Edifici scolastici al centro della variazione di bilancio approvata dal Consiglio Provinciale di Piacenza
Il Consiglio Provinciale ha approvato ieri una variazione di bilancio che ha toccato diverse aree d’intervento, con particolare attenzione agli edifici scolastici.
Uno dei principali provvedimenti riguarda il finanziamento della nuova palestra nell’ex area demaniale Pontieri. Inizialmente previsto a 3,3 milioni di euro, il costo dell’opera è salito a 4 milioni. La Provincia ha ipotizzato il ricorso a un mutuo o, in alternativa, l’utilizzo dell’avanzo di bilancio già accantonato, a seconda di quanto risulterà conveniente a livello di tassi d’interesse.
Ulteriori risorse, pari a circa 400.000 euro, saranno destinate all’acquisto dei moduli didattici attualmente utilizzati dai licei Colombini e Respighi. La conclusione dell’operazione è prevista entro aprile 2025. Inoltre, sono stati stanziati oltre 400.000 euro per sostenere interventi PNRR già in esecuzione, con specifiche assegnazioni di 290.000 euro per il Liceo Respighi, 71.000 euro per l’ex Ipsia Leonardo da Vinci e 60.000 euro per la segreteria del Raineri Marcora.
Alcuni investimenti, come la costruzione di un nuovo edificio didattico a Castel San Giovanni (stimato a 2,6 milioni di euro), slitteranno al 2026, in linea con il Documento Unico di Programmazione approvato lo scorso dicembre.
In tema di inclusione, il bilancio provinciale prevede anche un incremento di 52.000 euro per il trasferimento regionale a favore degli alunni disabili, con fondi destinati ai Comuni.
Per quanto riguarda la viabilità, sono stati reiscritti i fondi statali previsti dal D.M. 123/2020 per i lavori di riqualificazione della Strada Provinciale n. 6 di Carpaneto, con un finanziamento di 1 milione di euro. Anche le risorse per le funzioni fondamentali sono state adeguate, con un aumento complessivo di 315.599 euro per il 2025, 329.563 euro per il 2026 e 696.304 euro per il 2027.
Il Consiglio Provinciale ha inoltre approvato un protocollo d’intesa con Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Provincia e i Comuni di Castel San Giovanni e Sarmato, per la soppressione dei passaggi a livello sulla linea Alessandria-Piacenza. È prevista la costruzione di un cavalcavia e una viabilità di ricucitura, ma l’attuazione dipenderà dalla disponibilità delle risorse necessarie.
Di rilievo anche l’accordo con il Comune di Ferriere per la riqualificazione dell’ex caserma dei Carabinieri. L’edificio sarà messo a disposizione del Comune per partecipare al bando della Presidenza del Consiglio per la riqualificazione di aree dismesse, che potrebbe consentire un finanziamento per la ristrutturazione. In caso di successo, l’immobile resterà a disposizione del Comune per 30 anni; in caso contrario, tornerà nelle mani della Provincia.
Infine, il Consiglio ha riconosciuto la legittimità di un debito fuori bilancio di 7.054,74 euro, derivante da una sentenza della Corte d’Appello di Bologna.
La seduta è stata aperta, come di consueto, dalle comunicazioni dei consiglieri, con discussioni su temi come le difficoltà di accesso alla telefonia mobile nelle aree montane (Bonini), la nuova gestione della raccolta rifiuti (Morganti, Ferri, Calza), la collocazione del nuovo ospedale nell’area 5 (Morganti, Ferri) e le modalità di convocazione della CTSS (Morganti).
Durante la riunione, la presidente della Provincia Monica Patelli ha presentato Monica Penserini, la nuova dirigente del Servizio “Istruzione, Pari Opportunità, Stazione Unica Appaltante, Acquisti,” esprimendo un augurio di buon lavoro e ringraziando il dirigente uscente, Andrea Tedaldi, per il suo impegno.
La polizia arresta due spacciatori: nascondevano tre etti di cocaina fra le lenzuola del loro letto
Nella mattinata di ieri, gli investigatori della Squadra Mobile, con l’ausilio dell’unità cinofila della questura di Milano, hanno eseguito una perquisizione in un’abitazione situata nel quartiere Roma a Piacenza, zona già teatro di precedenti interventi nelle settimane precedenti.
Grazie al fiuto del cane antidroga Lara, è stato possibile rinvenire e sequestrare un importante quantitativo di cocaina, arrestando due persone, condotte poi in carcere.
All’arrivo dei poliziotti davanti all’abitazione un uomo che si trovava nei pressi dell’ingresso ha tentato di nascondersi in camera da letto, dove si trovava la compagna, e di liberarsi di qualcosa che aveva con sé. E’ stato però immediatamente bloccato. Grazie al fiuto dell’unità cinofila, nascosti fra le lenzuola, sono stati subito trovati e sequestrati quasi tre etti di cocaina, oltre ad un bilancino e materiale per il confezionamento. lenzuola,
I due arrestati sono anche stati trovati in possesso di 1600 euro, provento dell’attività illecita.
La droga, rivenduta al dettaglio, avrebbe potuto fruttare più di 25.000 euro, e l’ipotesi investigativa è proprio che la cocaina fosse destinata ad alcuni spacciatori attivi sulla piazza piacentina. A finire in manette due quarantenni, privi di precedenti specifici ed insospettabili. Si tratta di una cittadina italiana ed un cittadino marocchino, che dormivano proprio nella stanza ove è stata sequestrata la cocaina.
