La municipale pizzica “tre furbetti” con targa estera

Il trucco è semplice. Si immatricola l’auto con una targa estera, di un paese dell’Unione europea, evitando così di pagare multe, revisione, tassa di proprietà e risparmiando parecchio sull’assicurazione.

Ma se si viene scoperti arrivano i guai ed è successo lunedì scorso quando una pattuglia del nucleo operativo sicurezza tattica (Nost) della polizia municipale di Piacenza, in servizio in via Farnesiana, ha intimato l’alt a una Ford Fiesta. I documenti di circolazione relativi al veicolo, esibiti al momento del controllo, indicavano alcune difformità rispetto alle verifiche compiute attraverso varie banche dati telematiche: nonostante l’apparenza estera, l’auto in questione risultava non solo già immatricolata in Italia senza essere mai stata radiata, ma anche coinvolta in tre provvedimenti di fermo amministrativo fiscale, per un totale di circa 1.000 euro.

La conducente, una 37enne di origine rumena residente in provincia di Lodi, è stata sanzionata per aver violato diversi articoli del Codice della strada per un importo pari a quasi seimila euro, mentre la vettura è stata sottoposta a sequestro amministrativo finalizzato alla confisca e a fermo amministrativo per tre mesi. Le targhe romene apposte al veicolo sono risultate originali ma irregolarmente ottenute, pertanto sono state rimosse dagli agenti per essere inviate alla locale motorizzazione.

Sempre lunedì 21 agosto, durante un posto di controllo in via Colombo, dal controllo documentale è emerso che il conducente, un italiano 40enne residente in Sicilia, alla guida di una Bmw di grossa cilindrata immatricolata in Romania, non aveva sottoposto il veicolo alla prescritta revisione, scaduta nel dicembre dello scorso anno. All’uomo è stata contestata la relativa sanzione di 120 euro, con pagamento immediato agli agenti e indicazione di tornare in Romania nel più breve tempo possibile, per sostenere il controllo tecnico sul veicolo.

E’ di questa mattina, infine, il controllo su un Fiat Doblò con targa bulgara fermato in via Colombo all’incrocio con via Dei Pisoni: il conducente, un piacentino di 57 anni, al controllo dei documenti era privo della carta di circolazione. Gli accertamenti tramite banche dati hanno confermato che il veicolo, radiato in Italia e immatricolato regolarmente in Bulgaria, non era stato revisionato. Inoltre, risultavano alcuni passaggi in zona a traffico limitato non pagati. Anche in questo caso, la sanzione – pari a oltre 300 euro per le diverse violazioni contestate – è stata corrisposta immediatamente agli agenti, con l’indicazione di rientrare nel più breve tempo possibile in Bulgaria per sostenere il controllo tecnico obbligatorio sul furgone.




Festa e musica per due giorni in riva al Po con Tendenze e Orzorock

Quello di venerdì 25 e sabato 26 agosto si preannuncia come un weekend ricco di iniziative (vedi programma) a Piacenza che si può riassumere con il titolo “awakening”, cioè risveglio come il risveglio della città, con settembre che bussa alle porte. A dare la sveglia sono due serate di anteprima dei festival settembrini TENDENZE ed XNL realizzate in sinergia con le associazioni Arti e Pensieri e Orzorock nel nome della musica, della creatività e del Grande Fiume, il nostro Po, con il suo rigoglioso argine ad un passo dal centro storico che aspetta di farsi abitare dalla sua gente e di restituirci le storie che porta.
Tendenze Festival XXIII edizione ed XNL Festival II edizione (in programma dal 14 al 17 settembre allo Spazio4 di via Manzoni), organizzati da associazione CrowsE20 e Leto.agency, si presentano alla città attraverso concerti, dj-set e un intervento di video mapping site specific che contribuiranno a donare nuova vita all’evento “Monster of Orzorock” 2° edizione, collocato a sua volta nella più ampia cornice dell’ormai storico festival “Il Po Ricorda” 5° edizione di Arti e Pensieri.
“Offriamo un piccolo contributo per rivitalizzare un’area, quella del lungo fiume, alla quale il popolo di Tendenze è legato da tanti bei ricordi (diverse edizioni nei 2000 dove sorgeva la Taverna delle fate) e da un pizzico di nostalgia – ha commentato Pietro Corvi, direttore artistico dei festival e presidente di ass. CrowsE20 – enorme è il potenziale dell’area, enorme la voglia di tornare a viverla. Condividiamo lo slancio della nuova amministrazione per la rigenerazione del luogo e siamo orgogliosi e onorati di unirci ad associazioni amiche che sul tema lavorano da tempo (Arti e Pensieri in particolare) con le quali si è instaurato un proficuo rapporto di sinergia e complementarietà, basato sulla valorizzazione delle differenze. Un fatto non scontato, ci siamo avventurati col sorriso in un tessuto cittadino dove ancora dominano spesso dinamiche invidualistiche. Una collaborazione basata sul comune concetto di universalità, unito al bisogno di incontrarsi e abbordare nuove esperienze”.
Il programma della due giorni sarà piuttosto articolato e la zona festival sarà accessibile già dal pomeriggio con attività artistiche e ricreative, area bar e street food. Il comparto musicale prenderà vita alle ore 21 in punto di ogni sera con quattro concerti e dj-set a seguire.
“Il nostro impegno per la valorizzazione del Po cresce, se possibile, di giorno in giorno” ha dichiarato Micaela Bertuzzi di Arti e Pensieri.
Anche se a volte ci siamo sentiti un po’ soli – ha dichiarato la rappresentante dell’associazione – non abbiamo mai smesso di credere nell’importanza del recupero dell’identità fluviale della nostra città da quando, sei anni fa, abbiamo iniziato a lavorare, scartabellare, scavare nei documenti e nella memoria di Piacenza per poi raccontare storie e offrire esperienze che emozionassero le persone e le riportassero in questo luogo meraviglioso e ancora per molti versi selvaggio”.

