Concerto di Paolo Jannacci per festeggiare i 25 anni dell’Auditorium della Fondazione

La storia della Fondazione di Piacenza e Vigevano e del suo Auditorium, di cui ricorrono quest’anno i 25 anni di attività,  è ripercorsa in una mostra allestita presso lo Spazio espositivo dell’Ente a Palazzo Rota Pisaroni.

In occasione dell’evento  sabato 30 Settembre 2017, alle ore 18 presso l’ Auditorium Paolo Jannacci Duet – Jazz in concerto. Seguirà rinfresco di inaugurazione della mostra.

«I nostri venticinque anni di continuità  – spiega il Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Toscani – partono dal 1991, la nascita delle Fondazioni, e arrivano all’esercizio 2016 che abbiamo approvato quest’anno. La missione del nostro ente è rimasta immutata, contemplando due scopi fondamentali: perseguire l’utilità sociale e lo sviluppo economico del territorio. Oggi il profilo strategico e operativo delle fondazioni è sempre più distante dall’originaria figura di semplici “enti di beneficenza”. Il presente, e ancor di più il futuro, ci impongono un ruolo sempre più nevralgico in termini di progettualità e catalizzazione di risorse finalizzate al pubblico interesse. I venticinque anni dalla nascita li abbiamo celebrati lo scorso anno insieme alla città, offrendo due eventi all’insegna del teatro e della poesia alla Galleria d’arte moderna Ricci Oddi e in Piazza Cavalli. Da un punto di vista operativo, il 2017 segna invece il quarto di secolo dall’avvio della fase progettuale vera e propria, nonché dall’apertura dell’Auditorium, la cui attività è ancora oggi il biglietto da visita delle azioni culturali della Fondazione. A questa doppia ricorrenza, per ripercorrere la nostra storia dagli albori ad oggi, dedichiamo una mostra che promette di dar conto alla città – poiché sono i cittadini i nostri interlocutori privilegiati – di quanto è stato fatto fino ad ora. Tanto ancora ci attende».

LA MOSTRA. Lo spazio espositivo di Palazzo Rota Pisaroni ospiterà un percorso, declinato in pannelli e video, che ricostruisce la nascita delle fondazioni bancarie per concentrarsi poi sull’attività della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Testo e immagini ripercorrono storia e attività dell’ente: dal patrimonio immobiliare all’attuale sede, dai settori di intervento fino ai principali progetti realizzati in questi venticinque anni. Uno spazio prevalente è dedicato all’Auditorium, che dai primi anni Novanta – e con un impulso particolare a partire dal 1995 – ha ospitato migliaia di eventi e incontri culturali: i dati, a tutto il 2016, registrano infatti oltre 4.000 appuntamenti, ai quali hanno preso più di 320mila persone.

LO SPETTACOLO.  L’inaugurazione della mostra sarà l’occasione per un grande momento di spettacolo: il concerto del Paolo Jannacci Duet – Jazz, con Daniele Moretto alla tromba. Si tratta di un progetto musicale basato soprattutto sulla ricerca dell’interplay (azione-reazione)  e la sensibilità dei due artisti. La mancanza di un supporto ritmico, come la batteria e il basso, genera un suono raffinato, deciso, emozionale, perché esalta la melodia e l’interpretazione. Prendono vita brani dall’intenso lirismo, come Who can I turn to di Leslie Bricusse,  Insensatez di Jobim e O que serà di Chico Buarque, ma anche i brani originali  di Paolo Jannacci, come Allegra e Chiara’s Tune. Non manca il momento in cui omaggia il padre, interpretando pietre miliari come Vincenzina e Vengo anch’io  no tu no.