Le indagini proseguono per ricostruire la rete di acquirenti dei due arrestati, ed i canali di approvvigionamento degli stupefacenti.
Maestri salumieri da duecento anni: la storia della famiglia Salini di Groppallo
Nuova puntata della rubrica l’Azienda del mese nata dalla collaborazione editoriale fra QuotidianoPiacenzaOnline e Confcommercio Piacenza. Come sempre il nostro giornale cerca di farvi conoscere più da vicino realtà storiche o di particolare interesse fra quelle iscritte all’associazione di strada Bobbiese
La storia imprenditoriale della famiglia Salini affonda le sue radici in un passato così remoto che, nel raccontarla, è facile perdersi fra le generazioni e i nomi di bisnonni, madri, padri, fratelli e cugini.
Difficile invece dare una data precisa all’origine di tutto, perché se i documenti ufficiali conservati presso l’archivio di Piacenza danno conto di un’attività presente a Groppallo nel 1846, si crede che l’apertura della prima osteria, ad opera di Antonio Salini, risalga addirittura al 1820.
A quell’epoca servire da mangiare e da bere era solo una delle tante attività che si svolgevano fra quelle mura: c’era anche una merceria, c’erano i sali e i tabacchi, la ferramenta, la drogheria. Insomma un supermercato ante litteram e la famiglia, per non stare con le mani in mano, si dedicava anche alla produzione del vino, a quella dei salumi ed al commercio di carni.
In due secoli la F.lli Salini è cresciuta ed è cambiata, pur restando fedele alle origini: l’osteria è diventata un ristorante, completato da un piccolo albergo e poi si è aggiunta una vera e propria macelleria, che è, al contempo, negozio di alimentari. L’ultimo tassello è quello del salumificio che ha permesso di compiere un salto di qualità, slegandosi anche ad alcune delle problematiche che lo spopolamento dei nostri appennini porta con sé.
Perché fare impresa in montagna è dannatamente difficile, comporta spese maggiori, distanze che si fanno sentire anche nella vita famigliare. Eppure i Salini portano avanti la tradizione e lo fanno tramandandosi, lavorazioni artigianali, ricette antiche. Anche i nomi raccontano il percorso della famiglia attraverso questi due secoli.
Vittorio sr. (1875/1969), figlio del fondatore, ebbe a sua volta sei figli (Albina, Guido, Elvira, Luisa, Vittorina e Nani) ma rimase purtroppo vedovo giovanissimo e trovò un insostituibile aiuto nella cognata, la Gigena, che allevò i nipotini come fossero figli suoi.
Due di questi, Elvira (1906/1986) e Guido (1908/1972), raccolsero il testimone, e si affiancarono al padre nella gestione del ristorante. La moglie di Guido, Luisa Carisetti, insieme alla cognata Elvira, fu la colonna portante della cucina, dall’anno del suo matrimonio, nel 1945, fino alla sua scomparsa nel 1998.
La morte prematura del padre Guido nel 1972, porterà alla guida dell’azienda i fratelli Vittorio (1946), Renzo (1949) e Domenico (1950), poco più che ventenni. Una quarta generazione che nel giro di pochi anni decise di dare ulteriore impulso al salumificio, intuendo che quella potesse essere la strada principe da seguire per garantire lavoro e benessere ad una famiglia nel frattempo sempre più grande. Parallelamente Annamaria, moglie di Domenico, divenne il braccio destro della suocera in cucina, dove ancora oggi è artefice delle prelibatezze che vengono servite ai clienti.
Forse la vera forza dei Salini è che tutti sono capaci di arrangiarsi nei diversi ruoli ed incarnano la parola “gestione famigliare”.
Capita così che anche chi nel frattempo si è spostato a vivere a Piacenza, e svolge altre attività, se c’è bisogno salga in macchina, percorre 50 chilometri e si rimbocchi le maniche per dare una mano.
L’unità della famiglia è raccontata da tanti piccoli episodi come quando i cugini della quinta generazione dei Salini, durante gli studi universitari a Milano, vissero assieme, prima in collegio e poi in un appartamento, divenuto presto meta di pellegrinaggio culinario da parte di tanti compagni di studi, attirati dai salumi di famiglia, capaci di dare una svolta a qualunque nebbiosa giornata meneghina.
Arrivando ai giorni nostri la bandiera della tradizione culinaria dei Salini è portata avanti da Mauro e Guido, entrambi classe 1984 (e figli rispettivamente di Vittorio e Renzo) che si occupano principalmente del salumificio, pronti però ad entrare in negozio o nel ristorante per dar man forte al resto della truppa. Nel salumificio lavorano anche due dipendenti part-time, ed anche questa è una ricaduta non banale in un territorio montano dove le occasioni di occupazione sono purtroppo “merce rara”.
A Groppallo, per quanto impegnate in settimana in altre attività, non mancano mai (anche solo per un supporto morale) la moglie di Guido, Laetizia, la sorella Paola e le figlie di Domenico, le gemelle Elena e Silvia.
Su tutti vigilano Vittorio e Renzo (Domenico è invece scomparso nel 2018), incapaci di riconoscersi appieno nella definizione di pensionati. Perché la fiducia nei figli è massima, ma riuscire a staccarsi completamente da quella che è stata la propria attività per decenni è impresa titanica e fors’anche impossibile.