“Quello che ci preme fare, come associazione culturale – ha concluso Micaela Bertuzzi – è coinvolgere il maggior numero di persone possibile, di qualsiasi età, formazione e orientamento culturale, per questo ricorriamo ai mezzi espressivi più vari, dalle conferenze ai workshop con esperti, ai laboratori creativi, alle degustazioni tematiche, alle proiezioni cinematografiche, agli spettacoli teatrali, alle rievocazioni storiche, alle mostre come quella sulle vie d’acqua allestita lo scorso inverno al Museo di Storia Naturale”.




Fermato per la seconda volta mentre guidava con la patente sospesa

Era già stato fermato, lo scorso febbraio, per un controllo dagli agenti del nucleo mobile della polizia municipale ed era stato pizzicato al volante di un’auto priva di assicurazione ed avendo la patente sospesa.

Lo scenario si è ripetuto due giorni fa, martedì 22 agosto. Il conducente, un piacentino 58enne residente in provincia, incurante della notifica – ricevuta nei mesi precedenti – che gli comunicava il sequestro del veicolo finalizzato alla confisca, si è messo al volante della stessa macchina ed avendo ancora la patente sospesa a tempo indeterminato.

La pattuglia lo ha notato e fermato in piazzale Torino, all’imbocco di via Taverna. Alla richiesta degli agenti di mostrare i documenti l’uomo ha tentato di sottrarsi al controllo, dichiarando di essere di fretta perché atteso all’ospedale, dove avrebbe dovuto sottoporsi a una non meglio precisata terapia medica. Ma gli agenti, per sua sfortuna, lo avevano riconosciuto.

Conclusi gli accertamenti attraverso le banche dati della centrale operativa, il 58enne si è visto costretto ad ammettere che la scusa era falsa ed anziché recarsi in ospedale si è diretto verso il comando di via Rogerio, per la stesura dei verbali. L’uomo è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per guida con patente sospesa e con un mezzo sottoposto a confisca, mai conferito al centro recuperi individuato dalla Prefettura.




Il viaggio di Kamlalaf approda sul lago Titicaca

Continua il viaggio di Arianna Badini, che ha vissuto con ProgettoMondo Mlal alcune settimane alla scoperta della Bolivia, nell’ambito del progetto Kamlalaf. Pubblichiamo – qui di segito – altre pagine del suo diario.

Ci aspetta il lago Titicaca, il bacino più alto del mondo. Dopo il tragitto in autobus, arriviamo in barca alla Isla del Sol; il lago ci accoglie con calma e pace, la brezza è piacevole, qualche alpaca pascola tranquillo e si fa accarezzare. Facciamo una passeggiata per vedere il tramonto: i colori del cielo cambiano velocemente, il vento si alza, ci facciamo strada tra l’odore dei cespugli pestati, qualcuno iniziamo a riconoscerlo. Dall’alto del belvedere c’è silenzio e un panorama commovente. Il giorno successivo visitiamo il tempio preincaico dell’Isola della Luna, ci fermiamo a Copacabana per poi tornare nella capitale.

