Arrestati 6 spacciatori attivi nella bassa piacentina

I carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda, nelle prime ore del 29 ottobre 2024, hanno eseguito misure cautelari nei confronti di 6 indagati (4 italiani e 2 stranieri) per traffico di stupefacenti. Per quattro di loro si sono aperte le porte del carcere mentre due sono finiti ai domiciliari.

Le indagini, sono iniziate nel giugno 2023 ad opera della stazione di Monticelli d’Ongina e della Sezione Operativa della Compagnia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Piacenza e si sono concluse nel dicembre 2023. Un  gruppo di spacciatori italiani, indiani ed albanesi si approvvigionava di cocaina, hashish e marijuana nelle piazze di spaccio gestite da magrebini situate nella campagna piacentina e poi smerciava la droga a consumatori del luogo o provenienti dalla vicina Cremona.

Sono state documentate numerosissime cessioni di stupefacente ed identificati altrettanti consumatori, di diverse età, sia uomini sia donne. Due pusher erano stati arrestati in fragranza nel dicembre del 2023, ed erano stati sequestrati circa 25 grammi di cocaina, 200 grammi di marijuana e circa 150 grammi di hashish oltre a quasi 10mila euro, ritenuti provento dell’attività illecita.




14 ragazzi del Raineri Marcora a Valencia. Da studenti Erasmus ad “angeli del fango”

«Siamo venuti a Valencia per lavorare come pasticceri, receptionist, nei maneggi ed invece ci siamo trovati nel bel mezzo di questa disastrosa alluvione». 

Per un gruppo di 14 studenti piacentini dell’istituto Raineri Marcora, e per due insegnanti che li accompagnano,  l’esperienza dell’Erasmus in Spagna si sta rivelando molto più complicata del previsto come ci ha raccontato una di loro, Nicole Perotti, diciotto anni.

«Abbiamo avuto davvero molta paura ma per nostra fortuna la zona in cui viviamo è a circa quindici chilometri dall’area colpita che si trova al di là dell’autostrada. Può sembrare incredibile ma qui da noi non è nemmeno piovuto. C’è stato e c’è ancora molto vento ma nessuna precipitazione».     

Anche i vostri genitori, a Piacenza,  si saranno preoccupati …

«Decisamente. Anche perché da lontano è difficile immaginare che una zona sia stata pesantemente colpita dalla Dana, con le precipitazioni di un anno concentrate in poche ore e le tante vittime e che un’altra area confinante non sia stata toccata. Viviamo in un collegio Universitario dove resteremo fino alla fine del periodo previsto, a metà novembre. Certo ora bisognerà capire se e quando tutta la città potrà tornare alla normalità, anche le aree colpite. Al momento ci stiamo informando sulla possibilità di andare a dare una mano».

Angeli del fango piacentini a Valencia? 

«Se fosse possibile lo faremmo molto volentieri. Tutta questa vicenda ci ha colpito profondamente. Qui è stato proclamato il lutto nazionale. Sono un po’ cambiate le prospettive di questa esperienza. Per questo, ad esempio, non abbiamo festeggiato Halloween. Davanti ad una tragedia come questa non ci sembrava davvero il caso»

Durante le fasi più critiche dell’emergenza cosa avete fatto?

«Siamo rimasti chiusi qui nel collegio universitario.  Quando la situazione è un po’ migliorata abbiamo fatto una scappata in un vicino supermercato a comprare bottiglie d’acqua che in realtà scarseggiavano, come molti generi di prima necessità. Adesso, pur rimanendo ancora l’allerta meteo, siamo usciti. Nei prossimi giorni vedremo. In tutto questo abbiamo avuto il costante supporto dei nostri professori, Luigi Pollini e Ludovico Lucarelli. Hanno sempre cercato di aiutarci ed essere presenti per tutti i nostri bisogni».

Un’esperienza forte per dei ragazzi così giovani. Quanti anni avete e che classe fate?

«Abbiamo praticamente tutti diciotto anni e siamo di quinta, oltre ad alcuni ragazzi di quarta agraria».

Cosa pensi vi porterete a casa da questo vostro Erasmus?

«In generale ci ha fatto crescere tutti, molto, sia a livello personale sia sotto il profilo lavorativo. Poi è successo quel che è successo e va beh… anche questo fa parte del diventare adulti».

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Operazione della polizia contro la criminalità giovanile. A Piacenza 2 arresti e 5 denunce

La Polizia di Stato di Piacenza ha partecipato alla vasta operazione della Polizia di Stato per il contrasto della criminalità minorile, coordinata dal Servizio Centrale Operativo e svolta dalle Squadre Mobili di 30 province italiane (nel periodo compreso tra il 25 il 30 ottobre).

La Squadra Mobile di Piacenza ha svolto (tra il 25 ed il 29 ottobre) indagini e approfondimenti specifici sul tema della criminalità giovanile locale, per poi organizzare servizi anche con il supporto delle Volanti e dell’Ufficio di Gabinetto della Questura, nonché del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e dell’Unità Cinofila della Guardia di Finanza di Piacenza.

Nel corso dei controlli sono state arrestate due persone maggiorenni, destinatarie di un ordine di carcerazione per rapina e di una custodia in carcere per maltrattamenti e lesioni, mentre cinque sono state le denunce in stato di libertà. Inoltre, sono stati identificate 121 persone (di cui 47 minorenni), controllati 30 i veicoli e 6 abitazioni.

