L’opposizione chiede un consiglio straordinario per affrontare le criticità della raccolta puntuale dei rifiuti

I disagi legati alla cosiddetta “raccolta puntuale” dei rifiuti finiscono al centro del dibattito politico. Un nutrito gruppo di consiglieri comunali di opposizione ha chiesto ufficialmente la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio comunale per discutere delle criticità segnalate da molti cittadini in relazione alle nuove modalità di gestione del servizio, affidato a Iren Ambiente.
Secondo i firmatari della richiesta (FdI, Lega, Civica Barbieri e Liberali con Putzu), nonostante siano passati ormai diversi mesi dall’introduzione del nuovo sistema, le lamentele non solo non sono diminuite, ma risultano addirittura in crescita. In particolare, viene evidenziato un aumento dei rifiuti abbandonati lungo le strade, sui marciapiedi e nei canali di bonifica, oltre a problemi legati al decoro urbano causati dall’ingombro dei marciapiedi, soprattutto nei pressi dei condomìni, dove ogni unità abitativa è tenuta a esporre i propri contenitori.
La gestione del servizio, aggiudicata nel gennaio 2023 tramite gara pubblica ad Iren dal soggetto competente Atersir (Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti), è finita nel mirino anche per l’assenza – secondo i proponenti – di richieste ufficiali da parte del Comune di eventuali correttivi, nonostante la crescente insoddisfazione manifestata dai residenti.
Alla luce di queste criticità, la richiesta d consiglio straordinario che mira a promuovere un confronto diretto tra i commissari comunali, i vertici di Iren Ambiente e quelli di Atersir. Obiettivo: rappresentare le principali problematiche riscontrate, ottenere chiarimenti sulle possibili soluzioni alternative e valutare l’effettiva efficacia della riorganizzazione del servizio.




Caso Vezzulli; Centrodestra: “L’Avvocatura ha già il suo dirigente, l’Amministrazione rispetti le sentenze senza inventarsi illegittimi escamotage”

“La recente sentenza del TAR di Parma ha riconosciuto le ragioni dell’Avvocato Elena Vezzulli di essere reintegrata nel suo ruolo di dirigente dell’Avvocatura del Comune di Piacenza. Sarebbe buona cosa, quindi, che tale disposizione venisse rispettata dall’Amministrazione senza cercare escamotage illegittimi che non farebbero altro che esporre l’Ente ad ulteriori contenziosi e altri probabili esborsi di denaro dei piacentini”. La notizia dell’avviata ricerca da parte dell’Amministrazione di una figura da assumere per svolgere il ruolo di dirigente dell’Avvocatura comunale viene fortemente criticata dal centrodestra, che esprime tramite le parole dei capigruppo Patrizia Barbieri (Barbieri Sindaco-Trespidi con Liberi), Sara Soresi (Fratelli d’Italia) e Luca Zandonella (Lega) “tutta la preoccupazione possibile per un modus operandi francamente inaccettabile da parte della Giunta che si ripete anche in questa occasione”.
“La Giunta ignora o finge di ignorare – spiegano i capigruppo – che per procedere a un incarico a tempo determinato ex articolo 110 del Tuel, come vorrebbero fare oggi per sostituire l’Avv. Vezzulli nel suo ruolo, occorre che vi siano specifiche condizioni. La prima è che in Comune non vi siano figure che abbiano i requisiti per dirigere l’Avvocatura, cosa che la sentenza del Tar ha appena confermato esserci nella persona dell’Avvocato Vezzulli. La seconda è che i limiti di assunzioni secondo la normativa citata del Tuel non siano superati dall’Ente, cosa che invece avviene per il Comune di Piacenza”
“Oggi – sottolineano Barbieri, Soresi e Zandonella – al Comune di Piacenza non manca un dirigente dell’Avvocatura, ma se vogliamo ben vedere un dirigente del Settore Prevenzione e Sicurezza ruolo a cui l’Avvocato Vezzulli era stata assegnata con evidente forzatura da parte della Giunta. Chiediamo, quindi, che, avendo la sentenza Tar riportato le cose nei binari della legittimità, l’Amministrazione Tarasconi non si inventi altri fantasiosi escamotage per aggirare le sentenze, ma le rispetti e le esegua. I piacentini hanno già perso troppo tempo e soldi per colpa di una incomprensibile prova muscolare della Giunta che la sentenza del Tar ha sonoramente bocciato”.