E’ il Dìa de la Patria, che festeggia l’indipendenza della Bolivia nel 1825, la cittadina è in fermento tra mercati e musiche tradizionali, ci perdiamo tra i vicoli incantati dagli oggetti più curiosi e da un popolo silenzioso e mite che oggi si è riversato nelle città a celebrare la propria storia. Passiamo gli ultimi giorni in Bolivia in compagnia di Anna Maria Alliod, responsabile di molti progetti di Mlal, che ci regala racconti preziosi e appassionanti sulle dinamiche del paese e delle comunità.

Ci accompagna alla cooperativa La Chomta, sempre a El Alto, dove le donne coinvolte lavorano e accolgono i turisti interessati a scoprire la loro realtà. Ci mostrano i loro prodotti e i processi di tessitura e tintura naturali, ci invitano a pranzo. Le donne, sciolte dalla confidenza con Anna, sono dolci e ospitali, ci troviamo a giocare con i loro bambini e a godere dei loro racconti. Il progetto Hilando Culturas (tessendo culture) è attivo anche in Perù.

Negli anni passati, Anna ha accompagnato un gruppo di donne peruviane e boliviane in Valle d’Aosta per un incontro interculturale con una comunità locale di tessitura della canapa. E’ stato interessante, ci spiega, l’approccio di due realtà in fondo piuttosto simili. Ognuna di esse lavora con dignità per mantenere viva una tradizione e una qualità di prodotti unici attraverso un lavoro che richiede una capacità manuale enorme, ma anche pazienza e amore. Nonostante le barriere culturali, le donne hanno legato moltissimo tra loro, hanno amato la nostra natura e le nostre montagne, si sono scontrate con una realtà, quella di un paesino che ha conosciuto in passato la povertà e attualmente lo spopolamento, che non avrebbero immaginato per l’Europa. Si sono messe in gioco e hanno il ricordo di  un’esperienza che raccontano ancora con gli occhi lucidi.

E’ proprio questo che porterò a casa. Non solo il bene ostinato negli occhi di Anna ma anche la delicatezza, il rispetto, l’ascolto reciproco. L’approccio che vede i problemi dei boliviani come quelli che affliggono il nostro mondo, la nostra umanità e la nostra terra, e che punta a risolverli con consapevolezza, parità e mutuo aiuto. Che prende con ammirazione l’esempio delle loro tradizioni e comunità, il loro legame con la natura, il loro coraggio nella lotta per i loro ideali, la loro ostinazione silenziosa, il loro duro lavoro, per spunti sempre nuovi.

Per continuare a esigere pari diritti, per dare voce e non permettere più che i figli della miseria si ritrovino a perdere il loro sguardo intenso, l’amore per il proprio corpo, la consapevolezza di sé stessi. Per portare avanti i prodotti di un lavoro duro, autentico, che non scende a compromessi con un mercato e una società che non danno più spazio al tempo necessario per costruire qualcosa con amore e qualità. Per proteggere una natura straordinaria, che come ben sanno le popolazioni locali che adorano la Pachamama, è l’origine di tutta la nostra vita e ha la precedenza su ogni tipo di interesse, per la quale vale la pena lottare con una marcia anche a costo di morire, come per esempio è successo per difendere il Tipnis, territorio del parco del Isiboro Secur, dove tuttora si prevede la costruzione di una strada di 306 km in mezzo all’Amazzonia, per fini esclusivamente commerciali.

La lotta è dura, instancabile, continua. Si continua con ‘los hermanos bolivianos’, non senza fraintendimenti e barriere culturali, armati di pazienza e sacrificio. Questo è quanto le realtà e le persone che abbiamo conosciuto ci hanno insegnato, con la forza del loro esempio. La terra meravigliosa e unica della Bolivia invece ci ha mostrato, con la spontaneità della meraviglia che si dà al mondo, di cosa l’universo sia capace, di quanta bellezza ci sia nella miseria e di come i luoghi più straordinari possano portare avanti storie pesanti e difficili. Il mondo è così, folgorante, tra il nostro germogliare e sfiorire, possiamo provare a rendergli omaggio.

