Dossier pesticidi di Legambiente: anomalie nell’Arda

Ci sono anomalie anche nelle acque del torrente Arda. E’ quanto emerge dal dossier “Pesticidi in Emilia Romagna” presentato oggi da Legambiente.

“La presenza dei pesticidi nelle acque è ubiquitaria, con mix di decine di sostanze contemporaneamente che permangono molto a lungo nell’ambiente. E’ necessario dunque puntare sempre più su pratiche agricole meno impattanti” sostiene l’associazione.

L’indagine ha preso in considerazione i dati ufficiali 2015-2016 sulla qualità delle acque superficiali della Regione e i dati di consumo di pesticidi; il dossier ospita inoltre analisi specifiche, come quella di Conapi sulle morie delle api o le prime valutazioni dell’Istituto Ramazzini sugli effetti sanitari del glifosato.

Rispetto alla media nazionale delle vendite per ettaro di Superficie Agricola Utilizzata (SAU) pari a 4,6 kg/ettaro, l’Emilia-Romagna risulta nettamente al di sopra con 7,6 kg/ettaro (dati 2014).
Dall’indagine si evince comunque un calo dell’utilizzo di fitofarmaci sia a livello nazionale che regionale, dove la sostanza attiva è diminuita di circa il 20% dai primi anni 2000. Le stesse superfici regionali coltivate a bio sono arrivate di recente all’ 11,3 % della superficie agricola totale, con un aumento del 44% tra il 2013 ed il 2017.

Nel 2016 e 2015 sono oltre 60 i diversi principi chimici rilevati nelle analisi; arriva quasi al 90% la percentuale di stazioni monitorate che evidenziano almeno una volta la presenza di pesticidi mentre, nei due anni analizzati, i singoli prelievi in cui si riscontrano sostanze fitosanitarie oscillano tra il 53% ed 56% .

Allarmante la conferma della permanenza di queste sostanze nell’ambiente anche molti anni dopo la loro messa al bando. L’analisi sui dati grezzi ha infatti confermato, per il 2016, la presenza rilevabile di alcune sostanze proibite da tempo, tra cui Atrazina e Diuron. Tale dato richiederebbe una forte attenzione rispetto agli effetti che l’uso di queste sostanze possono avere nel lungo termine: segnala che le sostanze in uso oggi potrebbero avere effetti anche a lungo termine sulla salute.

Si rilevano inoltre irregolarità e superamenti dei limiti in diverse stazioni, sia per sostanza singola che per la sommatoria delle concentrazioni di tutti i pesticidi rilevati.
I problemi maggiori nel 2016 appaiono localizzarsi nella zona di Bologna, Parma, Piacenza, Ravenna e Ferrara. I superamenti del limite di legge per quanto riguarda la media annua di concentrazione di pesticidi totali si riscontrano con valori notevoli nel Torrente Sillaro (BO), nel Cavo Sissa Abate (PR) e Po di Primaro (FE). Non mancano anomalie al Torrente Arda (PC), Canale Destra Reno (RA) in altri corsi d’acqua a Ferrara e Ravenna.
Per quanto riguarda, invece, l’anno 2015, punti di attenzione per le alte concentrazioni medie riguardano il Canale Emissario (MO), il Cavo Parmigiana-Moglia (MO), il Torrente Samoggia (BO), il canale circondariale gramigne Fosse a Comacchio (FE), il canale Lorgana nelle zone di Argenta (FE).

Da rilevare come le analisi disponibili non danno conto di tutte le sostanze immesse in ambiente. L’Emilia Romagna è tra le regioni con un maggior numero di sostanze ricercate (91), ma manca ancora un indagine sistematica sul Glifosato – uno degli erbicidi più diffusi e sostanza ritenuta particolarmente pericolosa – come manca su quasi tutto il territorio nazionale, salvo Lombardia e Toscana. Le prime rilevazioni effettuate sul territorio regionale sembrano comunque testimoniare concentrazioni elevate .

