“A pochi centimetri dal cuore”, nuovo spettacolo per la coppia Calda – Panìco

  • La Società Filodrammatica Piacenza presenta lo spettacolo “A pochi centimetri dal cuore”, liberamente ispirato al libro di Francesco Alberoni e Cristina Cattaneo “L’universo amoroso” drammaturgia di Corrado Calda e Giusy Cafari Panico.

con Annamaria Nernosi, Claudia Cigognini, Elena Cavalli, Gianpaolo Fontana, Giorgia Cravedi, Maria Grazia Cillis, Riccardo Camiciottoli, Romana Ponzini, Roberta Bozzi, Silvia Franco e gli allievi del primo anno del corso di recitazione adulti della Scuola Filodrammatica Piacentina. Regia Corrado Calda

“A pochi centimetri dal cuore” è uno spettacolo itinerante per uno spettatore alla volta: ingressi ogni 4 minuti a partire dalle 20.30 fino alle 22.20. E’ OBBLIGATORIO PRENOTARE SPECIFICANDO NOME E COGNOME GIORNO E ORARIO DI INGRESSO SCRIVENDO A:

muselunghe@virgilio.it

Costo 5€ – presentare mail di conferma alla cassa

NOTE DI DRAMMATURGIA E REGIA

Lo spettacolo, itinerante, snoda il suo percorso lungo i locali della Filodrammatica Piacentina. Lo spettatore incontrerà, man mano che procede, ritratti di persone semplici, umili, a volte ingenue, a volte demoniache. Sono la coscienza di una società che ha cercato per tanto tempo un happy end alle sue vicende amorose; il sarcasmo unito al dolore della solitudine di questi personaggi, li rende protagonisti di vicende sia drammatiche che umoristiche. La loro nudità in amore è totale, la rappresentano senza compromessi. Sono “pochi centimetri” che dividono attore e spettatore in una recitazione che si fa bisbiglio, intimità, come il primo piano al cinema. Nei giorni di San Valentino a cui è dedicato lo spettacolo, lo spettatore è invitato a entrare in questa baraccopoli di personaggi intensi con la disposizione di chi ha capito che nella vita non saprà mai quali incontri può fare.

 




Risposta del Sindaco Barbieri al Gruppo PD sui fatti di sabato: “Accuse strumentali”

“E’ fuori luogo e inqualificabile il tentativo del Pd di addossare responsabilità all’Amministrazione comunale per quanto è accaduto sabato”. Non ci sta proprio, il sindaco Patrizia Barbieri e sottolinea che “l’ordine pubblico non è di competenza né del sindaco né della Giunta”. E aggiunge: “Con ogni probabilità, per la manifestazione del settembre 2016 cui si fa riferimento, il sindaco Dosi si attenne semplicemente a quello che Questura e Prefettura gli dissero di fare. Mi stupisce che ex assessori e gli attuali consiglieri comunali del Partito Democratico non conoscessero allora, così come dimostrano di non conoscere oggi, le normative in materia”. Prosegue il primo cittadino: “L’unico dato che oggi emerge, è che il Pd pare più interessato ad alimentare inutili polemiche anziché concentrarsi sull’inqualificabile comportamento dei facinorosi che hanno arrecato un grave danno alla città di Piacenza. Trasuda di strumentalizzazione, la nota del Partito Democratico, a maggior ragione se pensiamo allo scambio di accuse via social network tra un esponente dello stesso partito e uno degli organizzatori del corteo, che nei giorni scorsi hanno contribuito notevolmente ad alimentare la tensione”.

