Piacenza: smantellata rete di spaccio

La Squadra Mobile della Questura di Piacenza, in collaborazione con l’U.P.G.S.P. di Piacenza e la Squadra Mobile di Pavia, ha inferto un duro colpo al traffico di stupefacenti nella città, eseguendo tra il 21 e il 22 aprile scorso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e un decreto di perquisizione a carico di cinque cittadini stranieri. Le persone coinvolte sono indagate a vario titolo per spaccio di sostanze stupefacenti, possesso di armi e favoreggiamento.
L’operazione è il risultato di un’approfondita indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza. Questa attività rappresenta uno sviluppo di una più ampia inchiesta riguardante gli scontri tra gruppi di cittadini nordafricani per il controllo del mercato della droga a Piacenza.
Al centro dell’indagine si trovava la rete di spaccio gestita da un gruppo di egiziani. Uno dei due presunti capi era già noto alle forze dell’ordine, essendo stato arrestato in flagranza di reato per spaccio di cocaina, hashish, oppiacei e benzodiazepine ben due volte nei mesi di agosto e settembre del 2024. Attualmente, era sottoposto al divieto di dimora nella Provincia di Piacenza.
L’inchiesta ha preso il via da un intervento della Polizia Locale di Piacenza nel giugno del 2024. In quell’occasione, l’uomo era stato fermato in via Colombo dopo un breve inseguimento e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per il porto di due coltelli con tracce di stupefacenti. Durante la fuga, lo spacciatore aveva perso il suo telefono cellulare, un elemento che si è rivelato cruciale per le indagini. L’analisi del dispositivo e le successive testimonianze hanno permesso agli investigatori della Squadra Mobile di ricostruire l’intera rete di spaccio.
Le indagini hanno rivelato come l’indagato avesse continuato la sua attività illecita a Piacenza, offrendo cocaina in cambio di denaro o prestazioni sessuali. Gli inquirenti sono riusciti a identificare anche i suoi complici, anch’essi attivi nel traffico di droga, che sono stati a loro volta sottoposti a procedimento penale.
Un elemento significativo emerso dall’indagine è il coinvolgimento del principale indagato in un’altra vicenda di cronaca: egli risulterebbe essere uno dei principali corruttori del medico di base arrestato ad agosto per corruzione e spaccio. L’egiziano si riforniva dal medico di ricette per farmaci stupefacenti, che poi rivendeva al dettaglio.
Nonostante lo smantellamento della rete di approvvigionamento di farmaci illegali, l’uomo aveva continuato a spacciare cocaina. Il 23enne egiziano era quindi destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e, poiché senza fissa dimora, erano state avviate le ricerche per rintracciarlo.
L’uomo è stato infine individuato la sera del 21 aprile 2025 dalle Volanti della polizia durante un intervento per una lite con altri cittadini nordafricani, dimostrando una palese violazione della misura cautelare a cui era sottoposto. La Squadra Mobile è intervenuta per eseguire l’arresto e le perquisizioni a suo carico e dei suoi complici. In quella circostanza, è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria per lesioni aggravate causate durante la lite.
Le perquisizioni successive, estese agli altri quattro indagati (tre cittadini nordafricani e un albanese di età compresa tra i 20 e i 35 anni), hanno portato al sequestro di due grossi machete, un modesto quantitativo di hashish e i dispositivi informatici degli indagati.
L’uomo arrestato è stato portato nella casa circondariale locale. Una volta risolte le sue pendenze con la giustizia, la sua posizione sarà valutata dall’Ufficio Immigrazione per gli eventuali provvedimenti di competenza. Le indagini proseguiranno per fare luce sul ruolo degli altri componenti della sua rete criminale.




Oltre 400 ragazzi da Piacenza a Roma per il Giubileo degli adolescenti

Anche per la Chiesa piacentina-bobbiese questi giorni sono contrassegnati dalla preghiera di suffragio e di gratitudine a Dio per il dono che è stato papa Francesco.

Dal 25 al 27 aprile il Giubileo degli adolescenti

Sono 415 i ragazzi e le ragazze in partenza con il Servizio di pastorale giovanile e vocazionale della diocesi di Piacenza-Bobbio che insieme ai loro educatori parteciperanno a Roma dal 25 al 27 aprile al Giubileo degli adolescenti. Il gruppo sarà guidato dal vescovo mons. Adriano Cevolotto che il 26 mattina parteciperà ai funerali del Pontefice in piazza San Pietro.

Sedici le realtà, tra parrocchie e Comunità pastorali, che hanno accolto l’invito, rivolto ai cresimati e ai giovanissimi fino ai 17 anni di età: Fiorenzuola, Roveleto, Carpaneto, Cortemaggiore, Pontenure, Podenzano, Gragnano, Bobbio, Rivergaro, Vigolzone e, in città, San Vittore-Besurica, San Corrado e Preziosissimo, Sant’Anna, San Savino e San Paolo, Corpus Domini, Santa Franca, San Giovanni in Canale con Santa Brigida e Santa Teresa.

Partenza in pullman venerdì 25 aprile alle ore 6.30 da Piacenza e alle 7 da Fiorenzuola. Sosta pranzo e momento di preghiera a Le Vertighe, dove si trova il più antico santuario mariano della diocesi di Arezzo. Nel pomeriggio arrivo a Roma, sosta in città e, in serata, arrivo al Santuario del Divino Amore, dove il gruppo diocesano sarà alloggiato.