I numeri massimi di sostanze fitosanitarie rilevate simultaneamente in un singolo prelievo nel 2016 emergono essenzialmente nel basso ferrarese (nel Po di Primaro, nel Canal Bianco e nel Canale Burana Navigabile) dove, nei campioni effettuati a maggio, si riscontra la simultanea presenza di oltre 30 pesticidi.

Sostanze legate alle pratiche agricole ma purtroppo abusate anche in aree urbane per la manutenzione del verde e la disinfestazione.

Legambiente rileva che il problema dei pesticidi andrebbe messo in relazione alle pratiche agricole nel loro insieme. Infatti il 50% dei terreni pianeggianti regionali ha un contenuto di sostanza organica inferiore al 2%, e sono quindi classificati a rischio di desertificazione. Una conseguenze diretta di un modello agricolo fortemente legato alla chimica di sintesi e poco attento alla conservazione delle caratteristiche biofisiche del terreno.

Rispetto al monitoraggio sui fenomeni di moria di api, nel presente dossier viene inoltre riportato un primo stralcio di analisi condotte da CONAPI presso la propria base sociale. Le analisi evidenziano concentrazioni di pesticidi elevati sui campioni di api, con valori Imidacloprid fino a 0,77 mg/kg riscontrate a Carpi.

Le richieste di Legambiente
Per fronteggiare i problemi messi in luce dal dossier Legambiente indica due campi di azione:
• diffondere pratiche agricole e di gestione del verde alternative e sostenibili
• applicare un sistema di monitoraggio sempre più puntuale di tali sostanze nell’ambiente e approfondire i loro effetti reali.

Sul versante agricolo serve un cambio delle pratiche di coltivazione, aumentando la quota di superficie atta al biologico, o comunque promuovendo le forme locali di agricoltura che pur senza il marchio bio, non impoveriscono il suolo e fanno a meno della chimica.
L’obiettivo della Regione leader dei prodotti DOP e IGP deve essere quello di puntare al 100% del biologico nel medio periodo con il passaggio intermedio del 20% entro il 2020.
Tale sforzo dovrebbe partire anche dal mondo dell’agroalimentare ed in particolare dalle filiere di qualità su cui si basa anche la fama e l’export regionale

Ruolo centrale rimane affidato al Piano di Sviluppo Rurale il principale strumento finanziario del bilancio Regionale (circa 1200 milioni in Emilia Romagna): risorse pubbliche destinate al sostegno dell’agricoltura e che devono cessare via via di incentivare le pratiche agricole dagli impatti ambientali più alti.
È molto importante inoltre offrire agli agricoltori non solo incentivi economici ma anche molta assistenza tecnica e formazione sui metodi di agricoltura biologica.

Occorre infine eliminare gli utilizzi impropri dei pesticidi anche in ambito urbano

Per quanto riguarda il Glifosato è necessario invece arrivare ad una sospensione del pesticida a tutti i livelli come misura cautelativa per la salute pubblica, ed evitare di incentivarne l’uso attraverso i PSR.

A livello di pianificazione e indagine serve una strategia tematica regionale per la riduzione dei pesticidi. E’ importante inoltre che si intervenga sui corsi d’acqua con maggiore concentrazioni di pesticidi mettendo in relazione dati nelle acque con pratiche agricole del bacino e aumentando i controlli laddove necessario. Legambiente chiede inoltre un’analisi specifica sul Glifosato.

Il dossier integrale “Pesticidi in Emilia Romagna” è scaricabile a questo link:
https://www.legambiente.emiliaromagna.it/wp-content/uploads/2017/10/Dossier-pesticidi-Emilia-Romagna_seconda-edizione_web.pdf




Sabato 4 novembre il mercato si sposta sul Facsal

Per consentire lo svolgimento delle celebrazioni della Festa dell’unità nazionale e delle Forze Armate, che si terranno nella mattinata di sabato 4 novembre in piazza Cavalli, il mercato settimanale sarà eccezionalmente spostato, nella stessa data, sul Pubblico Passeggio.

Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, il programma delle celebrazioni

 Sabato 4 novembre, in occasione della Festa dell’unità nazionale e delle Forze Armate, le celebrazioni avranno inizio alle 10 con la santa messa nella basilica di San Francesco, seguita dalla cerimonia istituzionale che si svolgerà a partire dalle 10.30 in piazza Cavalli.

Saranno inoltre aperte al pubblico, nella stessa giornata, la Caserma Filippo Nicolai – sede del II Reggimento Genio Pontieri – dalle 9.30 alle 12 e, dalle 9.30 alle 16, la sede del Polo di Mantenimento Pesante Nord in viale Malta 30L.




Foti (Fdi) chiede la modifica della legge regionale sulle case popolari

È Tommaso Foti di Fratelli d’Italia a chiedere, con la presentazione di un progetto di legge rivolto all’Assemblea legislativa, la modifica della Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo, la legge regionale 24 del 2001.

In attesa di una riorganizzazione organica del settore, spiega il consigliere, “è urgente adottare alcuni correttivi alla legge regionale per uniformare i requisiti di accesso agli alloggi di edilizia popolare a quelli di regioni limitrofe, evitando che in un momento di crisi economica e forte immigrazione parametri troppo permissivi vadano a punire i cittadini italiani a vantaggio di chi magari vede soltanto nella concessione dell’alloggio erp una soluzione di favore per l’ottenimento del permesso di soggiorno di lungo periodo”.

Il progetto di legge, con la modifica del comma 1 dell’articolo 15, individua una serie di requisiti minimi per l’accesso alla casa, in particolare è richiesto ai potenziali beneficiari il vincolo della residenza o dell’attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nel territorio regionale da almeno 5 anni. Nello stesso comma, la titolarità in quota non superiore al 50 per cento del diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione sull’alloggio è estesa anche ai territori all’estero. Inoltre, con un nuovo comma, si specifica che i requisiti minimi sono riferiti al complesso del gruppo familiare, con eccezione di quello riferito alla residenza o alla sede dell’attività lavorativa che invece riguarda il singolo richiedente.

Mentre, con la modifica del comma 2, si prevede che l’Assemblea legislativa possa, con apposita delibera, specificare ulteriori requisiti. La materia dell’edilizia residenziale pubblica, si legge nella relazione del progetto di legge, “appartiene tendenzialmente all’ambito della competenza esclusiva delle Regioni, anche se la Corte costituzionale (sentenza numero 94 del 2007) ne ha negato l’autonoma configurabilità e l’ha piuttosto inquadrata come la risultante di competenze appartenenti non solo all’ambito regionale ma anche statale”.

Cristian Casali




“Per superare la crisi hanno speso più le banche dello Stato”

Si è celebrata nei giorni scorsi a Roma, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, la 93ª Giornata Mondiale del Risparmio.

Quest’anno il tema della giornata era “Risparmio: quali prospettive?”. Oltre al Presidente di Acri, Giuseppe Guzzetti, sono intervenuti il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ed il Presidente dell’Abi Antonio Patuelli. Fra gli invitati anche il piacentino avv. Corrado Sforza Fogliani, presidente di Assopopolari, che, con un breve intervento, ci spiega e commenta quanto è stato detto all’Angelicum di Roma.

La relazione che il presidente Guzzetti ha tenuto in apertura della Giornata del risparmio è stata puntuale ed essenziale nello stesso tempo. Tre i punti fondamentali.

1) Ripresa e inflazione. “La ripresa si sta gradualmente consolidando. Sarebbe però un errore cantare vittoria definitiva sulla crisi. Nell’euro l’inflazione è ancora lontana dal target del 2% indicato dalla Bce e si prevede che tale obiettivo sarà conseguito non prima del 2019”. Poi, una negazione che da molti è stata interpretata perlomeno come una mezza affermazione: “La ripresa italiana non è solo il frutto di favorevoli circostanze esterne”.