 

 




Armando Piazza eletto segretario comunale di Forza Italia

Si è tenuto ieri presso l’Euro Hotel di Piacenza il congresso comunale cittadino, per l’elezione della nuova segreteria cittadina di Forza Italia.
Nelle scorse settimane si sono susseguiti vari incontri volti a trovare una sintesi che potesse rappresentare un punto di ripartenza per il partito in città dopo le travagliate vicende che, a partire dallo sgretolamento del gruppo consiliare del 2017, erano culminate con lo scarso risultato delle amministrative 2022.
“Da quel momento – scrive la segreteria di Forza Italia – il nostro partito è tornato ad essere attrattivo sia a livello nazionale che provinciale, come dimostrato in tutte le successive tornate elettorali, ivi comprese le recenti elezioni regionali, in cui la nostra Provincia ha ottenuto il secondo risultato in regione dietro solo a Parma, trainata dalla grande prestazione di Pietro Vignali , diventato consigliere regionale. Ora mancano due anni alle prossime elezioni amministrative e l’obiettivo del nostro partito deve essere quello di ritornare punto di riferimento per l’elettorato moderato e liberale della città. Per questo si è raggiunto un accordo sul nome di Armando Piazza, sindaco di Gropparello,ma residente a Piacenza, dove svolge anche la sua professione. Da sempre in Forza Italia, Piazza metterà la sua esperienza ed il suo carisma a disposizione del partito coadiuvato da Mauro Saccardi, già consigliere comunale, che garantirà la sinergia con l’area liberale dei numerosi iscritti legati all’associazione che ha ereditato il percorso del compianto avvocato Sforza Fogliani ed ovviamente da Leonardo Bersani, imprenditore agricolo piacentino, coordinatore uscente, che insieme ad una parte dei candidati alla segreteria ha mantenuto vivo il partito negli ultimi 5 anni mettendoci sempre la faccia, nonostante le grandi difficoltà affrontate. Il segretario provinciale Marcello Minari ha ringraziato entrambi per aver capito la necessità di trovare un punto di incontro per guardare avanti con nuova energia insieme al nuovo segretario comunale Armando Piazza che è stato eletto per acclamazione dall’assemblea riunita. Durante il dibattito, in cui oltre che di Piacenza si è parlato anche di Europa, di Ius scholae e delle altre proposte politiche, sono emerse posizioni anche diverse, tra gli iscritti, ma con un comune denominatore che è la voglia di ritornare ad essere presenti e determinati nello scacchiere politico cittadino consapevoli che se non si allarga la platea dei votanti del centrodestra, la forbice che ci vede da anni favoriti a livello provinciale potrebbe stringersi. Forza italia ha proprio il compito di allargare gli orizzonti della coalizione.
Ecco i 19 eletti alla segreteria di Piazza:
AMERIO RICCARDO
ARGENTI MICHELE
BARBIERI ANDREA
BERSANI LEONARDO
CAVENAGHI CLAUDIA
CAIRO TERESA
FANTINI MARCO
FIORINI FILIPPO
GHILARDELLI PIERLUIGI
LOSI PATRIZIO
MARTINI ISABELLA
MOLINAROLI MONICA
NOVARA MATILDE
RANCATI LIVIO
ROSSI GIAN LUCA
SACCARDI MAURO
SCHIAVI ARMANDO
VANCINI ANDREA
VOLA FEDERICA




Gasparri (FI): “De Pascale sguinzaglia i gabellieri ma non taglia le inefficienze”

Il ticket sui farmaci deciso dalla giunta dell’Emilia Romagna ha attirato l’attenzione del responsabile nazionale enti locali di Forza Italia, Maurizio Gasparri che ha diffuso un comunicato stampa.
“L’Emilia Romagna diventa capitale delle tasse nel nord Italia. Il caso del bilancio “opaco” sollevato da Vignali-Castaldini finisce in Parlamento. L’aliquota IRPEF schizza e colpisce pesantemente il ceto medio, l’Irap è la più alta del nord Italia, il bollo auto cresce del 10% e, notte tempo, De Pascale si inventa il ticket sui farmaci, 2,20 euro per singola scatola. Questa imposizione sulla spesa farmaceutica e’ tre volte, quella che gli Emiliani Romagnoli hanno avuto con Errani, negli anni più pesanti del governo Monti. Questa sinistra continua a tassare qualsiasi cosa, pur di non mettere mano ai suoi bilanci e tagliare tutte le spese superflue.

L’Emilia Romagna è diventata una vera e propria eccezione nel panorama del nord Italia per pressione fiscale. La manovra doveva essere nota ai consiglieri regionali 45 giorni prima, ma i ticket sono stati inseriti in zona “Cesarini”. O addirittura fuori tempo massimo. Per questo presenterò un’interrogazione al Senato per sapere come stanno esattamente le cose sia per il ticket sia per le mancate linee di indirizzo alle Ausl. Mi chiedo come sia possibile fare un bilancio regionale senza dire alle Aziende Sanitarie quali siano le priorità. Confindo che la Consulta di Garanzia Statutaria entri nel merito. Di certo io voglio vederci chiaro.