Per quanto riguarda i sequestri, sono stati rinvenuti circa 3,5 kg di cannabinoidi (hashish, marijuana e piante) e 5 armi bianche, oltre ad una serra artigianale e dispositivi informatici.

Per quanto concerne i risultati più rilevanti nel tema del contrasto alla devianza giovanile, il 25 ottobre è stata eseguita una perquisizione alla ricerca di sostanza stupefacente a carico di un neo-maggiorenne ivoriano, sospettato di gestire un’attività di spaccio nella zona del Cheope a Piacenza, ove ogni mattina si radunano migliaia di studenti di scuole medie e superiori. Il ragazzo era stato monitorato nel corso di diversi appostamenti in quella zona, ma non era mai stato trovato in possesso di sostanza nonostante le segnalazioni dei cani antidroga. Si era verosimilmente disfatto della droga (trovata nei dintorni) approfittando della folla che lo circondava. Gli investigatori si sono appostati sotto la sua abitazione e lo hanno controllato, trovandolo in possesso di 35,1 g di hashish, un coltello ed il telefono cellulare, tutti sequestrati.

Lo stesso giorno, dopo prolungate ricerche pomeridiane e serali attraverso Squadra Mobile e Volanti, è stato rintracciato un  maggiorenne marocchino destinatario di ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Milano per rapina.

Il 26 ottobre sono stati svolti approfonditi controlli nelle zone della città con maggiore concentrazione di giovani, nonché diversi controlli in abitazioni sospette ed a carico di persone sottoposte agli arresti domiciliari. Nel pomeriggio di sabato i poliziotti hanno cercato di rintracciare un maggiorenne italiano, già fermato in alcune occasioni in possesso di sostanza stupefacente, risultato anche destinatario di custodia in carcere per maltrattamenti e lesioni. Nella notte del 27 ottobre, dopo prolungate ricerche svolte da Squadra Mobile e U.P.G.S.P., è stato infine rintracciato. Era anche stato sanzionato ex art. 75 D.P.R. 309/1990 perché trovato in possesso di droga.

Il 28 ottobre è stata rivenuta e sequestrata una serra artigianale con 10 piante di marijuana, e due italiani maggiorenni sono stati denunciati per coltivazione di stupefacenti. Altra sostanza è stata sequestrata a carico di ignoti nello stesso  pomeriggio in piazzale Roma nel corso dei controlli ad un gruppo di giovani.

Nella mattinata del 29ottobre si è svolto un approfondito controllo di 4 comunità giovanili, grazie alla collaborazione dei servizi sociali, con l’impiego di personale della Mobile, dell’ R.P.C. di Reggio Emilia e dell’unità cinofila della Guardia di Finanza. In una comunità è stato posto sotto sequestro il quantitativo di 62,2 g di hashish, parzialmente in dosi, e 4 tra armi bianche e oggetti atti ad offendere.

Sono state anche controllate altre zone di interesse in città. Un minorenne è stato denunciato per spaccio di stupefacenti ed un maggiorenne segnalato quale assuntore.

Altri otto ragazzi neo-maggiorenni sono stati segnalati alla Divisione Anticrimine per l’avvio del procedimento volto all’applicazione di misure di prevenzione personali, anche al fine di limitare l’accesso a certe aree della città. I proposti sono stati individuati e denunciatii per vari delitti a seguito di indagini svolte nelle settimane precedenti.




Convalidato il fermo del quindicenne per omicidio volontario

E’ stata depositata questa mattina dal GIP presso il Tribunale per i minorenni di Bologna l’ordinanza di convalida del fermo dell’indagato disposto dal Pubblico Ministero il 28 ottobre a carico di un minore di quindici anni accusato dell’omicidio volontario di Aurora Tilla, la tredicenne precipitata venerdì mattina dal settimo piano di un palazzo in via IV Novembre a Piacenza. A renderlo con una nota stampa è il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, il dott. Giuseppe Di Giorgio. Ieri si era tenuta l’udienza di convalida, previo interrogatorio dell’indagato.

“Il Giudice, rilevando la gravità dell’articolato compendio indiziario sin qui raccolto in merito alla causa della precipitazione che, allo stato delle indagini, appare riconducibile ad un’azione voluta dall’indagato, ha ritenuto sussistenti esigenze cautelari sufficienti per disporre la misura cautelare della custodia in Istituto Penale Minorile. Il procedimento seguirà il suo corso, potendo la difesa presentare richiesta di riesame della decisione al Tribunale per i Minorenni di Bologna. Le indagini continueranno, essendo in corso accertamenti medico legali ed informatici, nel contraddittorio con le parti, nonché incessante attività investigativa delegata al Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Piacenza”.

Nel comunicato il dottor Di Giorgio spiega le ragioni

“Ravvisato l’interesse pubblico alla comunicazione di informazioni in merito al procedimento – spiega il dottor Di Giorgio – rappresentato dall’esigenza di rassicurare i consociati in ordine al pronto intervento dell’Autorità finalizzato all’accertamento dei reati, all’individuazione dei responsabili ed alla salvaguardia dell’interesse generale alla legalità, nonché dall’esigenza di informare la collettività in ordine a tempestività ed efficacia delle indagini attivate dalle Forze dell’Ordine, nonché circa l’utilità investigativa dei contributi provenienti da denuncianti e da persone informate sui fatti”.




