In provincia meno morti e feriti sulle strade. Numeri in aumento invece a Piacenza città

Nel 2023 gli incidenti stradali in provincia di Piacenza sono aumentati del 3,36% rispetto all’anno precedente, passando da 1041 a 1076. E’ calato invece del 19,23% il numero dei morti sule strade provinciali rispetto al 2022 e dell’1,33% quello dei feriti, scesi a 1338 contro 1 1356.  Sono i dati emersi dall’odierna riunione dell’Osservatorio provinciale per il monitoraggio degli incidenti stradali, convocata dal prefetto di Piacenza, Paolo Ponta, per fare il punto sulle ultime attività e la pianificazione di nuove strategie di prevenzione e contrasto.

Questo trend viene confermato secondo i dati disponibili, anche nel 2024, con l’eccezione del comune capoluogo, ove invece si registra un aumento dell’11% con la rilevazione di 5 incidenti mortali e l’incidenza prevalente delle violazioni in tema di limite di velocità soprattutto da parte di vetture private.

Complessivamente le cause degli incidenti stradali sono riconducibili soprattutto a un errata condotta di guida come la distrazione, all’eccesso di velocità e al mancato rispetto della precedenza.

Il prefetto ha messo in evidenza al riguardo la recente giurisprudenza che ha complicato l’opera di prevenzione mediante rilevazione da remoto. “Tuttavia, nelle more di auspicati interventi legislativi, la posizione dell’Amministrazione resta ferma sull’equivalenza tra omologazione e approvazione dell’apparecchiatura”.

Gli Enti proprietari delle strade hanno illustrato le opere di manutenzione realizzate ed in corso di svolgimento, soprattutto nei punti della circolazione che si sono rilevati più pericolosi. L’ANAS ha messo in evidenza come la presenza di cantieri sulla S.S. 45, prescelta dai motociclisti per la presenza di molte curve, ha determinato una diminuzione relativa degli incidenti, a causa della indotta riduzione della velocità.




Nuovo giro di vite della questura di Piacenza contro le bande giovanili

La questura di Piacenza, guidata dal dottor Ivo Morelli, continua a “marcare stretto” i gruppi di giovani autori di svariati episodi di criminalità sul territorio cittadino. Questa mattina, in conferenza stampa, sono stati presentati i risultati di questo nuovo “giro di vite” messo in atto dalla polizia e che ha portato nel suo complesso a nove arresti,  l’emissione di una misura cautelare, trenta denunce, dodici perquisizioni, tre sorveglianze speciali, dodici misure di prevenzione  oltre alla chiusura di due attività ed al sequestro di dodici fra armi ed oggetti atti ad offendere e di 789 grammi di stupefacente (hashish, cocaina, oppiacei, benzodiazepine).

La volontà chiaramente espressa dai vertici di viale Malta è quella di “fermare i giovani” prima che sia troppo tardi, cercando di evitare che le devianze di oggi si trasformino, domani, in vere e proprie forme di delinquenza senza più ritorno. E’ lo stesso spirito con cui, lo scorso anno, vennero emessi una quarantina di Daspo o di altre misure di prevenzione: dei giovani coinvolti solo un paio hanno continuato sulla strada della criminalità mentre la gran parte ha scelto di rispettare le norme penali e quelle di convivenza civile.

«Non siamo davanti a delle baby gang organizzate gerarchicamente – ha sottolineato il questore – ma a gruppi numericamente variabili. Li seguiamo in maniera continuativa, monitorandoli anche sui social».

Si tratta di gruppi talvolta piccoli, talvolta che raggiungono anche la quindicina di persone ma in cui a commettere veri e propri reati sono generalmente pochi «quattro o cinque litigano e quindici riprendono con il telefonino».

Alla base di tutto ci sono faide fra gruppi etnici, magari nate proprio per qualche parola o commento di troppo su Instagram o YouTube o per una spallata od uno spintone fuori da scuola.  Da una parte c’è un gruppo di giovani egiziani, dall’altra – a seconda della situazione – un gruppo di tunisini ed uno di marocchini, ma non mancano neppure altre etnie e fra i partecipanti ci sono anche italiani. Sono tutti maggiorenni, seppure molti lo siano diventati da poco. Alcuni fra gli stranieri sono nati in Italia e sono tutti regolarmente presenti sul territorio nazionale.

Le indagini della polizia sono partite in seguito ad una serie di accoltellamenti avvenuti a cavallo fra giugno e luglio dello scorso anno fra i giovani egiziani ed i tunisini sia per il predominio delle piazze d spaccio sia per questioni di “mancato rispetto”. Grupp, un i di circa 20 egiziani hanno preso d’assalto i “concorrenti” con coltelli e anche machete. Un egiziano 22enne, considerato il leader del gruppo la “banda” è stato arrestato ben tre volte nel giro di un mese, due da parte della polizia per spaccio ed una da parte della polizia locale per lesioni aggravate ai danni di un marocchino (ed è attualmente sottoposto a divieto di dimora in provincia di Piacenza). E’ peraltro coinvolto nell’indagine per corruzione e spaccio a carico di due medici di base, uno dei quali arrestato lo scorso agosto.

In una catena di azioni e vendette, i tunisini avevano risposto ai rivali con altrettanta brutalità ed il loro “capo”, un pluripregiudicato trentacinquenne, era finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio ai danni di un giovane egiziano accoltellato con un fendente al petto a luglio del 2024. Un episodio originato da un precedente accoltellamento, avvenuto in via Colombo, poche ore prima, ad opera di due egiziani ai danni di  tunisino. Nella giornata odierna a carico del tunisino è stato notificato un provvedimento di sorveglianza speciale per 18 mesi con obbligo di soggiorno a Piacenza.

Gli uffici della questura piacentina hanno collaborato strettamente fra loro, partendo dalle denunce recepite dall’ufficio prevenzione generale, dai riscontri sul campo delle Volanti e dalle successive indagini della Squadra Mobile, nonchè dalla collaborazione con le altre forze dell’ordine fra cui carabinieri e polizia locale. In totale sono stati ricostruiti sette accoltellamenti, di cui tre qualificati come tentato omicidio. Su un ottavo accoltellamento sono invece intervenuti i carabinieri.