Nei documenti di bilancio – infatti – si parlava di una tassa sui farmaci solo per i redditi sopra i 35.000 euro, poi alla fine si è scelta una tassa diffusa pari ai “famosi” 2,2 euro. Un vero e proprio Maxi ticket non giustificabile. Questa deriva della sinistra cozza con i tanti provvedimenti governativi, primo fra tutti la riduzione degli scaglioni e delle aliquote IRPEF. Così, mentre Roma taglia, a Bologna mettono le mani in tasca ai cittadini”.




Murelli e Oppizzi: «In Valnure strade danneggiate e viabilità a rischio»

Sopralluogo della senatrice della Lega con il sindaco di Ferriere, Oppizzi, la quale ha scritto al ministro Salvini chiedendo di ripristinare la mobilità di tanti cittadini: «Bloccato il collegamento tra Piacenza e la Liguria»

«L’Anas ripristini al più presto la viabilità in Valnure. Le strade sono a pezzi ed è bloccata la provinciale Valdaveto, l’altro collegamento tra Piacenza e la Liguria» scandisce il sindaco di Ferriere, Carlotta Oppizzi. Un appello, quello del sindaco di Ferriere, condiviso dalla senatrice Elena Murelli (Lega). E Oppizzi ha inviato nei giorni scorsi una lettera al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, chiedendo un intervento urgente.

«A incidere sugli spostamenti – continua Murelli – c’è anche la chiusura in Valtrebbia della strada nella zona di Ottone, in località Campi il 16 marzo, a causa di una frana. In Valnure ci sono seri problemi di viabilità per i cittadini e per i bus. L’Anas continua a rattoppare le buche, ma senza intervenire in modo risolutivo».

Per il sindaco Oppizzi «la situazione della statale 654 Valnure è sempre più preoccupante. Nella parte che attraversa il nostro territorio abbiamo tante situazioni critiche e registriamo quotidiani peggioramenti che, oltre a creare forti disagi alla popolazione, mettono a rischio la sicurezza della circolazione».

Oppizzi spiega inoltre che «da una settimana la provinciale Valdaveto è chiusa a seguito di un’importante caduta di massi e la statale 654 si trova quindi a sostenere un traffico maggiore (verso la provincia di Parma e la Liguria)». Da qui la decisione di scrivere al ministro Salvini «per illustrargli le condizioni della strada e invitarlo a vederla. Abbiamo informato di questa nostra iniziativa la senatrice Elena Murelli, che ringraziamo per l’attenzione da sempre dedicata al territorio”. Ieri 28 marzo, la senatrice Murelli si è recata a Ferriere per alcuni sopralluoghi, alla presenza del sindaco Opizzi, del vice sindaco Paolo Scaglia e del consigliere comunale Paolo Toscani. «Ci auguriamo che le problematiche sollevate possano essere quanto prima affrontate, poiché si tratta di emergenze che non possono attendere oltre» conclude il sindaco di Ferriere.




Murelli (Lega): «Ticket sui farmaci, nuove tasse dalla Regione»

«A partire dal 2 maggio è previsto un ticket di 2,20 euro a confezione di medicinale, fino a un massimo di 4 euro per ricetta, scrive la Regione Emilia-Romagna. Il presidente Michele De Pascale la chiama compartecipazione alla spesa farmaceutica. Noi la chiamiamo “mani nelle tasche dei cittadini».

E’ il commento della senatrice Elena Murelli, capogruppo della Lega in commissione Sanità e lavoro. «Come al solito – continua Murelli – si giustificano nuove tasse in nome di una sanità migliore per fronteggiare i tagli di questo governo, dimenticando, invece, i tagli dei precedenti governi guidati dal centrosinistra. La Regione non parla di rivedere l’efficienza delle Asl e l’efficacia dei servizi offerti che vedono al primo posto liste di attesa lunghissime, Cau traballanti, montagna lasciata spesso senza presidi. E la Regione non parla nemmeno del monitoraggio per tenere sotto controllo i costi delle Asl e di una programmazione più attenta per contenere le spese».




Infrangibile: non ci sono posti nei nidi

Un grave problema per le famiglie del quartiere Infrangibile: i bambini tra i 12 e i 24 mesi non trovano posto nei nidi della zona. A sollevare la questione è la capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, Sara Soresi, che ha depositato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere all’amministrazione come intenda affrontare questa criticità.

“La chiusura prolungata del nido Girasole – spiega Soresi – ha lasciato un vuoto enorme per i genitori del quartiere, che ora si trovano costretti a cercare soluzioni in altre zone della città. Il problema è che i nidi vicini, come Mirra e Cervini, non accettano bambini di 12 mesi e hanno pochissimi posti per quelli di 15-16 mesi, lasciando fuori molte famiglie. Una situazione inaccettabile, che complica la vita a chi deve conciliare lavoro e famiglia.”

