Conferenza sulle origini piacentine di Arturo Toscanini

Per ricordare la figura di Arturo Toscanini nel 150° anno dalla nascita, la prof.ssa Maria Giovanna Forlani terrà una conferenza nella Sala Panini di Palazzo Galli della Banca di Piacenza, lunedì 9 ottobre alle ore 18
La prof.ssa Forlani, musicologa e critico musicale, si soffermerà sulle origini piacentine di Toscanini ripercorrendo la storia della sua famiglia (originaria di Bogli di Ottone, successivamente trasferitasi a Cortemaggiore) per arrivare a parlare della sua carriera e delle sue esibizioni a Teatro Municipale.
Nel corso dell’incontro saranno proposte pagine di Rossini, Verdi, Wagner e Puccini.
La partecipazione è libera. Per motivi organizzativi si invita a preannunciare la presenza (relaz.esterne@bancadipiacenza.it tf 0523-542357)




Arriva il 23 novembre a Bobbio l’Uomo della Pace di Scepi

«La bellezza dell’arte è l’unico elemento universale in grado di percorrere la strada della pace». Con questa frase, Marzio Dallagiovanna, presidente della Fondazione Gorbaciov e vicepresidente del Segretariato del Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace, s’affaccia all’evento internazionale che attende il territorio piacentino il 23 novembre: la collocazione a Bobbio del monumento “L’Uomo della Pace di Scepi”. Dallagiovanna questa domenica si recherà a Torino, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, per presentare al pubblico – composto anche da importanti critici e addetti ai lavori, come Philippe Daverio – l’appuntamento bobbiese.

Il discorso che terrà Dallagiovanna, grazie al quale Piacenza dall’inizio dell’anno ospita la sede del Segretariato mondiale dei premi Nobel per la Pace, ricorderà che «fin dai primi Summit dei Premi Nobel per la Pace si è compreso che non è possibile perseguire la pace senza una solida base culturale, e che è l’uomo il contenitore dell’essenza che può salvare il mondo. Perciò il Presidente Gorbachev e i Nobel della Pace come rappresentazione e simbolo di questa certezza hanno identificato la famosa opera d’arte “L’Uomo della Pace” del maestro Franco Scepi. La diplomazia culturale è la volontà di mantenere attraverso i valori della cultura e dell’arte in tutte le sue forme, la nostra identità di esseri umani, costruendo ognuno dentro di sé il proprio Uomo della Pace».

«A Bobbio, in concomitanza dei festeggiamenti dedicati al santo patrono d’Europa, “L’Uomo della Pace di Scepi” verrà posto nella Basilica di San Colombano, un monaco missionario che ha contribuito alla costruzione della Via Francigena, teoricamente un cammino di pace tra Europa e Nord Africa» spiega Dallagiovanna. L’opera di Franco Scepi – sottoscritta da tutti i Nobel per la Pace – per la prima volta sarà alta tre metri e, rivisitata in versione “traforata” di acciaio Corten, restituirà un senso di trasparenza e di fusione tra tesi e antitesi. Questo evento potrebbe rivelarsi un’apripista anche per la candidatura di Piacenza a capitale della cultura 2020, ponendo i riflettori di tutto il mondo sul territorio locale: «Partendo da Bobbio, l’obiettivo è quello di abbracciare Piacenza per un’identità internazionale di Città della Cultura – si augura Dallagiovanna -, con nuova scansione di storia, arte e fede attraverso il simbolo “L’Uomo della Pace di Scepi”». Già nello scorso aprile, a Piacenza e a Bobbio erano giunte una quindicina di delegazioni straniere legate ai premi Nobel per la Pace, con ospiti illustri: per esempio, lord David Trimble, ex leader dell’Ulster Unionist Party e premier dell’Irlanda del Nord, Nobel per la Pace nel 1998.