Un locale di barberia che fungeva da base per i tunisini è stato chiuso dal Comune, nei mesi estivi, per lungo tempo, su richiesta dell’Ausl. Addosso al proprietario del negozio e nel retro, a terra, era stata trovata droga.

E’ stato anche effettuato un attento monitoraggio dei social ed in particolare di YouTube ed Instagram, entrambi utilizzati per dare risalto ai vari episodi avvenuti in città ad opera di queste pseudo bande. E’ stata richiesta la chiusura dei profili di un trapper di origine egiziana indagato a luglio come mandante di uno dei tentati omicidi, quello avvenuto in via Colombo a colpi di machete. Il fendente diretto al volto aveva colpito un giovane connazionale fortunatamente “solo” ad un braccio riportando comunque ferite giudicate guaribili in 60 giorni. Prima dell’aggressione il trapper aveva pubblicato una storia in cui si mostrava con due machete in mano, inviando minacce proprio al ferito. Alcuni suoi video su YouTube, ben fatti tecnicamente, mostravano armi e droga e questo gli è valso una denuncia per istigazione a delinquere.

Nota stampa dei capigruppo in consiglio comunale Patrizia Barbieri, Sara Soresi e Luca Zandonella

“Un plauso alle nostre Forze dell’ordine e in particolare alla Questura per l’importante operazione di contrasto alle baby gang condotta nei giorni scorsi a Piacenza. Un intervento che dimostra come il fenomeno sia reale, preoccupante e sempre più dilagante anche nella nostra città.
Occorre prendere atto del fallimento di un modello di società fondato sull’eccesso di tolleranza, permissivismo e sulla minimizzazione – o addirittura negazione – dei problemi.
Per questo accogliamo ora positivamente il comunicato del Sindaco, con il quale finalmente prende atto dell’esistenza di un fenomeno che, solo due anni fa, minimizzava declassandolo alle semplici “ragazzate” messe in atto da “gruppetti di giovanissimi”.
Purtroppo non è così: non si tratta di percezione, e questo avevamo avuto già modo di evidenziarlo durante il post covid, non siamo di fronte a semplici gruppi di ragazzi sbandati, ma ad una realtà che si è strutturata, con dinamiche precise e, in molti casi, finalità criminali; a gruppi di ragazzi, per lo più stranieri, che spesso non hanno alcuna intenzione nè di integrarsi nè di reinserirsi nella comunità civile.
Sono assolutamente lodevoli ed utili le iniziative nelle scuole ma di fronte a questa realtà è necessario cambiare approccio ed investire in politiche di prevenzione non solo dando soldi alle cooperative, ma investendo di più sugli oratori e su quei progetti di volontariato che operano concretamente ogni giorno con i giovani, costruendo sul territorio una rete di prevenzione essenziale. In questi anni, l’Amministrazione ha destinato ingenti risorse sul sociale, ma evidentemente poco ha fatto per prevenire il disagio giovanile ed il fenomeno delle baby gang. La sensazione è che l’amministrazione investa  grandi cifre su  progetti che poi si rivelano deludenti in termini di risposte al contrasto del disagio giovanile, e che quindi non portano alcun beneficio reale alla città.
Piacenza non può più permettersi di chiudere gli occhi di fronte a questo problema. Servono azioni concrete, sicurezza e prevenzione. Minimizzare non può più essere un’opzione.”




Ricca serie di eventi per ricordare Alberto Araldi, il carabiniere, il comandante partigiano, “un eroe vicino”

«Cerchiamo sempre eroi lontani. A me invece piacciono quelli di tutti i giorni, gli eroi vicini e Alberto Araldi è uno di questi». Cosa si è espresso questa mattina il comandante provinciale dei carabinieri di Piacenza, il colonnello Pierantonio Breda, durante la conferenza stampa indetta per annunciare le manifestazioni programmate in questo 2025 in occasione dell’80° dell’uccisione del sottufficiale dei carabinieri, eroe della Resistenza, noto con il nome di battaglia “Comandante Paolo”, medaglia d’oro al valor militare, alla memoria.  Alberto Araldi, nato a Ziano Piacentino (PC) il 18 gennaio 1912, si arruolò nell’Arma nel 1930 per poi, all’indomani del’8 settembre del ’43, aderire al movimento clandestino di resistenza. Già dal dicembre dello stesso anno entrò a far parte della I Divisione Piacenza (retta dal Ten. CC Fausto Cossu, altro valoroso partigiano che dopo il servizio nell’Arma, ha svolto la professione di avvocato del Foro di Piacenza), assumendo dapprima la qualifica gerarchica partigiana di “Capo Distaccamento” e poi di “Comandante di Brigata”. In quella veste, memorabili furono le sue imprese. Un eroe ma anche, si direbbe oggi, un personaggio cinematografico. Specialista nel sottrarre armi ai nazifascisti, compiva le sue azioni tramite camuffamenti che gli consentivano di entrare nelle polveriere nemiche, depredandole di armi e munizioni (si calcola che abbia rubato almeno due mila proiettili). Azioni spregiudicate, ai limiti dell’immaginazione, che gli valsero l’ammirazione sia dei colleghi sia di gran parte della popolazione, ma anche l’odio e il sentimento di vendetta da parte dei nazifascisti.

Come è stato ricordato stamane, con l’inizio del 1945 la resistenza stava vivendo un momento critico con molte brigate costrette a sciogliersi e a disperdersi. Proprio per dare un segnale e far capire che invece i partigiani c’erano ancora e non erano domi, Araldi progettò di catturare il capo della brigata nera, il comandante fascista. Si lasciò ingannare da un falso informatore e mora per fucilazione il 6 febbraio 1945.

Il colonnello Breda, le istituzioni del territorio rappresentate dal sindaco di Piacenza Katia Tarasconi e dal sindaco di Borgonovo e presidente della Provincia Monica Patelli, le associazioni dei partigiani, l’ufficio scolastico regionale, l’Archivio di Stato rappresentato dal direttore Anna Riva, l’Associazione nazionale carabinieri in congedo e il Teatro  Gioco Vita, hanno presentato le numerose iniziative programmate per valorizzarne la figura di Araldi e per coltivarne la memoria. Ci sarà dunque un ricco calendario di eventi, molti dei quali rivolti ai giovani, con l’obbiettivo di raccontare loro un eroe di questa terra, mosso da ideali di giustizia e di impegno civile.