Imprese stabili a Piacenza

Si è chiuso all’insegna della stabilità il terzo trimestre 2024 per le imprese piacentine. Il dato di 25.692 imprese attive, infatti, è allineato a quello di fine settembre 2023, come emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi della Camera di commercio dell’Emilia, in base alle quali si evidenzia una crescita per le costruzioni, la manifattura e i servizi alle imprese e alla persona. Per gli altri settori, invece, si registrano cali, seppur contenuti.

In dettaglio, il settore del commercio, con 5.501 imprese che rappresentano il 21,4% del totale, è risultato in calo dell’1,5% (-84 unità); flessioni si sono poi registrate per l’agricoltura che, con 4.374 imprese che rappresentano il 17% del totale delle imprese piacentine, ha segnato un calo dell’1,4% (-61 unità). Di fatto invariate le attività di alloggio e ristorazione (1.871 imprese, -0,1%), mentre per le costruzioni si è registrato un aumento dell’1,1%, con le imprese salite a 4.648 (+49 unità) e che rappresentano il 18,1% del totale.

Lieve crescita anche per la manifattura (+0,1%) che, con le sue 2.404 aziende, rappresenta il 9,4% del totale.

Il comparto dei servizi alle imprese si è attestato a quota 4.885 aziende attive (il 19% del totale piacentino), in crescita dell’1,2% e con tutti i segmenti in aumento, ad esclusione di trasporti e magazzinaggio (-4,1%) e noleggio e agenzie viaggio (-0,8%). Informazione e comunicazione crescono dell’1,6%, le attività finanziarie del 3,5%, servizi immobiliari dell’1,8% e i servizi professionali e tecnici del 5,4%.

In crescita dell’1,7% anche i servizi alla persona, con un saldo di 1.877 imprese (+32 unità) che rappresentano il 7,3% del totale, con le attività artistiche, sportive e di intrattenimento che crescono del 5,2%, le sanitarie e sociali a +1,9% e le altre attività +1,2%, mentre calano del 2,8% i servizi di istruzione.

L’indagine in base alla natura giuridica delle imprese evidenzia che le società di capitale attive a Piacenza, che rappresentano il 22,8% del totale, sono risultate 5.861 con un dato in crescita del 2,1% (+119 unità) rispetto allo stesso periodo del 2023. Le società di persone, che rappresentano il 15,6% del totale delle imprese piacentine, sono scese a 4.007 unità, evidenziando un calo del 2,7% (-110 unità). Infine, le imprese individuali, che rappresentano il 59,8% del totale, sono risultate 15.366, in crescita dello 0,2% (+26 unità).

 




“I servizi sociali seguivano da tempo la situazione di Aurora”

Riceviamo e pubblichiamo qui di seguito una nota dell’Amministrazione comunale di Piacenza sulla tragedia di Aurora, nota che ha suscitato una immediata reazione da parte della sorella che ha affidato ad una storia Instagram un durissimo commento a quando diffuso dal Comune. Della vicenda si è occupata anche la puntata della trasmissione Chi l’ha Visto andata in onda quest sera, dove si è fatto cenno al ruolo dei servizi sociali.

Questo il testo del comunicato stampa.

“I Servizi sociali del Comune di Piacenza conoscono da tempo la situazione dell’intero nucleo familiare di Aurora e, come da disposizioni ricevute, la tengono monitorata congiuntamente agli operatori Asl.

Da parte della madre di Aurora, i Servizi avevano raccolto alcune comunicazioni riferite al ragazzo frequentato dalla stessa figlia minore; la signora lo riteneva una compagnia non gradita e riferiva una certa difficoltà a gestirne la presenza in casa, a volte anche notturna. Tuttavia la madre della 13enne non ha segnalato ai Servizi sociali comportamenti violenti da parte del ragazzo e non ha mai comunicato di aver sporto denuncia alle Forze di Polizia.

Da parte della ragazza, per tramite dell’educatrice che periodicamente la incontrava, i Servizi sociali erano a conoscenza del rapporto con il minorenne in questione; un rapporto personale che in un’occasione è stato descritto come segnato dalla gelosia da parte del 15enne ma senza che venisse fatto riferimento a suoi comportamenti minacciosi o violenti.

Si tenga conto che gli incontri tra la ragazza e l’educatrice professionale incaricata dai Servizi sociali del Comune inizialmente si svolgevano una volta alla settimana ma nell’ultimo mese la frequenza era salita a due volte alla settimana proprio per seguire maggiormente la giovane in una fase importante della sua vita, ovvero l’inizio del primo anno di Scuole superiori.

In nessun caso, comunque, segnalazioni di comportamenti violenti o anche solo minacciosi sono state fatte ai Servizi sociali né dai familiari di Aurora né da altre persone.

Se tali segnalazioni fossero state fatte, i Servizi sociali avrebbero di certo provveduto ad allertare le Forze dell’ordine, anche eventualmente sporgendo denuncia direttamente, come avviene di norma in caso di segnalazioni del genere e come infatti è avvenuto in numerose occasioni.

