Domani Gran Galà di Natale dei ragazzi di Tadam a Spazio 2

Trasmettiamo volentieri il comunicato inviatoci da Spazio 2 per ricordare l’evento di domani sera con Tadam e il Gran Galà di Natale.

Un anno bellissimo quello dei ragazzi di Tadam che si chiude con una serata speciale, quella del “Gran Galà di Natale” di mercoledì 20 nella sala adattata a palestra di Spazio2. Una serata che vedrà di scena una lunga serie di artisti che nel corso degli anni hanno collaborato con Talita Ferri e Dario Rigolli (il duo da cui è nata Tadam. Ndr) e che hanno scelto di non mancare a questo primo Galà di circo piacentino.

Fra loro ci saranno artisti che da poco hanno iniziato ad avvicinarsi a questo magico mondo e altri che invece hanno portato il loro talento ben oltre i confini italiani nel corso della loro carriera. Durante l’arco della serata saranno toccati diversi ambiti dell’attività circense, infatti in via XXIV maggio a partire dalle 20 troverete clown, acrobati, giocolieri, equilibristi e altro ancora. Per fare qualche esempio troveremo chi fa dei suoi “cappelli” l’arma per stupire, chi usa la giocoleria fra nonsense e una comicità a tratti demenziale, o ancora il giovanissimo Duo Duplex cresciuto anch’esso nei locali di Spazio2, passando anche attraverso le evoluzioni con il Diablo di Alberto Fontanella.

Ovviamente in mezzo alla sequenza di esibizioni non poteva mancare quello dei padroni di casa di Tadam. Oltre ai loro spettacoli già ben rodati, e che a molti piacentini non saranno sfuggiti in queste settimane proprio in giro per la città, Talita, Dario e la nuova arrivata Marzia, promettono anche qualche sorpresa. Di conseguenza: “Venghino, signori venghino mercoledì sera al Gran Galà di Tadam!”.




Rabuffi tuona in Consiglio: “Oggi il centrodestra governa per le promesse fatte in campagna elettorale, non mantenute”

In Consiglio Comunale ieri ha fatto discutere in primo luogo la “Modifica e integrazione dell’attuale disciplina delle tariffe per la fruizione di beni e servizi e conferma aliquote ed esenzioni di imposte comunali per il triennio 2018 2020”. L’assessore al bilancio Paolo Passoni ha evidenziato in aula che le misure della manovra saranno identiche a quelle del 2017.

La decisione presa dalla maggioranza ha portato a una forte discussione che ha visto protagonista Luigi Rabuffi, che ha precisato: “Ci viene chiesto di modificare il regime delle tariffe comunali, ma di fatto confermando tutte le aliquote. Ci viene chiesto di confermare per il triennio 2018 2020, le aliquote e le esenzioni dell’addizionale comunale Irpef a decorrere dal 1 gennaio 2019, nella stessa misura del consiglio comunale precedente a questo. Aumento, che porterà nelle tasche del Comune 2 milioni e 500 mila euro annui, soldi dei piacentini. Che vengono delle loro tasche, soprattutto da quelli meno abbienti. Andiamo a prendere i soldi dalle tasche da quelli che ne hanno di meno, nel modo strano che abbiamo noi di fare politica. Passiamo da una addizionale Irpef dallo 0,42% allo 0,70%, ovvero un aumento del 66,66 %. Voi probabilmente oggi governate perché la gente ha creduto alle vostre parole sull’abbassamento delle tasse. Penso che oggi questo voto farà riflettere molte persone, soprattutto quelle in una fascia dei meno abbienti. Il provvedimento di oggi si somma ad altri due provvedimenti che questa maggioranza ha votato,come  i canoni Erp (aumento del 108% per i canoni più bassi) In poco tempo avete introdotto 3 tasse diverse. Nessuno di voi era obbligato ad inserire la tassa di soggiorno, per esempio. Prendete una decisione che non farà piacere neanche a voi, saranno effettivamente prima i piacentini, come avete detto più volte in campagne elettorale a pagarne le conseguenze”.