Fondazione di Piacenza e Vigevano

25 ANNI DI CONTINUITÀ

30 SETTEMBRE – 31 OTTOBRE 2017

Spazio espositivo di Palazzo Rota Pisaroni

Via S. Eufemia 13, Piacenza

Aperto dal lunedì al venerdì

ore 9 – 13 / 14 – 18

Ingresso libero




Putzu: “Piazzetta Plebiscito spazio ideale per i bambini

Piazzetta Plebiscito ritorna al centro dell’attenzione dell’amministrazione comunale. Infatti, dopo gli interventi di restyling degli anni scorsi, la Giunta intende dare alla piazzetta la piena fruibilità da parte dei cittadini. Questo, in sintesi, il senso di ciò che è emerso l’altro giorno durante un incontro che si è svolto in Municipio nella sala del Consiglio comunale, cui hanno preso parte l’assessore alla Valorizzazione del centro storico, Filiberto Putzu e l’assessore alla Sicurezza, Luca Zandonella, alla presenza di un folto numero di residenti e di commercianti dell’antico chiostro di San Francesco, nonché  del consigliere Sergio Pecorara e dei dirigenti di Iren.

“Piazzetta Plebiscito è un diamante ricoperto dalla polvere – ha detto l’assessore Putzu – e questo suggestivo spazio nel cuore del centro può rinascere grazie all’impegno di tutti, tra cittadini e Amministrazione, che terrà in considerazione, nell’organizzazione di eventi, anche questa bella piazza”.

Dal dibattito sono emerse molte proposte da parte dei presenti, tutte con un unico filo conduttore: la richiesta che piazzetta Plebiscito diventi luogo di aggregazione soprattutto per i bambini, anche con iniziative a tema legate alle stagioni e all’infanzia. “Tuttavia – conclude Putzu – sarà necessario monitorare la sicurezza, il decoro e contrastare il fenomeno del bivacco per garantirne l’accessibilità e la frequentazione”.




Sicurezza nelle discoteche: firmato un protocollo

Questa mattina, in prefettura a Piacenza, è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa in materia di sicurezza delle discoteche fra il prefetto di Piacenza, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, il comandante provinciale della guardia di finanza e le organizzazioni di categoria dei gestori di discoteche e dei servizi di controllo nei locali di pubblico spettacolo.
Il patto è stato realizzato in conformità all’accordo quadro, stipulato il 21 giugno 2016 fra il ministro dell’Interno e le organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale, tra cui l’Aiss, con cui sono state fissate linee di indirizzo volte a consentire un più avanzato sistema di relazioni fra gli operatori del settore e le forze dell’ordine, al fine di incrementare i livelli di sicurezza all’interno e in prossimità dei locali di pubblico intrattenimento e di favorire la diffusione della cultura della legalità nelle giovani generazioni.

“
Con questo protocollo – dice Giampaolo Lavagetto, delegato nazionale Aiss per i rapporti istituzionali – abbiamo individuato nuove e più incisive iniziative per la diffusione della cultura della legalità, soprattutto nei giovani, che costituiscono la maggioranza dei frequentatori di tali locali. Inoltre, si è aumentato il livello di sicurezza all’interno e in prossimità degli stessi. Un passggio importante per garantire una maggiore sicurezza ed un maggiore rispetto della legalità tra i nostri ragazzi”
.

A tal fine il documento definisce schemi di prassi e di comportamenti virtuosi – suscettibili di essere recepiti, integrati e naturalmente adattati alle particolari esigenze e problematiche locali – da proporre agli operatori del settore, affinché tali comportamenti siano attuati, sia dal personale, soprattutto quello addetto alla sicurezza, che dagli avventori, anche attraverso una migliore conoscenza e rispetto delle norme a tutela della sicurezza e della tranquillità pubblica.

In particolare è prevista un’opera di sensibilizzazione dei titolari degli esercizi operanti in questo territorio a porre la massima attenzione nell’osservanza della normativa in tema di somministrazione di bevande alcoliche, stante le negative conseguenze sulla salute dei frequentatori dei loro locali.

Il patto, composto da cinque articoli, prevede inoltre che gli operatori del settore, da una parte, e le autorità di pubblica sicurezza, dall’altra, svolgano un’azione sinergica, oltre che per il perseguimento delle suddette finalità, anche al fine di contrastare ogni forma di illegalità o abusivismo nell’organizzazione di spettacoli e trattenimenti da parte di soggetti privi dei requisiti di legge, che ingenerano forme di concorrenza sleale, penalizzanti per le imprese autorizzate e tali da esporre i frequentatori e gli stessi operatori a rischi per la loro incolumità, nonché quelle forme di irregolarità nel campo dell’attività di controllo sui locali di pubblico spettacolo, disciplinata dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e dal decreto del ministro dell’Interno del 6 ottobre 2009. 
Al documento è altresì allegato un modello di avviso alla clientela che i gestori dovranno affiggere all’interno e all’esterno dei propri locali, al fine di informare la clientela sui comportamenti consentiti e quelli vietati.