“E questa situazione si inserisce in un contesto già critico, in cui tantissime famiglie a Piacenza restano escluse dalle graduatorie per mancanza di posti nei nidi comunali. Il problema non riguarda solo l’Infrangibile, ma è il segnale di una carenza strutturale di servizi per la prima infanzia, che colpisce duramente le famiglie e, in particolare, le madri lavoratrici” aggiunge la capogruppo.

Alla giunta, Soresi chiede soluzioni concrete, tra cui l’ampliamento della fascia di età accolta nei nidi vicini.

“L’amministrazione non può ignorare questa situazione. Servono risposte chiare e immediate per garantire un servizio essenziale alle famiglie dell’Infrangibile – conclude la capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale –. I genitori non possono continuare a essere lasciati senza alternative.”




Caso Vezzulli. Il Comune ricorre contro la sentenza del TAR e Rabuffi “fa le pulci” alle spese legali del Municipio

Ci avrei scommesso…
Ammetto che con queste parole ho commentato tra me e me l’intenzione del nostro Sindaco, manifestata ieri, di annunciare l’impugnazione presso il Consiglio di Stato della sentenza esecutiva del TAR di Parma nella causa “Vezzulli contro Comune di Piacenza”.
Una sentenza, quella del TAR, che sulle questioni più intriganti (macro-organizzazione, assetto organizzativo, reggenza della struttura, autonomia e indipendenza dell’Avvocatura comunale) dà piena ragione all’Avv. Vezzulli, ex – e forse non più ex – Coordinatrice dell’Avvocatura comunale (da oltre 25 anni) nonché dirigente a tempo indeterminato con qualifica di Avvocato cassazionista.
Una sentenza che in 148 pagine, dense di valutazioni giuridiche, richiama precedenti pronunce del Consiglio di Stato, lasciando quindi ipotizzare un finale apparentemente già scritto.
Ammesso e non concesso che finisca così, l’appello annunciato in Consiglio di Stato rappresenta sicuramente un atto legittimo, ancorché accompagnato – per quanto mi riguarda – da dubbi e perplessità. Impulsi collegati al fatto che questa ennesima puntata della telenovela sarà pagata, ancora una volta, dai piacentini. Dalle cui tasche vengono costantemente attinte (con incredibile nonchalance) risorse utili a finanziare incarichi legali esterni. Al pari di un bancomat illimitato.
Tutto ciò, in particolare, da quando l’Avvocatura è stata decapitata/depotenziata/stravolta a seguito della scoperta della famosa fideiussione falsa (maggio 2024); vicenda proseguita con lo “scambio di vedute” tra Avvocatura e DG in Commissione Legalità (27/05/2024); continuata con la revoca all’Avvocatura della procura a rappresentare l’Ente (giugno 2024) e infine deflagrata legalmente con il trasferimento d’ufficio (luglio 2024) della ex Coordinatrice dell’Avvocatura alla Protezione Civile – Settore Prevenzione e Sicurezza.
Premesso che comprendere il senso (e l’utilità) di incaricare un illustre e storico Avvocato cassazionista alla direzione della Protezione Civile è fuori dalla portata della mia fantasia (ma credo anche del buon senso), risulta molto più evidente il danno economico a cui sono sottoposti i piacentini.
Si pensi, infatti, che la spesa per incarichi professionali legali esterni vedeva nel 2022 un impegno di € 6.665,54 mentre nel 2023 si attestava a € 4.268,46. Nel 2024, anno in cui l’Avvocatura è finita nel “tritacarne”, si sono invece “toccati” i 150.000€, con un aumento esorbitante proprio sul secondo semestre.
Non solo. Il 30/12/2024, mentre si metteva in frigorifero lo spumante per brindare all’anno nuovo, l’anno si chiudeva con l’ulteriore affidamento di un incarico professionale (di € 18.479,75) per la “rappresentanza e difesa dell’Ente nel ricorso avanti il TAR”.
Chiuso l’anno, ecco che il 12 febbraio 2025 “a causa di ricorsi giudiziari che non possono essere gestiti internamente dall’Avvocatura, sia a causa di una altissima specializzazione per l’incarico professionale o per incompatibilità/potenziale conflitto di interessi, si è reso necessario l’affidamento di incarichi di patrocinio dell’Ente ad avvocati esterni. Per i quali risulta necessario incrementare da € 10.000 a € 50.000/anno la previsione dello stanziamento.”
Con queste motivazioni, veniva chiesto al Consiglio Comunale (e ottenuto) di votare per un’ulteriore variazione di bilancio.
Altri incarichi esterni, altri soldi volatilizzati…
Tutto ciò, naturalmente, ben prima della recente sentenza del TAR di Parma. Quindi senza considerare le spese di lite da liquidare a favore della ricorrente (Avv. Vezzulli) che il TAR ha addebitato, quale condanna, al Comune di Piacenza (Euro 3.000,00 oltre accessori di legge e rifusione del contributo unificato). A cui andranno aggiunti i costi per gli incarichi legali esterni che andremo a sostenere per l’annunciato appello in Consiglio di Stato.
Non solo. Altre spese dovranno essere sostenute: per la difesa dell’Ente nelle cause collaterali (per esempio, prossimamente, dal giudice ordinario) e altre ancora per l’eventuale risarcimento dei danni (professionali, morali, materiali, di immagine, etc…) che probabilmente verranno richiesti.
Complessivamente, un vero e proprio salasso.
Mi fermo qui.
In attesa di sapere, con non celata curiosità, come andrà a finire questa “triste” vicenda e come l’Amministrazione Comunale riuscirà ad adeguare l’assetto organizzativo alle previsioni vincolanti della sentenza del TAR, mi viene in aiuto un principio universale impartitomi dai migliori maestri della mia vita: mamma e papà.
