Regia unica per il turismo di Parma, Piacenza e Reggio

Natalia Maramotti è il Presidente di Destinazione Turistica Emilia. L’Assessore al Turismo del Comune di Reggio Emilia è stata eletta stamattina, in occasione dell’insediamento della DTE. Era presente l’Assessore regionale al Turismo Corsini. I rappresentanti di Piacenza, Parma e Reggio Emilia hanno eletto anche il Cda, costituito di 9 membri. Alla DTE hanno aderito 94 enti locali. Informalmente è già stata approvata – anche se la ratifica formale avverrà durante la prima seduta del Consiglio d’amministrazione – l’assegnazione della vicepresidenza alla Provincia di Piacenza.

Comincia così a muovere i primi passi Destinazione Turistica Emilia (DTE): stamattina a Parma, all’Auditorium dell’Itc Bodoni, alla presenza dell’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini si è insediata l’Assemblea dei soci. Per Piacenza vi hanno preso l’assessore alla Cultura Tiziana Albasi (anche in rappresentanza del sindaco Paolo Dosi) e, per l’Amministrazione provinciale, il presidente Francesco Rolleri ed il consigliere delegato Stefano Perrucci.

La sede legale sarà a Parma. Alla DTE hanno aderito le  tre Province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, e  91 Comuni. L’Assemblea ha eletto  come Presidente Natalia Maramotti, che è Assessore al Turismo del Comune di Reggio Emilia.

Nella stessa seduta l’Assemblea ha scelto anche i membri del Consiglio di amministrazione, composto di 9 membri, rispettivamente:

– per il territorio di Piacenza il Sindaco di Piacenza Paolo Dosi, il Presidente della Provincia Francesco Rolleri ed il Sindaco di Bobbio Roberto Pasquali

per il territorio di Parma l’Assessore al Turismo del Comune di Parma Cristiano Casa, il Sindaco di Salsomaggiore Terme e Presidente della Provincia Filippo Fritelli, il Sindaco di Monchio delle Corti Claudio Moretti. Per il territorio di Reggio Emilia L’Assessore al Turismo del Comune di Reggio Emilia Natalia Maramotti (Presidente), Il sindaco di Quattro Castella Andrea Tagliavini ed il Sindaco di Ventasso Antonio Manari.

“Questa mattina a Parma è stato messo l’ultimo tassello, essenziale, per rispondere agli impegni presi così come alle aspettative create su tutto il territorio dal nuovo ente pubblico strumentale che assorbe le funzioni delle Unioni di prodotto e delle Province – ha commentato l’assessore regionale a Turismo e commercio Andrea Corsini – Si apre così una nuova era turistica per la nostra regione, un risultato senza precedenti che, attraverso coesione e sinergia, intende attribuire più forza e competitività al sistema dell’organizzazione turistica complessiva”.

Particolare soddisfazione è stata espressa dagli amministratori piacentini. A cominciare, spiega Tiziana Albasi, da un risultato importante: “L’introduzione del diritto di voto ad ogni Comune partecipante, non più in proporzione alla ricettività calcolata sui posti letto, come originariamente previsto dalla Regione, ma con criteri di assoluta parità. Inoltre, si è sancito di estendere la rappresentanza di ogni territorio, all’interno del Cda, a tre enti pubblici: per Piacenza si tratterà del Comune capoluogo, della Provincia e del Comune di Bobbio”.
Destinazione turistica Emilia

Le Destinazioni Turistiche sono enti pubblici strumentali degli enti locali, istituiti Con la legge regionale n.4/2016. Si tratta di organismi istituzionali di area vasta per la realizzazione e la promozione di prodotti turistici specifici e integrati che connotano e danno identità ad un’area, combinando fra loro varie tipologie di prodotto turistico. Ad essi vengono affidate le competenze turistiche che erano in capo alle Province e alle Unioni di Prodotto, operando così una semplificazione istituzionale.

La Destinazione Turistica Emilia sarà pertanto il nuovo organismo comune dei territori delle Province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia. Nella Destinazione turistica sarà istituita una Cabina di Regia con funzioni di concertazione sulle linee strategiche e programmatiche per le attività di promo – commercializzazione.




