugenio Lopedote. Si tratta di un passaggio che potrebbe avere ricadute significative sui contratti in svolgimento e sulle possibilità di Gps di assolvere gli impegni assunti con l’amministrazione comunale.

Come noto il Comune di Piacenza dopo aver inizialmente affidato l’area del cantiere a Piacenza Parcheggi per iniziare la costruzione ha recentemente contestato alla stessa azienda ritardi nell’esecuzione dei lavori e la  mancata presentazione delle garanzie bancarie richieste. Palazzo Mercanti aveva inviato un diffida formale, primo passo per arrivare poi alla risoluzione del contratto di concessione ed aveva richiesto il pagamento di una penale di oltre ottocentomila euro.

La reazione di Gps non si era fatta attendere: la società si era rivolta al Tribunale di Piacenza chiedendo di sospendere le penali che il Comune intendeva applicare per i ritardi accumulati. Il giudice Fazio aveva accolto solo in parte il ricorso, concedendo una sospensiva limitata alle penali ma lasciando impregiudicate le altre contestazioni, tra cui la questione delle fideiussioni, rispetto alla quale la stessa amministrazione aveva parlato di risposte “quantomeno evasive”. La partita legale è dunque ancora tutta aperta, ma l’ingresso della società “madrea” GPS in una procedura di crisi apre scenari ancora più complessi.

La composizione negoziata, introdotta dalla riforma sulla crisi d’impresa, ha lo scopo di consentire alle aziende in difficoltà di tentare una ristrutturazione attraverso la mediazione di un esperto nominato dalla Camera di Commercio, beneficiando al contempo di misure protettive nei confronti dei creditori. È uno strumento che evita il fallimento immediato, ma che comporta inevitabili limitazioni nella capacità della società di assumere nuovi impegni e di rispettare quelli già sottoscritti. Per il Comune di Piacenza, già impegnato a far valere i propri diritti nei confronti del concessionario, questa situazione si traduce in un incremento dei rischi legali e finanziari.

A sollevare con forza il tema in sede istituzionale è stata Patrizia Barbieri, capogruppo della lista civica “Barbieri Sindaco – Trespidi con Liberi”, che oggi, 17 settembre, ha presentato un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio comunale e al direttore generale del Comune. Barbieri ha chiesto alla giunta Tarasconi se fosse già a conoscenza della pubblicazione dell’istanza di Gps, se abbia valutato l’impatto della procedura sui contratti in essere e quali misure intenda adottare per tutelare l’ente. Nella sua nota ha sottolineato la necessità di acquisire immediatamente ogni elemento utile, vista la gravità della situazione e le implicazioni che potrebbero ricadere sull’interesse pubblico.

La crisi di Gps, sommata al contenzioso giudiziario già in corso, segna dunque una fase cruciale per il destino di piazza Cittadella. La questione non riguarda più soltanto il ritardo di un cantiere, ma la tenuta stessa di un progetto che avrebbe dovuto rappresentare una svolta per la città. Ora spetta al Comune, sotto lo sguardo attento di opposizioni e cittadini, assumere decisioni rapide e trasparenti per evitare che l’ennesimo “parcheggio mancato” si trasformi in una pesante eredità per la comunità piacentina.




Piazza Cittadella. Centrodestra all’attacco: “Comune scorretto e poco trasparente”

I gruppi consiliari di Fratelli d’Italia, Civica Barbieri-Liberi e Lega intervengono congiuntamente sulla vicenda di Piazza Cittadella dopo le recenti motivazioni del provvedimento giurisdizionale.

“Non intendiamo accanirci su un’Amministrazione che appare già in evidente difficoltà ma, a beneficio dei piacentini, riteniamo doveroso fare chiarezza dopo il comunicato diffuso nella giornata di ieri dall’Amministrazione comunale. Un comunicato nebuloso e poco comprensibile, forse volutamente.

Per questo, riportiamo i passaggi più significativi del provvedimento, lasciando a ciascun lettore la libertà di farsi la propria opinione.

Dalla lettura del provvedimento emergono quattro elementi chiave:

– l’aspetto della bancabilità NON rimane affatto valido.

Scrive il Giudice: “Ogni altra considerazione e questione dedotta in merito al contratto tra le parti, alle garanzie bancarie, alle ragioni della sua risoluzione, alle plurime e distinte motivazioni dell’atto amministrativo, è irrilevante in questa fase e rimessa all’apprezzamento del giudice del merito”.

