Giorgia Meloni: “Renzusconi? Non ci sono i numeri”

Meloni a Piacenza per la campagna elettorale, connotata da forti tensioni su più fronti. Stamattina la candidata premier di Fratelli d’Italia si è fermata appena dinanzi i Giardini Margherita per un comizio. “Lo Stato deve riappropriarsi dei luoghi abbandonati per far sentire la propria presenza, far sentire la sicurezza, perchè essa è la prima condizione per dare libertà ai cittadini. In altre piazze temo nuove devastazioni, in cui i centri sociali continuano a fare i l bello e il cattivo tempo. La responsabilità è di una sinistra che in una campagna elettorale ha tirato fuori solo slogan triti e ritriti. Se non ci sarà una maggioranza netta dopo il voto si tornerà a votare, non sicuramente non ci stiamo agli inciuci. Questi si fanno sulla pelle della gente, lo abbiamo visto in questi anni, ci sono stati governi fantoccio che fanno gli interessi del capitale e della finanza internazionale”. “Renzusconi? Non ci sono i numeri, la compagine del centrodestra è l’unica coalizione ha i numeri per una maggioranza che possa uscire dalle urne, ogni altro voto è un voto dato al caos. Abbiamo fatto promettere ai nostri candidati col vincolo di mandato che non cambieranno casacca”.

Circa una settimana fa la Meloni era stata duramente attaccata a Livorno (anche con sputi e insulti). 21 i denunciati in quell’occasione. “Vogliamo la certezza della pena. In Italia invece di costruire nuove carceri, togliamo i reati. La sinistra ha fatto questo negli ultimi anni, col risultato che sono aumentati i furti in appartamento e altri reati, ma solo il 3% viene individuato. In Italia sono solo diminuite le denunce”. Sull’ immigrazione: “In Italia si poteva entrare solo illegalmente negli ultimi 3 anni, sono stati azzerati i decreti flussi. Servono regole, se si devono alzare muri si alzeranno muri, se si devono scavare le trincee si scaveranno trincee, se si devono fare blocchi navali stesso discorso, con la priorità alle nazioni che sanno integrarsi meglio. Personalmente io sono per dare priorità ai cristiani”. 

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Conclusa la selezione per gli autisti di Seta. Due piacentini fra i probabili assunti

Ci dovrebbero essere anche due piacentini fra i 25 nuovi autisti che Seta assumerà a breve. Un trentaseienne di Bobbio ed un quarantaduenne di Piacenza si sono infatti classificati rispettivamente al quindicesimo e diciassettesimo posto della graduatoria per la selezione di nuovi conducenti di bus. In totale i candidati idonei sono risultati essere 237.

La classifica avrà una durata triennale e da qui verranno pescati altri autisti in caso l’azienda abbia ulteriori esigenze di assunzione. In totale i piacentini idonei sono stati 14 ma solo un paio di loro (35° e 55°) potrebbero avere una qualche chance. In totale alla selezione si erano presentate 800 persone in larghissima parte provenienti dal sud Italia e dalle isole. Non mancava nemmeno qualche straniero fra cui la prima classificata fra le poche donne che hanno partecipato alla selezione, una donna rumena, di 38 anni originaria di Bacau, classificatasi al quarantasettesimo posto.  Fra gli stranieri idonei anche un indiano, un marocchino ed un albanese.

Gli autisti potranno essere assunti in una delle tre province in cui Seta gestisce il servizio di trasporto locale,  Modena, Reggio Emilia e Piacenza a seconda delle disponibilità comunicate.

La graduatoria finale è stata pubblicata sul sito internet dell’azienda.

