Gli insegnanti imparano la disostruzione delle vie aeree

Formare gli insegnanti dei nidi d’infanzia e delle scuole materne affinché sappiano come intervenire in caso di ostruzione delle vie aeree. È questa l’importante iniziativa che ha lanciato il personale del reparto di Pediatria e Neonatologia e Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Piacenza, avviando un corso per i docenti del piacentino sensibili a questa tematica. Domani, martedì 7 novembre, dalle ore 14 si terrà il primo appuntamento, per cui si sono prenotati una ventina di insegnanti.
I formatori del reparto si sono messi a disposizione per altri tre appuntamenti, già messi in calendario tra novembre e gennaio, con l’obiettivo di formare e sensibilizzare quanti più docenti possibili. Ogni lezione sarà dedicata a una ventina di insegnanti, in modo da consentire un buon apprendimento e qualche dimostrazione pratica per ogni partecipante.
“L’ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo – fa notare Andrea Cella, responsabile del Pronto soccorso pediatrico – costituisce il 27% delle morti accidentali nei bambini al di sotto dei 4 anni di vita”. Si tratta di un evento prevenibile in molti casi con alcuni accorgimenti comportamentali e, nel caso si verifichi, l’attuazione di semplici manovre eseguibili da chiunque sia stato debitamente formato è in grado nella maggior parte dei casi di risolvere l’ostruzione stessa e di salvare una vita”.
Il corso si terrà domani, 7 novembre, dalle ore 14 alle 17: la sede è la sala formativa del 118 (via Anguissola).




Imprenditoria giovanile in calo del 5,1% in Emilia Romagna

Nuovo netto calo per le imprese giovanili. A fine settembre le imprese attive giovanili sono risultate 30.490, pari a solo il 7,5 per cento delle imprese regionali.

In un anno ne sono andate perdute 1.632 (-5,1 per cento), con una ulteriore lieve accelerazione della tendenza negativa, mentre le altre imprese sono diminuite solo dello 0,6 per cento. Da tempo, la tendenza regionale risulta più pesante di quella nazionale, che ha visto le imprese giovanili (507.409, pari al 9,8 per cento del totale) diminuire del 3,0 per cento e le altre imprese confermare la tendenza positiva e segnare un nuovo lieve aumento (+0,3 per cento).

Questa l’immagine che emerge dal Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna.

Le imprese giovanili aumentano solo in Sardegna e Basilicata. Tra le regioni che crescono meno sotto questo profilo l’Emilia-Romagna è come il Veneto (-4,4 per cento) mentre la tendenza è meno pesante in Lombardia (-3,1 per cento) e Piemonte (-3,5 per cento).

I settori

La crisi dei comparti produttivi tradizionali ha colpito particolarmente le imprese giovanili. La loro riduzione è determinata soprattutto dal pesante crollo delle imprese delle costruzioni (-920 unità, -12,7 per cento), un settore che continua a scontare gravi difficoltà, al quale si aggiungono la rapida caduta delle imprese dell’industria (-160 unità, -6,7 per cento) e l’ampia flessione delle imprese dell’insieme del settore dei servizi (-577 imprese, -2,9 per cento), derivante dalla più marcata riduzione nel settore del commercio (-436 imprese, -5,3 per cento) e dalla più lieve flessione nell’aggregato degli altri servizi (-141 imprese, -1,2 per cento). Contrariamente alla tendenza prevalente tra le altre imprese, risultano in leggera crescita solo le imprese giovanili attive nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, +25 imprese, +1,1 per cento, grazie alla crescita della pesca e acquacoltura.

La forma giuridica

La riduzione è principalmente da attribuire alla flessione molto ampia delle ditte individuali (-1.419 unità, -5,7 per cento), anche se la contrazione è stata notevolmente più rapida per le società di persone (-10,7 per cento, pari a 264 unità), attribuibile all’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata, che sostiene la crescita più contenuta delle società di capitale (+93 unità, +2,1 per cento).




La Guardia di Finanza recluta 30 allievi tecnici di soccorso alpino

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 83 del 31/10/2017 – 4^ Serie Speciale – è stato pubblicato il concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 30 allievi finanzieri del contingente ordinario – specializzazione “Tecnico di Soccorso Alpino (S.A.G.F.)” – anno 2017.