Affluenza record al 27° convegno di Confedilizia

L’annuale Convegno della Confedilizia, giunto alla sua ventisettesima edizione ha richiamato, ieri, nella nostra città un nutrito stuolo di legali e amministratori condominiali di tutta Italia.

Presso la Sala Banca di Piacenza della Veggioletta sono confluiti anche numerosi parlamentari, di vari schieramenti politici, che hanno illustrato la loro opinione sui maggiori problemi del settore immobiliare.

Aprendo i lavori, il presidente Giorgio Spaziani Testa dopo aver ringraziato la Banca di Piacenza per l’ospitalità, ha accennando ai problemi nei quali tuttora si dibatte il settore a causa di una pressione fiscale che non ha eguali in alcun altro paese e che impedisce, solo in Italia, l’uscita dalla crisi.

Il sindaco avv. Barbieri ha poi portato ai presenti il saluto della città, lieta che la convergenza operativa della Confedilizia e della banca locale assicurino a Piacenza, ogni anno, un evento di questa importanza. Quest’anno poi si è registrato un tale record di afflussi che che si è dovuta allestire una sala videocollegata al piano terra dell’agenzia bancaria.

Il sindaco ha ribadito la volontà dell’amministrazione di portare a compimento il programma elettorale in materia di bonifica e di rivi non appena possibile, e comunque al più presto, trattandosi di “atto dovuto” per moralità prima ancora che per legittimità, non spiegandosi – ha detto l’avv. Barbieri – come l’intera città debba pagare un oneroso balzello al Consorzio di bonifica pur non avendo dallo stesso alcun beneficio. Il sindaco ha inoltre detto di non comprendere come la passata Amministrazione Dosi-Bisotti abbia potuto ritenere che i rivi sotterranei, da sempre manutenuti – oltre che dedotti – dal Comune, potessero essere ritenuti di proprietà di chi vi abita sopra. Una mossa che aveva, probabilmente, il solo scopo di affibbiare ai cittadini le spese di manutenzione e ricostruzione degli stessi.

Anche il presidente della Provincia dott. Rolleri ha espresso il suo compiacimento per l’annuale, importante, convegno della Confedilizia augurando ai partecipanti proficui lavori.

Sono poi seguite le relazioni dell’avv. Vincenzo Nasini (“Recupero del credito in condominio”) e dell’avv. Carlo del Torre (“Il nuovo DM sui contratti regolamentati”) alle quali sono succedute le relazioni di numerosi  professori universitari ed avvocati nonché magistrati fra cui il prof. avv. Vittorio Angiolini, l’avv. Giorgio Cesare Amerio, l’avv. Pier Paolo Bosso, l’avv. Antonino Coppolino, l’avv. Barbara Gambini, l’avv. Graziella Grassi, l’avv. Sebastiano Maio, il dott. Antonio Nucera, il magistrato Giacomo Rota, l’avv. Angelo Sollazzo, l’avv. Paola Tamanti e l’avv. Annamaria Terenziani (nella prima parte del Convegno); l’avv. Daniela Barigazzi, l’avv. Paola Castellazzi, l’avv. Michele Cella, il prof. avv. Vincenzo Cuffaro, l’avv. Alessandra Granata, il dott. Riccardo Mazza, il magistrato Antonio Mazzeo Rinaldi, l’avv. Cristina Nasini, l’avv. Francesca Pozzi e l’avv. Renzo Rossi (nella seconda parte).

Gli atti dei lavori – che saranno editi dalla Confedilizia edizioni – riporteranno i testi sia delle relazioni introduttive sia degli interventi.

I lavori sono stati diretti dall’avv. Cesare Rosselli, responsabile del Coordinamento legali Confedilizia. Presenti le maggiori Autorità cittadine con il neo-prefetto Maurizio Falco, il questore Salvatore Arena, il Comandante provinciale dei carabinieri Corrado Scattaretico, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Caruso, il consigliere regionale on. Tommaso Foti ed il Capo Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia dott.ssa Caterina Garufi.

