Caso Vezzulli. Il Comune ricorre contro la sentenza del TAR e Rabuffi “fa le pulci” alle spese legali del Municipio

Ci avrei scommesso…
Ammetto che con queste parole ho commentato tra me e me l’intenzione del nostro Sindaco, manifestata ieri, di annunciare l’impugnazione presso il Consiglio di Stato della sentenza esecutiva del TAR di Parma nella causa “Vezzulli contro Comune di Piacenza”.
Una sentenza, quella del TAR, che sulle questioni più intriganti (macro-organizzazione, assetto organizzativo, reggenza della struttura, autonomia e indipendenza dell’Avvocatura comunale) dà piena ragione all’Avv. Vezzulli, ex – e forse non più ex – Coordinatrice dell’Avvocatura comunale (da oltre 25 anni) nonché dirigente a tempo indeterminato con qualifica di Avvocato cassazionista.
Una sentenza che in 148 pagine, dense di valutazioni giuridiche, richiama precedenti pronunce del Consiglio di Stato, lasciando quindi ipotizzare un finale apparentemente già scritto.
Ammesso e non concesso che finisca così, l’appello annunciato in Consiglio di Stato rappresenta sicuramente un atto legittimo, ancorché accompagnato – per quanto mi riguarda – da dubbi e perplessità. Impulsi collegati al fatto che questa ennesima puntata della telenovela sarà pagata, ancora una volta, dai piacentini. Dalle cui tasche vengono costantemente attinte (con incredibile nonchalance) risorse utili a finanziare incarichi legali esterni. Al pari di un bancomat illimitato.
Tutto ciò, in particolare, da quando l’Avvocatura è stata decapitata/depotenziata/stravolta a seguito della scoperta della famosa fideiussione falsa (maggio 2024); vicenda proseguita con lo “scambio di vedute” tra Avvocatura e DG in Commissione Legalità (27/05/2024); continuata con la revoca all’Avvocatura della procura a rappresentare l’Ente (giugno 2024) e infine deflagrata legalmente con il trasferimento d’ufficio (luglio 2024) della ex Coordinatrice dell’Avvocatura alla Protezione Civile – Settore Prevenzione e Sicurezza.
Premesso che comprendere il senso (e l’utilità) di incaricare un illustre e storico Avvocato cassazionista alla direzione della Protezione Civile è fuori dalla portata della mia fantasia (ma credo anche del buon senso), risulta molto più evidente il danno economico a cui sono sottoposti i piacentini.
Si pensi, infatti, che la spesa per incarichi professionali legali esterni vedeva nel 2022 un impegno di € 6.665,54 mentre nel 2023 si attestava a € 4.268,46. Nel 2024, anno in cui l’Avvocatura è finita nel “tritacarne”, si sono invece “toccati” i 150.000€, con un aumento esorbitante proprio sul secondo semestre.
Non solo. Il 30/12/2024, mentre si metteva in frigorifero lo spumante per brindare all’anno nuovo, l’anno si chiudeva con l’ulteriore affidamento di un incarico professionale (di € 18.479,75) per la “rappresentanza e difesa dell’Ente nel ricorso avanti il TAR”.
Chiuso l’anno, ecco che il 12 febbraio 2025 “a causa di ricorsi giudiziari che non possono essere gestiti internamente dall’Avvocatura, sia a causa di una altissima specializzazione per l’incarico professionale o per incompatibilità/potenziale conflitto di interessi, si è reso necessario l’affidamento di incarichi di patrocinio dell’Ente ad avvocati esterni. Per i quali risulta necessario incrementare da € 10.000 a € 50.000/anno la previsione dello stanziamento.”
Con queste motivazioni, veniva chiesto al Consiglio Comunale (e ottenuto) di votare per un’ulteriore variazione di bilancio.
Altri incarichi esterni, altri soldi volatilizzati…
Tutto ciò, naturalmente, ben prima della recente sentenza del TAR di Parma. Quindi senza considerare le spese di lite da liquidare a favore della ricorrente (Avv. Vezzulli) che il TAR ha addebitato, quale condanna, al Comune di Piacenza (Euro 3.000,00 oltre accessori di legge e rifusione del contributo unificato). A cui andranno aggiunti i costi per gli incarichi legali esterni che andremo a sostenere per l’annunciato appello in Consiglio di Stato.
Non solo. Altre spese dovranno essere sostenute: per la difesa dell’Ente nelle cause collaterali (per esempio, prossimamente, dal giudice ordinario) e altre ancora per l’eventuale risarcimento dei danni (professionali, morali, materiali, di immagine, etc…) che probabilmente verranno richiesti.
Complessivamente, un vero e proprio salasso.
Mi fermo qui.
In attesa di sapere, con non celata curiosità, come andrà a finire questa “triste” vicenda e come l’Amministrazione Comunale riuscirà ad adeguare l’assetto organizzativo alle previsioni vincolanti della sentenza del TAR, mi viene in aiuto un principio universale impartitomi dai migliori maestri della mia vita: mamma e papà.
“Ricordati, Luigi, amministrare i soldi degli altri è un immenso onore e una grande responsabilità. In gioco c’è qualcosa di molto più importante del valore dei soldi: si chiama FIDUCIA. Cerca sempre di meritartela.”
Cosa dire ai nostri amministratori? A buon intenditor, poche parole…
Luigi Rabuffi di Alternativa per Piacenza interviene con un comunicato sulla scelta annunciata dal comune di Piacenza di ricorre contro la sentenza del Tar di Parma che aveva accolto (anche se parzialmente) le istanze dell’avvocato Elena Vezzulli. Rabuffi tra le altre cose sottolinea come le spese legali del Municipio siano schizzate alle stelle dopo la scelta di allontanare la dirigente dall’avvocatura.
Ci avrei scommesso…
Ammetto che con queste parole ho commentato tra me e me l’intenzione del nostro Sindaco, manifestata ieri, di annunciare l’impugnazione presso il Consiglio di Stato della sentenza esecutiva del TAR di Parma nella causa “Vezzulli contro Comune di Piacenza”.
Una sentenza, quella del TAR, che sulle questioni più intriganti (macro-organizzazione, assetto organizzativo, reggenza della struttura, autonomia e indipendenza dell’Avvocatura comunale) dà piena ragione all’Avv. Vezzulli, ex – e forse non più ex – Coordinatrice dell’Avvocatura comunale (da oltre 25 anni) nonché dirigente a tempo indeterminato con qualifica di Avvocato cassazionista.
Una sentenza che in 148 pagine, dense di valutazioni giuridiche, richiama precedenti pronunce del Consiglio di Stato, lasciando quindi ipotizzare un finale apparentemente già scritto.
Ammesso e non concesso che finisca così, l’appello annunciato in Consiglio di Stato rappresenta sicuramente un atto legittimo, ancorché accompagnato – per quanto mi riguarda – da dubbi e perplessità. Impulsi collegati al fatto che questa ennesima puntata della telenovela sarà pagata, ancora una volta, dai piacentini. Dalle cui tasche vengono costantemente attinte (con incredibile nonchalance) risorse utili a finanziare incarichi legali esterni. Al pari di un bancomat illimitato.
Tutto ciò, in particolare, da quando l’Avvocatura è stata decapitata/depotenziata/stravolta a seguito della scoperta della famosa fideiussione falsa (maggio 2024); vicenda proseguita con lo “scambio di vedute” tra Avvocatura e DG in Commissione Legalità (27/05/2024); continuata con la revoca all’Avvocatura della procura a rappresentare l’Ente (giugno 2024) e infine deflagrata legalmente con il trasferimento d’ufficio (luglio 2024) della ex Coordinatrice dell’Avvocatura alla Protezione Civile – Settore Prevenzione e Sicurezza.
Premesso che comprendere il senso (e l’utilità) di incaricare un illustre e storico Avvocato cassazionista alla direzione della Protezione Civile è fuori dalla portata della mia fantasia (ma credo anche del buon senso), risulta molto più evidente il danno economico a cui sono sottoposti i piacentini.
Si pensi, infatti, che la spesa per incarichi professionali legali esterni vedeva nel 2022 un impegno di € 6.665,54 mentre nel 2023 si attestava a € 4.268,46. Nel 2024, anno in cui l’Avvocatura è finita nel “tritacarne”, si sono invece “toccati” i 150.000€, con un aumento esorbitante proprio sul secondo semestre.
Non solo. Il 30/12/2024, mentre si metteva in frigorifero lo spumante per brindare all’anno nuovo, l’anno si chiudeva con l’ulteriore affidamento di un incarico professionale (di € 18.479,75) per la “rappresentanza e difesa dell’Ente nel ricorso avanti il TAR”.
Chiuso l’anno, ecco che il 12 febbraio 2025 “a causa di ricorsi giudiziari che non possono essere gestiti internamente dall’Avvocatura, sia a causa di una altissima specializzazione per l’incarico professionale o per incompatibilità/potenziale conflitto di interessi, si è reso necessario l’affidamento di incarichi di patrocinio dell’Ente ad avvocati esterni. Per i quali risulta necessario incrementare da € 10.000 a € 50.000/anno la previsione dello stanziamento.”
Con queste motivazioni, veniva chiesto al Consiglio Comunale (e ottenuto) di votare per un’ulteriore variazione di bilancio.
Altri incarichi esterni, altri soldi volatilizzati…
Tutto ciò, naturalmente, ben prima della recente sentenza del TAR di Parma. Quindi senza considerare le spese di lite da liquidare a favore della ricorrente (Avv. Vezzulli) che il TAR ha addebitato, quale condanna, al Comune di Piacenza (Euro 3.000,00 oltre accessori di legge e rifusione del contributo unificato). A cui andranno aggiunti i costi per gli incarichi legali esterni che andremo a sostenere per l’annunciato appello in Consiglio di Stato.
Non solo. Altre spese dovranno essere sostenute: per la difesa dell’Ente nelle cause collaterali (per esempio, prossimamente, dal giudice ordinario) e altre ancora per l’eventuale risarcimento dei danni (professionali, morali, materiali, di immagine, etc…) che probabilmente verranno richiesti.
Complessivamente, un vero e proprio salasso.
Mi fermo qui.
In attesa di sapere, con non celata curiosità, come andrà a finire questa “triste” vicenda e come l’Amministrazione Comunale riuscirà ad adeguare l’assetto organizzativo alle previsioni vincolanti della sentenza del TAR, mi viene in aiuto un principio universale impartitomi dai migliori maestri della mia vita: mamma e papà.
“Ricordati, Luigi, amministrare i soldi degli altri è un immenso onore e una grande responsabilità. In gioco c’è qualcosa di molto più importante del valore dei soldi: si chiama FIDUCIA. Cerca sempre di meritartela.”
Cosa dire ai nostri amministratori? A buon intenditor, poche parole…”




