Risparmio: libretti al portatore prossimi al pensionamento. Come estinguerli

Con il decreto legislativo n. 90/2017, entrato in vigore lo scorso 4 luglio, i libretti di risparmio al portatore sono andati in pensione.
Lo ricorda l’Adiconsum Emilia Centrale (associazione consumatori della Cisl) specificando che il decreto, recependo la IV direttiva europea sul risparmio in tema di prevenzione del riciclaggio internazionale e del finanziamento al terrorismo, cancella la possibilità per gli istituti di credito di emettere nuovi libretti al portatore. Banche e poste potranno ora emettere solo ed esclusivamente libretti nominativi, sui quali sarà d’obbligo la cosiddetta “adeguata verifica della clientela”.

Cosa deve fare, dunque, chi è ancora in possesso dei libretti privi di indicazione chiara del beneficiario e liquidabili direttamente con presentazione allo sportello?

«Entro e non oltre il 31 dicembre 2018 dovrà recarsi in banca o all’ufficio postale e chiederne l’estinzione, prelevando le somme depositate in contanti, trasferendole su conto corrente, libretto nominativo o altro strumento finanziario – spiega Massimo Rancati, operatore Adiconsum Emilia Centrale – Vale peraltro la pena di non attendere l’ultimo momento: presentarsi tardivamente all’appuntamento comporta una sanzione amministrativa. Ricordiamo, inoltre, che la normativa sui libretti al portatore era già stata rimaneggiata in passato; per cui, anche prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto era comunque vietato detenere o trasferire libretti al portatore per importi superiori ai mille euro».
Il decreto legislativo n. 90/2017 introduce, peraltro, anche una sorta di “divieto di trasferimento”: non sarà, infatti, più possibile per un soggetto diverso dalla persona che ha acceso il libretto di risparmio al portatore presentarsi allo sportello per versare o prelevare dallo stesso, nemmeno in presenza di certificazione di avvenuta consegna.
«In realtà banche e poste non potranno opporsi alla richiesta di prelievo o versamento da parte del soggetto diverso dal titolare, ma avranno l’obbligo di comunicare gli estremi di tale soggetto e dell’operazione effettuata al Ministero dell’Economia e delle Finanze, come stabilito dall’art. 51 del nuovo decreto. Anche in questo caso, però, – conclude l’Adiconsum Emilia Centrale – seguirà una procedura sanzionatoria a carico dell’esibitore e del titolare del libretto».




Tre studenti della Cattolica inventano la trappola “smart” per la cimice asiatica

Una trappola smart da collocare nei frutteti spia per combattere la cimice asiatica. È questa l’idea che si è aggiudicata il secondo posto dell’hackathon di Sartec, sviluppata da un team composto anche da tre studenti della Cattolica e che potrebbe dare vita a una start-up per servizi in agricoltura.

Scienza e tecnologia al servizio dell’agricoltura per aumentare la competitività delle aziende: questo l’obiettivo di Hackathon, la maratona digitale organizzata da Sartec – società che si occupa di consulenza e soluzioni per il miglioramento delle performance industriali e di salvaguardia ambientale- dedicata all’agricoltura smart, per lanciare sistemi innovativi di agricoltura di precisione.

All’hackasartec hanno partecipato in 100, suddivisi in 14 team, tra dipendenti Sartec, ingegneri di Techedge e ricercatori delle Università.

La facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali della Cattolica non poteva mancare a questa 24 ore delle idee innovative.

Cinque studenti della laurea magistrale in Scienze e tecnologie agrarie si sono messi in gioco e tre di loro, in team con due ingegneri ed un tecnico di Sartec, si sono aggiudicati la medaglia d’argento con il progetto Bad Bugs Hunters.

«Il progetto che abbiamo elaborato riguarda la lotta contro Halyomorpha Halys, la cimice asiatica, un insetto che negli ultimi anni sta causando gravi danni in ambito agricolo e non solo. L’obiettivo era risolvere l’emergenza Halyomorpha Halys con un servizio che permettesse agli agricoltori un intervento immediato” raccontano Federico Regonati, Francesca Grisafi e Davide Roncali. “Abbiamo proposto un progetto che prevede una rete di “smart bug traps” georeferenziate disposte sul territorio e stazioni meteo; le trappole inviano i dati al software DSS che, dopo averli acquisiti ed elaborati, li traduce in informazioni che, in tempo reale, tramite una app, sono inviate agli agricoltori. Le informazioni fornite riguardano la presenza di insetti, la criticità dell’attacco e la geolocalizzazione dei punti critici sul territorio».

