Anche per quest’anno scolastico, torna l’appuntamento mensile con il menù senza glutine

Il Comune di Piacenza era stato tra i primi in Italia ad aderire alla proposta dell’Associazione Italiana Celiachia, decidendo dallo scorso anno scolastico di introdurre il menù senza glutine con cadenza mensile (una volta ogni quattro settimane). Ai bambini e agli insegnanti presenti in mensa è stato quindi servito un pasto composto da risotto alla zucca, crocchette primavera, contorno di verza, e frutta di stagione (servita a metà mattina nelle scuole che lo hanno richiesto).

Dall’Ufficio Stampa del Comune di Piacenza

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Progetto Aria pulita, la presentazione della fase 3 dello studio sulle problematiche respiratorie infantili in rapporto alla qualità dell’aria

La locandina del convegno Aria pulita

Si è chiusa ad ottobre la terza fase di studio del progetto Aria Pulita, nato nel 2003 dalla collaborazione tra il Ceas Infoambiente del Comune di Piacenza e la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) e volto a monitorare le problematiche respiratorie infantili in rapporto alla qualità dell’aria e ad aiutare i genitori a percepire il rapporto fra gli stili di vita e la salute dei propri figli.

La nuova indagine è stata condotta tramite questionari distribuiti negli studi pediatrici di città e provincia a partire dall’autunno 2016 e compilati da oltre un migliaio di genitori. Coordinata dai docenti di Statistica Silvia Salini (Università Statale di Milano) ed Enrico Fabrizi (Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza), la ricerca ha visto anche il contributo degli studenti della classe 5F del corso di informatica del Liceo Respighi, guidati dalla prof. Benedetta Armellini nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro.

La presentazione degli esiti del monitoraggio “Aria Pulita 3” è prevista per sabato 11 novembre, presso l’auditorium S. Ilario. Dopo i saluti delle autorità, alle ore 9.15 avrà inizio la prima sessione di lavoro, moderata da Giacomo Biasucci, direttore dell’U.O. Pediatria dell’Ausl di Piacenza e da Giuseppe Miserotti, presidente dell’Isde Piacenza. I docenti Silvia Salini ed Enrico Fabrizi approfondiranno la metodologia e gli strumenti adottati nell’ambito dello studio Aria pulita 3, mentre i ragazzi della 5F del Respighi porteranno il loro contributo a un progetto che ha permesso loro di acquisire strumenti di indagine e di analisi dentro un caso reale di studio. A seguire, il segretario provinciale Fimp Roberto Sacchetti interverrà sul tema “Malattie respiratorie, ambiente e percezione del rischio delle famiglie”, il medico pediatra Giuseppe Gregori illustrerà la dinamica degli stili di vita dei bambini di Piacenza e provincia nel corso degli ultimi 15 anni, e infine Giorgio Chiaranda dell’U.O. Epidemiologia e Promozione della salute dell’Ausl di Piacenza, tratterà della promozione della salute secondo la Carta di Shangai.

www.comune.piacenza.it/temi/ambiente/ceas/progetti/aria-pulita-problema-e-soluzioni.

www.a21italy.it/wp-content/uploads/2016/04/BP-Bilbao-2016-web_high.pdf).

Il Comune di Piacenza e Fimp collaborano anche nell’ambito del protocollo d’intesa per la promozione della mobilità attiva, rinnovato lo scorso novembre con l’Ausl di Piacenza e con l’Ufficio Scolastico territoriale di Piacenza.   

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Splendido contrasto. Contemporary art a Palazzo Farnese

Splendidi Contrasti, o del luogo attraverso gli occhi

All’interno della magniloquente cornice di Palazzo Farnese, fino al 12 novembre, il collettivo Imprevedibile espone le proprie tele in occasione della mostra itinerante denominata Splendido Contrasto.

Uniti dall’obiettivo di “fissare il luogo metafisico in cui scorrono le vite”, questi sei artisti, di eterogenea provenienza, affrontano una condivisione del concetto-luogo attraverso i loro diversi occhi e le loro diverse sensibilità.