Incontro sull’alimentazione in gravidanza

L’alimentazione in gravidanza: questo il tema dell’incontro in calendario domani, sabato 7 ottobre dalle 10 alle 12, presso il Centro per le Famiglie alla Galleria del Sole, nel Centro civico della Farnesiana. Laura Garnerone, esperta di nutrizione ed epigenetica, ne parlerà insieme alla cuoca Giovanna Ligutti, che proporrà nell’occasione alcune ricette. A Elena Fiocchi, naturopata e insegnante di yoga, sarà invece affidata la dimostrazione di alcuni esercizi e tecniche di respirazione.
La partecipazione all’evento – che rientra tra le attività del progetto “Diventare e essere genitori” – è libera e gratuita. L’organizzazione è a cura di Casa Morgana, in collaborazione con Onda Tonda.
Proseguono, nel contempo, gli incontri per genitori che regolarmente il Centro per le Famiglie organizza, con esperti del settore e in collaborazione con il Consultorio familiare, per neo mamme e papà o per futuri genitori. Il prossimo appuntamento in calendario è previsto per giovedì 19 ottobre, dalle 10.30 alle 12.30, con la consulente Gabriella Speziale che parlerà di fasce porta bimbo e del loro uso in sicurezza, mentre giovedì 2 novembre, dalle 10.30 alle 12.30, l’etologa Fabiana Ferrari e il medico veterinario Paola Ferraroni approfondiranno il tema della convivenza tra bambini e animali domestici.
Per ulteriori informazioni e per iscrizioni agli incontri tematici del ciclo “Strada facendo”, sempre a partecipazione gratuita, si può contattare lo Sportello Informafamiglie e Bambini allo 0523-492380 o scrivere a informafamiglie@comune.piacenza.it .




Un quadro dell’Istituto Gazzola alla mostra di Miradori a Cremona

C’è anche un quadro dell’Istituto Gazzola di Piacenza alla mostra in corso a Cremona e dedicata a Luigi Miradori. Rappresenta la Sacra Famiglia ed è oggi all’Istituto Gazzola dopo essere stato in una collezione privata piacentina, quella della famiglia Martelli che – secondo Arisi – possedeva il dipinto già alla fine del ‘700.

Com’è noto il Genovesino lavorò a Piacenza alcuni anni ma, in questo periodo piacentino, fu colpito da una serie di lutti che ne prostrarono il carattere e che certamente condizionarono la sua attività pittorica. Studiata da Mina Gregori, la scena del dipinto del Gazzola è ambientata in prossimità di un contesto architettonico appena accennato, in una luce di crepuscolo che colora di toni rosati il cielo e il paesaggio collinare rapidamente tratteggiato sullo sfondo (Bellagamba – Rapetti). La Madonna si sporge dalla sedia tendendo le mani al figlio che avanza traballante verso di lei; Giuseppe si appoggia al bastone e guarda la scena con orgoglio. A destra, invece, la culla è coperta da un panno rimboccato che termina in corrispondenza del cartiglio con firma e data, 1639 (Bellagamba – Rapetti da Arisi).

La mostra di Cremona – dove l’artista lavorò più anni che nel piacentino, ma dopo il periodo presso di noi anche se da Cremona continuò a vendere sue opere ai piacentini – è stata promossa dal Comitato Claudio Monteverdi 450 (composto, tra gli altri, dal Comune di Cremona e dalla Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli) e realizzata grazie al contributo di numerosi enti.

Curata da Francesco Frangi (Università degli Studi di Pavia), Valerio Guazzoni (storico dell’arte) e Marco Tanzi (Università del Salento), l’esposizione è visitabile a partire da oggi – e fino al 6 gennaio 2018 – alla Pinacoteca del Museo civico “Ala Ponzone” di Cremona. Catalogo Officina Libraria di Milano, riccamente illustrato.

 




Patrizia Barbieri rappresentante del territorio piacentino in ATESIR

Il Consiglio locale di Piacenza ha nominato con voto unanime Patrizia Barbieri, Sindaco di Piacenza, rappresentante del territorio nel Consiglio d’ambito di Atesir (Agenzia di regolazione dei servizi pubblici locali ambientali della regione Emilia-Romagna).

“Ringrazio tutti i Sindaci qui presenti che mi hanno dimostrato fiducia nell’affidarmi questo ruolo in libertà e coscienza – afferma Patrizia Barbieri, Sindaco di Piacenza – facendo prevalere la responsabile necessità di sinergia e rappresentatività di questo territorio anche in ambito regionale. Ho apprezzato che la nomina sia avvenuta al di là di strategie politiche, perché considero la rappresentatività in Consiglio d’ambito uno strumento di tutti i sindaci, per il quale è necessaria una grande condivisione e responsabilità, anche in previsione del riaffidamento del servizio idrico e del servizio rifiuti, in cui dovremo governare i complessi passaggi che ci attendono”.