Sabato 26 aprile in mattinata momento di preghiera al Santuario del Divino Amore con il Vescovo, in preparazione al passaggio della Porta Santa che verrà proposto nel pomeriggio. Sono quattro le basiliche papali maggiori dove è stata aperta una Porta Santa: con tutta probabilità, il gruppo diocesano sarà in San Giovanni in Laterano. Per la morte di papa Francesco, in segno di lutto è stata sospesa la festa musicale prevista nel tardo pomeriggio al Circo Massimo, mentre si svolgono regolarmente le piazze dei “Dialoghi con la città”.  Alla sera, al Santuario del Divino Amore, i sacerdoti saranno disponibili per le confessioni dei ragazzi.

Domenica 27 aprile alle ore 10 partecipano in piazza San Pietro alla messa che conclude il Giubileo degli adolescenti. Rientro a Piacenza.

Lunedì 28 e Martedì 29 aprile il Vescovo parteciperà, insieme a una delegazione piacentina, al Giubileo delle persone con disabilità.

Per partecipare ai funerali di papa Francesco

Chi desidera partecipare alle esequie di papa Francesco sabato 26 aprile può contattare entro la giornata di oggi, 24 aprile, l’Ufficio diocesano pellegrinaggi: tel. 0523.308335; e-mail: ufficiopellegrinaggi@curia.pc.it.

Il 27 messa e processione per la Madonna del Popolo:

si pregherà per papa Francesco a una settimana dalla sua morte

Come ogni anno la prima domenica dopo Pasqua – quest’anno il 27 aprile -, giorno in cui si ricorda anche la Divina Misericordia, si celebra la festa della Madonna del Popolo.

La statua della Madonna del Popolo si trova nella cappella del transetto sinistro della Cattedrale. La devozione è strettamente legata all’affresco presente in Cattedrale sulla seconda colonna di destra. Maria è rappresentata come protettrice che stende il suo mantello su tutte le diverse categorie di persone. Il suo gesto esprime tenerezza ed è un segno dell’amore di Dio per il suo popolo.

Domenica 27 aprile alle ore 17 è in programma la messa in Cattedrale presieduta dal vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio, a cui seguirà la processione per le vie del centro (piazza Duomo, via Chiapponi, piazza Sant’Antonino, via Sant’Antonino, largo Battisti, Piazza Cavalli, via XX Settembre, piazza Duomo). Durante la messa si pregherà per papa Francesco a una settimana dalla sua morte affidando a Dio il cammino futuro della Chiesa.

 




Pnrr, Piacenza tra i Comuni più virtuosi dell’Emilia-Romagna: 43 progetti in corso per un valore di 75 milioni

A un anno dalla chiusura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Piacenza si distingue tra le realtà più virtuose dell’Emilia-Romagna per efficienza nella gestione, puntualità nella rendicontazione e rispetto dei cronoprogrammi previsti. Lo confermano i dati emersi durante un incontro tecnico tenutosi in municipio, alla presenza del sindaco Katia Tarasconi, della giunta, del direttore generale Luca Canessa e dei funzionari coinvolti nei progetti Pnrr.

A fare il punto è stata Annalisa Giachi di PromoPA Fondazione, partner del Comune nel processo di ottimizzazione manageriale. Il giudizio positivo arriva anche dagli esperti incaricati dalla Regione, che hanno valutato le performance dei vari enti locali sulla base del rispetto delle scadenze per l’aggiudicazione e l’avvio dei lavori, da completare entro il 2024.

Tra le esperienze di punta, il project financing per la riqualificazione dell’Ex Manifattura Tabacchi, già oggetto di apprezzamenti a livello ministeriale. Un esempio di come Piacenza abbia saputo coniugare capacità progettuale e innovazione, facendo leva su un modello di governance centralizzato e fortemente operativo.

In tutto, sono 43 i progetti in corso, per un totale di oltre 75 milioni di euro. Le aree di intervento coprono diversi ambiti: dalla digitalizzazione (14 progetti) alla transizione ecologica (2), dall’istruzione (6) all’inclusione sociale (ben 19 progetti), con quest’ultima voce che rappresenta il 57% dell’intero finanziamento.

Determinante si è rivelata l’istituzione di una cabina di regia dedicata, supportata dal nuovo settore “Piacenza 2030”, il cui personale si è occupato della rendicontazione in maniera precisa e puntuale. Un know-how che, secondo il direttore Canessa, tornerà utile anche oltre il Pnrr, per accedere in futuro a bandi europei e nazionali.

Un’altra leva del successo piacentino è stata l’adozione di strumenti digitali per il monitoraggio dei progetti e il supporto tecnico ai vari settori dell’amministrazione. Una sinergia che ha permesso al Comune di incassare già circa 14,5 milioni di euro tra anticipi e rendicontazioni.

Non sono mancati, però, ostacoli lungo il percorso. I dirigenti comunali hanno evidenziato alcune criticità, come l’aumento dei costi delle opere, le difficoltà nel coordinare progetti su scala vasta e la necessità di aggiornare alcune procedure rispetto a quanto presentato in origine. Problemi noti, ma per i quali sono già in atto soluzioni per garantire l’efficienza delle rendicontazioni.