Anche i consiglieri Trespidi e Cugini sul piede di guerra: <<Non abbiamo assistito a una diminuzione della pressione fiscale come ci si poteva attendere da un Governo di centrodestra – ha rimarcato il primo – , vi è stata l’istituzione di una nuova tassa, di soggiorno. È interessante quello che diceva un’esponente della tradizione liberale come Einaudi. “Uno dei maggiori flagelli è stato quello della molteplicità delle imposte”. Da un punto di vista politico ci saremmo aspettati una premessa che smarcasse questa amministrazione dalla politica tariffaria della giunta precedente, invece viene del tutto confermata>>.  “La campagna elettorale è stata fondata sulle tasse che andavano abbassate – ha sentenziato Cugini -, da quello siamo arrivati al consigliere Pecorara contento che siano state confermate le tariffe in vigore attualmente. E’ falso dire che abbiamo portato al massimo tariffe e aliquote”.

Filippo Bertolini di Fratelli d’Italia ha fatto notare nuovamente che le imposte sono derivate dalla volontà di sistemare le disastrate casse comunali, frutto di una dissennata gestione, secondo Bertolini. “Per mantenere un punto di equilibrio nel bilancio non possiamo dare un taglio drastico alle tasse che ha messo la passata amministrazione. Stiamo facendo miracoli”.  Il provvedimento è stato approvato dal centrodestra con voti sfavorevoli di Liberi, Piacenza in Comune e Stefano Cugini. Astenuto il M5S  mentre Piacenza Più e il PD non hanno partecipato. 

E’ stato infine approvato un emendamento presentato da Antonio Levoni, con il consenso della maggioranza, che porta l’aliquota Imu da 1.06% a 0,96 per i proprietari di negozi sfitti “per liberare risorse e recuperare gli stessi negozi”. Andrea Pugni (M5S) si scaglia contro Levoni, “Ci voleva un po’ più di coraggio, con una riduzione maggiore. Il nostro sub emendamento stimola questi proprietari di immobili a far si che migliorino lo stato di questi immobili per renderli fruibili al commercio cittadino. Alcuni immobili in Via Roma si trovano in uno stato pessimo”. L’emendamento Levoni è stato approvato. 

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Zanardi (Liberi): “La Commissione delle Elette poteva essere un’occasione di confronto”

La Commissione delle Elette oggi è andata quasi deserta, dopo il comunicato stampa del PD di qualche giorno fa in cui si diceva che “le nostre consigliere si dichiarano fin d’ora indisponibili a partecipare al voto e ad accettare qualunque incarico”. Si è presentata solo Gloria Zanardi di Liberi, la quale a caldo ha commentato: “Poteva essere un’occasione di confronto, visto che la Commissione era già stata convocata, si potevano esprimere le proprie idee e chiarire quelle che sono state le dinamiche. Così non è stato e sono molto rammaricata. La Commissione è stata strumentalizzata per ragioni politiche. Mi sorprende altresì che non si siano espresse in merito l’assessore alle Pari Opportunità e il Sindaco, un loro intervento poteva essere positivo e conciliante”.

“Ho letto nel comunicato del PD – aggiunge – e vi ho visto dinamiche strane. Da giorni so chi era designata ad essere la Presidente della Commissione delle Elette, non perchè m’abbiano coinvolto. Sono state fatte delle scelte dal punto di vista politico. Come era avvenuto per la Commissione Garanzia e Controllo, ci sono membri del Consiglio fortunatamente più trasparenti. Alla luce dei comunicati che ho letto, mi è stata data conferma”.




Oggi il giorno del “salasso” dell’Imu/Tasi. Mille euro il costo medio

Il 18 Dicembre, per il saldo dell’IMU/TASI, si verseranno 10,2 miliardi di euro, per un conto complessivo di 20,3 miliardi di euro.

Oltre 25 milioni di proprietari di immobili, diversi dall’abitazione principale, (il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati) dovranno presentarsi alla cassa per l’acconto dell’IMU/TASI.

Il costo medio complessivo dell’IMU/TASI su una seconda casa ubicata in un capoluogo di provincia – spiega Guglielmo Loy, Segretario Confederale  UIL – sarà di 1.070 euro medi (535 euro da versare con la prossima rata a Dicembre), con punte di oltre  2 mila euro nelle grandi città.

Se si prendono in considerazione i costi dell’IMU/TASI sulle prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.610 euro (1.305 euro con il saldo), con punte di oltre 6 mila euro.

Chi possiede una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) dovrà versare l’IMU/TASI con l’aliquota delle seconde case con un costo medio annuo di 56 euro  (28 euro con il saldo), con punte di 110 euro annui.