Occorre precisare – così come ribadito nel decreto – che il Dott. Fazio non si è espresso sulle garanzie bancarie in quanto il Concessionario non ha impugnato quella parte del provvedimento.

Questo significa che l’Amministrazione Tarasconi, se vorrà proseguire nella procedura di risoluzione, dovrà adire il giudice di merito (tradotto: ulteriore tempo ed ulteriori costi per l’Ente);

– Errore metodologico.

Nel provvedimento si legge che: “La scelta del Comune di intimare immediatamente il pagamento della penale per ritardo non appare del tutto in linea con i canoni di correttezza e buona fede dell’azione amministrativa”; “In primis perché ritiene irrilevante il provvedimento di sospensione dei lavori adottato dal Direttore dei Lavori in data 27.11.2024 nonché il verbale – congiunto – del 14.03.2025” e poiché: “Nelle 72 pagine della propria difesa il Comune non spende una sillaba su tali provvedimenti – che di per sé escludono in radice la configurabilità di un ritardo nell’adempimento. In definitiva, contestare 241 giorni di ritardo ritenendo irrilevante la sospensione sancita in quei verbali (redatti alla presenza di esponenti del Comune e mai contestati formalmente) è condotta

non conforme a lealtà, buona fede e correttezza e rende di per sé illegittima l’ingiunzione”.

Da ciò non può non evincersi come sarebbe stato opportuno – e lo è tuttora – che il Comune si affidasse all’Avvocatura o a professionisti legali esperti, e non ai soli dirigenti comunali, per impostare correttamente le strategie di tutela dell’Ente.

– Sottovalutazione di un provvedimento giurisdizionale.

Ancora il Giudice Fazio afferma: “Dove le posizioni delle parti collimano è nel confessare l’irrilevanza attribuita alla funzione giurisdizionale: Piacenza Parcheggi afferma di aver avuto istruzioni dal Comune di andare avanti nonostante tutto. Le parti in data 25 settembre 2024 avevano sottoscritto un “Verbale di consegna Lavori” con cui si accettava la consegna lavori senza riserva o eccezione alcuna e che pur in pendenza della vicenda giudiziaria relativa al taglio alberi si confermavano i tempi contrattuali per l’ultimazione lavori come da cronoprogramma. La sottoscrizione di quel verbale il giorno dopo la nota ordinanza 24.09.2024, con conferma del cronoprogramma originario ed assenza di riserve o modifiche al progetto originario, dimostra la irrilevanza assegnata al provvedimento e l’assoluta certezza di entrambe le parti che non cambiava nulla e che si poteva procedere indisturbati”.

Lo stesso Giudice rileva come il Comune abbia di fatto considerato irrilevante l’ordinanza relativa all’abbattimento degli alberi, scegliendo di andare avanti come se nulla fosse. Questo atteggiamento, al di là degli aspetti tecnici, evidenzia un modo di governare improntato più alla testardaggine che al confronto e alla prudenza, con il rischio di esporre la città ad ulteriori problemi.

– Richiamo formale per scorrettezza e mancanza di leale cooperazione.

In più parti del decreto, viene evidenziato un comportamento scorretto e poco incline alla buona fede: “Dall’analisi dei documenti allegati emerge chiaramente che il Comune di Piacenza non ha svolto indagini specifiche sul sottosuolo prima dell’affidamento della concessione, essendosi limitato a convocare una Conferenza di Servizi conclusasi con Determinazione Dirigenziale n. 1060 del 25.08.2016, attraverso la quale ha acquisito i pareri resi dalle imprese interessate ai sotto-servizi. Per determinarsi a consegnare l’area l’Ente era evidentemente pienamente a conoscenza – per l’accuratezza e l’approfondimento dell’istruttoria procedimentale svolta e rivendicata – del reale stato dei luoghi. D’altra parte, appare seriamente sostenibile l’ipotesi contraria, e cioè di una consegna dell’area da scavare senza sapere cosa vi fosse nel sottosuolo, che postulerebbe una diligenza ampiamente sotto la soglia minima dell’uomo medio, e dunque un’azione amministrativa altrettanto peculiare”. E ancora: “Appare che la condotta dell’amministrazione comunale non sia in linea con i canoni di buona fede, correttezza e leale cooperazione”.

