Il nuovo elicottero della Guardia di finanza in sorvolo su Piacenza. Ospite a bordo il sindaco Tarasconi
Nel pomeriggio di ieri il sindaco di Piacenza, Katia Tarasconi, su invito del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Piacenza, colonnello Massimo Amadori, ha avuto l’opportunità di salire a bordo di un elicottero delle Fiamme Gialle e sorvolare la città.
Prima e durante il volo, il tenente colonnello pilota Antonio Maggio, comandante della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Rimini, insieme agli altri operatori a bordo, ha illustrato le dotazioni tecnologiche e le relative possibilità di impiego.
Il decollo e l’atterraggio sono avvenuti nei pressi di Borgotrebbia e il volo ha avuto una durata di circa mezz’ora. A bordo con il sindaco era presente il colonnello Amadori.
Ad assistere alle operazioni anche un gruppo di bambine e bambini con le loro insegnanti: si tratta degli alunni della scuola primaria di Borgotrebbia, (classi prima e seconda).
Via Calciati. Scambia i poliziotti per clienti: denunciato ed espulso spacciatore
Aveva appena raggiunto via Calciati, convinto di incontrare due clienti con cui aveva preso accordi telefonici per la cessione di cocaina. In realtà, di fronte a lui c’erano due agenti in borghese della Squadra Mobile della Polizia di Stato, impegnati in un’attività di controllo antidroga sul territorio.
È finita con una denuncia e un provvedimento di espulsione l’inaspettata “consegna” di uno spacciatore 34enne di nazionalità marocchina, senza fissa dimora e irregolare sul territorio italiano, intercettato nel pomeriggio di ieri dagli investigatori.
L’episodio si è verificato nel corso di un’operazione disposta per approfondire alcune segnalazioni di cittadini e associazioni su presunti movimenti sospetti nella zona. Mentre gli agenti, appostati in borghese, stavano verificando l’identità di una persona rivelatasi estranea ad attività illecite, si sono visti avvicinare dal trentenne, che ha chiesto loro se fossero i clienti con cui aveva preso appuntamento. Una mossa che lo ha subito tradito, rivelando involontariamente la sua attività di spaccio.
La perquisizione immediata ha confermato i sospetti: l’uomo era in possesso di due dosi di cocaina e 300 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio, ritenuti provento dell’attività illecita.
Il soggetto, incensurato, è stato denunciato a piede libero per spaccio di sostanze stupefacenti e successivamente affidato all’ufficio immigrazione della questura. A suo carico è stato emesso un provvedimento di espulsione, con l’ordine di lasciare il territorio nazionale entro sette giorni.
Tentata truffa a nome del Comune di Piacenza
Tentata truffa, a nome del Comune di Piacenza, ai danni di una scuola paritaria dell’infanzia. La segnalazione è arrivata stamani all’assessore Nicoletta Corvi da parte di don Paolo Cignatta, parroco di San Corrado e Preziosissimo Sangue, che ha ricevuto la telefonata di un sedicente “vice dirigente” comunale: con lessico appropriato e tono sicuro, l’uomo ha millantato un presunto errore commesso da un dipendente dei Servizi Educativi, che avrebbe emesso a favore della scuola paritaria un bonifico più consistente rispetto al contributo atteso dal Comune.
Di qui la richiesta, con tanto di Iban su cui versare la somma, di restituire un importo pari a circa 4000 euro, aggiungendo che copia del bonifico di rimborso eseguito a favore dell’Amministrazione avrebbe dovuto essere mandata via PEC al Comune. A insospettire il sacerdote è stata anche l’insistenza arrogante e accusatoria del presunto “vice dirigente”, arrivato ad affermare che se la scuola paritaria non avesse provveduto, il dipendente comunale che aveva sbagliato sarebbe stato licenziato, mandando la propria famiglia e i propri figli sul lastrico.
Immediata la richiesta di chiarimenti e l’informazione trasmessa all’assessora, con cui il parroco ha condiviso la preoccupazione che altri potessero cadere vittima dell’inganno. “Ringrazio don Paolo per avermi subito allertata”, ribadisce Nicoletta Corvi, aggiungendo: “In nessun caso il Comune di Piacenza effettua richieste telefoniche di soldi, tanto meno con una sorta di ricatto morale come quello prospettato dal truffatore. Anche nell’eventualità di un errore amministrativo, le modalità di contatto tramite i Servizi Educativi sono le consuete che scuole e associazioni ben conoscono: in caso di dubbio, gli uffici comunali sono sempre a disposizione per una verifica, che invitiamo tutti a fare se venissero contattati in modo insolito o tale da destare sospetti”.
Via libera dalla Giunta Tarasconi al progetto definitivo di riqualificazione di piazza Casali
Passo avanti decisivo per un intervento che cambierà il volto dell’intera area: trasferimento del mercato coperto nelle Ex Scuderie, nuove alberature, nuova illuminazione e valorizzazione del patrimonio storico
La Giunta comunale di Piacenza ha approvato in linea tecnica il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (Pfte) per la riqualificazione di Piazza Casali, intervento che rientra nel più ampio programma di valorizzazione delle Ex Scuderie di Maria Luigia e che prevede il trasferimento al loro interno del mercato coperto con la demolizione della struttura che lo ospita attualmente.
Il progetto, dal valore complessivo di 1,9 milioni di euro, è stato elaborato dallo studio Arteas Progetti Architetti Associati e rappresenta un passo decisivo nel ridisegno di un’area strategica a nord del centro storico, in continuità con gli interventi già avviati su Piazza Cittadella. L’obiettivo è creare uno spazio pubblico bello oltre che di elevata qualità ambientale e architettonica, che sia in grado di valorizzare al meglio Palazzo Farnese e di restituire piena visibilità al complesso storico della ex chiesa del Carmine e del chiostro, oggi penalizzati dalla presenza della struttura del mercato.
Il progetto prevede, infatti, la demolizione dell’attuale mercato coperto per liberare la vista sul patrimonio storico, la ripavimentazione dell’intera area con materiali in armonia con il luogo e l’utilizzo di superfici drenanti. È inoltre prevista la piantumazione di numerose alberature, disposte in filari paralleli, insieme alla creazione di spazi verdi pensati per offrire ambienti piacevoli e rigeneranti a disposizione della cittadinanza.
L’intervento comprende anche la completa riprogettazione dell’illuminazione pubblica, con elementi specifici per ogni ambito e coerenti con quelli adottati nella piazza adiacente.
La Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio ha espresso parere favorevole, e i verificatori incaricati hanno validato il progetto.
«Con l’approvazione di oggi – commenta l’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini – si fa un altro decisivo passo avanti verso la realizzazione di un intervento che guarda alla qualità urbana e al rispetto della memoria storica dei luoghi, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e al tessuto economico locale. Il nuovo assetto di Piazza Casali sarà non solo funzionale, ma anche bello da vivere».
All’approvazione in linea tecnica seguiranno le fasi successive di progettazione esecutiva in coerenza con gli obiettivi previsti dal Documento Unico di Programmazione 2025-2027 e dal Bando Periferie.
A Piacenza frenano i nuovi contratti: -3,2% le previsioni per maggio
Le aziende della provincia di Piacenza prevedono un calo del 3,2% nei nuovi contratti da attivare a maggio, rispetto allo stesso mese del 2024, per un totale di 2.430 posizioni. In lieve flessione anche le stime per il periodo maggio-luglio, che vedono 8.180 attivazioni contro le 8.280 del 2024, con una diminuzione dell’1,2%.