Possono partecipare al concorso i cittadini italiani i quali, alla data di scadenza del termine per la presentazione  della  domanda:  siano  in  possesso  del  diploma  di  istruzione  secondaria  di secondo  grado  che  consenta  l’iscrizione  ai  corsi  per  il  conseguimento  del  titolo  di  studio universitario; abbiano compiuto il 18° anno e non abbiano superato il giorno di compimento del 26° anno di età.

Per coloro che alla data del 6 luglio 2017 svolgono o hanno svolto servizio militare volontario, di leva o di leva prolungato, il predetto limite anagrafico massimo è elevato di un periodo pari all’effettivo servizio militare prestato che non deve superare, in ogni caso, i tre anni.

Il concorso costituisce, per la prima volta, una valida opportunità di inserimento, nello scenario lavorativo,  per  i  giovani  che  nutrono  una  spiccata  passione  per  la  montagna  e  che  sono desiderosi di lavorare al fianco di persone competenti, con mezzi tecnologicamente avanzati, per prestare aiuto a persone in difficoltà.

La domanda di partecipazione dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura informatica disponibile sul sito www.gdf.gov.it – area “Concorsi On line” – seguendo le istruzioni del sistema automatizzato, con la possibilità di scegliere una delle seguenti modalità: a)  “SPID”, sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale; b)  “PEC”, posta elettronica certificata.

Il termine ultimo per la presentazione della domanda è il 15 dicembre2017.

I vincitori saranno avviati a un corso di formazione in qualità di allievi finanzieri presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo (TN) , la più antica scuola militare alpina del mondo, dove  avranno  la  possibilità  di  prepararsi  adeguatamente  da  un  punto  di  vista tecnico-professionale,  ampliando  le  propria  sfera  di  conoscenze,  tramite  l’apprendimento  di tecniche, regole e procedure che si riveleranno utili per il successivo impiego, quali finanzieri neo-specializzati ”S.A.G.F.”, presso una delle 26 Stazioni dislocate sull’intero arco alpino, sul Gran Sasso, in Aspromonte e sull’Etna.

Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza si pone l’obiettivo di assolvere prioritariamente alle attività di salvaguardia della vita umana e di pronto intervento operativo, in zone di media e alta montagna,  caratterizzate  da  terreni  innevati,  ripidi,  rocciosi  o  ghiacciati,  e  di  concorrere, attraverso una diuturna azione di controllo del territorio – svolta anche per eventuali fini di difesa politico  militare delle frontiere  –  all’espletamento dei  compiti  di  polizia  economico-finanziaria demandati al Corpo. Rientrano tra gli incarichi del personale impiegato nel Soccorso Alpino anche quelle attività finalizzate a interventi di soccorso in contesti emergenziali derivanti da calamità naturali. In occasione dei recenti eventi sismici e di maltempo che hanno colpito il Centro – Italia, decisive sono risultate, difatti, la prontezza d’intervento del S.A.G.F. e la capacità di far pervenire in loco, in tempi assolutamente ristretti, uomini e mezzi provenienti da Stazioni dislocate sull’intero arco alpino.

Sul sito internet www.gdf.gov.it – area “Concorsi On line” è possibile prendere visione del bando  e  acquisire  ulteriori  e  più  complete  informazioni  di  dettaglio  sui  concorsi  e  sul Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.




Zanardi interviene sugli alberi pericolosi “le difficoltà economiche non possono essere un alibi”

Nei giorni scorsi l’assessore comunale Paolo Mancioppi aveva risposto ad una interrogazione del consigliere comunale di Piacenza Più, Roberto Colla, redendo noto come il budget del comune non sia sufficiente per una corretta potatura e manutenzione degli alberi. Servirebbero 400 mila euro, cifra di cui l’amministrazione non dispone.

Oggi su questo tema interviene Gloria Zanardi, Consigliere Comunale Piacenza gruppo Liberi con un comunicato:

«Comprendo le difficoltà economiche, ma non possono sempre costituire un’alibi, soprattutto quando si tratta della sicurezza dei cittadini.