I Servizi sociali del Comune, i suoi dirigenti e i suoi operatori professionali, e naturalmente gli amministratori dell’Ente, si sono immediatamente messi a totale disposizione degli inquirenti per qualsiasi esigenza ritengano di avere nello svolgimento del proprio lavoro investigativo.

Un lavoro delicato che si spera possa far luce su un episodio che ha colpito tragicamente la famiglia e gli amici della giovane Aurora e che ha scosso nel profondo un’intera comunità. Al dolore di chi era legato alla ragazza partecipano anche gli operatori dei Servizi sociali comunali e gli educatori che con lei e con la sua famiglia avevano avuto contatti e hanno tutt’ora contatti nello svolgimento di un lavoro più complesso di quanto possa immaginare chi non ne conosce le dinamiche”.




Un testimone avrebbe visto l’ex fidanzato spingere Aurora oltre le ringhiere del terrazzo

Ci sarebbe un testimone chiave nella vicenda che ha visto la tredicenne Aurora Tilla precipitare dal settimo piano di un palazzo di via IV Novembre, a Piacenza, la mattinata di venerdì 25 ottobre. Secondo il suo racconto non si sarebbe dunque trattato di una disgrazia ma avrebbe visto l’ex fidanzato 15enne spingere la ragazzina oltre la ringhiera e colpirne ripetutamente le mani aggrappate disperatamente alla ringhiera del parapetto per farle lasciare la presa.

Il ragazzo ha sempre negato qualsiasi responsabilità e durante gli interrogatori ha raccontato essersi trattato di un gesto volontario di Aurora che si sarebbe buttata perchè depressa. Versione immediatamente smentita dalla madre e sorella della tredicenne. Lunedì pomeriggio il giovane era stato fermato dai carabinieri di Piacenza con l’accusa di omicidio volontario. Stamane a Bologna presso il tribunale per i minorenni si è svolta l’udienza di convalida. L’ex fidanzato di Aurora avrebbe risposto alle domande dei magistrati, assistito dall’avvocato Ettore Maini. Dopo circa un’ora e mezza è rientrato presso l’istituto penale di Bologna dove si trova detenuto.  Gli sarebbe anche stato cotestato il possesso di un’arma impropria, un cacciavite. Domani intanto verranno sottoposti da analisi tecnica i dispositivi informatici e i telefoni sequestrati durante l’indagine.




Il questore di Piacenza chiude per otto giorni un locale del centro

Continua l’attività di prevenzione della Polizia di Stato, e nello specifico della Divisione Polizia Amministrativa, che ha provveduto ad emettere e notificare nella giornata di ieri 29 ottobre 2024 un provvedimento di chiusura temporanea ai sensi dell’articolo 100 T.U.L.P.S. per otto giorni a firma del Questore, a carico del gestore di un locale del centro cittadino.

La sospensione dell’attività si è resa necessaria a seguito di un intervento del 27 ottobre della polizia e dei militari del nucleo Radiomobile dei Carabinieri per una segnalazione di rissa   nei pressi del locale. Gli operatori intervenuti hanno notato la presenza di diverse persone all’esterno del locale e tra questi una persona ferita in seguito ad una rissa; analogamente in data 6 ottobre personale della questura di Piacenza era intervenuto all’esterno del locale per una lite tra numerosi ragazzi, di cui alcuni poi identificati e denunciati per i reati di rissa e lesioni personali aggravate.

Per questo motivo, per impedire il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale e di turbativa dell’ordine pubblico e prevenire ulteriori situazioni che potrebbero ancora nell’immediato rappresentare una minaccia   per l’ordine e la sicurezza pubblica, è stato adottato il provvedimento de quo della durata di 8 giorni.




Vasco Elmadhi era destinato alla carriera militare ed invece è diventato il numero uno dei sarti piacentini

Nuova puntata della rubrica l’Azienda del mese nata dalla collaborazione editoriale fra QuotidianoPiacenzaOnline e Confcommercio Piacenza. Come sempre il nostro giornale cerca di farvi conoscere più da vicino realtà storiche o di particolare interesse fra quelle iscritte all’associazione di strada Bobbiese.

Il destino di Vasip Elmadhi sembrava già scritto e da giovane studente al secondo anno dell’accademia militare, aveva davanti a sé un futuro come ufficiale dell’esercito albanese. La caduta del regime di Enver Hoxha nel 1991 però cambiò totalmente le carte in tavola ed il 24enne, insieme a tanti connazionali, decise di avventurarsi verso l’ignoto, nella speranza di trovare migliori opportunità rispetto alla madrepatria. Salì su una delle tante navi di profughi, sbarcò a Brindisi e dopo tre mesi in un campo fu indirizzato verso l’Emilia-Romagna e nello specifico a Piacenza. Non parlava l’italiano, non conosceva la nostra cultura né il nostro modo di vivere. Gli inizi furono difficili ma l’accoglienza funzionò e dopo pochi mesi dalla partenza iniziò a lavorare alla Paver. Un’attività fisicamente impegnativa per Vasip che non era (e non è) un colosso. Gli servì però per ambientarsi ed avere un po’ di indipendenza economica. Intanto si guardava attorno con l’idea di mettere in gioco un’arte che aveva appreso dalla madre e che era per lui sempre stata una passione, la sartoria; da studente spesso confezionava pantaloni per gli amici.  Presentò svariate domande ed alla fine fu assunto dalla ditta Dodici di Ponte dell’Olio, specializzata nel confezionamento di abiti e con un importante portafoglio clienti.

