A Capodanno l’imperativo è: “Fare Casino”!

Fare casino.

L’imperativo dell’assessore Putzu ha risuonato forte e deciso nella sala consiliare del Comune di Piacenza. Tanto che in strada qualcuno ha quasi pensato di chiamare la Municipale per analizzare il livello dei decibel generati da Palazzo Mercanti. Il caffè del Barino, si sa, va sorseggiato nella quiete più assoluta.

Con l’”operazione Bagutti” che si è risolta in un nulla di fatto –  la celebre orchestra di liscio si è fatta infatti tentare dalle luci della ribalta di Desio  – il Consiglio ha dirottato su tutto un altro genere strappando il “sì” del gruppo internazionale Abba Show.

Una tribute band del gruppo pop svedese Abba conosciuto dalle generazione più giovani per successi come “Mamma mia”, per canzoni del calibro di “Mamma mia” e per pezzi capaci di restare ancorati al primo posto della hit parade per intere settimane come “Mamma mia”.

Fare casino. Fino alle due di notte.

Putzu l’ha detto forte e chiaro durante la presentazione dell’evento. Inutile comporre il 112 a mezzanotte ed un minuto per richiamare i festanti all’ordine. A nulla servirà invocare la Polizia per riportare la piazza nei ranghi appena stappata la prima bottiglia.

Fino alle due spaccate si brinderà sulle note di pezzi che hanno fatto la storia del pop.

Se non fosse per i bicchieri di plastica da utilizzarsi per l’occasione, Gaber probabilmente canterebbe che il Capodanno di Putzu è di sinistra.

Di sinistra come l’assenza del biglietto per partecipare all’evento e lo spumante portato rigorosamente da casa. Basterà soltanto non arrivare in bicicletta contromano e nessuno si farà male: del resto Putzu non poteva passare per comunista proprio nell’ultimo giorno dell’anno.

Chissà se alle due in punto ci sarà ancora qualcuno a saltare in piazza, chissà se sulle note di “Gimme gimme gimme” c’è chi troverà un uomo dopo la mezzanotte. Magari senza divisa e verbale alla mano.




Cariparma acquisisce le Casse di Cesena, Rimini e San Miniato

Annunciato a fine settembre è stato perfezionato oggi, da Crédit Agricole Cariparma, l’acquisto dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (lo “Schema Volontario”) del 95,3% del capitale sociale di Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A., Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A. (le ”Banche”). L’ingresso delle tre Banche nel Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia rappresenta il passaggio finale di una più ampia operazione nell’ambito della quale:

1. lo Schema Volontario ha apportato alle tre Banche capitale e risorse patrimoniali aggiuntive grazie alle quali il CET1 ratio pro-forma aggregato delle stesse si attesta a più del 10,7%; 2. le Banche hanno perfezionato la cessione di (i) €2.740mln di crediti deteriorati lordi (sofferenze e inadempienze probabili) attraverso un’operazione di cartolarizzazione e (ii) €286mln di crediti deteriorati lordi (sofferenze e inadempienze probabili) attraverso un’operazione di cessione diretta.

Nel mese di gennaio 2018 si terranno le assemblee delle tre Banche per il rinnovo dei consigli di amministrazione e degli organi di controllo.

“Siamo soddisfatti di aver concluso nei tempi previsti un’operazione complessa – ha dichiarato Giampiero Maioli, Senior Country Officer del CA in Italia e CEO del Gruppo Bancario Credit Agricole Italia – resa possibile dalla fattiva collaborazione di tutte le istituzioni italiane che hanno partecipato. Il negoziato con lo Schema Volontario del FITD e le altre parti coinvolte è stato esemplare per disponibilità e impegno. I nostri sforzi fin da oggi avranno come obiettivo le Tre Casse di Risparmio, i nostri nuovi colleghi e i loro Clienti, perché inizi un nuovo percorso all’insegna dello sviluppo, della solidità e della crescita sostenibile”.




Stop alle bici contromano

E’ stata recepita, con l’ordinanza firmata oggi, la normativa del Codice della Strada che sancisce il divieto assoluto, per le biciclette, di procedere contromano anche in centro storico, come su tutto il territorio urbano.

