Tenda in piazza Cavalli. Trespidi denuncia il “degrado inaccettabile” ma era un set televisivo autorizzato

Talvolta la fretta è cattiva consigliera e così quello che sembrava uno scoop si trasforma in una bufala, una “fake news”.
E’ accaduto stamani con un comunicato stampa diffuso dal portavoce del consigliere comunale Massimo Trespidi (di cui riportiamo il testo integrale qui sotto).

L’esponente di centro-destra “gridava allo scandalo” per la presunta presenza di due persone senza fissa dimora che avevano deciso di montare una canadese all’ombra del Gotico.
Peccato si trattasse invece del set montato per girare un video-promo per il quotidiano Libertà. Uno spot regolarmente autorizzato con tanto di planimetria del posizionamento della tenda inoltrato agli uffici competenti.
Al consigliere Trespidi, che aveva ricevuto la segnalazione, sarebbe bastata una telefonata per verificare la veridicità della notizia prima di diffonderla. Ed è infatto quanto la stessa sindaca Katia Tarasconi ha sottolineato attraverso un post sul suo profilo Facebook ed Instagram: “Un post vale più di una telefonata? Oggi è comparso un post polemico del consigliere Trespidi riguardo a una tenda in Piazza Cavalli. Secondo lui, sarebbe stata “l’ennesima dimostrazione del degrado in città”, immaginando che dentro ci fossero due senzatetto.
Peccato che si trattasse semplicemente di una tenda autorizzata per uno spot pubblicitario, rimasta in piazza solo un paio d’ore e poi regolarmente rimossa. Ora, la domanda è semplice: è questo il modo di fare?
Bastava una telefonata, una richiesta di chiarimento, un minimo di verifica. Avremmo evitato tutti una brutta figura — lui per primo. Se si sceglie la polemica anche sulle cose piccole e facilmente spiegabili, cosa possiamo aspettarci sulle questioni davvero importanti? A ognuno le proprie scelte. Noi continuiamo a lavorare con impegno e trasparenza. Anche quando sarebbe più facile — e più comodo — fare solo rumore”.

 

Il comunicato diffuso (e successivamente ritirato) dal consigliere Trespidi

“Una tenda da campeggio montata nel mezzo di piazza Cavalli, accanto alla statua equestre del Mochi, in pieno centro storico: è questa la scena che cittadini e turisti hanno trovato davanti ai loro occhi stamattina. Un’immagine desolante e inaccettabile, che dà la misura del degrado che Piacenza sta vivendo sotto l’attuale amministrazione”.
Lo dichiara Massimo Trespidi, consigliere comunale del gruppo civico Barbieri-Liberi.

“Secondo quanto segnalato, si tratterebbe di due persone senza fissa dimora che hanno stazionato con una tenda da campeggio sotto palazzo Gotico. Una situazione che non solo compromette il decoro urbano, ma trasmette anche un grave senso di abbandono e insicurezza. Piazza Cavalli è il salotto della città, non può trasformarsi in un campeggio abusivo sotto gli occhi di tutti, senza che nessuno intervenga” prosegue Trespidi.

“Non si può restare indifferenti di fronte a simili episodi: è ora che questa amministrazione dimostri di essere in grado di gestire l’ordine pubblico e il decoro della città. Piacenza non merita questo spettacolo”.




Sanità. Tagliaferri (FdI): “Per il fallimento dei CAU non basta promettere l’ennesima riforma”

“Basta con i soliti proclami, basta con spiegazioni fumose per riforme del tutto oniriche, basta chiedere soldi con il cappello in mano al governo centrale sapendo che sono richieste del tutto indebite per poi mettere i superticket su ogni prescrizione dei nostri concittadini, basta bugie e soprattutto basta con assessori-tecnici e loro colleghi alti dirigenti delle varie Ausl che, bene o male, il premio di produzione lo portano sempre a casa”.