La media dell’aliquota applicata per le seconde case tra IMU e TASI – commenta Guglielmo Loy – ammonta al 10,4 per mille e in molti Comuni (480 municipi di cui 18 Città capoluogo) è stata confermata “l’addizionale TASI” (fino a un massimo dello 0,8 per mille), introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi Comuni l’aliquota fino all’11,4 per mille.

Questi dati emergono dal Rapporto IMU/TASI 2017 elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della UIL.

IL COSTO DELL’IMU/TASI SECONDE CASE NELLE CITTÁ CAPOLUOGO

Secondo i risultati del rapporto, il costo maggiore in valore assoluto per una seconda casa a disposizione si registra a Roma con 2.064 euro medi; a Milano 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro e a Torino 1.745 euro.

Valori più “contenuti”, invece, ad Asti con un costo medio di 580 euro; a Gorizia con 582 euro; a Catanzaro con 659 euro; a Crotone con 672 euro e a Sondrio con 674 euro.

IL COSTO DELL’IMU/TASI SECONDE PERTINENZE NELLE CITTA’ CAPOLUOGO

Per una seconda pertinenza della stessa categoria catastale a Roma si pagano mediamente 110 euro annui (81 euro per una cantina o 139 euro per un box-posto auto); a Milano 99 euro annui (76 euro per una cantina, 122 euro garage o posto auto); a Bologna 96 euro annui (68 euro per una cantina, 123 euro per un garage); a Firenze 95 euro annui (67 euro per una cantina, 122 euro per un garage) e a Napoli 95 euro annui (67 euro per una cantina, 123 euro per un garage).

LE ALIQUOTE DELL’IMU/TASI SECONDE CASE NELLE CITTÁ CAPOLUOGO

Stante il blocco delle aliquote anche per l’anno in corso, le aliquote non hanno subito rialzi, ma non hanno nemmeno subito ribassi. In nessun capoluogo si è utilizzata questa opzione a, quindi, sono state riconfermate le aliquote dello scorso anno.

18 Città hanno confermato l’addizionale della TASI sugli altri immobili, per cui in questi Comuni le aliquote superano quella massima dell’IMU (10,6 per mille). In particolare, Roma, Milano, Ascoli, Brescia, Brindisi, Modena, Potenza, Rieti, Savona, Verona hanno scelto l’aliquota dell’11,4 per mille; Macerata l’11,3 per mille; Terni e Siena l’11,2 per mille; Lecce e Massa l’11 per mille; Agrigento il 10,9 per mille e Caltanissetta il 10,7 per mille.

Altre 70 Città capoluogo applicano l’aliquota, sempre sulle seconde case, del 10,6 per mille tra cui Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo e Bari.

CONCLUSIONI

Il tema della tassazione sulla casa pone la questione se, e come, alleviare il peso per i contribuenti meno abbienti e, conseguentemente, chiedere un contributo maggiore a chi ha più disponibilità.

Tuttavia, prima di parlare di una reintroduzione di tasse sulle prime case sarebbe il caso di partire dalla revisione dei criteri che regolano i valori catastali che non significa maggiori preliev, ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo sugli immobili. Ovviamente sempre accompagnando questo processo con una lotta “senza se e senza ma” all’evasione fiscale.

Nel contempo va, però, riequilibrato il rapporto Stato/Enti Locali in tema di fiscalità, dando certezze alle istituzioni locali e ai contribuenti puntando alla riduzione della pressione fiscale.




In viale Dante e via Conciliazione gli spazi di sosta diventano a rotazione con disco orario

Con il completamento della relativa segnaletica, sono state convertite da libere a rotazione – mediante esposizione del disco orario dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 19 – le aree di sosta lungo il tratto Sud di via Conciliazione (tra l’intersezione con via Corneliana e quella con via Barattieri) e sul lato Nord della carreggiata in via Bianchi. Lo stesso provvedimento è entrato in vigore lungo il lato Sud di viale Dante, nei tratti che vanno da via Manfredi a via Damiani e da via Da Pordenone a via Corneliana nonché, sul lato Nord, nel tratto da via Corneliana a via Ricci Oddi e dal civico 30 all’intersezione con via Poggi.

Come spiega l’assessore alla Mobilità Paolo Mancioppi, “la modifica è stata introdotta in seguito alla mozione dei consiglieri Domeneghetti, Migli, Foti e Bertolini approvata in Consiglio comunale il 30 ottobre scorso. Resterà in atto in fase sperimentale per tutto il 2018 e ha l’obiettivo di favorire una più equa fruizione dei posteggi lungo l’arteria di via Bianchi, viale Dante e via Conciliazione, come richiesto anche dagli operatori commerciali della zona”.




