Terzo appuntamento CIVES: l’ascesa dei robot

disruption, di rottura. “Segue dinamiche impossibili da visualizzare. L’essere umano ha sempre visto il proprio futuro come qualcosa di simile ad una retta. Ora non è più così, la capacità di calcolo dei computer è raddoppiata esponenzialmente, cosicchè la retta ora assomiglia di più a una curva che si impenna. Le capacità di comprensione dell’essere umano non rendono governabile queste dinamiche”.  

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Sciopero Amazon: guerra di cifre

Come spesso accade in queste occasioni è guerra di cifre sul numero di lavoratori che hanno aderito allo sciopero del Black Friday organizzato dai sindacati allo stabilimento Amazon di Castel san Giovanni.

Secondo Cgil, Cisl, Uil e Ugl avrebbe incrociato le braccia oltre il 50% dei dipendenti che lavorano nel polo logistico a tempo indeterminato..

Come era prevedibile quasi nessuno dei dipendenti a somministrazione è invece sceso in sciopero.

Enormemente distanti le cifre comunicate dall’azienda di Jeff Bezos secondo cui l’adesione allo sciopero sarebbe stata del 10% sul totale dei lavoratori.

Insomma per la multinazionale, almeno a parole,  non sembrerebbe essere stato un giorno nero anche se la protesta ha avuto vasta eco e se non altro qualche danno di immagine potrebbe averlo provocato.




Pablo: quando il Black Friday era tutto l’anno

Un rubinetto da cucina, una tavoletta grafica ed un rasoio elettrico.
Tutto a prezzi (quasi) stracciati.

Se non fosse la settimana del Black Friday sembrerebbe quasi di aver fatto un salto indietro nel tempo e di aver spalancato le porte di Pablo.

Chi ha superato l’adolescenza nei primi anni del Duemila si ricorderà senza dubbio di quel capannone di periferia dove si vendeva davvero di tutto. Da scarpe griffate cadute dal camion con un numero dal 44 in su, a consolle di videogiochi usati – ma non troppo – passando per giacche mimetiche taglia XXXL. Senza dimenticare qualche gingillo di dubbia utilità che appariva però improvvisamente irresistibile.
Tutto (o quasi) a prezzi popolari. Con Pablo che dall’oggi al domani era costretto a chiudere i battenti sparendo per qualche mese. E scatenando la fantasia di chi si ritrovava l’ingresso sbarrato: c’era chi lo voleva finito dietro le sbarre, chi fantasticava sul suo secondo lavoro di contrabbandiere. Magari impegnato alla frontiera a caccia di un paio di sciarpe di Gucci.

Il Black Friday è un po’ come Pablo: un giorno in cui si spendono soldi che non si pensava di avere in cose che non si pensava nemmeno di volere.

Del resto, quando gli americani sbarcano in Europa senza carri armati di solito si fanno sentire: dopo Mc Donald’s e Halloween da un paio d’anni è tempo di sconti all’impazzata.

Pablo c’era 365 giorni l’anno (salvo sorprese), il Black Friday dura giusto 24 ore. 24 ore in cui si scorre compulsivamente ed ossessivamente la home page di Amazon. A caccia dell’offertona.

Da Pablo non si parlava di straordinari: apriva quando gli pareva, chiudeva quando era stanco di vedere maneggiare la barca all’ingresso. Non c’erano nemmeno migliaia di impiegati nella logistica pronti a scioperare proprio nel giorno più scontato dell’anno.

I sindacati sostengono che la misura fosse colma come gli scaffali dell’hub di Castel San Giovanni. C’è chi sostiene la causa degli impiegati della logistica, chi li maledice perché con Pablo non c’era da aspettare nemmeno i tempi di consegna.

Quel che resta è la porta chiusa di Pablo ed un picchetto davanti ad uno dei depositi più grandi d’Europa. E magari una stufetta elettrica nel carrello di Amazon: in attesa che qualcuno infili un paio di guanti e la impacchetti a dovere prima di procedere alla spedizione.
Proprio come un carico di diritti che tarda ad arrivare, magari perché ha sbagliato destinazione.