Un sistema di supporto alle decisioni dell’agricoltore, che potrà sapere in tempo reale dove si stanno diffondendo le cimici e intervenire con tempestività e precisione. “Il punto di forza del nostro progetto è sicuramente la concretezza del problema reale da cui parte e la soluzione innovativa per risolverlo”, proseguono i ragazzi.

Come avete vissuto questa esperienza?

«È  stata molto stimolante. Il lavoro in team con gli ingegneri è stato sorprendentemente educativo, ci ha permesso di apprendere maggiori nozioni su bilanci e costi dell’idea e sul funzionamento della sensoristica».

Dopo questa partecipazione vedete con uno sguardo diverso la possibilità di tradurre la vostra formazione nello sviluppo di una vostra attività imprenditoriale?

«Si, dopo questa partecipazione abbiamo capito che in agricoltura serve combinare innovazione con idee vincenti, che abbiano un’utilità importante e concreta. E se in futuro ci sarà un’occasione saremo pronti a coglierla al volo».

Cosa pensate di aver imparato?

«È stato arricchente fondere i due mondi dell’agricoltura e della ingegneria. I membri ‘senior’ del nostro gruppo hanno ascoltato le nostre idee e hanno contribuito a realizzarle tecnicamente. Noi, in cambio, abbiamo saputo mostrare abilità e conoscenza innovativa nel nostro settore. Questo scambio di informazioni ha arricchito tutto il team».

Il lavoro di squadra paga, dunque. Lo conferma anche il prof. Matteo Gatti, che insieme al prof. Stefano Poni ha accompagnato in questa esperienza i ragazzi contribuendo all’hackathon con approfondimenti sul tema dell’agricoltura di precisione destinati a tutti i partecipanti, che sottolinea come i problemi dell’agricoltura moderna vadano “affrontati in maniera trasversale: combinando l’esperienza e l’innovazione si possono trovare soluzioni capaci di garantire un futuro positivo a questo comparto. Peraltro, iniziative come hackasarte2018 costituiscono un importante stimolo verso lo sviluppo di nuove idee e il consolidamento di un network di soggetti altamente multidisciplinare”.




Enel forma i dipendenti con la realtà virtuale

Armati di una visiera tridimensionale con tanto di joystick e megaschermo, i dipendenti piacentini di Enel hanno fatto ingresso nella realtà virtuale simulando numerosi scenari di cantiere e di lavoro.

Si tratta di un avanzato strumento di formazione che coniuga innovazione tecnologica e sicurezza sul lavoro. È stato inaugurato e installato presso il Centro di addestramento di Bologna, il nuovo simulatore di realtà virtuale, ideato per la formazione del personale operativo dell’Emilia Romagna e anche di Piacenza su reti e impianti di e-distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete di distribuzione elettrica.

 Il nuovo sistema, sviluppato dalle strutture Safety e Information Tecnology aziendali, con la collaborazione di Everis ed H-FARM, costituisce una modalità innovativa di fare formazione sui luoghi di lavoro: lo strumento, infatti, consente di simulare differenti scenari tridimensionali di cantiere con un coinvolgimento realistico e dinamico degli operai, che possono così svolgere esercitazioni sui metodi di lavoro e sulle tecniche di sicurezza. Il simulatore riproduce nel dettaglio gli ambienti di lavoro, le sezioni d’impianto, le attrezzature, i dispositivi di protezione individuale e perfino i rumori. Armati di una visiera tridimensionale con tanto di joystick e megaschermo, l’operatore fa ingresso nella realtà virtuale simulando numerosi scenari relativi alle operazioni eseguibili nelle cabine di distribuzione e sulle linee elettriche aeree, ma anche in un magazzino in cui reperire il materiale per lo svolgimento delle attività operative. Rispetto ai metodi già in uso, il nuovo sistema consente di simulare anche i possibili errori e le relative conseguenze, attività impensabile nella normale quotidianità. Il nuovo simulatore è stato inaugurato alla presenza di Debora Stefani, responsabile Macro Area Nord, Leonardo Ruscito Responsabile DTR Emilia Romagna e Marche e dal responsabile nazionale dei centri di addestramento operativi di e-distribuzione, Gianfranco Urbanelli.




Le carte di Verdi andranno a Parma. Rancan(Lega): “Piacenza ancora una volta subalterna”

Tutto come da previsione. Lo avevamo scritto e lo avevamo riscritto all’indomani dell’acquisto del carteggio fra il maestro ed il suo librettista e così è stato. Le lettere di Verdi andranno a Parma.

Stiamo parlando del lotto costituito da 26 lettere scritte da Giuseppe Verdi al suo librettista Salvatore Cammarano, acquistato (per poco meno di 400 mila euro) dal Ministero per i Beni Culturali, con trattativa privata, evitando l’asta di Sotheby’s a Londra.

