34 nuovi assunti in Comune, a Piacenza, entro il 2020

La Giunta ha approvato, stamani, il Piano triennale dei fabbisogni di personale che prevede complessivamente 34 assunzioni, così distribuite: 24 entro il 2018, 2 nel corso del 2019 e le restanti 8 nel 2020.

“Abbiamo avviato – spiega l’assessore al Personale Paolo Passoni – il processo di riorganizzazione degli uffici, che completeremo entro i prossimi mesi, verificando nel contempo la necessità di sostituire le numerose figure professionali che, in diversi comparti, cesseranno il proprio rapporto di lavoro con l’ente. Nel rispetto dei vincoli finanziari e delle facoltà di assunzione che le norme vigenti ci consentono, procederemo quindi all’attivazione delle selezioni, in coerenza con le linee di mandato e con i criteri di rafforzamento dei profili amministrativi, contabili e tecnici fissati dal Dup comunale (documento unico di programmazione)”.

Il Piano prevede in particolare il concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato di 10 addetti amministrativo-contabili e 4 addetti tecnici entro il 2018, oltre a 8 operatori amministrativo-contabili per il 2020. Negli anni 2018 e 2019 si attingerà invece alla graduatoria vigente, dopo il ricorso alla mobilità, per 6 educatori, a fronte di altrettante cessazioni in ruolo. A questi profili professionali si aggiungono un operatore tecnico e 3 dirigenti entro il 2018, nonché due figure a tempo determinato.

“E’ prevedibile – rimarca l’assessore Passoni – che i concorsi per addetti amministrativo-contabili e addetti tecnici richiamino numerosi candidati: sarà un iter particolarmente complesso, ma ci consentirà di disporre, nei prossimi anni, di graduatorie cui attingere per la copertura di eventuali nuovi posti. Proprio per semplificare e ridurre le procedure di selezione, abbiamo scelto di accorpare i profili richiesti, privilegiando figure compatibili con diverse ipotesi organizzative e di gestione dei servizi”.

 




Una simulazione clinica per mettere al centro il paziente: ecco ASCO

L’allenamento e la costanza sono le chiavi per eccellere in molti sport, si sa. Ma a quanto pare la medicina non fa eccezione. Se ne sono accorti ad ASCO, l’Area di Simulazione Clinico Organizzativa, progetto di Ausl presso l’ospedale di Castel San Giovanni cofinanziato dalla Fondazione Piacenza e Vigevano, che da due anni ha formato 539 professionisti del settore tra specializzandi, medici e studenti, per un totale di 80 docenti coinvolti e più di 9000 ore di formazione complessive. Stamattina è stata presentata l’attività in Fondazione, grazie agli interventi del presidente Massimo Toscani, Luca Baldino, direttore generale di Ausl Piacenza e Federica Amorevoli, responsabile gestionale di ASCO.

“Siamo fra i primi in Emilia Romagna e in Italia ad avere un progetto simile – ha esordito Baldino -, si tratta di una sala operatoria in cui i medici possono operare su manichini tecnologicamente molto avanzati, in grado di simulare diversi stati fisiologici e patologici del paziente. Si aggiungono alla struttura alcune telecamere interne alla sala per verificare l’operatività dell’equipe”. A questo si aggiunge un’attività finale di debriefing, in cui si studiano i filmati. “Questa attività è fondamentale – evidenzia la dott.ssa Amorevoli -, niente può aiutare di più che un approccio esperienziale, in modo da imparare dai propri errori”. ASCO è sede formativa unica del comparto Emilia Nord, comprendete anche Parma e Reggio Emilia, pertanto molti medici, si stima nell’ordine del centinaio, vengono a Castel San Giovanni per formarsi. “La Fondazione ha meditato a lungo se partecipare economicamente all’iniziativa – ha sottolineato Toscani -, ma abbiamo deciso di partecipare volentieri, perchè pensiamo possa rappresentare una forte spinta per il nostro territorio”.