«È stato un lavoro enorme, spesso invisibile, quello svolto dagli uffici – ha commentato il sindaco Tarasconi – ma oggi i risultati cominciano a prendere forma in città. I cantieri possono rappresentare un disagio, è vero, ma sono anche il segno tangibile di un cambiamento che finalmente si sta realizzando».

Il quadro degli interventi Pnrr – Comune di Piacenza (43 progetti)

Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (14 progetti)

Finanziamenti Pnrr e ministeriali: € 3.259.474,82

Finanziamenti comunali: € 113.571,27

Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica (2 progetti)

Finanziamenti Pnrr e ministeriali: € 15.987.630,00

Finanziamenti comunali: € 20.300,00

Missione 4: Istruzione e ricerca (6 progetti)

Finanziamenti Pnrr e ministeriali: € 7.196.921,01

Finanziamenti comunali: € 1.518.101,63

Missione 5: Inclusione e coesione (19 progetti)

Finanziamenti Pnrr e ministeriali: € 40.974.657,87

Finanziamenti comunali: € 2.994.500,42

Finanziamenti privati: € 1.638.423,00

Piano complementare: Recupero del fabbricato ERP di via Capra e integrazione dell’ANPR delle liste elettorali (2 progetti)

Finanziamenti Pnrr e ministeriali: € 1.768.846,40

Totale finanziamenti Pnrr e ministeriali: € 69.187.530,10

Totale finanziamenti comunali: € 4.646.473,32

Totale finanziamenti privati: € 1.638.423,00

Totale complessivo: € 75.472.426,42

 

 




Roberto Reggi rieletto presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano

Roberto Reggi è stato rieletto alla presidenza della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Questo pomeriggio il nuovo Consiglio Generale, insediatosi ufficialmente ieri, ha sancito all’unanimità l’inizio del suo secondo mandato alla guida dell’ente.
«Ringrazio i consiglieri per la fiducia che ripongono nel mio operato – ha dichiarato il presidente Reggi al termine della votazione -, nella consapevolezza che ci attendono mesi importanti. In un tempo presente così caratterizzato da scenari mutevoli e imprevedibili, mi sento pronto a proseguire un lavoro che arricchisca e incrementi ulteriormente la spinta positiva che la Fondazione può fornire come agente di sviluppo sociale, economico e culturale del territorio».
Reggi era stato eletto la prima volta il 31 maggio 2021, nel delicato momento del post pandemia.
Il periodo richiedeva uno sforzo di analisi e progettazione per ripensare al ruolo che le fondazioni bancarie erano chiamate a sostenere all’interno delle proprie comunità. Un ruolo più strategico, capace di contribuire a dare risposta all’accresciuto bisogno di cura e assistenza, ma anche di aggregare valore sociale e favorire percorsi di crescita, di innovazione e di sviluppo del territorio. L’impegno nei quattro anni di mandato 2021-2025, ripercorsi in occasione dell’incontro del 14 aprile scorso “Attivazioni di futuro” – che ha avuto come ospite il presidente di Acri e di Fondazione Cariplo Giovanni Azzone – si è tradotto in oltre 1200 interventi nell’ambito del welfare, della ricerca, dell’istruzione e della cultura, incrementando l’apporto di progetti propri, a cominciare dai Bandi introdotti dall’ente per la prima volta nel 2022.
Un impegno che sarà implementato in questo secondo mandato.
«La continuità ci consentirà di intervenire con un approccio sistemico, sia nelle situazioni più complesse che richiedono interventi sul medio e lungo termine per poter raggiungere risultati significativi, e penso ad esempio a certe criticità in ambito welfare, che rimarrà tema prioritario, sia di portare a compimento i grandi progetti che possono fornire un impulso importante allo sviluppo e alla qualità della vita di tutta la comunità. La Fondazione si impegnerà ancora più a fondo per una rete territoriale di co-progettazione, allargando la platea di soggetti da coinvolgere e mobilitando l’impegno di chi può investire risorse su temi condivisi, affinché vi sia una ricaduta positiva determinante e con un effetto leva ancora maggiore. Ci sono tutte le condizioni per creare dei tavoli di lavoro attorno ai quali riunire forze pubbliche e private, e immaginare forme inedite di supporto alle fragilità, ma anche percorsi di sviluppo in grado di lasciare il segno».
Nei prossimi giorni il presidente Reggi sarà chiamato a proporre i nomi della sua squadra, i componenti del Consiglio di Amministrazione la cui nomina formale spetterà al Consiglio Generale: c’è già una data prevista per il prossimo 5 maggio.
Il Consiglio Generale provvederà anche a nominare i membri del nuovo Collegio Sindacale, l’organo di controllo della Fondazione che resterà in carica per tre anni.
Il rinnovo degli organi porterà anche a qualche variazione all’interno delle Commissioni consultive, i gruppi di lavoro che hanno funzioni istruttorie nell’analisi delle richieste.
APPROVATO IERI IL BILANCIO 2024. Ieri a Palazzo Rota Pisaroni il Consiglio Generale uscente, nella sua ultima seduta, ha approvato all’unanimità il Bilancio d’esercizio 2024. Per il presidente Reggi, che ha illustrato i dati del documento contabile, è stata anche un’occasione per ringraziare formalmente tutti e quindici i membri del “parlamentino” di via San’Eufemia dell’impegno e del lavoro svolto in questi quattro anni.
In merito ai contenuti del Bilancio, i dati relativi allo scorso anno sono estremamente positivi. Anzitutto i conti: il rendimento lordo degli investimenti è salito al 4,74% e, grazie all’incremento pari a circa il 5% del valore di mercato del portafoglio finanziario, che ammonta a 400 milioni di euro, si è consolidato ulteriormente il valore reale del patrimonio della Fondazione.
Questo ha consentito un impegno puntuale sul fronte dell’attività istituzionale. Nel 2024, con 7,68 milioni di risorse proprie erogate per il territorio, la Fondazione ha sostenuto circa 330 progetti per il welfare, la ricerca, l’istruzione e la cultura. Inoltre, è da segnalare anche il coinvolgimento di partner istituzionali, che ha consentito di convogliare nel 2024 oltre 1,4 milioni di euro aggiuntivi su obiettivi comuni, portando le risorse a disposizione dei progetti a poco meno di 9,2 milioni di euro.