Giancarlo Tagliaferri è particolarmente colpito dalle ultime dichiarazioni dell’Assessore Fabi su non meglio precisati ‘salti evolutivi’ e su perenni fasi di studio per capire cosa fare dei CAU. Il tutto mentre tali strutture continuano a rimanere aperte (almeno durante il giorno), non forniscono alcuna risposta sanitaria alla comunità e, soprattutto, continuano a drenare enormi quantità di denaro.

“Io sono esterrefatto dal coraggio dell’Assessore Fabi che, fino ad oggi, si è segnalato solo per accorate risposte ai question time dei consiglieri in Assemblea legislativa e non ha ancora partorito una singola linea guida di buona amministrazione per tentare di venire a capo della voragine economica generata dal nostro sistema sanitario. Mentre il numero uno della nostra sanità ci dice che deve analizzare i dati raccolti con appositi professionisti (quali???) vediamo che la sanità territoriale viene sempre più depredata, che i servizi di base vengono inesorabilmente chiusi su quasi tutte le province, le prenotazioni continuano ad essere in tilt e, a dispetto di ogni dichiarazione, le agende continuano a rimanere chiuse. In mezzo a tutti questi problemi abbiamo poi una casta di ‘intoccabili’ rappresentata dai superdirigenti sanitari che continuano ad essere giudicati ottimamente. No, è ora di finirla sul serio. Qui non si tratta più solo dei CAU, ma deve essere ridisegnata tutta la sanità regionale, a cominciare dai vertici dell’Assessorato regionale per arrivare ad ogni singolo distretto sanitario. Così non si può più andare avanti e la riprova di quanto dico è negli stessi sportelli CUP che anche per una semplice risonanza magnetica consigliano apertamente di rivolgersi con la prescrizione medica a strutture private del basso Veneto.

Questa è la Caporetto della nostra sanità e la colpa non è certo dei sanitari, bensì di coloro (politici e tecnici in supporto alla politica) che negli anni non sono stati in grado di elaborare una singola linea organizzativa e strategica degna di questo nome”.




Trespidi: “Cantiere fermo in piazza Cittadella. Il comune dica la verità ai cittadini”

«Da ormai venti giorni il cantiere per la realizzazione del parcheggio interrato di Piazza Cittadella è completamente fermo, non si muove una foglia. È ora che l’amministrazione comunale dica la verità ai cittadini».

A dichiararlo è Massimo Trespidi, consigliere comunale del gruppo civico Barbieri-Liberi, che torna a intervenire sull’andamento dei lavori per la maxi opera in corso davanti a Palazzo Farnese, nel pieno centro storico di Piacenza.

«Un’opera — prosegue Trespidi — che si trova in una fase di stallo ulteriore e inspiegabile, che comporta nuovi ritardi rispetto a un crono-programma che appare sempre più un miraggio. Stando alla cartellonistica posizionata sul perimetro del cantiere, la fine dei lavori sarebbe prevista per agosto 2025. Peccato però che, a oggi, gli unici elementi concreti siano i continui stop che ne rallentano la realizzazione, in aggiunta ai mesi precedenti che hanno già comportato un impasse sostanziale».

Secondo il consigliere, «questo nuovo stallo, che si protrae da circa tre settimane, non è stato in alcun modo spiegato dall’amministrazione comunale. Viene da pensare che possa essere legato all’interdittiva antimafia che potrebbe colpire il cantiere su indicazione della prefettura, oppure a motivazioni tecniche di altra natura. Qualunque sia la causa, è giunto il momento che il Comune faccia piena chiarezza e informi la città su quanto sta realmente accadendo».