2) Abuso del credito e Addendum. Sul primo problema (i banchieri, in occasione di crisi aziendali, vanno incontro a Prefetti e sindacati, ma corrono spesso il rischio di essere penalmente incriminati per abuso del credito) Guzzetti è stato, più che chiaro, perentorio: “Occorre definitivamente chiarire il ruolo della banca nei casi di gravi condizioni dell’impresa affidata, per evitare che erogazioni di prestiti nel tentativo di una ripresa, con le garanzie che l’incertezza richiede, possano essere ricondotte a forme varie di concorso, da parte dell’istituto, nel reato di bancarotta, così come paradossalmente potrebbe accadere per il taglio di finanziamenti in conseguenza della situazione aziendale”.

Altrettanto chiare (e perentorie) le parole di Guzzetti sul famoso Addendum europeo: “I recenti indirizzi della Vigilanza unica contenuti nell’Addendum alle disposizioni sulla gestione dei crediti, che fondano la dismissione su un discutibile automatismo, sottovalutando le diversità delle giurisdizioni, la capacità di gestione degli stessi prestiti a livello aziendale e le conseguenze per il riversamento sul mercato di grandi quantità di tali finanziamenti favorendo nettamente i potenziali acquirenti, vanno nettamente riconsiderati”.

3) Debito pubblico e Cdp. La nostra spesa annua per interessi sul debito pubblico è pari a circa quattro punti di Pil ed il debito assomma oggi a 2279 miliardi. E’ necessario intervenire su questa palla al piede. “Da un lato – ha detto Guzzetti – bisogna fare leva sulla crescita che, però, dovrebbe essere maggiore di quella prevista perché dia un contributo efficace, magari insieme all’auspicabile risalita dell’inflazione verso il target del 2 per cento; dall’altro, sono necessarie misure specifiche di mercato riguardanti il debito, anche se destinate a operare in diversi anni, ma secondo una logica sequenziale e con scadenze certe. Nessun rischio, però, può dirsi fugato fino a che permane l’abnormità del livello del debito che, in definitiva, costituisce uno dei principali fra i mali più insidiosi e immanenti per il nostro Paese”. Sono poi necessari investimenti che si traducano in infrastrutture, funzionali alle logiche dello sviluppo, come è indispensabile “evitare qualsiasi tentazione di coinvolgere Cdp in operazioni apertamente in contrasto con il suo statuto, che vieta di investire in aziende in perdita; ciò al fine di non compromettere la capacità di sostegno all’economia, il patrimonio, gli equilibri di bilancio e di conto economico”.

Il discorso del presidente Patuelli è stato il discorso – per così dire – dell’orgoglio delle banche. Ha detto: “Per superare le conseguenze della crisi e favorire la ripresa, le banche in Italia sono impegnate con 152 miliardi di euro di accantonamenti negli ultimi sei anni, con circa 70 miliardi di aumenti di capitale negli ultimi dieci anni, con dieci miliardi, negli ultimi tre anni, per i vari fondi italiani ed europei per le banche in difficoltà. La Repubblica Italiana ha speso molto meno”.

Dopo aver fatto presente che “ci attendiamo che i tassi ufficiali rimangano sugli attuali livelli per un periodo esteso” e che l’introduzione di un approccio temporale alle svalutazioni dei futuri crediti deteriorati conseguirà il suo fine se sarà “grande e ben calibrata”, il Governatore ha dal canto suo fatto presente (e tutti hanno colto l’attualità di questo riferimento, oltre che l’opportunità) che gli accertamenti di vigilanza “richiedono analisi accurate e complesse, in loco e a distanza; non possono fare ricorso ai poteri che la legge riserva all’autorità giudiziaria e alle forze di polizia”. E ancora: “Le banche sono imprese; in condizioni normali, anche in presenza di difficoltà, la Vigilanza non può sostituirsi agli amministratori. Operazioni poste in essere rapidamente per eludere i controlli, per aggirare regole e limiti possono compromettere la stabilità dell’intermediario. I fenomeni più gravi sono stati individuati per tempo e tempestivamente segnalati all’autorità giudiziaria, anche se non sempre questo è sufficiente a evitare una crisi”. E Visco è stato fermo anche nei confronti degli intermediari: “Il principale criterio da seguire per la corretta gestione degli investimenti rimane quello della diversificazione. I risparmiatori devono pretendere il rispetto di questo principio anche quando si affidano alla consulenza di terzi”.