Più concretamente, affascina l’idea di poter interpretare il luogo (e la materia umana che lo abita) attraverso diversi modi di fare arte figurativa; l’accostamento di diverse sensibilità approda a una commistione che risulta in questo caso compatta e armoniosa, benché il percorso che è stato tracciato vive di una ricerca estetica individuale.

Componenti del collettivo artistico sono Laura Stasi, senese, le cui opere sono esposte permanentemente presso la dimora storica di Villa Catignano e Palazzo Sergardi, nella sua città d’origine. Si riappropria del momento vissuto attraverso una forte tensione iperrealista, privilegiando l’acrilico su tela, avvicinandosi formalmente all’estetica del collega Diego Maria Gradali, piacentino.

L’ hopperiana luce, invece, è il minimo comune denominatore della ricerca formale di Giulio Giannotta, originario di Materia. La luce come collante tra l’individuo e il contesto che vive in un determinato momento, che contemporaneamente priva il soggetto della sua dimensione umana, regalandola al luogo che, fugacemente, abita.

Facendo un salto in avanti di un decennio, e passando da Hopper allo spazialismo di Fontana, collochiamo visivamente l’opera di Ranieri Fornario, piacentino anch’esso. La riconquista della tela tramite il ricucire ciò che in precedenza è stato tagliato, rivela l’obiettivo di non cedere più alla negazione dello spazio concesso ma di operare come il chirurgo opera sulla ferita, concedendo l’unità a ciò che è rimasto, nella visione comune, frammentato.

Il reggiano Bob Rontani affronta il leitmotiv ambientale attraverso una visione architettonica declinata in chiave neoplastica, sublimando il luogo della contemporaneità in modulazioni geometriche.

Di tutt’altra tensione estetica è Michele Berlot, originario di Firenze, che si avvale di una pittura informale per descrivere il suo immaginario spaziale; la matericità del suo intervento fa sì che lo spettatore attinga dal proprio bagaglio emotivo per fornire un significato alla tela.

Curatore della mostra è il quotato critico d’arte e docente universitario Giorgio Grasso, eclettico iniziatore del movimento artistico denominato Rivoluzionismo, che pone come fulcro tematico il ritorno a un’arte contemporanea italiana di valore, dando spazio e modo di esprimersi agli artisti emergenti che brulicano appena sotto l’epidermide del mercato ufficiale dell’arte, reso troppo elitario e istituzionale da un modo sbagliato, o forse troppo opportunista, di associarsi a esso.




Secondo Confedilizia “Le case da investimento sono diventate un incubo” per le troppe tasse

L’immobile non è più considerato un “bene rifugio” a tutela dei risparmi, ma è stato ridotto a un investimento da cui fuggire.

A sostenerlo è Confedilizia Piacenza secondo cui la situazione è dovuta ad una tassazione smisurata. Questo unito agli alti costi di gestione e manutenzione delle abitazioni, sta distruggendo la proprietà.

Tutto – spega la Associazione dei proprietari di casa – ha iniziato a peggiorare con l’avvento del governo Monti, le cui manovre hanno appesantito gli oneri per i proprietari e abbattuto il valore dei beni (creando altresì l’ingessatura delle economie locali che si fondano anche sull’edilizia). La percentuale di chi è proprietario di abitazione continua a scendere: ci sono persone che vendono la casa perché non ne riescono a sostenere i costi. E non stiamo parlando di grandi proprietari, ma di semplici famiglie colpite dalla tassazione sugli immobili che – come detto – è assolutamente esagerata.
Secondo i dati del ministero delle Finanze il gettito Imu complessivo per il 2016 della regione Emilia-Romagna (ammontate a un miliardo e 363 milioni di euro) incide sul totale nazionale per l’8,60%, che colloca la nostra regione tra le peggiori in Italia, seconda solo a Lombardia e Lazio.