“Non aggiungiamo altro – concludono i gruppi di centro-destra – lasciamo ai piacentini ogni giudizio su quanto accaduto. È però chiaro che questa vicenda impone una seria riflessione sul metodo di governo della città e sulla necessità di maggiore trasparenza, rispetto delle regole e capacità di ascolto.




Zandonella (Lega) presenta un Ordine del Giorno per chiedere più controlli su monopattini e bici motorizzate

“Negli ultimi anni è aumentata in modo esponenziale la presenza in città di mezzi elettrici che si possono guidare anche senza patente, come monopattini e biciclette motorizzate. Tuttavia, molti di questi circolano in modo irregolare: c’è chi li potenzia illegalmente per aumentare la velocità, c’è chi usa i monopattini senza casco e/o in due persone contemporaneamente ed in modo pericoloso per sé e per gli altri.”

Lo dichiara Luca Zandonella, consigliere comunale della Lega, che evidenzia come questi mezzi, sfruttando le piste ciclabili o ciclopedonali, creino rischi anche per pedoni e ciclisti.

“I controlli e le sanzioni effettuate finora non sono sufficienti rispetto alla reale portata del problema. Per questo motivo – aggiunge Zandonella – ho presentato un Ordine del Giorno, che sarà discusso a settembre in consiglio comunale, per chiedere che il Sindaco dia indicazione alla Polizia Locale di predisporre un piano accurato e costante di controlli su questi mezzi e sul modo con cui vengono condotti, in modo da tutelare la sicurezza di tutti gli utenti della strada.”




Un’interrogazione di Patrizia Barbieri mette l’avvocatura comunale di Piacenza sotto esame

Un’interrogazione urgente a risposta scritta è stata presentata dal consigliere comunale avv. Patrizia Barbieri, sollevando questioni significative riguardanti la gestione dell’avvocatura comunale di Piacenza e la posizione dell’avv. Elena Vezzulli. L’interrogazione fa riferimento a recenti pronunce del TAR Parma (n. 106/2025 e 348/2025) e a una nuova convenzione stipulata con la Regione Emilia Romagna.
Al centro della discussione vi è l’assegnazione temporanea del dirigente dell’avvocatura comunale all’avv. Stefano Argnani (dirigente regionale “prestato” al nostro Comune), un provvedimento che, secondo l’interrogazione, costituisce un onere organizzativo ed economico evitabile per il Comune.
L’avv. Barbieri sottolinea che l’avv. Elena Vezzulli, attuale dirigente del settore prevenzione e sicurezza, possiede i titoli necessari per ricoprire la dirigenza dell’avvocatura comunale. L’avv. Vezzulli aveva formalmente offerto all’Amministrazione la propria disponibilità lavorativa, anche per la copertura ad interim della posizione, ma non è stata nemmeno proposta ad interim, né considerata nel concorso per la copertura del ruolo.
Secondo l’interrogazione, il TAR Parma n. 106/2025 e il parere ANAC del 17.6.2024 avevano indicato condizioni specifiche per consentire all’avv. Vezzulli di “ruotare” dal ruolo di dirigente dell’avvocatura, quali la presenza di un altro dirigente con i titoli necessari per la sostituzione e l’assenza di interventi onerosi. L’interrogazione evidenzia che tali condizioni non sarebbero state soddisfatte, come dimostrato proprio dal ricorso alla nuova convenzione, che rappresenta un aggravio per le finanze e l’organizzazione comunale.
Viene inoltre fatto notare che il mantenimento dell’avv. Vezzulli esclusivamente nel settore prevenzione e sicurezza non sarebbe dettato da esigenze organizzative reali. Viene menzionato che l’avv. Vezzulli, pur avendo prestato servizio solo per poche settimane a causa di lunghi periodi di malattia, aveva potuto comunque operare utilmente nel suo precedente settore.
L’interrogazione mette in dubbio l’adeguatezza della prestazione lavorativa dell’avv. Vezzulli, esseno la stesa ormai vicina alla pensione e potendo dedicarvi solo cinque mesi residui. Al contempo l’interrogazione sostiene che la vasta esperienza maturata dalla Vezzulli nell’avvocatura potrebbe essere fondamentale per il passaggio di consegne. Inoltre, si suggerisce che l’affidamento ad interim della dirigenza del settore prevenzione e sicurezza all’avv. Vezzulli comporterebbe un impegno lavorativo minore rispetto a quello dell’avv. Argnani (un giorno lavorativo contro cinque). L’avv. Vezzulli, avendo piena conoscenza delle esigenze dell’avvocatura e del contenzioso in corso, potrebbe garantire un migliore andamento dell’Amministrazione anche con un incarico ad interim.
Alla luce di queste premesse, l’avv. Barbieri chiede chiarimenti specifici:
• Perché sia stata presa la decisione di allontanare l’avv. Vezzulli dall’avvocatura comunale? Questa scelta viene ritenuta contraria ai principi di imparzialità, buon andamento dell’Amministrazione (Art. 97 Cost.) e di efficacia ed efficienza (Art. 1 L. n. 241/1990).
• Su quali basi si ritiene che la presenza temporanea (solo tre mesi) di un soggetto esterno all’avvocatura comunale e alla sua storia possa essere più efficace per la continuità del servizio, la sua indipendenza e la sua efficienza, rispetto alla posizione dell’avv. Vezzulli.