Non si può parlare della famiglia Salini senza citare i loro prodotti, che sono i tre salumi piacentini per eccellenza, la coppa, la pancetta ed il salame. C’è poi una quarta meraviglia per il palato, la mariola, che è stata una scommessa vinta, diventando anche presidio Slow Food. Una piccola produzione di nicchia che è cresciuta, diventando elemento di punta del salumificio, che vende i propri insaccati a tanti ristoranti della nostra provincia, ma anche a Parma, Genova, Torino.
Fra i clienti ci sono naturalmente alcune catene di supermercati italiani ed una svizzera. Inoltre vi sono distributori che importano i salumi Salini in altri paesi europei fra cui la Francia.
Un successo ed anche uno sforzo produttivo e burocratico notevole per una piccola azienda nata in montagna e che, nonostante le difficoltà e le complicazioni, ha deciso di rimanervi.
Non resta che completare l’apparecchiata di prodotti Salini citando quanto viene impastato e sfornato dalla cucina del ristorante. Partiamo dalle paste ripiene della tradizione come gli anolini ed i tortelli (di ricotta e spinaci ma anche di zucca e radicchio) che – sarà per la vicinanza con la provincia di Parma – non hanno la classica coda piacentina ma vengono chiusi a “cappello di Napoleone”. In casa si fanno anche i sottaceti, i dolci, le salse. Piatto forte è poi – grazie alla freschezza garantita dalla macelleria – la carne proposta sia cruda come tartare, sia alla griglia ed ancora sotto forma di arrosto e lesso.
In duecento anni Groppallo è profondamente cambiato e pochi sono rimasti a vivere fra quelle bellissime montagne della Valnure. D’inverno conta su una popolazione fissa di circa un centinaio di abitanti mentre fortunatamente d’estate si rianima ed arriva quasi a quintuplicare le sue presenze, con l’afflusso dei villeggianti. Gli stessi cugini Salini, nati a cavallo fra gli anni settanta ed ottanta, sono stati fra gli ultimi a frequentare le scuole elementari in loco, che oggi non ci sono più. Il ristorante resta dunque un simbolo di continuità e di tenacia e durante l’inverno apre (oltre che su prenotazione) dal venerdì alla domenica mentre a partire da Pasqua (fino alla fine dell’estate) è aperto tutti i giorni. Unico momento di pausa il mese di febbraio in cui la i Salini si prendono una pausa per “ricaricare le batterie” e presentarsi in piena forma per la nuova stagione.
A sinistra il compianto Domenico Salini con il nipote Mauro
Guido Salini sr. anni trenta
Anni cinquanta
Laetizia e Matilde moglie e compagna di Guido e Mauro con Charlotte e Stephanie Salini
Il salumificio nel passato
I fratelli Vittorio, Renzo, Domenico Salini
Guido-Salini
Anni ’30
La neve vicino al ristorante
Medaglia d’oro a Vittorio Salini sr.
Vittorio Salini sr. con la nuora Luisa alla fine degli anni ’60
Facciata anni 30
Annamaria con Elena e Silvia e gli zii Renzo e Vittorio-Salini
Annamaria e Domenico Salini con Renzo Salini e con Elvira Salini e la mamma Luisa Carisetti
Guido, Renzo e Paola
Guido Salini con una mariola
Mauro Salini taglia la mariola
I cugini Paola, Mauro, Silvia, Guido e Elena
Stand a Castell’Arquato
I cugini Salini Paola Elena Ma
Un altro scatto della numerosa famiglia Salini
Da sin. i cugini Mauro e Guido Salini
Da sinistra Guido, Elena, Renzo, Silvia, Vittorio, Mauro Salini, Annamaria Zazzera (vedova di Domenico) con Silvio Barbero e Monica Fornasari di Slow Food nazionale e locale
Piacenza: i bagni pubblici di piazza Cavalli diventano a pagamento
Tassare i bagni pubblici non è una novità dei giorni nostri, se è vero che – stando alla narrazione di Svetonio – l’imperatore romano Vespasiano, in carica fra tra il 69 e il 79 d.C., proprio per giustificare la gabella da lui imposta pronunciò la celebre frase “pecunia non olet” e legò indissolubilmente il suo nome non a gesta eroiche ma ai gabinetti dell’Urbe.
Il “gettone per la pipì” approda ora a Piacenza dopo la scelta “quasi bipartisan” del consiglio comunale di Piacenza che lo scorso novembre ha deliberato (con i voti favorevoli della maggioranza e della civica Barbieri-Liberi ma con quelli contrari di Fratelli d’Italia e Lega) l’introduzione di un pagamento di 50 centesimi per accedere ai bagni pubblici i piazza Cavalli, riaperti lo scorso giugno dopo i lavori di ristrutturazione che li hanno totalmente riqualificati. Lo scopo dei consiglieri comunali che hanno avvallato questa scelta è quello di «preservare al meglio il decoro e la sicurezza dei locali rispetto a un investimento importante sostenuto dall’ente».
Stando alla nota del Comune «i tornelli contribuiranno a gestire e limitare gli ingressi a chi ha realmente bisogno dei servizi igienici».
D’ora in poi dunque per entrare «ogni utente dovrà versare 50 centesimi di euro ad ogni accesso, e potrà farlo sia con monete sia tramite Pos contact-less, ovvero appoggiando all’apposito sensore la tessera Bancomat, la carta di credito o anche il cellulare qualora abilitato».
