PUG. Opizzi-Zanardi (FdI): “La chiusura del casello di Piacenza Ovest danno al territorio”

“Nessun vantaggio ambientale, ma possibili danni al tessuto industriale ed economico locale e sicuramente maggior traffico su uno dei principali assi viari d’accesso alla città”. E’ netto il giudizio negativo di Erika Opizzi, vice coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, e Gloria Zanardi, consigliere comunale dello stesso partito e componente della commissione Territorio, sulla proposta, rilanciata dal PUG del Comune di Piacenza, di chiusura del casello autostradale Piacenza Ovest sulla A21, nella zona di Sant’Antonio,.
“Non serve un’illuminazione divina, o papale – spiegano Opizzi e Zanardi – per capire che tale previsione certo non risolverebbe alcun problema ambientale, dal momento che non farebbe altro che scaricare il traffico autostradale sugli assi viari locali, con le conseguenze che ciò comporterebbe sulla circolazione in una zona già notoriamente sovraccarica specie in alcune ore della giornata e con un ulteriore aggravio di inquinamento atmosferico. Tutto il comparto aziendale ed economico che gravita intorno all’attuale casello, inoltre, da Sant’Antonio a Borgotrebbia alla Veggioletta ma anche oltre, verrebbe fortemente penalizzato da questa scelta, vedendo complicarsi le modalità d’accesso alle proprie imprese di clienti e fornitori, in un momento in cui il tempo è fattore competitivo sempre più strategico”
“Mentre da parte della Giunta di sinistra ci si autoconvince che questo PUG sia un atto partecipato – aggiungono le due rappresentanti del partito di Giorgia Meloni – stupisce poi la disinvoltura della Giunta Tarasconi di prevedere una tale rivoluzione viabilistica senza alcun confronto con il territorio, il tessuto economico locale, né tanto meno con i Comuni di Calendasco e di Rottofreno dove, ad esempio, tale paventata ipotesi ha già provocato la sollevazione di esponenti locali del PD, stesso partito di Katia Tarasconi, arrivando a chiedere quale interesse economico vi sia sotteso”.
“Pare evidente – affondano Opizzi e Zanardi – che tale bislacca boutade sia figlia di un ambientalismo di facciata utilizzato come estremo tentativo per tenere unita una sinistra sempre più raffazzonata. Ma il tessuto economico e sociale piacentino non può essere sacrificato in nome di slogan privi di visione della realtà e di un miope fanta-ambientalismo. Le Amministrazioni avvedute si impegnano per offrire servizi, prevedere infrastrutture per i cittadini e le imprese, qui da noi invece si preferisce fare a gara a chi si dipinge più “verde”, sulla testa dei piacentini”.
“Se questo Pug non vuole diventare, già in partenza, un pugno inferto ai cittadini piacentini e alle imprese locali – concludono le due dirigenti di Fratelli d’Italia – invitiamo la Giunta Tarasconi a modificare subito tale previsione, confermando la presenza del casello autostradale a Piacenza Ovest anche nel caso in cui legittimamente si decidesse l’apertura anche di uno nuovo a Rottofreno”.




Gianluigi Paragone ospite del Liberali Piacentini

«Politicamente l’Europa non conta nulla». È senza appello il giudizio di Gianluigi Paragone sul ruolo di Bruxelles nello scacchiere internazionale alle prese con la ricerca di possibili soluzioni per risolvere i conflitti medio-orientale e russo-ucraino. Il giornalista e opinionista Tv (senatore nella XVIII legislatura) è intervenuto alla tradizionale cena dei Liberali Piacentini, sempre molto partecipata, che si è tenuta al ristorante Olympia di Niviano. Conviviale che è stata anche l’occasione per presentare l’ultimo libro di Paragone “Maledetta Europa” (Sign Books).
«Fa piacere – ha detto il presidente dell’Associazione Antonino Coppolino nel suo intervento di saluto – riuscire ad avere tanti amici vicino ai Liberali Piacentini».
L’ospite d’onore ha osservato come «oggi non contino più i fatti, ma la narrazione che di questi si fa, nella quale abbiamo perso la densità semantica e politica» e ha portato l’esempio della nota di Massimo Franco pubblicata dal Corriere della Sera di giovedì 27 febbraio, dove il giornalista parla della Gran Bretagna come fosse ancora all’interno dell’Ue: «Com’è possibile trattare della difesa europea con un Paese che ha scelto di stare fuori dall’Europa?», si è chiesto Paragone, che venerdì 28 febbraio, su Libero, ha aspramente criticato il bilaterale Macron-Starmer sul modello di difesa europeo da collocare in Ucraina. «Vogliono fare l’esercito europeo, che vuol dire?», ha affermato il giornalista lombardo rivolgendosi ai commensali e dando questa risposta: «L’Europa non è uno Stato e non ha confini e per questo non ha bisogno di un esercito. L’Unione europea ha sostituito la politica con la finanza (nascendo con la moneta), i governi con i mercati, i popoli con il capitale. Una Costituzione europea non fu mai scritta e il Trattato di Lisbona è stato imposto dall’alto (trattato bocciato, guarda caso, negli unici due Paesi che lo avevano sottoposto al giudizio del popolo) e la maledizione dell’Europa è questa: che è stata costruita dall’alto».
Gianluigi Paragone ha quindi accennato all’illusione dei costituenti, che pensavano che con la Ue non ci sarebbero state più guerre. «Ora le guerre sono tornate, e con esse il problema dei confini. Per questo ci si trova davanti all’esigenza di avere un esercito. Ma si fa sempre tutto senza chiedere il consenso popolare».
L’opinionista ha speso due parole anche su Putin. «Ma voi davvero pensare che sia diventato “cattivo” all’improvviso? Nel 2008 aveva già fatto la guerra alla Georgia e poi è stata l’Europa che ha armato Putin attraverso le liberalizzazioni dell’energia. Nessun Paese più della Germania ha stretto rapporti negoziali e infrastrutturali con la Russia su gas e petrolio; nessuna nazione più della Germania ha beneficiato degli accordi con Putin. Prova ne è il ruolo assunto dall’ex cancelliere Schroeder, pochi mesi dopo la staffetta con Angela Merkel, prima a capo del consorzio Nord Stream su indicazione di Gazprom per la costruzione sia del primo che del secondo gasdotto, poi come presidente del colosso petrolifero Rosneft. La Von Der Leyen era in quei governi tedeschi che firmarono tutti questi accordi: non si è accorta di nulla?».