Fiazza: «Occorre riqualificare il pattinodromo di Borgotrebbia

«In trent’anni non si è mossa un foglia: il pattinodromo di Borgotrebbia è in perenne stato di abbandono e incuria». A sollevare il caso è il consigliere comunale Christian Fiazza, che è nato e cresciuto in zona. «Da ragazzo venivo qua a giocare a calcio, organizzavamo le partite tra Tobruk e via XXI Aprile. E questa piccola area asfalta – teoricamente destinata agli sport di strada – nel tempo è rimasta intrappolata nella dimenticanza generale».

«Destra, sinistra e centro, tutti gli schieramenti che si sono succeduti a Piacenza, non hanno asfaltato e sistemato il perimetro collocato nel parco di via Trebbia, di fronte all’attraversamento pedonale che porta alla scuola elementare XXV Aprile. In buone condizioni permetterebbe a tanti appassionati di allenarsi sul pattinaggio a rotelle e discipline affini, nonché di valorizzare lo sport, lo svago e l’aggregazione. Nella realtà, però, rischia di diventare un ricettacolo di degrado, come denunciano da tempo i residenti del quartiere. Auspico – conclude Fiazza, che ha presentato anche un’interrogazione sul tema – che l’Amministrazione comunale riqualifichi il pattinodromo, possibilmente in tempi brevi in vista della primavera, quando le temperature apriranno le porte al ritorno dei giovani nei giardini. Sarebbe un intervento poco costoso e importante per Borgotrebbia».




Cristiano De André domani in concerto al President

Largamente anticipato e molto atteso dai tantissimi che già si sono accaparrati un biglietto in prevendita, finalmente il giorno del concerto di Cristiano De André a Piacenza è arrivato: questo martedì, 19 dicembre, a partire dalle ore 21:30 il cantautore ligure chiuderà al Cinema Teatro President il suo tour “De André canta De André”.

Il concerto, organizzato da Fedro nell’ambito della rassegna “Musica dell’Anima”, segue di un paio di mesi la pubblicazione dell’ultimo album live di Cristiano, “De André canta De André vol 3”, uscito lo scorso ottobre a chiudere un trittico di dischi in cui il musicista genovese rende onore all’eredità artistica di suo padre Fabrizio, riarrangiando alcuni dei suoi brani più famosi ed amati.

Lo spettacolo che andrà in scena al Cinema Teatro President è l’ultima tappa di un tour che, partito lo scorso marzo a Legnano, ha portato Cristiano ad esibirsi sui palchi dei maggiori teatri delle città italiane, una tappa, quella piacentina, che rappresenta una sorta di spin off in acustico: De André sarà infatti affiancato soltanto dal chitarrista Osvaldo Di Dio, al suo fianco da diversi anni.

«De André canta De André è un progetto che mi ha permesso e mi permette di portare avanti l’eredità artistica di mio padre scrive Cristiano De André nell’autobiografia (pag. 183) – caratterizzandola però con nuovi arrangiamenti che possano esprimere la mia personalità musicale e allo stesso tempo donino un nuovo vestito alle opere, una mia impronta. Mi auguro che così facendo la poesia di mio padre possa arrivare a toccare le anime più giovani, a coinvolgere anche chi non ascolta la canzone prettamente d’autore».

Lo spettacolo inizierà alle ore 21:30, i biglietti potranno essere acquistati alle casse a partire dalle ore 20.

La rassegna Musica dell’Anima – Gospel Fest proseguirà con tre appuntamenti più classici, dedicati alla musica gospel statunitense: la sera di Natale The Followers of Christ si esibiranno nella Basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza, il 30 dicembre sarà la volta dei Joyful Gospel Singers, che andranno in scena al Teatro Verdi di Busseto (PR) ed infine, nel pomeriggio del Primo dell’anno, si chiuderà con un grande classico al Teatro Magnani di Fidenza (PR) con i Gospel Times.




Zanardi sulla commissione delle elette: “nessuna presidenza”

Continua a far discutere la commissione delle elette anche alla luce dello scontro che vi è stato, in consiglio counale, fra l’assessore Polledri e la consigliera Piroli.

Sull’argomento interviene la consigliera di Liberi Gloria Zanardi, che era data fra le papabili alla presidenza.

