Il Coordinamento Piacenza per Gaza difende la manifestazione di ieri e definisce Sara Soresi “una provocatrice”

Dopo le prese di posizione del centrodestra per l’aggressione verbale subita dalla capogruppo di FdI ad opera di alcuni manifestanti pro Palestina e dopo che la stessa Amministrazione Comunale di Piacenza si è dissociata dalle parole pronunciate in piazza Cavalli, nella notte è arrivato un comunicato a forma del  “Coordinamento Piacenza per Gaza” che rivendica i successo della manifestazione e definisce la Soresi “una provocatrice” per avere messo in discussione “il diritto di sciopero e la legittimità delle istanze portate in piazza”.

A dichiarare illegittimo lo sciopero di ieri in verità non è stata l’esponente piacentina di Fratelli d’Italia ma la Commissione di garanzia sugli scioperi, riunita in via straordinaria, che ha valutato illegittima la proclamazione dell’agitazione. Motivando la decisione in quanto l’astensione sarebbe “in violazione dell’obbligo legale di preavviso” di 10 giorni previsto dalla legge 146 del 1990 per i dipendenti pubblici. Decisione contro la quale i sindacati hanno presentato ricordo.

Pubblichiamo, qui di seguito, il testo integrale del comunicato:

3000 persone in piazza a Piacenza contro il genocidio del popolo palestinese.

“Anche oggi, anche a Piacenza come in altre centinaia di piazze italiane, migliaia di persone sono scese in piazza contro il genocidio in corso in Palestina e per denunciare la complicità del governo italiano, che continua a inviare armi e a mantenere rapporti commerciali con Israele. Ad aprire il corteo a Piacenza studenti e studentesse che hanno raccolto l’invito allo sciopero generale promosso dai sindacati di base (USB e SiCobas) e dalla CGIL. Insieme a loro, 3000 lavoratori e lavoratrici di tutti i settori, dalla scuola alle professioni sanitarie, dalla logistica all’università.

La manifestazione è stata promossa a Piacenza anche dal coordinamento Piacenza per Gaza, che ha organizzato i partecipatissimi cortei delle scorse settimane. Il coordinamento chiede che si interrompa il genocidio in corso a Gaza e l’illegale occupazione della Cisgiordania, che il governo italiano interrompa qualsiasi rapporto commerciale e istituzionale con Israele, a partire dalla vendita di armi; che venga riconosciuto lo stato di Palestina a tutti i livelli istituzionali e che si garantisca l’arrivo di aiuti umanitari alla popolazione stremata da anni di continui attacchi. Il coordinamento denuncia in particolare l’ennesima, ultima violazione del diritto internazionale da parte di Israele (oltre ai bombardamenti contro la popolazione civile che hanno colpito anche bambini, bambine e ospedali): il blocco dell’ultima missione della Freedom Flotilla, una missione internazionale partita da più di 40 nazioni in tutto il mondo con l’obiettivo di rompere l’assedio e consegnare cibo e medicinali. Attualmente 400 persone di tutte le nazionalità sono detenute illegalmente nelle carceri israeliane.

Un corteo numeroso, animato da slogan gridati a gran voce a sostegno della Palestina, contro il governo di Netanyahu e quello complice di Giorgia Meloni. Svariati interventi si sono anche opposti alle politiche di riarmo, annunciate dall’unione europea e dal governo italiano: lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse in Italia chiedono invece nuovi investimenti nel welfare e l’aumento dei salari (che solo in Italia, tra tutti i paesi Ocse, sono diminuiti del 3% negli ultimi venti anni).

Piacenza quindi si è unita alle rivendicazioni delle centinaia di piazze italiane, che oggi hanno visto manifestare quasi 2 milioni di persone.

Non è mancata la provocazione di una ben nota esponente locale di Fratelli d’Italia – sostenuta poi anche della Lega che ha messo in discussione, sulla scia dei referenti nazionali, il diritto di sciopero e la legittimità delle istanze portate in piazza. Il Coordinamento Piacenza per Gaza ritiene più significativo sottolineare l’importante e massiccia partecipazione vista oggi in tutta Italia, forse unica nella storia degli ultimi vent’anni di questo paese.

Nei prossimi giorni continueranno le iniziative del coordinamento:

– oggi sit in in piazzetta San Francesco dalle 17.00 alle 19.00 e domani 5 ottobre sit in presso il mercato di via Roma dalle 16 alle 19,

– sit in permanenti in piazza san Francesco, ogni pomeriggio dalle 17.30 alle 19, per mantenere l’attenzione sulla Palestina e finche l’equipaggio della Flotilla non sarà rimpatriato,

– Lunedì 6 ottobre ore 21.00 al cinema corso la proiezione del film “la voce di hind rajab.

Chiediamo pertanto a chi volesse sminuire con provocazioni inutili questo movimento popolare di rispettare le istanze di chi manifesta e di concentrare l’attenzione sulle reali emergenze umanitarie e sui diritti negati.

L’attenzione resti su Gaza e sugli equipaggi della Flotilla