Tarasconi: “Non è vero che avremmo potuto rescindere il contratto con Piacenza Parcheggi”

Un comunicato al giorno (su piazza Cittadella) leva il medico di torno. Viene spontaneo citare il proverbio, normalmente legato alle mele, a fronte della sfilza di note stampa, con batti e ribatti che riguardano la vicenda del parcheggio sotterraneo, divenuto ormai l’unico argomento di dibattito nella nostra città. Oggi, a dire il vero o comunicati sono addirittura due e per semplicità li pubblichiamo uno dopo l’altro qui sotto. Il primo è quello del sindaco Katia Tarasconi che risponde ai rilievi che le erano stati mossi da chi l’ha preceduta alla guida di Piacenza, Patrizia Barbieri.
Il secondo invece è del consigliere comunale Massimo Trespidi che attacca l’amministrazione per come ha gestito proprio piazza Cittadella.

La dichiarazione del sindaco Katia Tarasconi

“Il dibattito politico è una cosa, i fatti e i documenti ufficiali sono altra cosa. I documenti sono agli atti del Comune e, naturalmente, una volta assunti i nostri incarichi istituzionali dopo le elezioni, li abbiamo studiati a fondo insieme agli uffici competenti. Ad di là delle scelte politiche, non è corretto sostenere che l’attuale amministrazione potesse rescindere unilateralmente il contratto con Piacenza Parcheggi sulla base di una nota inviata alla società dagli uffici comunali il 13 giugno 2022, ovvero nel giorno delle elezioni amministrative che si sono poi concluse al ballottaggio il 27 dello stesso mese con la vittoria della coalizione da me rappresentata. A quella nota, con la quale il Comune contestava a Piacenza Parcheggi il “grave inadempimento contrattuale” per mancanza di specifica documentazione fornendo alla stessa società 30 giorni di tempo per produrre la documentazione in questione, è seguita in tempo utile la risposta da parte di Piacenza Parcheggi con la documentazione richiesta. Di conseguenza l’eventuale procedura di risoluzione contrattuale non è scattata. Esattamente come non è scattata nelle due volte in cui gli uffici comunali, sotto l’attuale amministrazione, hanno inviato note per inadempimento contrattuale quando c’erano gli elementi per doverlo fare. In tutti i casi, dunque, la società concessionaria ha presentato la documentazione richiesta. Ribadisco quindi un concetto che ho già avuto modo di esprimere: i contratti vanno onorati e non possono essere stracciati sulla base di antipatie o simpatie e nemmeno sulla base della visione politica. Tant’è che, pur avendo una più che legittima visione politica ben diversa dalla nostra in tema di riqualificazione del comparto nord della città che comprende il parcheggio interrato di piazza Cittadella, la scorsa amministrazione rappresentata da Patrizia Barbieri non ha potuto risolvere il contratto con Piacenza Parcheggi nei cinque anni che ha avuto a disposizione. Anche in tema di interesse pubblico, il tavolo aperto per valutarne la sussistenza non ha portato ad alcuna decisione contraria rispetto a quelle assunte nel 2012, ovvero quando è stato sottoscritto il contratto di concessione. Perdipiù, prima del nostro insediamento, non erano stati incassati i canoni dovuti da Piacenza Parcheggi e l’ente comunale risultava parzialmente inadempiente per non aver consegnato l’area di cantiere come previsto dal contratto. Una situazione che mi porta a sostenere che fosse necessario mettere ordine sulla vicenda di piazza Cittadella. Dovevamo mettere il Comune di Piacenza in una posizione di forza; questo era il nostro dovere prima di ogni valutazione e scelta politica. Senza questa precondizione, ogni altra strada immaginabile avrebbe esposto l’ente, e quindi i cittadini, a contenziosi giudiziari milionari. In buona sostanza, se esiste un valido contratto di concessione va onorato. E al nostro insediamento, il contratto era valido perché la procedura di risoluzione contrattuale avviata il 13 giugno 2022 dall’amministrazione precedente era stata interrotta dagli uffici a fronte della presentazione, da parte di Piacenza Parcheggi, della documentazione richiesta. Oltre alla validità del contratto, va sempre verificato se il contraente privato è perfettamente