«Rimasi con loro quattro anni. Divenni un vero e proprio jolly. Lavoravo nel reparto cucitura ma anche nel taglio dei modelli e allo stiro. Nel frattempo però maturavo l’idea di mettermi in proprio. Quando mi capitava di andare a fare shopping di abbigliamento con mia moglie mi informavo su come gestissero i negozi le modifiche, come facessero ad accorciare un pantalone, le maniche di una camicia. Capii che c’era spazio per aprire un’attività che si occupasse proprio di fare questi piccoli lavori di riparazione sartoriale. Ne parlai anche con un fornitore di macchinari dell’azienda dove lavoravo e lui mi confermò che l’idea a cui puntavo aveva un senso. Anzi mi garantì che mi avrebbe appoggiato fornendomi le prime attrezzature. Mi misi alla ricerca di un negozio. Non fu semplice anche perché quando sentivano che ero straniero molti proprietari si tiravano indietro. Per qualche piacentino diffidente ce ne sono però stati tanti altri generosi. Fra questi la mia vicina di casa che mi fece da garante. Nel 1999 iniziò l’avventura in un piccolo spazio proprio di fronte all’Albergo Roma. Altri piacentini – a cui dico davvero grazie di cuore – mi diedero fiducia e divennero miei clienti. Allora non c’erano i social ma solamente il passaparola che funzionò molto bene».

Sua moglie Rosy la affiancò subito in questa avventura?

«Assolutamente sì. Ha sempre appoggiato le mie idee, anche quando sbagliavo. Venticinque anni fa non avevo un tesoretto, soldi da parte, mi potevo solo giocare il mio TFR. Per dare alla mia famiglia qualche sicurezza in più facevo il doppio lavoro: di giorno in sartoria e alla sera cameriere in una pizzeria. Nostra figlia aveva un anno. Rosy intanto nel nuovo negozio faceva la commessa, si occupava delle consegne, mi dava una mano, mi sosteneva».

Le cose, per fortuna, sono andate bene.

«I clienti ed il lavoro sono cresciuti. Abbiamo dovuto assumere anche i primi dipendenti e abbiamo preso un locale più grande, in via Cavour,  adatto per noi che ci lavoravamo e per le attrezzature necessarie. Abbiamo incominciato ad affiancare all’attività di sartoria quella di vendita d’abbigliamento di alta qualità, sia per uomo sia per donna. Era una passione che avevamo sempre avuto e che abbiamo concretizzato.  Non è stato facile ma siamo riusciti ad avere marchi come Corneliani, Karl Lagerfeld, Max Mara che ci hanno dato fiducia. Ancora oggi proponiamo capi di uso quotidiano, da ufficio, da cerimonia ed anche per il tempo libero. Più che ai marchi in sé abbiamo guardato al livello di qualità che doveva essere in linea con lo stile ed il livello della nostra attività sartoriale. C’è una cosa di cui sono orgoglioso: un cliente entra da noi per sistemare un abito confezionato in fabbrica … e alla fine esce con un abito sartoriale, tagliato sul suo fisico».

Ormai ha cinquantasette anni e trentatré li ha vissuti all’ombra del Gotico. Tutti la chiamano Vasco ed il suo accento è più piacentino che schipetaro. La sua attività è cambiata tanto rispetto agli inizi.

«Decisamente. Siamo in cinque a lavorare: io, mia moglie più altre tre persone in sartoria.  Abbiamo questo negozio su due piani in piazza Cavalli con l’esposizione a piano terra e la sartoria al primo piano. Però non è tutto migliorato. Per certi aspetti era più facile prima, anni fa. Oggi avere un’attività commerciale è complicato. Dopo il Covid alcune spese fisse sono schizzate alle stelle. Gli affitti sono molto alti, il costo del lavoro anche, eppure gli stipendi degli italiani non sono andati di pari passo, anzi. La gente è più attenta nello spendere, cerca ancora la qualità ma vorrebbe contenere l’esborso. Da ultimo da quando hanno introdotto l’APU, la zona pedonale con le telecamere qui in piazza, abbiamo perso alcuni clienti. Erano abituati ad attendere le 19 con l’apertura della ZTL e venivano in macchina per caricare i vestiti. Adesso non sanno dove lasciare la macchina, non ci sono parcheggi vicini. Per fortuna abbiamo un giro consolidato, fatto di persone che abitano o lavorano in centro. Però con queste scelte anziché aiutarci …. Ci salva il fatto che lavoriamo come pochi sanno fare. Noi la manica di una giacca la accorciamo smontandola e sistemandola dalla spalla. Ci vogliono molto più tempo e capacità tecnica ma è l’unico modo per fare un buon lavoro e non far vedere la modifica. Inoltre siamo un punto di riferimento per gran parte dei negozi di abbigliamento della città che ci affidano le modifiche ai capi venduti. Insomma un lavoro che mi continua a dare tante soddisfazioni. I miei dipendenti sono con me da anni, siamo un bel team. Adesso sono anche docente in alcuni corsi regionali di formazione organizzati da Irecoop».

Questo il presente. Per il futuro crede che i vostri figli continueranno l’attività?