Il comunicato non specifica – come si immagina – se questo mezzo euro (che tradotto nel vecchio conio corrisponde a circa mille lire) servirà a coprire le spese di pulizia continuativa dei bagni. Perché il pagamento ci può anche stare (ed ormai nelle stazioni è la regola) ma deve avere come contropartita quella di offrire locali ineccepibili.
Si sa invece che dalle 16 alle 20, sette giorni su sette, e nelle due mattinate dei giorni di mercato (mercoledì e sabato) dalle 10 alle 13 «è già attivo il servizio di guardianìa che garantisce il presidio con un addetto». I bagni sono invece aperti tutti i giorni dalle 6 alle 20.
Resta da vedere come accoglieranno la novità dell’ingresso a pagamento anziani, deboli di prostata e soprattutto ambulanti che rischiano un consistente esborso per far fronte alle giornate di mercato.
Arrestati in via Roma a Piacenza due spacciatori ventenni
Continua l’attività di contrasto alla criminalità diffusa ed allo spaccio di stupefacenti da parte della Polizia di Stato.l
Nel corso dell’ultima settima, l’attenzione degli investigatori della Squadra Mobile di Piacenza si è rivolta in particolare al centro storico, nella delicata zona di via Roma.
Nel corso dei servizi di osservazione, ad inizio settimana sono stati individuati in via Roma due soggetti sospetti, presumibilmente dell’est Europa, che si muovevano con fare sospetto tra i bar della zona e gli automobilisti in transito.
Dopo alcuni giorni di pedinamenti, gli investigatori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Piacenza, nel primo pomeriggio di ieri hanno assistito in diretta ad una cessione di cocaina da parte dei due sospetti ad un automobilista in transito. Tutti e tre sono stati fermati.
L’acquirenteė stato trovato in possesso di una dose di cocaina appena ricevuta e sanzionato quale assuntore di stupefacenti; essendo risultato privo di patente di guida e di assicurazione, è stato colpito anche dalle pesanti sanzioni previste dal Codice della Strada ed il suo veicolo sottoposto a sequestro finalizzato alla confisca del bene.
I due pusher avevano con sé denaro e altre nove dosi di cocaina pronte alla vendita al dettaglio.
La base di stoccaggio della sostanza era collocata proprio in un appartamento di via Roma che è stato perquisito con il rinvenimento di altre 22 dosi di cocaina, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente.
I due spacciatori sono quindi stati arrestati dalla Polizia ed al termine degli atti, condotti in carcere. Si tratta di due ventenni albanesi, incensurati in Italia e giunti da poco nel nostro Paese. Uno dei due è risultato irregolare sul territorio nazionale.
Complessivamente sono stati sequestrati 32 involucri di cellophane contenenti polvere bianca, per un peso lordo totale di 30,11 grammi, positivi all’analisi orientativa alla cocaina e la somma di euro 1700 in banconote di piccolo taglio, ritenuta provento dell’attività illecita.
Proseguono le indagini per ricostruire la rete di clienti dei due arrestati, ed i canali di approvvigionamento degli stupefacenti.
Arrestato a Piacenza pakistano indagato per terrorismo
Lunedì di questa settimana (3 marzo 2025) agenti delle Digos di Bologna e di Piacenza, insieme a personale Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto all’Estremismo e al Terrorismo Esterno, hanno dato esecuzione a un Mandato di Arresto Europeo emesso dalle Autorità spagnole nei confronti di un cittadino pakistano, domiciliato in provincia di Piacenza, indagato nel Paese iberico per reati in materia di terrorismo.
L’arresto è stato disposto nell’ambito di una più ampia operazione – per la quale sono stati disposti altri dieci analoghi provvedimenti eseguiti in contemporanea in Spagna dalla Polizia Nacional e dalla Polizia catalana. L’indagine riguarda una vasta indagine su un gruppo di presunti esponenti dell’organizzazione terroristica internazionale di matrice jihadista con base a Barcellona.
L’indagine ha permesso di individuare la presenza in Spagna ed in Italia di un gruppo strutturato, che attraverso canali criptati lanciava appelli che incitavano all’omicidio e alla decapitazione di coloro che si opponessero alla loro dottrina. Inoltre, nella pubblicistica divulgata esaltavano i mujahidin che avevano compiuto attentati contro persone accusate di blasfemia in Europa ed in Pakistan ed avevano già iniziato ad identificare possibili target da colpire; uno di questi gruppi era gestito da una delle arrestate in Spagna ed era composto esclusivamente da donne: si promuoveva l’indottrinamento e si cercava anche di individuare possibili obiettivi per future azioni.
L’operazione congiunta della polizia italiana e iberica costituisce la terza fase di un’indagine che ha portato, negli ultimi 3 anni, all’arresto di una trentina di terroristi e rappresenta il coronamento di una lunga e proficua sinergia operativa tra il nostro paese e la Spagna in materia di antiterrorismo. Il pakistano arrestato a Piacenza era già stato oggetto di attenzione investigativa da parte della Polizia italiana dal 2021 grazie ad una segnalazione della polizia spagnola che lo indicava quale contatto con i pakistani, poi arrestati dalla DIGOS di Genova nel giugno 2022, nell’ambito dell’Operazione Gabar, in esito alla quale furono sottoposti a custodia cautelare in carcere 14 cittadini pakistani (uno dei quali catturato in Spagna e tutti ora condannati in Italia, taluni con sentenza passata in giudicato) gravemente indiziati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale. Questi erano direttamente legati all’autore dell’attentato commesso a fine settembre 2020 all’esterno della già tristemente nota sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, in cui vennero ferite due persone.