in regola e di conseguenza può legittimamente essere interlocutore di una pubblica amministrazione. Piacenza Parcheggi poteva legittimamente essere interlocutore del Comune negli anni che hanno preceduto il nostro insediamento e, per quanto è di competenza degli uffici comunali, i controlli sono stati fatti anche nel corso della nostra attività amministrativa. Ad oggi, le carte sono in regola. Ogni passo, negli ultimi due anni e mezzo, è stato puntualmente trasmesso alle autorità competenti, Anac compresa, e la società concessionaria in questo momento risulta essere legittimata a operare come sta facendo. Ritengo fuorviante e poco opportuno voler attribuire all’attuale amministrazione e agli uffici comunali la responsabilità di eventuali e ipotetici sviluppi futuri che potrebbero far decadere i requisiti di Piacenza Parcheggi come società titolare di una concessione pubblica. Ad oggi, come ha espressamente dichiarato il Prefetto, tali requisiti ci sono. Come è ovvio che sia, se non dovessero esserci più, si andrà verso la risoluzione contrattuale, in linea con i principi che regolano i rapporti tra enti pubblici e privati; rapporti che si basano sulle carte, sugli atti ufficiali. Lo ribadisco ancora una volta: non esiste alcun “a tutti i costi” nel nostro modo di agire in qualità di amministratori pubblici. La nostra intenzione politica era ed è quella di voler riqualificare l’area di piazza Casali e piazza Cittadella con il recupero delle ex Scuderie di Maria Luigia e la realizzazione di un parcheggio interrato che porti le auto sottoterra e restituisca dignità e bellezza a Palazzo Farnese. E per fare ciò, abbiamo lavorato con dirigenti e uffici per mettere il Comune nella posizione di poter esercitare la sua funzione di controllo rispetto a un cantiere, quello di Cittadella, che doveva partire in base a un contratto del 2012. Se è tutto in regola, e al momento lo è, si va avanti; se in futuro le autorità competenti diranno che il concessionario non avrà i requisiti per essere tale, ci si muoverà di conseguenza. Ci tengo a precisare che tale punto di vista non significa affatto scaricare la responsabilità, ma semmai il contrario: come amministrazione abbiamo assunto consapevolmente la piena responsabilità di arrivare al termine di una vicenda che era in stallo da tempo immemorabile senza che fossa stata messa in campo alcuna iniziativa concreta, ma sempre nel totale e assoluto rispetto delle normative. Spiace notare che ancora una volta si tenti di far passare la sottoscritta, e più in generale questa amministrazione e gli stessi uffici comunali, come poco trasparenti nella gestione del rapporto che l’ente ha con il concessionario privato. Al contrario, come rappresentanti pro tempore del Comune, facciamo ciò che possiamo fare quando si tratta di dar seguito a scelte politiche e lo facciamo osservando le regole e le disposizioni delle autorità sovracomunali”.

Trespidi: chi risarcirà i piacentini?
“La sindaca Tarasconi sente puzza di bruciato e mette le mani avanti. L’opera simbolo del centrosinistra, ormai oltre la metà del mandato amministrativo, è ferma al palo, in una situazione fantasma, e la giunta non è in grado di prendersi le proprie responsabilità.” Parte da qui l’intervento di Massimo Trespidi, consigliere comunale di Liberi, in replica alle recenti dichiarazioni della sindaca Katia Tarasconi rispetto alla vicenda del parcheggio interrato in Piazza Cittadella.

“L’avvio della procedura di interdittiva antimafia risale a metà gennaio. Capisco il doveroso riserbo, ma evitiamo l’ipocrisia di cadere dal pero. Il centrosinistra ha voluto realizzare il parcheggio a tutti i costi, forzando anche la mano per portarlo avanti. A Piacenza Parcheggi è stato concesso un aumento delle tariffe delle strisce blu fino a 1,80 euro l’ora, è stato ridotto il canone e allungata la concessione a favore del privato. E ora, a fronte di queste concessioni, nel contratto e nel suo addendum non è stato nemmeno inserito un articolo che consenta la risoluzione dell’accordo. Non è vero che è tutto a posto. Se così fosse, perché il cantiere è fermo da novembre? Perché i lavori non ripartono?”