Assemblea legislativa Emilia-Romagna. Le deleghe dell’Ufficio di Presidenza

Memoria, Europa, comunicazione, partecipazione, cultura, diritti, gestione del personale e del bilancio dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Tanti temi, un unico filo rosso: l’impegno dell’Assemblea legislativa per i cittadini e la comunità. L’Ufficio di Presidenza di viale Aldo Moro ha assegnato le deleghe per le attività istituzionali ai suoi sette componenti.

Il presidente dell’Assemblea legislativa Maurizio Fabbri (Pd) si occuperà di programmazione e dell’attuazione delle iniziative di comunicazione, informazione e divulgazione riguardanti l’attività dell’Assemblea legislativa, di promozione delle politiche del lavoro, tutela, sicurezza e benessere delle lavoratrici e dei lavoratori nonché della promozione della democrazia partecipata e del coinvolgimento delle giovani generazioni.

La vicepresidente Barbara Lori (Pd), invece, avrà competenza per la promozione di progetti e politiche per la montagna, le aree interne e le periferie, la valorizzazione del capitale sociale, culturale e ambientale, nonché per i rapporti con autonomie locali e le loro rappresentanze istituzionali (Anci, Upi, Uncem, ecc.), il Consiglio delle Autonomie Locali e lo sviluppo di iniziative di collaborazione e rafforzamento; i rapporti con i singoli consiglieri, i gruppi assembleari e le commissioni assembleari, la programmazione delle attività e dei progetti in materia europea, il processo di formazione e attuazione del diritto europeo nonché la delega al coordinamento assembleare in materia di cooperazione internazionale.

Queste, invece, le deleghe del vicepresidente, il piacentino Giancarlo Tagliaferri (FdI): i rapporti con le Istituzioni dell’Unione europea nonchè i rapporti con la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, i rapporti con il Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) e le attività in materia di relazioni con i cittadini e le loro forme associazionistiche per l’esercizio dei diritti di partecipazione.

Al Segretario dell’Assemblea legislativa Luca Pestelli (FdI) vanno i rapporti con il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, le azioni e i progetti in materia di tutela delle persone ristrette negli Istituti penitenziari e le iniziative in materia di controllo sull’attuazione delle leggi e di valutazione delle politiche della Regione.

Il Segretario dell’Assemblea Legislativa Paolo Trande (AVS) si occuperà dei programmi sulla “memoria del Novecento”, del riconoscimento e della valorizzazione delle identità culturali e storiche, della cittadinanza attiva, della promozione della legalità, delle attività e dei programmi in materia di tutela della salute e dello sviluppo del patrimonio documentale della Biblioteca e della Videoteca.

Venendo ai compiti delle due consigliere Questore, Valentina Castaldini (Forza Italia) ha le deleghe relative ai rapporti con il Difensore civico regionale e la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, i rapporti con l’Università e le Istituzioni scolastiche e la delega alla gestione delle risorse tecnologiche e patrimoniali a disposizione dell’Assemblea legislativa; Marcella Zappaterra (Pd), infine, si occuperà degli indirizzi espressi dall’Ufficio di Presidenza in materia di organizzazione e gestione del personale e delle risorse finanziarie a disposizione dell’Assemblea legislativa; della promozione della parità di genere e delle azioni di contrasto alle diseguaglianze nonché ai rapporti con il/la Consigliere/a regionale di parità oltre ai rapporti e gestirà la delega alle attività con la Conferenza delle Assemblee Regionali Legislative Europee (CALRE).




Edifici scolastici al centro della variazione di bilancio approvata dal Consiglio Provinciale di Piacenza

Il Consiglio Provinciale ha approvato ieri una variazione di bilancio che ha toccato diverse aree d’intervento, con particolare attenzione agli edifici scolastici.
Uno dei principali provvedimenti riguarda il finanziamento della nuova palestra nell’ex area demaniale Pontieri. Inizialmente previsto a 3,3 milioni di euro, il costo dell’opera è salito a 4 milioni. La Provincia ha ipotizzato il ricorso a un mutuo o, in alternativa, l’utilizzo dell’avanzo di bilancio già accantonato, a seconda di quanto risulterà conveniente a livello di tassi d’interesse.

Ulteriori risorse, pari a circa 400.000 euro, saranno destinate all’acquisto dei moduli didattici attualmente utilizzati dai licei Colombini e Respighi. La conclusione dell’operazione è prevista entro aprile 2025. Inoltre, sono stati stanziati oltre 400.000 euro per sostenere interventi PNRR già in esecuzione, con specifiche assegnazioni di 290.000 euro per il Liceo Respighi, 71.000 euro per l’ex Ipsia Leonardo da Vinci e 60.000 euro per la segreteria del Raineri Marcora.

Alcuni investimenti, come la costruzione di un nuovo edificio didattico a Castel San Giovanni (stimato a 2,6 milioni di euro), slitteranno al 2026, in linea con il Documento Unico di Programmazione approvato lo scorso dicembre.
In tema di inclusione, il bilancio provinciale prevede anche un incremento di 52.000 euro per il trasferimento regionale a favore degli alunni disabili, con fondi destinati ai Comuni.

Per quanto riguarda la viabilità, sono stati reiscritti i fondi statali previsti dal D.M. 123/2020 per i lavori di riqualificazione della Strada Provinciale n. 6 di Carpaneto, con un finanziamento di 1 milione di euro. Anche le risorse per le funzioni fondamentali sono state adeguate, con un aumento complessivo di 315.599 euro per il 2025, 329.563 euro per il 2026 e 696.304 euro per il 2027.

Il Consiglio Provinciale ha inoltre approvato un protocollo d’intesa con Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Provincia e i Comuni di Castel San Giovanni e Sarmato, per la soppressione dei passaggi a livello sulla linea Alessandria-Piacenza. È prevista la costruzione di un cavalcavia e una viabilità di ricucitura, ma l’attuazione dipenderà dalla disponibilità delle risorse necessarie.

Di rilievo anche l’accordo con il Comune di Ferriere per la riqualificazione dell’ex caserma dei Carabinieri. L’edificio sarà messo a disposizione del Comune per partecipare al bando della Presidenza del Consiglio per la riqualificazione di aree dismesse, che potrebbe consentire un finanziamento per la ristrutturazione. In caso di successo, l’immobile resterà a disposizione del Comune per 30 anni; in caso contrario, tornerà nelle mani della Provincia.

Infine, il Consiglio ha riconosciuto la legittimità di un debito fuori bilancio di 7.054,74 euro, derivante da una sentenza della Corte d’Appello di Bologna.

La seduta è stata aperta, come di consueto, dalle comunicazioni dei consiglieri, con discussioni su temi come le difficoltà di accesso alla telefonia mobile nelle aree montane (Bonini), la nuova gestione della raccolta rifiuti (Morganti, Ferri, Calza), la collocazione del nuovo ospedale nell’area 5 (Morganti, Ferri) e le modalità di convocazione della CTSS (Morganti).
Durante la riunione, la presidente della Provincia Monica Patelli ha presentato Monica Penserini, la nuova dirigente del Servizio “Istruzione, Pari Opportunità, Stazione Unica Appaltante, Acquisti,” esprimendo un augurio di buon lavoro e ringraziando il dirigente uscente, Andrea Tedaldi, per il suo impegno.




Polizia locale di Piacenza. La risposta del centro sinistra

Andrea Fossati, Boris Infantino, Caterina Pagani, Luca Dallanegra
Capigruppo del Centrosinistra in consiglio Comunale di Piacenza rispondono al centro destra che aveva sollevato alcune domande su quanto starebbe accadendo all’interno degli uffici della polizia locale.
“In merito alle recenti polemiche sollevate dal centrodestra sulla vicenda che ha coinvolto la Polizia Locale e nella fattispecie il Comandante Mussi, riteniamo necessario ribadire che l’amministrazione sta affrontando la questione con la massima serietà e trasparenza. Sono in corso le opportune verifiche per fare piena luce sull’accaduto e garantire che ogni aspetto venga chiarito nel rispetto delle istituzioni e della legalità.

Tuttavia, alimentare polemiche e strumentalizzare la vicenda a fini politici non solo è poco responsabile, ma anche dannoso per la nostra comunità. In particolare, diffondere sospetti sul presunto malcontento del personale senza elementi concreti rischia di creare tensioni inutili e compromettere il rapporto di fiducia tra gli agenti, le istituzioni e i cittadini. Chi ricopre ruoli politici dovrebbe sapere che insinuazioni e allarmismi infondati non aiutano a risolvere le situazioni, ma le aggravano.

L’amministrazione Tarasconi ha lavorato fin dal primo giorno per rafforzare l’organico della Polizia Locale e per una riorganizzazione complessiva del corpo, con particolare attenzione al miglioramento delle strumentazioni e agli investimenti necessari per garantire un servizio sempre più efficiente e moderno. Il potenziamento delle risorse e l’adeguamento delle dotazioni operative sono stati al centro dell’azione amministrativa, con l’obiettivo di fornire agli agenti condizioni di lavoro migliori e strumenti adeguati per affrontare le sfide quotidiane della sicurezza cittadina.

L’amministrazione comunale, insieme alla dirigenza della Polizia Locale, sta già lavorando per garantire un confronto costruttivo con il personale, ascoltando eventuali criticità e individuando soluzioni concrete per migliorare ulteriormente il servizio reso alla città. Accendere conflitti e polemiche non aiuta chi quotidianamente svolge il proprio dovere con impegno e professionalità.

Siamo consapevoli dell’importanza di una Polizia Locale efficiente e motivata e per questo continueremo a investire nel miglioramento delle risorse, dell’organizzazione e del dialogo interno. L’amministrazione rimane pienamente disponibile a informare la cittadinanza in modo chiaro e trasparente non appena saranno disponibili elementi certi sulle verifiche in corso, nell’interesse di tutti”.




Polizia Locale di Piacenza: cosa sta succedendo?

I capogruppo di centrodestra in consiglio comunale e
Patrizia Barbieri, Sara Soresi e Luca Zandonella intervengono con un comunicato sulla situazione della polizia locale di Piacenza e su un episodio che avrebbe visto come protagonista il comandante.
“Negli ultimi giorni – scrivono
– l’episodio che ha coinvolto il comandante della Polizia Locale di Piacenza, finito sotto i riflettori per la rottura di una porta negli uffici di via Rogerio, ha portato alla luce una situazione che si trascina da tempo all’interno del corpo di Polizia Locale.

Da un lato, il Sindaco (competente per materia poiché ha mantenuto la delega alla sicurezza) parla della possibilità di adottare provvedimenti disciplinari nei confronti del Comandante, dall’altro, però, non si chiarisce cosa sia accaduto nel dettaglio: perché un documento era così urgente da giustificare la forzatura di una porta? Cosa conteneva di così importante? E soprattutto, perché, a distanza di giorni, non vengono fornite spiegazioni più precise ai cittadini? E’ davvero difficile credere alla versione che il vetro abbia ceduto semplicemente appoggiandosi ad esso.

Questo episodio sembra solo la punta dell’iceberg di un malcontento più profondo che serpeggia tra gli agenti della Polizia Locale di Piacenza. Si parla di richieste di trasferimento, di personale scontento e di una situazione di tensione interna che, seppur non emergendo pubblicamente, è ben nota tra gli addetti ai lavori.
Un
Di fronte a questa vicenda, il Sindaco e l’Amministrazione comunale hanno il dovere di rispondere alle domande che i cittadini si stanno ponendo: cosa sta succedendo nella Polizia Locale di Piacenza? C’è un problema gestionale? Quali provvedimenti si intendono prendere per garantire un clima di lavoro sereno e una Polizia Locale efficiente al servizio della città?

I cittadini meritano trasparenza. Non bastano frasi di circostanza: servono risposte chiare”.




PUG. Opizzi-Zanardi (FdI): “La chiusura del casello di Piacenza Ovest danno al territorio”

“Nessun vantaggio ambientale, ma possibili danni al tessuto industriale ed economico locale e sicuramente maggior traffico su uno dei principali assi viari d’accesso alla città”. E’ netto il giudizio negativo di Erika Opizzi, vice coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, e Gloria Zanardi, consigliere comunale dello stesso partito e componente della commissione Territorio, sulla proposta, rilanciata dal PUG del Comune di Piacenza, di chiusura del casello autostradale Piacenza Ovest sulla A21, nella zona di Sant’Antonio,.
“Non serve un’illuminazione divina, o papale – spiegano Opizzi e Zanardi – per capire che tale previsione certo non risolverebbe alcun problema ambientale, dal momento che non farebbe altro che scaricare il traffico autostradale sugli assi viari locali, con le conseguenze che ciò comporterebbe sulla circolazione in una zona già notoriamente sovraccarica specie in alcune ore della giornata e con un ulteriore aggravio di inquinamento atmosferico. Tutto il comparto aziendale ed economico che gravita intorno all’attuale casello, inoltre, da Sant’Antonio a Borgotrebbia alla Veggioletta ma anche oltre, verrebbe fortemente penalizzato da questa scelta, vedendo complicarsi le modalità d’accesso alle proprie imprese di clienti e fornitori, in un momento in cui il tempo è fattore competitivo sempre più strategico”
“Mentre da parte della Giunta di sinistra ci si autoconvince che questo PUG sia un atto partecipato – aggiungono le due rappresentanti del partito di Giorgia Meloni – stupisce poi la disinvoltura della Giunta Tarasconi di prevedere una tale rivoluzione viabilistica senza alcun confronto con il territorio, il tessuto economico locale, né tanto meno con i Comuni di Calendasco e di Rottofreno dove, ad esempio, tale paventata ipotesi ha già provocato la sollevazione di esponenti locali del PD, stesso partito di Katia Tarasconi, arrivando a chiedere quale interesse economico vi sia sotteso”.
“Pare evidente – affondano Opizzi e Zanardi – che tale bislacca boutade sia figlia di un ambientalismo di facciata utilizzato come estremo tentativo per tenere unita una sinistra sempre più raffazzonata. Ma il tessuto economico e sociale piacentino non può essere sacrificato in nome di slogan privi di visione della realtà e di un miope fanta-ambientalismo. Le Amministrazioni avvedute si impegnano per offrire servizi, prevedere infrastrutture per i cittadini e le imprese, qui da noi invece si preferisce fare a gara a chi si dipinge più “verde”, sulla testa dei piacentini”.
“Se questo Pug non vuole diventare, già in partenza, un pugno inferto ai cittadini piacentini e alle imprese locali – concludono le due dirigenti di Fratelli d’Italia – invitiamo la Giunta Tarasconi a modificare subito tale previsione, confermando la presenza del casello autostradale a Piacenza Ovest anche nel caso in cui legittimamente si decidesse l’apertura anche di uno nuovo a Rottofreno”.




Gianluigi Paragone ospite del Liberali Piacentini

«Politicamente l’Europa non conta nulla». È senza appello il giudizio di Gianluigi Paragone sul ruolo di Bruxelles nello scacchiere internazionale alle prese con la ricerca di possibili soluzioni per risolvere i conflitti medio-orientale e russo-ucraino. Il giornalista e opinionista Tv (senatore nella XVIII legislatura) è intervenuto alla tradizionale cena dei Liberali Piacentini, sempre molto partecipata, che si è tenuta al ristorante Olympia di Niviano. Conviviale che è stata anche l’occasione per presentare l’ultimo libro di Paragone “Maledetta Europa” (Sign Books).
«Fa piacere – ha detto il presidente dell’Associazione Antonino Coppolino nel suo intervento di saluto – riuscire ad avere tanti amici vicino ai Liberali Piacentini».
L’ospite d’onore ha osservato come «oggi non contino più i fatti, ma la narrazione che di questi si fa, nella quale abbiamo perso la densità semantica e politica» e ha portato l’esempio della nota di Massimo Franco pubblicata dal Corriere della Sera di giovedì 27 febbraio, dove il giornalista parla della Gran Bretagna come fosse ancora all’interno dell’Ue: «Com’è possibile trattare della difesa europea con un Paese che ha scelto di stare fuori dall’Europa?», si è chiesto Paragone, che venerdì 28 febbraio, su Libero, ha aspramente criticato il bilaterale Macron-Starmer sul modello di difesa europeo da collocare in Ucraina. «Vogliono fare l’esercito europeo, che vuol dire?», ha affermato il giornalista lombardo rivolgendosi ai commensali e dando questa risposta: «L’Europa non è uno Stato e non ha confini e per questo non ha bisogno di un esercito. L’Unione europea ha sostituito la politica con la finanza (nascendo con la moneta), i governi con i mercati, i popoli con il capitale. Una Costituzione europea non fu mai scritta e il Trattato di Lisbona è stato imposto dall’alto (trattato bocciato, guarda caso, negli unici due Paesi che lo avevano sottoposto al giudizio del popolo) e la maledizione dell’Europa è questa: che è stata costruita dall’alto».
Gianluigi Paragone ha quindi accennato all’illusione dei costituenti, che pensavano che con la Ue non ci sarebbero state più guerre. «Ora le guerre sono tornate, e con esse il problema dei confini. Per questo ci si trova davanti all’esigenza di avere un esercito. Ma si fa sempre tutto senza chiedere il consenso popolare».
L’opinionista ha speso due parole anche su Putin. «Ma voi davvero pensare che sia diventato “cattivo” all’improvviso? Nel 2008 aveva già fatto la guerra alla Georgia e poi è stata l’Europa che ha armato Putin attraverso le liberalizzazioni dell’energia. Nessun Paese più della Germania ha stretto rapporti negoziali e infrastrutturali con la Russia su gas e petrolio; nessuna nazione più della Germania ha beneficiato degli accordi con Putin. Prova ne è il ruolo assunto dall’ex cancelliere Schroeder, pochi mesi dopo la staffetta con Angela Merkel, prima a capo del consorzio Nord Stream su indicazione di Gazprom per la costruzione sia del primo che del secondo gasdotto, poi come presidente del colosso petrolifero Rosneft. La Von Der Leyen era in quei governi tedeschi che firmarono tutti questi accordi: non si è accorta di nulla?».




Tarasconi: “Non è vero che avremmo potuto rescindere il contratto con Piacenza Parcheggi”

Un comunicato al giorno (su piazza Cittadella) leva il medico di torno. Viene spontaneo citare il proverbio, normalmente legato alle mele, a fronte della sfilza di note stampa, con batti e ribatti che riguardano la vicenda del parcheggio sotterraneo, divenuto ormai l’unico argomento di dibattito nella nostra città. Oggi, a dire il vero o comunicati sono addirittura due e per semplicità li pubblichiamo uno dopo l’altro qui sotto. Il primo è quello del sindaco Katia Tarasconi che risponde ai rilievi che le erano stati mossi da chi l’ha preceduta alla guida di Piacenza, Patrizia Barbieri.
Il secondo invece è del consigliere comunale Massimo Trespidi che attacca l’amministrazione per come ha gestito proprio piazza Cittadella.

La dichiarazione del sindaco Katia Tarasconi

“Il dibattito politico è una cosa, i fatti e i documenti ufficiali sono altra cosa. I documenti sono agli atti del Comune e, naturalmente, una volta assunti i nostri incarichi istituzionali dopo le elezioni, li abbiamo studiati a fondo insieme agli uffici competenti. Ad di là delle scelte politiche, non è corretto sostenere che l’attuale amministrazione potesse rescindere unilateralmente il contratto con Piacenza Parcheggi sulla base di una nota inviata alla società dagli uffici comunali il 13 giugno 2022, ovvero nel giorno delle elezioni amministrative che si sono poi concluse al ballottaggio il 27 dello stesso mese con la vittoria della coalizione da me rappresentata. A quella nota, con la quale il Comune contestava a Piacenza Parcheggi il “grave inadempimento contrattuale” per mancanza di specifica documentazione fornendo alla stessa società 30 giorni di tempo per produrre la documentazione in questione, è seguita in tempo utile la risposta da parte di Piacenza Parcheggi con la documentazione richiesta. Di conseguenza l’eventuale procedura di risoluzione contrattuale non è scattata. Esattamente come non è scattata nelle due volte in cui gli uffici comunali, sotto l’attuale amministrazione, hanno inviato note per inadempimento contrattuale quando c’erano gli elementi per doverlo fare. In tutti i casi, dunque, la società concessionaria ha presentato la documentazione richiesta. Ribadisco quindi un concetto che ho già avuto modo di esprimere: i contratti vanno onorati e non possono essere stracciati sulla base di antipatie o simpatie e nemmeno sulla base della visione politica. Tant’è che, pur avendo una più che legittima visione politica ben diversa dalla nostra in tema di riqualificazione del comparto nord della città che comprende il parcheggio interrato di piazza Cittadella, la scorsa amministrazione rappresentata da Patrizia Barbieri non ha potuto risolvere il contratto con Piacenza Parcheggi nei cinque anni che ha avuto a disposizione. Anche in tema di interesse pubblico, il tavolo aperto per valutarne la sussistenza non ha portato ad alcuna decisione contraria rispetto a quelle assunte nel 2012, ovvero quando è stato sottoscritto il contratto di concessione. Perdipiù, prima del nostro insediamento, non erano stati incassati i canoni dovuti da Piacenza Parcheggi e l’ente comunale risultava parzialmente inadempiente per non aver consegnato l’area di cantiere come previsto dal contratto. Una situazione che mi porta a sostenere che fosse necessario mettere ordine sulla vicenda di piazza Cittadella. Dovevamo mettere il Comune di Piacenza in una posizione di forza; questo era il nostro dovere prima di ogni valutazione e scelta politica. Senza questa precondizione, ogni altra strada immaginabile avrebbe esposto l’ente, e quindi i cittadini, a contenziosi giudiziari milionari. In buona sostanza, se esiste un valido contratto di concessione va onorato. E al nostro insediamento, il contratto era valido perché la procedura di risoluzione contrattuale avviata il 13 giugno 2022 dall’amministrazione precedente era stata interrotta dagli uffici a fronte della presentazione, da parte di Piacenza Parcheggi, della documentazione richiesta. Oltre alla validità del contratto, va sempre verificato se il contraente privato è perfettamente in regola e di conseguenza può legittimamente essere interlocutore di una pubblica amministrazione. Piacenza Parcheggi poteva legittimamente essere interlocutore del Comune negli anni che hanno preceduto il nostro insediamento e, per quanto è di competenza degli uffici comunali, i controlli sono stati fatti anche nel corso della nostra attività amministrativa. Ad oggi, le carte sono in regola. Ogni passo, negli ultimi due anni e mezzo, è stato puntualmente trasmesso alle autorità competenti, Anac compresa, e la società concessionaria in questo momento risulta essere legittimata a operare come sta facendo. Ritengo fuorviante e poco opportuno voler attribuire all’attuale amministrazione e agli uffici comunali la responsabilità di eventuali e ipotetici sviluppi futuri che potrebbero far decadere i requisiti di Piacenza Parcheggi come società titolare di una concessione pubblica. Ad oggi, come ha espressamente dichiarato il Prefetto, tali requisiti ci sono. Come è ovvio che sia, se non dovessero esserci più, si andrà verso la risoluzione contrattuale, in linea con i principi che regolano i rapporti tra enti pubblici e privati; rapporti che si basano sulle carte, sugli atti ufficiali. Lo ribadisco ancora una volta: non esiste alcun “a tutti i costi” nel nostro modo di agire in qualità di amministratori pubblici. La nostra intenzione politica era ed è quella di voler riqualificare l’area di piazza Casali e piazza Cittadella con il recupero delle ex Scuderie di Maria Luigia e la realizzazione di un parcheggio interrato che porti le auto sottoterra e restituisca dignità e bellezza a Palazzo Farnese. E per fare ciò, abbiamo lavorato con dirigenti e uffici per mettere il Comune nella posizione di poter esercitare la sua funzione di controllo rispetto a un cantiere, quello di Cittadella, che doveva partire in base a un contratto del 2012. Se è tutto in regola, e al momento lo è, si va avanti; se in futuro le autorità competenti diranno che il concessionario non avrà i requisiti per essere tale, ci si muoverà di conseguenza. Ci tengo a precisare che tale punto di vista non significa affatto scaricare la responsabilità, ma semmai il contrario: come amministrazione abbiamo assunto consapevolmente la piena responsabilità di arrivare al termine di una vicenda che era in stallo da tempo immemorabile senza che fossa stata messa in campo alcuna iniziativa concreta, ma sempre nel totale e assoluto rispetto delle normative. Spiace notare che ancora una volta si tenti di far passare la sottoscritta, e più in generale questa amministrazione e gli stessi uffici comunali, come poco trasparenti nella gestione del rapporto che l’ente ha con il concessionario privato. Al contrario, come rappresentanti pro tempore del Comune, facciamo ciò che possiamo fare quando si tratta di dar seguito a scelte politiche e lo facciamo osservando le regole e le disposizioni delle autorità sovracomunali”.

Trespidi: chi risarcirà i piacentini?
“La sindaca Tarasconi sente puzza di bruciato e mette le mani avanti. L’opera simbolo del centrosinistra, ormai oltre la metà del mandato amministrativo, è ferma al palo, in una situazione fantasma, e la giunta non è in grado di prendersi le proprie responsabilità.” Parte da qui l’intervento di Massimo Trespidi, consigliere comunale di Liberi, in replica alle recenti dichiarazioni della sindaca Katia Tarasconi rispetto alla vicenda del parcheggio interrato in Piazza Cittadella.

“L’avvio della procedura di interdittiva antimafia risale a metà gennaio. Capisco il doveroso riserbo, ma evitiamo l’ipocrisia di cadere dal pero. Il centrosinistra ha voluto realizzare il parcheggio a tutti i costi, forzando anche la mano per portarlo avanti. A Piacenza Parcheggi è stato concesso un aumento delle tariffe delle strisce blu fino a 1,80 euro l’ora, è stato ridotto il canone e allungata la concessione a favore del privato. E ora, a fronte di queste concessioni, nel contratto e nel suo addendum non è stato nemmeno inserito un articolo che consenta la risoluzione dell’accordo. Non è vero che è tutto a posto. Se così fosse, perché il cantiere è fermo da novembre? Perché i lavori non ripartono?”

“Stando al cronoprogramma allegato all’addendum contrattuale – continua Trespidi – il cantiere avrebbe dovuto prendere il via nel febbraio 2024 e terminare nell’agosto 2025. Come può la sindaca Tarasconi dichiarare che è tutto a posto? Le tempistiche non saranno rispettate, questo è evidente.”

Trespidi incalza poi sulla scarsa trasparenza riguardo la copertura assicurativa: “La polizza del cantiere era scaduta il 31 dicembre 2024. Il 31 gennaio il Comune ha dovuto sollecitare l’invio della nuova documentazione, che è arrivata solo il 7 febbraio. Quindi per 37 giorni l’ente pubblico non era a conoscenza del fatto se il cantiere fosse rimasto senza copertura, mentre l’amministrazione continuava a sostenere che fosse tutto sotto controllo.”

Infine, un affondo sul danno economico per i cittadini: “Ora il problema è recuperare le concessioni fatte a Piacenza Parcheggi. Ma soprattutto: chi risarcirà i piacentini per l’aumento delle tariffe dei parcheggi nelle strisce blu, portato avanti per garantire il riequilibrio economico finanziario ritenuto necessario dal privato al fine di avviare la costruzione del parcheggio interrato? È ora che la giunta esca dall’ambiguità e si assuma le proprie responsabilità.”




Patrizia Barbieri su piazza Cittadella: “Nel giugno del 2022 avviata la procedura per risolvere il contratto. Proseguire è stata una scelta politica”

Dopo essersi tenuta relativamente defilata rispetto alla vicenda di piazza Cittadella l’ex sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, capogruppo della lista civica Barbieri Sindaco, attraverso un comunicato, prende oggi posizione e rispedisce al mittente alcune delle velate accuse che Katia Tarasconi aveva rivolto alle precedenti amministrazioni per come si è sviluppato dal 2012 ad oggi l’appalto del parcheggio sotterraneo.

“Condivido il pensiero del Sindaco – scrive la Barbieri – quando sostiene che non bisogna cadere in narrazioni distorte, che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti; e proprio sulla scorta di ciò non posso che contestare l’affermazione di Katia Tarasconi quando dice di aver dovuto mettere la pratica “sul pulito”, come se chi c’è stato prima di lei non avesse fatto la propria parte o anche peggio. Al di là dell’utilizzo di un termine offensivo ed equivoco, vale a questo punto la pena ricordare ciò che si cerca di tacere: è indubbiamente vero che nel 2012 l’allora Giunta Dosi (non il centrodestra) diede il via al contratto di Piazza Cittadella ed è vero ciò che sostiene il Sindaco Tarasconi quando dice che un contratto firmato pone degli obblighi che non si possono disattendere a piacimento, se non a pena di risarcimenti milionari. Ed infatti a noi la pratica così è pervenuta, con un contratto firmato e obblighi da rispettare. Ma gli obblighi devono essere onorati da entrambe le parti, non dal solo Comune, e così nel 2020 in occasione dell’adeguamento del piano economico finanziario si iniziò un contraddittorio con il privato caratterizzato da reciproche contestazioni e valutazioni, che avevano portato la mia amministrazione ad istituire nel 2021 un tavolo intersettoriale per verificare se c’erano ancora i presupposti dell’interesse pubblico alla realizzazione del parcheggio. Questo proprio perché, onde evitare richieste di danni e contenziosi, i contratti non si possono disattendere per un capriccio o una mutata volontà politica, ma per ragioni di diritto. Sulla scorta di questa premessa, non posso quindi accettare le narrazioni del Sindaco quando sostiene di aver dovuto mettere la pratica “sul pulito”, poiché la realtà è quella che si ricava dagli atti e non dalle parole. E gli atti ci dicono che la decisione di questa Amministrazione nel voler proseguire su Piazza Cittadella si basa solo su una scelta politica, assunta nella consapevolezza da parte della attuale maggioranza che nella tarda primavera del 2022 chi li aveva preceduti era giunto alla conclusione, attraverso i risultati di difficoltosi tavoli tecnici, dei verbali dei Revisori dei Conti, dei pareri dell’Avvocatura, dell’allora Direttore Generale etc. che c’erano gli elementi per avviare la richiesta di risoluzione contrattuale (nessun contratto da stracciare quindi, ma inadempimenti da contestare al privato). Ed è stato così che, una volta acquisiti gli elementi utili, in data 13/6/22 (13 giorni prima dell’elezione del Sindaco Tarasconi) il Comune notificava a Piacenza Parcheggi spa la contestazione di grave inadempimento implicante la risoluzione contrattuale (nel caso di specie la questione era l’incompletezza della cauzione).

Il resto è storia: il 26.6.22 Katia Tarasconi ha vinto le elezioni e ha dichiarato l’interesse pubblico per il parcheggio di Piazza Cittadella.

Condivido quindi che il Sindaco ora rivendichi la propria scelta politica, ma non condivido però che cerchi di addossare ad altri responsabilità che sono solo sue. Chi l’ha preceduta aveva notificato l’avvio per la risoluzione contrattuale sulla base di un lavoro impegnativo, prezioso e puntuale fatto dal tavolo intersettoriale, con un’Avvocatura che si era ben espressa sul punto e con i Revisori che avevano redatto verbali dettagliati.

Poi si può essere più o meno d’accordo sulla scelta della mia Amministrazione di notificare l’avvio della risoluzione contrattuale, ma non si dica che l’attuale Sindaco non aveva altra scelta se non proseguire con il parcheggio di Piazza Cittadella.

In ogni Consiglio e in ogni Commissione relativa a questa operazione ho sempre contestato, motivando e documentando, le scelte consapevoli e per me non condivisibili dell’attuale maggioranza. Non si scordi ad esempio che dal gennaio 2024 le tariffe per le strisce blu sono aumentate e al privato è stata concessa una diminuzione di canone da corrispondere al Comune oltre ad un ampliamento degli anni di concessione; ed ora ci troviamo con una piazza desolata, gli alberi abbattuti, un cantiere abbandonato e la faccenda dell’avvio dell’interdittiva di cui si parla.

E questo è aver messo l’Ente “sul pulito”?

Penso che il Sindaco stia semplicemente tentando di mettere le mani avanti sperando di eludere una responsabilità politica che è tutta di questa amministrazione”.




ApP: “Su Piazza Cittadella ci siamo sempre scontrati con un muro di gomma”

Alternativa per Piacenza (ApP) che ha da sempre evidenziato le tante perplessità sulla gestione da parte del Comune del rapporto con il concessionario (Piacenza Parcheggi) si è scontrata con un muro di gomma impenetrabile. I nostri rilievi, al di là della critica politica sull’opportunità di realizzare il parcheggio, erano soprattutto focalizzati sulla forma del rapporto che addiviene sostanza nella gestione di queste opere pubbliche. Basti ricordare le nostre denunce sui ritardi nei pagamenti dei canoni dovuti da parte del concessionario, sulle pratiche portate in Consiglio in fretta e furia che hanno impedito un necessario ed approfondito confronto e che, di converso, hanno portato alle dimissioni per protesta del nostro consigliere Luigi Rabuffi dalla Presidenza della commissione sulla legalità e antimafia, le condizioni economiche modificate con rincari in toto a carico dei cittadini, la fideiussione falsa, la bancabilità non dimostrata e per ultimo le demolizioni iniziati in fretta e furia. Resta poi quanto meno discutibile l’affermazione del Comune che definisce rispettate le date del cronoprogramma del progetto a fronte di un fermo cantiere che si trascina da oltre 40 giorni. Ci domandiamo quindi se e quando il cantiere riprenderà le attività. Lunedì scorso poi ennesimo colpo di scena, con la notizia di un possibile avvio di indagini che potrebbero portare a un interdittiva antimafia. Abbiamo letto, come tutti, la nota prefettizia conseguente, che solo ai distratti potrebbe apparire una smentita, mentre in realtà è l’ammissione del lavoro interforze antimafia in essere per attenzionare, tra gli altri, il cantiere di Cittadella. “Allo stato” la società concessionaria non risulta destinataria di alcun provvedimento interdittivo. Allo stato, appunto. Alternativa per Piacenza non tifa certo perché le cose prendano una brutta piega. Speriamo, per il bene di Piacenza, che si chiarisca al più presto tutto ciò che deve essere chiarito. A prescindere, quello a cui stiamo assistendo dimostra ancora una volta che agire d’imperio su temi di questa importanza, che si trascinano da almeno due decenni, espone poi a situazioni difficili da spiegare e gestire seguendo un filo logico sufficiente a essere presi sul serio.

La Segreteria di Alternativa per Piacenza




Soresi (FdI): “Sull’avvio del procedimento tutti tacciono e nessuno smentisce”

Dopo l’annuncio dato in consiglio comunale lunedì, Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia, torna sulla questione dell’avvio di un procedimento di interdittiva legato a piazza Cittadella. Come avevamo sottolineato nel nostro articolo di ieri infatti il prefetto Ponta, nel comunicato diffuso dai suoi uffici, anziché fare chiarezza assoluta sull’argomento aveva solo specificato la non esistenza “allo stato” di un provvedimento di interdittiva, cosa che del resto nessuno aveva mai sostenuto e che quindi non meritava neppure una smentita.
Un aspetto che la stessa Soresi sottolinea oggi nella sua nota.

“Sulla mia comunicazione di lunedì l’amministrazione tace, preferisce che sia il Prefetto a rispondere.
Tuttavia, ciò che il Prefetto ci dice, non è nulla di nuovo, afferma: “allo Stato, non esiste alcun provvedimento di interdittiva”.
Ma nessuno ha mai parlato di provvedimento di interdittiva, anche perché, questo, sarebbe stato notificato al Comune di Piacenza in quanto contraente direttamente interessato ed avrebbe fatto decadere in via automatica il contratto di concessione.
Ed il provvedimento di interdittiva è proprio quel provvedimento che potrebbe essere emesso al termine del procedimento di cui parlavo nel mio intervento, che rappresenta una fase antecedente.

Per cui, ad oggi, è chiaro ed evidente che non vi sia ancora nessuna interdittiva antimafia.
Ma nessuno ha risposto in merito all’altra questione: è vero che è stato avviato un procedimento di interdittiva?
Ecco, questo, che è stato fin dall’inizio il mio interrogativo, rimane senza risposta”.




Il Centrodestra chiede la convocazione della commissione centro storico

I consiglieri della Lega, Fratelli d’Italia e della Lista Civica di Centrodestra hanno depositato una richiesta di convocazione delle commissioni consiliari n. 2 e 4 per analizzare e discutere i problemi relativi all’afflusso al centro storico:”Esprimiamo forti preoccupazioni riguardo agli sviluppi relativi al cantiere per la costruzione del parcheggio interrato di Piazza Cittadella, fermo da oltre 100 giorni, e per la mancata gestione delle problematiche legate all’istituzione delle Aree Pedonali Urbane (APU) e per questo motivo chiediamo un confronto per affrontare gli evidenti problemi. I cittadini e i commercianti della nostra città stanno vivendo una serie di disagi che rischiano di compromettere ulteriormente la vivibilità del centro storico e la situazione economica del commercio locale.
Il cantiere di Piazza Cittadella ha portato con sé un aumento significativo dei disagi, a partire dalla riduzione dei parcheggi disponibili nella zona, che sta penalizzando sia i residenti che coloro che desiderano frequentare il centro cittadino arrivando dalla zona Nord. Inoltre – continuano i consiglieri del gruppi di centrodestra – la mancanza di adeguati parcheggi nelle vicinanze delle aree pedonali rischia di creare un ulteriore disagio per i cittadini e per i commercianti che, già in difficoltà a causa di questa situazione, potrebbero vedere una riduzione del flusso di visitatori e clienti. come denunciato nei giorni scorsi da alcuni addetti ai lavori.
Purtroppo, nonostante le numerose segnalazioni, l’amministrazione non ha fornito riscontri concreti su come intenda affrontare e risolvere questi problemi, lasciando i cittadini e le attività commerciali in un’impasse che dura ormai da troppo tempo.
Per queste ragioni, chiediamo la convocazione delle Commissioni Consiliari n. 2 e n. 4, al fine di approfondire la situazione insieme ai rappresentanti delle Associazioni di Categoria e all’Assessore competente. È necessario discutere delle problematiche esistenti e delle possibili soluzioni per garantire una città più vivibile, accessibile e a misura di tutti, senza penalizzare il commercio locale né i cittadini che vogliono godere delle bellezze del nostro centro.”