“Ci aspettano nel breve periodo decisioni importanti ed adempimenti a cui l’intero territorio deve essere in grado di fornire una rappresentanza autorevole e rappresentativa – ha confermato Giuseppe Sidoli, Sindaco di Vernasca e Coordinatore del Consiglio locale.
La logica del voto di oggi è basata sulla volontà di rappresentare al meglio l’intero territorio convergendo sulla figura del primo cittadino del Capoluogo, dando anche continuità alla scelta fatta in passato. L’auspicio, per la nostra nuova rappresentante come per tutti i sindaci del territorio, è di mettere da parte i particolarismi facendo prevalere lo spirito di collaborazione per riuscire a far pesare le ragioni dell’intero territorio provinciale. Sono inoltre lieto di constatare come le qualità della persona, evidenziata in diversi interventi dei Sindaci prima della votazione, abbia contribuito nel far convergere su Patrizia Barbieri in maniera univoca la decisione”.

Gli interventi dei Sindaci durante il Consiglio locale hanno espresso unitariamente fiducia nell’operato del nuovo Sindaco di Piacenza.

“Come Agenzia non possiamo che apprezzare che questa nomina sia avvenuta con uniformità di intenti tra i Sindaci – ha affermato Vito Belladonna, Direttore di ATERSIR – e proprio in previsione delle già accennate impegnative scadenze siamo soddisfatti di poterci confrontare con un interlocutore che sappiamo essere pienamente sostenuto dal territorio”.

Le prossime scadenze, insieme all’importantissimo passaggio del riaffidamento dei servizi, riguardano l’approvazione dei Piani Economico Finanziari del servizio rifiuti e la programmazione degli ultimi interventi previsti dopo l’alluvione del 2015, “per cui sono già stati spesi 5 milioni di euro di interventi ma che devono essere conclusi, anche grazie a contributi regionali che consentiranno di abbattere i costi sulla tariffa dell’idrico – aggiunge Sidoli. Non ultima viene la riflessione sulla risorsa idrica, il cui utilizzo è stato messo a dura prova nell’ultima estate e per la quale, sistemato l’approvvigionamento nel breve periodo, si agirà con interventi nei prossimi tempi.




Zanardi: “tombini pericolosi sulla ciclabile di via Lanza”

La consigliera comunale di Piacenza Gloria Zanardi interviene sulla pista ciclabile-pedonale che congiunge Via Lanza a Strada alla Verza-Borgo S.Franca.

Una pista– dice la consigliera – frequentata quotidianamente da tantissimi piacentini che la percorrono sia in bicicletta sia a piedi. Oltre a segnalare – con riferimento, in particolare, alla stagione estiva – la necessità di provvedere costantemente ad un’adeguata manutenzione del verde, in quanto i rami che sporgono sulla stessa creano intralcio a chi la percorre, vorrei rilevare quanto segue. 

A latere della pista ciclabile insistono manufatti in cemento – che presumo siano oggi o siano stati utilizzati in precedenza come tombini – scoperchiati, senza alcuna protezione. Credo sia opportuno che si intervenga immediatamente per metterli in sicurezza, oltre al fatto che, anche visivamente, ledono al decoro della pista ciclabile. La sicurezza deve sempre essere una priorità e non devono essere sottovalutate le insidie ed i rischi che possono derivare da situazioni come quelle sopra descritte. Sul punto, evidenzio che, a seguito di un’analoga segnalazione sul pericolo della presenza di un manufatto in cemento nel vallo farnesiano e sulla scarsa manutenzione del verde, il Comune, nonostante la prima piccata replica dell’assessore Mancioppi, ha provveduto a mettere in sicurezza l’area ed ha effettuato lo sfalcio dell’erba; mi auguro che si intervenga con celerità anche con riferimento alla problematica di cui sopra.




Reazioni all’uscita del comune di Piacenza dalla rete Ready

Si susseguono le reazioni alla decisione presa ieri dal comune di Piacenza di uscire dalla rete Ready (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere). Tre anni fa, sotto l’amministrazione Dosi, scoppiò una vivace polemica per un questionario (con domande sul tema dell’omosessualità) legato al progetto Ready e diffuso nelle scuole superiori.

La rete Ready “è costituita da enti locali e regionali che hanno avviato politiche per favorire l’inclusione sociale di cittadini e delle cittadine LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali/transgender) e si impegnano a sviluppare azioni, provvedimenti e atti finalizzati a contrastare qualsiasi discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”.

Dal sito del comune intanto è stata cancellata la pagina relativa al progetto e cliccando sui risultati di Google si incappa in una pagina di errore.

Fra le prese di posizione c’è da registrare quella del gruppo consigliare DS di cui pubblichiamo il comunicato.  