“La simulazione – si legge in una nota Ausl Piacenza – si è dimostrata un’efficace leva formativa nell’indurre gli operatori sanitari ad adottare modelli comportamentali ispirati alla prevenzione e alla gestione del rischio per il paziente, sviluppando non techical skills. […] L’utilizzo di ASCO può essere richiesto da aziende private, aziende sanitarie, scuole di specializzazione, società scientifiche e università in partnership, in convenzione o a contratto. Per info e contatti consultare il sito di ASCO”




Nuova edizione del corso di autodifesa femminile Donna sicura

Sono ancora aperte le iscrizioni alla nuova edizione del corso gratuito di autodifesa femminile “Donna Sicura”, organizzato dall’Asd Sakura – presieduta dal maestro di Judo Vincenzo Penna – con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e in collaborazione con Telefono Rosa. Tre gli incontri in calendario presso la palestra Lomazzo: sabato 20 e 27 gennaio, nonché sabato 3 febbraio, dalle 14.30 alle 16.

Destinatarie, ragazze e signore di età superiore ai 16 anni, che per l’iscrizione potranno compilare il modulo disponibile nella home page del sito www.comune.piacenza.it o www.judosakurapiacenza.it , rispendendolo via posta elettronica a penna.vincenzo@libero.it . Per ulteriori informazioni è possibile contattare il 347-0552182. L’adesione è gratuita, occorre unicamente il certificato medico che attesti l’idoneità a svolgere l’attività sportiva dilettantistica.

L’iniziativa, giunta alla sesta edizione, ha l’obiettivo di divulgare le tecniche di base e i primi rudimenti di difesa personale, da adottare in caso di aggressione o in situazioni di pericolo. La precedente tornata, conclusasi il 3 ottobre scorso, aveva coinvolto una cinquantina di partecipanti.

 

 




Nutrie a spasso per Piacenza. Il vicesindaco dice: “corretto il comportamento della Municipale”

Il vicesindaco di Piacenza Elena Baio interviene sulla vicenda della nutria che ieri ha fatto una capatina in città gironzolando fra i negozi di via Emilia Parmense. L’animale è stato poi catturato da alcuni volontari.

«Intervengo sull’argomento essendo stata sollecitata da numerosi giornalisti e associazioni (sembra impossibile, ma così è). Le nutrie sono animali infestanti che vanno abbattuti secondo un piano regionale di controllo delle nutrie. Bene ha dunque operato la nostra Polizia Municipale che ha contattato gli esperti in gestione di animali selvatici, i quali hanno prelevato l’animale togliendolo dall’area “pericolosa.

Alla domanda che mi viene posta: dov’è la nutria? Rispondo: non lo so, mi riferiscono che dopo la cattura è riuscita a scappare (beata lei). Ma potrebbe anche essere finita nel piatto di qualche amante di questa carne…».




Spazio 4: via il bus … arriva lo striscione

Sale di tono l’affaire Spazio 4. Dopo la rimozione dell’autobus di tre giorni fa, decisa – come spiegato dall’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella – dall’associazione proprietaria “29100” (che lo ha donato a StoricBus, Museo dell’Autobus di La Spezia), lo stesso esponente della Giunta comunale aveva commentato l’avvenuto su Facebook con l’hashtag #arianuova.

Questa notte, in chiara polemica con il post dell’assessore, è apparso uno striscione proprio davanti ai cancelli di Spazio 4.

Lo striscione riprende quello che era stato uno degli slogan del centro destra durante la campagna elettorale ma lo gioca in chiave totalmente polemica, come ben si vede dalla foto allegata, suggerendo una vicinanza con il movimento politico di estrema destra Forza Nuova,  che, nella realtà dei fatti, poco centra con l’assessore Zandonella, con la giunta Barbieri e con la scelta di chiudere Spazio 4.

Come nelle vignette satiriche spesso gli striscioni usano l’iperbole per esprimere uno stato d’animo e, su Spazio 4, “gli animi” sono tanti e nettamente divisi.

Da un lato ci sono quelli che questo luogo lo frequentavano ed animavano ed oggi si sentono orfani e “traditi” dalle scelte dell’amministrazione. Dall’altro la maggioranza di governo della città, che non percepiva quel luogo come vicino al proprio sentire ed ha deciso di chiuderlo.