E’ una questione di priorità. E’ necessario prevenire, senza attendere l’incidente, ed intervenire, senza attendere l’emergenza.

Ho letto la risposta dell’assessore Mancioppi al consigliere Colla in merito alla manutenzione del verde, ma non può reggere dinnanzi ad alcune situazioni critiche.

Non si può indugiare oltre: in alcuni casi altamente pericolosi, occorre attivarsi, per tutelare l’incolumità dei cittadini, con provvedimenti immediati.

In particolare, faccio riferimento, come esempio (perché vi sono anche molti altri casi in città) a Via Negrotti, ove non è raro trovare sul marciapiede e sulla strada, dopo una giornata di mal tempo, rami a terra di grandi dimensioni (come emerge dalle foto ricevute).

 E’ evidente che le circostanze sopra descritte comportano un grave pericolo per persone e cose. Mi auguro che non si attenda, come a Roma, l’incidente prima di intervenire.

Magari prima di pensare all’albero di Natale bisognerebbe occuparsi della manutenzione di quelli che già ci sono, almeno in casi pericolosi come questi.»

Gloria Zanardi

Consigliere Comunale Piacenza gruppo Liberi




Con “Ready To Take A Ride” torna a Piacenza l’hard rock

Marco Zanini, performer degli Ural e cultore musicale. Sarà lui a guidarci fra i guppi piacentini per conoscere da vicino la produzione discografica della nostra provincia.

Gruppo: Kickstarter Ritual
Disco: Ready To Take A Ride
Anno: 2017
Provenienza: Italia
Genere: hard rock
Membri: Juliusz – basso e voci; Fortu – batteria e voce; Goran – chitarra e voci
Casa discografica: autoprodotto

    1. Cooperate
    2. Messin Around
    3. Too Old
    4. Dirty Old Town
    5. Nanananana
    6. The Man On The Hawlin’ Machine
    7. Get It On
    8. Hazy Days
    9. The Cities Are Burning (Whit Rock’ N ’Roll)
    10. Kiss My Gun
    11. Ready To Take A Ride

Passata la prima decade del 2000 Piacenza aveva ormai salutato Houston, Sex Appeal e Hollywood Pornostar. L’hard rock che la cittadina emiliana aveva proposto, che piacesse o meno, aveva fatto la sua strage di cuori da tempo e ormai era defunto. Ci voleva un residuato di quel periodo, alias Davide Fortunati, per re imbastire un tentativo simile, se non analogo. Ed ecco che nel 2012 evadono fieramente dalle fognature piacentine i Kickstarter Ritual. A giudicare dai primi concerti del gruppo, ancora acerbi, qualcosa di hair metal riecheggia ma è anche la matrice garage e stoner a riempire il suono, merito forse anche della partecipazione ai tempi dell’ex Schloost Francesco Pini. Nel 2014 il grande botto con l’EP Black Mama che mette in luce a mio parere sonorità molto interessanti, tradotte in canzoni indimenticabili. Un ottimo viatico che porta la formazione attuale (composta da un altro che il periodo glam di Piacenza lo conosce bene, Juliusz Loranzi e l’ex Iena Goran Bignami) a realizzare il primo disco sulla lunga distanza. Rientrati da poco da un tour nell’est Europa i Kickstarter Ritual sfoderano Ready To Take A Ride, corredato dalla bella copertina realizzata da Isabella Guasconi.
La partenza, affidata al singolo Cooperate, che già da un po’ girava nelle nostre orecchie, è bella arzilla e si produce in un riff semplice, azzeccato ed indelebile. Quello che sentiamo è rock frizzante ma mai esageratamente concitato o aggressivo. Qualcosa di individuabile tra gli anni ’70 e ’80, quando le voci in falsetto erano allegramente frivole e provocatorie, proprio come in Cooperate! La seguente Messin Around è una dichiarazione d’amore nei confronti dei primi Van Halen. Una canzone da rockettari romantici che con la sua impronta nostalgica non può non conquistare.