“Siamo estremamente soddisfatti del buon esito della nostra selezione, alla quale si erano candidate oltre 800 persone, in gran parte giovani, che da tutta Italia hanno espresso la volontà di lavorare nella nostra azienda” sottolinea Vanni Bulgarelli, Presidente di Seta. “Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla selezione e mi congratulo con i candidati risultati idonei. In particolare – prosegue Bulgarelli – ci conforta il buon livello di preparazione riscontrato negli aspiranti nuovi autisti: su 300 candidati ammessi alla prova pratica, infatti, quasi l’80% è risultato idoneo, dimostrando così di possedere buone competenze tecniche che, unite ad un alto senso di responsabilità, sono fondamentali per esercitare al meglio l’importante compito che verrà loro affidato. Con questa nuova procedura di selezione pubblica Seta conferma l’impegno concreto per gestire correttamente il livello occupazionale, compatibilmente con le risorse disponibili e mantenendo sempre prioritaria l’attenzione per il miglioramento del servizio e delle condizioni di lavoro dei nostri dipendenti. Attingendo alla graduatoria potremo gestire con accortezza il fisiologico turn over, nonché confermare il lieve aumento della pianta organica che stiamo registrando negli ultimi anni”.

Per candidarsi alla selezione indetta da Seta erano richiesti la licenza di scuola media inferiore, il possesso di patente D e della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC). Ulteriori requisiti vincolanti erano l’assenza di precedenti penali o di gravi provvedimenti disciplinari in precedenti rapporti di lavoro. La selezione si è articolata in due prove: una prova scritta (consistente in un questionario inerente le norme del Codice Stradale, la conoscenza dei mezzi e delle norme antinfortunistiche, le prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro) ed una prova pratica di guida dei bus.




Matteo Salvini in Sant’Ilario: “Gli stranieri che non si integrano se ne tornano a casa loro”

Ieri il candidato premier Matteo Salvini ha incontrato i piacentini in Sant’Ilario stracolmo di gente. “Sono sicuro di vincere – ha spiegato il leader del Carroccio – perchè se tanta gente è qua sottraendo tempo alla famiglia e al lavoro, significa che la prossima volta che vengo qui ci verrò da Premier”. La giornata di Salvini è stata accompagnata da pesanti scontri durante la sua visita a Pisa: gruppi e associazioni cittadine, gruppi antagonisti hanno manifestato in città, circa 200 persone che hanno manifestato il proprio dissenso. Sul fatto Salvini ha replicato che non vuole “occuparsi di questi figli di papà”, e che “quando ci sarà il Governo Salvini i poliziotti e carabinieri, oggi mal pagati non dovranno occuparsi di loro ma degli imprenditori e dei semplici cittadini”.

“Purtroppo – ha considerato Salvini in Sant’Ilario – in quest’Italia ci si rassegna, si scappa, dobbiamo essere noi protagonisti del cambiamento senza dare gli 80 euro a Renzi. La sinistra sono sicuro beccherà una batosta, non vi chiedo il voto ma fiducia. Prometto normalità, onesta, lotta alla corruzione e alla mafia. Sono riforme che costano zero. Voglio semplificare, anche nei tribunali è inconcepibile che si debbano aspettare anni per prendere una decisione definitiva. 6 mesi bastano”. Su i giovani aggiunge: “Sono mossi da un’idea di giustizia,non è vero che non sono interessati alla politica: mi chiedono di farli rimanere sul territorio a studiare, a lavorare, a curarsi”. Sugli stranieri: “E’ stato bello incontrare stranieri che vogliono darmi il voto perchè ritengono che l’immigrazione vada controllata. Siamo diversi, le diversità vanno tutelate, però se gli stranieri vengono qui in Italia a lamentarsi del crocifisso o altro che riguarda le nostre tradizioni, se ne tornano a casa loro. I nostri figli parlano molte lingue, ma le radici devono rimanere piantate qua”. Sulla scuola: “Una scuola davvero buona ha lo stesso insegnante per tutto il ciclo di studi. I concorsi devono essere regionali, questa è l’autonomia. Il federalismo che creeremo poterà l’Italia ad essere un Paese moderno”. 

Sull’episodio del 10 febbraio scorso, Salvini ha detto che “c’è una grande voglia da parte della sinistra di cercare nemici: prima Putin, poi Trump, poi i fascisti, poi i razzisti. Poi sfila per Piacenza con le bandiere della Pace e pesta a sangue un carabiniere in mezzo alla strada, una sinistra un po’ particolare. In quel caso vediamo molti padri e molte madri che hanno fallito il loro progetto educativo“. Nessuna menzione da parte del candidato premier del corteo del mattino. 