Arianna Badini




Pluripregiudicato guidava ubriaco in zona via Roma

Guidava ad alta velocità un’Alfa Romeo nella zona di via Roma. Allertata da alcuni abitanti del quartire la poliia muncipale di Piacenza è intervenuta nell’area ed ha intercettato il veicolo in viale dei Mille. Gli agenti hanno intimato l’alt ai due uomini a bordo: dagli accertamenti è emerso non solo che entrambi erano pluripregiudicati, ma anche che il guidatore non aveva mai conseguito la patente. Sottoposto al test, il conducente – un piacentino di circa 40 anni – è risultato avere un tasso alcolemico di quattro volte superiore al limite consentito. Di qui la denuncia all’Autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza ai sensi dell’articolo 186 del Codice della Strada, nonchè la sanzione di 5.000 euro perchè non era titolare di patente.

Nei giorni precedenti, in particolare giovedì 17 agosto, sempre la polizia municipale ha sequestrato ai fini della confisca tre veicoli, per mancanza di copertura assicurativa. Durante un controllo di polizia stradale in via Taverna, la pattuglia ha riscontrato, che due vetture – una Seat e una Fiat Punto – erano prive della copertura assicurativa: entrambi i conducenti sono stati sanzionati ai sensi dell’articolo 193 del Codice della strada, per un importo pari a 849 euro, mentre le auto sono state sequestrate ai fini della confisca.  Lo stesso è avvenuto per un terzo mezzo, una Fiat Multipla parcheggiata in via Cerati, rinvenuta durante un controllo sui veicoli in sosta.

 

 




Allontanata mendicante che importunava i passanti

Proseguono i controlli della Polizia Municipale in occasione del mercato settimanale. Nella mattinata di sabato 19 agosto, gli agenti del nucleo Nost hanno presidiato l’area degli stand in piazza Cavalli e piazza Duomo, nonchè le vie adiacenti, per scoraggiare la presenza di venditori abusivi non autorizzati.

Nel corso dell’attività, è stata fermata e identificata una donna di nazionalità rumena, residente in provincia di Piacenza, che importunava i passanti chiedendo l’elemosina: di qui la sanzione per accattonaggio e la notifica dell’ordine di allontanamento (Oda), come previsto dalla nuova normativa.

Sempre nella stessa mattinata, durante un posto di controllo in via Palmerio, le pattuglie del Nost hanno intimato l’alt al conducente di una Toyota con targa rumena, condotta da un cittadino della stessa nazionalità e residente a Piacenza. Dagli accertamenti effettuati, il veicolo risultava precedentemente immatricolato con targa italiana: successive verifiche tramite banche dati nazionali e internazionali hanno poi fatto emergere l’intestazione fittizia dell’auto, il cui conducente è stato sanzionato, ai sensi dell’art. 94 bis del Codice della Strada, per oltre 370 euro. Una somma che l’uomo ha dovuto pagare immediatamente agli agenti della Polizia Municipale, come stabilito dalla legge per i veicoli stranieri.

 




Il diario di Arianna Badini in Bolivia con il progetto Kamlalaf

Prosegue il viaggio di Arianna Badini, partecipante al progetto Kamlalaf, in Bolivia, con l’associazione ProgettoMondo Mlal. Ecco le sue nuove pagine di diario.