«Un atto politico retrogrado e pericoloso, che non a caso porta la firma della Lega Nord». Così il gruppo consigliare del Partito Democratico di Piacenza commenta la «gravissima» decisione della Giunta comunale di uscire dal protocollo “Ready”, la rete nazionale delle amministrazioni pubbliche anti discriminazioni per l’orientamento sessuale e identità di genere. Si tratta di un progetto dell’ufficio pari opportunità promosso dal Comune di Torino e dal Comune di Roma, cui aderiscono numerosi enti tra cui Parma, Modena e la Regione Emilia-Romagna.

«La Giunta Barbieri ha finalmente gettato la maschera, affidandosi all’ideologia leghista di chiusura e intolleranza: ritirarsi da “Ready” significa ignorare i numerosi casi di bullismo, di vessazione e di abuso che avvengono in Italia, compresa Piacenza, segnati dalla piaga dell’omofobia», esordisce il Pd. «Vuol dire dimostrarsi insensibili ai temi di orientamento sessuale e di discriminazione di genere, nonché svelare una scarsa capacità culturale evidentemente estranea al rispetto delle diversità. Dopo i primi cento giorni di mandato trascorsi approvando gli ottimi atti istituzionali già avviati e definiti dalla precedente amministrazione di centrosinistra, questo atto politico invece lascia spazio a un’ideologia di destra preoccupante. La precedente amministrazione stava per inaugurare l’iniziativa “Tana libera tutti”, mirata a rafforzare lo sportello antidiscriminazioni. Con la neoeletta amministrazione, al contrario, in via Taverna d’ora in poi a certi piacentini forse verrà impedito l’accesso. Che tristezza».

I consiglieri del Pd rispondono anche alle dichiarazioni dell’assessore alla famiglia Polledri, per il quale il protocollo in passato avrebbe favorito la divulgazione dell’ideologia gender a discapito dell’autonomia educativa della famiglia. «Sono parole pretestuose, che rischiano di far avanzare il contrasto e la divisione tra esseri umani. L’ideologia gender è un’invenzione che ha lo scopo di impedire l’insegnamento nelle scuole di un’educazione finalizzata al contrasto dell’omofobia, del bullismo, dell’esclusione sociale e della misoginia. Nessuno in ambito accademico parla di teoria gender: è un’espressione usata per creare consenso intorno a posizioni sessiste e omofobe», prosegue il Pd. «Una domanda sorge spontanea: che fine ha fatto l’assessora alle Pari opportunità? Perché non è intervenuta in difesa di questo presidio di civiltà?». 

«Di fronte a questo ritorno al passato – in linea con la Giunta Barbieri -», conclude il Pd, «rivolgiamo l’appello a tutte le forze di centrosinistra e alle anime moderate della coalizione di maggioranza a condannare questa azione propagandistica che fa arretrare il grado di maturità sociale della città. Revocare “Ready” – il piano anti discriminazioni per l’orientamento sessuale e identità di genere – non è solo una questione formale, ma un passo indietro per il progresso della società».

Unitaria anche la posizione dei sindacati dei sindacati che hanno diffuso il seguente comunicato.

Le notizie di stampa riguardanti l’uscita del Comune di Piacenza dalla rete R.E.A.DY., nata e sviluppatasi con l’adesione di diversi comuni con lo scopo di promuovere culture di riconoscimento delle identità di genere e di prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione contro le comunità LGBT, ci lasciano fortemente indignati e preoccupati.

E’ l’art.3 della nostra Costituzione, in primis, che riconosce il diritto di ogni cittadino ad avere pari dignità sociale e a non subire discriminazioni legate alle proprie condizioni personali e sociali, di sesso, di religione, di lingua, di razza, richiamando fra i doveri della Repubblica quello di rimuovere ogni ostacolo che possa limitare le libertà e l’uguaglianza delle persone.

E’ quindi particolarmente grave che l’Amministrazione Comunale, con obiettivi chiaramente espliciti di visibilità politica di una parte significativa della maggioranza al governo della città, abbia ritenuto di procedere con un netto passo indietro su questi temi, creando cosi le condizioni anche culturali di nuove forme di intolleranza e discriminazione che non possiamo accettare in silenzio.

Noi vogliamo una città aperta, solidale, inclusiva e che sia in grado di riconoscere ed accettare ogni forma di diversità, da quelle di genere a quelle religiose e di razza; su queste tematiche le nostre Organizzazioni continueranno ad essere fortemente impegnate e pronte a collaborare con tutti i soggetti che nel territorio sono attivi nella promozione e nella tutela di ogni diritto civile e sociale. Nel contesto attuale, in cui ogni giorno si ha notizia di atti discriminatori e violenti che attaccano le diversità, appare ancora più inopportuno il dissociarsi dalla rete R.E.A.DY che promuove la tolleranza e il rispetto di tutti.

Chiediamo quindi che l’Amministrazione, che ha il dovere di rappresentare e tutelare tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro idee e dalle appartenenze, operi per una Piacenza civile, accogliente e moderna.

Le Segreterie CGIL CISL UIL di Piacenza

Altra presa di posizione quella di due esponenti di primo piano del PD il senatore Sergio Lo Giudice e la senatrice Monica Cirinnà

“Questa volta tocca a Piacenza che, come altre città governate dalla destra, ha deciso di uscire dalla Rete Ready, il network di Comuni e Regioni per il contrasto alle discriminazionI motivate da orientamento sessuale e identità di genere. Un atto irresponsabile, firmato Lega Nord e suggellato dalla sindaca Patrizia Barbieri, con cui l’amministrazione volta le spalle alla città”. Così il senatore Sergio Lo Giudice e la senatrice Monica Cirinnà del Partito Democratico.

“Le città svolgono un ruolo centrale nell’individuare i luoghi della discriminazione e le soluzioni per prevenirla e contrastarla. Decidere che al Comune non interessa questa funzione è un oltraggio a una parte della cittadinanza e uno sfregio alla funzione istituzionale di servizio ai bisogni della comunità che si dovrebbe amministrare. – concludono i due parlamentari democratici -. Trascurare questo obiettivo in virtù di bagagli ideologici omofobi e machisti qualifica la miopia politica e gli orizzonti limitati di governanti espressione di una società chiusa”




Il sindaco di Rapallo “inventa gli umarell 2.0”. I lavori sui maxischermi

Rapallo, ridente località del levante ligure, lancia in prima mondiale assoluta l’umarell 2.0.

L’idea rivoluzionaria  è del sindaco Carlo Bagnasco. Visto che la città è e sarà un fiorire di cantieri per la costruzione del depuratore (che arriva dopo decenni di promesse) il giovane sindaco ha pensato bene di permettere a tutti i cittadini, ma in particolare ai pensionati, di seguire l’evoluzione dei lavori in diretta streaming.

Niente più sbirciate attraverso inopportune reti arancioni, niente più colli allungati oltre le barriere; ora gli anziani voyeristi dei pubblici lavori potranno seguire tutto su due bei maxischermi posizionati in piazza Garibaldi e nel Chiosco della Musica. Altro che la noia di Sanremo con le sue canzonette … lo spettacolo televisivo del terzo millennio trasloca sull’altra riviera.

Del resto anche il primo cittadino è un po’ l’evoluzione in chiave moderna del padre da cui ha ereditato sia la poltrona di primo cittadino sia il mestiere di farmacista. Bell’uomo, un po’ piacione, Bagnasco jr. conosce bene i social media e, al pari di ogni millennials che si rispetti, conta profili su Facebook, Instagram, Twitter. E’ stato anche uno dei promotori del red carpet che ha collegato durante l’estate Rapallo, Santa Margherita e Portifino (nella foto Instagram il sindaco Bagnasco srotola il tappeto rosso).

Tornando alle telecamere posizionate sui cantieri resta un rimpianto: ci fossero state 40/50 anni fa magari si sarebbero evitati  i tanti abusi edilizi e la urbanizzazione selvaggia da cui è derivato il triste neologismo “rapallizzazione”.

 




Per il vescovo Ambrosio “Illegittima la chiesa lefebvriana di San Damiano”

Papa Francesco sta piano piano tentando di superare lo scisma con i lefebvriani. Una strada però tutta in salita e su cui ci si muove lentamente. Su questo tema oggi il vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio ha preso una posizione netta a pochi giorni dall’apertura di una chiesa ispirata ai dettami del vescovo Lefebvre. Pur ricordando i passi di avvicinamento fra il vaticano e i lefebvriani il vescovo Ambrosio sottolinea come la nuova chiesa sia al momento illegittima dal punto di vista canonico.

Questi il testo integrale della lettera

Ai carissimi fedeli di san Damiano e di tutta la Diocesi di Piacenza-Bobbio,

Nei prossimi giorni la Fraternità sacerdotale San Pio X (FSSPX) inaugurerà e consacrerà una chiesa a San Damiano, comune di San Giorgio Piacentino. Il parroco del luogo e il vescovo di Piacenza-Bobbio non hanno avuto alcuna notizia da parte dei membri della Fraternità.

E’ bene ricordare sia l’origine della Fraternità; fondata nel 1970 dal vescovo francese Mons. Marcel Lefebvre, sia il suo cammino negli ultimi anni. La Fraternità nasce in contrasto con diversi insegnamenti e dichiarazioni del Concilio Vaticano II.

Gli aderenti celebrano la Messa tridentina e si oppongono all’ecumenismo e al dialogo interreligioso. E’ composta da sacerdoti, da frati e da suore ed è diretta da un superiore generale, il vescovo Mons. B. M. Fellay, che è stato ordinato da Mons. Lefebvre nel 1988 senza il consenso del Papa. L’ordinazione episcopale di Mons. Fellay e di altri tre vescovi causò la scomunica del vescovo Lefebvre e dei nuovi consacrati.

In Italia la Fraternità ha il suo centro ad Albano Laziale e ha diversi priorati: Spadarolo (Rimini), Montalenghe (Torino) e Silea (Treviso).

Sono diverse le iniziative dei Papi per “riportare nella piena comunione la Fraternità”. San Giovanni Paolo II istituì una commissione per facilitare la piena comunione ecclesiale dei sacerdoti e fedeli legati a mons. Lefebvre. Nel 2009 Papa Benedetto XVI, con un atto di misericordia, decise di togliere la scomunica a quattro vescovi ordinati nel 1988.

Ulteriori passi in avanti in vista della comunione sono stati fatti in questi ultimi anni. Papa Francesco ha dichiarato la possibilità, durante il Giubileo straordinario della misericordia, di confessarsi dai sacerdoti appartenenti alla Fraternità. Poi il Papa ha esteso questa facoltà; oltre il periodo giubilare, fino a nuove disposizioni in proposito.

Con Lettera apostolica Misericordia et misera del 20 novembre 2016, Papa Francesco ha concesso ai fedeli che per diversi motivi frequentano le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X di ricevere validamente e lecitamente l’assoluzione sacramentale dei loro peccati.

Inoltre Papa Francesco ha autorizzato gli Ordinari del luogo (il vescovo della diocesi) a concedere anche licenze per la celebrazione dei matrimoni di fedeli che seguono l’attività pastorale della Fraternità secondo alcune modalità.

Pertanto, allo stato attuale, è doveroso precisare che:

1) la Fraternità sacerdotale san Pio X non ha la piena comunione con il Papa;

2) la Fraternità si trova in una “oggettiva persistenza per ora della situazione canonica di illegittimità” (Lettera della Pontificia commissione Ecclesia Dei ai Presuli (27 marzo 2017).

Ci uniamo alla preghiera di Gesù “perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv L7,20-21).

Con un caro saluto e con la benedizione del Signore

Il vescovo Gianni Ambrosio




Sforza: “in Italia le piccole banche sono poco tutelate” e non si fa nulla per la crisi immobiliare

Il presidente di Assopopolari, il piacentino Corrado Sforza Fogliani,  è intervenuto sul tema delle piccole banche che, in Italia, a differenza di quanto avviene ad esempio negli Stati uniti, trovano scarsa tutela e valorizzazione “Negli altri Paesi, USA e Germania in primis – ha detto l’avvocato Sforza rispondendo ai giornalisti – le banche piccole sono difese e protette, per facilitare il credito locale ed alle PMI e per difendere la concorrenza fra banche. Da noi, di questo non si preoccupano neppure le categorie interessate. Ed anche i regolatori europei non si preoccupano certo che le loro normative non pesino troppo sulle banche più piccole, non responsabili della crisi, come fa invece, espressamente, la Fed. Una ragione ci sarà, e speriamo di scoprirla, prima o dopo”.

Sforza Fogliani è intervenuto anche sul tema della forte crisi che continua ad interessare il mercato del mattone “La crisi immobiliare – ha affermato il presidente di Assopopolari – persiste solo in Italia. Una ragione, politica o meno, deve esserci. La perdurante depressione di questa crisi crea difficoltà alle banche, penalizza i loro bilanci, impedisce un adeguato recupero delle garanzie, restringe il credito a scapito delle imprese. I danni che causa l’iperfiscalità immobiliare sono così evidenti che pare perfino impossibile che non si pensi neppure di affrontare il problema nella legge di stabilità”.