In quello stesso contesto investigativo era maturata l’inchiesta denominata operazione Sakina con cui le autorità spagnole, nel febbraio 2022, hanno arrestato in quel Paese cinque cittadini pakistani, seguaci del movimento Tehreek-e-Labbaik Pakistan (TLP). Gli indagati sono stati ritenuti responsabili di apologia e indottrinamento al terrorismo poiché soliti alimentare il web tramite i loro profili social con pubblicazioni di esaltazione di azioni terroristiche, commesse dagli appartenenti a quel sodalizio.
Disparità di genere nel mercato del lavoro piacentino: una realtà ancora da superare
L’analisi condotta dalla Provincia di Piacenza sui microdati ISTAT relativi al mercato del lavoro della provincia di Piacenza del 2023 offre un quadro approfondito sulle differenze di genere che continuano a caratterizzare il contesto occupazionale locale. Nonostante i progressi, le donne restano svantaggiate rispetto agli uomini in vari aspetti cruciali.
Uno dei principali punti di disuguaglianza riscontrati riguarda la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Secondo l’indagine, solo il 68,1% delle donne della provincia è attivo, una percentuale inferiore di quasi 15 punti rispetto agli uomini. Il divario si amplia ulteriormente quando si analizzano i tassi di occupazione: solo il 62,6% delle donne è occupato, con una differenza di quasi 16 punti rispetto agli uomini. Inoltre, il tasso di disoccupazione femminile (8%) è superiore di quasi 3 punti percentuali rispetto a quello maschile.
Un altro aspetto che emerge dall’analisi è la tipologia di occupazione che le donne ricoprono. Sono più spesso impiegate con contratti a tempo determinato e a part-time. Il 30% delle donne lavora part-time, contro solo il 6% degli uomini, e c’è una maggiore presenza di lavoro dipendente tra le donne (85% contro il 74% degli uomini). Questa precarietà lavorativa, combinata alla natura temporanea di molti contratti, è una delle cause principali della disoccupazione femminile. Non a caso, molte donne dichiarano di aver perso il lavoro per la scadenza di contratti a termine o a causa di licenziamenti.
Nonostante la maggiore precarietà, le donne piacentine risultano mediamente più istruite rispetto agli uomini. Presentano infatti una percentuale più bassa di basse qualifiche e una quota maggiore di laureate. Tuttavia, nonostante questo vantaggio in termini di istruzione, rimangono sottorappresentate nei ruoli direttivi. Solo il 4% delle donne ricopre posizioni di comando, contro il 6% degli uomini. Le donne sono anche meno rappresentate tra i lavoratori autonomi, con solo l’8% che sceglie questa strada, contro il 18% degli uomini.
Nonostante le difficoltà, il livello di soddisfazione per il lavoro svolto è sorprendentemente alto per entrambi i generi. Più del 60% delle donne e degli uomini si dichiara soddisfatto della propria condizione lavorativa, un dato che testimonia forse una maggiore accettazione delle condizioni esistenti, sebbene non giustifichi la persistenza delle disuguaglianze.
Un altro anno record per la Banca di Piacenza
“La Banca di Piacenza e i suoi territori”: proseguono gli incontri per illustrare in anteprima i risultati di bilancio 2024. Dopo Fiorenzuola e Cortemaggiore, i prossimi appuntamenti sono programmati per mercoledì 12 marzo a Pianello (sala comunale); giovedì 20 marzo a Piacenza (PalabancaEventi); giovedì 27 marzo a Pontedellolio (sala comunale); giovedì 3 aprile a Lodi (Ristorante La Pergola).
Il primo incontro si è dunque tenuto a Fiorenzuola. I dati sono stati presentati dal presidente Giuseppe Nenna coadiuvato dalla Direzione (Angelo Antoniazzi, direttore generale e Pietro Boselli, vicedirettore generale), davanti a un pubblico formato da rappresentanti delle istituzioni (tra gli altri, il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri, il vicesindaco di Fiorenzuola Paola Pizzelli, i sindaci di Carpaneto, Pontenure e San Giorgio: rispettivamente Andrea Arfani, Giuseppe Carini e Donatella Alberoni) da soci e clienti che hanno affollato la platea e i palchi dell’accogliente Teatro Verdi.