I dati, elaborati attraverso il sistema informativo Excelsior – promosso da Unioncamere e Ministero del Lavoro in collaborazione con l’Ufficio Studi della Camera di commercio dell’Emilia – mostrano un calo per l’industria (fatta eccezione per le costruzioni) e per i servizi alle imprese, mentre registrano segnali positivi nei comparti commercio, turismo e servizi alla persona. Di seguito l’analisi dettagliata.
Nel settore industriale, la contrazione è prevista sia su base mensile (-9,1%, da 770 a 700 contratti) che su quella trimestrale (-12,9%, da 2.480 a 2.160). Nel dettaglio, il manifatturiero e i servizi pubblici registrano un calo del 16,7% a maggio (da 600 a 500 contratti) e del 17,7% nel trimestre (da 1.980 a 1.630). Le costruzioni rappresentano un’eccezione, con una crescita prevista del 5,6% a maggio (da 180 a 190) e del 10,2% nel trimestre (da 490 a 540).
Nel complesso, i servizi registrano a maggio una lieve diminuzione dello 0,6% (-10 contratti), con un totale di 1.730. Nel periodo maggio–luglio, invece, si prevede un aumento del 3,6%, con 6.010 nuove attivazioni, 210 in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
I servizi alle imprese fanno segnare una flessione significativa: -9,9% a maggio (640 contratti, 70 in meno del 2024) e -8,0% nel trimestre (da 2.500 a 2.300 contratti).
Il commercio appare stabile su base mensile, mentre nel trimestre dovrebbe crescere dell’11,4%, passando da 1.840 a 2.050 contratti (+210).
Il comparto alloggio e ristorazione mostra segnali di vivacità: +18,2% a maggio (da 220 a 260 contratti) e +14,1% nel trimestre, con 890 attivazioni previste (+110 rispetto al 2024).
Anche i servizi alla persona sono in espansione: +23,6% nel mese di maggio, con 210 contratti (+40), e +14,7% nel trimestre (da 680 a 780 attivazioni).
Il 18% delle imprese locali ha in programma nuove assunzioni. Tra queste, il 23% offrirà contratti stabili (a tempo indeterminato o di apprendistato), mentre il restante 77% opterà per formule a termine. Il 35% delle posizioni sarà destinato a giovani under 30, il 27% a lavoratori stranieri, e l’8% a candidati con titolo di studio universitario.
Un dato di rilievo riguarda proprio gli under 30, che a maggio rappresentano il 35% dei nuovi ingressi. In ambito tecnico-specialistico, le figure più richieste sono i tecnici informatici e delle telecomunicazioni, i tecnici della salute, seguiti da quelli delle relazioni di mercato e del settore ingegneristico. Per quanto riguarda i tecnici della salute, la richiesta si estende anche a profili over 30.
Nel settore impiegatizio e dei servizi, i giovani sono particolarmente ricercati come addetti all’accoglienza e all’informazione (74,4%), operatori estetici (56,5%), addetti alle vendite (58,2%) e nel settore ristorazione (47,4%).
Tra gli operai specializzati, le quote di nuovi contratti under 30 sono elevate: 74,2% per fabbri e costruttori di utensili, 59,0% per rifiniture edilizie e lavorazioni alimentari, 56,0% per installazione e manutenzione di impianti elettrici/elettronici.
Maggio 2025 conferma, inoltre, la criticità nella reperibilità delle figure professionali: il 54,2% delle imprese segnala difficoltà di assunzione, nel 36,5% dei casi per scarsità di candidati, nel 12,6% per preparazione inadeguata.
Tra i profili più difficili da trovare spiccano i tecnici della salute (88,5%), i tecnici delle relazioni commerciali (56,9%), quelli ingegneristici (55,3%) e gli specialisti IT e telecomunicazioni (48,5%).
Nel comparto servizi, sono difficilmente reperibili gli operatori sanitari e sociali (74,3%) e gli estetisti (69,6%). Anche il 51,3% degli operatori della ristorazione è considerato difficile da reperire.
Infine, tra gli operai specializzati si segnalano carenze significative per meccanici e manutentori (91,4%), saldatori e montatori metalmeccanici (85,2%) e tecnici dell’impiantistica elettrica/elettronica (89,2%).
Motociclista perde la vita sulla Statale 10
Un’altra tragedia ha colpito le strade della provincia di Piacenza. Nel pomeriggio di oggi, lunedì 26 maggio 2025, un incidente stradale che ha coinvolto una moto e un’automobile ha causato la morte di un motociclista a San Nazzaro di Monticelli d’Ongina. La vittima è un uomo di 56 anni, originario di Forlì, ma residente da anni a Monticelli. Lo schianto fatale è avvenuto lungo la Statale 10 “Padana Inferiore”, nel tratto denominato Circonvallazione Nuova, all’altezza dell’intersezione con via Cattadori, approssimativamente al chilometro 206.200. L’incidente ha visto coinvolti la moto condotta dalla vittima e un’automobile. Le dinamiche dello schianto sono al vaglio dei carabinieri di Monticelli: sembra che la moto viaggiasse da Piacenza in direzione di Castelvetro quando si sarebbe scontrata con l’automobile che, proveniente da via Cattadori, si sarebbe immessa sulla Statale 10, svoltando in direzione di Castelvetro. L’impatto è stato violentissimo. Il 56enne è stato sbalzato dalla moto finendo in un campo a lato della strada e urtando anche contro un palo. Le gravissime lesioni riportate non gli hanno lasciato scampo: i sanitari intervenuti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Sul luogo dell’incidente sono giunte l’ambulanza della Pubblica Assistenza di Cortemaggiore, l’auto infermieristica del 118 e l’elisoccorso di Parma ed i Vigili del Fuoco da Piacenza. Sotto shock il conducente dell’auto.
Forti ripercussioni alla circolazione sulla Statale 10. Per permettere le operazioni di soccorso, i rilievi e gestire la viabilità, Anas ha istituito temporaneamente il senso unico alternato sulla SS 10 al km 206.200.
Purtroppo, questa tragedia si aggiunge a una serie impressionante di incidenti mortali nel piacentino che hanno coinvolto motociclisti: è la quarta vittima in meno di due settimane.
Economia a Piacenza. Le tre sfide per il futuro: pianificazione, turismo e giovani
“La resilienza del sistema Piacenza si è manifestata anche nel 2024, anno di progressivo rallentamento della crescita economica occidentale anche per l’instabilità politica e le conseguenze dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Le nuove politiche protezionistiche americane e le tensioni geopolitiche sembrano prefigurare ulteriori shock negativi, anche se i negoziati in corso a livello internazionale lasciano ampi margini di incertezza e imprevedibilità. Il Pil piacentino è così cresciuto solo dello 0,5% nel 2024, raggiungendo i 10,4 miliardi di euro a prezzi correnti, grazie all’aumento lieve del valore aggiunto in agricoltura, nell’industria e nei servizi, a fronte del calo significativo nel settore delle costruzioni. I primi tre mesi del 2025, però, testimoniano un rallentamento economico con un aumento del 143% di ore di cassa integrazione autorizzate rispetto al primo trimestre 2024”.