“Sostanzialmente – spiega l’assessore alla Mobilità Paolo Mancioppi – è stata modificata l’ordinanza n. 641 del 19 ottobre 2015, inerente ai provvedimenti in vigore nella Zpru (Zona a particolare rilevanza urbanistica), cancellando il comma che permetteva ai velocipedi, nelle strade a senso unico di marcia, di transitare in direzione opposta a quella consentita. Un provvedimento doveroso – rimarca Mancioppi – assunto in primo luogo per tutelare l’incolumità di tutti gli utenti della strada”.

Il provvedimento stabilisce inoltre che il limite massimo di velocità di 30 km orari, vigente all’interno della Zpru, non si applica alle seguenti vie che in parte la delimitano: piazzale Roma, via La Primogenita, piazzale Marconi, viale Sant’Ambrogio, piazzale Milano, via Maculani (da piazzale Milano a via Legione Zanardi Landi).

 




Rancan (Lega): “atteggiamento inaccettabile da parte di Amazon”

«Disertare un incontro ufficiale convocato in Prefettura rappresenta un grave dispetto nei confronti dipendenti. Questo, senza tanti giri di parole, è quello che ha fatto Amazon».

Così il consigliere regionale Matteo Rancan sull’assenza dei rappresentanti dell’azienda statunitense all’incontro organizzato ieri a Piacenza al palazzo del Governo per trovare una mediazione tra il colosso dell’e-commerce ed i lavoratori impiegati negli stabilimenti di Castel San Giovanni.

«Un simile atteggiamento – attacca l’esponente del Carroccio – fondato sulla mancanza di dialogo, lo spregio e la scorrettezza è del tutto inaccettabile, così come è da considerare gravissimo il non sedersi ad un tavolo istituzionale per trovare una soluzione ai disagi avvertiti dai lavoratori. Purtroppo, questo episodio, invece di rispondere rapidamente alle loro necessità, non farà altro che aggravare le tensioni ed allontanare un eventuale punto d’incontro. Allo stesso tempo – accusa Racncan – suonano banali e superficiali le condanne mosse dal Partito Democratico, che ha sempre garantito concessioni ad Amazon e agli altri giganti del web nei Governi ai quali ha preso parte negli ultimi anni».

 




La Finanza sequestra 137 capi contraffatti ad Alseno

Nei giorni scorsi la tenenza della guardia di finanza di  Fiorenzuola  d’Arda,  ha sequestrato, nei pressi di un noto centro commerciale di Alseno (Pc) giubbotti, borse e scarpe contraffatti per un totale di 137 pezzi. Vari i marchi imitati tra i quali Moncler, Prada, Chanel, Burberry, Colmar, Hogan, Napapijiri e molti altri, Tutti capi di ottima fattura e molto simili agli originali.

A vendere i giubbotti erano due cittadini senegalesi, entrambi in possesso di regolare permesso di soggiorno, denunciati alla procura della Repubblica di  Piacenza  per  i reati  di  introduzione  nello  stato  e  commercio  di  prodotti con  segni  falsi  e  ricettazione. Tra l‘altro la merce, forse proprio perché ben imitata, era venduta a prezzi decisamente   più   elevati   rispetto alle normali tariffe dei venditori abusivi.




Amazon non si presenta all’incontro in prefettura. Sciopero dei lavoratori

Non pervenuti nei tempi previsti. A dispetto degli slogan di puntualità sempiterna nelle consegne … i rappresentanti dell’azienda di Jeff Bezos, attesi questa mattina in via San Giovanni, a Piacenza, non si sono presentati al tavolo convocato dal prefetto di Piacenza. Davanti a tale atteggiamento i sindacati hanno proclamato uno sciopero di due ore a fine turno e organizzato un presidio davanti ai cancelli di Amazon a Castel San Giovanni.

Inoltre i rappresentanti dei lavoratori hanno dovuto chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per entrare in azienda e svolgere le assemblee già concordate e previste a partire alle 11,30.  “E’ stato necessario l’intervento del questore e dei carabinieri – hanno riferito i sindacati – per far valere la Legge. E’ grazie alle forze dell’ordine che ci hanno accompagnato dentro l’azienda se siamo riusciti ad incontrare in assemblea i lavoratori, per questo ringraziamo il questore di Piacenza e i carabinieri. Di fatto Amazon dimostra di voler giocare in un campo senza regole in cui l’unica legge che vige è quella del più forte”.