Le FS acquisiscono Anas: strade e ferrovie in un unico gruppo

L’intera partecipazione ANAS è stata trasferita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) a FS Italiane a seguito del parere positivo dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

La sottoscrizione dell’aumento di capitale di 2,86 miliardi di euro da parte del MEF completa l’iter per la nascita del primo polo integrato di ferrovie e strade in Europa per abitanti serviti e investimenti.

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati da Renato Mazzoncini Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Italiane e Gianni Vittorio Armani Presidente e Amministratore Delegato di ANAS.

ANAS va ad affiancarsi a Rete Ferroviaria Italiana e Italferr, la controllata operativa in ambito nazionale e internazionale nella progettazione e nell’ingegneria, e alle altre Società del Gruppo, fra cui Trenitalia, Mercitalia e Busitalia, imprese di trasporto passeggeri e merci su ferro e gomma.

Nella nuova configurazione, Ferrovie dello Stato Italiane conta 81mila dipendenti, 108 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni e un capitale investito di circa 50 miliardi di euro. Oltre a maturare nel 2018 un fatturato di 11,2 miliardi di euro e una capacità di investimento di 8 miliardi.

Il Gruppo FS Italiane dispone ora di una rete infrastrutturale, ferroviaria e stradale, di circa 44mila chilometri. I 2,3 miliardi di veicoli che percorrono annualmente 64,5 miliardi di km sulle strade e autostrade in gestione ad ANAS vanno così a sommarsi al traffico gestito dal Gruppo: circa 750 milioni di passeggeri all’anno su ferro (di cui 150 all’estero), 290 milioni su gomma (130 all’estero) e 50 milioni di tonnellate merci.

Integrazione strade/ferrovie. L’ingresso di ANAS nel Gruppo FS Italiane permette di realizzare l’integrazione infrastrutturale prevista dal Piano industriale 2017-2026.

Sarà possibile, infatti, ottimizzare i costi operativi e manutentivi delle reti, generando risparmi per almeno 400 milioni di euro nei prossimi dieci anni. L’obiettivo è potenziare gli standard di qualità e sicurezza della rete viaria e la manutenzione, a partire dalla vigilanza della sede stradale, dei viadotti e delle gallerie che su oltre 10mila km, dove le infrastrutture stradali e ferroviarie corrono in affiancamento, potrà essere effettuata in modo integrato dagli operatori di Rete Ferroviaria Italiana e ANAS. Integrazioni operative saranno possibili anche per la diagnostica predittiva. Il coordinamento fra RFI e ANAS consentirà, tra l’altro, di collegare in maniera più efficace ed efficiente i nodi logistici: porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, punti di interscambio modale.

Investimenti in Italia. Grazie al nuovo Contratto di Programma 2016-2020 con lo Stato, ANAS gestirà in maniera più efficiente i propri investimenti, con una riduzione dei costi di oltre il 3%, quantificabile in 400 milioni in cinque anni. Inoltre, nell’arco di 3 anni potrà raddoppiare la propria capacità di spesa, passando da 1,5 miliardi del 2017 ai 3 miliardi previsti nel 2020, con effetti immediati e visibili sul risanamento dei viadotti e delle gallerie, sulle pavimentazioni stradali e sulla qualità della rete.

L’adozione di processi omogenei a quelli delle altre Società del Gruppo favorirà il coordinamento delle attività progettuali e negoziali, producendo da un lato risparmi per lo Stato e dall’altro un sensibile aumento di cantieri aperti, con ricadute positive anche per il settore delle costruzioni, per l’occupazione e per l’intera economia del Paese. Nel 2018 RFI e Italferr prevedono di confermare il trend 2017, che aveva visto passare il valore dei bandi di gara pubblicati dai 3,5 miliardi del 2016 a 7,5 miliardi. ANAS, analogamente, nel 2018 passerà a 3 miliardi di euro dai 2 miliardi del 2017.

Uscita dal Perimetro della Pubblica Amministrazione. Con l’ingresso nel Gruppo FS Italiane, ANAS inizia il percorso di uscita dalla PA per raggiungere la dimensione di mercato e potrà, quindi, attuare nell’immediato un piano che possa contemplare nuove assunzioni e realizzazione di investimenti in modo più rapido ed efficiente, anche in autofinanziamento o con il supporto finanziario del gruppo.