La provincia di Piacenza ha contribuito per oltre 90 milioni di euro, di cui 33 milioni circa riferiti al solo Comune capoluogo.
Confedilizia di Piacenza ha inoltre calcolato nel 9,8 per mille la media della somma delle aliquote Imu e Tasi deliberate dai Comuni della nostra provincia per immobili locati a canone “libero”, nel 9,7 per mille la media delle aliquote deliberate per immobili locati a canone “concordato” (agevolati, transitori e universitari) e nel 10,1 per mille la media delle aliquote ordinarie per gli immobili. La differenza fra i dati è minima in quanto nella gran parte dei casi nelle delibere Imu adottate dagli stessi Comuni non è stata differenziata l’aliquota prevista per le case tenute a disposizione da quella da applicare agli immobili locati.

I soli Comuni della provincia che hanno previsto aliquote specifiche per gli immobili locati sono Piacenza (7,6 per mille per i locati con contratto libero, c.d. 4+4, e 4,0 per mille per quelli con contratto a canone “concordato”), Carpaneto (8,1 per mille per i locati con contratto libero e 6,6 per mille per quelli a canone “concordato”), Coli (6,6 sia per i locati con contratto libero che per quelli con canone “concordato”), Fiorenzuola (8,6 per i locati con contratto libero e 5,6 per i locati con canone “concordato”) e Pianello (8,6 sia per i locati a canone libero che per quelli a canone “concordato”).

Per tutti gli altri Comuni che non hanno fissato aliquote specifiche per gli immobili locati si deve fare riferimento alle aliquote fissate per le case a disposizione, che in molti casi sono elevatissime. In alcuni Comuni si arriva addirittura a dover applicare, sempre in relazione agli immobili locati, l’aliquota massima del 10,6 per mille.

I Comuni quindi prevedono solo raramente aliquote agevolate per le abitazioni locate, rendendosi corresponsabili dell’affossamento del settore della locazione, con conseguenze sociali pesantissime; pertanto è auspicabile che si cambi al più presto la tendenza e che tutti i Comuni – anche i più piccoli – inizino a praticare agevolazioni per gli immobili locati, sia a canone “libero” che, soprattutto, a canone “concordato”.
Per questi ultimi in particolare, come più volte ha sottolineato Confedilizia, è indispensabile poi che venga introdotta dall’alto la fissazione per legge di una misura massima della somma delle aliquote Imu -Tasi, che potrebbe essere individuata ad esempio nel 4 per mille.
Nell’affitto non abitativo la situazione è ancora più grave. I Comuni non prevedono mai aliquote specifiche per la locazione di locali commerciali per cui in questi casi viene sempre applicata l’aliquota ordinaria, che in media – come abbiamo visto – è pari al 10,1 per mille. In questo ambito, oggi, nel complesso, le imposte, statali e locali, arrivano ad erodere fino all’80% del canone di locazione, anche per via della irrisoria deduzione Irpef per le spese, pari al 5%. Anche qui ovviamente urgono correttivi e, oltre a quelli auspicabili dei Comuni, fondamentale sarà – se attuata – l’introduzione anche nel settore non abitativo di una tassazione sostitutiva dei redditi da locazione, la c.d. “cedolare secca”.

Confedilizia Piacenza nei giorni scorsi – anche in vista della prossima adozione dei tributi locali per il 2018 il cui termine per il momento è fissato al 31.12.2017 – ha inviato una lettera a tutti i Comuni della provincia invitandoli ad attuare una azione di riduzione e contenimento delle aliquote e delle tariffe appunto dei tributi locali sugli immobili. Nella comunicazione è stato altresì richiesto ai Comuni di porre particolare attenzione alle locazioni (abitative e non) ma anche di prevedere, soprattutto ai fini del contenimento del fenomeno migratorio, l’esonero dall’Imu e dalla Tasi – o in subordine a fissare aliquote particolarmente agevolate – per gli immobili non abitati e non allacciati ad alcuna utenza (come avviene già per la Tari, dalla quale sono esentati).