“But you’re getting too old motherfucker!” Dopo un solo ascolto di Too Old sarà praticamente impossibile non ripetere fino alla nausea il ritornello; ehi, ma questo significa che la missione di Fortu e soci è riuscita! Too Old, con la sua chitarra velenosa un po’ alla Black Sabbath, le virate alla The Stooges e la sua orecchiabilità si stampa nella mente dell’ascoltatore e fidatevi che non la lascerà mai. Traccia dopo traccia intanto emergono tutte le influenze del gruppo, in maniera pressoché lapalissiana.

Con Dirty Old Town torniamo su ritmi più compassati con un giro che parla al 100% la lingua dei Kickstarter Ritual. Un inizio polveroso che cede presto il passo al rock’ n roll. Suggestiva. Divertente e scanzonata è Nanananana, titolo che perentoriamente da un’idea dell’anima leggera del gruppo. Il tentativo di far sorridere e sgombrare la mente è riuscito e definire il ritornello orecchiabile sarebbe un eufemismo, attenzione però perché la melodia di base ricorda un po’ troppo qualcosa che il gruppo ha già scritto.

In The Man On The Hawlin’ Machine i tre arrivano a pendere per la prima volta in maniera netta verso il glam degli anni ’80 di Aerosmith e Mötley Crüe. Non che ci sia niente di male, ma la resa è un po’ derivativa e non particolarmente memorabile. Tra i momenti meno incisivi del disco. Mettendo in luce la passione per lo stoner dei Kyuss invece Get It On è assolutamente riuscita. Sentita e sofferta, con un’ottima ripartenza terremotante condita da un bell’assolo di chitarra. Hazy Days da un punto di vista identitario è l’episodio più caldo e sincero del disco e già solo per questo andrebbe apprezzato. Per quanto la volontà di recuperare le ballate acustiche tipiche di gruppi come Extreme, Poison o Cinderella possa sembrare fuori moda, la romantica canzone che stiamo ascoltando è scritta con il cuore e solo un’automa non la troverebbe emozionante. Ruffiana e laccata? Forse si, ma scalda il cuore ed è già nostalgica. Non tutti i gruppi ne sono capaci.

Si passa al rock spudorato di The Cities Are Burning (With Rock’ N’ Roll). Tornando al discorso di Nanananana anche qui la preoccupazione principale è far divertire. A volte però il divertimento non è tutto e in questo caso forse sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più in termini di scrittura. Troppo semplice.

La conclusione con gli ultimi due pezzi va meglio: Kiss My Gun ha una struttura interessante, mentre Ready To Take A Ride ha una corposa parte strumentale con un buon assolo di chitarra. Curioso ed insolito il piano nel finale suonato da Juliusz che ci lascia con un saggio della particolarità che i Kickstarter Ritual vogliono comunicare.

Ready To Take A Ride è indubbiamente un buon disco, genuino, riuscito e di grande cuore. Il prodotto è ben eseguito e ben registrato. Qualche difetto c’è, che il tempo e l’esperienza potranno curare. I Kickstarter sono un gruppo rock semplice e diretto ed è accettabile che lo rimangano, tuttavia in futuro vedrei bene una maggiore elaborazione strumentale, per elevare ancora di più la personalità e la caparbietà del gruppo.

Nel frattempo godiamoci questo primo assaggio perché l’hard rock a Piacenza è tornato.
Voto: 8

Zanini Marco

Per gentile concessione del Blog I Gufi Narranti di Sandra Pauletto e Alberto Zanini.




Il dott. Bartolo commuove la Galleria Alberoni. “Per Lampedusa il mare deve restare vita, e non morte”

Lampedusa è una zattera, una piccola isola che si trova sulla rotta migratoria tra Africa e Sicilia. Li ci vive un medico che da 27 anni ha curato più di 300 mila persone, senza quasi accorgersene. Pietro Bartolo ha raccontato sé stesso durante l’evento culminante di “Attraverso il mare”, mostra fotografica che raccontava Piacenza per mezzo del viaggio che la croce di Lampedusa ha fatto a Piacenza, il 4 novembre nella Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni. A moderare Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera.