Nuove tecnologie. Ulteriori integrazioni sono previste nella condivisione di know-how e tecnologie, sviluppando importanti progetti come le smart road, strade intelligenti che potranno essere percorse da tir elettrici e auto driverless, a beneficio della sicurezza e dell’ambiente, facendo dell’Italia uno dei Paesi pionieri in questa innovazione. Tecnologie ferroviarie come l’ERTMS, il sistema di sicurezza basato su blocco radio che gestisce l’alta velocità, potranno essere utilizzate per la sperimentazione dei nuovi sistemi di dialogo fra strada e autovettura, con la prospettiva a medio termine della guida autonoma. Inoltre la condivisione di best practice consentirà di mettere a punto nuovi strumenti per gestire in maniera innovativa il controllo della qualità delle strade e la verifica tecnica di viadotti e ponti.

 Attività all’estero. I benefici dell’integrazione saranno immediatamente percepiti anche sui mercati internazionali: il Gruppo potrà infatti presentarsi come soggetto in grado di presidiare l’intera gamma degli interventi e dei servizi legati alle infrastrutture di mobilità. Ciò si inserisce negli obiettivi di internazionalizzazione del Piano industriale decennale del Gruppo che prevede una crescita dei ricavi complessivi da attività estere dal 13% al 23%, passando da un miliardo di euro a 4,2 miliardi nel 2026.

 

 




Dalla Fondazione 100 mila euro per la mostra su Annibale in programma a Palazzo Farnese

E’ stato sottoscritto un protocollo tra comune di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano per valorizzare gli spazi museali di Palazzo Farnese, in vista dell’evento Annibale – Un mito mediterraneo, previsto per il prossimo autunno. L’obiettivo è promuovere il patrimonio artistico-culturale e rendere sempre più la cultura protagonista nel rilancio e nella riqualificazione della città: Palazzo Farnese è sede ideale per l’organizzazione di iniziative a carattere internazionale, che ne valorizzano il ruolo in un contesto ultra territoriale, in grado quindi di costituire anche un polo di attrazione turistica non solo locale.

Il documento impegna le parti – ciascuna nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto delle reciproche autonomie – ad operare in modo sinergico per la valorizzazione nelle strutture museali di piazza Cittadella. In particolare, in vista dell’evento dedicato al condottiero cartaginese, vengono fissate competenze ed aspetti organizzativi, ma anche evidenziata la necessità di realizzare un adeguamento strutturale, funzionale alla realizzazione della mostra, che sarà collocata nei locali sotterranei di Palazzo Farnese.

Dal punto di vista organizzativo, il protocollo prevede la costituzione di tre comitati, tutti con segreteria operativa in via Sant’Eufemia: il Comitato d’onore, del quale fanno parte il sindaco di Piacenza ed il presidente della Fondazione Piacenza e Vigevano; il Comitato scientifico, costituito da esperti nell’ambito archeologico e storico/artistico, per le attività connesse allo svolgimento della mostra e delle iniziative collaterali, con particolare riferimento al progetto, ai programmi espositivi e alle opere da esporre; il Comitato Esecutivo, con ruolo di controllo e coordinamento delle attività svolte.

Per la realizzazione della mostra saranno realizzati alcuni interventi, a cura e spese della Fondazione, relativi all’installazione di un impianto di deumidificazione. Il costo previsto per l’intervento, che consentirà di poter contare su una nuova dotazione indispensabile per l’allestimento del nuovo Museo archeologico, è pari a 100mila euro.

 

 




Grave lutto al Conservatorio Nicolini: slitta l’open day

Open Day rinviato di una settimana al conservatorio G. Nicolini a causa del grave lutto che ha colpito la scuola di musica. E’ infatti mancata la direttrice amministrativa, Annalisa Mannella.

Il programma di concerti, aperti al pubblico, slitterà dunque a sabato 27 gennaio. Rimane invece confermato per il giorno 20 gennaio l’Open Day presso la sede della Scuola Media “G. Nicolini di via Gaspare Landi, a partire dalle ore 15.