«Mai dire mai. Per ora abbiamo voluto che studiassero ed avessero una formazione universitaria. Sara, 26 anni, ha conseguito la triennale in economia e la magistrale in diritto tributario e lavora in una multinazionale di servizi alle aziende, a Milano. Matteo, 23 anni sta frequentando un corso di laurea quinquennale in diritto ed economia. Il domani … si vedrà».

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Domenica a Piacenza l’Estate di San Martino

Domenica 3 novembre, il cuore pulsante della città si animerà con l’attesissima Estate di San Martino 2024. Dalle 8.30 alle 18.30, Piazza Cavalli, Piazza Duomo e Via Roma si trasformeranno in un caleidoscopio di colori, sapori e tradizioni.
Organizzata dall’Associazione Mercanti di Qualità Piacenza, Confcommercio Piacenza e FIVA Piacenza, con il main sponsor IREN e in collaborazione con il Comune di Piacenza, l’iniziativa promette un’intera giornata dedicata al divertimento e alla scoperta delle specialità del territorio. L’Estate di San Martino rappresenta un’importante occasione per promuovere il centro storico di Piacenza, valorizzare le eccellenze del territorio e sostenere le attività commerciali locali. Grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, l’evento si conferma come un appuntamento imperdibile per cittadini e turisti!

PIAZZA CAVALLI, VIA CAVOUR, LARGO BATTISTI
Dalle 8.30 alle 19
In Piazza Cavalli e via Cavour sarà presente il Mercato dei Mercanti di Qualità con i migliori produttori locali e un’ampia scelta di prodotti tipici e artigianato. In Largo Battisti sarà organizzata la classica castagnata a cura della Pubblica Assistenza Croce Bianca Piacenza ODV.

PIAZZA DUOMO
dalle 8.30 alle 19
In Piazza Duomo, oltre 50 espositori proporranno le loro creazioni e specialità culinarie, per un’area dedicata all’artigianato e all’enogastronomia.
Saranno presenti i Giochi di una volta: un’area dedicata ai più piccoli con giochi tradizionali per trascorrere una giornata all’insegna del divertimento. Ingresso gratuito tutto il giorno.
La Proloco di S. Pietro in Cerro organizzerà una deliziosa castagnata.
Sempre in Piazza Duomo saranno presenti i banchetti delle Associazioni: Croce Rossa Italiana – Comitato di Piacenza, La casa di Iris, Associazione ASSOFA ONLUS Piacenza, Unicoop cooperativa sociale – Piacenza.

VIA ROMA
dalle 9 alle 18
Via Roma Street Market, come ogni prima domenica del mese appuntamento con hobbistica,
oggettistica, libri e molto altro.

GLI EVENTI
Sfilata degli Sbandieratori: un’esibizione coinvolgente che animerà le vie del centro storico, dalle 16 alle 18 lungo le vie del Centro, con gran finale in Piazza Cavalli.
Spettacolo Cinofilo a cura della Unità Cinofila Croce Rossa Italiana Piacenza che offrirà un’esibizione canina ricca di sorprese alle 15 in Piazza Duomo.

Estate di San Martino e via Roma Street Market, le limitazioni al traffico
Per consentire lo svolgimento, in sicurezza, degli eventi legati alla manifestazione “L’Estate di San Martino”, dalle ore 6 alle 21 di domenica 3 novembre sarà vietata la circolazione – senza eccezioni – in piazza Duomo, nel tratto di via Cavour tra via XX Settembre e via Roma, nel tratto di corso Vittorio Emanuele da largo Battisti a piazza Cavalli, nelle stesse piazza Cavalli e piazza Mercanti, in via Pace (da vicolo del Tarocco ai Chiostrini del Duomo), in via Legnano e vicolo Pazzarelli.
Potranno invece circolare, negli stessi orari, i soli residenti e fruitori di posti auto privati nel tratto di via Chiapponi tra via Sopramuro e piazza Duomo, in via Daveri, via Savini, via San Donnino, via Sopramuro (tra via San Donnino e via Frasi), nel tratto di via Romagnosi tra via Carducci e piazza Duomo e in vicolo San Giuliano.
I mezzi del trasporto pubblico locale potranno procedere lungo via Borghetto e da corso Garibaldi verso piazza Sant’Antonino.
Dalle 6 alle 24 di domenica 3 novembre, sarà istituito il divieto di sosta in via Legnano, via Pace, piazza Duomo, via Daveri e nel tratto di via Cavour tra via XX Settembre e via Roma, mentre in largo Brigata Piacenza e ai Chiostri del Duomo saranno riservati appositi spazi di sosta destinati esclusivamente agli espositori e organizzatori della kermesse, che dovranno lasciare in vista, sul parabrezza, il contrassegno identificativo.
Contestualmente, le postazioni dei taxi normalmente attive in via Sopramuro e via Cavour saranno sospese, con trasferimento nell’area appositamente segnalata in via IV Novembre.
Inoltre, per consentire lo svolgimento del via Roma Street Market, dalle 6 alle 24 di domenica 3 novembre sarà vietata la circolazione (con la sola eccezione dei mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine) e la sosta nel tratto di via Roma tra via Pozzo e piazzetta Santa Maria, mentre in via Neve e nel tratto di via Tibini compreso tra via Roma e via Madoli potranno circolare – in entrambi i sensi di marcia – unicamente i residenti, i fruitori di posti auto privati, i mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine.
In piazzetta San Savino potranno posteggiare unicamente gli espositori partecipanti all’evento, che dovranno tenere sul parabrezza l’apposito contrassegno identificativo.