“Ricordati, Luigi, amministrare i soldi degli altri è un immenso onore e una grande responsabilità. In gioco c’è qualcosa di molto più importante del valore dei soldi: si chiama FIDUCIA. Cerca sempre di meritartela.”
Cosa dire ai nostri amministratori? A buon intenditor, poche parole…
Luigi Rabuffi di Alternativa per Piacenza interviene con un comunicato sulla scelta annunciata dal comune di Piacenza di ricorre contro la sentenza del Tar di Parma che aveva accolto (anche se parzialmente) le istanze dell’avvocato Elena Vezzulli. Rabuffi tra le altre cose sottolinea come le spese legali del Municipio siano schizzate alle stelle dopo la scelta di allontanare la dirigente dall’avvocatura.
Ci avrei scommesso…
Ammetto che con queste parole ho commentato tra me e me l’intenzione del nostro Sindaco, manifestata ieri, di annunciare l’impugnazione presso il Consiglio di Stato della sentenza esecutiva del TAR di Parma nella causa “Vezzulli contro Comune di Piacenza”.
Una sentenza, quella del TAR, che sulle questioni più intriganti (macro-organizzazione, assetto organizzativo, reggenza della struttura, autonomia e indipendenza dell’Avvocatura comunale) dà piena ragione all’Avv. Vezzulli, ex – e forse non più ex – Coordinatrice dell’Avvocatura comunale (da oltre 25 anni) nonché dirigente a tempo indeterminato con qualifica di Avvocato cassazionista.
Una sentenza che in 148 pagine, dense di valutazioni giuridiche, richiama precedenti pronunce del Consiglio di Stato, lasciando quindi ipotizzare un finale apparentemente già scritto.
Ammesso e non concesso che finisca così, l’appello annunciato in Consiglio di Stato rappresenta sicuramente un atto legittimo, ancorché accompagnato – per quanto mi riguarda – da dubbi e perplessità. Impulsi collegati al fatto che questa ennesima puntata della telenovela sarà pagata, ancora una volta, dai piacentini. Dalle cui tasche vengono costantemente attinte (con incredibile nonchalance) risorse utili a finanziare incarichi legali esterni. Al pari di un bancomat illimitato.
Tutto ciò, in particolare, da quando l’Avvocatura è stata decapitata/depotenziata/stravolta a seguito della scoperta della famosa fideiussione falsa (maggio 2024); vicenda proseguita con lo “scambio di vedute” tra Avvocatura e DG in Commissione Legalità (27/05/2024); continuata con la revoca all’Avvocatura della procura a rappresentare l’Ente (giugno 2024) e infine deflagrata legalmente con il trasferimento d’ufficio (luglio 2024) della ex Coordinatrice dell’Avvocatura alla Protezione Civile – Settore Prevenzione e Sicurezza.
Premesso che comprendere il senso (e l’utilità) di incaricare un illustre e storico Avvocato cassazionista alla direzione della Protezione Civile è fuori dalla portata della mia fantasia (ma credo anche del buon senso), risulta molto più evidente il danno economico a cui sono sottoposti i piacentini.
Si pensi, infatti, che la spesa per incarichi professionali legali esterni vedeva nel 2022 un impegno di € 6.665,54 mentre nel 2023 si attestava a € 4.268,46. Nel 2024, anno in cui l’Avvocatura è finita nel “tritacarne”, si sono invece “toccati” i 150.000€, con un aumento esorbitante proprio sul secondo semestre.
Non solo. Il 30/12/2024, mentre si metteva in frigorifero lo spumante per brindare all’anno nuovo, l’anno si chiudeva con l’ulteriore affidamento di un incarico professionale (di € 18.479,75) per la “rappresentanza e difesa dell’Ente nel ricorso avanti il TAR”.
Chiuso l’anno, ecco che il 12 febbraio 2025 “a causa di ricorsi giudiziari che non possono essere gestiti internamente dall’Avvocatura, sia a causa di una altissima specializzazione per l’incarico professionale o per incompatibilità/potenziale conflitto di interessi, si è reso necessario l’affidamento di incarichi di patrocinio dell’Ente ad avvocati esterni. Per i quali risulta necessario incrementare da € 10.000 a € 50.000/anno la previsione dello stanziamento.”
Con queste motivazioni, veniva chiesto al Consiglio Comunale (e ottenuto) di votare per un’ulteriore variazione di bilancio.
Altri incarichi esterni, altri soldi volatilizzati…
Tutto ciò, naturalmente, ben prima della recente sentenza del TAR di Parma. Quindi senza considerare le spese di lite da liquidare a favore della ricorrente (Avv. Vezzulli) che il TAR ha addebitato, quale condanna, al Comune di Piacenza (Euro 3.000,00 oltre accessori di legge e rifusione del contributo unificato). A cui andranno aggiunti i costi per gli incarichi legali esterni che andremo a sostenere per l’annunciato appello in Consiglio di Stato.
Non solo. Altre spese dovranno essere sostenute: per la difesa dell’Ente nelle cause collaterali (per esempio, prossimamente, dal giudice ordinario) e altre ancora per l’eventuale risarcimento dei danni (professionali, morali, materiali, di immagine, etc…) che probabilmente verranno richiesti.
Complessivamente, un vero e proprio salasso.
Mi fermo qui.
In attesa di sapere, con non celata curiosità, come andrà a finire questa “triste” vicenda e come l’Amministrazione Comunale riuscirà ad adeguare l’assetto organizzativo alle previsioni vincolanti della sentenza del TAR, mi viene in aiuto un principio universale impartitomi dai migliori maestri della mia vita: mamma e papà.
“Ricordati, Luigi, amministrare i soldi degli altri è un immenso onore e una grande responsabilità. In gioco c’è qualcosa di molto più importante del valore dei soldi: si chiama FIDUCIA. Cerca sempre di meritartela.”
Cosa dire ai nostri amministratori? A buon intenditor, poche parole…”