Frode fiscale e riciclaggio: la Finanza sequestra oltre 20 milioni di euro

Un’operazione della Guardia di Finanza di Piacenza, su delega della Procura Europea (EPPO) – Uffici di Napoli e Bologna ha portato al sequestro preventivo di beni mobili, immobili, quote societarie e denaro per un valore complessivo di oltre 20, finalizzato alla confisca.
Nel mirino delle Fiamme Gialle è finito un uomo residente nel Piacentino, ritenuto al centro di un sistema criminale dedito alla commercializzazione illecita di prodotti energetici e petroliferi, con gravi reati connessi di frode all’IVA, riciclaggio e associazione per delinquere. I beni, sebbene formalmente intestati a familiari e persone di fiducia, sono risultati nella sua piena e diretta disponibilità.
Il sequestro ha riguardato: un prestigioso stabilimento balneare in una nota località turistica ligure, sei immobili di pregio nel Piacentino, 66 tra fabbricati, capannoni e pertinenze, 77 terreni distribuiti tra le province di Piacenza, Milano, Brindisi, Novara, Cuneo, Alessandria e Chiavari, oltre a otto società con sedi a Piacenza e Milano, nove autovetture (tra cui una Ferrari 488, una Porsche 911 Carrera 4, due Porsche Macan, un’Audi RSQ8 e un’Audi Q3), tre motocicli e numerosi conti correnti.

L’indagine, coordinata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Piacenza, si inserisce in un più ampio contesto investigativo che, nel marzo 2024, aveva già portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale composta da 59 soggetti e 13 imprese, con ramificazioni in Italia e all’estero. Il gruppo era specializzato nell’importazione e nella distribuzione in evasione totale di accise e IVA di prodotti energetici di provenienza straniera.
Grazie al lavoro congiunto con i reparti di Roma, Napoli e Verbania, e al supporto tecnico del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, i finanzieri piacentini hanno ricostruito una fitta rete di interposizioni fittizie e intestazioni fraudolente, individuando sette soggetti segnalati alla Procura per riciclaggio e occultamento di beni.
L’operazione, sottolinea la Guardia di Finanza, rientra nella strategia di contrasto alle frodi fiscali e al crimine organizzato, con l’obiettivo di aggredire i patrimoni illeciti e ristabilire le condizioni di equità nel sistema economico. Le frodi in materia di accise e IVA, infatti, oltre a danneggiare le entrate statali e dell’Unione Europea, distorcono la concorrenza e favoriscono l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nell’economia legale.




Ponte Paladini, riprendono i lavori di manutenzione straordinaria

È confermata per domani, mercoledì 23 aprile 2025, la ripresa dei lavori di manutenzione straordinaria del ponte Paladini sul fiume Trebbia, lungo la Strada Provinciale n. 1 Tangenziale Sud-Ovest di Piacenza.
Dalla mattinata di domani, infatti, verrà avviata la seconda delle 4 fasi previste e sarà pertanto ripristinato il senso unico alternato con movieraggio durante le ore di punta per ridurre i disagi all’utenza. I lavori in corso sono necessari per garantire la sicurezza della circolazione e la fruibilità del ponte.