Rimarca Patrizia Barbieri: “Se i consiglieri del Pd ritengono di presentare un’interrogazione, è loro diritto farlo e gli verrà fornita puntuale risposta. Nel contempo, questa Amministrazione continuerà a fare ciò che le compete con senso di responsabilità e nel rispetto della legalità. L’atteggiamento dei consiglieri del Pd non solo è un malcelato tentativo di sfruttare a fini elettorali i fatti di sabato pomeriggio, ma evidenzia una grave lacuna in materia di competenze amministrative. Spiace constatare – conclude il sindaco – che si accantoni così facilmente il senso di responsabilità di cui la politica dovrebbe dare prova in queste circostanze. Mi sarei aspettata che, anche in nome dei valori della Costituzione, potesse davvero essere unanime la condanna nei confronti di delinquenti violenti, privi di ogni senso civico, contro i quali si dovrebbe fare fronte comune al di là delle rispettive appartenenze di partito. A differenza di alcune sigle dell’estrema sinistra che non si fanno certamente scrupoli nel minimizzare le azioni e l’atteggiamento ingiustificabile di questi facinorosi”. 

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Scossa Assigeco, 72 – 67 contro Roseto e playout più distanti

Una buona Assigeco quella che al PalaBanca ha risposto alle dimissioni di coach Zanchi con una vittoria per 72 – 67 contro il fanalino di coda Roseto Sharks, che ha raccolto solo 6 punti in 21 partite.

La partita comincia ben combattuta da ambo le parti, ma a 7 minuti dalla sirena ecco il primo piccolo allungo della squadra affidata a Cece Riva: 5 punti di Sanguinetti e l’assigeco si porta sul +7 (17-10). Lupusor prima e Carlino poi, tengono a galla una squadra che boccheggia su più fronti, la sostanza rimane invariata fino alla fine del quarto, anzi Piacenza chiude sul +10 (24-14) il parziale, grazie a un canestro da 3 sulla sirena di Reati che fa gioire il pubblico presente sugli spalti. Le percentuali dimostrano il dominio piacentino in questa prima fase di gara, infatti se Piacenza viaggia sul 60% abbondante ovunque, Roseto è sul 30%.

Ottimo avvio ancora degli uomini di Riva che si portano sul 30 – 18 a 5:53 dall’intervallo lungo. Sembra una partita ormai a senso unico, invece Roseto inanella un parziale di 13 – 0 che addirittura le consente di mettere il muso temporaneamente avanti, grazie soprattutto al lavoro di Contento e Ogide. Reati ristabilisce le cose grazie a una tripla, a 1:51 siamo in parità a 33, l’Assigeco ha lo spunto buono per andare al riposo con 4 punti di vantaggio, 39 – 35. Diminuisce il differenziale di percentuali tra le due squadre, più per demerito biancorossoblù. Da segnalare i 23 rimbalzi di squadra per Roseto di cui 8 offensivi), le 6 palle perse nostre e la buona prova di Ogide che finora porta a casa 12 punti.

Al rientro in campo sono Ogide (17 punti) e Carlino (9 punti) a guidare la riscossa rosetana che riesce a chiudere il terzo quarto sotto di una sola lunghezza (52-51) grazie al canestro sulla sirena di Francesco Infante.

Infante, Formenti e Oxilia suonano la carica a inizio ultima frazione e l’Assigeco prende quota (58 – 51). Roseto è un avversario tosto e si mostra sempre presente e sul pezzo, macina gioco e punti, riportandosi nuovamente a un possesso di distanza quando mancano poco più di due minuti al termine (67 – 64), grazie a una tripla di Marulli da distanza siderale.

Piacenza allunga a +5 con i liberi di Guyton prima che una tripla di Marulli e l’1/2 di Reati ai liberi tengano vive le speranze di rimonta degli ospiti, ma lo stesso Guyton con un recupero su Carlino nei secondi finali a chiudere ogni tipo di discorso.

Finisce 72-67 per i biancorossoblu.

 

 




Renzi: “al brigadiere ferito l’abbraccio del PD. Chi piccha un un carabiniere è un criminale”

Il segretario del Pd Matteo Renzi, impegnato a Firenze in un incontro elettorale insieme al ministro dell’nterno Marco Minniti ha preso una netta posizione contro i fatti di Piacenza e l’aggressione del carabiniere “Noi che rivendichiamo i valori antifascisti – ha affermato Renzi –  diciamo con forza e determinazione che chi durante una manifestazione picchia un carabiniere non e’ un antifascista, ma un criminale”. “La nostra solidarietà – ha proseguito il segretario del PD –  va ai carabinieri, alla polizia, alle donne e agli uomini che combattono per la nostra sicurezza. In particolare, al brigadiere capo Luca Belvedere, vada l’abbraccio affettuoso del Pd, oltre a quello che gli fara’ il ministro recandosi in visita da lui”.