Assemblea legislativa Emilia-Romagna. Le deleghe dell’Ufficio di Presidenza

Memoria, Europa, comunicazione, partecipazione, cultura, diritti, gestione del personale e del bilancio dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Tanti temi, un unico filo rosso: l’impegno dell’Assemblea legislativa per i cittadini e la comunità. L’Ufficio di Presidenza di viale Aldo Moro ha assegnato le deleghe per le attività istituzionali ai suoi sette componenti.

Il presidente dell’Assemblea legislativa Maurizio Fabbri (Pd) si occuperà di programmazione e dell’attuazione delle iniziative di comunicazione, informazione e divulgazione riguardanti l’attività dell’Assemblea legislativa, di promozione delle politiche del lavoro, tutela, sicurezza e benessere delle lavoratrici e dei lavoratori nonché della promozione della democrazia partecipata e del coinvolgimento delle giovani generazioni.

La vicepresidente Barbara Lori (Pd), invece, avrà competenza per la promozione di progetti e politiche per la montagna, le aree interne e le periferie, la valorizzazione del capitale sociale, culturale e ambientale, nonché per i rapporti con autonomie locali e le loro rappresentanze istituzionali (Anci, Upi, Uncem, ecc.), il Consiglio delle Autonomie Locali e lo sviluppo di iniziative di collaborazione e rafforzamento; i rapporti con i singoli consiglieri, i gruppi assembleari e le commissioni assembleari, la programmazione delle attività e dei progetti in materia europea, il processo di formazione e attuazione del diritto europeo nonché la delega al coordinamento assembleare in materia di cooperazione internazionale.

Queste, invece, le deleghe del vicepresidente, il piacentino Giancarlo Tagliaferri (FdI): i rapporti con le Istituzioni dell’Unione europea nonchè i rapporti con la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, i rapporti con il Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) e le attività in materia di relazioni con i cittadini e le loro forme associazionistiche per l’esercizio dei diritti di partecipazione.

Al Segretario dell’Assemblea legislativa Luca Pestelli (FdI) vanno i rapporti con il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, le azioni e i progetti in materia di tutela delle persone ristrette negli Istituti penitenziari e le iniziative in materia di controllo sull’attuazione delle leggi e di valutazione delle politiche della Regione.

Il Segretario dell’Assemblea Legislativa Paolo Trande (AVS) si occuperà dei programmi sulla “memoria del Novecento”, del riconoscimento e della valorizzazione delle identità culturali e storiche, della cittadinanza attiva, della promozione della legalità, delle attività e dei programmi in materia di tutela della salute e dello sviluppo del patrimonio documentale della Biblioteca e della Videoteca.