La giornata clou sarà quella del 6 febbraio 2025  con il seguente programma:

ore 09:30: Borgonovo Val Tidone, approfondimento storico con i ragazzi delle scuole medie curato da ANPI – Sez. di Borgonovo Val Tidone/Ziano Piacentino.

ore 11:00: Borgonovo Val Tidone (PC), cerimonia commemorativa presso il monumento all’eroe eretto al cimitero;

ore 12:00: in Borgonovo Val Tidone (PC), intitolazione della sede dell’Associazione nazionale Carabinieri di Borgonovo Val Tidone all’eroe;

ore 15:30: Piacenza – Palazzo Farnese, inaugurazione della mostra dedicata al Brig. Araldi presso l’Archivio di Stato. L’allestimento, curato dall’Archivio di Stato in collaborazione con l’Istituto di storia contemporanea di Piacenza e alcuni Istituti superiori della Provincia di Piacenza, sarà poi meta di visite da parte delle scuole, nell’ambito di un progetto di valorizzazione già avviato dall’Ufficio Scolastico Provinciale.

Il 23 aprile 2025, ore 10:30, in Piacenza, presso il Teatro dei Filodrammatici, a cura dell’Istituto di storia contemporanea di Piacenza e del Teatro Gioco Vita, verrà realizzata una giornata didattica che prevede la presentazione del libro di Adrea Galli “I carabinieri per la libertà. L’Arma nella Resistenza, una storia mai raccontata” e lo spettacolo teatrale “Siamo i ribelli della montagna” sulla vita del Brig. Araldi.

A maggio, a cura dell’Ufficio Scolastico Provinciale, si terrà la presentazione degli elaborati svolti dagli studenti piacentini che hanno visitato la mostra sul Brig. Araldi allestita presso l’Archivio di Stato.

Il 5 giugno 2025, a Piacenza, presso  Palazzo Farnese, vi sarà la chiusura della mostra dedicata al Brig. Araldi, nel giorno di anniversario di fondazione dell’Arma. I pannelli, i video, i podcast presenti nella mostra sono tutti stati elaborati e preparati dagli studenti dell’istituto Cassinari, del liceo Gioia e del Volta di Castel San Giovanni. Sono state effettuate ricerche negli archivi (da quelli dell’ospedale militare a quelli anagrafici) e sono stati intervistati due fra gli ultimi testimoni di quei giorni: il centenario Cesare Po che vive a Milano ma che sarà presente all’inaugurazione, che era uno degli uomini della brigata del Comandante Paolo e Maria Albasi, oggi novantenne ma che all’epoca era solo una bambina e che, forse inconscia del pericolo, “sgambettava” fra i partigiani portando loro biglietti e batarö. Grazie ai loro vividi ricordi i visitatori della mostra potranno immergersi nella quotidianità dei partigiani e di chi li sosteneva.

«Siamo orgogliosi di ospitare la mostra – ha detto il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi – e collaborare nel fare conoscere una figura come quella di Araldi, un  esempio alle giovani generazioni: fra tanta bruttura e cattiveria abbiamo anche belle cose».

Monica Patelli ha sottolineato l’importante collaborazione fra il suo comune e l’Associazione nazionali carabinieri la cui sede è ora collocata al piano terra della Rocca Comunale «soddisfando così il loro desiderio di essere vicini alla gente e ben visibili a chi passa». La nuova sede sarà dedicata proprio ad Araldi.

All’organizzazione delle iniziative hanno collaborato con il comando provinciale dei carabinieri le Amministrazioni Comunali di Borgonovo Val Tidone e Piacenza, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Piacenza, l’Archivio di Stato di Piacenza, l’Istituto di Storia Contemporanea di Piacenza, il Teatro Gioco Vita, ANC, ANPI e ANPC.

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Dichiara di trasportare solvente ma era benzina. Camionista denunciato dalla Guardia di finanza

I militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Piacenza, nel corso dei quotidiani controlli sul territorio hanno notato un’autocisterna, che transitava sulla tangenziale di Fiorenzuola D’Arda in direzione Piacenza. Hanno quindi deciso di sottoporre a controllo, il mezzo pesante. Il conducente italiano ha esibito una scarna documentazione di trasporto, apparentemente regolare, ed ha dichiarato di trasportare “solvente” che, in quanto tale, non è soggetto alla normativa fiscale che disciplina la circolazione di prodotti energetici sottoposti ad accisa.

Analizzando però i documenti, anche grazie al supporto delle banche dati in uso al Corpo, è emerso che il carico era destinato ad un soggetto inesistente. I finznaieri hanno eseguito ulteriori approfondimenti sul posto e prelevato alcuni campioni per la misurazione della densità del prodotto. E’ cosa emerso che si trattava  di benzina per autotrazione, commercializzata illecitamente in evasione d’imposta. Il carburante era stato mescolato con alcuni diluenti per mascherarne il caratteristico odore.

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato 25 tonnellate di benzina, pari ad oltre 35.000 litri, fraudolentemente sottratta al pagamento delle accise e potenzialmente pericolosa, in quanto alterata. I Finanzieri hanno anche sottoposto a sequestro cautelare il rimorchio, il traino e la cisterna utilizzati per trasportare il prodotto mentre il conducente è stato denunciato alla procura della Repubblica di Piacenza per il reato di “Sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sugli prodotti energetici”.

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Soresi (FdI): “Via dei Pisoni a Piacenza è diventata la strada del degrado”

“Sotto passaggio sporco, angusto, utilizzato spesso come latrina. Cartelli abbattuti ed adagiati sul marciapiede. Autoveicoli completamente distrutti, uno dei quali utilizzato, in alcuni casi, per consumare rapporti sessuali (tanto che spesso, appena al suo esterno, si rinvengono preservativi usati, fazzoletti ecc.). Rifiuti di vario genere (indumenti, lenzuola, ombrelli, addirittura un carrello) abbandonati al fianco del marciapiede e non rimossi da mesi”.

“Questo, afferma Sara Soresi – capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale – è il triste “spettacolo” in cui mi sono imbattuta incontrando alcuni abitanti della zona che, giustamente, lamentano il degrado dell’area ed il senso di totale abbandono dell’intera zona”.

La capogruppo ha depositato interrogazione orale per chiedere all’Amministrazione di provvedere alla pulizia del sotto passaggio, alla raccolta dei tanti rifiuti presenti, alla re-installazione dei cartelli abbattuti ed alla rimozione degli autoveicoli in evidente stato di abbandono.