“Stando al cronoprogramma allegato all’addendum contrattuale – continua Trespidi – il cantiere avrebbe dovuto prendere il via nel febbraio 2024 e terminare nell’agosto 2025. Come può la sindaca Tarasconi dichiarare che è tutto a posto? Le tempistiche non saranno rispettate, questo è evidente.”

Trespidi incalza poi sulla scarsa trasparenza riguardo la copertura assicurativa: “La polizza del cantiere era scaduta il 31 dicembre 2024. Il 31 gennaio il Comune ha dovuto sollecitare l’invio della nuova documentazione, che è arrivata solo il 7 febbraio. Quindi per 37 giorni l’ente pubblico non era a conoscenza del fatto se il cantiere fosse rimasto senza copertura, mentre l’amministrazione continuava a sostenere che fosse tutto sotto controllo.”

Infine, un affondo sul danno economico per i cittadini: “Ora il problema è recuperare le concessioni fatte a Piacenza Parcheggi. Ma soprattutto: chi risarcirà i piacentini per l’aumento delle tariffe dei parcheggi nelle strisce blu, portato avanti per garantire il riequilibrio economico finanziario ritenuto necessario dal privato al fine di avviare la costruzione del parcheggio interrato? È ora che la giunta esca dall’ambiguità e si assuma le proprie responsabilità.”




Patrizia Barbieri su piazza Cittadella: “Nel giugno del 2022 avviata la procedura per risolvere il contratto. Proseguire è stata una scelta politica”

Dopo essersi tenuta relativamente defilata rispetto alla vicenda di piazza Cittadella l’ex sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, capogruppo della lista civica Barbieri Sindaco, attraverso un comunicato, prende oggi posizione e rispedisce al mittente alcune delle velate accuse che Katia Tarasconi aveva rivolto alle precedenti amministrazioni per come si è sviluppato dal 2012 ad oggi l’appalto del parcheggio sotterraneo.

“Condivido il pensiero del Sindaco – scrive la Barbieri – quando sostiene che non bisogna cadere in narrazioni distorte, che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti; e proprio sulla scorta di ciò non posso che contestare l’affermazione di Katia Tarasconi quando dice di aver dovuto mettere la pratica “sul pulito”, come se chi c’è stato prima di lei non avesse fatto la propria parte o anche peggio. Al di là dell’utilizzo di un termine offensivo ed equivoco, vale a questo punto la pena ricordare ciò che si cerca di tacere: è indubbiamente vero che nel 2012 l’allora Giunta Dosi (non il centrodestra) diede il via al contratto di Piazza Cittadella ed è vero ciò che sostiene il Sindaco Tarasconi quando dice che un contratto firmato pone degli obblighi che non si possono disattendere a piacimento, se non a pena di risarcimenti milionari. Ed infatti a noi la pratica così è pervenuta, con un contratto firmato e obblighi da rispettare. Ma gli obblighi devono essere onorati da entrambe le parti, non dal solo Comune, e così nel 2020 in occasione dell’adeguamento del piano economico finanziario si iniziò un contraddittorio con il privato caratterizzato da reciproche contestazioni e valutazioni, che avevano portato la mia amministrazione ad istituire nel 2021 un tavolo intersettoriale per verificare se c’erano ancora i presupposti dell’interesse pubblico alla realizzazione del parcheggio. Questo proprio perché, onde evitare richieste di danni e contenziosi, i contratti non si possono disattendere per un capriccio o una mutata volontà politica, ma per ragioni di diritto. Sulla scorta di questa premessa, non posso quindi accettare le narrazioni del Sindaco quando sostiene di aver dovuto mettere la pratica “sul pulito”, poiché la realtà è quella che si ricava dagli atti e non dalle parole. E gli atti ci dicono che la decisione di questa Amministrazione nel voler proseguire su Piazza Cittadella si basa solo su una scelta politica, assunta nella consapevolezza da parte della attuale maggioranza che nella tarda primavera del 2022 chi li aveva preceduti era giunto alla conclusione, attraverso i risultati di difficoltosi tavoli tecnici, dei verbali dei Revisori dei Conti, dei pareri dell’Avvocatura, dell’allora Direttore Generale etc. che c’erano gli elementi per avviare la richiesta di risoluzione contrattuale (nessun contratto da stracciare quindi, ma inadempimenti da contestare al privato). Ed è stato così che, una volta acquisiti gli elementi utili, in data 13/6/22 (13 giorni prima dell’elezione del Sindaco Tarasconi) il Comune notificava a Piacenza Parcheggi spa la contestazione di grave inadempimento implicante la risoluzione contrattuale (nel caso di specie la questione era l’incompletezza della cauzione).

Il resto è storia: il 26.6.22 Katia Tarasconi ha vinto le elezioni e ha dichiarato l’interesse pubblico per il parcheggio di Piazza Cittadella.