Durante la parentesi parlamentare hanno parlato: il vicepresidente del Senato sen. Maurizio Gasparri, il viceministro all’economia Enrico Morando, l’on. Daniele Capezzone (Direzione Italia), l’on. Guido Guidesi (Lega Nord) e l’on. Daniele Pesco (Movimento 5 stelle).

Alla sera i partecipanti hanno assistito, nel Salone dei depositanti di Palazzo Galli della Banca di Piacenza, al reading teatrale – promosso dalla Banca locale e dalla Confedilizia – “La saggezza economica nei Promessi sposi”, inscenato dagli attori Mino Manni e Marta Ossoli, con accompagnamento musicale di Silvia Mangiarotti (violino) e Francesca Ruffilli (violoncello).




Giovani bergamaschi persi sulle montagne salvati dal soccorso alpino

Nella serata di ieri i tecnici del Soccorso Alpino sono stati allertati per due escursionisti in difficoltà nella zona al confine tra le province di Parma e Piacenza, non distante dal Passo delle Pianazze, tra i comuni di Bardi e Ferriere.

I due, una coppia di trentaduenni entrambi residenti in provincia di Bergamo,  sono partiti nel pomeriggio di sabato da Santo Stefano d’Aveto  (Ge) alla volta dell’abitato di Cassimoreno, nel comune di Ferriere. Poco oltre Cassimoreno, la coppia ha lasciato l’automobile per procedere a piedi in direzione del Lago Bino. Purtroppo però, gli escursionisti hanno perso l’orientamento e invece che arrivare a destinazione hanno camminato idirigendosi verso il comune di Bardi, in provincia di Parma. Le difficoltà sono aumentate con l’arrivo del buio, che ha colto alla sprovvista i due giovani , dotati solo della torcia del telefono cellulare. I gitanti  hanno deciso di chiamare i  carabinieri che hanno prontamente girato l’allarme ai tecnici del SAER della Stazione Monte Orsaro di Parma. Raggiunti telefonicamente, ed in virtù del fatto che l’autovettura dei due era in territorio piacentino, sono stati coinvolti anche  i tecnici della Stazione Monte Alfeo di Piacenza. Mentre i soccorritori si avvicinavano, i due escursionisti venivano poi raggiunti telefonicamente da un operatore del Soccorso Alpino esperto della zona che  – grazie anche all’utilizzo dell’applicazione di messaggistica istantanea Whatsapp – li ha guidati verso una strada  carrozzabile. Arrivati alla strada in località Granere di Bardi,  i due bergamaschi sono stati raggiunti dai tecnici del Soccorso Alpino e dai Carabinieri di Farini (Pc), che dopo averne constatato il buono stato di salute, li hanno riaccompagnati  all’automobile.




Il legame fra Piacenza e i Longobardi

I Longobardi hanno una storia che si intreccia a più titoli con quella del nostro territorio, anche se ancora studiata solo a larghi tratti che meriterebbero un approfondimento da parte degli studiosi.

E’ quanto emerge dalla mostra “Longobardi – Un popolo che cambia la storia” in corso al Castello visconteo di Pavia sino al 3 dicembre.

Com’è noto, il maggiore studioso della “Langobardia” Paolo Diacono parla nel suo testo di Piacenza (definita “ricca città”) nonché di Bobbio (che sorse grazie al terreno donato a San Colombano da Agilulfo) e della distanza dello stesso centro (40 miglia) da Pavia.

Di Bobbio è esposta – in posizione di evidenza – una lastra tombale proveniente dal Museo dell’Abbazia di San Colombano e risalente al 712-744.

Di straordinaria importanza viene definito l’epitaffio del vescovo scozzese Cumiano, morto a Bobbio nella prima metà dell’VIII secolo: su una lastra marmorea con complessa decorazione fitomorfa e ad alveoli un tempo contenenti inserti colorati fatta apprestare dal re Liutprando.