Il ministro Padoan ha poi sostenuto che in Italia “il clima è oggi positivo ed in continuo miglioramento e che “deficit e debito sono in diminuzione”,  aggiungendo: “I Pir sono uno strumento di successo, ma siamo solo all’inizio”. Difesa la legge di stabilità all’esame del Parlamento, ha invitato alla fiducia, che è stato il minimo comun denominatore di tutte le relazioni, suggellato da Patuelli con quanto scriveva Luigi Einaudi nella fatidica estate del 1943: “I capitali materiali non sono quel che più importa per la rinascita; ciò che soprattutto conta è la fiducia nell’avvenire”.

 Corrado Sforza Fogliani




Web marketing come opportunità di crescita per le aziende con “Piacenza in Web”

Gli amanti del web marketing a Piacenza e tutti coloro che vogliono sfruttare le potenzialità della rete per i propri affari saranno felici dell’evento gratuito “Piacenza in Web” previsto il 10 novembre presso il Centro Congressi Galileo a Gariga di Podenzano. Gli stessi organizzatori spiegano che l’iniziativa nasce “dalla consapevolezza delle difficoltà che incontrano molte aziende italiane a stare al passo con l’innovazione digitale e vincere le sfide della web economy”.  Sponsor lo stesso Centro Congressi e la tipolitografia LitoQuick, col patrocinio della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola media Impresa, di Confcooperative Piacenza, dell’Unione Commercianti e di Confapi Industria Piacenza.

Il progetto Piacenza in Web nasce da un gruppo di professionisti piacentini del marketing digitale per supportare le imprese del loro territorio a trasformare il sito internet e la presenza web in un ‘opportunità reale di business e di crescita.
Da questa volontà è nato il primo studio sull’efficienza dei siti web e delle strategie web marketing di 455 aziende piacentine a più elevato fatturato e una serie di eventi, workshop e consulenze gratuite a Piacenza. “Per molte aziende piacentine il sito internet e il web marketing sono solo una voce di spesa e non una reale opportunità di crescita – spiegano -, Piacenza in Web punta a supportare le imprese del territorio per capire come ottimizzare il sito e trasformare il web in un efficace strumento di crescita del fatturato”.

Ecco il programma dei lavori:

Ore 9 : Registrazione partecipanti  

Ore 9.30: Inizio lavori con la relazione “Le aziende piacentine in Internet” di Stefano Torselli

Ore 10.30: “Un sito internet aggiornato e User frendly: responsività, performance ed esperienza utente”. Relatore: Renzo Bassi 

Ore 11: “Content Marketing per le aziende: far crescere reputazione e fatturato con contenuti utili”. Relatrice: Irene Marone

Ore 11.30: “I social per le aziende”. Relatore: Giovanni Della Bona 

Ore 12: “I siti internet: la privacy è ad un’informativa di distanza” Relatrice: Ilaria Andrisani 

Dalle ore 11 è possibile avere consulenze marketing GRATUITE

 

Per ulteriori informazioni scrivere a piacenza@inweb.events




In Cattolica torna Let’s Book: “Così Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi”

In Cattolica torna Let’s book, il ciclo di dialoghi con l’autore promosso dall’ufficio comunicazione dell’Università Cattolica di Piacenza.

Il 10 novembre, alle 9.30 presso l’Auditorium Mazzocchi dell’Università Cattolica si parlerà della trattativa più seguita dagli appassionati di calcio negli ultimi 18 mesi con Pasquale Campopiano ex giornalista del Corriere dello Sport e oggi responsabile della social community del Milan che parlerà del suo #nerosurosso – così Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi, il racconto di come il Milan è diventato “cinese”.