Forse sono il medico che ha fatto più ispezioni cadaveriche del mondo, più di mille – racconta -, E posso assicurare che non ci si abitua mai, vomito e piango. Sono costretto a prelevare campioni di DNA dalle costole o dalle orecchie dei cadaveri, per cercare di restituire loro un poco di dignità anche da morti. Ma tutto questo è disumano”. Dal 1993, quando diviene responsabile del presidio sanitario e del poliambulatorio di Lampedusa per l’ASP di Palermo le cose sono cambiate molto. “In 27 anni sono cambiate le modalità di arrivo, le malattie: in passato si arrivava su grandi barconi condotti da scafisti, oggi non è più così, è cambiato tutto dalla tragedia del 3 ottobre 2013, quando contammo 368 morti, tante donne, tanti bambini che stavano cercando di venire nel nuovo mondo. Lampedusa è una porta d’ingresso verso l’Europa per persone che scappano da sofferenze di ogni tipo”.

Pietro Bartolo con Giangiacomo Schiavi

Le storie che ha ascoltato Bartolo, riportate poi nel suo libro Lacrime di Sale (La Feltrinelli), sono sconvolgenti: “I viaggi di queste persone durano anche qualche anno. Prima bisogna affrontare il deserto, poi la Libia, un vero inferno dove i diritti umani vengono a mancare. Sopportano di tutto perché l’obiettivo è arrivare in Europa, che è solo l’inizio di un altro cammino. Lampedusa è un’ulteriore tappa, solo che non lo sanno così quando arrivano sulle coste dell’isola cedono, siamo costretti a fare loro i Trattamenti Sanitari Obbligatori. Posso dire che non ne abbiamo mai fatto uno ad una donna. Arrivano quasi tutte incinte, perché violentate, stuprate. Spesso mi chiedono se possono abortire, senza farlo sapere a nessuno, perché nella loro cultura verrebbero cacciate di casa. Oltre al danno la beffa”. Bartolo è conosciuto anche per la sua partecipazione al film Fuocoammare di Gianfranco Rosi, Orso d’Oro al Festival di Berlino e candidato agli Oscar 2017 nella sezione “Miglior Documentario”. “Un film che ho voluto fortemente – ricorda -, ho convinto il regista, è stato un dono. Credo che più importante della candidatura all’Oscar sia il messaggio che il film trasmette: non dobbiamo consentire che quelle cose accadano in quel mare, sta diventando il nuovo Olocausto”.

https://www.facebook.com/galleria.alberoni/




La Croce Rossa di Piacenza cerca nuovi volontari

Domani,  lunedì 6 novembre, alle ore 20.30, presso la sede CONI di via Calciati, 14 a Piacenza si terrà la presentazione del nuovo corso per aspiranti volontari organizzato dalla Croce Rossa Italiana – Comitato di Piacenza.
Il corso si svilupperà in sette appuntamenti durante i quali saranno affrontati tecnicamente temi di soccorso di base, supporto e inclusione sociale, protezione civile, attività dedicate ai giovani e si approfondirà la conoscenza del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa, la più grande organizzazione umanitaria non governativa al mondo.
Il corso avrà inizio lunedì 20 novembre, alle ore 20.30, presso la stessa sede della sua presentazione, e si concluderà a metà dicembre con l’esame finale.
Non servono abilità speciali, solo la voglia di aiutare gli altri. Età minima: 14 anni compiuti.
Sono ancora aperte le iscrizioni per chi volesse partecipare e diventare nuovo volontario di Croce Rossa può inviare un’email a formazione@cripiacenza.it




Castel San Giovanni “invasa” da Cioccolandia

Successo per la 14esima edizione di Cioccolandia a Castel San Giovanni

Castel San Giovanni è stata nuovamente presa d’assalto da orde di pacifici e golosi visitatori, ieri 4 novembre 2017,  in occasione della 14° edizione di Cioccolandia. Fin dal mattino la cittadina della Val Tidone si è animata grazie ai maestri cioccolatieri arrivati da ogni parte del nord Italia (e non solo), ma anche per merito dalle bancarelle degli hobbisti e delle associazioni dei volontari. La giornata è stata come sempre organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con amministrazione comunale e Comitato Vita nel Centro Storico, oltre ai tantissimi volontari.