Piazza Cittadella: Alternativa per Piacenza richiama al rispetto del ruolo del consiglio comunale

Alla luce delle recenti polemiche legate al progetto di piazza Cittadella, il gruppo Alternativa per Piacenza interviene nuovamente per sottolineare la centralità del consiglio comunale e dei consiglieri eletti, riaffermando l’importanza del confronto democratico e del dibattito istituzionale nella vita politica della città.

Di seguito il testo integrale diffuso dalla Segreteria del movimento:

“Alternativa per Piacenza già nel 2023 levò forte la propria voce a difesa delle prerogative del consiglio comunale e del ruolo fondamentale dei consiglieri eletti.
Esprimemmo sin da allora la nostra forte preoccupazione sullo svilimento dell’organo centrale di amministrazione e governo della città, appunto il consiglio comunale, le cui avvisaglie si erano intraviste già dalla seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale, dove la doverosa e rispettosa forma istituzionale era stata bollata come inutile “liturgia” da parte del primo cittadino.

Attraverso l’intervento dei nostri consiglieri, si è più volte ricordato che il consiglio comunale non è un organo al servizio dell’esecutivo, bensì un organo dotato di totale autonomia, con prerogative e regole di funzionamento consolidate e modificabili solo dallo stesso.

Evidentemente gli ultimi avvenimenti su piazza Cittadella hanno preoccupato anche alcuni consiglieri di maggioranza che, meglio tardi che mai, si accorgono della poca considerazione che questa amministrazione riserva anche a loro oltre che a quelli di minoranza.

Purtroppo, oggi ci si accorge, colpevolmente, dell’opera di “disintermediazione” nei rapporti con i cittadini, che la sindaca in primis ma in realtà tutta la propria giunta ha rivendicato sin dall’inizio del proprio mandato.

È storia di questa amministrazione anticipare temi e decisioni della giunta alla stampa e ai cittadini senza che vengano preventivamente sottoposti all’attenzione e al dibattito in consiglio comunale, così come sono purtroppo evidenti agli occhi di tutti i silenzi e le omissioni che più volte sono state frapposte alle domande dei consiglieri e che poi trovavano il loro seguito sulle notizie di cronaca.

Beh, inutile dire che lo avevamo denunciato, inascoltati, in epoca non sospetta e al di fuori di qualunque polemica su situazioni contingenti.

Bene, comunque, che oggi qualche voce di fastidio si levi anche dai banchi della maggioranza. Voci che ci auguriamo non rimangano solo semplici distinguo ma impegno a pretendere che al consiglio comunale e ai suoi membri venga finalmente ridato il ruolo che gli spetta.

Anche perché, i fatti lo dimostrano una volta di più, la linea della donna/uomo soli al comando lede il rapporto dei cittadini con la politica, rischiando di far passare quel che si crede decisionismo come nient’altro che arroganza.

È ora che la politica, quella bella, fatta di confronto, discussione e trasparenza torni a farla da padrona.
Per il bene dei partiti, dei cittadini e di Piacenza tutta.

Visto anche il prossimo appuntamento elettorale, ce lo auguriamo di cuore.