Morte di Papa Francesco. Il messaggio del vescovo di Piacenza Adriano Cevolotto

Il vescovo di Piacenza Adriano Cevolotto interviene sulla morte di Papa Francesco con un video messaggio (vedi sotto). Queste le sue parole:
“Questa mattina abbiamo ricevuto la notizia della morte di Papa Francesco. È stata una notizia che ci ha addolorato e ci ha sorpreso ma d’altra parte come tante cose che Papa Francesco ha vissuto, ha detto in questo suo pontificato, ci ha sorpreso in vita e possiamo dire che ci ha sorpreso anche nella morte. A pensarci questo ultimo tempo della sua vita in mezzo a noi è stata segnata da un susseguirsi di fatti, di comportamenti, da gesti più che da parole. Noi tendenzialmente pensiamo al magistero fondato sulla parola. Papa Francesco invece ci ha insegnato, fin dall’inizio, che ogni magistero è fatto di parole ma anche di gesti. Spesso i gesti sono più eloquenti di tante parole. In questo tempo ci ha parlato con il gesto della sua fragilità, della sua malattia. Ci ha parlato in questi ultimi giorni con la sua visita frequente nelle basiliche per pregare, a ricordarci che anche un Papa è un credente che ha bisogno di alimentare continuamente la sua vita di fede nella preghiera. Ci ha abituato a visitare i luoghi della sofferenza e allora è andato in carcere, in questi giorni, ancora una volta a rinnovare l’impegno e l’attenzione a cogliere questi luoghi dove l’umanità è ferita e deragliata ma non priva di speranza. Ci ha consegnato le parole della via Crucis idealmente una specie di testamento spirituale. Ci ha consegnato l’ultima benedizione. Credo che quel gesto e quella quella voce così debole, così flebile con la quale ha impartito l’ultima benedizione sia stato il suo congedo. Allora noi, oggi, siamo certamente addolorati ma insieme anche siamo arricchiti da questa testimonianza che Papa Francesco ci ha consegnato fino alla fine. Possiamo ben dire che il suo congedo è il coronamento di una vita di una testimonianza di un magistero che hanno segnato e segnano non solo la vita del Mondo e della Chiesa ma anche la vita di ciascuno di noi”.
https://youtu.be/EM9XujI5oMk




Martedì 22 aprile alle 20.30 in Cattedrale rosario per papa Francesco

La diocesi di Piacenza-Bobbio si unisce al dolore della Chiesa universale per la morte di papa Francesco e a quella speranza cristiana che nasce dalla Pasqua che il Pontefice ha testimoniato nel corso della sua vita e che ieri ha espresso con la benedizione alla Chiesa e al mondo intero dalla basilica di San Pietro.

La Chiesa piacentina-bobbiese fa proprie le parole del cardinal Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana: “È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa. Affidiamo all’abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco, nella certezza, come lui stesso ci ha insegnato, che «tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre». Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale”.

Martedì 22 aprile alle ore 20.30 nella Cattedrale di Piacenza è in programma il rosario presieduto dal vescovo mons. Adriano Cevolotto. Si pregherà insieme per papa Francesco e per tutta la Chiesa.




Morte di Papa Francesco: i messaggi di cordoglio

Papa Francesco è morto. Il pontefice, al secolo Jorge Mario Bergoglio, si è spento alle 7,24 di questa mattina all’età di 88 anni in Santa Marta.
Era nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini piemontesi. Era il primogenito di cinque figli. Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1958, aveva studiato filosofia e teologia. Fu ordinato sacerdote nel 1969A e divenne arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. Giovanni Paolo II lo nominò cardinale nel 2001.
Dopo la storica rinuncia di Benedetto XVI venne eletto Papa nel Conclave del 2013, diventando così il primo Pontefice gesuita, il primo proveniente dal continente americano ed il primo a scegliere il nome di Francesco, ispirandosi al Santo di Assisi.

I messaggi di cordoglio
Il ministro della Salute Orazio Schillaci
“La morte di Papa Francesco mi addolora e lascia in tutti noi una profonda tristezza. Francesco è stato una guida spirituale carismatica, strenuo sostenitore della pace, sempre vicino agli ultimi, ai più fragili e agli ammalati. Le sue parole, la sua forza e la sua grande umanità resteranno sempre nei nostri cuori”.
Il presidente della regione E.R. De Pascale
“Con grande dolore apprendiamo la notizia della scomparsa di Papa Francesco. Una figura che ha saputo parlare al mondo intero, non solo alla comunità cattolica, con parole e gesti di disarmante semplicità e immenso significato”.

Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, alla notizia della morte oggi del Santo Padre.

“Una guida e una voce forte sui grandi temi dell’umanità: la giustizia sociale, la lotta alle disuguaglianze, l’accoglienza, il rispetto per il pianeta, la pace- prosegue de Pascale-.

Resterà viva in me la memoria della visita apostolica in Emilia-Romagna e delle udienze papali concesse nel 2019 all’Unione province d’Italia e nel 2020 alla delegazione di Ravenna, in occasione del settecentenario della morte di Dante Alighieri. Quest’ultima in particolare fu un momento intenso, in cui Papa Francesco volle sottolineare il valore universale dell’opera dantesca. L’annuncio in quella sede della futura lettera apostolica su Dante, poi pubblicata nel 2021, fu il segno concreto di un’attenzione profonda alla cultura come ponte tra popoli, tempi, luoghi e fedi diverse”.

“Nel documento Candor lucis aeternae, Papa Francesco scrisse: ‘La vita è un cammino, spesso oscuro e faticoso, ma orientato alla speranza’ ricorda il presidente- Una frase che racchiude l’essenza di un’esistenza vissuta con senso, impegno e fiducia nel futuro; parole che oggi parlano a tutti noi, indipendentemente dalla fede, e che ci portano a ricordarlo con immenso rispetto e gratitudine”.

“Alla comunità cattolica e a tutte le persone che in Papa Francesco hanno trovato un riferimento e una voce del cambiamento- conclude de Pascale-, va il mio pensiero affettuoso unito al profondo cordoglio a nome di tutta la Giunta regionale e dell’intera comunità dell’Emilia-Romagna”.