La facoltà dei Comuni di prevedere aliquote inferiori ai limiti di legge, fino all’azzeramento (modificando il regolamento vigente), è sancita dall’art. 52, comma 1, del del Decreto Legislativo n. 446 del 15 dicembre 1997.
Qualora però non si dovesse attuare la politica di riduzione e contenimento della tassazione sugli immobili auspicata da Confedilizia andremo incontro a conseguenze – per quanto possibile – ancora peggiori rispetto alla tragica situazione attuale.
I provvedimenti e le misure summenzionati – sia quelli da prendersi a livello locale che quelli a livello nazionale – rappresenterebbero quindi una boccata d’ossigeno per i proprietari di immobili in questo particolare momento in cui – come abbiamo potuto vedere – la pressione fiscale è divenuta insostenibile e in cui la casa è ormai concepita non più come un investimento ma come un incubo.




Diego Maria Gradali: “Per l’ex biglietteria in Piazza Cittadella un presidio per giovani artisti”

Lo “Splendido Contrasto” di Piazza Cittadella è visibile a occhio nudo. Da un lato la ex biglietteria degli autobus (ora lasciata all’incuria) che in passato accoglieva frotte di studenti, dall’altro uno dei simboli della bellezza e dell’arte a Piacenza, Palazzo Farnese. Nella loro staticità si osservano, in attesa di un punto d’incontro.

Diego Maria Gradali è un pittore iperrealista piacentino che espone i propri lavori con il collettivo “Imprevedibile” nella mostra “Splendido Contrasto” di Palazzo Farnese (visitabile fino al 12 novembre), ha studiato all’Istituto Toschi di Parma, dove consegue la Maturità d’Arte Applicata nel 1987. Imprevedibilmente, ci dice che la ex biglietteria degli autobus, lui la trova bellissima. “Me l’immagino non vandalizzata, con i vetri a posto, ricolorato, rivestita con materiali moderni. Mi ha ricordato lo stile di Berlino, dove si usa recuperare luoghi anziché abbandonarli. Soprattutto è talmente ortogonale che è come una scatola, purtroppo vuota”.

Da qui nasce l’idea. “A Palazzo Farnese abbiamo tre musei: la Pinacoteca, il Museo Archeologico e quello delle Carrozze. Un ambiente espositivo per chi ha già esperienza di organizzazione di eventi. Dall’altra parte della strada quel luogo sarebbe ideale per i giovani artisti come grafici, fotografi, pittori, designer, videomaker, tutto ciò che può rientrare nelle arti visive. Essendo uno spazio grande si potrebbero consorziare a gruppi di 3 o 4 per volta a costo zero o simbolico, perché loro ci mettono già la passione, bisogna dare loro la possibilità di mostrare le opere e basta”.

Diego Maria Gradali

“So per certo – prosegue – che a Piacenza ci siano tantissimi talenti, che però non hanno la capacità organizzativa o economica per portare avanti i loro progetti. Penso a me e ai miei colleghi 25 anni fa. A Piacenza ci sono diverse centinaia di artisti pronti che non aspettano altro che uno spazio dove mostrare il proprio talento”. Il passo successivo di Gradali è stato scrivere su un gruppo Facebook riguardante Piacenza il proprio dispiacere per questa situazione, proponendo la stesura di una lettera aperta al Sindaco perché si potesse fare qualcosa in merito, con una sottoscrizione. “Ho visto un entusiasmo che non mi aspettavo, Piacenza è pronta ad abbracciare l’arte, c’è competenza per creare qualcosa di bello, di più rispetto a città storicamente più blasonate come Venezia o Firenze, che vivono soprattutto del turismo proveniente dall’estero”.  

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Il Comune stanzia 22 mila euro per il Natale e il Capodanno in centro storico

Animazione del centro storico nei weekend di dicembre e festa di Capodanno, approvato il bando per l’acquisizione delle proposte artistiche

 Nei giorni scorsi, la Giunta comunale ha approvato il bando per l’acquisizione di proposte artistico – culturali per animare il centro storico nei weekend di dicembre e per la realizzazione di un evento la sera di Capodanno, con termine ultimo fissato alle ore 12 del 20 novembre 2017.