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Piacenza Jazz Club: “apriamo un tavolo di lavoro con Comune e associazioni per valorizzare la cultura”

Prove tecniche di pace. Si potrebbe leggere così il comunicato che arriva oggi dal direttivo del Piacenza Jazz Club dopo le polemiche e gli scambi di comunicati dei giorni scorsi fra l’assessore Polledri e gli organizzatori del Piacenza Jazz Fest. A dare una mano per ricucire lo “strappo” potrebbe essere la Fondazione di Piacenza e Vigevano che ha ottimi rapporti sia con Palazzo Mercanti sia con il club jazzistico che ora propone (come si può leggere qui sotto) l’istituzione di un tavolo fra associazioni e Comune per valorizzare assieme quanto di buono c’è in città sul fronte della cultura .

“A fronte delle cifre emerse in questi giorni circa i finanziamenti che abbiamo ricevuto nel corso di tanti anni di storia in primo luogo dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e da altri enti, come la Regione Emilia-Romagna, teniamo a precisare che questo sostegno è il nostro motivo di vanto e di orgoglio.” Così si esprime il Consiglio direttivo del Piacenza Jazz Club a precisazione di quanto pubblicato in questi giorni. “Siamo profondamente grati alla Fondazione di Piacenza e Vigevano perché ha creduto fin da subito nel nostro progetto culturale e ci ha permesso di crescere nel tempo, diventando una vera eccellenza a livello nazionale.

Le nostre osservazioni dei giorni scorsi sono partite dalle dichiarazioni sulla “comprimibilità” degli eventi culturali e sulla loro valenza accessoria all’interno del Bilancio del Comune. Non potevamo accettare passivamente una valutazione del genere che, per noi che crediamo nella cultura è profondamente miope, dal momento che mostra di non comprendere la portata e i benefici di immagine e non solo, che i grandi eventi culturali e le associazioni tutte, possono dare al territorio, ma soprattutto l’arricchimento personale che riservano ai cittadini che lo vivono.

Auspichiamo che possa nascere un tavolo di lavoro che riunisca in Comune tutte le associazioni e gli enti no-profit che operano nel campo della cultura, per lavorare su delle strategie comuni volte alla valorizzazione dei nostri talenti e delle nostre ricchezze.




Il Campo nomadi ha diviso il Consiglio comunale di ieri

Grande folla ieri sera in Sant’Ilario a Piacenza per accogliere Matteo Salvini, candidato premier per la Lega. La serata è stata introdotta dai candidati in Parlamento Elena Murelli (docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione in Cattolica) e Pietro Pisani, nonchè dall’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella che in un breve discorso ha dichiarato: “Sicuramente inviteremo a Piacenza il carabiniere aggredito nei giorni scorsi, perchè deve sapere chi sono i cittadini piacentini veri, non i fannulloni dei centri sociali. I nostri candidati sono da tempo sul territorio, lo conoscono bene. Abbiamo una possibilità storica, la Lega è sempre stata l’alleato minore, per la prima volta nella storia abbiamo la possibilità di fare un passo avanti. Un piccolo risultato concreto lo abbiamo già battuto in Consiglio Comunale grazie a due nostri giovani sostenuti dalla maggioranza: dal 2018 il Campo nomadi di Piacenza dovrà pagarsi le utenze.  In questo mondo strano la sinistra addebitava tutte a voi le utenze del Campo nomadi”. Ricordiamo che la chiusura è prevista nel 2020.

In una nota Stefano Cugini fa sapere che “non è stato introdotto uno spillo diverso da quanto già il PD aveva impostato. Rientro morosità, superamento dei campi come previsto da apposita legge regionale. Cambia solo il modo e la propaganda. Il nostro era un percorso lungo e rispettoso, la loro pura macelleria (a parole) che siamo sicuri finirà in niente (a fatti)”.