Venendo ai compiti delle due consigliere Questore, Valentina Castaldini (Forza Italia) ha le deleghe relative ai rapporti con il Difensore civico regionale e la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, i rapporti con l’Università e le Istituzioni scolastiche e la delega alla gestione delle risorse tecnologiche e patrimoniali a disposizione dell’Assemblea legislativa; Marcella Zappaterra (Pd), infine, si occuperà degli indirizzi espressi dall’Ufficio di Presidenza in materia di organizzazione e gestione del personale e delle risorse finanziarie a disposizione dell’Assemblea legislativa; della promozione della parità di genere e delle azioni di contrasto alle diseguaglianze nonché ai rapporti con il/la Consigliere/a regionale di parità oltre ai rapporti e gestirà la delega alle attività con la Conferenza delle Assemblee Regionali Legislative Europee (CALRE).




Edifici scolastici al centro della variazione di bilancio approvata dal Consiglio Provinciale di Piacenza

Il Consiglio Provinciale ha approvato ieri una variazione di bilancio che ha toccato diverse aree d’intervento, con particolare attenzione agli edifici scolastici.
Uno dei principali provvedimenti riguarda il finanziamento della nuova palestra nell’ex area demaniale Pontieri. Inizialmente previsto a 3,3 milioni di euro, il costo dell’opera è salito a 4 milioni. La Provincia ha ipotizzato il ricorso a un mutuo o, in alternativa, l’utilizzo dell’avanzo di bilancio già accantonato, a seconda di quanto risulterà conveniente a livello di tassi d’interesse.

Ulteriori risorse, pari a circa 400.000 euro, saranno destinate all’acquisto dei moduli didattici attualmente utilizzati dai licei Colombini e Respighi. La conclusione dell’operazione è prevista entro aprile 2025. Inoltre, sono stati stanziati oltre 400.000 euro per sostenere interventi PNRR già in esecuzione, con specifiche assegnazioni di 290.000 euro per il Liceo Respighi, 71.000 euro per l’ex Ipsia Leonardo da Vinci e 60.000 euro per la segreteria del Raineri Marcora.

Alcuni investimenti, come la costruzione di un nuovo edificio didattico a Castel San Giovanni (stimato a 2,6 milioni di euro), slitteranno al 2026, in linea con il Documento Unico di Programmazione approvato lo scorso dicembre.
In tema di inclusione, il bilancio provinciale prevede anche un incremento di 52.000 euro per il trasferimento regionale a favore degli alunni disabili, con fondi destinati ai Comuni.

Per quanto riguarda la viabilità, sono stati reiscritti i fondi statali previsti dal D.M. 123/2020 per i lavori di riqualificazione della Strada Provinciale n. 6 di Carpaneto, con un finanziamento di 1 milione di euro. Anche le risorse per le funzioni fondamentali sono state adeguate, con un aumento complessivo di 315.599 euro per il 2025, 329.563 euro per il 2026 e 696.304 euro per il 2027.

Il Consiglio Provinciale ha inoltre approvato un protocollo d’intesa con Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Provincia e i Comuni di Castel San Giovanni e Sarmato, per la soppressione dei passaggi a livello sulla linea Alessandria-Piacenza. È prevista la costruzione di un cavalcavia e una viabilità di ricucitura, ma l’attuazione dipenderà dalla disponibilità delle risorse necessarie.

Di rilievo anche l’accordo con il Comune di Ferriere per la riqualificazione dell’ex caserma dei Carabinieri. L’edificio sarà messo a disposizione del Comune per partecipare al bando della Presidenza del Consiglio per la riqualificazione di aree dismesse, che potrebbe consentire un finanziamento per la ristrutturazione. In caso di successo, l’immobile resterà a disposizione del Comune per 30 anni; in caso contrario, tornerà nelle mani della Provincia.

Infine, il Consiglio ha riconosciuto la legittimità di un debito fuori bilancio di 7.054,74 euro, derivante da una sentenza della Corte d’Appello di Bologna.

La seduta è stata aperta, come di consueto, dalle comunicazioni dei consiglieri, con discussioni su temi come le difficoltà di accesso alla telefonia mobile nelle aree montane (Bonini), la nuova gestione della raccolta rifiuti (Morganti, Ferri, Calza), la collocazione del nuovo ospedale nell’area 5 (Morganti, Ferri) e le modalità di convocazione della CTSS (Morganti).
Durante la riunione, la presidente della Provincia Monica Patelli ha presentato Monica Penserini, la nuova dirigente del Servizio “Istruzione, Pari Opportunità, Stazione Unica Appaltante, Acquisti,” esprimendo un augurio di buon lavoro e ringraziando il dirigente uscente, Andrea Tedaldi, per il suo impegno.