“Oggi pomeriggio, alle 15, si terrà la prima seduta della Commissione delle Elette.

A seguito dell’acceso scontro tra la consigliera Piroli e l’assessore Polledri, leggo un comunicato del gruppo PD in cui si annuncia che le consigliere di minoranza del PD “non volendo fare il gioco della maggioranza” si dichiarano fin d’ora indisponibili a partecipare al voto e ad accettare qualunque incarico.

Non posso nascondere la mia delusione.

Non posso accettare che la Commissione delle Elette, in cui credo fermamente per le finalità che si propone, sia strumentalizzata per alimentare lo scontro politico, sia da una parte che dall’altra, sia in consiglio comunale che nei comunicati stampa, anche alla luce di precedenti scambi personali.

Onestamente, e sono molto provata e rammaricata nel dirlo, mi aspettavo che le donne del consiglio comunale, per un motivo e per un altro, dessero una prova migliore di concretezza, determinazione e lealtà.

Quando ho presentato la commissione in consiglio comunale ho posto l’attenzione sulla necessità di rimuovere gli ostacoli ad una reale parità derivanti dalla diffidenza degli uomini e dall’ostilità delle altre donne.

Bene. Credo che questa pagina della nuova consiliatura abbia offerto l’esempio di entrambi gli aspetti, che noi, o almeno io, attraverso la commissione delle elette, ci proponevamo di superare.

Ritengo che, dalle prese di posizione attuali sulla commissione, tramite il comunicato del PD, trapeli l’esistenza di altre dinamiche che, probabilmente, riguardano anche me, ma di cui sono all’oscuro. E forse meglio così per rimanere col beneficio del dubbio. Tuttavia, il comunicato del PD pare un chiaro messaggio (o, meglio, dispetto) alla maggioranza sul presupposto che, di fatto, rimarrei io l’unica papabile per la presidenza.

Finché noi donne ci comportiamo così tra di noi non possiamo pretendere solidarietà dagli uomini. Finché i partiti si comportano così non possono pretendere di essere credibili agli occhi dei cittadini.

Non mi interessano le poltrone. Mi interessa essere libera, di pensare e di dire.

E credo di averlo dimostrato con le mie scelte, anche più recenti. Per chi la politica la fa per passione ci sono cose che non si possono comprare.

Non voglio, ora come sempre, stare a giochetti e dinamiche che non mi appartengono e non condivido.

Io su temi importanti, e in cui credo, come quelli delle pari opportunità sono sempre andata oltre i giochetti e le schermaglie, sopportando forti critiche, senza che nessuno, donna o uomo, mi difendesse, nonostante anche attacchi personali non tollerabili.

Se queste sono le premesse, mi sto domandando come si possa collaborare fattivamente e raggiungere risultati dopo la formale costituzione della commissione delle elette.

Il gruppo Liberi rimane coerente, come accaduto con la commissione garanzia e controllo, con quanto affermato fino adesso: nessuna presidenza e nessun compromesso”.

 




Il Bionico Torre racconta il suo lato “umano” durante la presentazione del libro #TorreSindaco

Ci ha fatto ridere (tanto) durante i suoi comizi, ci ha fatto riflettere con le sue proposte bizzarre per la città che nascondevano evidenze forse non così palesi da vedere. C’era bisogno della satira per tirarle fuori. Dopo le amministrative Stefano Torre ha deciso di raccontarsi, di essere “serio”, cosa che avrebbe fatto anche in Consiglio Comunale, qualora fosse stato eletto (ma c’è andato vicino).

“Non mi sarei mai permesso di prendere in giro un’istituzione”, dice. L’ha fatto nella sede di Papero Editore, casa editrice che ha pubblicato un libro a lui dedicato, scritto da Marcello Pollastri, con appendice di Thomas Trenchi ed Enzo Latronico. Alla presentazione di ieri c’erano l’autore, Giorgio Lambri, capocronista di Libertà, Paolo Rizzi, candidato sindaco di Piacenza ed amico di lunga data di Torre, e ovviamente il protagonista del libro. <<Il mio tentativo - sottolinea - non era certo quello di diventare sindaco, ma di mettere le persone a governare la città. E' comico guardare i video dei comizi, in cui alcuni candidati erano più comici di me. La mia azione non credo sia stata di antipolitica, è servita a restituire alla gente il senso della propria sovranità. Un signore incontrato al mercato mi ha ringraziato dicendomi: “Lei ci ha insegnato che farsi prendere in giro è una cosa seria”. La politica ha preso sistematicamente in giro l’elettorato considerandolo incapace di riconoscere il vero dal falso, portandolo ad uno stato di disagio così ampio da averlo fatto smettere di andare a votare, equivale ad aver scippato lo scettro a chi detiene il potere decisionale>>.