Nel Consiglio comunale di ieri Giorgia Buscarini aveva ricordato ai consiglieri della Lega “che la legge 194 del 2001 stabilisce che ogni minore ha diritto di vivere nella propria famiglia, che nessun minore ha diritto di essere allontanato dalla propria famiglia per motivi di natura economica, e che in caso di difficoltà sono i servizi tenuti a provvedere. Quindi mi sembra giusto far presente che al Campo nomadi ci sono 40 bambini, e che prima di presentare mozioni del genere bisogna pensare alle persone, non alla campagna elettorale. Queste mozioni hanno ripercussioni anche su di loro, che hanno diritto di non essere separati dalla madre e dal padre, una scelta che spetta all’autorità giudiziaria e non agli esponenti della Lega Nord”

Chiara Reboli (Lega Nord): “Il servizio di guardiania costa poco ma non se lo pagano i sinti, chiunque abbia un servizio di portineria nel proprio condominio se lo paga. Per quanto riguarda gli allacci abusivi, se vanno a fuoco le roulotte non è colpa del Comune. L’acqua è un bene vitale ma a noi se non la paghiamo ce la staccano. I sinti hanno un privilegio inaccettabile, che non dovrebbe avere neanche il piacentino per eccellenza, figuriamoci gente che non ha mai espresso un minimo di riconoscenza e che non sappiamo neanche come campi, perchè su 100 persone se ne lavorano 3 o 4 è già qualcosa, o sono amministratori delegati di multinazionali o hanno trovato attività illecite. Aiutiamo chi ha davvero bisogno. Ci sembra giusto trattare la popolazione sinti come qualsiasi altro cittadino piacentino. E’ solo giustizia!”. 

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Pasini (UDC): “gioco d’azzardo, una malattia silenziosa con effetti simili ad alcool e droga”

«La cosiddetta malattia silenziosa dei nostri tempi. È questo il gioco d’azzardo che rovina persone, famiglie, aziende perché coloro che lo praticano sono completamente assorbiti da un vizio altamente distruttivo che ha i medesimi effetti, a livello psicologico, dell’alcool e della droga». È netta la posizione di Andrea Pasini, segretario regionale UDC, capolista alla Camera dei Deputati nel collegio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia per “Noi con l’Italia-Udc”.

«I dati sono molto preoccupanti: in media – calcolando anche chi non “azzarda mai” – ogni famiglia della provincia di Piacenza spende ogni anno in “giochi” 3.597 euro, cioè 299 al mese. Un fiume di denaro sottratto all’economia reale e intercettato spesso dalla criminalità che ha messo le mani sui meccanismi del gioco online che sfocia in riciclaggio e usura».

«Mi sono attivato in sede parlamentare – spiega Pasini – per promuovere misure più efficaci per sradicare un cancro che distrugge il tessuto sociale. Non bastano i provvedimenti che impediscono l’apertura di sale gioco vicino a istituzioni, scuole, ospedali, luoghi di culto. Occorre vietare le slot in ogni esercizio pubblico».

«A coloro che sottolineano la conseguente perdita di posti di lavoro – obietta Pasini – faccio presente che si tratta di un settore circoscritto e non rilevante. Discutibile anche il ruolo dello Stato che attraverso i monopoli favorisce la diffusione di una vera e propria piaga sociale che comprende anche lotterie nazionali. Sono invece preoccupanti i dati che indicano l’elevata partecipazione dei giovani e la distorsione della dipendenza dal gioco nel quadro inter-relazionale».

«Pertanto, se eletto, il mio impegno contro il gioco d’azzardo – promette Pasini – sarà tra le priorità del mio mandato. Una società malata e corrotta rende la nostra Italia un paese dei balocchi e non una Nazione basata sullo spirito di comunità e sui valori del vivere civile».




Sponsor cercansi per finanziare la biblioteca e Palazzo Farnese

Sponsor cercansi. Si può riassumere così l’iniziativa presentata stamane in Municipio a Piacenza alla presenza del sindaco Patrizia Barbieri, dell’assessore alla Cultura Massimo Polledri e della  direttrice del Musei Civici di Palazzo Farnese e dirigente del Servizio Cultura, Antonella Gigli.

Vista l’esiguità dei bilanci comunali l’unica strada perseguibile per sostenere gli eventi in programma in città è quella di provare a batter cassa fra le realtà private nella speranza di trovare qualcuno disposto ad aprire il portafoglio per sostenere attività con contributi dai 5 mila euro in su individuate nei documenti di programmazione comunali. Saranno possibili anche sponsorizzazioni di importi inferiori ma seguiranno un iter diverso.