Sanità. Tagliaferri (FdI): «32 abusi in 45 giorni, primario arrestato, silenzi e omertà. Commissariare subito l’Ausl di Piacenza»

“Trentadue abusi sessuali accertati in un solo mese e mezzo, un primario arrestato, un ambiente sanitario descritto come omertoso e complice. Tutto questo è accaduto all’interno dell’Ausl di Piacenza, senza che la Direzione generale intervenisse in modo efficace. È ora che la Regione si assuma le proprie responsabilità e metta fine a questa gestione fallimentare: chiediamo l’avvicendamento immediato della direttrice Paola Bardasi e il commissariamento dell’azienda sanitaria”.

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri, che oggi ha presentato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna.

Non è un caso isolato – prosegue Tagliaferri –: in meno di un anno, tre gravi scandali hanno travolto l’Ausl piacentina, tra arresti per spaccio, corruzione, abuso di farmaci e ora un’ondata di violenze sessuali coperte dal silenzio. Sono anche pervenuti tre avvisi di garanzia a seguito di ispezioni dei NAS negli anni 2023 e 2024 che hanno portato alla chiusura di svariate strutture che svolgevano compiti riabilitativi per centinaia di minori senza essere autorizzate e senza corrispettivo bando di gara, si parla di almeno due milioni di euro versati negli anni, in modo quantomeno dubbioso, tali da provocare appunto avvisi di garanzia.

È evidente che siamo di fronte a un sistema fuori controllo, dove il personale non si sente tutelato e dove l’omertà ha preso il posto della vigilanza e del rispetto. Serve un’azione immediata e radicale.

Nell’interrogazione Tagliaferri chiede alla Giunta quali immediate azioni intenda assumere per accertare le responsabilità gestionali e organizzative all’interno dell’AUSL di Piacenza in relazione a quanto denunciato; se non ritenga urgente e necessario disporre il commissariamento dell’AUSL di Piacenza, alla luce del ripetersi di episodi gravissimi in pochi mesi e del fallimento della governance aziendale nel prevenire e gestire tali condotte; per quale motivo la Direttrice Generale Paola Bardasi non abbia sospeso il Direttore Sanitario o rimosso dalle sue funzioni, almeno in funzione cautelativa per non inquinare le indagini sulle coperture e possibili connivenze; quali misure concrete siano state assunte – dopo le prime segnalazioni – per garantire giustizia alle vittime, prevenire nuovi abusi e ripristinare un ambiente di lavoro sano, sicuro e rispettoso della dignità delle persone.

 




Fiazza e Rancan (Lega): “Da Piacenza uno scandalo che fa orrore. la Regione valuti il commissariamento dell’Ausl”

“Trentadue abusi sessuali in 45 giorni, un primario arrestato per violenze sessuali nel suo reparto, un ambiente descritto come omertoso e complice. Cosa aspetta la Regione a intervenire? Serve un chiarimento urgente in Aula. Di fronte a fatti così gravi, il commissariamento dell’AUSL di Piacenza non può essere un tabù”.
È quanto dichiarano il consigliere regionale della Lega Tommaso Fiazza – che ha presentato immediatamente un’interrogazione alla Giunta a risposta scritta – e il segretario regionale del Carroccio Matteo Rancan, a seguito dell’arresto del primario di Radiologia dell’Ospedale di Piacenza, accusato di aver compiuto decine di abusi sessuali su dottoresse e infermiere durante l’orario di servizio. Le indagini, avviate dopo la denuncia di una delle vittime, hanno portato la polizia a documentare 32 episodi in soli 45 giorni, grazie a intercettazioni ambientali e video installati nello studio del dirigente medico.
“Non è il primo scandalo – sottolineano –. Oltre al primario arrestato oggi, lo scorso agosto un medico di base era finito in manette per spaccio di oppiacei, truffa, corruzione e falsi certificati. Nella stessa indagine era stato coinvolto anche un secondo medico. A novembre, un’ulteriore inchiesta ha travolto una dottoressa del Pronto Soccorso, accusata di essersi procurata illegalmente grandi quantità di morfina, anche intestando ricette ad amici e conoscenti, senza che nessuno, nonostante i sospetti interni, sia intervenuto con controlli concreti”.
“Tre casi gravissimi in meno di un anno, all’interno della stessa AUSL, mettono a nudo un sistema fuori controllo – aggiungono Fiazza e Rancan –. Una cultura del silenzio e della paura, che ha permesso per troppo tempo ad alcuni di abusare del proprio ruolo, mentre altri chiudevano gli occhi”.
“Chiediamo all’assessore di riferire urgentemente in Aula su quanto accaduto, di spiegare cosa sia stato fatto dopo le prime segnalazioni, come si intenda tutelare le vittime e se esistano protocolli interni realmente efficaci per prevenire abusi, mobbing o stalking nei luoghi di lavoro”.