“Capisco – osserva Soresi – che la zona sarà oggetto di riqualificazione, ma non si può certo pensare di tollerare una simile situazione di degrado fino a quella data (che, attualmente, nemmeno si conosce). Auspico, pertanto, un pronto intervento”.

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Caso Almasri: per gli avvocati penalisti italiani l’iscrizione di Meloni e dei ministri nel registro delle notizie di reato “non era un atto dovuto”

Resta alta la tensione intorno all’iscrizione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni (nella foto durante un comizio a Piacenza), del ministro della Giustizia Carlo Nordio, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nel registro delle notizie di reato in seguito alla denuncia dell’ex politico ed avvocato Luigi Li Gotti. Come è noto la decisione presa dal procuratore della Repubblica di Roma, Francesco Lovoi, è stata difesa dall’associazione dei magistrati ANM che l’ha definita “un atto dovuto”. Contro questa tesi ora però si schiera nettamente l’L’Unione della Camere Penali Italiane, l’associazione degli avvocati penalisti a cui aderiscono 128 Camere Penali territoriali per un totale di più di 10.000 legali.

Il presidente Francesco Petrelli ha diffuso una nota in cui sottolinea la pericolosità, per gli equilibri dello Stato, di questa iscrizione:

«In un momento in cui è già altissima la tensione fra politica e magistratura apprendiamo con preoccupazione di una iniziativa giudiziaria che vede indagati i vertici del governo per favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda della liberazione del comandante libico Almasri. Non conoscendo nel merito le ragioni dell’iscrizione non è allo stato possibile comprendere ove la procura romana individui il limite fra il legittimo esercizio della discrezionalità politica esposta al solo sindacato dell’opinione pubblica e dall’elettorato ed il controllo di legalità, fermo restando che anche la eventuale violazione di un trattato internazionale cui lo stato italiano debba ottemperare non può essere oggetto di una azione giudiziaria da parte della magistratura.
Risulta pericoloso per gli equilibri dello Stato che, mentre si devono ancora accertare gli effettivi limiti e la correttezza dell’azione politica del Governo davanti al Parlamento,  si intervenga da parte del potere giudiziario con un’azione davvero eclatante che rischia di innescare ingiustificatamente un ulteriore motivo di tensione e di conflitto».

Ancora più interessante è però la nota scritta dalla Giunta dell’Unione Camere Penali Italiane in cui si spiega, con i dovuti riferimenti normativi, perché l’iscrizione di Meloni e dei suoi ministri non sarebbe affatto automatica e quindi dovuta a prescindere. Un’interpretazione che smentisce nettamente quanto sostenuto dai rappresentanti dei magistrati.

Il capolavoro dell’ingiustizia è di sembrare giusta senza esserlo

«Come chiarito fin dal 2009 dalle Sezioni Unite dalla Suprema Corte di Cassazione, con la famosa sentenza “Lattanzi”, l’obbligo del Pubblico Ministero di iscrivere una notizia di reato e il nome dell’indagato nel relativo registro sorge solo a fronte di una notizia “qualificata” e non in presenza di qualunque esposto, denuncia o querela. Il principio è stato recepito dal legislatore, che con la riforma “Cartabia” nel 2022 ha modificato l’articolo 335 del Codice di Procedura Penale, prevedendo che si debba trattare “di un fatto, determinato e non inverosimile riconducibile in ipotesi a una fattispecie incriminatrice” e per il quale “risultino” “indizi” a carico “della persona alla quale il reato è attribuito”.

Sul punto si era ampiamente diffusa anche la nota “circolare Pignatone” del 2 ottobre 2017”, che escludeva “iscrizioni automatiche basate su una lettura meccanica della normativa” che poterebbero ad “attribuire impropriamente alla polizia giudiziaria – o addirittura al privato denunciante – il potere di disporre in ordine alle iscrizioni”.

Dunque il pubblico ministero è onerato di verificare se le condotte descritte nell’eventuale esposto possano essere ritenute, anche solo astrattamente, penalmente rilevanti, e ove questo giudizio dia esito negativo, non deve procedere ad alcuna iscrizione.

La legge costituzionale numero 1 del 1989 che prevede poi, per i reati che si ipotizza siano stati commessi dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dai Ministri nell’esercizio delle loro funzioni, l’obbligo di avviso alle persone interessate e la Trasmissione al Tribunale dei Ministri, deve ovviamente essere letta alla luce della regola generale.

Ne discende che non esistono automatismi. A nessuno può sfuggire che, ogni interpretazione contraria, oltre a contraddire la legge, darebbe luogo ad esiti paradossali; la più insensata, infondata e fantasiosa denuncia dovrebbe dare luogo alla costituzione di un Tribunale dei Ministri, composto da tre magistrati, e determinare l’avvio di un’attività di indagine.

Sorprende, dunque, la lettura data dall’ANM alla scelta da parte del Procuratore di Roma di iscrivere nel registro delle notizie di reato la Presidente del Consiglio, il Ministro della Giustizia, il Ministro dell’Interno e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, secondo cui si sarebbe trattato di “atto dovuto”.

Malgrado quanto sostenuto dal sindacato delle toghe, non è dovuta l’iscrizione di una notizia che non abbia un minimo di fondamento e tale valutazione spetta, appunto, al Pubblico Ministero.

L’8 agosto dell’anno scorso, l’On. Roberto Giachetti ha presentato un esposto-denuncia contro il Ministro Nordio e i sottosegretari Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari, ritenuti responsabili di condotte omissive in relazione ai 65 suicidi di detenuti all’interno degli istituti di pena. Qualcuno ha avuto notizia che il Procuratore di Roma li abbia inscritti nel registro degli indagati e abbia trasmesso gli atti al Tribunale dei Ministri previo avviso agli interessati? Sarebbe istruttivo conoscere il pensiero dell’ANM a riguardo.

Insegnava Platone: “Il capolavoro dell’ingiustizia è di sembrare giusta senza esserlo”.

Almeno per questa volta il capolavoro però, per quanto ci si sforzi, non pare sia riuscito».