L’Ostreria Fratelli Pavesi fra i 16 nuovi Bib Gourmand della Guida Michelin Italia

In anteprima sul lancio della 70ª edizione della Guida MICHELIN Italia, che si terrà a Modena il prossimo 5 novembre, Michelin svela i nomi dei nuovi ristoranti Bib Gourmand.
Nella Guida MICHELIN Italia 2025 sono 16 i nuovi Bib Gourmand per un totale di 250 ristoranti. Fra questi entra l’Ostreria Fratelli Pavesi – La Faggiola di Gariga di Podenzano (PC).
Il Bib Gourmand, ovvero la faccia sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi, è il pittogramma che indica un ristorante che propone una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo ad un ottimo rapporto qualità-prezzo. Lo scopo del team degli ispettori è scoprire nuovi Bib Gourmand in tutti gli angoli d’Italia, dalle grandi città ai piccoli centri raggiungibili per strade sterrate.

Infatti, 9 delle 16 novità 2025 sono ristoranti selezionati e inseriti nella Guida MICHELIN in corso d’anno e che, oggi, ricevono la distinzione del Bib Gourmand.

Il rapporto qualità-prezzo è certamente un elemento essenziale nella selezione, ma prioritaria è la passione per la tavola che crea l’atmosfera dei ristoranti Bib Gourmand, in cui si gustano ricette spesso ispirate alla tradizione.

“Tra le novità della selezione 2025 -spiega Sergio Lovrinovich, Direttore della Guida MICHELIN Italia – troviamo il Ronchi Rò di Dolegna del Collio, un’antica cascina situata sul confine sloveno, che propone una cucina ispirata ai piatti tradizionali della regione e promuove i produttori e i fornitori artigianali locali. A Podenzano troviamo poi l’Ostreria Fratelli Pavesi, che offre piatti della tradizione piacentina talvolta anche in veste moderna mentre, a Teramo, trova spazio la cucina internazionale di Oishi, che unisce alla cucina giapponese i prodotti del mediterraneo. Infine, Bro’s Trattoria a Scorrano, Lecce, dove il must è il forno a legna nel quale si cuociono quasi tutte le specialità presenti nel menu giornaliero: ricette rigorosamente tradizionali, da accompagnare con le pucce salentine, il tipico pane locale, e ottimi antipasti.”

La rivelazione dei nuovi Bib Gourmand è, come ormai consuetudine, un’anteprima della MICHELIN Guide Ceremony Italy, la cui 70^ edizione si terrà il 5 novembre al Teatro Pavarotti-Freni di Modena.

Durante quest’evento, particolarmente atteso da tutti gli addetti ai lavori e dagli appassionati del settore – e che sarà trasmesso live sui canali Facebook e YouTube di Michelin – verrà svelata la selezione 2025 per l’Italia. Si scopriranno così i nuovi ristoranti Stellati, le nuove Stelle Verdi ma anche i Premi Speciali MICHELIN, nati per celebrare la diversità dei mestieri dell’industria della ristorazione e i ristoranti premiati con il riconoscimento lanciato durante la scorsa edizione: il premio Passion Dessert, nato per premiare l’alta qualità delle esperienze proposte attraverso i dolci ai propri clienti.

I 16 nuovi Bib Gourmand per la Guida MICHELIN Italia 2025:

Osteria La Pimpinella Bra CN PIEMONTE
Osteria Veglio La Morra CN
Magazzino 52 Torino TO
Fratelli Bruzzone Torino TO
Osteria Numero 2 Stradella di Bigarello MN LOMBARDIA
Da Felice Chiavari GE LIGURIA
Ronchi Rò Dolegna del Collio GO FRIULI-VENEZIA GIULIA
Osteria dell’Accademia Montegridolfo RN EMILIA-ROMAGNA
L’Ostreria Fratelli Pavesi Podenzano PC
Antica Locanda di Sesto Ponte a Moriano LU TOSCANA
Trattoria della Fortuna Monterotondo RM LAZIO
Oishi Teramo TE ABRUZZO
Osteria dei Maltagliati Torano Nuovo TE
Vez San Marzano di San Giuseppe TA PUGLIA
Bros’ Trattoria Scorrano LE
Ostaria Pignatelli Napoli NA CAMPANIA

Le regioni con più Bib Gourmand sono:

Emilia-Romagna 33

Piemonte 31

Lombardia 25

Toscana 25

Veneto 18

La nuova selezione sarà disponibile sul sito della Guida MICHELIN e sulle app iOS e Android a partire dalle ore 15.00 del 5 novembre. E’ possibile scaricare l’app gratuita per esplorare e prenotare tutti i ristoranti Michelin e gli hotel più unici ed emozionanti del mondo.