Condivido quindi che il Sindaco ora rivendichi la propria scelta politica, ma non condivido però che cerchi di addossare ad altri responsabilità che sono solo sue. Chi l’ha preceduta aveva notificato l’avvio per la risoluzione contrattuale sulla base di un lavoro impegnativo, prezioso e puntuale fatto dal tavolo intersettoriale, con un’Avvocatura che si era ben espressa sul punto e con i Revisori che avevano redatto verbali dettagliati.

Poi si può essere più o meno d’accordo sulla scelta della mia Amministrazione di notificare l’avvio della risoluzione contrattuale, ma non si dica che l’attuale Sindaco non aveva altra scelta se non proseguire con il parcheggio di Piazza Cittadella.

In ogni Consiglio e in ogni Commissione relativa a questa operazione ho sempre contestato, motivando e documentando, le scelte consapevoli e per me non condivisibili dell’attuale maggioranza. Non si scordi ad esempio che dal gennaio 2024 le tariffe per le strisce blu sono aumentate e al privato è stata concessa una diminuzione di canone da corrispondere al Comune oltre ad un ampliamento degli anni di concessione; ed ora ci troviamo con una piazza desolata, gli alberi abbattuti, un cantiere abbandonato e la faccenda dell’avvio dell’interdittiva di cui si parla.

E questo è aver messo l’Ente “sul pulito”?

Penso che il Sindaco stia semplicemente tentando di mettere le mani avanti sperando di eludere una responsabilità politica che è tutta di questa amministrazione”.




ApP: “Su Piazza Cittadella ci siamo sempre scontrati con un muro di gomma”

Alternativa per Piacenza (ApP) che ha da sempre evidenziato le tante perplessità sulla gestione da parte del Comune del rapporto con il concessionario (Piacenza Parcheggi) si è scontrata con un muro di gomma impenetrabile. I nostri rilievi, al di là della critica politica sull’opportunità di realizzare il parcheggio, erano soprattutto focalizzati sulla forma del rapporto che addiviene sostanza nella gestione di queste opere pubbliche. Basti ricordare le nostre denunce sui ritardi nei pagamenti dei canoni dovuti da parte del concessionario, sulle pratiche portate in Consiglio in fretta e furia che hanno impedito un necessario ed approfondito confronto e che, di converso, hanno portato alle dimissioni per protesta del nostro consigliere Luigi Rabuffi dalla Presidenza della commissione sulla legalità e antimafia, le condizioni economiche modificate con rincari in toto a carico dei cittadini, la fideiussione falsa, la bancabilità non dimostrata e per ultimo le demolizioni iniziati in fretta e furia. Resta poi quanto meno discutibile l’affermazione del Comune che definisce rispettate le date del cronoprogramma del progetto a fronte di un fermo cantiere che si trascina da oltre 40 giorni. Ci domandiamo quindi se e quando il cantiere riprenderà le attività. Lunedì scorso poi ennesimo colpo di scena, con la notizia di un possibile avvio di indagini che potrebbero portare a un interdittiva antimafia. Abbiamo letto, come tutti, la nota prefettizia conseguente, che solo ai distratti potrebbe apparire una smentita, mentre in realtà è l’ammissione del lavoro interforze antimafia in essere per attenzionare, tra gli altri, il cantiere di Cittadella. “Allo stato” la società concessionaria non risulta destinataria di alcun provvedimento interdittivo. Allo stato, appunto. Alternativa per Piacenza non tifa certo perché le cose prendano una brutta piega. Speriamo, per il bene di Piacenza, che si chiarisca al più presto tutto ciò che deve essere chiarito. A prescindere, quello a cui stiamo assistendo dimostra ancora una volta che agire d’imperio su temi di questa importanza, che si trascinano da almeno due decenni, espone poi a situazioni difficili da spiegare e gestire seguendo un filo logico sufficiente a essere presi sul serio.

La Segreteria di Alternativa per Piacenza




Soresi (FdI): “Sull’avvio del procedimento tutti tacciono e nessuno smentisce”

Dopo l’annuncio dato in consiglio comunale lunedì, Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia, torna sulla questione dell’avvio di un procedimento di interdittiva legato a piazza Cittadella. Come avevamo sottolineato nel nostro articolo di ieri infatti il prefetto Ponta, nel comunicato diffuso dai suoi uffici, anziché fare chiarezza assoluta sull’argomento aveva solo specificato la non esistenza “allo stato” di un provvedimento di interdittiva, cosa che del resto nessuno aveva mai sostenuto e che quindi non meritava neppure una smentita.
Un aspetto che la stessa Soresi sottolinea oggi nella sua nota.