I soggetti interessati potranno presentare proposte distinte per uno o più dei tre lotti da assegnare: “Animazione piazza Cavalli”, “Animazione piazza Duomo” e “Capodanno, New Year’s Eve”. L’assegnazione avverrà tramite valutazione della proposta qualitativa per singolo lotto e uno stesso soggetto potrà essere assegnatario di più lotti. Potranno partecipare al bando persone fisiche, società, associazioni, enti, fondazioni, cooperative, consorzi, anche temporanei, e istituzioni pubbliche o private.

A carico del Comune è fissato un corrispettivo pari a 3500 euro per le proposte relative ai lotti 1 e 2 e a 15 mila euro per la proposta 3 (per un totale di 22 mila euro). Tale importo comprende tutti gli aspetti organizzativi, oltre al cachet e alle eventuali spese di viaggio e di ospitalità per artisti e organizzatori non residenti, le voci inerenti la produzione, l’allestimento, la sicurezza, la comunicazione e ogni altro onere collegato all’evento. I soggetti partecipanti potranno integrare i suddetti corrispettivi con sponsorizzazioni, contributi da privati e da altri enti.

Per i lotti 1 e 2 le manifestazioni si svolgeranno nelle giornate di sabato 2 e domenica 3, sabato 9 e domenica 10, sabato 16 e domenica 17 dicembre.

Per quanto concerne l’animazione di piazza Cavalli, le manifestazioni dovranno realizzarsi attraverso attività di animazione quali, a titolo di esempio: attività ludiche per bambini, musica dal vivo, esibizioni artistiche e di intrattenimento (giocolieri, clown, cantastorie, mimi) e mestieri artistici (ritrattisti, truccatori e altri).

Per quanto riguarda invece piazza Duomo, i candidati dovranno presentare un programma in grado di animare il centro storico, approfondendo i motivi della tradizione, sia dal punto di vista enogastronomico, che attraverso visite guidate, attività ludiche per i bambini, esibizioni di soggetti di fantasia.

Il soggetto partecipante, con la propria proposta, potrà sostituire o integrare le suddette iniziative con altre di contenuto analogo, che dovranno comunque essere approvate dagli uffici comunali competenti. Il Comune di Piacenza metterà a disposizione gratuitamente palco, praticabili, tavoli, sedie, panche e allaccio all’energia elettrica.

Infine, l’evento relativo al Capodanno, finalizzato all’intrattenimento delle famiglie e a far rivivere lo spazio pubblico di piazza Cavalli, verrà realizzato nella serata del 31 dicembre dalle ore 20 alle ore 2 del 1 gennaio 2018 e dovrà prevedere il seguente programma di massima: proposta di food and drink incentrata sulle eccellenze enogastronomiche locali allestita sotto i portici di palazzo Gotico che, per l’occasione dovrà essere riscaldato con appositi corpi riscaldanti e allestito con illuminazione, impianto sonoro e ledwall a proiettare un sottofondo musicale e di immagini, previo il coinvolgimento, ove possibile, degli operatori commerciali presenti in loco; dalle 20 alle 22, intrattenimento con spettacolo di animazione e cabaret; dalle 23 alle 0.30, musica dal vivo con gruppo musicale e dalle ore 0.30 alle 2 intrattenimento musicale con dj.

I soggetti concorrenti dovranno far pervenire per mezzo del servizio postale di Stato o di terze persone, oppure anche a mano, all’Ufficio Protocollo del Comune di Piacenza in viale Beverora 57, non più tardi delle ore 12 del 20 novembre 2017, un plico chiuso, sigillato e controfirmato sui lembi di chiusura contenente la documentazione amministrativa, l’offerta qualitativa e il piano delle spese.

Tutte le informazioni in merito alle modalità di adesione al bando sono reperibili sul sito www.comune.piacenza.it, in home page e nella sezione “Lavora con il Comune”. Per eventuali ragguagli è possibile contattare l’ufficio Acquisti e gare al numero 0523-492030, mentre ogni quesito tecnico dovrà essere posto all’ufficio Marketing territoriale (tel. 0523-432477).