Gilda insegnati interviene con un comunicato sul tema degli invalsi

«Sono anni che la Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma denuncia pubblicamente che l’Invalsi, ente statistico preposto alla rilevazione dei livelli scolastici di apprendimento, è l’unica amministrazione pubblica che pretende dalle persone prestazioni lavorative gratuite, uno vero e proprio sfruttamento che viene imposto al personale scolastico, docente e non docente.

Ci riferiamo alle complesse operazioni di data entry che servono all’Invalsi e che i suoi dirigenti, meritoriamente nominati dalla politica, per nulla organizzano.

Quest’anno il fenomeno dovrebbe riguardare solo la scuola primaria, infatti pare che negli altri ordini  di scuola l’Invalsi si sia finalmente attrezzato.  La Gilda di Parma e Piacenza ha chiesto più volte all’Invalsi di sedersi ad un tavolo per negoziare questo lavoro extra, uno sfruttamento a “nero” talvolta imposto con metodi da vero e proprio caporalato: certi dirigenti scolastici, fortunatamente non tutti, pretendono di reclutare manovalanza intellettuale a costo zero per un ente che non ha sottoscritto alcun contratto con il personale delle scuole.

Dice Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma: “Per questo ci dispiace che l’Invalsi venga citato come modello positivo sulla stampa per dire che i ragazzi del “Respighi” hanno risultati eccellenti, ciò certamente non lo neghiamo, ma coniugare una struttura che sfrutta il lavoro con quanto riguarda l’educazione dei ragazzi  stona con i principi di legalità di cui i dirigenti delle scuole dovrebbero essere garanti”».




Pisati e Rancan (Lega) replicano alle accuse del PD, contro la giunta Barbieri, per i fatti di sabato

«Quando il tema è la sicurezza, il Partito Democratico non dovrebbe esprimersi ma limitarsi ad ascoltare e poi sparire dalla scena. Chi ha ridotto Piacenza e l’Italia in genere nel paradiso dei fuorilegge non può permettersi di parlare».

Così il segretario provinciale della Lega Pietro Pisani e il consigliere regionale Matteo Rancan replicano alle accuse mosse alla Giunta Barbieri dal Pd in una nota stampa, nella quale vengono citate anche le parole dei due esponenti del Carroccio successive alla manifestazione in ricordo di Abd El Salam Ahmed El Danf del 2016.

«Ribadiamo – è la replica – quanto affermato a settembre del 2016: Piacenza è dei piacentini e di chi la vive, non dei facinorosi locali e di quelli, tanti, provenienti da fuori provincia. Ricordiamo poi a chi punta il dito contro il centrodestra che sabato in prima linea con i delinquenti c’era Carlo Pallavicini, ex consigliere comunale che ha sostenuto le amministrazioni di Reggi e Dosi. Una volta per tutte è il momento di sciogliere collettivi, centri sociali ed associazioni promotori di manifestazioni che puntualmente sfociano in violenza. E chi l’altro giorno ha compiuto gesti brutali – insistono Pisani e Rancan -, mettendo a rischio la vita dei cittadini e degli agenti delle forze dell’ordine, meriterebbe un anno di detenzione per ogni giorno di prognosi dato al carabiniere ferito dalla ferocia del branco sanguinario. Piacenza infatti non può più assistere a scene rivoltanti come il lancio di sanpietrini alle forze dell’ordine».




La Municipale pesca altre 5 auto senza assicurazione e 13 senza revisone

Macchine che girano senza assicurazione o senza revisione. Non si tratta ormai più di casi isolati ma di un fenomeno preoccupante che trova conferma in ogni uscita della polizia municipale della nostra città. E’ successo anche nei giorni scorsi quando gli agenti del Nost (Nucleo operativo sicurezza tattica) della Polizia Municipale di Piacenza hanno sottoposto a controllo 343 veicoli, confiscando cinque auto per mancanza di copertura assicurativa, mentre 13 automobilisti sono stati sanzionati perché alla guida di veicoli non revisionati.