La Segreteria di Alternativa per Piacenza”




Piazza Cittadella. La maggioranza fa quadrato intorno alla Giunta Tarasconi

I capigruppo di maggioranza in consiglio comunale a Piacenza intervengono ancora una volta a difesa dell’amministrazione Tarasconi nell’intricata vicenda di piazza Cittadella che si è ora spostata nelle aule di tribunale dove GPS – Piacenza Parcheggi e Comune si confronteranno ai primi di settembre.
Questo il comunicato stampa.
“L’attuale amministrazione, fin dal suo insediamento, si è trovata di fronte ad una pratica complicata, trovando il coraggio di affrontare seriamente la questione.
Noi abbiamo scelto la via della legalità, della trasparenza e della responsabilità:
abbiamo intrapreso i passaggi obbligati previsti dalla normativa e dal contratto ed abbiamo messo nero su bianco ogni atto per tutelare il Comune e i cittadini.
Il centrodestra oggi critica, ma dimentica che proprio il loro non agire in passato ha reso la vicenda ancora più difficile. La città sa bene chi ha lasciato l’ex biglietteria abbandonata e degradata per anni.
Quanto alla trasparenza, ricordiamo che commissioni consiliari e atti pubblici hanno più volte illustrato lo stato della pratica. Nessuno è stato escluso: chi oggi grida allo scandalo era presente a quegli incontri e conosce bene le difficoltà oggettive della partita.
Oggi la sfida è guardare avanti: restituire Piazza Cittadella ai piacentini, liberandola dal degrado e trasformandola in un luogo vivo e sicuro. Su questo continueremo a lavorare, convinti della bontà dei nostri atti e consapevoli che certe reazioni erano prevedibili e attese.
E francamente troviamo stucchevole che ad ogni passaggio la risposta del centrodestra sia sempre la stessa: “noi l’avevamo detto”, il solito ritornello che nasconde l’assenza di soluzioni concrete. Del resto, non è possibile nemmeno risolvere un contratto sulla base di un presentimento. Governare non significa fare i profeti del giorno dopo, ma assumersi responsabilità e trovare soluzioni. Noi lo stiamo facendo”.




Trespidi su piazza Cittadella: “Ora servono informative puntuali e precise”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del consigliere comunale Massimo Trespidi su piazza Cittadella.
Oggi un nuovo colpo di scena nella tribolata vicenda del parcheggio interrato in Piazza Cittadella. Il giudice Antonino Fazio ha infatti accolto la richiesta di sospensiva presentata da Piacenza Parcheggi-Gps contro la penale comminata dal Comune per “grave inadempimento contrattuale”. Secondo il giudice, i ritardi non sarebbero imputabili esclusivamente all’appaltatore: hanno pesato anche il contenzioso sul taglio degli alberi – concluso solo a novembre 2024 – e il rinvenimento di sottoservizi mai segnalati prima. Circostanze che ricadrebbero anche sulla responsabilità dell’ente pubblico.
Il prossimo passaggio è fissato per il 4 settembre, con l’udienza in tribunale.
Alla luce di questi sviluppi, credo sia indispensabile che il Presidente del Consiglio comunale garantisca la massima trasparenza: servono informative puntuali e precise, perché i cittadini e chi li rappresenta hanno diritto di sapere come stanno davvero le cose.
Nei giorni scorsi, ho apprezzato l’editoriale di Pietro Visconti, pubblicato sul quotidiano piacentino, che ha ben riassunto i paradossi di questa vicenda: non è stato chiarito quali siano le carenze nelle garanzie bancarie contestate dal Comune a Gps. In Consiglio e in Commissione questo punto è stato sistematicamente eluso: allergia ai tecnicismi? O sfinimento nel chiedere senza ottenere mai risposte chiare?
L’avvio del cantiere si è basato su delibere di Banca del Fucino e Mediocredito Centrale che impegnavano milioni di euro per l’opera, senza però che seguissero disposizioni operative per rendere effettivamente disponibili i fondi.
Non si comprende, allora, perché oggi il Comune solleciti a tambur battente il completamento delle garanzie.
In Consiglio ho già affermato che una serie di verifiche hanno portato a riconoscere che i soldi per fare il parcheggio non ci sono. Nessuno ha smentito questa affermazione, e soprattutto dalla maggioranza è arrivato un silenzio assordante. Possibile che i lavori siano partiti con garanzie economiche ancora da perfezionare? Credo che i piacentini meritino risposte chiare.