Un libro «illuminante» per i tifosi rossoneri, contenente «tutta la verità» su una vicenda che nel corso dei mesi è divenuta una vera e propria spy-story e che Campopiano ha ricostruito nei minimi dettagli «incastrando tutti i pezzi di un complicatissimo puzzle chiamato closing» e diventando il punto di riferimento di una storia, che, parola dell’autore, «tanto mi ha dato e tanto mi ha tolto».

Tutto ha inizio, quasi per gioco, in una notte di primavera.
Tutto si compie esattamente un anno dopo, quando il broker cinese Yonghong Li riesce nell’impresa di prendersi il Diavolo. Pasquale Campopiano incastra tutti i pezzi di un complicatissimo puzzle chiamato closing.

#nerosurosso è una storia social: l’autore sfrutta la potenza di Twitter e Facebook per parlare direttamente ai tifosi rossoneri e raccontare loro una complicatissima operazione finanziaria da 1 miliardo di euro. #nerosurosso è un pezzo della storia del nostro calcio, perché Silvio Berlusconi dice addio dopo 31 anni al suo Milan.
L’incontro è aperto a tutti.




“BE CONCRETE! MAKE YOUR OWN BAR” Nuova iniziativa di Spazio 2

da Confcooperative:

L’autunno porta una nuova serie di laboratori a Spazio2. Il primo in rampa di lancio si chiama “Be concrete! Make your own bar” e andrà a dare vita ad un vero e proprio bar mobile in cemento. Un workshop completamente gratuito ed aperto a tutti, lungo 7 incontri a partire dal 4 fino 26 novembre, coordinato e gestito da una nuova realtà da poco atterrata a Spazio2: Diathema.

Un lavoro che ha un obiettivo preciso, ossia quello di trasportare capacità, idee e conoscenze, dal livello teorico a quello pratico dando vita ad un oggetto “vendibile” nel panorama degli arredi su misura e del design, in questo caso un bar mobile in cemento, potenzialmente utilizzabile in tantissime situazioni diverse.

Il bar mobile, che ultimati i lavori andrà ad arricchire i locali di Spazio2, è solo un pretesto e un’occasione per dimostrare come con i pochi strumenti che ognuno ha nel suo garage, si possa dare vita ad un prodotto di qualità. Tutto questo assimilando strumenti teorici e pratici, utilizzando materiali come cemento e legno di recupero, nella logica della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare. Per le iscrizioni si può chiamare il numero 0523.498751, oppure scrivendo a spazio2piacenza@gmail.com

Tutti i sabati e le domeniche dal 4 al 26 novembre, Spazio2, via XXIV Maggio 51, Piacenza




“Il Comune acquista i giornali dal 1976. Il maggior stanziamento deciso con la Giunta precedente”

A seguito dell’intervento dei consiglieri comunali Massimo Trespidi e Christian Fiazza in ordine alla fornitura dei quotidiani all’Ufficio Stampa del Comune, il responsabile Mauro Molinaroli precisa quanto segue.

“Non corrisponde al vero l’affermazione secondo la quale il sindaco Patrizia Barbieri avrebbe stabilito di acquistare giornali dell’area di centro-destra quali “Il Giornale”, “Il Foglio” e “Libero”. E’ infatti da ritenersi del sottoscritto tale iniziativa ed è derivata dalla necessità di garantire una più ampia pluralità d’informazione essendo tradizionalmente presenti tra i giornali destinati all’Ufficio Stampa e a disposizione degli amministratori, quotidiani quali “Il Fatto Quotidiano”, “La Repubblica” e certe volte “Il manifesto”.

L’acquisto dei giornali, stabilito con atti amministrativi, deriva dalla necessità di garantire una maggiore compiutezza d’informazione ad assessori e consiglieri, risale al 1976 ed è stato disposto tutte le Amministrazioni che si sono succedute: Trabacchi, Pareti, Tansini, Benaglia, Anna Braghieri, Vaciago, Guidotti, Reggi e Dosi.