Questo – in sintesi – il quadro che emerge dal Report 2025 sull’economia locale (curato dal Laboratorio LEL della Cattolica, sotto la responsabilità scientifica di Paolo Rizzi), presentato oggi, lunedì 26 maggio, nel corso della quarta edizione della “Giornata dell’economia piacentina”, svoltasi al PalabancaEventi in una Sala Corrado Sforza Fogliani gremita di autorità civili e militari e di addetti ai lavori con una nutrita rappresentanza delle Associazioni di categoria piacentine.
Dopo sette anni di interruzione – ha ricordato Eduardo Paradiso, che ha coordinato la Giornata -, dal 2022 – su iniziativa della Banca di Piacenza, dell’Università Cattolica e della Camera di Commercio (dallo scorso anno tra i protagonisti dell’iniziativa come Camera di Commercio dell’Emilia, nata nel 2023 dall’integrazione degli Enti camerali di Piacenza, Parma e Reggio Emilia) – è dunque ripresa la pubblicazione del Rapporto annuale sul sistema economico piacentino, distribuito a tutti gli intervenuti al termine dell’incontro.
I SALUTI. Il presidente della Banca Giuseppe Nenna (autore della prefazione al Report) ha portato i saluti dell’Istituto di credito (presente anche con il vicepresidente Domenico Capra, il direttore generale e a.d. Angelo Antoniazzi e il vicedirettore generale Pietro Boselli) ricordando come la Banca sia in controtendenza rispetto alla riduzione generalizzata degli sportelli («noi li apriamo») e alla decrescita degli impieghi («noi li abbiamo aumentati»). Filippo Cella, vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia, ha indicato come «una scelta vincente» per il nostro territorio «l’unione delle forze che ha portato al ritorno di questa giornata»; fatta una veloce disamina dei principali dati sull’andamento dell’economia, ha poi anticipato le proiezioni camerali sul ’26 e ’26 che indicano una crescita del Pil.
Il direttore dell’Ufficio studi di Unioncamere Emilia Romagna, Guido Caselli ha posto l’accento sull’importanza delle relazioni per le quali va ricercato un nuovo equilibrio tra crescita economica e coesione sociale. «Non possiamo certo eliminare instabilità e incertezza – ha chiarito – ma possiamo muoverci all’interno di esse cercando una nuova stabilità». Lorenzo Turci del LEL ha illustrato alcuni dati presi in esame dal Report (andamento popolazione, imprese attive, depositi e prestiti, export), mentre il prof. Rizzi, direttore del LEL, ha sottolineato altri aspetti del Report riguardanti la sostenibilità e la qualità della vita, le presenze turistiche, il numero di laureati («dato negativo»), la transizione ecologica («siamo indietro»).
In fase di commento Gioacchino Garolfi dell’Università dell’Insubria, ha parlato dello sviluppo territoriale («che non si stabilisce per decreto») che si alimenta portando competenze in collina e montagna («mantenendo le scuole in montagna si attraggono le aziende grazie alla presenza di giovani istruiti»).
La voce delle imprese è stata affidata a Anna Paola Cavanna, presidente della Laminati Cavanna Spa, che, dopo aver portato al prof. Enrico Ciciotti la sua tesi di laurea di cui era stato relatore, ha ripercorso la storia dell’impresa che dirige (festeggiati i 56 anni di attività nel settore delle lavorazioni conto terzi per il packaging flessibile), un’eccellenza del made in Italy con 60 addetti («tutti a tempo indeterminato»), età media 40 anni, e lavorazione di 50 tonnellate al giorno. La dott. Cavanna ha ringraziato la Banca di Piacenza per il sostegno nella realizzazione di un impianto di recupero di residui chimici della lavorazione e spiegato come «un’azienda per crescere debba comportarsi come una grande squadra».
Oltre alla leggera crescita del Pil citata all’inizio, da registrare la crescita dell’occupazione, con un incremento di oltre 4.000 unità, raggiungendo le 133mila unità nel 2024, migliorando ulteriormente il tasso di occupazione che con il 72,2% ha superato la quota regionale, ben al di sopra della media nazionale (62,2%). Di conseguenza il tasso di disoccupazione è sceso al 5,1%, livello più elevato della media regionale (4,1%) ma considerabile quasi “frizionale”, anche se le 7.400 persone senza lavoro (e i 4.500 ragazzi Neet) rappresentano comunque un problema sociale a cui dare risposte in forma collettiva e partecipata. Anche i tassi di disoccupazione femminile (6,5%) e giovanile (10,8%) si sono ridotti in modo sensibile su livelli lontani da quelli delle aree meno ricche del paese. In questo scenario molto positivo del mercato del lavoro locale, va tuttavia ricordato come questi dati derivano da una quota molto elevata di contratti a tempo determinato (quasi 44 mila nel 2024), che hanno raggiunto il 58,1% del totale delle attivazioni di lavoro, laddove solo il 12% è costituito da contratti a tempo indeterminato (circa 8 mila). Dal 2008 i primi crescono dell’87%, i secondi calano del 20% (mentre il lavoro somministrato è salito anch’esso dell’83%, con conseguenze evidenti sul nuovo fenomeno dei working poor).
Il numero di imprese attive, dopo la modesta crescita del 2022, ha ripreso il proprio andamento di declino ormai decennale con la perdita di 16 unità, con il segno negativo soprattutto nel commercio ma anche nell’agricoltura e nell’industria, a fronte della crescita delle attività professionali e tecniche e delle imprese dei settori dell’intrattenimento, dello spettacolo e dello sport, dei servizi di alloggio e ristorazione e del settore della sanità e dell’assistenza sociale. Prosegue in positivo il rafforzamento del tessuto imprenditoriale in termini di forma giuridica, con le società di capitale che crescono del 2% nell’ultimo anno (+33% negli ultimi quindici anni) e si conferma importante il contributo delle imprese straniere (quasi 4.000) che crescono del 41% nell’ultimo decennio compensando il calo continuo delle imprese autoctone (-11% dal 2014).
Sul fronte dei rapporti con l’estero, si registra un anno positivo, con le esportazioni che segnano un altro record, salendo a 6,9 miliardi di euro con un balzo dell’6,4%, soprattutto grazie all’incremento di vendite in Cina (+20%) e in Europa (+3%), in particolare verso la Germania, la Spagna e la Polonia. Occorre sempre ricordare come il dato debba essere depurato dai flussi attivati dalle piattaforme logistiche del territorio (Piacenza, Castel San Giovanni, Monticelli, Pontenure e Cortemaggiore) che portano all’estero prodotti non locali, ma la crescita delle vendite internazionali dei nostri settori di punta è comunque ragguardevole, a partire dai macchinari (1,3 miliardi di euro), dall’alimentare (650 milioni) e dei mezzi di trasporto merci (350 milioni). Il livello più elevato delle importazioni (rimaste stabili a 7,2 miliardi di euro nel 2024) determina un saldo commerciale negativo nella provincia, a differenza di altre aree della regione, come Parma, Reggio Emilia e Modena. Piacenza ha tuttavia cambiato pelle nei rapporti commerciali con l’estero, perché ormai da un decennio è diventata tra le prime esportatrici del paese, con una propensione internazionale pari al 60% del PIL locale (31% in Italia).