Dopo i saluti da parte dell’Amministrazione fiorenzuolana portati da Paola Pizzelli («Grazie alla Banca di Piacenza per la continua azione di sostegno al territorio e grazie a Corrado Sforza Fogliani per tutto quello che ha dato a questa provincia»), ha preso la parola il presidente Nenna per illustrare i dati principali del bilancio 2024. «La Banca è andata molto bene e questo ci consente di portare avanti il disegno del presidente Sforza Fogliani di essere indipendenti». Nuovo record per l’utile netto, che chiude a 34,5 milioni di euro (dopo i 29,9 del 2023); in crescita patrimonio (339 milioni contro i 315 del precedente esercizio), l’indice di solidità patrimoniale Cet1 (19,62%, era il 18,20), la raccolta diretta (+7,9, il sistema cresce del 2,4), gli impieghi (+2,6, in controtendenza rispetto al sistema che perde l’1,9%). «Dati che ci dicono due cose: che abbiamo la fiducia della clientela e che siamo punto di riferimento costante per famiglie e imprese», ha commentato il presidente Nenna aggiungendo che la Banca continuerà a investire: nell’apertura di nuovi sportelli, nel potenziamento delle attività (Private, Bancassicurazione, Imprese, con particolare attenzione al settore agricoltura e agrifood), nell’intelligenza artificiale per digitalizzare alcuni processi interni e acquisire clientela tramite canali digitali. Il presidente ha quindi accennato alle azioni messe in atto dall’Istituto per rinnovarsi (estensione impianto fotovoltaico all’Agenzia 2-Veggioletta, impianto fotovoltaico a Fiorenzuola centro e Pianello, impianto di illuminazione della sede centrale da convertire con luci a led, ristrutturazione delle filiali di Pianello, San Nicolò e Bobbio, dove la filiale si è trasferita in locali di proprietà). Il dott. Nenna ha poi sottolineato i successi conseguiti con le attività culturali: anche nel 2024 si sono organizzati più di 100 eventi; due su tutti: la mostra immersiva Icônes, con circa 5mila visitatori e la rassegna Atlas Maior, con oltre 7mila presenze. «Chiudiamo un 2024 da ricordare – ha concluso il presidente – e i risultati positivi non sono solo frutto della salita dei tassi, che ora stanno scendendo, ma di molto altro: la nostra continua crescita, con prudenza e tenacia, assicura l’indipendenza di poter fare scelte libere nell’interesse di soci e clienti, che da sempre hanno fiducia nella Banca».
Il direttore generale Antoniazzi ha presentato i risultati dell’ultimo triennio, evidenziando la progressione dell’utile netto (passato dai 20,6 milioni del 2022 ai 34,5 del 2024) e del ROE (l’indice di redditività del capitale proprio) che ha raggiunto il +10,2% (+7,1 nel 2022). Per quanto riguarda la qualità dell’attivo, l’obiettivo è quello di restare, con le sofferenze lorde, sotto al 5% come chiede la Banca d’Italia (nel 2024 la percentuale è del 4,1). Cresciuti gli impieghi a 2 miliardi e 403 milioni «a testimonianza di quanto siamo attenti alle richieste dei clienti e del recupero di quote di mercato nei territori dove abbiamo aperto le nuove filiali». Notizie positive anche dalla raccolta (vicina ai 7 miliardi; +4,2 la diretta e +3,3 l’indiretta negli ultimi tre anni). In salita anche il numero dei soci e dei conti correnti.
Il vicedirettore generale Boselli ha invece affrontato il tema della desertificazione bancaria: «La continua fusione tra banche porta alla riduzione di personale e sportelli (in Emilia Romagna sono 38mila le persone – e 2.600 le imprese – che risiedono in comuni dove non c’è più nessuna banca, mentre in Lombardia sono 724mila le persone e 48mila le imprese nelle stesse condizioni). Come risponde la Banca di Piacenza? Non abbandonando i territori dove è già presente e aprendo in altre zone con l’intento di rimanere». Sono 56 gli sportelli attivi, con un costo superiore a un’App, ma con il vantaggio – è stato sottolineato – di potersi relazionare con i clienti; e 14 i punti Bancomat Atm di presidio, con un ruolo sociale di servizio. Il vicedirettore generale ha infine compiuto una carrellata sui principali prodotti della Banca, a partire dai quattro nuovi conti correnti (Valore giovani, Valore BPC, Valore Smart e Valore impresa) e dalle varie tipologie di carte di credito, oltre a prodotti ad alto contenuto di innovazione tecnologica, come i nuovi Pos Android e l’ultima versione dell’App della Banca.
Autobus in fiamme a Rustigazzo. Illesi autista e due passeggeri
Un altro autobus in fiamme. Questa volta è capitato ad una corriera Seta che, nel primo pomeriggio di oggi, 6 marzo, è stata rapidamente divorata dal fuoco lungo la provinciale 14 vicino a Rustigazzo, nel comune di Lugagnano. I vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno provveduto a spegnere le fiamme. Fortunatamente sia l’autista sia i due passeggeri presenti sul mezzo pubblico, fra cui un ottantenne, sono riusciti ad uscire indenni.
Bisognerà ora capire le cause del rogo, quasi certamente originato da un guasto tecnico.
Questo il comunicato stampa diffuso da Seta
SETA comunica che questo pomeriggio, alle ore 14:00 circa, un autobus in servizio sulla linea E42 della rete extraurbana di Piacenza ha improvvisamente preso fuoco mentre percorreva la S.P.14 all’altezza di Rustigazzo. Il mezzo era partito da San Michele alle ore 13:40 ed era diretto a Piacenza (via Carpaneto-Cadeo-Pontenure), con arrivo previsto alle ore 14:42. Nonostante l’attivazione dell’impianto automatico antincendio di cui il bus era dotato, le fiamme si sono propagate dal vano motore all’intero veicolo, che è andato completamente distrutto.
L’incendio è avvenuto pochi minuti dopo la partenza da San Michele. A bordo erano presenti solo due passeggeri, nessuno dei quali ha riportato conseguenze. L’autista, accortosi dello sprigionarsi delle fiamme, ha prontamente arrestato la marcia ed ha fatto scendere i passeggeri dal mezzo, assicurandosi che si trovassero in condizioni di sicurezza. Il conducente ha quindi contattato la sala operativa di SETA, che a sua volta ha immediatamente richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, intervenuti da Fiorenzuola con due autopompe.