In particolare una pattuglia, a seguito di una segnalazione di alcuni cittadini, è intervenuta nel piazzale di sosta per automezzi di Strada dei Dossarelli per effettuare una verifica dei veicoli parcheggiati. Gli agenti, dopo aver constatato la presenza di numerosi rifiuti e contattato Iren per la loro rimozione, hanno richiesto l’intervento del carro attrezzi per la confisca di una Fiat Punto priva di assicurazione, al cui proprietario saranno comminati oltre 900 euro di multa.

Inoltre, nell’ambito dei controlli mirati alla verifica dei mezzi pesanti, al conducente di un autocarro con targa bulgara è stata elevata una sanzione di 896 euro per omessa revisione, utilizzo di atto falso e passaggi abusivi nella ztl. Infine, gli agenti hanno sanzionato un automobilista alla guida di un veicolo con targa rumena per omessa precedenza al passaggio sulle strisce di alcuni pedoni (114 euro di multa e detrazione di 8 punti dalla patente). Entrambe le multe sono state immediatamente incassate in contanti.




La Cenerentola di Rossini in scena al Teatro Municipale di Piacenza venerdì 16 e domenica 18 febbraio

La Stagione d’Opera 2017/2018 del Teatro Municipale di Piacenza prosegue con La Cenerentola di Gioachino Rossini, venerdì 16 febbraio alle 20.30 e domenica 18 febbraio alle 15.30 (con anteprima per le scuole mercoledì 14 alle 15.30). S’inaugura con quest’opera “Rossini 150”, il cartellone che la Fondazione Teatri di Piacenza dedica alle celebrazioni per il 150° anniversario della scomparsa del compositore pesarese.

Lo spettacolo, coprodotto da Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Alighieri di Ravenna e Fondazione Teatri di Piacenza, con la collaborazione di Teatro Comunale “A. Rendano” di Cosenza, è un omaggio a Emanuele Luzzati: suoi sono gli splendidi costumi di scena risalenti alla storica edizione andata in scena nel 1978 al Teatro Margherita di Genova, che recano intatta la cifra stilistica e il tratto meraviglioso e immaginifico di un Maestro indiscusso del teatro contemporaneo. I costumi originali di Luzzati giungono dopo il prezioso e appassionato restauro realizzato dalla Fondazione Cerratelli, che ha riportato ogni singolo capo sartoriale allo splendore originario; nell’operazione è coinvolto il Museo Luzzati di Genova diretto da Sergio Noberini, in virtù anche della lunga collaborazione esistente tra il Museo e la Fondazione Cerratelli.

A dirigere Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e Coro del Teatro Municipale di Piacenza (maestro del Coro Corrado Casati), sarà la bacchetta della giovane e talentuosa Erina Yashima, tra gli allievi selezionati nella prima edizione della Riccardo Muti Italian Opera Academy (2015) e attualmente assistente del Maestro alla Chicago Symphony Orchestra, dove ha ricevuto la borsa internazionale di apprendistato Sir Georg Solti in direzione d’orchestra.

Nel cast, giovani ma già affermati interpreti: Pietro Adaini è Don Ramiro, affiancato dal complice Dandini, suo cameriere (Pablo Ruiz) e dal filosofo Alidoro (Matteo D’Apolito); Marco Filippo Romano, Giulia Perusi e Isabel De Paoli vestono rispettivamente i panni di Don Magnifico, Clorinda e Tisbe; la figliastra Cenerentola – interpretata da Teresa Iervolino – completa la famiglia.