“Siamo soddisfatti del risultato di questa 14esima edizione di Cioccolandia – ha dichiarato Sergio Bertaccini il presidente della Pro Loco – alla fine il tempo ha retto e questo ci ha aiutato. La pioggia ha atteso ancora qualche ora prima di cadere e questo ha permesso alle migliaia di persone di venire a divertirsi e a degustare i nostri dolci e le nostre eccellenze. Anche il nuovo format, rivisto in base alle nuove normative sulla sicurezza, ha funzionato e quindi non possiamo che essere contenti. Vorrei ringraziare tutti i nostri volontari e tutte le persone e le realtà che hanno permesso di realizzare un’altra grande Cioccolandia”.

I numeri sono stati ancora una volta eccezionali e lo dimostrano anche le quantità degli ingredienti utilizzati per realizzare le 5 mega torte che a partire dalle 15.00 sono stati presi letteralmente d’assalto. I numeri raccontano di 200 kg di biscotti, 300 di zucchero, 220 di cacao amaro, 100 di cioccolato fondente, 100 di panna, 150 di uova pastorizzate, 100 di glassa di cioccolato, 350 uova, e 6.000 bignè. Tutto quanto per poter realizzare il salame di cioccolato, la piramide di cremino e di profiterole, il monte bianco e la torta Rita.

A impreziosire la giornata ci hanno poi pensato alcune novità introdotte quest’anno, come l’animazione vivace e coinvolgente di Bandarotta Fraudolenta, il murale disegnato dal writer Andrea Casillo, in arte Kasy23, che si è esibito per tutto il giorno in piazza cardinal Casaroli, oltre alla Fabbrica del Cioccolato, laboratorio ideato e condotto dalla Pasticceria Mera, Bardini Cioccolateria con la collaborazione di Pierino Lavelli e Gianni Boselli. Novità del 2017 anche il gemellaggio con il Picchio Rosso, il vino novello della Cantina Valtidone, stappato in contemporanea in questo fine settimana a Borgonovo. Ma un assaggio era a disposizione anche a Castel San Giovanni durante Cioccolandia, così come era possibile assaggiare i dolci della Pro Loco in Cantina Valtidone.

Per tutta la giornata è stato in funzione inoltre il nuovo info Point della Valtidone e delle Valluretta, situato in piazzale Carona, che presto sarà inaugurato e sarà il nuovo punto di riferimento per la promozione del territorio, gestito e promosso dalla Pro Loco di Castel San Giovanni.

In serata sono stati poi estratti i numeri vincenti della lotteria di Cioccolandia 2017. 1° Premio (Vespa 125): n. 3964; 2° Premio (Corso di Pasticceria): n. 1051; 3° Premio (Buono Spesa Coop): n. 5464; 4° Premio (Tablet): n. 4372; 5° Premio (Giornata Spa Miradolo Terme): n. 2968; 6° Premio (Pernottamento Castello di Rivalta): n. 335; 7° Premio (Buono gomme): n. 6806; 8° Premio (Buono acquisto bottiglie di vino della Valtidone): n. 2949; 9° Premio (Buono acquisto olio e miele della Valtidone): n. 1734; 10° Premio (Buono libreria Puma): n. 4219; 11° Premio (Confezione salumificio Daturi): n. 4031; 12° Premio (Buono Figurella): n. 5358; 13° Premio (Buono La Varesina Jeans): n. 1021; 14° Premio (Buono acquisto elettrodomestico): n. 5521; 15° Premio (Buono Cena ristorante La Buta): n. 2283; 16° Premio (Buono pizza per 2 persone Osteria il Platano): n. 2127; 17° Premio (Confezione cioccolato Pasticceria Mera): n. 5630; 18° Premio (Confezione cioccolato Bardini): n. 5563; 19° Premio (Confezione cioccolato Il Gelatiere 1984): N. 1181; 20° Premio (Confezione prodotti km 0 “TiDono”: n. 626.

Prima della lotteria è stato consegnato da Willy Wonka e Cioccolotto il premio “Regina delle Vetrine” andato quest’anno al negozio Morisi Casalinghi, che con la riproduzione del Monte Bianco è riuscito a catturare l’interesse e il voto dei visitatori. L’evento come sempre è stato sostenuto da numerosi sponsor.




“Per la maggioranza è finito il tempo degli slogan, ora arriva il momento di lavorare sul serio”

All’indomani della presa di posizione firmata dai capigruppo del centrodestra oggi arriva la replica del gruppo consigliare del PD che pubblichiamo di seguito.

Vai a pensare che tocca a noi difendere il Sindaco Barbieri!
Abbiamo letto il comunicato stampa dei capigruppo di maggioranza, in cui, in preda a una crisi di nervi per quattro consiglieri PD che a loro dire non accettano la sconfitta, lanciano strali con un linguaggio più affine alla retorica del ventennio che al dibattito consigliare odierno.
Una presa di posizione che non aiuta certo il Sindaco. Annunciare la fine della “stagione del dialogo”, quando è proprio su questi presupposti che il primo cittadino ha incentrato il suo discorso d’insediamento non è un bell’assist.

Dopo averla già smentita nei fatti (dato che, ultimo consiglio a parte, è stata subito chiara la volontà di affermare il “voglio, posso, comando” di chi da troppo tempo mirava a gestire il potere), farlo ora anche a parole è segno di grande debolezza. Perché mai seguitare a ribadirle fiducia assoluta, come si affrettano a fare da un po’ di tempo i capigruppo prima di ogni intervento, sia in Consiglio che sulla stampa? L’impressione è quella di chi vuol ripetere all’infinito un concetto di cui non è convinto per vedere se a furia di dirlo finalmente si convincerà.

D’altronde, raramente si vede nei primi quattro mesi di governo una giunta chiamata a rispondere a interrogazioni della sua stessa maggioranza e bacchettata pubblicamente da consiglieri del proprio schieramento. Sicuri che il problema siano i quattro del PD?

Che, per inciso – così chiariamo la questione una volta per tutte – mai si rassegneranno alla sconfitta. Proprio perché ce ne assumiamo la responsabilità faremo di tutto per dimostrare nei prossimi 5 anni di meritare la fiducia di chi ci ha votato e riconquistare quella di chi è stato a casa, per contribuire a riportare il centro sinistra, lavorando perché sia il più largo e unito possibile, a guidare la città, in nome di una sana democrazia dell’alternanza. Quando verrà meno questa enorme motivazione, ce ne andremo a casa un minuto dopo. Se l’idea di chi siede a destra è quella di avere di fronte quattro manichini in silenziosa contemplazione di chi comanda (hanno già dimenticato i toni che usavano loro), sappiano che hanno sbagliato i conti e non sarà il registro intimidatorio di questi dispacci a sortire l’effetto.
Convergere su proposte di buon senso, da chiunque formulate, non dovrebbe mai essere un problema quando queste sono utili alla collettività, purché non si sia viziati da pregiudizi di parte. La “stagione del dialogo” dunque, ha senso di esistere sui contenuti e sulle azioni volte al bene pubblico. Misero chi la intende come merce di scambio per un’opposizione morbida e acritica.
Qui invece è un fiorire di accuse, scuse preventive, scarichi di responsabilità, come se le forze che si sono candidate a guidare Piacenza – vincendo – arrivassero da un altro pianeta, senza aver invece passato anni all’interno della “macchina”, con il dovere di sapere per filo e per segno la situazione. Stare mesi ad attaccare per un aumento IRPEF che non s’ha da fare, dire “vade retro” IRPEF in campagna elettorale, denunciare un aumento mai avvenuto e dover ammettere – verbali alla mano – che sotto elezioni si può dire un po’ tutto e il suo contrario, buttar lì che in caso di aumento la colpa sarebbe stata di altri e ora impazzire perché l’aumento è stato bloccato rientra nella schizofrenia politica.
Non paga, dopo la falsa notizia dei dirigenti rimossi (e invece scaduti per fine mandato) a seguito della conclusione delle indagini dell’ufficio procedimenti disciplinari, che ha gettato fango anche sulla reputazione di chi tuttora lavora per affrontare una situazione molto difficile, questa maggioranza continua a denigrare la professionalità dei collaboratori parlando di “incrostazioni politico-burocratiche” e autoreferenzialità degli uffici, che disattenderebbero le indicazioni impartite. Bel modo di motivare i propri dipendenti. Davvero una fine strategia improntata al rispetto delle persone.
In quanto alla polvere sotto ai tappeti lasciata da chi c’era prima – a detta loro – siano precisi e ci dicano a cosa si riferiscono, così saremo noi a spazzare via quella che ha tutta l’aria di una calunnia. E, si, diciamo la nostra anche sui temi strategici per questi signori lasciati a bagnomaria. Chi è serio non accelera procedure di tale e tanta importanza solo perché si è prossimi alla fine mandato. Ognuna di queste pratiche ha atti amministrativi idonei alla sua soluzione: provi a smentire chi ne ha l’imprudenza. Tocca ai nuovi arrivati adottarli o proporre alternative. Si chiama responsabilità di governo, a cui noi ci appelliamo e continueremo ad appellarci nell’interesse della città.
Concludendo, sorge il dubbio che, a continuare a guardare il dito e non la luna, ora tutto questo nervosismo sia figlio della presa di coscienza che la stagione degli slogan è finita e arriva il momento di lavorare sul serio, con l’enorme fatica di capire che pesci pigliare e quali, tra le tante promesse, disattendere.

Seguitate pure a ripetere che siete uniti e tutti d’accordo. Cercate l’alibi di un nemico esterno che magari, con un po’ di fortuna, funziona.
Buon lavoro Sindaco: con questa squadra ne ha davvero bisogno!

Gruppo Consiliare PD Comune di Piacenza




L’Ordine degli Ingegneri piacentino entra a far parte della Federazione Regionale

Soddisfazioni per l’Ordine degli Ingegneri di Piacenza, che nel Consiglio Direttivo del 31 Ottobre ha ratificato l’adesione alla Federazione Regionale degli Ingegneri dell’Emila Romagna.

“Si tratta – viene spiegato – di una rinnovata alleanza molto attesa dagli Ingegneri piacentini, dopo una stagione di circa 10 anni che ha visto l’Ordine di Piacenza lontano dalla realtà regionale e la stessa Federazione indebolita dall’impossibilità di rappresentare l’interezza della categoria Ingegneri del territorio”.

La Federazione Regionale è organo di consultazione e di coordinamento delle attività degli Ordini Provinciali, che promuove le iniziative che interessano la Categoria e partecipa alle scelte legislative ed amministrative che interessano la vita economica e sociale della Regione. Agisce d’intesa con le altre Federazioni Regionali per i problemi di carattere interregionale e con il Consiglio Nazionale Ingegneri per i problemi di interesse nazionale.

“In sintesi – precisa Sabrina Freda neo eletto Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Piacenza – la Federazione Regionale esprime pareri ed assume iniziative presso gli Organi Regionali competenti in relazione a leggi, regolamenti e programmi che interessino l’attività dell’ingegnere in qualunque campo esercitata e interviene per la tutela del titolo, la dignità ed il prestigio della professione di ingegnere in qualunque campo esercitata”

“Penso si tratti di un importante risultato, – prosegue Freda – un’alleanza che accresce la nostra possibilità di azione, la nostra concreta “potenza di fuoco” e ci consente di recuperare una fattiva sinergia con tutti gli altri Ordini Ingegneri dell’Emilia Romagna per l’esame delle problematiche ricorrenti e lo studio partecipato di soluzioni realmente efficaci, per lo scambio di informazioni e di servizi di interesse comune, per la definizione di una strategia di promozione della professione di Ingegnere e di tutela degli interessi degli iscritti, in particolare presso le istituzioni e gli organismi regionali, ma anche a livello nazionale per il tramite del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.”

“La prima istanza su cui l’Ordine degli Ingegneri di Piacenza intende impegnarsi e ricercare un fronte comune sia regionale che nazionale – aggiunge ancora – è quella di affermare il riconoscimento dell’equo compenso per i professionisti, una richiesta si leva con forza dal mondo delle professioni e che vogliamo trovi ascolto e risposte concrete”.