Per quanto riguarda la demografia, anche il 2024 ha registrato la tradizionale dinamica ambivalente: da un lato il totale dei residenti ha continuato a salire (+1.350) fino a 287 mila unità; così il tasso di natalità del 6,6 per mille abitanti e il tasso di fecondità di 1,27 figli per donna risultano superiori sia alla media regionale che a quella nazionale, grazie alla continuità dei flussi di immigrazione in entrata con la popolazione straniera arrivata a oltre 43mila persone e ad un saldo migratorio pari al 10,1 per 1000 residenti (4,1 in Italia). Il rovescio della medaglia rivela indicatori demografici strutturali sempre peggiori che nel resto del Paese (indice di dipendenza e indice di vecchiaia), determinando un quadro futuro molto preoccupante: le proiezioni al 2043 prospettano una perdita di 1.500 persone con meno di 20 anni nel caso dello scenario tendenziale e di circa 14mila nel caso peggiore senza immigrazione.
Per comprendere lo stato di salute del sistema Piacenza, non possiamo fermarci solo all’analisi dei dati economici, produttivi e demografici, ma dobbiamo leggere e interpretare anche le componenti sociali ad ambientali dello sviluppo locale, come evidenziati dai rapporti sulla qualità della vita del Sole 24 Ore e sull’ecosistema di Legambiente. Da queste analisi, emergono indicatori e dimensioni dove Piacenza registra ritardi e criticità. In primis le presenze turistiche per Kmq (94° posto nel ranking nazionale) e la loro variazione recente (82°), testimoniando come l’attrattività territoriale non sia ancora sufficientemente premiata da flussi consistenti di visitatori esterni e esteri. L’indice del clima, per il quale il territorio si pone al 102° posto nella graduatoria nazionale, rimanda alla gravità della situazione ecologica della Pianura Padana in generale, ma anche al ritardo delle politiche ambientali locali, con il 93° posto per energia prodotta da fonti rinnovabili (eolico, idroelettrico, solare e geotermico), l’80° per densità di aree protette, il 77° per il numero di giorni di superamento dei limiti delle PM10 (47 a Piacenza su una media nazionale di 25) e l’80° per il quoziente di mortalità (che non deriva necessariamente dalla cattiva situazione ambientale ma ne è comunque fortemente correlato). Anche alcuni indicatori dell’area “giustizia e sicurezza” penalizzano Piacenza, che risulta 80° nell’indice generale di criminalità, 87° nella classifica per furti con destrezza e 95° per altri reati denunciati. Altri posizionamenti negativi sono attesi, come l’emigrazione ospedaliera (89°) – per la vicinanza con i presidi sanitari lombardi – o l’81° posto per il numero di pensioni di vecchiaia – dato il profondo invecchiamento riscontrato negli ultimi decenni. Ancora molto insufficiente il numero di laureati (91° con solo il 20% della fascia di età 25-39 anni), che appare lontano dalla media nazionale (28%) o delle città con più forte tradizione accademica come Bologna (42,3%) e Trieste (39,7%), nonostante la presenza in crescita di cinque poli universitari (Università Cattolica, Politecnico, Conservatorio, Università di Parma sia con Medicina che per Infermieristica).
Nel settore del credito si inverte il trend negativo dei depositi bancari che salgono a 10,8 miliardi di euro, al contrario dei prestiti ancora in frenata (6,2 miliardi), facendo scendere ulteriormente il rapporto prestiti-depositi a 57,6, dato penalizzante per il territorio perché indica la fuoriuscita dei risparmi raccolti dalle famiglie verso altre aree del Paese dove gli investimenti appaiono più dinamici (il dato regionale è infatti pari a 83). Alcuni cambiamenti degli ultimi anni nel settore creditizio hanno causato la diminuzione del numero di sportelli bancari per numero di abitanti: in particolare riduzione dell’uso del contante e crescita del digitale. Questa riduzione è continuata anche nel 2024 (Fig. 32). A livello nazionale si è passati da 56,1 sportelli ogni 100.000 abitanti nel 2011 a 33,3 nel 2024 (-40,5%), mentre a livello regionale da 80,6 a 47,0 (-41,6%). In provincia di Piacenza questa decrescita è stata molto più lenta, assestandosi a -31,0% (da 76,2 a 52,6). Questo risultato positivo per Piacenza è merito anche della politica di sostegno al territorio portata avanti dalla banca locale (Banca di Piacenza). Tra le province considerate, solamente Cremona è a un livello simile a quello di Piacenza (52), seppur inferiore, mentre le altre province registrano valori che variano dal massimo di Parma di 44,5 al minimo di Pavia di 35,1. In termini relativi il calo più forte è stato a Parma (-46,1%), Lodi (-45,0%) e Pavia (-43,3%).
Il rapporto ha anche integrato le analisi socioeconomiche con nuovi approfondimenti. Il primo ha riguardato il processo delle imprese piacentine nella transizione ecologica, attraverso un’indagine campionaria per verificare la conoscenza dei regolamenti europei sulla tassonomia delle attività sostenibili e l’attuazione di azioni specifiche a livello aziendale per rispettare questi vincoli e sviluppare forme concrete di economia circolare. Emerge un sostanziale ritardo delle imprese piacentine e emiliano-romagnole, con una quota ancora minoritaria di aziende capaci di investire significativamente nelle pratiche dell’economia circolare e della sostenibilità, ma anche nelle nuove forme di rendicontazione ambientale, sociale e non finanziaria.
Nell’ultimo periodo emergono tre tematiche rilevanti per lo sviluppo futuro del sistema Piacenza: la nuova fase di pianificazione urbanistica con l’elaborazione e l’assunzione del nuovo PUG del Comune capoluogo; i nuovi interventi di promozione territoriale relativi all’attrazione di turisti e investimenti esterni; lo sviluppo di politiche giovanili che intervengano sia sul fronte dell’orientamento al lavoro e del loro ingresso nel mercato del lavoro sia in materia di prevenzione al disagio sociale ed educativo.
Bus urbani: rivoluzione a Piacenza. Meno passaggi in centro. In via Borghetto tagliato il 42% delle corse
Una vera e propria rivoluzione quella che attende il trasporto pubblico urbano di Piacenza a partire da sabato 7 giugno, con l’entrata in vigore dell’orario estivo. Il Comune, insieme a Seta e Tempi Agenzia, ha presentato un piano sperimentale che stravolge l’attuale rete, in particolare nel centro storico. Il cambiamento più impattante? Il drastico dimezzamento del numero di bus in via Borghetto e in altre vie centrali, per rispondere alle proteste dei residenti e rendere i collegamenti più razionali.
Il cuore della riorganizzazione – spiega l’assessore alla Viabilità Matteo Bongiorni – sta nell’eliminazione delle sovrapposizioni di linea che portavano a un affollamento eccessivo di bus su alcune strade. I dati parlano chiaro: in via Borghetto e via San Bartolomeo i passaggi giornalieri scendono da 288 a 167, pari a un calo del 42%. Stessa sorte per via Garibaldi (da 242 a 164), via Sant’Antonino (da 161 a 83) e via Scalabrini (da 206 a 130). Azzerato del tutto, invece, il transito in via Roma nel tratto tra la Lupa e via Alberoni.
«Si tratta di una risposta concreta – sottolinea Bongiorni – alle segnalazioni dei cittadini e ai rilievi di vari consiglieri comunali. Il nuovo assetto riduce l’impatto ambientale, migliora la sicurezza e rende più efficiente il collegamento tra periferie e centro».