Morte Papa Francesco, il cordoglio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna. Il messaggio del Presidente Maurizio Fabbri
“La comunità dell’Emilia-Romagna è in lutto: la morte di Papà Francesco è motivo di dolore per tutti coloro che credono in un mondo di pace e senza guerre, dove dialogo e comprensione fanno tacere le armi. Dove vincono l’inclusione e l’attenzione agli ultimi. A nome di tutta l’Assemblea legislativa esprimo le più sentite condoglianze per la scomparsa del Pontefice, il cui ricordo resterà indelebile nei nostri cuori e nelle nostre menti”. Questo il messaggio di cordoglio di Maurizio Fabbri, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

Il presidente di Confcooperative Emilia Romagna ricorda il Pontefice: “Continueremo a fare memoria del suo insegnamento e del suo grande Magistero sociale”.
“Potremmo così dire che la cooperazione è un altro modo di declinare la prossimità che Gesù ha insegnato nel Vangelo. Farsi prossimo significa impedire che l’altro rimanga in ostaggio dell’inferno della solitudine”.
“Vogliamo ricordare Papa Francesco con queste sue parole pronunciate il 16 marzo 2019 in aula Paolo VI in Città del Vaticano, in occasione dell’udienza per il centenario della Confederazione delle Cooperative Italiane.
Papa Francesco ci ha costantemente insegnato a declinare in ogni ambito del nostro impegno quotidiano quei valori di mutualismo, inclusione, solidarietà e attenzione agli ultimi e ai più fragili, che rappresentano il tratto distintivo dell’impresa cooperativa.
Continueremo a fare memoria del suo insegnamento e del suo grande Magistero sociale, un vero faro per un’Organizzazione come la nostra che si richiama alla Dottrina sociale della Chiesa.
Tutta la comunità di Confcooperative Emilia Romagna si stringe nella preghiera e nel pensiero per la scomparsa di Papa Francesco”.
Così Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna, interviene in merito alla morte di Papa Francesco.
(Foto Marco Garro)




Piena del Po, livello record a Piacenza

Il Po ha toccato livelli record a Piacenza. Nella mattinata di sabato 19 aprile il colmo della piena ha raggiunto la quota massima di 8,16 metri, il livello più alto registrato dal 2019 a oggi. Un dato che testimonia la forza di un’ondata di piena che sta transitando lentamente ma inesorabilmente lungo il tratto emiliano del Grande Fiume, mettendo alla prova le strutture di contenimento e l’intero sistema di protezione civile.
L’area più esposta resta quella golenale, dove – per precauzione – una trentina di persone sono state evacuate. A Piacenza lo spiegamento di forze è stato massiccio. Oltre cento i volontari intervenuti nelle ultime 24 ore, provenienti anche dai gruppi locali di Calendasco, Castelvetro e Castel San Giovanni, insieme ai tecnici dell’Agenzia provinciale di Protezione civile e dell’Aipo. Fondamentale anche il supporto delle associazioni di soccorso, come Anpas e Croce Rossa, e di alcune imprese specializzate.
Tre gli interventi principali effettuati nel territorio piacentino, tutti risolti prima che potessero causare danni a persone o abitazioni. In località Mortizza, nel comune di Calendasco, sono stati tamponati con sacchi di sabbia due chiaviche e un fontanazzo che minacciavano di allagare la zona.
Nel frattempo, la piena sta defluendo verso la provincia di Parma, dove il colmo è atteso in serata, per poi proseguire nel reggiano. Secondo l’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), nelle prossime 24 ore verrà superata la soglia di allerta 3 anche a Casalmaggiore, Boretto e Borgoforte, al confine tra Emilia-Romagna e Lombardia.
La Regione ha confermato per domani l’allerta rossa nelle aree di pianura di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Allerta arancione invece per la pianura e la costa ferrarese, in prossimità del Delta. Nonostante non siano previsti fenomeni meteorologici particolarmente intensi, si attendono rovesci e temporali nelle ore pomeridiane, in attenuazione dalla sera.
A Bologna resta attivo il Centro operativo regionale (Cor), mentre l’evoluzione della situazione viene seguita minuto per minuto dall’Agenzia regionale di Protezione civile in collaborazione con Arpae.