Rancan (LN): “troppo alti i costi per curare gli immigrati dei centri di accoglienza”

Il consigliere regionale Matteo Rancan della Lega Nord interviene duramente contro i costi sostenuti dalle singole Aziende Usl per la cura degli immigrati ospitati nelle strutture di accoglienza presenti in Emilia-Romagna. Stando ai dati forniti all’Assemblea legislativa dal servizio regionale Sanità e Politiche sociali per l’integrazione, ammonta infatti a 8 milioni e 332mila euro la somma investita dalla fine del 2014, cioè dall’inizio della legislatura, al primo semestre del 2017.

«Solo nei primi sei mesi di quest’anno – insiste l’esponente del Carroccio – sono stati impegnati 2 milioni e 124mila 900 euro, cioè quasi l’intero costo sostenuto nel 2015, che sfiorava i 3 milioni e 100mila euro.  Nello stesso periodo l’Azienda Usl di Piacenza ha speso 227mila e 150 euro. Sono cifre estranee ad ogni logica. È evidente che è proprio questa concezione deviata dell’immigrazione, per la quale si è pronti ad offrire qualunque servizio agli stranieri, a richiamare quei flussi di clandestini che a qualcuno paiono inarrestabili. Basterebbe impegnare le risorse pubbliche per i piacentini e gli emiliano-romagnoli, sempre più in difficoltà, per contribuire all’estinzione del fenomeno».




Il servizio Tagesmutter L’Arco arriva a Pontenure

Da Cooperativa L’Arco

Da ottobre 2017 il gruppo di Tagesmutter della cooperativa piacentina L’Arco si è allargato: dopo 250 ore di formazione, conclusa a settembre, dieci nuove Tagesmutter (dal tedesco “mamma di giorno”) sono pronte a iniziare a Piacenza e provincia come operatrici formate e a prendersi cura di bambini e ragazzi 0-14, in piccoli gruppi, nella propria casa, con il coordinamento dell’ente gestore L’Arco.

Anche a Pontenure è ora possibile usufruire del servizio, con Pamela Piazza, che accoglie i bimbi nella sua casa di Via Papa Giovanni XXIII, e che insieme alla coordinatrice del servizio Monica Francani sarà a disposizione delle famiglie mercoledì 8 novembre dalle 18.15 al Bar Il Baracchino di via Dante Sivelli 1 a Pontenure, per rispondere a tutte le loro domande e richieste di informazioni.

Abbiamo citato l’abitazione di Pamela Piazza perchè una delle particolarità di questo servizio, nato da un’esperienza ampiamente collaudata in Europa e diffusa in Italia a partire dall’esempio del Trentino, con lo scopo di offrire risposte flessibili e differenziate alle famiglie, è proprio quella di accogliere i bimbi in una dimensione domestica, permettendo al contempo alla Tagesmutter di conciliare la propria vita lavorativa e famigliare.  

I bambini accolti, inoltre, non sono più di cinque, compresi i figli delle Tagesmutter: le attività che li coinvolgono sono ritagliate sulle loro specifiche esigenze, proposte in un ambiente sicuro, in cui trovano il calore di una casa e giochi e stimoli mirati, oltre che un gruppo di diverse età con cui confrontarsi. La rete di Tagesmutter presenti a Piacenza e in altre dieci località della provincia, inoltre, viene coordinata dall’ ente gestore Cooperativa L’Arco, che si occupa dell’organizzazione, del supporto psicopedagogico e della ricezione delle richieste delle famiglie, oltre che della formazione continua delle Tagesmutter.

tagesmutter@arcopiacenza.it

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“Modern Family 1.0”, il Teatro San Matteo racconta la famiglia oggi

Il Teatro San Matteo arricchisce la propria offerta per il finire del 2017 con lo spettacolo “Modern Family 1.0”, che andrà in scena il 15 novembre alle ore 21, con ingresso a 12 euro.