Il ministro Franceschini ha confermato oggi che le lettere andranno alla Biblioteca Palatina della Pilotta. Svaniscono così le speranze di Piacenza e …purtroppo c’è chi legge questo segnale come un antipasto di quanto succederà per l’assegnazione del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020. Anche perchè il feeling fra Franceschini (ed il PD in generale) ed il sindaco Pizzarotti … sembra crescere di giorno in giorno.

Intanto proprio contro il PD si scaglia il consigliere regionale piacentino Matteo Rancan che sembra proprio non aver gradito una scelta che vede Piacenza di nuovo perdente.

«Un’altra volta Piacenza subalterna a Parma e un’altra volta la responsabilità è del centrosinstra. I piacentini sappiano chi ringraziare per la decisione di consegnare il carteggio del maestro Giuseppe Verdi alla biblioteca del palazzo della Pilotta».

È l’accusa del consigliere regionale della Lega Matteo Rancan alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che alla stampa ha confermato l’assegnazione delle lettere del compositore piacentino a Parma.

«Il Partito Democratico – attacca – non può svendere a Parma anche la cultura, dimostrandosi sempre lontano dalle politiche, culturali e non, del nostro territorio. Un altro fatto sconcertante riguarda il baule di manoscritti appartenenti a Verdi, assegnato per la digitalizzazione all’Archivio di Stato di Parma invece che a quello di Piacenza, della cui restituzione ai legittimi eredi non si ha notizia».




Bus “si incastra” in via Cittadella

Probabilmente l’abitudine od un attimo di distrazione e ieri mattina, verso le dieci, l’autista di un bus Seta, proveniente dalla Besurica ha imboccato via Borghetto anziché proseguire su via Cavour. Accortosi dell’errore il conducente, che avrebbe alle spalle una ventina d’anni di servizio, ha pensato di porvi rimedio svoltando in via Cittadella.

Peccato però che l’imbocco della via sia troppo stretto e così il pullman si è incastrato fra il gazebo di un bar e l’angolo della via. Nel tentativo di liberarsi il lungo mezzo ha divelto un bidoncino portarifiuti di metallo, il cornicione di marmo della vetrina della pizzeria al taglio (situata all’angolo delle due vie) e danneggiato il tendone del gazebo del vicino bar.

Il bus, carico di persone, ha proseguito per qualche metro la sua corsa e poi si è fermato lungo via Cittadella. Sul posto sono intervenuti agenti della Polizia Municipale per ricostruire la dinamica del curioso incidente.




Stelle gialle in piazza Cavalli per non dimenticare la Shoah

Una stella gialla appuntata sul petto, valige di cartone in mano. La tragedia della deportazione verso i lager nazisti è stata ricostruita, questa mattina, dagli studenti del Liceo Colombini di Piacenza.

I ragazzi hanno dato vita ad un flash-mob sotto il Gotico, seguito da letture di brani legati al tema della Shoah. Un modo originale e toccante per non dimenticare lo sterminio degli ebrei, ad opera dei nazisti, in occasione della Giornata della Memoria.




Tante persone in Piazza Cavalli con una candela per fare luce sulla Verità per Giulio Regeni

L’ultimo messaggio di Giulio Regeni è stato inviato alle 19:41 del 25 gennaio 2016, poi di lui si sono perse le tracce, fino alla drammatica notizia della morte. A 2 anni dalla prematura dipartita la luce del suo messaggio ancora non si è spenta e tantissime città italiane, compresa Piacenza, hanno deciso di ricordarlo, grazie a un’iniziativa promossa da Amnesty International. In Piazza Cavalli c’erano un centinaio di persone con una candela accesa. 2000 fiaccole invece a Fiumicello, il paese natio di Giulio, per fare luce sulla verità.

“Questa manifestazione – ha sottolineato Luigi Ferrari di Amnesty – che facciamo in 86 città serve alla comunità italiana e soprattutto a quella egiziana, perchè questo omicidio non rimanga impunito ed esca finalmente la verità”.  

 




Nube arancione a Caldendasco: tecnici dell’Arpae per verificare eventuali danni all’ambiente

Nel primo pomeriggio di oggi, in un’azienda metalmeccanica nella zona industriale di Ponte Trebbia, comune di Calendasco (Pc), si è sollevata una nube di gas di colore giallo-arancio.

Sulla base delle prime informazioni, la fuga di gas sembra dovuta ad un’aggiunta accidentale di acqua alla vasca di decapaggio contenente acido fluoridrico e acido nitrico in alte concentrazioni. La reazione chimica, fortemente esotermica, ha generato un surriscaldamento della soluzione acquosa provocando la formazione della nube di gas, composta da ossidi di azoto e vapori degli acidi presenti nella vasca.