Soresi: “Un anno di raccolta puntuale. Città più sporca e nessun correttivo”

A un anno dall’introduzione della raccolta puntuale a Piacenza, il tema torna al centro del dibattito politico. La capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Sara Soresi, accusa Comune e Iren di non aver adottato alcun correttivo nonostante le criticità segnalate dai cittadini sin dall’avvio del servizio.
“Ad un anno dall’avvio sperimentale della raccolta puntuale rimangono gli stessi identici problemi che i cittadini segnalano sin dalla sua introduzione, senza che né Amministrazione, né Iren abbiano adottato correttivi, nonostante la città sia evidentemente più sporca”, afferma Soresi, sottolineando come le segnalazioni le arrivino quotidianamente.
La raccolta puntuale, introdotta nel luglio 2024, avrebbe evidenziato fin da subito – secondo l’esponente di Fratelli d’Italia – numerose criticità: dalla gestione di pannolini e pannoloni, deiezioni canine e sabbia per lettiere di gatti, ai problemi nei condomini già riportati da cittadini e stampa; fino all’aumento dell’abbandono dei rifiuti in strada, soprattutto in periferia.
Soresi ricorda come le problematiche siano state discusse sia in Commissione consiliare che in Consiglio comunale. A febbraio, Iren e Amministrazione avevano sostenuto che i cittadini dovessero “abituarsi” al nuovo sistema, pur riconoscendo le difficoltà. A maggio, entrambe avevano dichiarato disponibilità a trovare soluzioni. “Peccato che – osserva la capogruppo – a distanza di un anno le medesime criticità siano ancora presenti e non siano stati apportati in alcun modo correttivi. Oggi abbiamo una città oggettivamente più sporca ed un’Amministrazione che decanta l’operato di Iren senza – evidentemente – preoccuparsi di ciò che, invece, non sta funzionando”.
Per questo, Soresi ha presentato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere se il Comune abbia realmente interloquito con Iren sulle criticità e quali risultati concreti siano stati ottenuti. Inoltre, vuole sapere se siano previsti interventi specifici su gestione di pannolini e pannoloni, deiezioni canine, sabbia per lettiere, esposizione dei contenitori condominiali sui marciapiedi, possibilità di chiuderli per contrastare l’abbandono dei rifiuti e tempi di attuazione dei correttivi.




Avvocatura comunale: l’amministrazione Tarasconi nuovamente sconfitta davanti al TAR

I capogruppo di centrodestra in consiglio Comunale intervengono con una nota stampa sulla sentenza del TAR che ha dato torto al comune di Piacenza contrapposto all’avv. Elena Vezzulli, già a capo dell’avvocatura.
“L’amministrazione Tarasconi anche oggi, come purtroppo accade con preoccupante regolarità, porta a casa una pesante sconfitta nel contenzioso con l’Avv. Elena Vezzulli. Superficialità, arroganza e spregio delle regole: sono questi i tratti distintivi di una Giunta che – come avevamo previsto e denunciato da tempo – ha eluso una sentenza del TAR, tentando di aggirarla con manovre tanto scorrette quanto inutili.

Con buona pace anche dell’onorevole Paola De Micheli, che non più tardi di tre settimane fa rivendicava pubblicamente il diritto del Comune ad esercitare lo spoil system, il TAR ha detto a chiare lettere che questa amministrazione ha eluso la precedente sentenza del Tribunale, aggirandone le statuizioni per giungere surrettiziamente a un esito illegittimo. Che dire? Un bel modello di trasparenza e correttezza istituzionale.

Proprio pochi giorni fa avevamo denunciato pubblicamente il conflitto senza precedenti con la Dirigente Vezzulli – colpevole, forse, di voler difendere la propria autonomia e fornire pareri giuridici corretti – e avevamo segnalato gli escamotage messi in atto dal Sindaco per aggirare la sentenza. Oggi il TAR arriva persino a evocare la nomina di un commissario ad acta, qualora il Comune non si adegui immediatamente. Ma davvero questa amministrazione pensa di poter prendere in giro anche il Tribunale Amministrativo?
Intanto il conto lo pagano i piacentini: 150.000 euro di spese legali per incarichi esterni derivati dal contenzioso con la Vezzulli , soldi pubblici spesi ad oggi per questo “braccio di ferro”.
E se l’Avv. Vezzulli avrà ragione su tutta la linea – come riteniamo – chi pagherà i danni?