Potranno dare il loro contributo sia soggetti pubblici sia privati (persone fisiche o giuridiche), associazioni senza scopo di lucro o altri soggetti che intendano promuovere la propria immagine attraverso la collaborazione con l’Amministrazione comunale, concorrendo alla realizzazione dell’evento. I soggetti potranno partecipare individualmente o in associazione.

Sono ammessi a partecipare anche soggetti privati in qualità di procuratori speciali come agenzie di comunicazione, agenzie di pubblicità, agenzie di fund raising.

Gli sponsor potranno sia fornire sia sostegno finanziario, sia sponsorizzazione tecnica indiretta, attraverso l’esecuzione di lavori, la fornitura di beni e servizi.

Saranno rifiutate sponsorizzazioni dove si ravvisino situazioni di conflitto di interesse tra l’attività pubblica e quella privata oppure un possibile danno all’immagine del Comune. Saranno escluse  sponsorizzazioni riguardanti propaganda di natura politica, sindacale, religiosa o filosofica,  pubblicità diretta o collegata alla produzione o distribuzione di tabacco, prodotti alcolici e farmaceutici, materiale pornografico o a sfondo sessuale, armi, giochi d’azzardo, messaggi offensivi, incluse le espressioni di fanatismo, razzismo, odio o minaccia di qualunque genere, il mancato rispetto delle pari opportunità;

Al fine di evitare la presenza di un numero eccessivo di sponsor, che impedirebbe di garantire a questi l’adeguata visibilità, l’Amministrazione si riserva di non ammettere la stipula di contratti di sponsorizzazione, per ciascuna attività, in numero superiore a 4

Nel caso in cui l’obiettivo di copertura atteso derivante dalle sponsorizzazioni (“Costo previsto”) non fosse raggiunto o anche per sopraggiunti motivi di ordine organizzativo o finanziario, l’Amministrazione si riserva la possibilità di non dar corso in tutto o in parte ai progetti per i quali è stata formulata la proposta di sponsorizzazione o di spostarla in altro periodo.

Ma vediamo quali sono gli eventi per cui il comune cerca sponsor:

Estate al Farnese (eventi estivi presso palazzo Farnese) importo €100.000

Restauro del monumento a Gian Domenico Romagnosi: €32.000

Nuovo materiale promozionale turistico di Piacenza: €27.500

I ragazzi imparano l’arte….  (attività didattiche ai Musei di Palazzo Farnese – Anni scolastici 2018/19 e 2019/2020) € 80.000

Manutenzione dei monumenti equestri di piazza Cavalli €30.000

Ceramiche… che passione! (allestimento di un’aula didattica nella nuova Collezione Ceramiche del Museo) € 15.000

Ascoltiamo…. i musei  (audioguide e radioguide per i Musei Civici di Palazzo Farnese) € 25.000

Entra a Palazzo Farnese (touch screen e relativo software per presentazione dei musei con la storia del palazzo dalla sua costruzione) € 15.000

Biglietteria automatizzata dei Musei di Palazzo Farnese 15.000

Restauro dei portoni di accesso a Palazzo Farnese €7.000

BIBLIOTECHE

Incremento delle collezioni librarie della biblioteca (Acquisto di nuovi libri per le biblioteche comunali) € 56.000

Laboratori in Biblioteca (Laboratori Biblioteca dei ragazzi e Premio Giana Anguissola)  € 80.000

Nuovi impianti audio-video nelle sale pregiate della Biblioteca (Allestimento impianto audio-video nel Salone Monumentale e nella Sala Balsamo della Biblioteca Passerini Landi) € 15.000

L’edicola in biblioteca (Acquisto di quotidiani e riviste per la lettura in Biblioteca)         € 10.000

Arredi esterni nel giardino centrale della Biblioteca Passerini Landi € 5.000

Computer per la nuova sala didattica della biblioteca (Allestimento informatico della nuova aula didattica della Biblioteca Passerini Landi) € 10.500

Il “segno” di Piacenza: pubblicità e marchi tra Otto e Novecento

(Biblioteca Passerini Landi: Mostra sulla storia della pubblicità a Piacenza € 10.000

Importo complessivo 533 mila euro




Inaugurato martedì un murale realizzato dagli studenti su una parete esterna del Cpia