Il bus incendiatosi oggi apparteneva ad un lotto di mezzi extraurbani prodotti da Iveco nel 2017 ed acquistati da SETA per il servizio extraurbano nei bacini provinciali serviti dall’azienda. Nella scheda tecnica che riporta lo storico degli interventi effettuati risulta essere stato sempre regolarmente sottoposto alle operazioni di manutenzione programmate, ed aver sempre superato positivamente le prescritte revisioni annuali obbligatorie, l’ultima delle quali è stata effettuata lo scorso mese di gennaio.
Il mezzo sarà sottoposto ad un’indagine interna presso l’officina SETA di Piacenza al fine di determinare le cause dell’incendio. SETA ringrazia i Vigili del Fuoco di Fiorenzuola, intervenuti prontamente. Un sentito ringraziamento va anche all’autista, che ha agito con senso di responsabilità ed accuratezza adeguate alle circostanze.
A causa dell’interruzione temporanea al transito disposta in quel tratto della S.P.14, fino al termine della giornata il servizio della linea E42 viene limitato a Badagnano, quindi le corse da/per Piacenza non raggiungono Rustigazzo e San Michele. La corsa delle ore 16:10 da Piacenza per San Michele limita la corsa a Badagnano; la conseguente corsa delle 17:20 da San Michele per Piacenza partirà da Badagnano.
Gli aggiornamenti del Comune di Piacenza ora arrivano anche via Whatsapp
E’ ufficialmente operativo, dopo un breve periodo di sperimentazione interna all’ente, il nuovo canale Whatsapp del Comune di Piacenza, cui tutti i cittadini interessati possono iscriversi in modo immediato, gratuito e tutelando la propria privacy, dal momento che non è richiesta in alcun modo la comunicazione del proprio numero di telefono.
Iscrivendosi al canale “Comune di Piacenza”, gli utenti avranno la possibilità di ricevere direttamente nell’area “aggiornamenti” della propria applicazione Whatsapp una serie di informazioni riguardanti un ampio ventaglio di temi: dagli eventi in calendario ai nuovi bandi, dalle opportunità per i giovani alle iniziative per la terza età, senza dimenticare le informazioni di servizio relative alle modifiche alla viabilità o agli orari degli sportelli.
Iscriversi richiede solo tre passaggi:
collegarsi all’indirizzo comune.piacenza.it/wa
cliccare sul link “Iscriviti al canale” o inquadrare il QR code (un’anteprima del canale verrà mostrata direttamente su WhatsApp)
selezionare quindi “Iscriviti” nella app.
Chi lo desidera può inoltre attivare le notifiche per ricevere un avviso in occasione di ogni nuova pubblicazione di contenuti.
L’iscrizione, così come le notifiche stesse, potrà essere revocata in qualsiasi momento, con effetto istantaneo.
“Con l’attivazione del canale Whatsapp – sottolinea il sindaco Katia Tarasconi – l’intento è quello di raggiungere una fascia sempre più ampia di cittadini per la diffusione di informazioni di interesse pubblico, in modo non invasivo ma particolarmente efficace perché diretto, sintetico e incentrato sulle novità quotidiane più significative legate all’attività dell’ente. Sarà, per chi sceglierà di aderire, un alert che invita poi ad approfondire gli argomenti di proprio interesse nella sezione del sito web comunale dedicata alle notizie”.
“Si potenzia, così – aggiunge l’assessore ai Servizi al Cittadino e alla Trasformazione Digitale Simone Fornasari – la presenza del Comune di Piacenza sulle piattaforme social, affiancando a Facebook e Instagram uno strumento ancora più agile, tra i più utilizzati in Italia, con una fruizione che raggiunge il 90% delle persone tra i 16 e i 65 anni. Così come gli altri canali social, anche Whatsapp non sostituirà in alcun modo la comunicazione istituzionale, ma potrà svolgere una funzione preziosa nel supportarla, accendendo l’attenzione dei cittadini sui temi più rilevanti nella vita di ciascuno – che sia una manifestazione, un concorso pubblico, l’erogazione di contributi o una scadenza amministrativa – e indirizzandoli verso la fonte ufficiale più autorevole e sicura, ovvero il sito web comunale, dove trovare i chiarimenti esaustivi su tutti i servizi messi in campo dall’ente e sugli eventi in programma”.
“Attivare questa nuova modalità di comunicazione – conclude il direttore generale Luca Canessa – significa consolidare l’impegno per rendere il processo di transizione tecnologica del Comune di Piacenza sempre più improntato alla trasparenza e all’accessibilità, mettendo a disposizione dei cittadini un supporto ulteriore, sulla scia dell’assistente virtuale, dei centri di facilitazione e dei corsi di alfabetizzazione digitale già in essere, per orientarsi più agevolmente nella rete dei servizi comunali ed essere più consapevoli delle opportunità offerte”.
Si ricorda che i messaggi provenienti dai canali sono mostrati nella sezione Aggiornamenti della app, lontano dalle chat e chiamate personali: non è una conversazione, ma una comunicazione a senso unico, che consente solo ai titolari del canale l’inserimento di messaggi, mentre gli iscritti possono tutt’al più reagire con le emoji, visibili a tutti gli altri utenti ma anonime, o rispondere a eventuali sondaggi che potranno essere lanciati dal Comune in questa forma.