Ma quello di stamattina, da paerte di Aazon è stato anche un’atteggiamento al limite dello sgarbo istituzionale.

“Non presentarsi in una sede istituzionale, ad un incontro convocato dal Prefetto della Provincia di Piacenza – ha affermato il deputato del Pd Marco Bergonzi – configura non solo una grave scorrettezza, ma anche una mancanza di rispetto, oltre che nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori, nei confronti dell’intera comunita’ piacentina, li’ rappresentata dal Prefetto, cui desidero esprimere gratitudine ed apprezzamento per il tentativo di favorire il dialogo tra azienda e lavoratori”.

“Nel contempo – ha proseguito il deputato – intendo stigmatizzare il comportamento di Amazon, che non puo’ pensare che possano tollerarsi atteggiamenti arroganti ed in spregio delle piu’ elementari norme di relazioni sociali. E’ una questione di metodo, prima ancor che di merito, di rispetto del territorio in cui ti trovi ad operare, ed a Piacenza siamo generalmente abituati a relazioni improntate al rispetto ed alla correttezza reciproca, quand’anche nella diversita’ delle posizioni; ma nessuno puo’ sentirsi al di sopra di tutto e tutti.

“Auspico – ha concluso Bergonzi – che Amazon voglia riparare alla mancanza odierna, rendendosi da subito disponibile ad un nuovo incontro che ritengo debba convocarsi quanto prima”.

 




Zandonella risponde al gruppo PD su Spazio 4: “Il centro sarà ancora a disposizione dei giovani”

A seguito della nota del gruppo consiliare del Partito Democratico di Piacenza, che esprime forti critiche all’Amministrazione comunale in merito alla vicenda di Spazio 4, l’assessore alle Politiche giovanili Luca Zandonella sottolinea quanto segue: “Stiano tranquilli i consiglieri del Partito Democratico: l’Amministrazione comunale e il mio assessorato hanno bene in mente cosa portare avanti per i giovani di Piacenza. La mia azione non cambia di una virgola: incontro, ascolto e dialogo con tutte le associazioni giovanili del territorio, di qualunque tipo, rispetto alle quali prendo atto delle attività fatte e rilancio nuove proposte per aggiornarsi ai tempi. Questa è la mia attività svolta fino ad oggi in merito alle politiche giovanili, che in questo periodo sfocerà in una 3 giorni di confronto attivo con le tante associazioni e realtà coinvolte nelle politiche giovanili. Questo dimostra quanto siamo attenti a questo mondo, con un evento che prenderà il via domani, giovedì 21 dicembre nella bellissima cornice di Palazzo Gotico e proseguirà venerdì e sabato alla Cavallerizza, presso i locali del Cai e di Giardini sonori, con momenti di confronto sulle forme di partecipazione e le politiche giovanili da attivare a Piacenza, dj set e musica. In merito poi a Spazio 4, ribadisco nuovamente che il centro sarà a disposizione ancora delle realtà giovanili. Per finire, visto che tra i banchi del Pd va di moda dire che la maggioranza dovrebbe studiare, temo invece che ad andare a ripetizioni dovrebbe essere l’intero gruppo consiliare democratico, in quanto non era assolutamente possibile fare una proroga ad una concessione che terminava con date ben precise e con relativi finanziamenti”.




Sforza: “Chiesi di parlare con la Boschi. Rispose che non si occupava di banche”

Il ruolo giocato dal ministro Maria Elena Boschi nella vicenda di Banca Etruria continua ad essere al centro del dibattito politico alla luce delle varie audizioni davanti alla commissione parlamentare di inchiesta. Oggi è stato sentito l’ex amministratore delegato di  Unicredit, il piacentino Federico Ghizzoni che ha confermato i contatti con la sottosegretaria Boschi a proposito di una possibile acquisizione di Banca Etruria da parte di Unicredit anche se ha precisato di non aver avvertito pressioni da parte dell’esponente di governo, figlia del vice-presidente della banca toscana. Intanto, sempre oggi, è stata pubblicata un’intervista ad un altro piacentino anch’egli personaggio di primo piano nel mondo bancario, l’avvocato Corrado Sforza Fogliani, che della vicenda Boschi ha, indirettamente parlato con il quotidiano “La Verità” diretto da Maurizio Belpietro.