Incidente a Villò: grave una donna

Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 29 gennaio, nei pressi di Villò, frazione di Vigolzone, si è verificato un grave incidente stradale lungo la Statale 654 di Val Nure. Una donna di 68 anni, residente a Ponte dell’Olio, ha improvvisamente perso il controllo della sua auto per cause ancora in fase di accertamento, finendo in un canale a lato della carreggiata.

Sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118, la Pubblica Assistenza Valnure e i vigili del fuoco di Piacenza, che hanno lavorato per estrarre la donna dall’abitacolo. Le sue condizioni sono apparse subito gravi, tanto da rendere necessario l’intervento dell’elisoccorso che l’ha trasportata in codice rosso all’ospedale Maggiore di Parma. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche gli agenti della Polizia locale dell’Unione Val Nure Val Chero, per i rilievi di legge.

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Strategie per rilanciare il turismo piacentino “vero volano economico”

Piacenza è di fronte a una sfida cruciale: rinnovare la propria attrattività turistica in un contesto globale complesso. Le chiavi per il successo sono diversificazione, collaborazione e innovazione. Ludovica Cella, presidente di Federalberghi Piacenza, sottolinea come le recenti crisi, dalla pandemia ai conflitti internazionali, abbiano cambiato profondamente le abitudini, colpendo soprattutto il turismo legato al business. A suo giudizio è necessario ripensare le strategie promozionali, non limitandosi alle eccellenze enogastronomiche, ma puntando su esperienze coinvolgenti e su una cooperazione tra enti pubblici, università, società sportive e istituzioni culturali per promuovere tutte le sfaccettature del territorio.

Raffaele Chiappa, presidente di Confcommercio Piacenza, condivide questa visione, evidenziando come il turismo sia una risorsa fondamentale. «Confcommercio è sempre stata un interlocutore centrale nello sviluppo turistico e ha creato un consorzio di promozione che ha portato manifestazioni come i Campionati Nazionali di Scherma, utili a promuovere il territorio e attirare investimenti».

L’architetto Giuseppina Maestri, che ha guidato il consorzio di promozione turistica, fin dalla sua fondazione, sottolinea il ruolo cruciale degli eventi come catalizzatori turistici. «I Wine Days di due anni fa, organizzati in collaborazione con l’Università Cattolica, come il Congresso dei giovani dottori commercialisti sono due esempi virtuosi di come Piacenza possa candidarsi ad essere luogo ideale per ospitare prestigiosi convegni nazionali ed anche internazionali. Abbiamo una posizione geografica perfetta e spazi unici e ricchi di storia come il Municipale, I Teatini, l’ex chiesa del Carmine a cui si affiancano strutture moderne e flessibili quali Palazzo XNL e Piacenza Expo. Grazie alla sinergia tra diversi settori, possiamo offrire esperienze complete ai turisti, che vadano oltre il semplice pernottamento».

Anche Roberto Carbonetti, presidente provinciale di FIPE, concorda sull’importanza del turismo per l’economia locale. «Dobbiamo lavorare insieme per sviluppare il turismo spirituale, il cicloturismo e altri segmenti. Piacenza, tappa della via Francigena, ha un grande potenziale, anche in vista del Giubileo. Eventi come il Tour de France, al pari dei percorsi mistici, possono generare non solo un incremento delle stanze vendute ma anche benefici diretti per la ristorazione e per il commercio locale».

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Secondo Ludovica Cella è fondamentale puntare sugli incontri sportivi, sul congressuale, sulle Fiere di Piacenza Expo per attirare flussi costanti e diversificati di visitatori e poi vanno ampliate le proposte adatte alle scolaresche, offrendo storia, cultura, sport ed esperienze. «I Campionati Nazionali di Scherma che a Piacenza saranno presenti per il quarto anno consecutivo sono un superlativo veicolo di promozione del territorio. Non solo portano nella nostra provincia quasi duemila persone per l’evento in sé, riempiendo alberghi, negozi, bar e ristoranti, ma sono anche un modo per far conoscere ciò che abbiamo da offrire, convincendo tanti a tornare. Questa è la strada da seguire».

Raffaele Chiappa assicura che Confcommercio è attivamente impegnata nel rendere Piacenza una città più attrattiva, collaborando con enti locali e organizzando manifestazioni di rilievo. Nonostante il contesto macroeconomico sfidante, si dice fiducioso: «Piacenza ha un enorme potenziale, dobbiamo solo saper cogliere i cambiamenti e trasformarli in opportunità reali. Noi siamo pronti ed aperti a collaborazioni. Ci auguriamo che anche altre associazioni e realtà del territorio vogliano affiancarci in questo cammino di sviluppo». Anche Chiappa ribadisce l’importanza del settore per il territorio «Siamo così convinti della centralità del turismo nello sviluppo della nostra provincia, che lo abbiamo scelto come tema centrale della nostra 80° Assemblea, che si svolgerà in forma pubblica la prossima primavera».




Problemi sulla linea ferroviaria fra Fiorenzuola e Fidenza: forti ritardi

I passeggeri del treno regionale 3915, diretto ad Ancona, nel tratto fra Fiorenzuola e Fidenza hanno sentito un fortissimo rumore, come se le carrozze avessero urtato contro delle pietre o dei manufatti in cemento. Il convoglio ha rallentato ed ha proseguito a velocità ridotta fino a giungere nella stazione di Fidenza dove è stato fermato per controlli tecnici. Dopo una ventina di minuti i passeggeri sono stati avvisati del fatto che il regionale era stato soppresso. Nel frattempo tutti i treni provenienti da Piacenza hanno accumulato forti ritardi per permettere la verifica ed il ripristino della linea: 15 minuti il treno 2459 per Bologna, 25 minuti l’Intercity 607.




Rubano in appartamenti in viale Dante. Arrestati dalla polizia

Arresto per furti in abitazione e tentate truffe ai danni di persone anziane.
Questa mattina di lunedì 27 gennaio 2025 le Volanti della questura di Piacenza, unitamente alla locale Squadra mobile, hanno proceduto all’arresto in flagranza di due cittadini extracomunitari, rispettivamente di anni 40 e 47, non residenti nella nostra provincia, per due furti in abitazione, di cui il secondo sventato dal tempestivo arrivo della polizia.
I malviventi, dopo aver realizzato il primo furto in un’abitazione in zona viale Dante Alighieri (sottraendo dall’appartamento diversi gioielli d’oro), hanno tentato di ripetere il colpo in un diverso edificio dello stesso quartiere.
In questa occasione, la donna che era presente nell’abitazione, sentendo che qualcuno stava tentando di introdursi in casa, ha immediatamente contattato il numero di emergenza consentendo alle Volanti di arrivare sul posto e bloccare immediatamente i due malviventi che alla vista dei poliziotti hanno tentato di allontanarsi velocemente.
Da un primo controllo all’interno della autovettura sono stati trovati strumenti di effrazione e, nascosta in un piccolo vano, la refurtiva del precedente furto che è stata mmediatamente restituita alla legittima proprietaria.
I due fermati, con precedenti per reati contro il patrimonio, sono stati atrestati e trattenuti nelle camere di sicurezza della questura in attesa del rito direttissimo.