Inaugurata a Parma la nuova centrale unica del 112

Tremila chiamate al giorno dai territori di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Tempo di attesa di 4,5 secondi per ricevere una risposta in caso di emergenza, grazie ai 45 operatori che garantiscono il servizio 24 ore su 24, pronti ad attivare l’intervento di Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Soccorso Sanitario e Guardia Costiera.
Stiamo parlando del Numero Unico Europeo 112, attivo su tutto il territorio regionale dal 1° aprile 2025, grazie a un lavoro di squadra di tutte le istituzioni coinvolte nel progetto.
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma è responsabile operativa per il coordinamento delle due Centrali Uniche di Risposta attivate a Parma e Bologna. Questa mattina è stata inaugurata la sede di Parma, alla presenza dell’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, Massimo Fabi, del direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e commissario straordinario Ausl di Parma, Anselmo Campagna, del coordinatore della rete regionale dell’emergenza 118 e 112, Antonio Pastori e delle Autorità locali. In rappresentanza di Prefettura, Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza è intervenuto il Prefetto di Parma Antonio Lucio Garufi.
Durante l’inaugurazione, la Centrale Unica di Risposta è stata scoperta una targa in memoria di Charlie Alpha e dell’incidente occorso sul Monte Ventasso durante una missione di soccorso dove persero la vita i quattro operatori dell’equipaggio: il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Anna Maria Giorgio e gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei. La targa in loro memoria è stata scoperta alla presenza dei familiari ed è stata apposta all’ingresso della struttura che ospita gli operatori del NUE 112.
Per l’attivazione del Numero Unico di Emergenza Europeo 112, come da indicazioni regionali, sono state individuate due Centrali Uniche di Risposta collocate rispettivamente a Bologna e a Parma, un progetto che ha visto un investimento di 8 milioni di euro per entrambe le centrali. Queste strutture sono dotate di una piattaforma tecnologica ad alta affidabilità per la gestione di tutte le emergenze e offrono la possibilità di aumentare il numero di operatori nella centrale o nel distretto che ne ha maggiore necessità.
La CUR di Parma che fa riferimento all’Azienda Ospedaliero-Universitaria è stata costruita in via del Taglio, a pochi metri dalla Centrale Operativa 118 Emilia Ovest, con un investimento complessivo di quasi 4 milioni di euro.
Un servizio per 2 milioni di persone
La Centrale di Parma serve un bacino di popolazione di due milioni di persone delle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Modena.
Dal suo avvio il 21 gennaio 2025 la CUR di Parma ha già gestito oltre 158 mila chiamate di queste 85mila sono state inoltrate all’emergenza sanitaria (45%), alle Forze dell’Ordine di cui Carabinieri (29%) e Polizia (21%), ai Vigili del Fuoco (5%). Grazie al filtro delle chiamate inappropriate o risolte dall’operatore, la CUR decongestiona le sale operative specifiche di ciascun settore di emergenza.
Gestione efficiente delle Emergenze
Componendo qualsiasi numero dell’emergenza (112, 113, 115, 118) il cittadino entra in contatto con l’operatore della Centrale Unica di Risposta del servizio NUE 112 che prende in carico la chiamata, se necessario attiva una teleconferenza per la traduzione multilingue, e procede in pochi secondi all’immediata localizzazione di chi chiama.
In caso di reale emergenza, la segnalazione, corredata da una scheda informatica con tutte le informazioni raccolte, viene trasferita alle sale operative dei vari enti di soccorso: sanitario, forze di pubblica sicurezza, vigili del fuoco e soccorso in mare.
A seconda del tipo di emergenza, può essere attivato un solo ente competente per il soccorso o anche più enti contemporaneamente, aumentando la rapidità e l’efficacia degli interventi e la circolarità delle informazioni. Il traffico telefonico e tutti i dati relativi agli eventi vengono registrati.
Risposta veloce, interventi immediati
La media di risposta alle chiamate si attesta sui 4,5 secondi per poi passare la chiamata a una delle 57 centrali di secondo livello nel territorio regionale ma anche a tutte le altre centrali d’Italia.
Per garantire elevati standard degli indicatori di qualità in fascia diurna sono presenti 10-12 operatori, mentre nelle fasce notturne scendono a 5-6, con rinforzi mirati nei weekend e nelle giornate con eventi particolarmente rilevanti. Complessivamente la CUR di Parma conta 45 operatori che hanno avuto una formazione specifica di 6 settimane, teorica e pratica, con visite ad altre CUR 112 e alle sale operative di secondo livello degli altri enti.
Capacità operativa: sempre pronti a intervenire
Le due Centrali sono state allestite in modo da poter raddoppiare la capacità di operatori attivi contemporaneamente nella sala operativa con 24 postazioni, a cui si aggiungono 8 postazioni nella sala di espansione, per ospitare fisicamente gli operatori della Centrale che dovesse essere inaccessibile o subire guasti che ne compromettono il funzionamento.
Alta tecnologia e sicurezza
La piattaforma tecnologica è stata progettata e realizzata in modo da garantire continuità operativa 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.
Linee telefoniche ad alta affidabilità, piattaforma di registrazione, servizi informatici dedicati, con unità di backup in caso di malfunzionamenti, e gestione della cybersecurity di livello elevato, garantiscono massima flessibilità e completa sicurezza. Una rete dati ad alta affidabilità è dedicata alle comunicazioni con gli altri Enti e con il CED Interforze del Ministero dell’Interno. L’applicativo gestionale in uso, ormai consolidato sul territorio nazionale, rende disponibili agli operatori avanzati strumenti di geolocalizzazione multipiattaforma, per una rapida e solida gestione del servizio. Tutta la infrastruttura è costantemente monitorata e mantenuta aggiornata in modo da garantire un livello di servizio tecnologicamente avanzato e continuativo.