Passando per El Alto, qualche giorno dopo, andiamo a visitare i ragazzi del carcere. Qalauma, “L’acqua che rompe la pietra”, è nato nel 2003. In Bolivia, nonostante la legge vieti la convivenza di adulti e minori, non vi sono strutture detentive che prevedano per loro uno spazio specifico. I ragazzi quindi si trovano in carceri sovraffollate, in cui bisogna pagare il carcere Qalauma Boliviaper avere il proprio spazio e qualsiasi tipo di servizio anche di sussistenza, spesso dilaga la corruzione ed è impossibile garantire sicurezza. Vi sono leggi molto rigide e una burocrazia lenta, per cui molti di loro passano anni aspettando un processo che non arriverà mai. La giustizia è punitiva, non vi sono programmi di recupero o educazione per i detenuti e questo implica un tasso dell’80% circa di recidiva.
Qalauma ospita molti ragazzi arrivati da San Pedro, il carcere principale di La Paz, ed è basato su un principio di giustizia retributiva. Nelle comunità indigene la giustizia retributiva è tuttora utilizzata per regolare le dinamiche interne: chi non sottosta ai doveri o fa torto a qualcuno viene condotto a risponderne in un dialogo comunitario, al termine del quale la parte lesa e il responsabile devono ritenersi soddisfatti delle decisioni prese. Spesso il risarcimento consiste in un lavoro utile per la comunità, ed è su questo principio che Qalauma punta ad evolvere. Un altro obiettivo è quello di contribuire al recupero sociale dei giovani attraverso l’accrescimento di competenze professionali e sviluppando la comunicazione nelle relazioni familiari e sociali.
Per mostrarci i loro progetti, dopo aver visitato i vari settori del carcere in cui vivono i ragazzi, ci sono stati quindi presentati i laboratori di carpenteria, falegnameria, cucito, musica, il piccolo panificio e la biblioteca. I ragazzi ci spiegano la gestione degli spazi e i turni di lavoro, a fine giornata ci offrono i prodotti del panificio e ci troviamo a fare un ultimo dialogo con gli educatori e gli psicologi prima di prendere la lunga strada del ritorno.
L’indomani partiamo in serata per Caranavi e arriviamo verso le 4 di mattina, il paese si trova a nord di La Paz, verso l’inizio della foresta amazzonica. Ci accompagna Giacomo, un ragazzo in servizio civile che si occupa del progetto che andremo a scoprire: Caffè Corretto. I cooperativa Montaña Verde Bolivial giorno successivo ci spostiamo verso la foresta per raggiungere la cooperativa Montaña Verde. Per accoglierci, i cafficoltori ci accompagnano nelle piantagioni e ci spiegano come raccogliere i chicchi di caffè, ci mostrano e ci fanno provare tutti i processi di produzione, spiegandoci nel frattempo i dettagli della loro coltivazione equosolidale e del commercio internazionale. Poi ci riuniamo davanti a un ottimo caffè appena tostato per parlare in maniera approfondita del progetto. L’idea nasce dalla volontà di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, in particolare dando accesso ad assicurazione sulla salute e pensione e sensibilizzando le persone sui loro stessi diritti.
Inizialmente si concentra sulla creazione di piccole imprese, in Perù e Bolivia, puntando ad innovarle grazie all’entusiasmo e al forte impegno dei giovani che le gestiscono. Per quanto riguarda le pensioni, le soluzioni plausibili sono tre e vengono proposte ad ogni famiglia che deciderà a quale aderire. La prima opzione è quella di incrementare la pensione minima del governo (200 boliviani al mese, circa 25 euro) versando una quota mensile, soluzione in sé non è ottimale perché prevede grandi sacrifici economici per una pensione comunque mediocre. Un’altra possibilità è quella di indirizzare alle pensioni il premio Flo, previsto per le cooperative di Commercio equo solidale, che include un fondo economico per migliorare le condizioni della comunità. Il progetto di riforestazione, invece, consiste nell’utilizzare il terreno per piantare una gamma diversificata di alberi pregiati nel corso degli anni per poi trarne guadagno in maniera indipendente vendendone i prodotti. Ognuna delle tre possibilità ha pro e contro e le varie cooperative ne discutono in maniera attiva, in particolare gli adulti cercano di sensibilizzare i giovani sulla responsabilità delle prospettive future, iniziando a pretendere diritti e lavorando per l’espansione di questi anche a settori lavorativi e realtà differenti.
Ora però ritorniamo verso La Paz: ci aspettano due giorni sul Titicaca, il lago più alto del mondo, condiviso con il Perù al confine nord occidentale…

Arianna Badini




In piazza il folklore russo

Ultimo appuntamento domani, martedì 22 agosto, con il Festival internazionale dei Giovani in piazza Cavalli: alle 21 saliranno sul palco i gruppi portabandiera del folklore georgiano e russo, entrambi provenienti dalla regione del Caucaso (rispettivamente da Tbilisi e Stravpol).
L’ensemble dei Giorgoba Folk, dalla Georgia, proporrà alcune fra le più coinvolgenti danze tipiche delle loro montagne, mentre i cosacchi del Gruppo Fantasy presenteranno le tradizioni del loro popolo con musiche e canti dal vivo che supportano danze travolgenti.
Ad animare la serata interverrà anche il gruppo folk rumeno Le Perle di Cucuieti.