Nessuna chiusura o accorpamento per le scuole piacentine

E’ stato scongiurato il rischio di chiusure e accorpamenti di istituti scolastici nel piacentino. La Regione Emilia-Romagna mantiene l’impegno per un dimensionamento scolastico che rispetti le peculiarità del territorio e garantisca un’offerta educativa di qualità, specialmente nelle aree più deboli, come diverse zone del piacentino. La Giunta regionale ha recentemente approvato una delibera che conferma la volontà di mantenere un sistema scolastico capillare, in grado di rispondere concretamente alle esigenze delle comunità e che salvaguarda, anche per l’anno scolastico 2025/2026, l’autonomia scolastica di tutti gli istituti piacentini e, di conseguenza, scongiura anche perdita di posti di lavoro.

Varie le prese di posizione, soddisfatte, da parte della politica, a partire da quella del consigliere regionale dem Luca Quintavalla: “Il nostro obiettivo è chiaro: crediamo che la scuola sia un presidio per la crescita culturale e sociale delle nostre comunità, perciò non può essere sacrificata su altari di scelte numeriche fatte a tavolino. Non possiamo permettere che il Governo Meloni continui a sottovalutare la specificità dei nostri territori. Queste scelte rischiano di danneggiare l’efficacia del nostro sistema scolastico, soprattutto in quelle aree dove le scuole sono già un punto di riferimento vitale per la comunità. Il dimensionamento scolastico deve essere sostenibile e garantire il diritto all’istruzione per tutti, senza penalizzare chi vive nelle aree più interne e con meno servizi”.

Quintavalla conclude: “Ringrazio in particolare l’Assessora regionale alla scuola Isabella Conti per l’impegno profuso nella difesa del nostro sistema scolastico. Un lavoro prezioso è stato svolto in sinergia con la Provincia di Piacenza, in particolare con la consigliera con delega alla programmazione scolastica e al diritto allo studio, Nadia Pompini, la quale ha presidiato con cura e attenzione gli sviluppi nel nostro territorio”.

La consigliera provinciale Pompini: “Tutela per territori fragili e livelli occupazionali”

“Accolgo con soddisfazione la conferma del numero di autonomie scolastiche per la provincia di Piacenza: è un’ottima notizia dal punto di vista della tutela delle zone fragili, per le quali la presenza delle scuole è elemento decisivo per il futuro, ma lo è anche per quanto concerne gli aspetti occupazionali e per quanto attiene all’efficacia del presidio scolastico dei territori”. Questo il commento della consigliera provinciale con delega a Programmazione scolastica e Diritto allo studio Nadia Pompini sulla delibera della Giunta regionale n. 63 del 23/01/2025 che – avvalendosi di quanto disposto dal Decreto-legge 16 gennaio 2025, n. 1 – deroga il dimensionamento scolastico per l’anno 2025-26.

“In relazione al rapporto tra studenti e autonomie scolastiche previsto dal MIM, il consuntivo del numero reale di studentesse e studenti della totalità dell’Emilia-Romagna – prosegue la consigliera Pompini – è risultato maggiore per migliaia di unità rispetto ai calcoli preliminari, scongiurando il rischio di accorpamenti. Per quanto strettamente concerne il nostro territorio, e soprattutto per le aree di montagna o meno densamente popolate, il raggiungimento dell’obiettivo di mantenere invariate le autonomie scolastiche consente di salvaguardare la qualità dei servizi e le forze a disposizione del sistema educativo, ma anche di tutelare più efficacemente l’accesso al diritto allo studio per le nostre ragazze e i nostri ragazzi”.




Morta Donatella Ronconi, presidente di Libertà

E’ morta, all’Hospice di Piacenza dove si trovava ricoverata, Donatella Ronconi presidente del gruppo editoriale Libertà. Nata a Cremona, aveva 83 anni. Nel 1967 aveva sposato Marcello Prati, uno dei due fratelli della storica famiglia di editori piacentini. Dalla loro unione nacque Enrica, prematuramente scomparsa nel 2015 a soli 46 anni. Mentre Ernesto seguiva la parte editoriale come direttore del quotidiano piacentino, Marcello si occupava invece dell’amministrazione dell’azienda. Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1981, Donatella Ronconi incominciò ad assumere un ruolo operativo nel gruppo editoriale. Con la morte del cognato Ernesto inizierà una vera e propria guerra fra i due rami della famiglia, con svariati colpi di scena, conquista e perdita del controllo del giornale e della televisione.

In un primo periodo venne nominato direttore (dalla Ronconi) Luigi Bacialli a cui seguì la nomina interna di Paolo Baldini (voluto dalla famiglia Prati). Una telenovela che si concluse nel 2000 con un’asta giudiziaria e con l’aggiudicazione del gruppo (dopo numerosi e costosi rilancio) da parte di Donatella Ronconi e della figlia Enrica, con la conseguente uscita di scena dei nipoti Filiberto, Leonardo e Francesca Prati e della cognata.

Nella compagine (con il 35%) entrò, come azionista di minoranza, il gruppo editoriale l’Espresso, che allora controllava svariati quotidiani locali e che fu un indispensabile tassello finanziario per l’aggiudicazione.

Direttore generale del gruppo fu per svariati anni Marco Zazzali, mentre Sandro Miglioli ha sempre giocato il ruolo di fidato consigliere. Alla direzione di Libertà la Ronconi chiamò Gaetano Rizzuto a cui successe Pietro Visconti mentre alla direzione di Telelibertá andò Nicoletta Bracchi. Questo fino allo scorso ottobre 2024 con la nomina del genovese Gian Luca Rocco a direttore di tutti i mezzi editoriali, quotidiano web e Tv.