Il pronto intervento dei Vigili del fuoco è servito oltre che a limitare il fenomeno anche ad impedire ulteriore formazione del gas.

I tecnici di Arpae intervenuti hanno fornito informazioni tecniche sulla natura della nube e hanno proceduto ad alcuni campionamenti di ossidi azoto con fiale a lettura diretta, rilevando concentrazioni istantanee di poco superiori al fondo della sensibilità strumentale, compatibili con l’evento verificatosi. Nessuna anomalia è stata invece rilevata dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria cittadine.

 




Bilancio positivo per la Pro Loco di Castel San Giovanni

Bilancio positivo, manifestazioni perfettamente riuscite e un legame con il territorio sempre più saldo. La Pro Loco di Castel San Giovanni inaugura il decimo anno di attività in splendida forma. Ieri sera, mercoledì 24 gennaio, al centro culturale di via Mazzini, il direttivo guidato da Sergio Bertaccini ha incontrato i soci volontari “vecchi” e nuovi per tracciare il bilancio del 2017 e gettare le basi per il nuovo anno. Un anno importante dal momento che sancisce il decimo anniversario della Pro Loco castellana: “E’ un traguardo significativo che vorremmo celebrare in maniera adeguata – ha spiegato Bertaccini – per questo motivo ho fatto appello alla collaborazione di tutti, chiedendo agli iscritti di avanzare proposte e idee da discutere insieme”.

Ma in attesa di conoscere come verranno spente le dieci candeline, la Pro Loco guarda già agli appuntamenti immancabili, quelli che ogni anno impreziosiscono l’intera Val Tidone: la tradizionale festa di San Giovanni Battista, Villa in Fermento e ovviamente Cioccolandia. Eventi che hanno riscosso il consueto successo nel 2017 e che vedranno anche quest’anno l’associazione in prima linea: “In un’ottica di continuo miglioramento vorremmo coinvolgere ancora di più i cittadini – sottolinea Bertaccini – vogliamo ascoltare le persone, dal momento che la Pro Loco lavora per le persone. In particolare, per quanto riguarda Villa in Fermento, in programma l’8 e il 9 giugno, ci farebbe piacere incontrare i giovani del paese, indicativamente i ragazzi dai 15 ai 25 anni, per ascoltarne le proposte, i desideri e i suggerimenti. Lavorare insieme a loro per rendere ancora più appetibile e soddisfacente una manifestazione che nasce, principalmente, proprio per loro”.

Per quanto riguarda la festa di San Giovanni Battista, invece, “siamo pronti a collaborare con l’amministrazione e la parrocchia, renderci utili con idee in grado di incrementare l’attrattività dell’evento. Sarebbe interessante, per esempio, incentrare la ricorrenza su un tema cardine che richiami il territorio o i prodotti tradizionali. Per Cioccolandia, infine, il format è perfettamente rodato e parliamo di una manifestazione in grado di attirare partecipanti da tutto il nord Italia. La prossima edizione si terrà il 10 novembre”.

Eventi che ogni anno richiedono il massimo impegno da parte degli attivisti della Pro Loco: la preparazione è capillare, dall’organizzazione pratica alla pubblicità, dalle attrezzature alla burocrazia. Eppure il 2017 si chiude con un bilancio marcatamente in positivo, numeri che hanno permesso alla Pro Loco di sostenere il territorio e i propri concittadini: una parte degli utili, infatti, è stata ancora una volta devoluta in beneficenza ad associazioni e strutture scolastiche della zona. “Il nostro gruppo esiste per questo – conclude Bertaccini – noi troviamo motivazione nell’essere utili ai nostri compaesani, sia quando si tratta di collaborare a eventi o iniziative, sia quando riusciamo a essere d’aiuto a chi ha bisogno. Senza contare la collaborazione reciproca con le aziende del territorio con le quali i rapporti sono ormai consolidati. Anche da questo punto di vista il 2017 è stato un anno molto positivo”.




Anche Gotti Tedeschi a Palazzo Galli

Prestigiosa adesione al Festival della Cultura della Libertà che prenderà il via a Palazzo Galli domani pomeriggio alle 18 con la conferenza di Francesco Forte e poi sabato mattina con l’inizio vero e proprio, che proseguirà fino a domenica sera. L’organizzazione della manifestazione ha infatti comunicato che parteciperà al Festival anche il Prof. Ettore Gotti Tedeschi che prenderà parte alla Tavola Rotonda “Immigrazione. Perché sì, perché no”.

L’ingresso ak Festival è libero.