La lastra, di cui tratta Saverio Lomartire nello studio “La scultura nella Langobardia maior” pubblicato sul ponderoso catalogo della mostra, è anche riprodotta su quest’ultimo. Come detto, si tratta di una scultura su marmo e risulta che lo stesso Liutprando abbia dichiarato di aver voluto decorare la tomba di Cumiano a Bobbio con una pietra preziosa (“praetioso lapide”) “come il bianco marmo, che nel corso del tempo ha rappresentato il materiale di gran lunga preferito da scultori e committenti altomedievali, e non solo, per il suo candore niveo” (Lomartire).

Nello studio sul catalogo si fa presente che è anche noto il nome dell’artista che eseguì l’iscrizione di Cumiano – Iohannes, capomastro di una bottega forse pavese – che poco sotto le parole di dedica in prima persona del re Liutprando, poté apporre la sua “firma”, a indicare il raggiungimento dello status di artista – sempre a quanto scrive l’anzidetto studioso – pubblicamente apprezzato e, probabilmente, di fornitore della corte.

Dopo Pavia, la Mostra (ricca di cartine grandemente efficaci sul sistema viario e sulla progressiva espansione dei vari popoli che si stabilirono in Italia) toccherà, con le sue oltre 300 opere di cui si compone, Napoli (Museo archeologico) e San Pietroburgo (Ermitage).

La Banca di Piacenza ha già messo allo studio iniziative che possano significativamente rappresentare il nostro territorio (spesso preso a base da assalitori del potere longobardo di Pavia e, in ispecie, dal Duca di Benevento) nella parentesi longobarda: parentesi significativa anche per la capacità di questo popolo di adattarsi e di recepire i costumi dei Paesi invasi (che riuscì a controllare anche attraverso un sistema largamente decentrato, costituito – com’è noto – dai Ducati).




A Gerbido di Mortizza festa in stile “redneck”

Domenica 17 settembre 2017 a Gerbido di Mortizza si farà festa in stile “redneck” con dj set, laboratori artigianali, buon cibo e tiro alla fune. Un evento aperto ad adulti e bambini per celebrare l’universo contadino e finanziare importanti progetti sociali, come l’orto auto-evidente per persone con disturbo dello spettro autistico.

Il Festival è stato infatti ideato e organizzato da Aps Cosmonauti, associazione piacentina impegnata dal 2015 nella promozione di attività sociali in ambito agricolo.

L’appuntamento con il primo Cosmonauti’s Redneck Festival è per domenica 17 settembre, dalle ore 17 alle ore 22, al Campo Lunare in via Nizzolaro 107 a Gerbido di Mortizza.

L’evento La colonna sonora del festival è a cura di DJ Gigi Proiettile, mentre su un carro agricolo d’epoca si esibiranno gli “Oh Lazarus”, orchestrina il cui sound spazia dal blues al gospel, passando per punk e busker.

Spazio anche ai laboratori artigianali che permetteranno ai partecipanti di sperimentare mestieri “di una volta” e antiche tradizioni: l’associazione “Arti & Pensieri” propone un laboratorio interattivo di archeologia, Tapang sarà presente con i suoi telai e filatoi tessili, Des Tacum porterà a nuova vita mobili e suppellettili usati, Amref presenterà le proprie attività sociali per l’Africa e un esponente dell’associazione Mondo Tuareg coinvolgerà i presenti nel famoso rito del thè del deserto. A disposizione dei più piccoli anche uno spazio giochi gestito dai volontari dell’associazione che organizzeranno attività come il tiro alla fune, corsa nei sacchi ed esibizioni di giocoleria e di magia.

La cucina è “firmata” da Food Love, nuovo ristorante piacentino 100% vegetale.

“Organizzare il Cosmonauti’s Redneck Festival significa avere un prezioso e nuovo impegno – ha sottolineato Alberto Rossi, presidente dell’Associazione – tutti i volontari hanno messo a disposizione idee, tempo ed entusiasmo per offrire ai partecipanti dell’evento un format essenziale ma allo stesso tempo ricco di contenuti, musica e divertimento. Al centro della festa ci sarà l’inaugurazione dell’Orto di DaDide, primo orto auto-evidente e sistemico per persone con disturbo dello spettro autistico realizzato da Cosmonauti A.P.S. in convenzione con Cooperativa Sociale Coopselios, grazie al lavoro congiunto di volontari, educatori e i frequentanti del Gruppo Sperimentale Autismo del Comune di Piacenza”.