Trespidi: “La giunta Tarasconi spende 50 mila euro per progettare il vertiporto e non si occupa di buche, strade e marciapiedi”

Marciapiedi dissestati, strade pericolose e aree verdi fuori controllo: questo è il volto quotidiano di Piacenza. E mentre la città vive un evidente stato di degrado, la Giunta Tarasconi decide di spendere quasi 50mila euro per un progetto di pura fantasia». A denunciarlo è Massimo Trespidi, consigliere comunale del gruppo Civico Barbieri-Liberi, che torna a puntare il dito contro una delle iniziative più discusse dell’amministrazione: la realizzazione di un vertiporto, ovvero una pista di decollo e atterraggio per droni e aerotaxi.
Trespidi ha effettuato un sopralluogo in una delle aree indicate nello studio di prefattibilità come possibile sede dell’infrastruttura, situata tra la tangenziale e Corso Europa. «Questa amministrazione, dopo aver aumentato le tasse, trova le risorse per progettare una pista per mezzi volanti. I 48mila euro spesi per lo studio – conclude – avrebbero potuto essere investiti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, intervenendo sulla manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, marciapiedi e verde pubblico. Invece si preferisce inseguire sogni irrealistici, lontani anni luce dai problemi reali di Piacenza».




Trespidi: “Zona stazione ferroviaria in assoluto abbandono”

“La stazione ferroviaria di Piacenza, primo biglietto da visita per chi arriva in città, si presenta in condizioni di assoluto degrado e abbandono, sotto gli occhi di tutti e nel silenzio assordante dell’amministrazione Tarasconi.” A denunciarlo è il consigliere comunale Massimo Trespidi, del gruppo civico Barbieri-Liberi.
“È davvero inaccettabile – attacca Trespidi – che, a distanza di quasi due anni dagli annunci in pompa magna della sindaca Tarasconi sulla riaccensione della fontana di piazzale Marconi, l’impianto sia ancora spento e in stato di completo abbandono. Un simbolo perfetto dell’inerzia amministrativa di questa giunta.”
Non va meglio all’uscita della stazione, dove, come denuncia Trespidi, “il cartello con le indicazioni turistiche di Piacenza, che dovrebbe orientare e accogliere i visitatori, è ormai seminascosto da chiome selvagge di piante incolte e mezzo distrutto. Una cartolina vergognosa che accoglie chi arriva in città.”
Ancora più grave, secondo il consigliere di Barbieri-Liberi, è la situazione del sottopasso pedonale di piazzale Marconi, chiuso ormai da anni dopo un incendio e mai ripristinato. “Le quattro entrate del sottopasso – aggiunge – sono diventate enormi discariche a cielo aperto, con cumuli di immondizia di ogni tipo, in un contesto igienico al limite della decenza. Chiunque passi di lì può vedere in che stato versa questa zona strategica della città.” Trespidi non dimentica, inoltre, di puntare il dito contro le promesse mancate: “Anche il progetto, sbandierato dal centrosinistra, di prolungare il sottopasso fino ai binari ferroviari è rimasto lettera morta”.
“È ora che la sindaca Tarasconi si assuma la responsabilità di questo sfacelo – conclude Trespidi – e restituisca ai piacentini una stazione e un quartiere dignitosi, come merita una città capoluogo.”




