Farnesiana due nuovi murales ispirati a equità e inclusione sociale

L’arrivo dell’estate porta in dono al quartiere Farnesiana due nuove opere nell’ambito del bando comunale “UAU PC! Urban Art Unites Piacenza”. A inaugurarle questa mattina insieme agli autori, Fabio Guarino e Lisa Gelli (affiancati dal direttore artistico del progetto Cesare Bettini, di Urban Utopia per Doc Servizi), il sindaco Katia Tarasconi, l’assessore a Politiche Giovanili e Agenda 2030 Francesco Brianzi, i rappresentanti delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine – tra cui il consigliere Gabriele Scagnelli per la Provincia, il questore Ivo Morelli e il vice prefetto Francesca Filice Vaccari, che ha portato il saluto del prefetto Paolo Ponta – con la partecipazione dei sodalizi promotori, l’associazione Besuricando e la cooperativa Doc Creativity, unitamente ai rappresentanti delle diverse realtà del territorio che ne hanno sostenuto la realizzazione: Abicoop Piacenza, Avis provinciale, Superborgo Srl per i supermercati Conad Farnesiana e Besurica, Centro Edile 3.0.
L’iniziativa, cofinanziata dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, è il frutto di un percorso di workshop e laboratori creativi in collaborazione con il liceo Cassinari, con particolare attenzione ai giovani per raccogliere idee e promuovere sinergie creative.
“La partecipazione è il cuore di questo progetto – sottolinea il sindaco Tarasconi – che proprio per questo appartiene idealmente a tutti ed è il risultato, di grande potenza espressiva, di un impegno corale nel prendersi a cuore gli spazi pubblici, come un vero gesto d’amore nei confronti della città. In questo senso, un ringraziamento importante va a tutti i partner che hanno reso possibile, con il loro contributo, questa nuova tappa di UAU PC!”.
“L’obiettivo del bando comunale dedicato alla Street Art – ricorda l’assessore Brianzi – è proprio quello di sensibilizzare la collettività sui temi cardine che ispirano e orientano l’Agenda 2030: equità, sostenibilità, integrazione. Alla bellezza dell’arte che rigenera e impreziosisce i luoghi, si aggiunge il valore di un progetto pensato e costruito insieme alle persone che vivono il territorio e sono incentivate a prendersi cura dei beni comuni e delle aree condivise, proteggendoli dal degrado e dall’abbandono. Ringrazio il Servizio Piacenza Giovani e la Commissione Urban Art comunale per il supporto, così come gli uffici comunali Verde e Lavori Pubblici che hanno rimesso a nuovo le porte da calcetto e la recinzione del campo da gioco di via Pastore, nell’impegno condiviso con gli assessori Matteo Bongiorni e Mario Dadati”.
I nuovi murales adornano, rispettivamente, il campetto sportivo nell’area verde tra via Pastore e via San Giovanni Bosco e la facciata del palazzo Acer al civico 6 di via Pastore, all’angolo con via Zani. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 cui danno risalto attengono alla parità di genere (n.5), alla riduzione delle disuguaglianze attraverso l’inclusione sociale (n. 10) e dalla creazione di città e comunità sostenibili grazie a interventi di rigenerazione urbana (n.11).
Il primo si intitola “EquiGioco” e riprende un elemento grafico che richiama fortemente i Cavalli del Mochi, unitamente a una figura che rappresenta Madre Natura, fondendo le sfumature del rosa e dell’azzurro in un racconto visivo e simbolico che celebra la parità tra i generi e il delicato rapporto tra la città e l’ecosistema. Il campo da gioco diventa così, nell’intento delle studentesse del liceo Cassinari che hanno partecipato all’elaborazione creativa, un invito a crescere e imparare insieme, sperimentando i valori dell’inclusione, del rispetto e del senso di appartenenza al quartiere e alla città.
“Colori per il futuro”, il murale che campeggia sull’edificio Acer di via Pastore 6, rappresenta invece in un girotondo di bambini e di tonalità l’impegno della comunità verso un domani condiviso. Le figure, vestite di abiti dai colori vibranti, sono decorate con motivi riconducibili a segni urbanistici e botanici, rilevati nel quartiere e in città. Complessivamente, l’opera evoca la pluralità culturale e l’appartenenza al territorio, con riferimenti chiari alla gioia del gioco e all’importanza del dialogo tra le generazioni: un gesto spontaneo che diventa atto di coesione, fiducia e speranza per il futuro della comunità.