Il Po preoccupa: attesa l’ondata di piena a Piacenza

Si alza il livello del Po e cresce la preoccupazione lungo le sponde piacentine del Grande Fiume. Dopo 48 ore di forti precipitazioni, l’ondata di piena – attualmente in transito dal Piemonte – sta facendo registrare livelli idrometrici in rapido innalzamento. Nella tarda mattinata di venerdì 18 aprile, il Po ha toccato quota 6,72 metri a Piacenza, alle 13,30,  restando in fase di allerta arancione. Il colmo della piena, stimato in circa 7,90 metri, è atteso nelle prime ore della notte.
La Prefettura di Piacenza, in stretto coordinamento con Aipo, Protezione civile, Vigili del Fuoco, Polizia Locale e le amministrazioni comunali rivierasche, ha disposto una serie di interventi precauzionali. A partire dalle 23 di giovedì è stata chiusa al traffico via Nino Bixio, già interessata da infiltrazioni d’acqua, mentre pattuglie della Polizia Locale hanno monitorato per tutta la notte l’evolversi della situazione.
Con ordinanza firmata dal sindaco Katia Tarasconi, sono state disposte evacuazioni per famiglie e attività produttive situate nelle aree golenali. Tra i soggetti coinvolti figurano il complesso Chikos/Quincy in strada dell’Aguzzafame, la storica chiesa degli Appestati, la società Canottieri Nino Bixio – dove la piscina interna risulta completamente allagata –, alcune abitazioni in località Mortizza e diverse ditte con sede nella zona della Finarda.
Situazioni critiche anche in altri comuni rivieraschi: a Castelvetro è stato disposto lo sgombero delle aree golenali, mentre a Sarmato il sindaco Claudia Ferrari ha invitato i residenti a non utilizzare i piani terra delle abitazioni.
Il fiume, intanto, trascina a valle detriti di ogni tipo: tronchi, materiali ingombranti. Lungo l’argine proseguono i controlli da parte delle forze dell’ordine e della Protezione Civile, mentre si valuta la posa di paratie mobili per contenere eventuali fuoriuscite d’acqua.
La Protezione Civile regionale ha emesso un’allerta rossa per piene dei fiumi nelle province di Piacenza e Parma, arancione per Reggio Emilia e gialla nelle restanti zone fluviali dell’Emilia-Romagna. Le criticità maggiori si concentrano nelle pianure occidentali, dove i livelli del Po sono superiori alla soglia 3.
Se da un lato la situazione richiede massima prudenza, dall’altro lato arriva un dato rassicurante: grazie alle abbondanti piogge e nevicate degli ultimi mesi, l’Osservatorio Utilizzi Idrici dell’Autorità di Bacino ha confermato che non ci saranno problemi di siccità per l’estate 2025.
La tendenza resta comunque monitorata, soprattutto alla luce delle ulteriori precipitazioni attese nei prossimi giorni anche a carattere nevoso sulle Alpi.
Intanto, in attesa del passaggio del colmo della piena e del suo transito previsto a Pontelagoscuro tra il 20 e il 21 aprile, la parola d’ordine resta una sola: prudenza.
Il comunicato della Regione
Maltempo. Confermata l’allerta rossa anche per domani nella pianura piacentina e parmense per il passaggio della piena del Po, prevista in serata e che viene monitorata minuto per minuto da Protezione civile e AIPo. A Bologna aperto il Centro operativo regionale, in esaurimento le criticità riscontrate ieri in provincia di Piacenza
Allerta arancione nella pianura reggiana, stanno defluendo anche le piene nei tratti arginati di Secchia e Reno

Bologna – Il passaggio della piena del Po, dovuta alle forti piogge di questi giorni nell’Italia nord-occidentale, continua a essere monitorato minuto per minuto dall’Agenzia regionale di Protezione civile e da AIPo (Agenzia interregionale per il fiume Po). A Bologna è aperto e attivo il COR, il Centro operativo regionale, ed è stata confermata anche per domani, sabato 19 aprile, l’allerta rossa nell’area della pianura piacentina e parmense. L’inizio del passaggio del colmo di piena è previsto per la serata di oggi e durerà anche nelle prime ore della notte. L’allerta è invece arancione per la pianura reggiana di Po.

I livelli del Po sono attesi con livelli superiori alle soglie 3 nelle pianure occidentali, superiori alle soglie 2 nelle pianure centrali e superiori alle soglie 1 nelle pianure orientali e nel Delta. Così come prosegue il lento esaurimento delle piene generate dalle piogge dei giorni precedenti nei tratti arginati di Secchia e Reno, con livelli ancora superiori alle soglie 1. Nelle zone montane e collinari centro-occidentali non si escludono occasionali fenomeni franosi sui versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, a seguito delle precipitazioni dei giorni precedenti.

Nelle ultime ore, i tecnici dell’Ufficio territoriale di Piacenza dell’Agenzia regionale di Protezione Civile e circa una trentina di volontari sono stati impegnati in una serie di interventi nel piacentino. I comuni più interessati sono stati San Giorgio Piacentino, Ponte dell’Olio, Castel San Giovanni e Carpaneto a causa delle criticità dei torrenti Riglio, Chiavenna e Luretta e dei rii Carona e Ogone. La notte è stata, comunque, superata senza ulteriori aggravi rispetto a ieri. Rimangono isolate alcune case sparse in località Veggiola a Ponte dell’Olio, mentre a Castel San Giovanni sono state evacuate alcune persone a causa di alcune esondazioni del Carona.
Per quanto concerne la diga di Mignano, nonostante il superamento della soglia di attenzione, la regolazione ha fatto sì che non si siano verificate criticità nel tratto di valle in Val d’Arda.