Polizia locale di Piacenza. La risposta del centro sinistra

Andrea Fossati, Boris Infantino, Caterina Pagani, Luca Dallanegra
Capigruppo del Centrosinistra in consiglio Comunale di Piacenza rispondono al centro destra che aveva sollevato alcune domande su quanto starebbe accadendo all’interno degli uffici della polizia locale.
“In merito alle recenti polemiche sollevate dal centrodestra sulla vicenda che ha coinvolto la Polizia Locale e nella fattispecie il Comandante Mussi, riteniamo necessario ribadire che l’amministrazione sta affrontando la questione con la massima serietà e trasparenza. Sono in corso le opportune verifiche per fare piena luce sull’accaduto e garantire che ogni aspetto venga chiarito nel rispetto delle istituzioni e della legalità.

Tuttavia, alimentare polemiche e strumentalizzare la vicenda a fini politici non solo è poco responsabile, ma anche dannoso per la nostra comunità. In particolare, diffondere sospetti sul presunto malcontento del personale senza elementi concreti rischia di creare tensioni inutili e compromettere il rapporto di fiducia tra gli agenti, le istituzioni e i cittadini. Chi ricopre ruoli politici dovrebbe sapere che insinuazioni e allarmismi infondati non aiutano a risolvere le situazioni, ma le aggravano.

L’amministrazione Tarasconi ha lavorato fin dal primo giorno per rafforzare l’organico della Polizia Locale e per una riorganizzazione complessiva del corpo, con particolare attenzione al miglioramento delle strumentazioni e agli investimenti necessari per garantire un servizio sempre più efficiente e moderno. Il potenziamento delle risorse e l’adeguamento delle dotazioni operative sono stati al centro dell’azione amministrativa, con l’obiettivo di fornire agli agenti condizioni di lavoro migliori e strumenti adeguati per affrontare le sfide quotidiane della sicurezza cittadina.

L’amministrazione comunale, insieme alla dirigenza della Polizia Locale, sta già lavorando per garantire un confronto costruttivo con il personale, ascoltando eventuali criticità e individuando soluzioni concrete per migliorare ulteriormente il servizio reso alla città. Accendere conflitti e polemiche non aiuta chi quotidianamente svolge il proprio dovere con impegno e professionalità.

Siamo consapevoli dell’importanza di una Polizia Locale efficiente e motivata e per questo continueremo a investire nel miglioramento delle risorse, dell’organizzazione e del dialogo interno. L’amministrazione rimane pienamente disponibile a informare la cittadinanza in modo chiaro e trasparente non appena saranno disponibili elementi certi sulle verifiche in corso, nell’interesse di tutti”.




Polizia Locale di Piacenza: cosa sta succedendo?

I capogruppo di centrodestra in consiglio comunale e
Patrizia Barbieri, Sara Soresi e Luca Zandonella intervengono con un comunicato sulla situazione della polizia locale di Piacenza e su un episodio che avrebbe visto come protagonista il comandante.
“Negli ultimi giorni – scrivono
– l’episodio che ha coinvolto il comandante della Polizia Locale di Piacenza, finito sotto i riflettori per la rottura di una porta negli uffici di via Rogerio, ha portato alla luce una situazione che si trascina da tempo all’interno del corpo di Polizia Locale.

Da un lato, il Sindaco (competente per materia poiché ha mantenuto la delega alla sicurezza) parla della possibilità di adottare provvedimenti disciplinari nei confronti del Comandante, dall’altro, però, non si chiarisce cosa sia accaduto nel dettaglio: perché un documento era così urgente da giustificare la forzatura di una porta? Cosa conteneva di così importante? E soprattutto, perché, a distanza di giorni, non vengono fornite spiegazioni più precise ai cittadini? E’ davvero difficile credere alla versione che il vetro abbia ceduto semplicemente appoggiandosi ad esso.

Questo episodio sembra solo la punta dell’iceberg di un malcontento più profondo che serpeggia tra gli agenti della Polizia Locale di Piacenza. Si parla di richieste di trasferimento, di personale scontento e di una situazione di tensione interna che, seppur non emergendo pubblicamente, è ben nota tra gli addetti ai lavori.
Un
Di fronte a questa vicenda, il Sindaco e l’Amministrazione comunale hanno il dovere di rispondere alle domande che i cittadini si stanno ponendo: cosa sta succedendo nella Polizia Locale di Piacenza? C’è un problema gestionale? Quali provvedimenti si intendono prendere per garantire un clima di lavoro sereno e una Polizia Locale efficiente al servizio della città?

I cittadini meritano trasparenza. Non bastano frasi di circostanza: servono risposte chiare”.