Le sei linee che cambiano volto
Le modifiche coinvolgono le linee 1, 4, 6, 10, 17 e 19, per un totale di 3.679 utenti al giorno monitorati, il 94% dei quali – assicurano da Tempi Agenzia – non subirà disagi. Ecco le novità principali:
Linea 1 (Belvedere – Stazione FS): tagliato il passaggio da via Borghetto, San Bartolomeo, Garibaldi, Sant’Antonino, Giordani e Scalabrini. Corse ogni 15 minuti al mattino, 21 al pomeriggio.
Linea 4 (Borgotrebbia – Stazione FS): via Borghetto e via Roma eliminate. Frequenza ogni 25 minuti.
Linea 6 (Quartiere 2000 – Stazione FS): non passerà più in via Cavour, via Borghetto e via San Bartolomeo. Frequenza di 15-19 minuti.
Linea 10 (I Dossi – Stradone Farnese): eliminato il transito in via Giordani. Corse ogni ora.
Linea 17 (circolare FS-Ospedale-Boselli): non passerà più in via Taverna in uscita dal centro. Frequenza ogni 22 minuti.
Linea 19 (Le Mose – Stazione FS): fuori via Cavour, Romagnosi, Duomo, Legnano, Roma e Alberoni. Corse ogni 21 minuti.
Cantiere Cittadella e linee dirottate
La riorganizzazione coinvolge anche le linee 9, 11, 12 e 15, modificate temporaneamente a causa dei lavori in piazza Cittadella e delle difficoltà legate alla sosta irregolare. Il nuovo capolinea per tutte sarà piazzale Milano. I transiti in via Cavour e piazza Duomo saranno limitati agli orari scolastici.
Tuobus festivo al posto delle linee tradizionali
La domenica e nei festivi, quasi tutte le linee urbane saranno sostituite dal Tuobus, servizio a chiamata tramite App (attivo dalle 7.30 alle 19.30 e dalle 20.30 a mezzanotte), con le sole eccezioni delle linee MB, 8 e 16 che continueranno a circolare regolarmente. Il servizio è incluso negli abbonamenti senza costi aggiuntivi.
Inoltre, per tutta la durata dei lavori alla Lupa, il capolinea delle linee extraurbane verrà spostato in piazzale Marconi.
Da lunedì 9 attivato il nuovo semaforo alla stazione
Infine, nel quadro del miglioramento della sicurezza urbana, da lunedì 9 giugno entrerà in funzione il nuovo semaforo pedonale all’uscita della stazione ferroviaria, sul lato di piazzale Marconi.
A Piacenza nasce il Parco culturale ecclesiale “Terre di passo”
È nato ufficialmente a Piacenza questa mattina 26 maggio al Seminario vescovile il Parco culturale ecclesiale “Terre di passo”. Il nome deriva dalla celebre espressione di Leonardo da Vinci, contenuta nel Codice Atlantico che qualificava il nostro come un territorio di passaggio, oggi al confine di quattro regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Liguria. Un territorio tra il mare e la pianura, che si è tradotto dal Medio Evo in una Piacenza terra di pellegrini, mercanti e banchieri. La forma giuridica sarà quella di una fondazione di partecipazione. A promuoverla è la diocesi insieme ad alcuni altri enti ecclesiali: l’Opera della Cattedrale di Piacenza, l’ente Cattedrale di Bobbio, l’ente Seminario di Bedonia, individuati al fine di garantire una rappresentanza territoriale vasta.
Sono intervenuti l’architetto Manuel Ferrari, direttore dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici, il prof. Antonio Chizzoniti, professore ordinario di Diritto canonico e diritto ecclesiastico alla Facoltà di economia e giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Nicola Bellotti (società Blacklemon); con loro era presente il notaio Massimo Toscani. In rappresentanza degli enti fondatori erano presenti il dott. Giovanni Struzzola (ente Cattedrale di Piacenza), mons. Piero Bulla (ente Cattedrale di Bobbio) e mons. Lino Ferrari (Seminario di Bedonia).
L’ispirazione del giornalista Giovanni Gazzaneo
L’idea del Parco nasce all’interno del progetto pastorale “Bellezza e Speranza per tutti”, messo a punto nel 2018 dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei, a partire da una proposta del giornalista Giovanni Gazzaneo, coordinatore del mensile di Avvenire “Luoghi dell’infinito”.
I Cammini religiosi
“Il nostro obiettivo – spiega l’architetto Ferrari – è valorizzare in chiave pastorale i Cammini religiosi del territorio e le ricchezze artistiche della diocesi, quasi 700 edifici di culto e 90 mila beni artistici conservati all’interno di chiese, oratori, biblioteche e musei. Verranno messi in rete i diversi soggetti coinvolti, dalle associazioni culturali legate ai Cammini alle strutture di accoglienza”.
La fondazione rientra tra gli Enti del terzo settore iscritti al Runts, il Registro unico nazionale del terzo settore. Oltre ai soggetti ecclesiali fondatori, vi potranno aderire enti pubblici, associazioni e privati conferendo capitale o servizi. L’essere un ente del terzo settore – appunta Ferrari – permetterà di avere una fiscalità agevolata, di accreditarsi per beneficiare del 5 per mille e di partecipare a bandi per ottenere risorse e così riqualificare e promuovere il patrimonio culturale e le strutture di accoglienza.
I Musei in rete
La fondazione potrà candidarsi a essere anche il soggetto a cui verrà affidata la gestione dei Musei del circuito diocesano, a partire da Kronos in Cattedrale e dal Museo Mazzolini a Bobbio. Altri musei ecclesiastici potranno valutare se aderire alla Fondazione e beneficiare di servizi e vantaggi.
È già attivo il sito internet www.parcoculturalepiacenza.it, predisposto dalla società Blacklemon. Con il logo che si ispira alla formella del pellegrino sulla colonna del transetto destro della Cattedrale, servirà a far conoscere la proposta artistica (chiese, musei, archivi, biblioteche e antichi organi), con la possibilità di effettuare tour virtuali con foto a 360° per ammirare i dettagli artistici dei diversi edifici. Vi si potranno inoltre inserire contributi espressione della vita pastorale (le feste dei patroni, sagre religiose…).
Dal modello Guercino a oggi
“Puntiamo – prosegue l’architetto Ferrari – a riqualificare immobili, a partire dalle canoniche in disuso, per accogliere i pellegrini (ma anche mettere a norma gli ostelli esistenti). Sarà necessario individuare comunità accoglienti sul territorio che si possano occupare della gestione”.
“È fuor di dubbio – conclude Ferrari – che come conseguenza l’attività della fondazione porterà anche a una maggiore qualificazione del territorio e ad un’accoglienza dei turisti migliore. Il progetto Guercino? È stato il primo evento culturale che ha avuto la capacità di mettere insieme più soggetti (diocesi, Comune di Piacenza, Provincia e Fondazione di Piacenza e Vigevano). Ci ha trasmesso la fiducia del “si può fare, se ci crediamo”. Un sano orgoglio per la nostra bella città e provincia, dove le persone, se motivate, sanno mettere in campo un’accoglienza tradizionale e genuina. È una strada tracciata da seguire”.