Non possiamo poi non rilevare una preoccupante analogia con quanto sta accadendo in Piazza Cittadella: anche lì l’Amministrazione ha preferito perseverare ostinatamente, ignorando segnali evidenti che avrebbero suggerito cautela. Oggi, in un’area già profondamente compromessa da un progetto fallimentare, che ha generato fortissimi disagi per residenti ed esercizi commerciali, e dove il cantiere è di fatto fermo, con la spada di Damocle di una possibile risoluzione contrattuale, il Comune ha deciso di aprire un secondo cantiere nella zona antistante.
Una scelta scellerata, che peggiora ulteriormente la viabilità e la vivibilità dell’intera area. E come se non bastasse, anche questa volta si assiste all’abbattimento degli alberi da parte di quella che si era presentata come la “Giunta del Verde”. Un taglio effettuato senza preavviso, con un tempismo che lascia spazio a dubbi legittimi.
Non sfugge a nessuno che questa fretta sia dettata anche dal mese di agosto, periodo in cui molti cittadini sono in vacanza e meno informati, nella speranza – forse – che tutto passi sotto silenzio. Ma non è tutto: i cittadini stavano già cercando di organizzarsi con una raccolta firme per evitare l’abbattimento, come avvenuto in passato per Piazza Cittadella, quando furono raccolte oltre 30.000 firme. Anche per evitare un eventuale ricorso – che avrebbe potuto bloccare l’intervento – si è deciso di agire in sordina, ignorando ancora una volta il volere dei piacentini.

Ci auguriamo almeno che questo nuovo cantiere non si trasformi in un’altra opera incompiuta o problematica, ma è evidente che questo atteggiamento politico, così menefreghista del pensiero dei cittadini e dell’interesse generale della città, sia ormai diventato il marchio di fabbrica dell’amministrazione Tarasconi”.




Il ministro Foti, a Piacenza, fa il bilancio dei mille giorni di governo Meloni

Oggi a Piacenza, presso la sede provinciale di Fratelli d’Italia, si è tenuta una conferenza stampa per fare il punto sui primi mille giorni del Governo Meloni, insediatosi il 22 ottobre 2022. All’evento hanno partecipato il ministro Tommaso Foti, insieme al presidente Provinciale di Fratelli d’Italia Filippo Bertolini e altri dirigenti del partito.

Il bilancio presentato, forte di dati ufficiali e della prospettiva del ministro Foti, traccia un quadro di significative trasformazioni e obiettivi ambiziosi, seppur in un contesto internazionale complesso.

I Numeri del Governo: occupazione, economia e sicurezza

“Penso che parlino i numeri più che le parole,” ha dichiarato il Ministro Foti, introducendo i dati che illustrano il percorso del governo.

Occupazione in crescita record: In questi mille giorni, si è registrato un aumento di un milione di posti di lavoro, equivalente a oltre mille nuovi posti al giorno. Il numero totale di occupati ha raggiunto il record di 24,3 milioni, e per la prima volta nella storia il numero di donne occupate ha superato i dieci milioni, attestandosi a 10.317.000. Si evidenzia un incremento di 1.160.000 contratti a tempo indeterminato e di 243.000 lavoratori autonomi, a fronte di una diminuzione dei contratti a tempo determinato (precariato) di 340.000 unità

Indicatori economici positivi: Lo spread è diminuito drasticamente, passando da 236 punti base all’insediamento del Governo a 89 punti base al 16 luglio, il livello più basso degli ultimi 15 anni. La Borsa (FTSE MIB) ha visto un aumento di oltre l’85%, raggiungendo i 40.000 punti rispetto ai 21.567 iniziali. La previsione del disavanzo (deficit/PIL) per il 2025 è del 3,3%, circa la metà della percentuale registrata dal precedente governo.

Investimenti e recupero fiscale: Sono stati conclusi accordi con Nazioni estere e grandi aziende che porteranno in Italia oltre 80 miliardi di euro di nuovi investimenti. Nel 2024, il recupero dell’evasione fiscale ha segnato un record storico con 33,4 miliardi di euro incassati, portando il totale del biennio a quasi 65 miliardi.