A Piacenza nasce l’albo dei cittadini volontari

Volete contribuire volontariamente e gratuitamente a mantenere più bella Piacenza? Lo potrete fare iscrivendovi al nuovo l’Albo dei Cittadini Attivi – Volontari. Lo rende noto la Amministrazione comunale che fa sapere come, in attuazione del Regolamento della Partecipazione, verrà costituito a breve l’Albo.
A questo elenco dovranno essere iscritti non solo i singoli, ma anche le associazioni, le rappresentanze professionali, di categoria e le organizzazioni datoriali, le scuole e le cooperative che, gratuitamente, intendano mettere a disposizione della collettività il proprio tempo e le proprie capacità, collaborando con il Comune nella gestione e manutenzione dei servizi di pubblica utilità sul territorio.
Il materiale informativo e il modulo per la domanda di adesione, che dovrà essere compilata anche da coloro che già svolgono volontariato di cittadinanza attiva, sono scaricabili dal sito web comunale – sia nella sezione PiacenzaPartecipa, sia in evidenza in home page – o reperibili presso gli sportelli Quinfo di piazzetta Pescheria. Le iscrizioni saranno aperte dal 1° settembre prossimo al 15 ottobre.
Per ulteriori dettagli e chiarimenti si può scrivere a partecipazione@comune.piacenza.it , indirizzo al quale dovranno essere inviate le richieste di adesione o eventuali progetti che si vogliano proporre. Chi lo preferisse, può consegnare il tutto in formato cartaceo al punto Quinfo.
Diversi gli ambiti di intervento in cui è prevista la figura dei cittadini attivi, a cominciare dall’area culturale, sportiva e ricreativa che comprende le iniziative a tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, nonché le manifestazioni pubbliche organizzate o patrocinate dall’Amministrazione comunale, ma anche la gestione delle sale pubbliche, o la sorveglianza delle strutture ricreative e culturali per favorire l’accesso dell’utenza.
Viene definita area civile, invece, quella inerente alla tutela della qualità di vita, dell’ambiente e del paesaggio, includendo tra le diverse attività possibili la cura delle aree verdi e degli edifici scolastici, di monumenti e strutture pubbliche, nonché interventi di piccola manutenzione dell’arredo urbano (sistemazione di panchine e rastrelliere per biciclette, ad esempio). Rientrano in quest’ambito anche gli accompagnatori delle linee Pedibus, così come coloro che coltivano gli orti urbani o che si rendono disponibili a ripulire le superfici imbrattate da scritte vandaliche, nonché le collaborazioni con la Onlus Insieme per l’Hospice e la Fondazione “Casa di Iris”.
E’ indicata come area gestionale, infine, quella relativa ad attività di supporto agli uffici comunali: dall’apertura o chiusura di sedi municipali in occasione di particolari eventi, sino alla distribuzione di locandine e materiale informativo, ma anche il supporto all’attività del canile municipale o la divulgazione di lingue straniere, nuove tecnologie e mestieri antichi.
Informazioni più esaustive sono contenute nel documento “Criteri per la gestione del servizio di volontariato – cittadinanza attiva”, anch’esso scaricabile dal sito www.comune.piacenza.it .




Due piacentine soccorse in montagna una nel parmense, l’altra nel reggiano

Intervento per la Stazione Monte Orsaro del Soccorso Alpino di Parma nel pomeriggio di sabato 19 Agosto per una donna infortunatasi alla caviglia sul percorso delle Carbonaie, in Località Lagdei (Corniglio). La donna, una cinquantaseienne residente in provincia di Piacenza, stava percorrendo il sentiero in compagnia di un’amica quando ha subito una forte distorsione alla caviglia sinistra. L’amica ha subito avvisato la centrale del 118,che ha attivato il Soccorso Alpino di Parma. I tecnici hanno raggiunto la donna,e dopo averla  stabilizzata hanno provveduto al trasporto tramite barella portantina fino alla loc. Cancelli, dove è stata affidata ai sanitari dell’Ap di Langhirano. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco.

Un’altra piacentina, questa volta 59enne, è stata soccorsa dai tecnici della stazione Monte Cusna, nel tardo pomeriggio di sabato. La donna stava compiendo una escursione in compagnia di amici quando è caduta poco sotto la vetta del Ventasso, sul  sentiero 661. Ha riportato una distorsione alla caviglia sinistra. E’ stata raggiunta da due squadre del soccorso alpino oltre ai carabinieri di Collagna e ai vigili del fuoco. Una volta bloccata la caviglia con steccobenda è stata trasportata con barella a spalla fino all’arrivo impianti del Ventasso e caricata su un mezzo del Soccorso Alpino. Trasportata fino alla partenza degi impianti di risalita è stata carciata su una ambulanza della croce verde di Busana e portata all’ospedale S.Anna  di Castelnovo Monti.