Aldo Tarabella firma la regia dello spettacolo, al termine di un lungo periodo di ricerca svolto percorrendo a ritroso la strada che lo ha portato alla Cenerentolaluzzatiana del 1978, lungo la quale ha ritrovato «gli “amici di Lele”, i suoi più significativi discepoli: tra loro – dichiara Tarabella – Enrico Musenich, che ha firmato le scenografie originali dello spettacolo, costruite e dipinte dallo scenografo-costruttore Elio Sanzogni, cui dobbiamo lo stile luzzatiano nella realizzazione pittorica; la Sartoria Cerratelli, che ha dato nuova vita teatrale, con un delicatissimo e appassionato restauro, a quei costumi di Luzzati appartenuti allo storico allestimento genovese; Mario Audello, che con le sue parrucche partecipò proprio a quella storica produzione del 1978». Questo nuovo allestimento de La Cenerentolarossiniana, che coinvolge – insieme a Tarabella – Musenich, Sanzogni, Cerratelli e Audello, vuol essere quindi un omaggio a Luzzati e al suo mondo di immagini, forme e colori, senza per questo assumere il sapore del ricordo nostalgico; la via percorsa, che si snoda tra palazzi di carta e scatole magiche in continuo moto giocoso, è quella della freschezza di una messa in scena attualizzata, viva e coinvolgente, capace di disegnare uno spazio musicale, teatrale e drammaturgico inconsueto, brillante e gioioso.

Per informazioni e biglietti: Biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, via Verdi 41

tel. 0523.492251 biglietteria@teatripiacenza.it . – www.teatripiacenza.it




Le reazioni di Berlusconi e Salvini agli scontri di sabato a Piacenza

Continuano le reazioni da parte di politici locali e nazionali sugli scontri avvenuti sabato pomeriggio, a Piacenza, fra i manifestanti e le forze dell’ordine. A fare particolare scalpore è stata in particolare l’aggressione nei confronti del brigadiere dei carabinieri caduto durante un ripiegamento dei suoi colleghi.

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi – come ha reso noto durante un collegamento a Radio Lombardia -ha telefonato al comandante generale dei carabinieri “per esprimere la mia solidarietà ai militari feriti da quei criminali di estrema sinistra. Non ci può essere tolleranza verso chi usa la violenza”.

Dura la presa di posizione del segretario della Lega Matteo Salvini che a Mattino Cinque ha detto “Nel Paese che ho in testa quei dementi che hanno pestato quel carabiniere che stava facendo il suo lavoro vanno in galera”. Mentre vedeva scorrere sui monitor le immagini degli scontri il leader leghista ha aggiunto “Questa sarebbe una manifestazione di non violenti, contro i Salvini e per la pace? No, questi sono fascisti, squadristi e comunisti, che picchiano un carabiniere per terra”.

Il responsabile Giustizia di Fratelli d’Italia, l’onorevole Edmondo Cirielli, in una nota, ha chiesto “che non via sia alcuna tolleranza ma pene esemplari verso i delinquenti dei centri sociali che hanno aggredito a Piacenza un brigadiere dei carabinieri, impegnato a garantire l’ordine pubblico”. Cirielli ha anche assicurato

Che in caso di vittoria elettorale della coalizione di centro destra “provvederemo a introdurre nuove regole di ingaggio per garantire l’ordine pubblico e tutelare i militari, che ogni giorno rischiano la vita per assicurare la difesa della Patria”.

Maurizio Gasparri (FI) invece ha detto “Il centrodestra deve tornare al governo perché i fatti come quelli di Piacenza non accadano più, perché ci sia rispetto verso le forze dell’ordine e non più elogi di facciata ma mortificazioni nella sostanza con ridicoli aumenti di stipendio. Noi – ha affermato Gasparri  – siamo dalla parte del carabiniere ferito mentre era impegnato a tutelare la nostra sicurezza, siamo dalla parte del gioielliere napoletano e dei tanti cittadini che si sono visti costretti a usare un’arma per difendersi”.




Gruppo Pd: “Giunta immobile anche sulla manifestazione di sabato”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del gruppo consigliare PD di Piacenza sul corteo e sugli scontri di ieri fra manifestanti e polizia.