Una produzione Le Brugole

Drammaturgia di Giovanna Donini, Annagaia Marchioro e Virginia Zini

con Annagaia Marchioro e Virginia Zini

Scene e costumi di Federica Pellati

Contributo fotografico di Mario Tedeschi

Light Design di Roberta Faiolo

in collaborazione con Trieste34 e PKD

“Racconta tante famiglie – spiegano gli organizzatori -, non sempre felici, ma il più delle volte si. Le due attrici sono partite dalle proprie famiglie di origine, una veneta e quindi pratica, autonoma e latifondista. L’altra milanese, frammentata, multitasking e all’avanguardia. Modern Family inizia come una serata in famiglia a guardare le diapositive di famiglia con tutta la famiglia presente, ritrovo quanto mai in disuso così come l’uso delle diapostive. E quasi senza accorgersene si entra nel vivo, in casa delle due protagoniste. Modern Family 1.0 è uno spettacolo comico che racconta la storia di una donna che ama le donne, ma che ama anche l’idea di avere un figlio con la propria compagna. Anzi, con lei non vuole un figlio ma proprio una famiglia, che significa anche nonni, zii, cani, gatti, mutui, viaggi, liti, tradimenti, amore e lotta, colloqui con i prof, vaccinazioni, biciclette e rotelle, lezioni di guida, notti insonni e vita quotidiana”.

Per prenotazioni scrivere a a.c.crisalidi@gmail.com oppure contattare i numeri 339 6634890/ 339 3429652 (dopo le 19)

Ogni famiglia ha un segreto, e il segreto è che non è come le altre famiglie”. Alan Bennet  

https://www.trieste34.com/

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“La prima guerra mondiale ad un secolo dal cruciale anno 1917”, convegno con l’ANPI

100 anni sono passati ma il ricordo fatica ad andarsene. L’ANPI Piacenza ricorda la Grande Guerra con una conferenza pubblica sabato 11 novembre dalle ore 9.30 nella Sala Consiliare della Provincia, in via Garibaldi 21. Relazioneranno il dott. Romano Repetti, della presidenza proviciale e ricercatore storico su “Dalle illusioni degli interventisti all’inferno delle trincee e alle società delle masse e dei regimi politici totalitari”, seguiranno gli interventi delle dott.sse Anna Riva e Patrizia Anselmi, dell’Archivio di Stato con “La valorizzazione dei fondi documentari relativi alla Grande Guerra. Metodi ed esempi” la prima e con “Diamo un nome ai piacentini – Il contributo di sangue e sofferenze della comunità piacentina” la seconda. A presiede l’incontro Stefano Pronti, presidente provinciale ANPI.

Mentre le caratteristiche della Seconda guerra mondiale, anche per merito delle frequenti iniziative organizzate dall’Anpi e da altri soggetti, sono abbastanza note ai cittadini, riguardo agli aspetti barbarici di quella guerra, alle responsabilità dei regimi politici che la generarono e agli effetti storici che produsse, per la Prima guerra mondiale restano generalmente sedimentate nella mente delle persone le reminiscenze scolastiche della sua rappresentazione quale evento molto sanguinoso ma infine portatore di una vittoria che ha permesso all’Italia di  completare il suo Risorgimento, la sua unità territoriale. Ma almeno in occasione di questo centenario è opportuno avere presente che anche la Prima è stata una guerra “totale” che ha prodotto fra gli italiani addirittura più vittime della Seconda – circa 650.000 morti rispetto ai 450.000, fra militari e civili, della Seconda – più soldati morti per deperimento nella prigionia in Austria, circa 100.000, rispetto ai 50.000 morti in Germania durante la Seconda, ed ha visto perfino l’utilizzo criminale dei gas asfissianti. E se è vero che in Europa i vecchi domini imperiali sono stati sostituiti nel 1919 da otto nuovi Stati costituiti sul principio di nazionalità, la Prima guerra mondiale, con i suoi processi di massificazione e assuefazione alla violenza, ha poi dato origine a quei movimenti sociali e politici che hanno avuto sbocco nei regimi
politici totalitari promotori fra l’altro, a solo 20 anni di distanza, della Seconda guerra mondiale. Questa conferenza dell’Anpi intende dunque offrire significativi elementi d’informazione e di riflessione su una guerra che ha segnato il XX Secolo e che propone tuttora lezioni da non dimenticare .

 Link alla pagina web http://bit.ly/2hi8564

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