Sostegno a famiglie e lavoratori: Sono stati destinati 18 miliardi di euro per la riduzione del cuneo fiscale e la rimodulazione delle aliquote IRPEF (da 4 a 3). Il rinnovo dei contratti pubblici ha comportato benefici per oltre 20 miliardi, e le pensioni minime sono state aumentate del 15%, passando da 525,38 euro a 616,67 euro

Sicurezza e immigrazione: Sono state effettuate 41.790 assunzioni tra Forze dell’ordine e Vigili del Fuoco. Gli sbarchi illegali sono diminuiti del 37%, passando da 105.131 nel 2022 a 66.617 nel 2024

Sanità, Cultura e Turismo: Il Fondo Sanitario Nazionale ha ricevuto lo stanziamento più alto di sempre, raggiungendo i 136,5 miliardi di euro nel 2025 rispetto ai 126 miliardi del 2022. L’Italia si conferma prima al mondo per numero di siti UNESCO (61) e ha registrato un record di presenze turistiche, con 458,4 milioni di visitatori nei musei e luoghi della cultura per un valore economico di 223 miliardi.

La Prospettiva del ministro Foti: PNRR e accordi di coesione

Il Ministro Tommaso Foti, pur precisando di non aver ricoperto il ruolo di Ministro per tutti i mille giorni, ha sottolineato come la situazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e la fase di avviamento degli accordi di coesione rappresentino impegni notevoli e prioritari.

PNRR: fase finale e nessuna proroga: “Per quanto riguarda il PNRR siamo alla fase finale, entro il 30 giugno si deve chiudere il prossimo anno e quindi non c’è più tempo per sperare in proroghe che in realtà la Commissione Europea ha già negato in più occasioni,” ha spiegato il Ministro. Ha evidenziato come l’Italia sia tornata centrale nelle politiche europee e internazionali, smentendo le “profezie di sventura” che prevedevano un isolamento del Paese. Ad oggi, sono state ottenute la liquidazione di sette rate, pari a oltre 140 miliardi di euro, grazie al raggiungimento degli obiettivi previsti di performance e riforma. Il Ministro ha chiarito che l’erogazione dei fondi PNRR non è automatica, ma legata al conseguimento di tali obiettivi. La richiesta per l’ottava rata è già stata presentata.

Necessità di riprogrammazione e responsabilità: Foti ha sottolineato l’importanza di una riprogrammazione che tenga conto delle indicazioni della Commissione e della capacità dei soggetti attuatori di raggiungere gli obiettivi. “Di prove non ce ne sono, quindi non è inutile attaccarsi al mito delle proroghe perché non ci sono,” ha ribadito, enfatizzando la necessità di realismo e onestà nella pianificazione.

Il lavoro è complesso, con circa 290.000 progetti da monitorare. L’attenzione si concentrerà sull’utilizzo dei 72 miliardi di euro a fondo perduto, ricordando che, sebbene “a fondo perduto” per i singoli progetti, l’Italia è comunque un contribuente netto nell’Unione Europea. I restanti 122 miliardi sono, invece, prestiti da restituire. L’Italia, in valore assoluto, si colloca tra i paesi più avanzati nell’attuazione del PNRR

Politica di coesione e PAC: Riguardo la Politica Agricola Comune (PAC), il Ministro ha confermato che rimarrà invariata fino al 2027. Ha inoltre discusso la proposta di bilancio europeo per il periodo 2028-2034, evidenziando le diverse visioni tra i paesi che auspicano un bilancio robusto (come l’Italia) e i paesi “frugali” che lo ritengono già troppo consistente. L’Italia continua a sostenere l’esclusione della PAC dalla politica dei progetti paese, data la sua specificità.

Gli obiettivi per il territorio piacentino: La Sfida dei Dazi

Affrontando le questioni più vicine al territorio, il Ministro Foti ha espresso preoccupazione per il settore della meccanica nel Piacentino, in particolare a causa dei dazi

“Dazi al 50% per quanto riguarda acciaio e alluminio sono sicuramente difficili da poter rendere competitivo poi sul mercato il prodotto,” ha spiegato. La speranza è che la fase di esame delle esenzioni sui singoli prodotti possa portare a percentuali più favorevoli, in linea con le impostazioni di inizio anno che, seppur gravose, non raggiungevano l’attuale dimensione

In sintesi, il Governo Meloni, nei suoi primi mille giorni, secondo quanto emerso nell’incontro il ministro Foti, presenta un bilancio caratterizzato da importanti risultati in diversi settori chiave, affiancati da un impegno costante nella gestione di sfide strutturali come il PNRR e le politiche di coesione, con un occhio attento alle specificità territoriali e alle dinamiche internazionali.