Piacenza: crollano i canoni di affitto. “Rancan (Lega): “occorre la flat tax”

“Non solo i canoni di affitto non sono cresciuti, ma hanno addirittura segnato un ribasso del 10,4% (contro una crescita media italiana dell’1,9%) facendo di Piacenza la maglia nera dell’intero Paese. Si tratta di un dato tristemente significativo, termometro della profonda crisi che sta attraversando il sistema economico piacentino”. Il consigliere regionale Matteo Rancan commenta così i dati raccolti dal portale Idealista sull’indice delle locazioni in Italia, realizzato analizzando 64.247 annunci e 155 comuni.

“La crisi del mattone nella nostra provincia è anche confermata dall’analisi dei corsi degli immobili, ai minimi storici per la nostra città, e poco importa che prezzi così “stracciati” abbiano rilanciato, in parte, le compravendite: ormai si sa che, oggi più che ieri, a comprare sono sempre i soliti, abbienti, che approfittano dei prezzi bassi per speculazioni e investimenti” sottolinea Rancan.

“Piuttosto, la crisi del mercato immobiliare piacentino è assolutamente da imputare a una precedente gestione della cosa pubblica che ha prodotto solo danni, soprattutto con riferimento al sistema economico, oggi in ginocchio, e al mercato del lavoro, che registra tassi di occupazione nettamente più bassi di quelli che la nostra città ha storicamente avuto. Il mercato immobiliare, con tutto l’indotto che genera è, da sempre, un indicatore dello stato di salute e di benessere di un territorio e questi ultimi dati ci confermano come la cura delle precedenti amministrazioni abbia, di fatto, ammazzato il malato anziché guarirlo dalla recessione mondiale iniziata nel 2008” continua l’analisi di Rancan.

“A questo punto non c’è più tempo: col voto del 4 marzo le cose possono cambiare. Come Lega proponiamo sia l’introduzione della “Flat Tax al 15%” che la sburocratizzazione del sistema economico. Si tratta di due misure quando mai necessarie in questo periodo storico per il nostro Paese, e ancor più urgenti per il nostro territorio, se vogliamo che Piacenza torni ad alzare la testa e a guardare al futuro con rinnovato ottimismo” conclude il consigliere regionale del Carroccio.




Nuova donazione alla pediatria dell’ospedale di Piacenza

Una nuova e generosa donazione per la Pediatria e Neonatologia dell’ospedale di Piacenza. Nei giorni scorsi il reparto diretto dal dottor Giacomo Biasucci ha ricevuto una serie di attrezzature sanitarie e biomedicali per il valore complessivo di circa 10mila euro. La famiglia autrice della donazione preferisce mantenere l’anonimato, ma ha simbolicamente intitolato il gesto alla propria figlia, nata qualche mese fa al Guglielmo da Saliceto. “Siamo veramente colpiti da tanta generosità e attenzione – evidenzia il primario – e continueremo a impegnarci sempre di più per corrispondere alla stima che è stata espressa nei nostri confronti”.

La donazione riguarda in primo luogo un transilluminatore di reticolo venoso, strumento utile per l’identificazione del decorso dei vasi superficiali e quindi per semplificarne il reperimento da parte degli operatori in caso di prelievi o posizionamento di cateteri venosi periferici. Tutto ciò riduce in modo significativo il numero di tentativi falliti e quindi il disagio sul bambino.

La famiglia ha poi donato alla Pediatria un sistema per la misurazione dell’ossido nitrico, già dotato dei kit necessari per eseguire 100 misurazioni. Il test permette l’identificazione di stati infiammatori  su base allergica (eosinofili) nei bambini affetti da patologie respiratorie croniche quali asma e wheezing, a completamento dell’indagine spirometrica che ne valuta la funzionalità respiratoria. Anche in base al risultato di questo test, si può quindi perfezionare l’approccio terapeutico.

“Siamo molto orgogliosi – conclude il primario – che dalla comunità arrivino gesti così generosi e non possiamo che ringraziare gli autori per la loro sensibilità, anche a nome dei bambini e delle famiglie che potranno usufruire di queste attrezzature”.