Fiazza e Rancan (Lega): “Da Piacenza uno scandalo che fa orrore. la Regione valuti il commissariamento dell’Ausl”

“Trentadue abusi sessuali in 45 giorni, un primario arrestato per violenze sessuali nel suo reparto, un ambiente descritto come omertoso e complice. Cosa aspetta la Regione a intervenire? Serve un chiarimento urgente in Aula. Di fronte a fatti così gravi, il commissariamento dell’AUSL di Piacenza non può essere un tabù”.
È quanto dichiarano il consigliere regionale della Lega Tommaso Fiazza – che ha presentato immediatamente un’interrogazione alla Giunta a risposta scritta – e il segretario regionale del Carroccio Matteo Rancan, a seguito dell’arresto del primario di Radiologia dell’Ospedale di Piacenza, accusato di aver compiuto decine di abusi sessuali su dottoresse e infermiere durante l’orario di servizio. Le indagini, avviate dopo la denuncia di una delle vittime, hanno portato la polizia a documentare 32 episodi in soli 45 giorni, grazie a intercettazioni ambientali e video installati nello studio del dirigente medico.
“Non è il primo scandalo – sottolineano –. Oltre al primario arrestato oggi, lo scorso agosto un medico di base era finito in manette per spaccio di oppiacei, truffa, corruzione e falsi certificati. Nella stessa indagine era stato coinvolto anche un secondo medico. A novembre, un’ulteriore inchiesta ha travolto una dottoressa del Pronto Soccorso, accusata di essersi procurata illegalmente grandi quantità di morfina, anche intestando ricette ad amici e conoscenti, senza che nessuno, nonostante i sospetti interni, sia intervenuto con controlli concreti”.
“Tre casi gravissimi in meno di un anno, all’interno della stessa AUSL, mettono a nudo un sistema fuori controllo – aggiungono Fiazza e Rancan –. Una cultura del silenzio e della paura, che ha permesso per troppo tempo ad alcuni di abusare del proprio ruolo, mentre altri chiudevano gli occhi”.
“Chiediamo all’assessore di riferire urgentemente in Aula su quanto accaduto, di spiegare cosa sia stato fatto dopo le prime segnalazioni, come si intenda tutelare le vittime e se esistano protocolli interni realmente efficaci per prevenire abusi, mobbing o stalking nei luoghi di lavoro”.