Polemiche per la presentazione del libro di Francesca Totolo a Piacenza. Botta e risposta

La prevista presentazione a Piacenza del libro di Francesca Totolo, intitolato «Le vite delle donne contano», ha suscitato un acceso dibattito, coinvolgendo la madre di Pamela Mastropietro, Alessandra Verni, il Comune di Piacenza e il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia Sara Soresi. Al centro della controversia, la concessione e il successivo spostamento della sala comunale destinata all’evento.
Secondo quanto riferito in una sua lettera, indirizzata alla sindaca Tarasconi, Alessandra Verni era stata informata di una presunta revoca della sala comunale già prenotata e pagata per la presentazione del libro. In questa comunicazione, la signora Verni esprime il suo sconcerto, interpretando tale azione come un tentativo di “censurare le voci delle donne italiane e immigrate uccise per mano straniera” e di “seppellire il dolore dei loro familiari e la loro richiesta di giustizia”. Ricordando il tragico omicidio di sua figlia Pamela per mano di un “clandestino nigeriano”, sottolinea come quest’ultimo non avrebbe dovuto trovarsi in Italia. A seguito del “caos creato e del polverone mediatico”, la signora Verni ha dichiarato di aver chiesto agli organizzatori di “togliere cortesemente il disturbo e di provvedere alla presentazione del libro di Francesca Totolo altrove”, al fine di evitare che il “grido delle vittime di tali mostruosità” venisse coperto da polemiche.
Il sindaco di Piacenza, Katia Tarasconi, ha risposto con una lettera alla signora Verni. Innanzitutto, ha espresso la sua vicinanza e il suo sconforto per l’omicidio di Pamela. Successivamente, ha precisato che “al momento non mi risulta sia stata ‘revocata’ la sala comunale già prenotata dagli organizzatori dell’evento”. La sindaca ha inoltre tenuto a rassicurare che “né da parte mia né da parte dell’Amministrazione comunale di Piacenza, vi è e mai vi è stata la volontà di censurare alcuna voce, in nessuna occasione”.
Ha spiegato che, trattandosi di una sala comunale, gli organizzatori, come tutti, sono tenuti a sottoscrivere il cosiddetto bollino antifascista, (in realtà un apposito modulo con cui si dichiara di essere antifascisti), e che gli uffici erano in attesa di ricevere tale modulo regolarmente sottoscritto. Il sindaco Tarasconi ha concluso ribadendo l’assenza di polemiche da parte del Comune, il quale si limiterebbe ad applicare i regolamenti vigenti nel rispetto delle norme.
Anche Sara Soresi, capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia, è intervenuta sulla vicenda tramite un post su Facebook. Ha confermato che l’evento non è stato annullato e che il Comune di Piacenza non ha revocato la sala comunale, precisando che la sala era stata regolarmente concessa circa due settimane prima ed era ancora nella disponibilità degli organizzatori. Tuttavia, Soresi ha affermato che “a seguito delle polemiche sollevate dalla sinistra (Rifondazione e Alternativa per Piacenza), l’amministrazione ha iniziato a sollevare presunti cavilli burocratici, nel tentativo di fare marcia indietro sotto pressione politica. Infine, ha scritto che, per evitare che l’evento venisse trasformato in una “rissa ideologica”, la madre di Pamela aveva chiesto di spostare la presentazione in una sala privata, per rispetto della memoria della figlia e della serietà del tema trattato.
Inoltre, secondo quanto riferito dagli organizzatori, gli uffici comunali non avevano chiesto formalmente di firmare il cosiddetto bollino antifascista. Solo dopo che Rifondazione e Alternativa per Piacenza hanno sollevato polemiche sulla presentazione del libro sarebbe emersa la questione del bollino.
Qui di seguito le lettere ed il post di Sara Soresi.
Lettera aperta indirizzata al sindaco Tarasconi di Alessandra Verni, mamma di Pamela Mastropietro
Gentilissima signora sindaco Tarasconi,

Sono stata informata che la presentazione del libro “Le vite delle donne contano” di Francesca Totolo ha creato scompiglio a Piacenza, tanto da voler revocare una sala comunale già prenotata e pagata per tempo.