Nell’intervista Sforza rende noto come, in qualità di presidente di Assopopolari, all’indomani della riforma avesse chiesto un incontro con l’allora ministro «per dibattere di tutti gli elementi a nostro avviso negativi e devastanti  presenti nella riforma».  Ma la risposta ricevuta dalla Boschi fu «che non si occupava di banche e di rivolgersi al ministero competente. Ovvero quello guidato da Pier Carlo Padoan».

Lrza Fogliani rispondendo alle domande di Claudio Antonelli  sottolinea gli effetti nefasti che, a suo parere, la riforma delle Popolari ha avuto e sta avendo sul sistema bancario nazionale e conclude con una battuta «in Italia le regole sono come la fisarmonica.  La loro applicazione dipende da quale musica si vuole suonare».




Iniziativa sindacati: Lettera a Jeff Bezos e Poletti per l’affaire Amazon

Una lettera consegnata al Prefetto di Piacenza per ribadire nuovamente il proprio dissenso nei confronti delle condizioni di lavoro ad Amazon è stata consegnata dai sindacati CGIL Filcms, FISASCAT CISL, UGL TERZIARIO E Uil Tucs.

 




La Consigliera provinciale Bellan sulle Pari Opportunità

Faccio mie alcune considerazioni espresse in un articolo da Barbara De Amicis http://www.ingenere.it/articoli/donne-che-partecipano-spunti-da-stati-generali.

I tempi della politica, malgrado le tante e lunghe battaglie che sono state fatte in questi anni, non sono mai stati adeguati ai tempi delle donne.

La costituzione delle commissioni, delle consulte o comunque di organismi in cui le protagoniste sono le donne nascono con l’ obiettivo di riunire tutte le donne che hanno voglia di partecipare attivamente alla vita politica e dialogare con quelle che hanno già avuto esperienza nel settore per dare il loro contributo all’amministrazione della cosa pubblica.

È importante che le donne facciano rete: occorre uscire dai recinti delle proprie categorie, per cercare di dare, ognuna secondo le proprie competenze e attività, un contributo significativo alla battaglia per le pari opportunità.

La presenza stessa delle donne, soprattutto nei ruoli di gestione della cosa pubblica, ha una capacità trasformativa, grazie anche al pragmatismo che caratterizza il loro agire. Ma per quale motivo l’Italia ancora non riesce ad esprimere in politica una leadership femminile? Sicuramente incide molto quel retaggio culturale e storico che caratterizza il contesto italiano, perché le donne sono meno radicate, essendo entrate a fare politica da meno tempo rispetto agli uomini. 

I nuovi risultati dell’indice sull’uguaglianza di genere ci dicono che la disuguaglianza è presente in tutti gli ambiti di vita; ciò significa che l’Europa ha il dovere di agire. Servono misure per promuovere il ruolo delle donne e assicurare pari retribuzione a parità di mansione. Puntare all’uguaglianza non vuol dire cercare di rendere le donne più simili agli uomini, ma creare un ambiente in cui entrambi i sessi abbiano pari opportunità di scelta e piena partecipazione alla vita sociale, lavorativa e familiare.

ruoli decisionali, con una sempre maggiore presenza delle donne nei consigli di amministrazione delle società private, mostrando come la pressione politica e della società civile possano essere efficaci.

Nel settore dei media, della ricerca e dello sport le donne rappresentano solo il 22% dei presidenti dei consigli direttivi delle emittenti pubbliche europee, meno di un terzo (27%) dei direttori degli organismi di finanziamento per la ricerca, appena il 14% delle posizioni di vertice nelle federazioni sportive.

E se a livello internazionale vi è una sempre maggiore coesione sulla questione del genere, a livello nazionale, si registra un forte scollamento dovuto all’incapacità delle donne di aggregarsi per promuovere dette tematiche.

Quello che emerge da questi spunti è che in molti settori, e soprattutto in politica, le conquiste per le donne non durano per sempre: vanno continuamente alimentate e stimolate, soprattutto attraverso una sempre maggiore e migliore presenza all’interno delle istituzioni. Per questo è importante realizzare progetti per celebrare le ricorrenze legate alle donne perché servono a ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo.

Mi auguro che tutte le donne che credono in queste tematiche continuino ad andare avanti, con forza, senza condizionamenti senza farsi scoraggiare da pregiudizi e luoghi comuni.

Piacenza, Italia 29121

Italia
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