Il nuovo servizio si affianca ai canali istituzionali già attivi su altre piattaforme social, tra cui in particolare ai profili Facebook comunedipiacenza e Instagram comunedipiacenza.official
Domenica 9 marzo a Piacenza super saldi con lo Sbaracco
Si terrà domenica 9 marzo, a Piacenza, lo Sbaracco invernale, la manifestazione che segna la fine dei saldi ed offre le ultime occasioni di shopping a prezzo scontato.
Alla conferenza stampa di presentazione stamane hanno partecipato l’assessore al Commercio del Comune di Piacenza Simone Fornasari, il direttore di Unione Commercianti Gian Luca Barbieri, il vice direttore di Confesercenti Giorgio Bonoli, la direttrice di Cna Enrica Gambazza e Anna Lusa di Iscom Group.
I negozi aderenti:
Pellizzari 1830 – Via Verdi 22
Thun – Corso Vittorio Emanuele II 104
Pull Love – Corso Vittorio Emanuele II 36/b
Arbiter – Via XX settembre 84
Beboll family brand – Via Nova 11
Stock house – C.so Vittorio Emanuele II 198
Derby – Corso Vittorio Emanuele 205
Glam – Corso Vittorio Emanuele 287
Selfie Boutique – Via Cavour 46
Nouvelle Vague – C.so Vittorio Emanuele 84
L’Oca Irriverente – Via Chiapponi 11
Pinalli – Corso Vittorio Emanuele 2/4/6
Pinalli – Via XX Settembre 135
Libreria Fahrenheit 451 – Via Legnano 4
Golden Sport – C.so Vittorio Emanuele II 120/122/134
Carpe Diem – Via chiapponi 6/a
Spike Dot – Via XX Settembre 144
Skyler – Corso Vittorio Emanuele 190
La Pulce – Via Calzolai 64
Mettimi Giù – Via Soppramuro 46/d
Primadonna Collection – C.so Vittorio Emanuele II 82
COSE Bijoux – Via Sant’antonino 16
Spada Roma – Via XX settembre 68
Il Monello – Via XX Settembre 96
Bambi – Galleria San Francesco 4
Via Calzolai74 – Via Calzolai 74
Sartoria Sara – Piazza Cavalli 23
Monello Baby – Via Soprammuro 35/A
Jo Ferrari – Via Cavour 3
Romax Intimo – Via XX Settembre 15
Bros 91 – C.so Vittorio Emanuele 3/3
Homeless– Via San Donnino 24
L’Erboristeria del Corso – Piacenza – C.so Vittorio Emanuele II 94
Metrò – Via Cavour 33
Giovannacci Intimo – Via Soprammuro 46
Robe di Kappa – C.so Vittorio Emanuele II 119
Le Perle – C.so Vittorio Emanuele II 34
Sheed – C.so Garibaldi 6
Arcadia – Via San Donnino 19
Interni e Dintorni – Via Santa Franca 2/ Via Sant’Antonino 1
Tandem – C.so Vittorio Emanuele 67
Giustina – Piazza Duomo 23
Bottega del Vimini – Via Pace 6
Piccadilly – Via XX Settembre 2
Piccadilly – Via Cavour 15
Marionnaud Paris – Via XX Settembre 5
Sintonia – Via XX Settembre 94
Tacchini – C.so Vittorio Emanuele 102
CorsoModa – C.so Vittorio Emanuele 230
Calzoleria Pirola – C.so Vittorio Emanuele 60
Perlage Intimo – C.so Vittorio Emanuele 48
Nami Boutique – C.so Vittorio Emanuele 36/c
Biffi Faschion – Largo Battisti 13
Tra le nuvole – Via Felice Frasi 11/13
L’altroSport – Via Felice Frasi 41
Kalos Outlet – C.so Vittorio Emanuele 123
Circolo10 – Via Garibaldi 10
Flavio Castellani – C.so Vittorio Emanuele II 143
Tammi – Via XX Settembre 100/132
Candy House – Cocò – Hope – Via XX settembre 116-126-136-134
Bulla – Via Colombo 85/89
Bulla – C.so Vittorio Emanuele II 118
Frasi Intime – Via Cavour 54
Mfm Boutique – Via Garibaldi 16
Dovani – C.so Vittorio Emanuele II 237
Gelateria del Duomo – Piazza Duomo 43
Rewind vintage store – Via Chiapponi 11
Punto Camicie – Via XX Settembre 115
Ceylon Store – Piazza Duomo 10 / C.so Vittorio Emanuele 130
Cantiere di piazza Cittadella: “Eppur si muove”
Un po’ come ebbe a pronunciare Galileo Galilei, con riferimento alla terra, tanti piacentini in transito dalle parti di piazza Cittadella oggi immaginiamo abbiano esclamato “eppur si muove” dinnanzi alle ruspe in azione all’interno del cantiere per il parcheggio sotterraneo. Dopo uno stop dei lavori durato mesi, dopo lo spostamento dei mezzi e dopo una settimana di polemiche, che si sono accumulate l’una sopra l’altra, stamane è ricomparsa una gru, qualche furgone e si è visto un certo andirivieni di tecnici. Sul posto oltre agli uomini dell’azienda incaricata dei lavori si sarebbero recati anche tecnici del comune e rappresentanti della Soprintendenza. Nei prossimi giorni dovrebbe iniziare lo spostamento dei tubi fognari secondo le prescrizioni di Ireti e da giovedì potrebbe anche essere parzialmente chiusa la strada per permettere le relative operazioni. Intanto, nel giro di poche ore, si sono formati qua e là cumuli di terra.