Elaborato un dossier sul patrimonio culturale
“L’avvio della fondazione – spiega l’architetto Ferrari – è stato preparato da un lavoro di due anni di conoscenza dei parchi ecclesiali esistenti in Italia. La candidatura a parco ecclesiale presso la Cei è stata possibile grazie allo statuto messo a punto dagli esperti dell’Università Cattolica, vero partner del progetto, coordinati dal prof. Antonio Chizzoniti insieme al notaio Massimo Toscani. L’équipe dell’Ateneo, formata anche dalla prof.ssa Anna Gianfreda e dalla dott.ssa Giulia Mazzoni, ha elaborato un ampio dossier che ha mappato in diocesi il patrimonio culturale materiale e immateriale (le tradizioni, le processioni e gli aspetti liturgico-pastorali)”.
Grazie a un QR code si potrà entrare direttamente negli edifici
Si spera che possa anche partire, come in Piemonte, il progetto “Chiese a porte aperte”
“In cantiere – spiega l’architetto Ferrari – ci sono percorsi per formare operatori culturali con un’attenzione specifica agli aspetti della catechesi attraverso l’arte (se ne parlerà al prossimo convegno nazionale sui parchi) e l’avvio del progetto “Chiese a porte aperte”, già attivo nelle diocesi del Piemonte”.
Turisti e pellegrini, dopo aver scaricato gratuitamente l’apposita App sul proprio smartphone, possono registrarsi e prenotare la visita gratuita in una chiesa: giunti sul posto nell’orario selezionato, inquadrando il QR code si aprirà automaticamente la porta dell’edificio. Nella chiesa sono previsti un sistema di guida con una voce narrante in tre lingue, di illuminazione dei dettagli artistici e pannelli visivo-tattili multisensoriali con la descrizione della chiesa e le riproduzioni tattili di opere d’arte (in alcune chiese anche un contributo audio-video in lingua italiana dei segni). Le chiese sono dotate di telecamere che possono riconoscere eventuali gesti vandalici e attivare, se necessario, l’allarme.
Un’esperienza di narrazione automatizzata è già stata attivata nella cappella di Santa Caterina nella Collegiata di Castell’Arquato. Sarà possibile dare vita a questo servizio in chiese magari lontane dai centri abitati e ormai solitamente chiuse gran parte dell’anno. Ecco alcuni possibili esempi, secondo Ferrari: la chiesa della Perduca in val Trebbia, l’oratorio di Mignano in val d’Arda, Santa Maria nell’area del parco archeologico di Travo e Vigolo Val Nure, San Giuseppe a Cortemaggiore e molte altre ancora.
Se ci fossero arredi e suppellettili di valore da mettere in sicurezza, questi si possono radunare in sagrestia, qualora sia possibile realizzare una chiusura blindata, oppure farli convergere in centri di deposito sicuri.
Chilometri e chilometri lungo i sentieri della fede
Dalla Via Francigena al Cammino di San Colombano, dalla Via degli Abati ai Cammini di Santa Franca e di San Rocco: vanno potenziate le strutture di accoglienza
“La diocesi – spiega l’architetto Manuel Ferrari – è attraversata sul proprio territorio da diversi Cammini religiosi che il progetto del nascente Parco ecclesiale culturale vuole potenziare e far conoscere ancora di più. Tre di essi sono approvati dalla Regione Emilia Romagna e fanno parte perciò del catalogo nazionale dei Cammini istituito dal Ministero del turismo. Si tratta della Via Francigena e del Cammino di San Colombano – entrambi accreditati anche a livello europeo – e della Via degli Abati. La Via Francigena registra il passaggio nell’area piacentina di circa 3500 persone all’anno, la Via degli Abati arriva a un migliaio”.
La via Francigena
La via Francigena è la più nota fra le vie dei pellegrinaggi dal Nord Europa e conduce dalla Gran Bretagna e dall’Europa centrale, in particolare dalla Francia, a Roma. La relazione di viaggio più antica di questa via attraverso 79 tappe, conservata nella British Library di Londra, risale al 990 grazie a Sigerico, arcivescovo di Canterbury, di ritorno da Roma dopo aver ricevuto il Pallio dalle mani del papa Giovanni XV. In diocesi copre il tratto dal Guado di Sigerico sul fiume Po tra Corte Sant’Andrea e Soprarivo di Piacenza fino a Fidenza passando per Fiorenzuola e Chiaravalle della Colomba per poi dagli Appennini scendere a Roma.
Il Cammino di San Colombano
Il Cammino di San Colombano è a sua volta una via di pellegrinaggio che attraversa gran parte dell’Europa seguendo le orme dell’abate del VI-VII secolo dall’Irlanda, sua terra natale, fino a Bobbio, sede dell’abbazia da lui fondata nel 614.
La Via degli Abati
La Via degli Abati porta da Pavia a Pontremoli; nella diocesi copre il territorio da Pometo a Borgotaro. Risale al periodo della dominazione Longobarda ed era utilizzata dai monaci di Bobbio per raggiungere Roma prima che la Via Francigena di Monte Bardone (oggi passo della Cisa), rimasta a lungo sotto il controllo dei Bizantini, assumesse un ruolo predominante nelle antiche vie di commercio e pellegrinaggio.
Le strutture di accoglienza
“Lungo questi percorsi sono collocate alcune strutture recettive per i pellegrini, ma altre – precisa l’architetto Ferrari – potrebbero essere create. Sulla Via Francigena si trovano, ad esempio, l’ostello del Montale gestito dalla parrocchia di San Lazzaro, la casa per ferie Bellotta a Valconasso di Pontenure e la struttura di accoglienza dei monaci all’abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba. Sul percorso legato al monaco irlandese ci sono, invece, la Pieve di Verdeto in val Luretta, l’ostello San Paolo a Mezzano Scotti non lontano da Bobbio e l’istituto delle suore Giannelline nel centro della val Trebbia. Ma altre strutture sono già in cantiere come, a Piacenza, un piccolo ostello per volontà della parrocchia di Santa Teresa sul Corso Vittorio Emanuele”.
La Via dei Monasteri Regi
A questi Cammini – come appare nel sito internet del nascente Parco ecclesiale culturale “Terre di passo” – se ne aggiungono altri. È il caso della Via dei Monasteri Regi, un tracciato, attestato già nel 744, che collegava un tempo tre monasteri soggetti all’autorità imperiale longobarda: Fiorenzuola (nel luogo in cui oggi sorge la Collegiata), l’antica Abbazia di Val Tolla salendo verso Morfasso e Gravago nei pressi di Bardi, dopo aver oltrepassato l’oratorio medievale di Mignano (vicino all’omonima diga) e il passo del Pelizzone a mille metri d’altezza.
Il Cammino di San Rocco
Il Cammino di San Rocco si rifà, invece, al percorso del Santo di Montpellier nel tratto Piacenza-Voghera passando per i Comuni di Rottofreno, Calendasco, Sarmato, Castel San Giovanni e Stradella lungo la Via Romea, l’itinerario frequentato da pellegrini, viandanti, mercanti e cavalieri diretti a Roma dalla Francia meridionale o provenienti dal Sud Italia e diretti a Santiago di Compostela in Spagna. Tre santi sono legati a questo itinerario: San Rocco a Sarmato, San Contardo a Broni e San Bovo a Voghera. Il Comune di Sarmato insieme alle altre istituzioni coinvolte ne sta promuovendo la realizzazione insieme all’associazione San Rocco di Sarmato.