 

Ecco il programma della serata:

Ore 17- Apertura dell’evento e della cucnina con aperitivo a cura di Food Love

Ore 17.30 -18 30 – giochi per bambini, attività artigianali e laboratori

Ore 18.30 – 19 – Inaugurazione orto di DaDide in collaborazione con Coopselios

Ore 19-21 –  Dj Set di Gigi Proiettile

Ore 21-22 –  concerto di “Oh Lazarus”




Inaugurata la nuova sede de La Tribuna

C’era anche il sindaco Patrizia Barbieri, all’inaugurazione presso il Palazzo ex Enel (in via  Campo della Fiera) della nuova sede della Casa editrice La Tribuna: un’eccellenza piacentina, nota a tutti i professionisti legali d’Italia e che ha recentemente esteso la propria attività a diversi Paesi esteri, consolidando il proprio ruolo internazionale anche nell’editoria medica e veterinaria.

Dopo il rituale taglio del nastro (nella foto) ad opera del primo cittadino e del presidente del CdA dell’Editrice, Giorgio Albonetti, quest’ultimo ha rivolto parole di saluto ai numerosi presenti, confermando l’intenzione della Casa editrice di continuare a rafforzare la propria presenza anche a Piacenza, città dalla quale La Tribuna è partita nel 1954,  crescendo, anno dopo anno e consolidando il proprio peso nel settore giuridico. “Ci raffermiamo in questo territorio – ha detto il Presidente – che ci ha dato tanto e al quale vogliamo continuare a dare il nostro apporto per la sua crescita”.

Il sindaco Barbieri si è poi congratulata con gli amministratori, i dirigenti ed il personale della Casa editrice presente all’evento insieme a numerosi autori che collaborano alle pubblicazioni giuridiche ed alle diverse riviste (i noti Archivi) giuridiche. “La Tribuna, e lo posso dire anche da avvocato – ha detto il sindaco –, è un punto di riferimento indispensabile per tutti gli operatori del diritto. E lo è anche per il nostro territorio, al quale meritoriamente conferma attenzione”.

Il presidente Albonetti ha poi ceduto la parola al presidente del comitato esecutivo della Banca di Piacenza l’avvocato Corrado Sforza Fogliani che ha ricordato le origini della casa editrice, alla quale cominciò a collaborare in età giovanile. In particolare, il Sforza ha ricordato la figura del dott. Mario Vitali e la sua innata imprenditorialità, pur appartenendo ai ruoli del personale giudiziario. Per la Banca di Piacenza erano presenti anche il presidente del CdA Nenna, il  direttore generale Crosta, oltre vicedirettore generale Boselli e ad altri dirigenti dell’Istituto.

Al termine, autorità ed invitati hanno visitato la nuova sede.




Barbieri: il dossier presentato per candidarci a capitale della cultura è “un primo passo per rendere Piacenza protagonista”

“Riuscire a rispettare la data è stato un vero incubo ma alla fine ci siamo riusciti e questa mattina abbiamo presentato ufficialmente, al ministero, il dossier con la candidatura di Piacenza a Capitale italiana della cultura 2020”.

Il sindaco Patrizia Barbieri ha aperto con queste parole la conferenza stampa convocata in sala consiglio per illustrare i contenuti del documento con cui la nostra città spera di riuscire ad entrare nella cosiddetta “short list” ossia nel gruppo ristretto da cui uscirà alla fine il nome della vincitrice. Ora i sette saggi, ossia gli esperti del ministero vaglieranno tutte le domande presentate ed entro due mesi diranno quali sono le città finaliste. Se Piacenza rientrasse fra queste ci sarà un “secondo tempo” in cui le prescelte dovranno approfondire gli spunti e le linee programmatiche esposte nel dossier trasmesso oggi ed intitolato “Piacenza Crocevia di Culture”.
Il sindaco Barbieri ha sottolineato come da tempo a Piacenza non si vedesse una partecipazione così corale con tanti, diversi, soggetti pubblici e privati, tutti uniti attorno ad un progetto comune. “E’ un primo passo perché la nostra città diventi protagonista di eventi, di manifestazioni culturali che già ci sono state in passato ma che devono avere un futuro ancor più intenso. Piacenza deve venire alla ribalta, come è giusto che sia”.
“Ora – ha concluso il sindaco – attendiamo gli step successivi, con la consapevolezza che quanto è stato fin qui prodotto è già un grande successo da cui partire per promuovere sempre di più il nostro territorio, non solo per dare delle risposte culturali ma anche delle risposte di strategia territoriale”.