Da circa una decina d’anni agli organi di informazione quotidiana è stato destinato annualmente un importo che va dai 10 ai 12mila euro e i 1.830 euro in più della determina in discussione, altro non sono che una variazione sulla base di un impegno assunto dalla precedente amministrazione. Tant’è che di tale variazione si era parlato con gli uffici competenti già in tempi precedenti alle elezioni amministrative del giugno scorso. Una puntualizzazione necessaria, credo; inoltre per i tre quotidiani sotto accusa è bene precisare che non è stato sottoscritto alcun abbonamento e già oggi è possibile sospenderne l’acquisto così come è possibile sospendere l’acquisto di tutti gli altri quotidiani; inoltre desidero precisare che i giornali della biblioteca sono a disposizione degli utenti della stessa per le necessarie consultazioni”.




Sabato torna Cioccolandia a Castel San Giovanni

Sabato 4 novembre scatta l’ora della 14esima edizione di Cioccolandia a Castel San Giovanni. Una festa dedicata ai golosissimi che avranno l’imbarazzo della scelta tra le tante prelibatezze esposte nella città della Val Tidone. A partire dalle 9.00 del mattino Castel San Giovanni si accenderà con un cartellone ricco di eventi: espositori, pasticceri, artigiani del cioccolato, ma anche hobbisti che mostreranno i propri capolavori, affascinanti e curiosi.

Il programma è stato illustrato, nel corso di una conferenza stampa, da Sergio Bertaccini, presidente della Pro Loco di Castel San Giovanni, vero motore della manifestazione, insieme all’Amministrazione comunale, il Comitato Vita nel Centro Storico, le tante associazioni e i volontari.

“La nostra città si animerà fin dal mattino – ha detto Bertaccini – e l’inaugurazione avverrà alle 15.00 con il taglio in contemporanea dei vari dolci: il salame di cioccolato di 250 metri in piazza XX settembre, nel lato delle ex scuole, la piramide di 6.000 profiteroles in piazza Casaroli, il cremino composto da 25.000 mattoncini dolci sempre in piazza XX settembre, la Torta Rita nei pressi della chiesa di San Rocco e il Montebianco, una fantastica torta di 4.000 meringhe in piazza Olubra”.

La giornata si arricchirà con tanti altri eventi, dai folletti di Cioccolotto, al concerto itinerante di Bandarotta Fraudolenta, oltre all’intervento di Andrea Casillo (Kasy23), writer disabile che disegnerà un graffito dedicato a Castel San Giovanni e a Cioccolandia. Non mancheranno certamente i maestri cioccolatieri (ne sono attesi una trentina) e un centinaio di bancarelle. Ci saranno anche le eccellenze enogastronomiche della Val Tidone per accontentare proprio tutti: dai vini delle nostre colline al tradizionale e gettonatissimo Batarö (il ricavato della vendita sarà devoluto in beneficienza).

Tra le novità del 2017 il laboratorio “La Fabbrica del Cioccolato” organizzato dalla pasticceria Mera insieme a Bardini Cioccolaterie, con l’aiuto Pierino Lavelli e Gianni Boselli: “per tutta la giornata – ha spiegato Maurizio Mera – saremo in piazza XX settembre dove cercheremo di insegnare le tecniche per fare il cioccolato”.

Inoltre quest’anno Cioccolandia è gemellata con il Picchio Rosso, il vino novello della Cantina Valtidone che proprio nel fine settimana – 4 e 5 novembre – sarà presentato in un programma altrettanto ricco di appuntamenti. Quindi a Castel San Giovanni sarà possibile assaggiare il vino nuovo della vendemmia 2017, mentre a Borgonovo in Cantina sarà possibile degustare i dolci della Pro Loco. “L’unione fa la forza – ha dichiarato Mauro Fontana direttore di Cantina Valtidone – è questa l’occasione ideale per far conoscere il territorio e i suoi prodotti. Sabato 4 novembre a Cioccolandia offriremo un buono sconto del 15% sull’acquisto di tutti i nostri vini da utilizzare nel fine settimana in enoteca”.