“Sulla mia comunicazione di lunedì l’amministrazione tace, preferisce che sia il Prefetto a rispondere.
Tuttavia, ciò che il Prefetto ci dice, non è nulla di nuovo, afferma: “allo Stato, non esiste alcun provvedimento di interdittiva”.
Ma nessuno ha mai parlato di provvedimento di interdittiva, anche perché, questo, sarebbe stato notificato al Comune di Piacenza in quanto contraente direttamente interessato ed avrebbe fatto decadere in via automatica il contratto di concessione.
Ed il provvedimento di interdittiva è proprio quel provvedimento che potrebbe essere emesso al termine del procedimento di cui parlavo nel mio intervento, che rappresenta una fase antecedente.

Per cui, ad oggi, è chiaro ed evidente che non vi sia ancora nessuna interdittiva antimafia.
Ma nessuno ha risposto in merito all’altra questione: è vero che è stato avviato un procedimento di interdittiva?
Ecco, questo, che è stato fin dall’inizio il mio interrogativo, rimane senza risposta”.




Il Centrodestra chiede la convocazione della commissione centro storico

I consiglieri della Lega, Fratelli d’Italia e della Lista Civica di Centrodestra hanno depositato una richiesta di convocazione delle commissioni consiliari n. 2 e 4 per analizzare e discutere i problemi relativi all’afflusso al centro storico:”Esprimiamo forti preoccupazioni riguardo agli sviluppi relativi al cantiere per la costruzione del parcheggio interrato di Piazza Cittadella, fermo da oltre 100 giorni, e per la mancata gestione delle problematiche legate all’istituzione delle Aree Pedonali Urbane (APU) e per questo motivo chiediamo un confronto per affrontare gli evidenti problemi. I cittadini e i commercianti della nostra città stanno vivendo una serie di disagi che rischiano di compromettere ulteriormente la vivibilità del centro storico e la situazione economica del commercio locale.
Il cantiere di Piazza Cittadella ha portato con sé un aumento significativo dei disagi, a partire dalla riduzione dei parcheggi disponibili nella zona, che sta penalizzando sia i residenti che coloro che desiderano frequentare il centro cittadino arrivando dalla zona Nord. Inoltre – continuano i consiglieri del gruppi di centrodestra – la mancanza di adeguati parcheggi nelle vicinanze delle aree pedonali rischia di creare un ulteriore disagio per i cittadini e per i commercianti che, già in difficoltà a causa di questa situazione, potrebbero vedere una riduzione del flusso di visitatori e clienti. come denunciato nei giorni scorsi da alcuni addetti ai lavori.
Purtroppo, nonostante le numerose segnalazioni, l’amministrazione non ha fornito riscontri concreti su come intenda affrontare e risolvere questi problemi, lasciando i cittadini e le attività commerciali in un’impasse che dura ormai da troppo tempo.
Per queste ragioni, chiediamo la convocazione delle Commissioni Consiliari n. 2 e n. 4, al fine di approfondire la situazione insieme ai rappresentanti delle Associazioni di Categoria e all’Assessore competente. È necessario discutere delle problematiche esistenti e delle possibili soluzioni per garantire una città più vivibile, accessibile e a misura di tutti, senza penalizzare il commercio locale né i cittadini che vogliono godere delle bellezze del nostro centro.”




Piazza Cittadella: terzo responsabile del procedimento in tre mesi

La capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Sara Soresi, torna ad occuparsi di Piazza Cittadella.

“Con un accesso agli atti – scrive Soresi – ho domandato di ricevere la corrispondenza intercorsa tra Piacenza Parcheggi ed il Comune di Piacenza nei mesi di gennaio e febbraio.
Dal riscontro si appura, in primo luogo, che è avvenuta l’ennesima sostituzione del R.U.P. (Responsabile del procedimento): mentre dal 2013 al 2024 (quindi, per undici anni) il ruolo è stato ricoperto sempre dalla stessa persona, dal novembre 2024 si è assistito ad un primo cambio con personale neo assunto e, negli ultimi giorni, ad una nuova sostituzione, sempre con personale neo assunto.

Se è vero che la pianificazione interna compete a chi si occupa dell’organizzazione dell’Ente, è pur vero anche che appare quanto meno singolare che, nell’ambito di una pratica così delicata e complessa come quella di Piazza Cittadella, si assista a reiterate sostituzioni proprio in coincidenza della consegna delle aree e dell’inizio dei lavori (oggi ancora sospesi). Ed appare quanto meno inusuale che una pratica così problematica sia assegnata a personale neo assunto.

La seconda scoperta poco gradita riguarda la c.d. “bancabilità”.
Risale al 13 novembre 2024 (il giorno antecedente alla sostituzione del Rup) la richiesta, avanzata dall’allora Responsabile del procedimento a Piacenza Parcheggi, di produrre la documentazione attestante lo stato di avanzamento della pratica riguardante la bancabilità.
Dal riscontro all’accesso agli atti, non solo si evince che Piacenza Parcheggi non ha prodotto la documentazione richiesta, ma che – addirittura – il nuovo Rup non la ritiene invece necessaria smentendo, di fatto, il suo predecessore.

Spiace constatare che su questa pratica l’Amministrazione scelga, ancora una volta, di non approfondire e di non farsi valere nell’interesse dell’Ente che, invece, dovrebbe tutelare”.