La morte della figlia Enrica (che si occupava dell’innovazione del gruppo) causò un cambio di prospettive anche nel disegno del futuro di Libertà. Nel dicembre 2019 nacque la Fondazione Ronconi-Prati, ente del terzo settore senza scopo di lucro a cui andò in dote tutto il patrimonio dal gruppo immobiliare agli immobili ad una consistente dote finanziaria.

Le condoglianze del ministro Tommaso Foti

“Le più sentite condoglianze ai familiari di Donatella Ronconi, presidente di Editoriale Libertà e della Fondazione “Ronconi-Prati”, donna che ha saputo ben inserirsi e operare nel mondo dell’informazione. Estendo il mio cordoglio ai dipendenti e collaboratori di Libertà che, in ruoli diversi, ne hanno potuto apprezzare la dinamicità e la capacità manageriale.” Così Tommaso Foti, Ministro degli Affari europei, la coesione e il Pnrr commenta la dipartita di Donatella Ronconi.

Il cordoglio del presidente de Pascale e della Giunta per la scomparsa di Donatella Ronconi: “Imprenditrice innovativa e radicata nel territorio che ha saputo cogliere le sfide dell’informazione”

 “Il mondo dell’editoria perde una figura importante e un punto di riferimento”.

Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ricorda Donatella Ronconi, presidente di Editoriale Libertà e della Fondazione Ronconi-Prati, scomparsa oggi a 83 anni.

“Donatella Ronconi- aggiunge de Pascale- è stata un’imprenditrice carismatica e innovativa che ha guidato con tenacia il gruppo editoriale piacentino. Radicata nel territorio, ha saputo cogliere le sfide dell’informazione con sensibilità e coraggio. Anche a nome della Giunta regionale e di tutta la comunità emiliano-romagnola esprimiamo la nostra vicinanza alla sua famiglia, al gruppo editoriale Libertà e alla Fondazione Ronconi-Prati, a cui vanno le più sentite condoglianze”.

Il cordoglio del sindaco Tarasconi e dell’Amministrazione comunale per la scomparsa di Donatella Ronconi

 “Donatella Ronconi ha rappresentato, per la città di Piacenza, un modello e un punto di riferimento come imprenditrice tenace, coraggiosa e lungimirante, garante della professionalità e dei valori di un giornalismo strettamente orientato al territorio e alla comunità. Promotrice di innumerevoli iniziative culturali e di solidarietà, specchio di una profonda sensibilità, ha saputo guidare con solidità la storica azienda di via Benedettine attraverso le trasformazioni epocali che hanno segnato nel corso degli anni il settore dei media, difendendone sempre l’identità e il radicamento locale pur nell’aprirne gli orizzonti a nuove prospettive”.

Così il sindaco Katia Tarasconi rende omaggio alla presidente del Gruppo Editoriale Libertà ed esprime il cordoglio dell’Amministrazione comunale per la sua scomparsa, rimarcando inoltre “il carattere innovativo e il significato della Fondazione Ronconi Prati, da lei fortemente voluta anche nel nome dell’amata figlia Enrica, come emblema del senso di appartenenza e del legame inscindibile con Piacenza e il suo tessuto sociale. Sono certa che, nel ricordo, il suo impegno continuerà ad essere onorato”.

Scomparsa di Donatella Ronconi, il cordoglio della presidente Patelli e del Consiglio Provinciale

“Esprimo – insieme all’intero Consiglio Provinciale – profondo cordoglio per la scomparsa di Donatella Ronconi, presidente di Editoriale Libertà e della Fondazione Ronconi-Prati”. Questo il commosso ricordo di Monica Patelli, presidente della Provincia: “Donna di spiccata personalità e brillante imprenditrice, Donatella Ronconi è stata un carismatico punto di riferimento per il territorio sia per la costante attenzione dedicata dai media del Gruppo Libertà alle nostre comunità, sia per le competenze e le innovazioni editoriali alle quali si sono accompagnati risultati importanti e riconoscimenti prestigiosi. Passione e lungimiranza hanno sempre accompagnato le scelte di Donatella Ronconi anche nelle numerose iniziative a favore di arte e cultura e nella sensibilità dimostrata verso talenti e fermenti delle nuove generazioni, segno della sua capacità di guardare al futuro”.

Il cordoglio della Diocesi di Piacenza-Bobbio per la scomparsa di Donatella Ronconi presidente di Editoriale Libertà e della Fondazione Ronconi-Prati

La Diocesi di Piacenza-Bobbio esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Donatella Ronconi, presidente di Editoriale Libertà e della Fondazione Ronconi-Prati. 

Una donna con singolari doti umane e professionali, che ha saputo con determinazione e lungimiranza far crescere il gruppo Libertà, per garantire al nostro territorio e alle nostre comunità una comunicazione libera e indipendente, capace di valorizzare e dare voce al pensiero di tutti.

Per la Fondazione ha voluto un’attenzione filantropica e fin da subito l’Ente, partecipato dalle principali istituzioni del territorio, si è distinto attraverso il fattivo sostegno a varie iniziative in ambito sociale, culturale, solidale e formativo.

Donna di grande gentilezza e eleganza, ha incarnato una visione di imprenditoria femminile capace di uno sguardo sempre attento alla realtà presente del nostro territorio e aperto alle sfide del futuro.

A queste doti ha saputo aggiungere la forza e il coraggio per affrontare le circostanze famigliari e professionali attraversando il grande dolore per la scomparsa dell’amata figlia Enrica e continuando a donare alle persone intorno a sé – con particolare attenzione alla grande famiglia di Libertà – un sorriso amorevole. Quanto da lei seminato rimarrà sicuramente come eredità e servizio prezioso alla nostra comunità piacentina.