Arrestato un altro medico: in manette un professionista del pronto soccorso

Questa mattina su disposizione della procura della Repubblica presso il tribunale di Piacenza, la polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di un medico in servizio presso il Pronto Soccorso ed il servizio di Emergenza Territoriale 118 dell’Ospedale Civile di Piacenza. Il professionista è indagato per traffico di stupefacenti, falso in atto pubblico, peculato e truffa ai danni dello Stato. Contestualmente, è stata data esecuzione ad un decreto di perquisizione personale e locale esteso ai veicoli ed ai luoghi di lavoro a carico dell’arrestato e di altri quattro indagati, tra cui un ulteriore medico di medicina generale in servizio a Piacenza, tutti sottoposti a procedimento penale per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, nonché per ulteriori gravi fattispecie di reato tutte in via di accertamento e definizione.

L’indagine odierna nasce sulla scia dell’arresto in flagranza di reato per corruzione operato ad inizio agosto a carico di un medico di famiglia che dispensava ricette di farmaci oppiacei. A fine agosto la direzione sanitaria dell’Ausl aveva informato la procura della Repubblica di aver ricevuto una segnalazione da una farmacia piacentina relativa ad un abnorme quantitativo di confezioni di “morfina cloridrato da 10 MG in fiale” prescritte da un medico di medicina generale ad un collega medico in servizio presso l’Ospedale Civile di Piacenza, quantitativo superiore al migliaio di fiale. La farmacia, trovando sospetta la prescrizione, avrebbe contattato direttamente il medico prescrivente per chiederne conferma. Il medico a quel punto aveva subito smesso di prescrivere la morfina al collega. Quest’ultimo anzichè desistere ha iniziato direttamente a prescrivere la morfina a terza altra persona, sua conoscente e nota alle forze dell’ordine quale consumatrice di cocaina. Da approfondimenti della Squadra Mobileè emersa una situazione ben più grave come scrive la questura in una nota “In totale assenza di controlli interni, risultava perdurante quantomeno dall’inizio dell’anno, con plurime segnalazioni giunte dalle farmacie territoriali, tutte concordi nel descrivere una condotta degna di approfondimento e di sospetto circa la liceità del comportamento posto in essere dal medico di Pronto Soccorso 118 e meritevole di urgenti verifiche, stante anche il delicato compito svolto dall’esercente la professione sanitaria”.

E’ così emerso che il medico ospedaliero si approvvigionava quasi quotidianamente di enormi quantità di morfina attraverso varie farmacie. In almeno due circostanze le vittime di incidenti stradali alle quali il medico aveva dichiarato di aver somministrato morfina, erano invece risultate negative ai test per la ricerca di stupefacenti.

L’attività investigativa, supportata da moderni mezzi di sorveglianza audio/video anche a bordo di autoveicoli, ha fatto emergere come il medico oggi arrestato prescrivesse formalmente la morfina ad amici e conoscenti, per poi ritirare direttamente tali farmaci stupefacenti a mezzo di complici o direttamente in prima persona. Le ricette di morfina venivano intestate a terzi, così da eludere eventuali controlli ed in taluni casi anche con il benestare delle stesse persone.

Le ricette venivano formate indicando in calce direttamente il numero di telefono del medico prescrittore di modo che, eventuali rimostranze dei farmacisti, arrivassero direttamente al prescrittore stesso, il quale avrebbe potuto confermare la veridicità della ricetta senza causare interventi delle forze dell’ordine o della Direzione Sanitaria per il controllo della ricetta.  Particolare non da poco, visto che la prescrizione espletata da un medico del servizio di emergenza/urgenza 118 ad un paziente avrebbe comunque fatto scaturire controlli in quanto ricetta non prescritta dal medico di medicina generale.

Nell’ambiente ospedaliero era noto che il medico in questione potesse sottrarre morfina potenzialmente destinata ai pazienti, tanto che negli ultimi mesi erano state approntate procedure volte a garantire il controllo della morfina da parte degli infermieri professionali, ma anche queste iniziative si erano rivelate inidonee a fermare l’approvvigionamento del medico. “Nel corso dell’indagine – rende noto la questura – è emerso come alcuni sanitari avessero segnalato gravi perplessità sull’operato del collega, senza che però fossero stati adottati provvedimenti a carico del medico, nonostante l’elevato numero di prescrizioni superiori al migliaio tutte quantificate dalla stessa Direzione Sanitaria”.

Alla luce dell’enorme pericolo a cui venivano esposti sia i pazienti che i colleghi del medico indagato, dopo rapide indagini svolte anche con intercettazioni telefoniche ed ambientali, con sistemi di localizzazione satellitare gps, la Procura ha richiesto ed ottenuto dal Gip e l’emissione della misura cautelare dei domiciliari.

“Nel corso della presente indagine – conclude la questura – è emerso un grande spaccato di illegalità, con un’enorme mole di morfina che il medico infedele si procurava presso le farmacie ed anche tramite l’ospedale stesso durante il turno di lavoro, abusando della sua qualifica nell’esercizio delle sue funzioni. Quanto accertato avveniva anche grazie alla collaborazione di un altro medico di medicina generale e di poche altre conoscenze personali, il tutto agevolato non solo dall’assenza di controlli dal parte dell’Ausl., ma anche dall’assenza di personale sanitario disposto a formalizzare quanto succedesse ai  propri superiori, che avrebbero potuto attivare, di conseguenza, i dovuti  e necessari controlli ed adempimenti deontologico-disciplinari che avrebbero portato la situazione a non degenerare nel quadro criminale sopra descritto”.