San Rocco è nato a Montpellier fra il 1345 e il 1350 ed è morto a Voghera fra il 1376 ed il 1379 a non più di 32 anni di età dopo un lungo viaggio verso Roma e dopo aver assistito gli appestati in diverse città.
Il Cammino di Santa Franca
Completano il quadro un percorso legato alle Pievi tra Pavia, Parma e Piacenza e il Cammino di Santa Franca, badessa benedettina nata a Vitalta di Vernasca nel 1275 e morta a Pittolo nel 1218. L’itinerario propone un cammino escursionistico che si snoda tra i Comuni di Castell’Arquato, Vernasca e Morfasso fino al santuario della Santa a Montelana.
La Cei vara il turismo della Bella Notizia
Il progetto dei Parchi ecclesiali culturali sviluppa le intuizioni del documento. “Bellezza e Speranza per tutti”: lo stupore suscitato dall’arte aiuta a incontrare Dio.
Il progetto dei Parchi ecclesiali culturali in Italia, quindi anche quello piacentino, sviluppa le intuizioni contenute nel progetto pastorale “Bellezza e Speranza per tutti” a cura dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei. Un progetto – precisa il testo – da portare avanti creando sinergie nella comunità ecclesiale e con la comunità civile (istituzioni, imprenditori e terzo settore).
L’attenzione all’ospite
I Parchi ecclesiali, in una società dei non-luoghi, cioè della spersonalizzazione, dell’anonimato e dell’isolamento degli individui, puntano a dar vita a realtà in cui “i territori diventino luoghi in cui l’ospite si senta accolto e riconosciuto, dove si tessono situazioni in cui le relazioni sappiano offrire calore, dove il patrimonio di cultura e tradizione sappia stupire e le persone abbiano qualcosa da raccontare”. L’intento dei Parchi è rendere accessibili i luoghi e favorire vacanze formato famiglia.
L’arte genera stupore
Il favorire un nuovo incontro con la bellezza dell’arte apre sempre la strada allo stupore e a una nuova esperienza della vicinanza di Dio. “Grazie allo stupore – sottolinea il documento – il vedere diventa un guardare. C’è qualcosa che interpella il soggetto costringendolo a porsi l’interrogativo fondamentale: perché mai io vivo qui e ora? È questa l’esperienza di turismo che chiameremo turismo No.Bel., cioè della Bella Notizia, ministero della comunità cristiana che si attua in un tipo particolare di relazione tra un animatore e una persona che vive un’esperienza unica di incontro con lo stupore attraverso elementi «wow», capaci cioè di suscitare questo sentimento”.
Serve creatività
Nei progetti – appunta il testo – occorrerà muoversi con creatività, intesa non come eccentricità o allontanamento dalla Tradizione della Chiesa, ma come la capacità di aprire orizzonti nuovi e di rinnovare il linguaggio con cui annunciare il Vangelo agli uomini del nostro tempo.
Nel progetto dei Parchi ecclesiali il profitto è importante, ma sarà solo un risultato, un indicatore di salute e di buon funzionamento del processo generativo, non un fine. L’iniziativa dei Parchi ecclesiali, d’intesa con il Progetto Policoro, potrà creare anche occasione di nuove iniziative d’impresa soprattutto da parte dei giovani.
Nuovamente vandalizzata la panchina arcobaleno di Calendasco. Frasi ingiuriose contro il sindaco
La panchina arcobaleno di Calendasco è stata nuovamente vandalizzata, con un blitz avvenuto nella notte, prendendo questa volta di mira anche il sindaco Filippo Zangrandi che proprio ieri, insieme a svariati altri esponenti politici aveva preso parte al Piacenza Pride, sfilando per le vie di Piacenza.
Quella che doveva essere la prima panchina arcobaleno della provincia di Piacenza, simbolo di inclusione, rispetto, unione, accoglienza e lotta alle discriminazioni, è stata invece oggetto di ripetuti atti di deturpazione.
La panchina, situata nel parco giochi di Calendasco, era stata inaugurata lo scorso 17 maggio in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia.
L’arcobaleno di colori era durato solo quarantotto ore prima di essere ridipinta di un freddo grigio da vandali. Questo primo gesto era stato definito “vile e intollerabile” dalla Cgil di Piacenza, mentre l’Arcigay aveva invitato le forze politiche a prendere le distanze. Il sindaco Zangrandi aveva commentato sui social la necessità di una norma contro l’odio e aveva sporto denuncia alle forze dell’ordine per istigazione all’odio contro ignoti. In seguito al primo atto, un gruppo di volontari, circa un centinaio di persone, aveva risposto all’appello del sindaco, rimboccandosi le maniche e ridipingendo la panchina con i colori dell’arcobaleno.
Tuttavia, la scorsa notte uuno o più vandali sono ritornati in azione. La panchina è stata nuovamente “cancellata” e coperta per la seconda volta da una mano di vernice grigia. Questa volta, l’attacco si è esteso: sul selciato vicino allo scivolo, sono comparse scritte ingiuriose contro iln sindaco Filippo Zangrandi. Sono state dipinte con una bomboletta spray nera. Il sindaco Zangrandi ha confermato l’accaduto, ipotizzando che il blitz sia avvenuto dopo l’una di notte, in quanto poco prima non erano state notate anomalie
Le telecamere di videosorveglianza della zona saranno visionate e potrebbero fornire elementi utili ai carabinieri di San Nicolò che indagano su questi episodi.
La notizia del secondo atto vandalico si è sparsa rapidamente, suscitando indignazione e solidarietà. Molti i messaggi di supporto, con persone che si sono dette pronte a ridipingere la panchina.
Anche le associazioni hanno espresso la loro solidarietà fra cui Arcigay Piacenza Lambda. Alternativa per Piacenza ha diffuso un comunicato stampa in merito all’accaduto. Di seguito il testo del loro comunicato: “Apprendiamo con sconcerto che la panchina arcobaleno di Calendasco appena ridipinta, dopo il primo atto vandalico, è stata nuovamente violata e rivandalizzata nella notte presumibilmente dagli stessi seminatori di odio, perchè di questo si tratta, che da vigliacchi, quali sono, si sono ripalesati con l’aiuto delle ore notturne. Seminatori di odio che questa volta hanno anche voluto prendere di mira direttamente con frasi ingiuriose il Sindaco di Calendasco Filippo Zangrandi al quale come Alternativa per Piacenza confermiamo la nostra totale solidarietà e vicinanza. Bene il Sindaco ha fatto nello sporgere denuncia alle forze dell’ordine contro ignoti per istigazione all’odio già in occasione del primo atto vandalico, e che, a maggior ragione, ora vedrà le forze dell’ordine impegnate nell’individuazione dei responsabili. Atto vandalico che, ricordiamo, ha ottenuto una risposta corale dei cittadini di Calendasco durante l’evento di ritintteggiatura della panchina la scorsa settimana. Cittadini che a maggior ragione saranno a fianco del proprio Sindaco di fronte a questo ennesimo atto offensivo e violento. Ben sappiamo che nei prossimi giorni i “leoni da tastiera” e i seminatori di odio seriale si scateneranno sui social per ricordarci che ben altri sono i problemi e che in fondo nulla di grave è successo. Sappiano lor signori che Alternativa per Piacenza, così come in occasione del riuscito Pride 2025, sarà sempre a fianco di coloro che si battono nella rivendicazione dei propri giusti diritti di cittadini, così come previsto dalla Costituzione e contro tutti coloro che dalla nostra Carta Costituzionale evidentemente si chiamano fuori. Seminatori di odio che non hanno neanche rispetto del Presidente della Repubblica che su quella panchina a Calendasco trova incisa una sua frase di inclusione e rispetto della dignità degli esseri umani. Alternativa per Piacenza invita tutte le Amministrazioni Comunali della Provincia, a cominciare dal capoluogo, a manifestare la propria solidarietà al Sindaco Zangrandi dando rapidamente corso all’installazione di panchine arcobaleno in tutti i nostri Comuni. La risposta più giusta a chi con il loro atto vigliacco vuole colpire un simbolo di inclusione, rispetto, ascolto e lotta contro ogni discriminazione e contro il quale l’intera comunità si deve schierare in maniera ferma e decisa”.