La parola è poi passata all’assessore alla cultura Massimo Polledri (che potete anche vedere qui sotto nell’intervista rilasciata ai nostri microfoni).
“Senza il coraggio e la determinazione del sindaco e del notaio Toscani che una sera hanno deciso di lanciare il cuore oltre l’ostacolo oggi non saremmo qui – ha affermato Polledri che ha poi proseguito dicendo – “io e Paolo Verri abbiamo messo una dose di pazzia ed incoscienza … che è servita”.
“E’ stata una corsa nella scrittura (è iniziata a metà agosto ndr) ma anche un ritrovarsi di Piacenza con decine di progetti. Se saremo nella short list – ha affermato l’assessore -avremo tutto il tempo per approfondire la parte progettuale. Sono arrivate tante idee. L’assessorato è stato tempestato di telefonate da parte di persone che volevano proporre progetti, dare suggerimenti”.
“Questa – ha sottolineato Polledri in conferenza stampa – è un’idea che è cominciata con Expo, è proseguita con il Guercino. Un’idea di poter essere protagonista e riuscire ad attrarre, con una distanza di due ore di viaggio, fino a dodici milioni di persone”.
Polledri ha poi spiegato come quella di Piacenza non sia una candidatura in solitaria ma abbia il supporto di tante realtà pubbliche e private: “Piacenza ha avuto il sostegno ed il riconoscimento di enti importanti come la Banca di Piacenza e poi di tutte le associazioni di categoria ed ancora della Sovraintendenza per arrivare alle istituzioni la cui partecipazione ci ha fatto piacere. La regione Emilia Romagna ha garantito il suo sostegno ed il suo supporto. La regione Lombardia anche, perché è conscia che la nostra è una vicinanza culturale e di valori. Poi ci ha fatto particolarmente piacere il sostegno di Genova. Una città che confina e che è pronta ad entrare nel club e fare squadra con Piacenza e condividere questa esperienza. Piacenza Capitale non sarà solo una vittoria nostra, qualora riuscissimo a vincere, ma una vittoria di tanti soggetti con cui noi abbiamo intenzione di collaborare. Come anche Alessandria”.
Polledri ha infine volute dare onore e merito a chi ha sostenuto l’idea di Piacenza capitale della Cultura Italiana 2020: “chiudo ringraziando la curia che ha partecipato in modo fattivo, la Camera di Commercio, la Fondazione della Cassa di Risparmio di Piacenza. Ringraziamo anche gli altri partner come la banca di Piacenza che ha già messo in cantiere la parte economica. Molti hanno cantierato la parte di idee, loro hanno cantierato le idee ma anche già i soldi per realizzarle. Infine volevo ringraziare l’assessorato con tutti i suoi dirigenti, funzionari ed addetti che hanno messo entusiasmo e molto tempo, i colleghi assessori, tutti gli altri uffici del comune che hanno collaborato.
Ringrazio anche la passata amministrazione che ha lasciato dei segni tangibili che abbiamo incorporato nel progetto”.

 

Qui di seguito la nostra intervissta all’assessore Massimo Polledri e più sotto il comunicato stampa diffuso dal comune.

“Piacenza Crocevia di Culture”, è il tema che caratterizza il dossier trasmesso stamani al Mibact per la candidatura della nostra città a “Capitale della Cultura 2020”

Non luogo di passaggio dunque, ma piuttosto spazio aperto a tutti, luogo di contaminazioni, dove età romana ed età contemporanea, Medioevo e Ottocento, archivi e innovazione tecnologica, si potenziano reciprocamente grazie al dialogo e alla collaborazione tra tutti gli attori e i protagonisti della vita cittadina.