E’ stato inaugurato martedì 20 febbraio, alla presenza dell’assessore alle Politiche scolastiche ed educative Erika Opizzi e delle dirigenti scolastiche Manuela Bruschini e Cristina Capra, un murale realizzato su una parete esterna del Cpia (Centro per l’istruzione degli adulti) in via Negri 45. Il murale rappresenta l’esito finale di un laboratorio condotto dall’artista Fabio Guarino a cui hanno partecipato gli studenti del progetto “Educ-azione Resiliente”, finanziato dal Comune di Piacenza nell’anno scolastico 2016/17 attraverso un bando per l’erogazione di contributi alle istituzioni scolastiche nell’area del contrasto alle situazioni di disagio e della prevenzione della dispersione scolastica. Il progetto ha visto infatti il coinvolgimento di ragazzi quindicenni ancora inseriti presso le scuole secondarie di primo grado, in condizione di disagio socio-culturale e ad alto rischio di dispersione scolastica. Attraverso un modello sperimentale di inserimento didattico personalizzato, i ragazzi sono stati sostenuti nel percorso volto al conseguimento del diploma di conclusione del primo ciclo di istruzione.  In aggiunta alle ore di lezione, il programma prevedeva anche diversi laboratori espressivi  e creativi per sviluppare le competenze trasversali: teatro, video, produzione musicale e, appunto, murales.

L’assessore Erika Opizzi ha dichiarato: “Ringrazio il Cpia di Piacenza per avermi invitata alla presentazione di questa opera che rappresenta l’esito del lavoro condotto dai ragazzi che lo scorso anno si sono impegnati in questo progetto. Il Comune cercherà di mantenere il proprio impegno al fine di sostenere progetti di contrasto al disagio e di prevenzione alla dispersione scolastica“.

La dirigente scolastica Manuela Bruschini ha precisato che il progetto di elaborazione di murales di abbellimento degli spazi esterni della sede amministrativa del Cpia e degli spazi interni della sede didattica di via Michelangelo appartiene organicamente al progetto “Educ-azione resiliente”, un’azione progettata e in parte realizzata con gli allievi in obbligo scolastico dell’anno 2016/17. “Gli allievi – ha aggiunto Bruschini – hanno ragionato insieme all’artista Fabio Guarino su immagini e simboli che potessero rappresentare una sintesi delle loro esperienze di vita ed anche una ‘presentazione’ adeguata della realtà scolastica del Cpia. L’idea portante che è emersa è stata quella di un mondo come puzzle, di parti ed esperienze diverse, che si ricompone sotto lo sguardo. Il primo murale è stato realizzato direttamente con i ragazzi nella sede di via Michelangelo, mentre il secondo è stato sviluppato sulla base del progetto dall’artista. Coinvolgere i ragazzi nell’ideare e realizzare i murales – ha concluso la dirigente scolastica – ha rappresentato una modalità di partecipazione attiva alla vita della scuola, nell’intento di renderla più vicina ai ragazzi, che hanno così potuto veder rappresentate sulle sue pareti idee e interpretazioni personali”.

 




Il direttore di Africa Mission in Uganda per visitare i progetti in corso

Si è svolto dal 23 gennaio al 18 febbraio il 34esimo viaggio in Uganda del direttore del Movimento Africa Mission.

Carlo Ruspantini è partito accompagnato dalla moglie Cristiana, da Carlo Antonello, presidente di Cooperazione e Sviluppo e da alcuni amici vicini al Movimento. Nonostante non sia il primo, ogni viaggio regala emozioni diverse, gli occhi e il cuore vedono con uno spirito sempre nuovo ciò che ci circonda. Così, nella sede di Piacenza durante questo mese sono arrivati i racconti in diretta, le testimonianze, le immagini di ciò che i responsabili dell’Organizzazione piacentina vivevano sulla propria pelle. Un viaggio a tappe, con la visita ai numerosi progetti che AMCS sostiene.