“Quando nel settembre 2016 venne preannunciata una manifestazione nel centro cittadino a seguito della tragica morte di Abd Elsalam Ahmed Eldane, operaio della logistica, il sindaco chiese al Prefetto di attribuire un alto grado di rischio al corteo e di stabilire con tutti i vertici preposti alla sicurezza le modalità perché tutto potesse svolgersi regolarmente garantendo l’incolumità di ciascuno. Fu concordata ed emessa un’ordinanza sindacale (per la redazione della quale stante l’urgenza sindaco, assessore al commercio e dirigenti operarono anche in orari notturni) che di fatto blindava il centro città. Venne disposta la rimozione dei dehors e furono sospese le occupazioni di suolo pubblico. Fu chiuso il Farnese e furono controllati gli accessi al campo Daturi. Vennero modificati i percorsi degli autobus, fatti rimuovere i cassonetti lungo il percorso e le vie limitrofe, invitati i cittadini a non lasciare auto in sosta e contattate le associazioni di categoria per consigliare ai negozianti di abbassare le serrande. Sindaco e assessori, costantemente in contatto con il Comandante della Polizia municipale e la Questura, seguirono l’evento minuto per minuto dalle sedi comunali. Fortunatamente tutto si svolse senza incidenti e con disagi limitati per la popolazione, grazie anche all’attività di prevenzione messa in campo.

E’ tuttavia ancora possibile leggere, sui siti di informazione locale, le accuse di procurato allarme e le dichiarazioni, ad esempio, del consigliere regionale leghista Rancan che riteneva “vergognoso” l’invito alla prudenza rivolto dal sindaco a cittadini ed esercenti per il “timore di una guerriglia urbana”, con esplicito invito postumo a revocare l’autorizzazione a scendere in piazza, perché, “ Piacenza è dei Piacentini, a loro deve restare e non può essere consegnata nelle mani di chi intende metterla a ferro e fuoco”.  A Rancan faceva eco l’attuale candidato al Parlamento, Pisani, sostenendo che “un amministratore capace affronta la quotidianità in modo fermo e deciso senza incutere il panico nella popolazione”.

Avendo espresso come PD nell’immediatezza dei fatti una dura condanna per quanto accaduto sabato pomeriggio nel centro cittadino oltre a sincera e non di circostanza solidarietà ai militari coinvolti negli scontri, lavoratori in divisa vittime di una inaccettabile violenza mentre stavano adempiendo correttamente alle proprie funzioni, non abbiamo difficoltà a condividere e ad associarci alle parole del giorno dopo pronunciate dal sindaco di Piacenza. Così come non possiamo esimerci dal domandare quali parole ed azioni il sindaco e l’assessore con delega alla sicurezza abbiano messo in campo nei giorni precedenti ai fatti, in cui si erano già avute pericolose avvisaglie, per prevenire quanto purtroppo accaduto. La responsabilità della sicurezza dei cittadini compete a Sindaco, Prefetto e Questore ma in primo luogo al sindaco tanto più dopo il decreto del vituperato ministro Minniti che ai sindaci attribuisce un ruolo ancor più incisivo.

Forse “per non incutere il panico nella popolazione”, come sosteneva nel 2016 il consigliere Rancan, non si sono preventivamente avvertite famiglie, mamme con bambini ed anziani costretti a mettersi al riparo terrorizzati? Per quali ragioni non sono stati assunti provvedimenti a tutela della città e dei cittadini come fu fatto nel 2016? Il sindaco aveva chiesto la convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza? Se si, quali misure erano state concordate? A queste ed altre domande il gruppo consiliare del PD chiamerà il sindaco a fornire risposte con una interrogazione. Questa non vuole essere in alcun modo una polemica elettorale, bensì vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per un evidente immobilismo della giunta, che non è venuto meno neanche in questa situazione.

Nel frattempo tra risse, accoltellamenti e manifestazioni violente non si può che esprimere sconcerto per la latitanza di una Amministrazione che della sicurezza aveva fatto il proprio vessillo, che a distanza di mesi dall’insediamento non si è ancora dotata delle competenze tecniche di un Comandante di Polizia municipale che nella circostanza, in materia di sicurezza, ben avrebbe saputo leggere la situazione e potuto supplire al dilettantismo degli attuali amministratori”.