Lambri, che è anche corrispondente da Piacenza per l’Agenzia ANSA, racconta la genesi del fenomeno. “Ho considerato interessante il fenomeno sin dalla genesi, quando Torre faceva i comizi a Bettola, città natale di Pierluigi Bersani. Ho visto i video su Youtube e Facebook, notando che la gente lo osservava incuriosita. Sono stato molto contento di constatare che si candidava a Piacenza. Il suo ruolo si era esaurito nel momento in cui aveva portato il paradosso vero durante le elezioni, la politica dovrebbe tornare a contenuti seri”.

Pollastri ha sottolineato il legame di amicizia che si è instaurato con Stefano. “Mi colpiva sempre la freddezza con cui diceva certe cose. Poi ho scoperto la sua storia personale, molto difficile, legata alla distonia, che lo ha portato a 15 anni di vera sofferenza“.

Rizzi ha voluto condividere i ricordi del passato, quando entrambi vestivano i panni di consiglieri comunali nel periodo 1994 – 1998, durante l’amministrazione Vaciago. “Allora non c’era il limite di tempo massimo per gli interventi, come accade ora, perciò gli interventi di Stefano duravano anche mezz’ora. La Lega aveva persone di spessore. L’operazione che ha intrapreso è molto pericolosa, gliel’ho detto, perchè estremizzare la critica rischia verso la politica rischia di delegittimarla. Mi piaceva la sua proposta perchè oltre a far ridere faceva pensare”. Ma cosa sarebbe successo se Stefano Torre fosse entrato in Consiglio? “Il gettone di Consigliere mi avrebbe sicuramente permesso di comprare 5 squadre di Subbuteo”. Ah, ecco. Torre è tornato. 

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Il PD piacentino risponde alle dichiarazioni in Consiglio di Massimo Polledri

Sono passati due giorni dal consiglio comunale di Piacenza, ma continuano le polemiche per quanto è stato detto. Oggi il gruppo consigliare del Pd ha inviato un comunicato relativo all’intervento dell’assessore Massimo Polledri che publichiamo di seguito.

«La risposta di Massimo Polledri a Giulia Piroli in Consiglio è la più  fragorosa caduta di stile che l’assessore alla cultura e alla famiglia potesse fare. Non soddisfatto di attenersi ai contenuti, ha invece dato sfogo all’arroganza del potere con risposte non richieste, condite di sessismo (“tra le attività che sono state messe, anche il laboratorio di maglie e uncinetto…se vuoi ti dico i giorni in cui li fanno”) e machismo (“aspettando l’otto marzo, magari parteciperanno, il prossimo anno non so se ci sarà ancora”). Grave performance, brutta ricaduta di un celodurista convinto che ha già dimostrato poco rispetto verso le donne con commenti pubblici di cui dovrebbe ancora vergognarsi (chiedere alle deputate Argentin e Picierno).

Polledri forse dimentica che la violenza di genere è proprio frutto di una cultura ancora infarcita di stereotipi sessisti di cui, a quanto pare, è portatore.

L’assessore alla cultura e alla famiglia non rammenta o ignora che, l’8 marzo, non è la giornata “ della mimosa”, bensì è quella data in cui si ricordano sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo. È un giorno simbolico per  contrastare una cultura che si basa ancora su quegli stereotipi di genere che vogliono relegare la  donna in ruoli di sottomissione.

Ancor più triste che l’assessore alle pari opportunità, tra l’altro donna, seduta al suo fianco, non abbia trovato miglior reazione che un divertito sorriso.

È evidente che con queste premesse, dato che nessuno ha preso le distanze o criticato, da destra la commissione delle elette sia considerata un inutile orpello. Noi non faremo il gioco della maggioranza e, dato che la Presidenza spetta a una componente dell’opposizione, le nostre consigliere si dichiarano fin d’ora indisponibili a partecipare al voto e ad accettare qualunque incarico.

Per concludere, se qualcuno avesse intenzione di intervenire in difesa dell’Assessore, consigliamo  di andare a risentire lo streaming del consiglio comunale del 14/12».