Non solo intravedo la volontà di censurare le voci delle donne italiane e immigrate uccise per mano straniera ma sottolineo anche il tentativo di seppellire il dolore dei loro familiari e la loro richiesta di giustizia.

La mia Pamela mi è stata strappata in modo mostruoso da un clandestino nigeriano che non avrebbe nemmeno dovuto trovarsi ancora in Italia.

Visto il caos creato e il polverone mediatico che si è sollevato, ho chiesto agli organizzatori di togliere cortesemente il disturbo e di provvedere alla presentazione del libro di Francesca Totolo altrove.

Il grido delle vittime di tali mostruosità non può e non deve essere coperto da inutili e pretestuose polemiche.

In fede,
Alessandra Verni, mamma di Pamela Mastropietro

La lettera di Katia Tarasconi
“Gentilissima signora Alessandra,
Colgo prima di tutto l’occasione di questa sua lettera per abbracciarla, sebbene a distanza: l’atroce delitto di cui è stata vittima la sua Pamela mi aveva sconvolto all’epoca e ancora oggi, solo ripensandoci, mi sconvolge esattamente come allora. Le sono vicina, ben sapendo – purtroppo – che si tratta di un dolore indelebile, di una ferita destinata a non rimarginarsi mai.
Detto questo, e ci tenevo davvero a farlo, mi consenta di precisare che al momento non mi risulta sia stata “revocata” la sala comunale già prenotata dagli organizzatori dell’evento di cui parla in programma presso la Casa delle Associazioni di Piacenza il prossimo 26 aprile.
Mi sento inoltre di rassicurarla in merito al fatto che, né da parte mia né da parte dell’Amministrazione comunale di Piacenza, vi è e mai vi è stata la volontà di censurare alcuna voce, in nessuna occasione.
Molto semplicemente, trattandosi di una sala comunale ed essendo in vigore uno specifico regolamento che ne disciplina l’utilizzo, gli organizzatori – come tutti – sono chiamati a sottoscrivere un apposito modulo. Mi è stato riferito che al momento gli uffici sono in attesa di ricevere il modulo in questione regolarmente sottoscritto; cosa che confido avvenga a breve.
Nessuna polemica da parte dell’Ente che rappresento pro-tempore, quindi, come è ovvio che sia. Gli uffici comunali si limitano ad applicare i regolamenti in vigore, adottati nel pieno rispetto delle norme.
Cordiali saluti
Katia Tarasconi
Sindaca di Piacenza”

Il post di Sara Soresi
FACCIAMO CHIAREZZA SULL’EVENTO DI DOMANI

Domani a Piacenza si terrà la presentazione del libro di Francesca Totolo «Le vite delle donne contano», alla presenza della mamma di Pamela Mastropietro.

➡️ L’evento NON è stato annullato

➡️ Il Comune di Piacenza NON ha revocato la Sala Comunale

➡️ La sala è stata regolarmente concessa circa due settimane fa ed è tuttora nella disponibilità degli organizzatori

➡️ A seguito delle polemiche sollevate dalla sinistra più estrema, l’amministrazione ha iniziato a sollevare presunti cavilli burocratici, evidentemente nel tentativo di fare marcia indietro sotto pressione politica

➡️ Per evitare che un momento di riflessione così delicato venga trasformato in una rissa ideologica, la mamma di Pamela ha chiesto agli organizzatori di spostare l’evento in una sala privata, per rispetto della memoria di sua figlia e della serietà del tema trattato. Pubblico qui sotto la sua lettera aperta.

Purtroppo, la città di Piacenza, fa una pessima figura.