Prima Tappa, Great Valley School: la scuola di Bosco Lusagala, giovane uomo di origini ruandesi, scampato al genocidio e accolto in Uganda dove vive tutt’ora con la sua famiglia. Una storia di rivincita e di speranza. Carlo Ruspantini racconta: “Una struttura che porta speranza in uno slum dove, quando lo attraversi, incontri una miseria (quello stato che va ben oltre la povertà) che mette seriamente in discussione le tue certezze sulla vita e sui valori che noi uomini siamo capaci di vivere e sulle relazioni solidali che siamo capaci di instaurare. Poi quando entri quell’oasi di speranza che è la scuola primaria di Bosco, in cui oltre 700 bambini imparano ad avere fiducia in sé stessi, nelle proprie capacità e quindi nella possibilità di guadagnarsi un’esistenza più dignitosa, allora riacquisti fiducia nell’essere umano e nella necessità di lottare per un mondo più solidale, basato sull’amicizia e non sul profitto.Ci sono dei sorrisi e degli sguardi disarmati e disarmanti che ti riconciliano con la vita. Ma è proprio qui che puoi trovare della gente incredibile, che se pur provata nel corpo e nello spirito da una miseria che toglie dignità, è capace di sorriderti con uno sguardo che trasmette una curiosità gioiosa e un senso di umanità che riaccende in te la voglia di lottare per la speranza, per essere testimoni di un mondo possibile”.

Seconda Tappa: Distretto di LIRA. Visita all’ex lebbrosario di Alito dove è in corso il progetto nel settore agricolo e di formazione: “Investire nei giovani: istruzione, competenze e impiego”, un progetto tanto desiderato che vede protagonisti circa 300 giovani agricoltori. “Non mancano le difficoltà perché l’obiettivo del progetto è dare istruzione tecnica ad una generazione che non ha potuto partecipare attivamente ai corsi scolastici, le difficoltà dei candidati nel leggere e scrivere sono perciò evidenti. Ho potuto constatare che nonostante tutto i nostri collaboratori proseguono con grande entusiasmo, un impegno che ha portato alla vendita di tutto il raccolto di soia e girasole e i ricavati della vendita sono andati a finanziare lo stesso centro C&D Alito training centre, in modo che possa auto sostenersi”.

Terza Tappa: Karamoja. I progetti da visitare sono molti e le riflessioni non tardano ad arrivare, grazie anche ai tanti occhi che si incontrano.

Proprio nei giorni di permanenza nella sede di Moroto, l’Organizzazione è stata contattata per rispondere all’emergenza “returnees”, ovvero i bambini che lasciano il Karamoja per dirigersi verso i grandi centri e la capitale Kampala. Qui finiscono sulla strada, vittime di abusi, di violenze e soli. AMCS si impegna affinchè questi bambini possano tornare a casa, li segue in un percorso di ricongiungimento e reintegrazione nelle famiglie di origine.

L’arrivo dei returnees: “Pochi giorni fa Camilla e Silvia, nostre collaboratrici, ci hanno accompagnati a incontrare questo gruppo di bambini riportati in Karamoja dalle strade di Kampala. E’ stato un momento duro e toccante. Questi bambini, anche piccolissimi, mal vestiti, portano sul corpo i segni di privazioni e trascuratezza. Hanno però degli occhi profondissimi che lasciano trasparire una “maturità” che non ti aspetti. Chissà quali terribili esperienze hanno segnato le loro anime. Grazie a Camilla perché si impegna senza riserve, grazie a Silvia che pur essendo da poco in Karamoja non si tira indietro, grazie a Jannet e a tutti i collaboratori locali di Africa Mission-Cooperazione Sviluppo, che non hanno mai lasciato i bambini soli, e che lavorano senza sosta per riportarli alle loro famiglie”.

Non manca certo una riflessione sul nostro Centro Giovani dedicato a don Vittorio.

“In questo nostro viaggio abbiamo incontrato Lorenzo, casco bianco al Centro Giovani Don Vittorione di Moroto, dove è immerso “fino ai capelli” per cercare di entrare con decisione e delicatezza nella cultura e nella vita dei nostri ragazzi karimojong, per dare il suo contributo al lavoro di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo e cercare la sua “via della condivisione”, quella via che contribuisce a riempire di senso la vita di ciascuno. Con il suo impegno, e quello dei nostri collaboratori, sono stati organizzati diversi eventi tra dicembre e gennaio. A partire dalle festività trascorse insieme ai ragazzi del centro e alla lotteria organizzata per sostenere i giovani nel loro percorso di studi”.