Scomparsa Donatella Ronconi, Il Cordoglio Di Paola De Micheli
“Voglio esprimere il mio cordoglio a tutti i lavoratori e giornalisti del gruppo Libertà per la scomparsa di Donatella Ronconi, presidente di Editoriale Libertà e della Fondazione “Ronconi-Prati”. Nel settore dell’editoria, cruciale per la nostra democrazia e la tenuta sociale del territorio, Donatella Ronconi e il gruppo che ha guidato hanno rappresentato un modello di riferimento. Capace di coniugare tradizione e innovazione, radici saldamente piantate nelle comunità e una visione sempre aperta al cambiamento. E’ stata l’editrice che ha traghettato una delle testate locali con maggiore storia del panorama nazionale attraverso le trasformazioni radicali degli ultimi due decenni, lo ha fatto con autorevolezza e lungimiranza, senza perdere una caratteristica fondamentale: l’attaccamento alla sua terra e ai lettori piacentini. A Donatella mi legava anche un’amicizia personale, iniziata grazie alla splendida figlia Enrica Prati che ci ha lasciato prematuramente: l’umanità e una profonda cultura hanno sempre ispirato in me una grande ammirazione. La sua eredità è un valore per tutto il nostro territorio e sono certa che sarà preservata negli anni a venire”. Sono le parole di Paola De Micheli, parlamentare piacentina del Partito Democratico

La senatrice Murelli (Lega): «Imprenditrice attenta alle innovazioni e alla cultura»

«Condoglianze ai familiari e una preghiera per una grande donna e imprenditrice che ha saputo affermarsi in un settore cruciale come quello dell’informazione». Lo dichiara la senatrice della Lega, Elena Murelli, ricordando le tante esperienze che hanno portato Donatella Ronconi a gestire il principale gruppo editoriale piacentino.

«Donna energica nel lavoro – continua Murelli – ma sempre attenta alle esigenze del territorio e di chi lo abita, seppe innovare il giornale Libertà prima, e in seguito la televisione e il quotidiano on line portandoli ad affrontare le sfide tecnologiche e sociali che avanzavano, con un occhio di riguardo per la cultura. Un’importante figura femminile nel mondo dell’impresa, un modello, che continuerà a vivere attraverso l’impegno della Fondazione Donatella Ronconi Enrica Prati».

Il Cordoglio di Confagricoltura Piacenza per la scomparsa di Donatella Ronconi

Confagricoltura Piacenza esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Donatella Ronconi, presidente di Editoriale Libertà e della Fondazione Ronconi-Prati.

È un giorno triste per tutta la comunità piacentina – sottolinea l’associazione degli imprenditori agricoli -. Siamo riconoscenti alla Presidente per la sua instancabile opera nel campo della comunicazione, per il forte messaggio di indipendenza di cui si è sempre fatta portatrice come editrice, imprenditrice e come donna. Mancherà tanto.

“Ha saputo guidare con grande lungimiranza e sapienza il gruppo Libertà – sottolinea il presidente Umberto Gorra – Sempre proiettata verso l’innovazione, ha parimenti lavorato affinché il suo gruppo editoriale potesse essere, oltre che punto di riferimento dell’informazione, anche l’ambito privilegiato del dibattito e del dialogo sullo sviluppo del territorio, dando voce alle diverse anime di questo stesso territorio che lei adorava per la sua ricchezza e per la sua poliedricità. Esprimiamo la nostra vicinanza alla sua famiglia, al gruppo editoriale Libertà e alla Fondazione Ronconi-Prati, a cui vanno le più sentite condoglianze”.

Scomparsa Donatella Ronconi, anche Cgil Piacenza si unisce al cordoglio. “Editrice lungimirante e generosa”

Anche la Camera del Lavoro – Cgil di Piacenza si unisce al lutto che colpisce la comunità piacentina tutta con la scomparsa di Donatella Ronconi, editrice e manager che ha dimostrato con atti concreti come la responsabilità sociale dell’agire imprenditoriale possa essere al centro delle azioni di impresa. La scelta di creare la Fondazione Ronconi-Prati permettendo alla comunità piacentina di godere dell’indipendenza di un bene immateriale, ma fondamentale come l’informazione libera e indipendente è una scelta coraggiosa, lungimirante e i cui frutti si vedranno anche nei decenni che verranno. Condoglianze alla famiglia e a Editoriale Libertà – a cui auguriamo di portare avanti l’esempio della Signora Ronconi nel migliore dei modi, contando sul confronto franco e leale di chi, come la Cgil, cerca di rappresentare chi lavora e ha lavorato per vivere.

Il cordoglio di Cna Piacenza per la scomparsa di Donatella Ronconi

“A nome di tutti i nostri associati, di tutta la nostra struttura dirigenziale e operativa – evidenziano il Presidente territoriale di CNA, Giovanni Rivaroli, e il Direttore Enrica Gambazza – esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa di Donatella Ronconi, esemplare imprenditrice che con competenza, intraprendenza e passione ha lungamente e brillantemente operato nel mondo dell’informazione e della comunicazione, come Presidente dell’Editoriale Libertà. Un ruolo non semplice svolto nel segno dell’equilibrio e dell’imparzialità, con la riconosciuta e apprezzata capacità di interpretare e riportare sugli organi d’informazione del Gruppo Libertà i bisogni e le istanze della nostra provincia, contribuendo in tal modo alla crescita e allo sviluppo del territorio. Esprimiamo la nostra vicinanza alla sua famiglia, al Gruppo Editoriale Libertà e alla Fondazione Ronconi-Prati, a cui vanno le nostre più sentite condoglianze”.

Il cordoglio del Piacenza Calcio

Il Piacenza Calcio, profondamente addolorato, piange la scomparsa di Donatella Ronconi, presidente del Gruppo Libertà e figura di rilievo del panorama culturale piacentino. La Società biancorossa si stringe in un forte abbraccio attorno alla sua famiglia e a tutto il Gruppo Libertà.

Si trasmette di seguito nota di cordoglio del Vicepresidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna Giancarlo Tagliaferri per la scomparsa della Presidente Donatella Ronconi

Il cordoglio di Giancarlo Tagliaferri vicepresidente dell’Assemblea legislativa ER

“Con animo particolarmente triste porgo le più sentite condoglianze alla famiglia per la scomparsa di Donatella Ronconi, Presidente editoriale di Libertà, nonché Presidente della Fondazione ‘Ronconi-Prati’.

Esprimendo anche il mio personale cordoglio a tutti i dipendenti del gruppo che quotidianamente ha raccontato e racconta Piacenza al mondo, voglio ricordare una volta di più le grandi qualità che hanno permesso a questa donna di affermare il gruppo editoriale che guidava nel difficilissimo mondo dell’informazione dei tempi contemporanei”. Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente dell’Assemblea legislativa Giancarlo Tagliaferri che si unisce al cordoglio generale per la scomparsa di Donatella Ronconi.