Il tema non riguarderà tuttavia solo Piacenza e la sua offerta culturale, ma in collaborazione con il Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo verrà sottoposto anche alle altre città italiane candidate per il 2020, a partire da quelle limitrofe a Piacenza, perché l’Italia intera è da sempre un grande Crocevia di Culture.

Nel corso del 2020, un calendario settimanale che comprenderà oltre 50 appuntamenti racconterà, in italiano e in inglese, al pubblico dei grandi e dei piccini, le storie più famose e quelle meno note di Piacenza e del resto d’Italia. La città nell’occasione aprirà i suoi oltre 13O palazzi nobiliari al cui interno prenderanno forma le storie di Piacenza, narrate con letture, momenti musicali, brevi filmati, pillole su Twitter e su Facebook, con disegni e con percorsi architettonici.

Piacenza lancerà inoltre, a ridosso del 2020, un bando per far raccontare a tutti gli italiani le loro passioni preferite, dallo sport all’antiquariato, dalle motociclette alla musica jazz, che verranno riprese dai migliori scrittori contemporanei e divulgate grazie ad accordi con i media e la stampa nazionale, per trasformarsi poi in un’unica grande mostra.

Una delle peculiarità di Piacenza e del suo territorio è l’interazione continua tra città e campagna, una continuità dolce che si trasforma in uno straordinario dialogo anche con i fiumi: il Po, naturalmente, ma anche il Trebbia e l’Arda, il Tidone e il Nure. Un argomento decisivo per i nostri stili di vita, che scrittori, filosofi e scienziati nel 2020 a Piacenza declineranno in dibattiti e incontri affiancati da spettacoli musicali e teatrali sull’argomento.

Le sedi locali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Politecnico di Milano, in collaborazione con le più grandi università italiane, organizzeranno dieci appuntamenti pubblici per guardare avanti e capire quali siano le sfide che l’Italia, l’Europa e il Mondo dovranno fronteggiare nei prossimi 2O anni.

Piacenza Crocevia di Culture infine inviterà i giovani da tutta Italia, con particolare riferimento e accordi specifici con quanti abitano in grandi metropoli, per far capire loro la qualità della vita di provincia, e insieme guardare al 2022, anno in cui si festeggeranno i 900 anni del Duomo, vero motore immobile della vita della città.

“La sfida di Piacenza oggi – commenta il responsabile scientifico, Paolo Verri -, per cui il 2020 può rappresentare un effetto di accelerazione straordinario, è di non pensare più che la cultura sia qualcosa che viene immaginata e prodotta per un consumo principalmente rivolto agli abitanti della città e del territorio circostante, ma che questa amplissima offerta, resa ancora più valida dal confronto e dalla contaminazione con altri soggetti provenienti dai territori limitrofi, possa attirare un pubblico sempre più vasto. Solo così la cultura può diventare lo strumento per dare vita nella città di Piacenza a nuove ‘conversazioni’ con un fine specifico: quello di riaffermare, rigenerandola, l’identità culturale di una comunità di persone che scelgono di coltivare le virtù civiche come modus del loro agire”.

 

 

 

 

 

 




Lettura teatrale dei “Promessi Sposi” a palazzo Galli

Domani sabato 16 settembre alle ore 21,15, nel Salone dei depositanti di Palazzo Galli della Banca di Piacenza, si svolgerà l’ultima tappa – promossa dalla Banca di Piacenza e dalla Confedilizia – dei readings teatrali “La saggezza economica nei Promessi sposi”.

Lo spettacolo – che è già stato rappresentato nella scorsa estate in diversi comuni della provincia, con vivo successo – sarà incentrato proprio sui capitoli del Manzoni (in particolare il XII) che rappresentano la “saggezza economica” dell’opera.

Al pubblico – che sarà intrattenuto dagli attori Mino Manni e Marta Ossoli, con accompagnamento musicale di Silvia Mangiarotti (violino) e Francesca Ruffilli (violoncello) – sarà distribuito, a cura della Banca di Piacenza, un programma di sala con testi manzoniani.

E’ gradito un preavviso di partecipazione: 0523/542357 – relaz.esterne@bancadipiacenza.it.