Queste sono solo alcune delle tappe del viaggio e alcune delle riflessioni condivise. L’impegno di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo in Italia e in Uganda è molto di più. E’ possibile sostenere i nostri progetti e leggere le testimonianze dei nostri collaboratori direttamente sul sito www.africamission.org




Ad aprile torna CremonaJazz

Una rassegna che cresce all’insegna della qualità e che anno dopo anno si conferma come uno degli appuntamenti imperdibili per tutti gli appassionati del genere: dal 7 aprile al 19 maggio, sul palcoscenico dell’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino, torna CremonaJazz.

Giunta alla quarta edizione, con la direzione artistica di Gianni Azzali, quest’anno CremonaJazz propone un cartellone di cinque concerti (uno in più rispetto agli anni precedenti) che vedono protagonisti artisti di grande richiamo.

La rassegna prende il via sabato 7 aprile alle 21 con il duo formato dal pianista e tastierista Omar Sosa e dalla cantante e violinista Yilian Cañizares, che si esibiranno in una suadente dedica a Cuba. “Aguas” è il titolo del concerto cremonese: ispirato al loro ultimo disco, come l’acqua ci sorprenderà assumendo un’infinita varietà di forme. La “creatività” dell’acqua è la stessa che prende forma nella profonda interazione dei due musicisti che, “sentendosi”, generano un crescendo ritmico e melodico davvero entusiasmante.

Sabato 14 aprile spazio al “poeta” Fabio Concato insieme al trio del pianista Paolo Di Sabatino. Nel corso degli anni, Concato ha saputo ritagliarsi un ruolo importante nel panorama della musica d’autore italiana, narrando in modo molto personale le piccole grandi storie della quotidianità. Grande amante della bossa-nova e del jazz, Concato, dopo l’incontro con Di Sabatino, decide di utilizzare un nuovo linguaggio per rivestire alcune delle sue più belle canzoni: nasce così un concerto sorprendente, intenso e raffinato.

La voce e la tromba della giovanissima e talentuosa Andrea Motis saranno in scena sabato 5 maggio. Alla spontaneità tipica dei suoi 22 anni, la musicista spagnola affianca un linguaggio fluido e sicuro, che arriva dritto al cuore e che fa battere il piede come farebbe un big di altri tempi. A CremonaJazz Andrea Motis si esibisce con un quintetto che vede al contrabbasso il suo mentore musicale, Joan Chamorro.

Giovedì 10 maggio è la volta del fenomeno Stacey Kent, artista la cui storia è degna di una sceneggiatura hollywoodiana: studentessa di lingue, visita l’Europa per imparare francese, italiano e tedesco, ma poi qualcuno la sente cantare ed eccola calcare i palcoscenici più prestigiosi del mondo e incidere ben sette album di successo. La sua ultima incisione, “The Changing Lights”, considerata come quella che meglio rappresenta l’amore di Stacey Kent per la musica, è al centro del concerto cremonese.

Per il gran finale, in programma sabato 19 maggio, CremonaJazz ha in serbo una delle icone della tromba: Fabrizio Bosso. In questo progetto il musicista racconta sé stesso, le proprie passioni e la propria natura versatile e poetica; la “sceneggiatura” del racconto è affidata ad un maestro della scrittura come Paolo Silvestri, che arricchisce il tutto con lo stupendo suono degli archi. Un programma che spazia da “Senza Fine” a “You’ve Changed”, da “Azzurro” a “Georgia On My Mind” fino a “Fragile” e “Nuovo Cinema Paradiso”, per regalare note di autentica magia.

Anche quest’anno, inoltre, i concerti saranno preceduti dalla rassegna collaterale AperiJazz: cinque appuntamenti musicali all’ora dell’aperitivo, aperti a tutti, che coniugano il jazz con le specialità gastronomiche di Chiave di Bacco, il ristorante del Museo del Violino.

CremonaJazz è promosso da Museo del Violino e Unomedia, con il sostegno di MDV friends, Air Liquide, Adecco e Steel Mont. La direzione artistica è di Gianni Azzali.

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sulla rassegna sono disponibili sul sito www.cremonajazz.it.