Tutto pronto per lo sciopero di domani. Volantinaggio davanti allo stabilimento Amazon

Domani, in occasione del Black Friday, mentre i colossi dell’e-commerce invaderanno la rete con un mare di promozioni i lavoratori di Amazon ed i sindacati piacentini scenderanno in sciopero davanti al mega polo logistico di Castel San Giovanni. Effettueranno anche un volantinaggio davanti alla sede dell’azienda di Jeff Bezos nella speranza di convincere il maggior numero possibile dei duemila dipendenti a tempo indeterminato ad aderire alla mobilitazione.
«Dal punto di vista sindacale – ha dichiarato Fiorenzo Molinari della Filcams Cgil – qui siamo all’anno zero, visto che fino a poco tempo fa questa azienda non esisteva nemmeno. Speriamo di convincere almeno il 50% dei dipendenti a scioperare. Noi faremo una cosa assolutamente pacifica: non fermeremo i camion e non impediremo a nessuno di entrare. Cercheremo solo di convincerli».
«In questo stabilimento – ha continuato Molinari – ci sono al momento anche duemila lavoratori somministrati».
Lavoratori che, vista la precarietà della loro posizione avranno forse qualche remora in più a scioperare. In realtà anche i sindacati di riferimento dei “lavoratori temporanei” Nidil-Cgil, Felsea-Cisl e Uiltemp si sono associati allo sciopero indetto dai sindacati del commercio.
I lavoratori somministrati chiedono ad Amazon «di aprire un percorso per dare continuità all’occupazione, condizioni di lavoro decenti in Amazon, riduzione del turn over, allungamento della durata dei contratti in somministrazione e la condivisione di percorsi di stabilizzazione».
Fra gli argomenti di discussione e le richieste sindacali anche «un utilizzo corretto del monte ore garantito e ritmi di lavoro che non mettano a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori».
E’ stato calcolato che in un turno di lavoro un dipendente percorre dai 17 ai 20 chilometri attraverso lo stabilimento per movimentare merci e pacchi.
Non vi sarebbero insomma situazioni eclatanti.
Vari dipendenti hanno difeso l’azienda dichiarandosi pienamente soddisfatti del proprio lavoro.
D’altro canto, secondo i sindacati, si tratta di «un lavoro molto usurante dal punto di vista psicofisico».
A fronte dei grandi guadagni di Amazon i rappresentanti dei lavoratori chiedono un trattamento migliore per i dipendenti.
E’ già stato fissato un incontro fra Amazon e sindacati per discutere proprio degli argomenti al centro della protesta di domani.

Intanto si moltiplicano le prese di posizione dal mondo politico.
Duro il Twitter del vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri che si è detto «Vicino ai lavoratori #Amazon di Piacenza in sciopero per #Blackfriday. Giganti web eludono il fisco e massacrano i dipendenti. Serve una vera #webtax al 15% per costringerli a pagare le tasse in Italia dove fanno stratosferici guadagni».




150 anni di Credito popolare a Piacenza

La storia e lo sviluppo del credito popolare nel nostro territorio provinciale sarà al centro di un incontro culturale in programma domani, venerdì 24 novembre alle 18, nella Sala Panini di Palazzo Galli (in via Mazzini, 14).
Quest’anno, infatti, ricorrono due importanti anniversari: 150 anni dalla fondazione della Banca Popolare Piacentina e 80 anni di operatività della Banca di Piacenza.
Due anniversari che saranno contestualmente ricordati con una conversazione dal titolo “150 anni di credito popolare a Piacenza”, tema sul quale interverrà l’avv. Corrado Sforza Fogliani, Presidente esecutivo dell’Istituto di via Mazzini, e con una intitolata “Desiderio Rizzi, Giacomo Fioruzzi, Luigi Lodigiani e Francesco Battaglia: da Soci promotori a Presidenti della Banca di Piacenza”, che sarà presentata dal giornalista Robert Gionelli.
All’incontro seguirà una visita allo “Spazio Arisi – Galleria della Banca”, il museo che raccoglie immagini, oggetti e documenti relativi alla storia della Popolare e della Banca di Piacenza, allestito a Palazzo Galli proprio nei locali in cui l’Istituto di credito di via Mazzini iniziò la propria operatività il 2 gennaio 1937.
Ingresso libero con precedenza per i prenotati
(per prenotazioni, tel. 0523.542357 – relaz.esterne@bancadipiacenza.it).




Siamo molto popolari: la “controstoria” di Sforza Fogliani sulla riforma delle banche popolari

La riforma delle Banche Popolari ha colpito un sistema che per centocinquant’anni ha finanziato la crescita delle Piccole e medie imprese che rappresentano il tessuto connettivo del Paese. Perché questo sistema è stato colpito in Italia e mantenuto altrove? A chi faceva comodo –magari in Europa – indebolire il nostro apparato industriale già messo a dura prova da dieci anni di crisi economica e dalla moneta unica?

Se lo chiede Corrado Sforza Fogliani, presidente ANBP-Associazione nazionale fra le Banche Popolari, in un suo libro (SIAMO MOLTO POPOLARI-Controstoria di una riforma che arriva da lontano e porta all’oligopolio bancario, ed. Rubbettino) in libreria dal 30 novembre e che sarà presentato l’1 dicembre alle ore 17.30 all’ABI di Milano-via Olona 2 e il 12 dicembre a Roma pure all’ABI-Palazzo Altieri, piazza del Gesù 49.

Il testo reca in appendice una ricca documentazione fra cui le tabelle (con dati aggiornati al 13 settembre 2017) dei principali azionisti di 11 banche spa italiane nonché le ordinanze del dicembre dell’anno scorso del Consiglio di stato ed il testo integrale dell’intervento del presidente Sforza Fogliani alla Camera sui 140 anni di Assopopolari. Indice dei nomi e indice delle banche citate.




Festival Rock d’Autore al Melville: arrivano i Gomma

Trasmettiamo con piacere il comunicato del Caffè Letterario Melville per l’evento di domani sera a San Nicolò.

Venerdì sera al Melville torna il Festival de Rock d’Autore per la penultima serata, quella che porterà la nota più giovane dell’intera rassegna, quella con i Gomma. Un live che arriva dopo quello del 3 novembre con Alberto Fortis e che anticipa di poco meno di due settimane l’ultimo appuntamento, quello fissato per il 7 dicembre con Il Senato.
Come anticipato sopra, i Gomma arrivano al Melville come quota “under” della rassegna, che ricordiamo nasce dalla collaborazione del locale di San Nicolò con Officine Gutenberg e seguita dalla supervisione artistica di TonyFace Bacciocchi, e lo fanno sull’onda di “Vacanza”, il loro ultimissimo prodotto lanciato il 7 novembre da cui è stato subito estratto il singolo omonimo all’ep con annesso video. Quattro tracce per 11 minuti nati, sono loro stessi a dirlo, durante il tour che ha seguito l’album “Toska”.

Eh già perché prima dell’ultimo “Vacanza”, l’uscita discografica che li ha fatti scoprire al grande pubblico, è stato proprio “Toska”. Uscito il 17 gennaio, l’album dei 4 ragazzi della provincia di Caserta ha sorpreso già dall’inizio per loro capacità di essere diretti e chiari. Due caratteristiche che risaltano ancora di più se lette nel contesto generale dei brani che invece è pieno di incertezze, quasi i loro testi fossero nati dalla sicurezza nelle insicurezze. Strumentalmente… anche.

I suoni infatti rimangono chiari e precisi e come i ricordi che tornano nelle parole, non si perdono, non si esasperano, rimango nitidi.
Questa sarà la quinta serata del Festival del Rock d’Autore, rassegna anche quest’anno è supportata dall’impegno di Coop Eridana – Abi coop Piacenza – Coopselios, e che avrà anche un pre-live, quello del djset di un amico del Melville, The black sun, a partire da dopo le 19. 

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Quando i topi ballano…

 Ringraziamo il nostro amico artista Rat Barbastel per averci concesso la sua vignetta. Alla prossima!




Aria nuova, vita vecchia

La festa in piazza di Capodanno a Piacenza è quell’evento che fa discutere quando non si fa nulla. E che fa discutere anche di più quando si organizza qualcosa.
Quasi me la posso immaginare l’Orchestra Bagutti che aveva già pensato di trascorrere l’ultimo dell’anno ad abbuffarsi ed invece si è ritrovata un WhatsApp del Comune di Piacenza.
“Cosa fate a Capodanno? Venite a suonare qui?”
Parma avrà anche Fedez ma Piacenza si è portata a casa il re del liscio. L’emblema delle feste di paese che non si è certo venduto alle major discografiche ed alle stories su Instagram. E che continua a fare ballare generazioni di (ex) giovani.
Lo smacco di Fatboy Slim dell’anno passato è stato dimenticato con un riff di fisarmonica. Soldi risparmiati per tutto il resto dell’anno: denaro che potrà servire a promuovere altre attività giovanili in quegli spazi costruiti da chi non aveva voglia di andare a correre sul Facsal.
O forse no.
Perché se nell’ultimo giorno del calendario si deve gettare dalla finestra quello che non si usa più, in piazza Cavalli pioveranno dal cielo brandelli di incontri e dibattiti di Spazio 4 e magari qualche truciolo di segatura direttamente dai laboratori di Spazio 2.
Si butta il vecchio e si tira fuori dal cassetto il più vecchio: un mazzo di carte da briscola che hanno visto qualche scopone scientifico di troppo, una chitarra scordata ed un boccino scheggiato. Tutti ingredienti perfetti per sfornare un nuovo angolo di aggregazione che proietterà la Primogenita – con qualche capello bianco di troppo – verso la conquista dello status di capitale italiana del burraco.
Spazio 65 permetterà ai più anziani di raccontare dei tempi in cui si saltavano i fossi per il lungo e ci si tuffava nel Po in cerca di refrigerio. Si insegnerà alle nuove leve come evitare la tentazione di giocare il carico in prima mano in appositi seminari che vedranno la partecipazione di esperti nel settore. Figli del Novecento e del Duemila sotto lo stesso tetto. Paltò e risvoltini che trovano un punto di contatto.
L’aria nuova profuma del bianchino delle undici di mattina.




Lo sciopero Amazon secondo Francesco Boccia (PD) era inevitabile

Lo sciopero dei dipendenti di Amazon indetto proprio nel giorno del Black Friday era inevitabile. Lo sostiene Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera dei Deputati, che ha rilasciato la seguente dichiarazione in serata, uscendo da Montecitorio:

«Era inevitabile che prima o poi sarebbe accaduto. Lo sciopero al centro di Piacenza nel giorno del Black Friday è solo la punta di un iceberg che non vede solo chi non vuole deliberatamente vedere. Produttività spinta ogni qualsiasi logica, richieste altissime, il cottimo come principio di attività d’impresa e regole calpestate. Accade nella logistica di supporto alla distribuzione dei pacchi e accade nella violazione stessa delle regole del commercio e del fisco. Un mix di violazioni che richiedono regole chiare e trasparenti. Sul trasporto e sulla consegna dei pacchi penso sia arrivato il momento di portare il dibattito in Parlamento, già nel corso di questa legge di Bilancio, in particolare sull’ipotesi di ripensare al servizio postale universale anche per i pacchi fino a 5/6 kg. Allo stesso tempo non è più pensabile consentire ad Amazon di vendere senza pagare le imposte e di fare saldi quando vuole , mentre si costringono i commercianti a rispettare  regole che Amazon non rispetta. Ormai è un atteggiamento intollerabile e lo sciopero nel giorno del Black Friday a Piacenza è solo la punta dell’iceberg».