“Chiarezza su Piazza Cittadella e PUG”. Il centrodestra chiede la discussione in Comune

“A fronte della mancanza di chiarezza dell’Amministrazione ci troviamo nuovamente costretti a formulare la richiesta di convocazione di commissioni consiliari ed audizioni su temi di così notevole impatto per la vita cittadina, in questo caso il cantiere di Piazza Cittadella e il PUG, il Piano Urbanistico Generale”.

Sono i capigruppo del centrodestra (Patrizia Barbieri, civica centrodestra Barbieri Sindaco – Trespidi con Liberi, Sara Soresi, Fratelli d’Italia, Luca Zandonella, Lega) ad annunciare le due raccolte di firme necessarie per convocare gli organi di Palazzo Mercanti. “A fronte della disponibilità espressa alla consigliera Barbieri dall’Assessore competente a discutere del tema di Piazza Cittadella, non seguita però da una concreta convocazione di commissione – spiegano Patrizia Barbieri, Sara Soresi e Luca Zandonella – abbiamo provveduto alla raccolta firme, a cui si sono associati anche i colleghi di APP, nella comune constatazione che dopo le quanto meno confuse fasi di avvio, l’attuale e prolungato fermo del cantiere, con tutte le problematiche che questo comporta sulla vita cittadina, necessiti di un chiarimento ufficiale da parte dell’Amministrazione e di un confronto nell’aula consiliare”.

I capigruppo del centrodestra non si fermano qui e hanno provveduto anche a presentare una richiesta di audizione in consiglio comunale dei tecnici che hanno redatto il PUG, “ ai fini di una puntuale presentazione della proposta di piano che sia utile alla discussione su quello che è il principale strumento di pianificazione per lo sviluppo della città”. “Non condividiamo – spiegano Barbieri, Soresi e Zandonella – la convocazione, come invece ha deciso la maggioranza, della sola commissione consiliare n. 2 senza prima avere proceduto ad una presentazione dettagliata in favore di tutti i consiglieri. Solo successivamente potranno seguire le commissioni nelle quali sottoporre domande e richieste di chiarimento al fine di giungere all’approvazione del documento in modo consapevole e condiviso”.

“Tutte le volte – concludono i capigruppo del centrodestra anche a nome dei colleghi consiglieri – ci troviamo ad inseguire le pratiche causa l’ermetismo dell’Amministrazione e della maggioranza, un atteggiamento che non tanto e non solo svilisce l’impegno dei consiglieri di opposizione impedendo loro di svolgere appieno la propria funzione, ma soprattutto non permette quel confronto che è necessario per costruire qualcosa di condiviso e utile per la nostra città e per i piacentini”.




Trespidi (Liberi) su piazza Cittadella: “Scempio e vergogna. Silenzio inaccettabile del Comune”

“Ho presentato una richiesta di accesso agli atti per conoscere la corrispondenza intercorsa tra il Comune di Piacenza e la società Piacenza Parcheggi a partire dalla consegna del cantiere fino a oggi. Il termine di risposta era di una settimana, ma a dieci giorni dalla richiesta non è pervenuto alcun riscontro. Un silenzio inaccettabile, che alimenta ulteriori dubbi su una vicenda già avvolta da troppe ombre”.
Così il consigliere comunale Massimo Trespidi (Liberi) interviene sul futuro parcheggio interrato di piazza Cittadella, tema che ha suscitato un acceso dibattito negli ultimi mesi.
“Da metà novembre il cantiere di piazza Cittadella risulta ancora fermo, nonostante i lavori sarebbero dovuti partire all’inizio di settembre. L’aggiornamento contrattuale sottoscritto nei mesi scorsi tra il Comune e il concessionario privato, forse non a caso, non prevede alcuna penale in caso di ritardo. Nelle scorse ore, alcuni operai della ditta incaricata si sono presentati sul posto per trasportare un mezzo tecnico, ma nulla di più. Sono trascorsi circa 100 giorni di immobilismo assoluto, con un’area lasciata in condizioni di abbandono. Nel frattempo, la società Gps – Piacenza Parcheggi, che dovrebbe costruire l’opera, continua a incassare gli introiti derivanti dalla gestione delle strisce blu in città, grazie a un accordo con l’ente pubblico che prevede la realizzazione contestuale della maxi infrastruttura” prosegue Trespidi.
“La situazione è vergognosa: le radici degli alberi abbattuti tra mille polemiche a inizio novembre non sono state nemmeno smaltite, mentre la strada che costeggia il cantiere è dissestata e piena di buche. Oltre ai danni economici subiti dai commercianti della zona e alla viabilità compromessa, ora si aggiunge anche l’assenza totale di manutenzione viaria, aggravando ulteriormente il disastro urbanistico in corso”.
Perciò l’esponente di minoranza chiede “risposte chiare e immediate dall’amministrazione comunale: “perché il cantiere è fermo? Quali azioni si intendono adottare per garantire la ripresa dei lavori e la tutela dei cittadini e dei commercianti? La trasparenza e il rispetto degli impegni presi con la città non possono più attendere”.