Bosco degli Alpini, Soresi (FdI): “struttura chiusa ed inutilizzata da anni”

“Nel Bosco degli Alpini di Sant’Antonio è presente una piccola struttura, costruita intorno all’anno 2021, completamente inutilizzata”, per questo la capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, Sara Soresi, dopo aver incontrato alcuni residenti della zona, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta in merito.
“La struttura – evidenzia Soresi – è stata costruita intorno all’anno 2021 da un soggetto privato, nell’ambito di un accordo con il Comune di Piacenza per la riqualificazione dell’area. In base all’accordo, la costruzione avrebbe dovuto essere ceduta al Comune, ma – nonostante siano trascorsi diversi anni – il passaggio di proprietà non risulta ancora formalizzato. La struttura, di conseguenza, oggi è ancora chiusa ed inutilizzata”.
“E’ un vero peccato – prosegue la capogruppo – perché si tratta di una struttura che, se resa disponibile, potrebbe offrire molteplici opportunità alla comunità: luogo di incontro per anziani, spazio coperto per eventi o compleanni dei bambini, piccola biblioteca di quartiere o punto di appoggio per i volontari che si occupano della manutenzione del parco. Lasciarla inutilizzata è uno spreco evidente, soprattutto in un quartiere molto popolato e vissuto come Sant’Antonio: il Bosco degli Alpini è un’area verde molto frequentata da cittadini di ogni età, in particolare famiglie, bambini e anziani. La disponibilità di uno spazio coperto all’interno del parco potrebbe offrire numerose opportunità di utilizzo, ad esempio: luogo di ritrovo per anziani (gioco delle carte, attività ricreative), spazio per piccoli eventi o compleanni, piccola biblioteca di quartiere, punto di appoggio per i volontari che si occupano della cura e manutenzione del parco”.
Soresi chiede dunque all’Amministrazione il motivo per il quale non sia ancora stato effettuato il passaggio di proprietà, se vi sia l’intenzione di procedere in tal senso e, una volta acquisita formalmente il locale, quali siano gli obiettivi dell’Amministrazione per il suo utilizzo. La capogruppo propone inoltre una gestione condivisa con i cittadini e le realtà del quartiere, così da valorizzare pienamente uno spazio che oggi, invece, rappresenta un’occasione mancata.




Zandonella (Lega): “Tabelloni luminosi malfunzionanti: urge una sistemazione”

La città di Piacenza possiede diversi tabelloni luminosi posizionati in punti strategici per fornire informazioni utili alla cittadinanza, ma purtroppo molti di questi non funzionano correttamente o visualizzano messaggi obsoleti, non sfruttando di conseguenza il loro potenziale informativo e creando una mancata opportunità di migliorare la vita quotidiana dei piacentini, e non solo.
Come evidenziato dal consigliere comunale Luca Zandonella (Lega), che ha presentato una interrogazione sull’argomento, questi tabelloni potrebbero essere uno strumento importante per i cittadini, ma sono finiti nel dimenticatoio dell’amministrazione comunale. “Potrebbero essere utilizzati per offrire informazioni in tempo reale sulla viabilità, su imminenti allerte meteo e sui più importanti eventi cittadini – evidenzia Zandonella – ma i dispositivi risultano malfunzionanti o addirittura riportano messaggi di iniziative di sei mesi fa. Per questo motivo voglio spronare l’amministrazione ad intervenire al riguardo, chiedendo se c’è l’intenzione di ripristinarli e con quali scopi si vuole utilizzarli. Suggerisco inoltre di approfondire, come richiesto dalle associazioni di categoria, l’utilizzo per segnalare in tempo reale quali sono i parcheggi liberi nei pressi del centro storico, così da facilitare la vita a chi si reca in centro, evitando giri a vuoto e quindi diminuendo l’inquinamento. L’amministrazione Tarasconi ha aumentato le tasse ai piacentini e con oltre 5 milioni di euro in più ogni anno non riesce neanche a far funzionare correttamente questi tabelloni luminosi: lo trovo disarmante. Ad oggi siamo di fronte a un’occasione sprecata – conclude il consigliere del Carroccio – per rendere un servizio puntuale ai cittadini. Questi strumenti potrebbero essere fondamentali in molteplici ambiti, ma solo se vengono utilizzati al meglio. Se l’amministrazione ha già consapevolezza di questo potenziale, è il momento di intervenire concretamente”.




Soresi (FdI): “Cani esclusi dagli alloggi temporanei: necessario modificare il regolamento”

“Da giorni un uomo di 77 anni è costretto a vivere all’aperto, sotto la galleria di Via Martiri della Resistenza, dormendo su coperte donate da chi lo ha notato, perché privo di un’abitazione”. Questo è l’inizio di un’interrogazione depositata da Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, che spiega: “l’anziano piacentino, con pensione minima e costretto anni fa ad abbandonare il lavoro per un grave incidente, ha per anni prestato assistenza ad una conoscente in cambio di vitto e alloggio. Alla morte della donna, è stato allontanato dai figli della defunta, ritrovandosi senza un tetto”.

“Si è rivolto ai Servizi Sociali – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia – che gli hanno offerto una sistemazione provvisoria in alloggio di emergenza ma con la condizione che lasciasse il suo cane al canile o lo affidasse a qualcun’altro, poiché il regolamento non consente l’accesso agli alloggi con animali da compagnia. L’uomo ha rifiutato, pur di non separarsi dalla sua cagnolina, che rappresenta l’unico affetto rimastogli e la sua principale ragione di vita”.

“Purtroppo non si tratta di un caso isolato – osserva la capogruppo – ma di una situazione che si ripete sempre più spesso: chi si trova in condizioni di forte disagio sociale spesso non accetta l’accoglienza pubblica, se questa comporta l’abbandono del proprio animale. Ed oggi i cani sono a tutti gli effetti compagni di vita, riconosciuti anche come strumenti di supporto terapeutico. Possono entrare in ristoranti, supermercati, mezzi pubblici, ma non negli alloggi comunali. È ora di adeguare la normativa locale alla realtà sociale”.

Con l’interrogazione Soresi chiede quindi all’Amministrazione comunale di modificare il regolamento relativo all’accesso agli alloggi di emergenza prevedendo – con le opportune cautele igienico-sanitarie – la possibilità di ospitare persone accompagnate da animali da compagnia, almeno in casi documentati e straordinari.

Foto di repertorio realizzata con AI




Fratelli d’Italia: nuove nomine per rafforzare l’impegno sul territorio

Il Coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia Piacenza annuncia con soddisfazione nuove nomine all’interno del partito, con l’obiettivo di rafforzare la presenza sul territorio e rendere sempre più efficace l’azione politica a servizio della nostra comunità.

Nicola Domeneghetti assume il ruolo di Vice Coordinatore cittadino, figura di riferimento che supporterà il lavoro del Coordinamento medesimo e contribuirà alla crescita del partito a livello locale, con competenza e spirito di servizio.

Sara Soresi è stata nominata Responsabile delle frazioni, incarico strategico per garantire ascolto e attenzione costante alle esigenze dei cittadini che vivono nelle realtà periferiche della città.

A latere degli incarichi indicati per il Capoluogo, il Coordinamento provinciale ha altresì indicato in Andrea Gabbiani il nuovo responsabile provinciale del tesseramento, con il compito di gestire e valorizzare l’adesione al partito, promuovendo partecipazione attiva e coinvolgimento.

Queste nomine rappresentano un ulteriore passo importante nel rafforzamento dell’organizzazione locale di Fratelli d’Italia, in linea con i valori di radicamento, ascolto e impegno concreto per il bene della città di Piacenza ed in generale per la crescita del partito di Giorgia Meloni nel territorio piacentino.