Il primo raduno dei Lusardi: storia, radici e memoria di una delle famiglie più antiche dell’Appennino

Oltre ottanta persone, provenienti da tutta Italia e dall’estero, si sono riunite nei giorni scorsi a Bedonia, in provincia di Parma, per il primo raduno della famiglia Lusardi, una delle più antiche dell’Appennino emiliano-ligure, le cui origini documentate risalgono almeno al XIII secolo.
L’evento, ospitato negli spazi del Seminario Vescovile, è stato promosso dall’ingegner Marco Lusardi, piacentino di nascita e oggi residente a Milano, con l’obiettivo di riscoprire le radici comuni e rinsaldare legami familiari che attraversano i secoli. Ad aprire la giornata è stato Monsignor Lino Ferrari, rettore del Seminario, che ha sottolineato il valore umano e spirituale dell’iniziativa: «Un incontro tra generazioni, unito dal filo della memoria e dell’identità condivisa».
Presente anche il sindaco di Bedonia, Gianpaolo Serpagli, che ha portato il saluto della comunità locale, esprimendo l’orgoglio del territorio per aver accolto un appuntamento così significativo.
Momento centrale della mattinata è stata la conferenza del professor Corrado Truffelli, autore del volume Storia dei Lusardi e dei Granelli, delle valli del Taro e del Ceno, che ha ricostruito le vicende della famiglia Lusardi: dai legami medievali con Ubertino Landi e la causa ghibellina, alle migrazioni del XIX secolo, fino alla diffusione del cognome a Genova, Roma, in Liguria e nel Piacentino. Il racconto è stato arricchito da immagini d’epoca, documenti storici e testimonianze dirette.
Numerosa e attiva la delegazione piacentina, con partecipanti da Piacenza, Gossolengo, Morfasso e Rustigazzo. Proprio quest’ultimo borgo vanta uno degli insediamenti più antichi della famiglia, con figure storiche come Rusteghino Lusardi, vissuto nel XV secolo, che riuscì a porre fine a una cruenta faida familiare e ottenne nel 1451 il riconoscimento ufficiale della potente casa dei Landi, insieme a privilegi giuridici e fiscali sulle terre di Rustigazzo. Con lui, risultavano allora presenti anche Leone, Leonardino e Lorenzo Lusardi, a testimonianza di un nucleo familiare già strutturato in quella parte dell’Appennino piacentino.
Tra i primi Lusardi trasferitisi stabilmente a Piacenza, in via Santo Stefano, si ricordano Giulio, Antonio, Galeazzo, Francesco, Manfredo, Aluiggi, Zanetto e Giovanni. La famiglia piacentina possedeva anche una casa a Castell’Arquato e terreni di valore a Saliceto, San Lorenzo e San Cassano, questi ultimi entrambi nel territorio del comune di Castell’Arquato, a conferma di un solido radicamento nella vita economica e sociale del territorio. Di particolare fascino la figura di Marco Lusardi, gentiluomo piacentino che nel 1588 intraprese un viaggio a Gerusalemme, lasciando un prezioso manoscritto ricco di osservazioni su rotte commerciali, situazioni politiche e rapporti culturali nel Mediterraneo: una testimonianza precoce di apertura internazionale, di vivace curiosità intellettuale e di uno spirito diplomatico sorprendentemente moderno per l’epoca.
Nel pomeriggio, alcuni tra i partecipanti hanno visitato Montarsiccio, uno dei borghi originari del casato, dove tra racconti, fotografie e ricordi familiari, è emersa la volontà comune di continuare il cammino di riscoperta della memoria storica.
L’auspicio condiviso è che questo primo incontro diventi il punto di partenza per un percorso duraturo di ricerca genealogica e valorizzazione culturale, anche in dialogo con i tanti Lusardi emigrati nel mondo.
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