L’importanza e lo spessore dell’evento sono stati sottolineati durante il proseguimento della conferenza stampa con l’assessore Gianni Cattanei che ha espresso grande soddisfazione per il lavoro fin qui svolto e ha voluto ringraziare gli organizzatori, i maestri cioccolatieri, i dipendenti comunali, le associazioni e la Pro Loco. Ai ringraziamenti si è unita anche il sindaco Lucia Fontana (appena rientrata dalla trasferta di New York): “Cioccolandia è un appuntamento non solo atteso ma sospirato, anche fuori dai confini regionali. E’ un’occasione per mettere in moto un volano di solidarietà e simpatia. E’ una grande festa corale”.

Intervenuti anche Massimiliano Lertora di Crédit Agricole Cariparma e Massimiliano Bega di Enel, due dei partner principali della manifestazione, che hanno rimarcato l’attenzione delle proprie aziende a sostenere il territorio ed iniziative come Cioccolandia. A tal proposito anche Maurizio Crepaldi, Direttore Territoriale di Crédit Agricole Cariparma, non potendo presenziare alla conferenza stampa ha fatto pervenire il proprio messaggio: “Cioccolandia rappresenta una delle manifestazioni di punta della provincia di Piacenza che si ripete con successo ormai da anni. Siamo lieti di poter confermare nuovamente la positiva collaborazione con la Pro Loco a vantaggio del divertimento e della crescita economica del paese e della provincia di Piacenza in generale”.

“Sono particolarmente attaccato a questo evento che è nato anni fa con i commercianti castellani – ha aggiunto Nicola Maserati di Confesercenti -. All’inizio poteva sembrare un’utopia invece è letteralmente scoppiato per richiamo, grandezza, interesse. Sarò sempre molto legato a Cioccolandia. Come Confesercenti siamo partner dell’infopoint della Valtidone e Valluretta che presto sarà inaugurato e gestito dalla Pro Loco”.

Viste le novità normative in tema di sicurezza sono stati adottati alcuni accorgimenti: “Abbiamo messo insieme un bel progetto di sicurezza per agevolare le forze dell’ordine e chiesto 3 defibrillatori a Progetto Vita della Dott.ssa Aschieri”, ha concluso Bertaccini.

Al termine della giornata saranno quindi estratti i numeri della lotteria con in palio bellissimi premi e l’elezione della vetrina “Regina” del relativo concorso. Per poter gustare i dolci di Cioccolandia occorre acquistare un braccialetto del costo di 1 euro distribuito in giornata nei punti informativi della Pro Loco.




Vergante lascia. Nuovo comandante cercasi per la Polizia Municipale di Piacenza (il sesto in otto anni)

Sembrava una notizia troppo incredibile per essere vera. Invece (dopo una iniziale smentita) dal comune di Monza è arrivata la conferma: Piero Romualdo Vergante lascia Piacenza e diventa nuovo comandante della polizia locale della vicina città lombarda (122 mila abitanti contro i 102 mila di Piacenza).

Un normale avanzamento di carriera per il comandante piemontese se non fosse che Vergante si era insediato a Piacenza il primo marzo di quest’anno. Nemmeno il tempo insomma di disfare le valige ed è nuovamente in partenza per altra destinazione.

A sceglierlo era stata la giunta Dosi convinta dal suo ricco curriculum.

Tutto da rifare quindi ora per il sindaco Barbieri e l’assessore Zandonella che dovranno individuare una persona di fiducia per guidare la Municipale, nella speranza, questa volta che il futuro comandante non abbia così fretta di levare le tende come è successo nel recente passato (questo sarà il sesto cambio al vertice della Polizia di Piacenza dal 2009 ad oggi).