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Soresi sui passi carrai: “Il Comune impone l’automazione”

“Il rinnovo dell’autorizzazione dei passi carrai sta sollevando una serie di problemi. Successivamente alla mia interrogazione di qualche settimana fa, sono stata contattata da geometri, amministratori di condominio e cittadini che evidenziano altre due problematiche: non esiste una modalità chiara ed univoca per la misurazione ed il Comune, di fatto, impone l’automatizzazione dei cancelli/portoni”, così Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, che torna sul tema passi carrai per chiedere ulteriori precisazioni all’Amministrazione.
“Come emerso qualche settimana fa – afferma la capogruppo – per il rinnovo dell’autorizzazione sono richiesti una serie di documenti e misurazioni di vario tipo, che non tutti sono in grado di svolgere autonomamente e, per questo motivo, molti cittadini si stanno rivolgendo a tecnici qualificati, sopportando una spesa di circa 300/400 Euro. Il punto è che gli stessi tecnici lamentano come non vi sia un Regolamento che disciplini, in modo univoco e chiaro, le modalità di identificazione dell’accesso/passo carrabile e di misurazione della larghezza: non è infatti chiaro se la misura da fornire al Comune di Piacenza sia quella corrispondente all’accesso carrabile o quella comprensiva degli scivoli di abbassamento marciapiede”.
“Nella città di Piacenza – osserva Soresi – ci sono casi in cui è richiesto un pagamento corrispondente alla larghezza dell’accesso in area privata ed altri in cui invece è richiesto il pagamento corrispondente alla larghezza dell’area comprensiva anche degli scivoli laterali. Questo avviene perché Piacenza è sguarnita di apposita regolamentazione che, invece, è esistente in altri Comuni italiani (es. Comune di Rimini) dove, appunto, risulta chiara la modalità di misurazione”.
“Vi è poi un ulteriore problema, sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia: nella lettera pervenuta ai cittadini si fa espresso riferimento al fatto che <>. Ebbene, considerando che a Piacenza sono pochissime le abitazioni dove i cancelli/portoni sono arretrati di mt 5 dal limite della proprietà pubblica, questo significa che – in assenza di automatismo – non sarà possibile presentare la domanda di autorizzazione per il passo carraio, con le relative conseguenze (impossibilità di impedire la sosta). Il risultato è allora quello di imporre a tantissimi piacentini di automatizzare i propri cancelli/portoni, per una spesa che si aggira intorno ai 2.000,00 Euro circa, senza contare l’obbligo di manutenzione annuale (per circa 150,00 Euro all’anno) e la corposa documentazione richiesta ai fini dell’automatizzazione”.
“Insomma – prosegue la capogruppo – di fatto, si sta ponendo tantissimi cittadini di fronte alla seguente alternativa: affrontare una spesa di circa 2.500,00 euro (oltre spese annuali) o rinunciare alla richiesta di passo carraio, con la conseguenza che, non potendo più impedire la sosta di fronte al proprio accesso, molti piacentini posteggeranno lungo la carreggiata, accrescendo ulteriormente il problema parcheggi che già attanaglia la nostra città”.
Soresi ha dunque presentato un’interrogazione per chiedere all’Amministrazione di provvedere alla redazione di un Regolamento che disciplini, in modo univoco e chiaro, le modalità di identificazione dell’accesso/passo carrabile e di misurazione della larghezza e per domandare alla stessa di modificare il modulo di richiesta apertura/rinnovo passo carraio eliminando il riferimento all’obbligo di automatismo per i cancelli/portoni che non risultino arretrati di mt 5 dal limite della proprietà pubblica.




Giampaolo Maloberti aderisce a Fratelli d’Italia

Dopo la mancata ricandidatura di Giampaolo Maloberti alle elezioni provinciali dello scorso settembre, era ormai chiaro che la lunga liaison fra l’esponente del mondo agricolo piacentino (e consigliere comunale a Rivergaro) e la Lega fosse finita. Si aspettava solo l’ufficializzazione del divorzio che è arrivata oggi con un comunicato di Fratelli d’Italia che conferma il passaggio di Maloberti al partito della Meloni.
“Nel mese di gennaio ha avanzato la propria richiesta di adesione al nostro movimento politico Giampaolo Maloberti, consigliere comunale di Rivergaro, il quale ci ha rappresentato di avere maturato nell’ambito della sua lunga militanza politica il convincimento di trovare in Fratelli d’Italia la sua casa naturale. Per questo motivo, previe le valutazioni degli organismi di partito competenti, è con entusiasmo che siamo ad accettare la sua istanza, consapevoli del suo ruolo storicamente propositivo nel mondo agricolo nelle sue varie articolazioni” . Questa la nota del Coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia.