Intervista con il piacentino Caliceti, il Grisham italiano

Per affrescare bene una qualunque scena, anche se con le parole anziché con il pennello, bisogna conoscere profondamente ciò che si vuole rappresentare per narrarlo con le giuste sfumature.

E’ per questo che un avvocato d’affari è perfetto per raccontare cosa si nasconde dietro il mondo della grande finanza, delle acquisizione societarie e dei fondi di investimento. A patto – ovviamente – di saper scrivere, dote che certo non manca al piacentino Pietro Caliceti, legale per mestiere, scrittore per passione.

Da pochi giorni, per i tipi di  Baldini & Castoldi, è uscito il suo secondo giallo intitolato BitGlobal. Il libro racconta della contesa fra due avvocati per conquistare il ponte di comando di un importante studio legale, di un fondo di investimento zeppo di soldi, ma con pochissimo tempo rimasto per spenderli, di delicati negoziati legali che si dipanano fra Milano, Londra e l’isola di Jersey e soprattutto di questa moneta virtuale, i bitcoin, che permette di concludere affari senza bisogno di banche e senza i vincoli valutari di una normale valuta.

Pietro Caliceti non è cambiato molto da quando viveva a Piacenza. Semmai età, esperienza, abitudine alla negoziazione gli ha conferito il “physique du role” che ci si attende da un avvocato di rango.

Caliceti come trova il tempo per conciliare il mestiere di avvocato con quello di romanziere? Scrive di notte?

Scrivo fondamentalmente nei week-end  …  con grande “gioia” della mia famiglia …  – risponde abbozzando un sorriso che racconta meglio di mille parole il difficile equilibrio temporale con cui deve fare i conti l’impegnato, padre, marito, scrittore, avvocato. 

In realtà cerco di scrivere ogni giorno, magari a fine giornata, giusto per tenere il filo del discorso. Magari abbozzo una pagina o anche mezza, tanto per fare lavorane il cervello in background. Il grosso lo produco appunto nei weekend o durante le vacanze. Ed infatti la scrittura di entrambi i libri è capitata soprattutto a cavallo delle ferie.

Questo libro è la sua seconda fatica ed entrambi i romanzi prendono spunto dalla sua esperienza lavorativa di avvocato.

Si. Il primo è molto più autobiografico. Questo secondo è di pura fantasia anche perché quando ho scritto il libro, tra la fine del 2014 e la metà del 2015, di Bitcoin non parlava davvero nessuno e nessuno conosceva questa moneta virtuale. Era inimmaginabile all’epoca fare operazioni con Bitcoin in Italia. Però ho comunque trasferito nelle pagine le mie esperienze perché sono stato uno degli avvocati che ha lavorato sulla prima SPAC italiana (n.d.r.  SPAC è acronimo di Special Purpose Acquisition Company e si tratta di un veicolo di investimento costituito per raccogliere capitale al fine di effettuare operazioni di fusione e/o acquisizione di aziende).

Lavorando a questa SPAC mi sono reso conto di alcune particolarità di questo strumento finanziario che poi ho trasferito nel libro e proprio intorno ad esso si sviluppa la storia. Alcune delle cose che dicono gli avvocati protagonisti del racconto, nel corso della trattativa, prendono spunto da cose dette e fatte da me nel negoziato reale con la controparte.

Si sente in qualche modo il Grisham italiano?

Mi piacerebbe molto arrivare ai livelli di Grisham, quantomeno sotto il profilo delle vendite. Lui è un maestro indiscusso. Forse non è quello che si è inventato il genere legal thriller – perché questo titolo spetta di più a Scott Turow – ma è quello che l’ha portato ai massimi livelli e al grande pubblico. Mi fa solo onore poter essere paragonato a lui.

I Bitcoin sono diventati di assoluta attualità in questi giorni a causa del malware WannaCry che ha infettato computer in tutto il mondo. Gli hacker per decrittare i dati chiedevano pagamenti in Bitcoin, moneta difficile da rintracciare. E’ uno strumento finanziario pericoloso da demonizzare o anche un’opportunità?

Come tutto …. le monete sono degli strumenti. Noi possiamo usarli in modo buono come cattivo. Bitcoin ha sempre avuto questa immagine un po’ ambigua, oscura ma in realtà non è da demonizzare più del denaro che noi usiamo quotidianamente e delle transazioni finanziarie che facciamo normalmente.

Sta già scrivendo qualcosa di nuovo?

Si. Sto lavorando su un altro libro, sempre su argomenti molto attuali. Mi interessa scrivere di temi che pescano nel vivo della nostra quotidianità, temi moderni. Non scriverei tanto per fare una serie. Questo è anche uno dei motivi per, cui a differenza della maggior parte dei giallisti italiani, ho scelto volutamente di non inventarmi un personaggio seriale. Scrivo solo se mi sento di avere qualcosa di veramente nuovo da dire, non per ripetere l’ennesimo capitolo di una serie già sentita.

Da quanti vive nella capitale italiana degli affari?

Mi sono trasferito a Milano circa 25 anni fa.

Cosa le manca di Piacenza?

Mi manca la tranquillità, la possibilità di prendere la macchina piuttosto che la moto o la bicicletta e di essere in collina in un quarto d’ora. Poi … mi manca la mia gioventù. Quella però, purtroppo, anche se tornassi a Piacenza, non me la ridarebbe più nessuno.

Carlandrea Triscornia




Escursionista colto da malore sul Carevolo. Interviene l’elisoccorso

Intervento del soccorso alpino di Piacenza questa mattina sulle pendici del Monte Carevolo, nel comune di Ferriere, per portare aiuto ad un escursionista colto da malore.
L’uomo, un sessantaduenne residente a Piacenza ma originario dell’appennino Parmense, era in compagnia di amici e stava percorrendo la Lunga Marcia GAEP, storico appuntamento escursionistico delle alte valli piacentine.
Nel sentiero immerso nel bosco, a quota 1350 metri di altitudine, poco prima della sommità del monte Carevolo, lo sfortunato escursionista partito insieme a tantissimi altri dal Passo del Mercatello, ha accusato un malore.
Gli stessi amici, insieme ad un medico che casualmente partecipava alla manifestazione, lo hanno subito posizionato all’ombra. Proprio in quel momento transitava per il sentiero anche un tecnico del Soccorso Alpino che ha attivato via radio i colleghi della base mobile posizionata al Mercatello e quelli presenti con un posto di assistenza avanzato sulla vetta del Carevolo.
Subito sono giunti sul posto due tecnici che hanno predisposto il trasporto dell’uomo verso valle, mentre un’altra squadra del SAER e l’ambulanza della CRI piacentina (con medico a bordo) si avvicinavano lungo il tratto di sentiero carrozzabile. L’uomo, valutato dai sanitari, è quindi stato dapprima imbarellato e poi trasportato al passo del Mercatello, dove è sopraggiunto l’elisoccorso di Parma, che ha provveduto al trasporto all’Ospedale Maggiore del capoluogo emiliano.




Finto avvocato piacentino truffava immigrati

Si fingeva avvocato e con la promessa di accorciare i tempi per ottenere permessi di soggiorno e ricongiungimenti truffava gli immigrati. Protagonista un 55enne residente a Piacenza. Almeno tre le L’uomo raccontava di essere un legale specializzato proprio in materia di immigrazione e di saper muovere le leve giuste per far ottenere rapidamente gli agognati permessi. Avrebbe operato, in particolare nelle provincie di Reggio Emilia e Parma. I carabinieri di Boretto (Re) stanno ora cercando di ricostruire nei particolari il giro del malaffare del piacentino, che ammonterebbe a svariate decine di migliaia di euro. L’uomo è stato denunciato con l’accusa di truffa continuata

Le indagini sono partite da una straniera che lavorava come badante per un anziano reggiano; alla morte di quest’ultimo si è rivolta all’indagato che aveva conosciuto tramite la sorella, impegnata a ottenere la cittadinanza italiana.

La tunisina aveva chiesto al sedicente avvocato di recuperare il suo trattamento di fine rapporto e gli aveva anticipato 5mila euro come compenso professionale. L’uomo aveva finto di seguire la pratica e le forniva periodici, falsi aggiornamenti, senza in realtà fare nulla. Alla fine la donna si è rivolta ai carabinieri che, tramite il cellulare, sono rapidamente risaliti al finto legale. Il piacentino aveva già truffato in maniera analoga un altro tunisino e si pensa che le vittime possano essere decine.




Terme di Salso, slitta la liquidazione

Si dovrà attendere ancora qualche giorno per il via libera da parte del consiglio provinciale di Parma alla trasformazione della Terme di Salsomaggiore e Tabiano Spa in srl e sua successiva messa in liquidazione.
La seduta programmata per dopodomani è infatti stata rinviata al lunedì successivo, il 5 giugno.
La società, controllata da comune di Salso, Provincia di Parma e Regione Emilia Romagna era stata ammessa al concordato preventivo nel gennaio del 2016 ma di fatto aveva già ceduto tutte le proprie attività ai privati con l’affitto di rami d’azienda.

In particolare nella gestione di Villa Igea (clinica riabilitativa) e degli istituti termali di Salso e Tabiano era subentrata la piacentina Terme di Salsomaggiore e di Tabiano srl (Tst) che si era presa a carico un centinaio di dipendenti e si era anche impegnata ad acquistare definitivamente le attività affittate entro tre anni.
Per concretizzare questo passaggio serve proprio la messa in liquidazione da parte degli enti pubblici.
I soci della Tst, al momento della sua costituzione, appena prima della stipula dei contratti di affitto di ramo d’azienda, erano alcuni noti imprenditori e società piacentine: la Vittorio Coppellotti partecipazioni srl (25%), Antonio Cerciello, presidente della Nordmeccanica, (10%), Marco Elefanti, docente universitario e già vicepresidente di Enia, Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica, due immobiliari una di Modena, la Cinna srl (25%) ed una lombarda M.E. spa (25%), oltre ad altri soci con quote minimali .

Proprio sulla vicenda delle Terme oggi c’è da registrare anche una interrogazione del vice Presidente della Assemblea legislativa Emilia-Romagna, il leghista Fabio Rainieri, che chiede chiarimenti, alla Regione su presunti rapporti di affari intercorrenti fa il Presidente delle Terme SPA Massimo Garibaldi e l’amministratore delegato di Terme di Salsomaggiore e di Tabiano s.r.l .

La Tst – si legge nella nota stampa di Ranieri – avrebbe già formulato una proposta irrevocabile di acquisto dei rami d’azienda per complessivi 11.500.000 euro.




La Finanza confisca due ville di giostrai

Vivevano in ville di lusso, con giardini sfarzosi ornati da palme ed ulivi ma erano pressoché sconosciuti al fisco. Così alcuni giostrai di etnia Rom, residenti nel Comune di Cadeo erano finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Piacenza che lo scorso dicembre avevano sequestrato in via cautelativa due ville per un valore complessivo di 1 milione e duecento mila euro.

Ora il Tribunale di Piacenza ha deciso di sottoporre le abitazioni a confisca dopo aver svolto approfondite indagini sui due capofamiglia che vantano un curriculum criminale di tutto rispetto con condanne definitive per truffa, associazione per delinquere, falso, furto, insolvenza fraudolenta e sostituzione di persona.

Tra l’altro le indagini delle Fiamme Gialle hanno permesso anche di appurare come le ville, risalenti al 2009, fossero del tutto abusive e mai accatastate. Ora gli immobili sono nella disponibilità dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.




Massimo Toscani riconfermato alla guida della Fondazione

Nuovo mandato per Massimo Toscani, riconfermato all’unanimità alla guida della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Era stato lo stesso Consiglio Generale ad avanzare ufficialmente la richiesta di ricandidatura a Toscani, nei primi giorni di maggio, al termine dell’iter per la nomina dei nuovi componenti del Consiglio Generale.

Concluso lo scrutinio concluso, un lungo applauso ha sancito la rielezione del presidente, che ha preso la parola illustrando obiettivi e strategie del suo secondo mandato.

Nel sottolineare come l’ente abbia tra i suoi fini principali gli interventi nel welfare, nella cultura e nella ricerca scientifica, Massimo Toscani ha ricordato come la Fondazione debba porsi sempre più come soggetto propulsore di iniziative condivise, “capocordata” – così l’ha definita – di soggetti e volontà diverse che si riconoscano in un unico disegno, come avvenuto per l’evento Guercino a Piacenza o per i tanti protocolli di intesa sottoscritti in ambito welfare.

«Oggi è il momento in cui tutti devono contribuire alla buona riuscita di progetti capaci di incidere sul territorio e per la Fondazione il proprio compito non si può esaurire in un sostegno economico», ha dichiarato Toscani, annunciando la volontà anche per la fase erogativa (i progetti per i quali giunge richiesta di contributo), che almeno per certi importi significativi tale erogazione avvenga tramite la predisposizione di bandi.

Dopo aver ringraziato il personale e tutta la struttura della Fondazione, Toscani ha brevemente presentato le linee programmatiche nei settori d’intervento e le strategie economiche e finanziarie del nuovo mandato.

Ha poi sottolineato la necessità di un impegno condiviso da tutti coloro che compongono la Fondazione, dal Consiglio Generale al futuro Consiglio di Amministrazione: «Abbiamo bisogno del vostro sostegno, delle vostre idee e delia vostra partecipazione – ha affermato Toscani – “entrare con qualsiasi funzione negli organi della Fondazione non è un privilegio, ma un servizio che si deve rendere alla collettività. Ci saranno occasioni di confronto aperto e franco, in cui ognuno manifesterà apertamente e con forza ii proprio pensiero e le proprie convinzioni, nella speranza e nell’augurio che possa essere raggiunta una sintesi attorno alla quale operare e lavorare: il Presidente dovrà dunque stimolare la discussione e favorire il dialogo, con tutti».

Il secondo mandato di Toscani giunge dopo la prima nomina del settembre 2014, arrivata dopo le dimissioni della precedente governance. Il rinnovo degli organi della Fondazione non si è ancora concluso: il presidente dovrà presentare al Consiglio Generale la sua squadra, i componenti del Consiglio di Amministrazione che nei prossimi quattro anni lo affiancheranno alla guida dell’ente.




Tenta furto di superalcolici, bloccato dalla Municipale

Voleva farsi una scorpacciata di superalcolici senza pagare ma è andata male ad un 27enne di nazionalità egiziana, residente nella provincia di Lodi.
L’uomo – nei giorni scorsi – si è recato in un supermercato nella zona di via Farnesiana, ha riempito il carrello di bottiglie ed ha poi imboccato la corsia dell’uscita senza acquisti. Scoperto da un addetto alla vigilanza l’egiziano ha abbandonato la refurtiva alcoolica e si è  dato alla fuga.
In via Farnesiana è però stato intercettato da una pattuglia della Polizia Municipale presente in zona, nell’ambito dell’attività territoriale di prevenzione.
Al termine degli accertamenti, il giovane è stato denunciato per tentato furto aggravato.




Torna e raddoppia Artisti da Giardino

E’ già tutto pronto ai Giardini Margherita per ospitare l’atteso appuntamento con “Artisti da Giardino”, il festival di busker, musica, artigianato e cibo di strada organizzato nel parchgli storici Giardini Margherita di Piacenza in programma sabato 27 e domenica 28 maggio.

Un’edizione ricca di novità ed in formato maxi: non più solo una giornata di spettacoli e divertimento, ma un intero fine settimana dedicato alle arti circensi e alla sana vita all’aria aperta, il tutto a due passi dalla stazione e a pochi minuti dal centro.

I veri protagonisti saranno come di consueto gli artisti: l’equilibrio precario dello Gera Circus, lo sproloquio acrobatico degli Acchiappa e Scappa, le esilaranti acropazzie di Miss Jenny Pavone, l’improbabile groove illusionista del Funky Magic Show, le infuocate improvvisazioni de La Wanda, le suggestioni orientali di Flambetta, la complicità incendiaria di  Pimiento Fire e l’elettroselvatica giocoleria di Alberto Fontanella.

Colonna sonora rigorosamente dal vivo con la musica tradizionale di Paesi lontani proposta dal Boz Trio, la classe dello swing e le incursioni jazz dei Clarysax o le personalissime reinterpretazioni trasversali degli Old Rag.

Tra le novità di questa seconda edizione di Artisti da Giardino, la tappa della micro – architettura errante, progettata e realizzata dai giovani ingegneri, architetti e artigiani del progetto Building Communi(ci)ties a cura di Rivularia/Praxis e la performance conclusiva del progetto Spazio Aperto che coinvolge giovani attori piacentini e partecipanti di ogni dove, convinti che il teatro possa essere il grimaldello per scardinare pregiudizi e scassinare diffidenze.

Attesissimo il pic nic della domenica con le golosità dei commercianti del quartiere e le prelibatezze di una gastronomia errante a disposizione dei visitatori più affamati.

Ma non mancheranno nemmeno iniziative esclusivamente dedicate ai bambini. Domenica, durante e dopo il pic-nic, vi saranno tre saranno appuntamenti per i più piccoli: Favole da giardino, racconti animati dalla Coop Aurora Domus (Elefante che legge) dalle 11, alle 15 Dal prato al cielo, laboratorio di costruzione di aquiloni a cura di Pappa e Pero e alle 16 Giochi da giardino, laboratorio di costruzione e giochi di movimento a cura del servizio Tagesmutter della Coop. L’Arco.

Ad artisti, educatori e commercianti, si uniranno 30 artigiani che daranno vita ad un mercatino curioso con un’area riservata al vintage e una agli allestimenti floreali più insoliti e ai poetici ritratti en plein air delle Foglie al Vento.

Il 27 e il 28 un altro fine settimana Matto da Galera per riappropriarci finalmente dei Giardini Margherita che vorremmo.




Frutta e verdura protagoniste del week-end

L’ultimo week end di maggio sarà dedicato a frutta e verdura, prodotti per eccellenza della dieta mediterranea, che fanno bene alla salute e all’aspetto per il potere abbronzante molto apprezzato all’inizio della bella stagione.

L’iniziativa – informa Coldiretti regionale – è dei mercati di Campagna Amica dell’Emilia Romagna per aiutare i consumatori a difendersi dall’afa e a prepararsi alla prova costume. Sabato 27 e domenica 28 maggio i mercati di Campagna Amica forniranno tutte le indicazioni utili per un corretto consumo di frutta e verdura che per le loro caratteristiche – spiega Coldiretti Emilia Romagna – costituiscono il perno della dieta mediterranea, adatte in particolare in estate perché molto utili a difendere l’organismo dalle elevate temperature, ma anche importanti per “catturare” i raggi del sole e garantire una tintarella naturale in quanto sono ricche antiossidanti naturali con la vitamina A, C ed E. Questi vegetali – continua Coldiretti regionale – sono dunque alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile.

Nella nostra provincia domenica 28, dalle 15.00 alle 18.00, a Podenzano, presso la corte “La Faggiola”, all’interno dell’iniziativa “Biancolatte” si svolgerà la “festa del gelato dolce e salato e dei prodotti della filiera del latte”.

Tanti altri gli appuntamenti in regione. Sabato 27 e domenica 28 maggio, dalle 10.00 alle 20.00, a Lido degli Estensi, nel comune di Comacchio (FE), si svolgeranno assaggi e degustazioni con preparazioni di frutta e verdura e il laboratorio di cosmetica naturale.

Il 27 maggio, dalle 10.00 alle 12.00, in piazza Fontanesi di Reggio Emilia toccherà alla frutta di stagione che verrà frullata direttamente “a pedali”.

Domenica 28 maggio, dalle 10,30 alle 12,30, in largo San Francesco a Modena, saranno presentate creazioni di frutta e verdura con le tecniche di visual food, il nuovo modo di concepire l’allestimento dei piatti che coniuga estetica e funzionalità. Sempre frutta e verdura verranno trasformate in opere d’arte in miniatura, in grado di procurare piacere estetico pur lasciando inalterata la sostanza delle materie e quindi la funzionalità e il valore del cibo. Sempre domenica 28 maggio, a casa Artusi di Forlimpopoli (via Andrea Costa 27) in collaborazione con Rialimenta e Bio Macelleria San Bidente e azienda agricola biologica-simbiotica Mengozzi, verrà illustrato il progetto pilota ‘Il cibo è colore, sapore e forma’ mediante il quale si punta a sensibilizzare ad un utilizzo in cucina, comprese quelle delle mense scolastiche, di materie prime stagionali coltivate e prodotte dalle aziende agricole locali aderenti al Consorzio eco-simbiotico Valbidente mediante il sistema dell’agricoltura bio-simbiotica. Le agrichef Luana e Caterina mostreranno come cucinare e trattare i prodotti del territorio attraverso  metodi di cottura atti a mantenere inalterate le qualità organolettiche degli alimenti.




Via Cittadella trasformata in “un deserto”

Fino allo scorso anno era una delle strade più vivaci del centro cittadino, animata dal via vai di studenti e viaggiatori. Oggi via Cittadella sembra piombata in una profonda crisi da cui difficilmente riuscirà a risollevarsi. A causarla lo spostamento delle corriere  alla Lupa, decisa dalla Giunta uscente guidata da Paolo Dosi.

Basta fare un giro fra gli esercizi commerciali per raccogliere voci unanimi sull’impatto negativo che la scelta ha avuto sui bilanci aziendali.  Giampiero Cremonesi è il decano della via e, con la sua torrefazione Mercato del Caffè, lavora qui da 55 anni. “Da quando hanno spostato le corriere, via Cittadella è diventata un deserto. Non l’ho mai vista così. Prima di prendere decisioni di questa portata avrebbero dovuto parlarne con noi. Con mezzo secolo di esperienza qualche suggerimento avrei potuto darglielo”. Giampiero Cremonesi titolare Torrefazione

Fino allo scorso anno nella torrefazione lavoravano due soci e due dipendenti “ora siamo rimasti in due – ci ha detto Cremonesi – Certo la crisi economica un po’ di flessione l’aveva già portata negli ultimi anni – “ma chiudere la stazione dei bus ci ha dato il colpo di grazia. Nei 12 mesi appena trascorsi abbiamo perso il 40% del nostro fatturato. Un disastro. Piacenza non è Parigi. Dal punto di vista commerciale, non vive, se non marginalmente sul turismo. Ha sempre vissuto, invece, sulle persone che dalla provincia venivano in città, soprattutto per il mercato, il mercoledì ed il sabato.  Molti nostri clienti ora non vengono più o molto raramente. Cittadella è a due passi dal Piazza Cavalli. La nuova stazione è distante da tutto e per tanti anziani dover cambiare bus, prendere le navette, è troppo complicato. Venire in auto non se ne parla nemmeno, vista la mancanza di parcheggi ed il rischio di prendere multe”.Titolare bar via Cittadella

Di parere analogo è anche Maria la barista cinese che, da un paio di anni, gestisce insieme al marito l’attività a pochi metri dall’angolo di via Borghetto: “Prima il gazebo era sempre pieno. Nei giorni di mercato lavoravamo tantissimo. Adesso fare il pienone è un sogno. Gli studenti poi sono totalmente scomparsi. Molti miei colleghi vorrebbero vendere il bar ma – dice Maria abbozzando un sorriso – non c’è nessuno che compri, nemmeno i cinesi”.

La mostra del Guercino ha restituito un po’ di vivacità alla strada soprattutto a ridosso dei week-end, ma le ricadute sono comunque temporanee e per molti insufficienti a compensare Matteo Marenghi Enotecai mancati incassi del dopo spostamento. “Ben vengano iniziative culturali di questo tipo – ci ha risposto Matteo Marenghi, titolare dell’omonima enoteca –  “sono un efficacissimo strumento di marketing territoriale e possono contribuire a far inserire Piacenza, a pieno titolo, nei circuiti di turismo artistico del nostro paese. Un visitatore che viene per il Guercino, può apprezzare Piacenza e magari tornare una seconda volta. Detto questo, i riflessi che l’iniziativa ha avuto sugli incassi della mia enoteca sono stati pressoché nulli”.

I commercianti dell’area, ormai che la frittata è stata fatta, sperano che la futura amministrazione metta subito in campo idee efficaci per il rilancio della via magari creando nuovi spazi gratuiti per il parcheggio nell’area dell’ex caserma Pontieri mentre non convince l’idea del parcheggio sotterraneo, la cui realizzazione viene giudicata troppo lenta, inutilmente costosa e zeppa di ostacoli.