Farmacie Comunali, via al piano di sviluppo: nuovo punto vendita, assunzioni e locali rinnovati
Un nuovo presidio, assunzioni e interventi di ristrutturazione per ampliare e modernizzare l’offerta ai cittadini. Sono questi i capisaldi del piano di sviluppo approvato ieri durante l’assemblea dei soci di Farmacie Comunali Piacentine, svoltasi a Palazzo Mercanti con la partecipazione dell’assessore alle Società partecipate Gianluca Ceccarelli.
Tra le principali novità, lo sdoppiamento della storica sede di Roncaglia. I locali esistenti continueranno a garantire gli attuali servizi con lo stesso personale e orari, mentre un nuovo punto vendita sorgerà in via dell’Artigianato, per potenziare la copertura in tutta l’area est della città: dai quartieri come Capitolo, Gerbido e Mortizza fino alla zona industriale e artigianale della Caorsana. L’apertura è prevista entro fine anno.
Confermato il Consiglio d’Amministrazione: Giovanni Piazza alla presidenza, affiancato da Wally Salvagnini per la parte pubblica (Comune di Piacenza, socio di maggioranza con il 51%) e da Paola Cavalieri, rappresentante della parte privata (Fda srl, con il 48%) e confermata nel ruolo di amministratore delegato.
Il piano di investimenti condiviso guarda al futuro, con l’obiettivo di offrire servizi sempre più evoluti e accessibili. In corso anche i lavori nella sede di corso Europa, dove verranno attivati nuovi servizi sanitari come holter pressorio, holter cardiaco e autoanalisi: interventi che dovrebbero concludersi entro luglio.
Rientra nel progetto anche il potenziamento dell’organico: sono infatti in valutazione diversi curriculum per rafforzare il personale esistente e per garantire operatività nel nuovo punto vendita.
Infine, si studia la possibilità di automatizzare il magazzino della farmacia comunale di via Manfredi, seguendo il modello già sperimentato con successo nella sede di corso Europa.
L’assemblea ha approvato il bilancio 2024, che si è chiuso con un utile di 388.612 euro. Una cifra che, sommata ai fondi della riserva volontaria, ha permesso di erogare dividendi consistenti ai soci, tra cui 204mila euro al Comune di Piacenza.
Piacenza e Cascia unite da fede e amicizia nel nome di Santa Rita
«Un’esperienza straordinaria che ha toccato profondamente i nostri cuori e che resterà indelebile nella memoria. A Cascia ci siamo sentiti accolti come in famiglia, e questo ha reso ancora più intensa la nostra partecipazione alle celebrazioni in onore di santa Rita, rappresentando l’intera comunità di Piacenza. La nostra città, quest’anno, ha l’onore di essere gemellata proprio con Cascia. Un gemellaggio fondato sulla fede, nel nome di Rita e dei suoi valori universali di pace e perdono, ma anche un legame laico, fatto di amicizia, vicinanza e condivisione umana».
È il primo commento del sindaco Katia Tarasconi al termine della suggestiva benedizione delle rose che si è tenuta nella tarda mattinata di oggi di fronte alla basilica di santa Rita, a Cascia, in provincia di Perugia. La cerimonia, presieduta dal cardinale Baldassarre Reina, ha visto la partecipazione di una folla di fedeli e pellegrini provenienti da tutta Italia e dall’estero. Insieme a lui, a impartire la benedizione a migliaia di rose rosse alzate al cielo, erano presenti anche il vescovo della diocesi di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, padre Giustino Casciano, rettore della basilica, e don Giuseppe Basini, vicario del vescovo di Piacenza-Bobbio. Non è mancato padre Jarbson Batista, rettore del santuario di santa Rita a Piacenza: proprio lui, in accordo con il sindaco Tarasconi, ha promosso la richiesta di riconoscimento formale del santuario cittadino come luogo di devozione ufficiale e avviato l’iter per il gemellaggio.
La cerimonia si è svolta al termine della messa solenne celebrata dal cardinale Reina, recentemente nominato gran cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia. E oggi, a Cascia, le famiglie e le coppie di sposi erano davvero numerose. A sottolinearlo sono stati gli assessori Nicoletta Corvi e Adriana Fantini che, insieme al sindaco Tarasconi, componevano la delegazione ufficiale di Piacenza. «È emozionante – hanno detto – vedere arrivare persone di ogni età e da ogni angolo del mondo, perfino da oltreoceano, in questo piccolo borgo tra le montagne umbre. Qui si respira una fede intensa ma composta. È bello essere presenti».
Alle celebrazioni in onore di santa Rita – iniziate già martedì 20 maggio con la salita notturna allo “Scoglio” di Roccaporena, luogo natale della santa – hanno preso parte numerose autorità, tra cui Stefania Proietti, presidente della regione Umbria ed ex sindaco di Assisi, e i rappresentanti di oltre venti comuni umbri.
La giornata di oggi è stata il momento culminante, in ricordo della morte di santa Rita avvenuta il 22 maggio 1457. Il corteo storico, snodatosi per le vie del borgo fino al santuario, ha ripercorso le tappe principali della sua vita. Il gonfalone della città di Piacenza, in testa al corteo, ha fatto il suo ingresso nella piazza gremita antistante la basilica.
Già ieri, però, era stata una giornata intensa per la delegazione piacentina. In mattinata, a Palazzo Frenfanelli – sede del Comune di Cascia – si è tenuta la cerimonia ufficiale della firma del gemellaggio, alla presenza del sindaco di Cascia Mario De Carolis, del vicesindaco Marco Emili e della presidente del consiglio comunale Luisa Di Curzio.
La firma ha coinciso anche con la riapertura della sede comunale, rimasta chiusa per anni a causa dei danni provocati dal terremoto del 2016.
Nel corso della stessa giornata, il sindaco Tarasconi ha vissuto un momento particolarmente toccante entrando nella stanza – solitamente chiusa al pubblico – che custodisce le spoglie di santa Rita. Ad accoglierla, suor Maria Grazia Cossu, priora del monastero.
La serata di mercoledì 21 è stata invece dedicata alla tradizionale fiaccolata, molto sentita dai pellegrini e dai cittadini. Il corteo con sbandieratori e tamburini si è concluso con l’accensione del tripode votivo davanti alla basilica da parte del sindaco Tarasconi, che poco prima aveva ricevuto la “Fiaccola della Pace e del Perdono” dalle mani di Thomas Sassi, giovane promessa piacentina del judo, campione nazionale e medaglia di bronzo ai mondiali under 21 in Perù. Una grande emozione anche per lui, applaudito da una piazza gremita.