Emoziona di più un giro in super car o una partita di calcio?

A pochi giorni dalla sfida conclusiva della UEFA Champions League,  la causa automobilistica Nissan (sponsor ufficiale della competizione) ha effettuato un test a per capire se sia maggiore l’entusiasmo di untifoso di calcio che assiste ad una partita della sua squadra del cuore o quella che si prova ad essere a bordo di una supercar, come la GT-R, guidata da un pilota professionista sul circuito di Spa-Francorchamps in Belgio.

In collaborazione con un team di esperti in scienza dello sport della Loughborough University, ai partecipanti sono stati forniti alcuni dispositivi indossabili, al fine di monitorare e raccogliere una serie di dati incrociati. Tra i parametri considerati rientravano frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e attività elettrodermica: in questo modo è stato possibile analizzare gli effetti fisiologici dell’entusiasmo, per poi decretare l’attività più elettrizzante tra le due.

Gli esperimenti relativi alle partite si sono svolti in tempo reale durante gli incontri più importanti della UEFA Champions League e i dati raccolti sono stati confrontati con le reazioni dei passeggeri che hanno sfrecciato sulle Nissan GT-R.

Confrontando i risultati raccolti nei due diversi esperimenti, il Dott. Dale Esliger della Loughborough University ha commentato: “Prima di questo studio, valutavamo in maniera soggettiva l’entusiasmo suscitato da una partita di calcio importante o da una corsa elettrizzante a bordo di una supercar. La ricerca ci ha permesso di utilizzare una tecnica innovativa basata su dati elaborati da sensori, in modo da osservare la reazione fisica dei partecipanti in questi momenti adrenalinici e ipotizzare di conseguenza quali potessero essere gli aspetti più entusiasmanti.

Per tutta la durata dei due esperimenti, la frequenza cardiaca dei tifosi di calcio e dei passeggeri di Nissan GT-R è stata piuttosto simile, con evidenti picchi nei momenti cruciali, ad esempio subito dopo un goal o durante una curva molto stretta.

Le differenze principali tra reazioni dei tifosi e dei passeggeri sono emerse nella frequenza respiratoria. Durante le partite di calcio abbiamo riscontrato un aumento della frequenza respiratoria seguito da una diminuzione, che coincide con i momenti di suspense in cui i tifosi hanno trattenuto il fiato: si è quindi delineato un andamento altalenante nell’arco dei 90 minuti. Per i passeggeri delle GT-R, invece, la frequenza respiratoria è aumentata in maniera costante, cosa che dimostra un’emozione più intensa e sostenuta”.




Inaugurato a Borgoforte il nuovo laboratorio di Iren

E’ stato inaugurato oggi il nuovo laboratorio di analisi Iren di Piacenza. La struttura, collocata presso la sede Iren di Borgoforte, diventerà la sede principale per i controlli e i monitoraggi ambientali di tutto il Gruppo. Si compone di una serie di sale ed è dotata della più moderna strumentazione per condurre test analitici a servizio delle molteplici attività della multiutility, dalla distribuzione dell’acqua al suo recupero depurativo ed al successivo riutilizzo in agricoltura, dallo smaltimento dei rifiuti alla produzione di biogas e biometano, ed in genere per la totalità delle attività aziendali.

“Nei laboratori di Piacenza – ha evidenziato il Presidente Iren Paolo Peveraro –  verranno effettuati oltre il 50% dei controlli di tutto il Gruppo. E’ una ulteriore conferma dell’importanza che Iren attribuisce al territorio piacentino, sviluppando un presidio locale che è anche un riferimento nazionale sul tema dei monitoraggi ambientali e un polo di eccellenza in termini di ricerca e innovazione sui controlli”.

“I laboratori IREN, come il resto del Gruppo, hanno avviato un percorso di efficientamento e di razionalizzazione organizzativa che ha portato ad integrare e ottimizzare i processi e le attività permettendo di realizzare importanti sinergie economiche e operative – ha aggiunto l’amministratore delegato Iren Massimiliano Bianco. – Per sostenere la forte spinta all’innovazione tecnologica sono stati investiti dall’azienda oltre tre milioni e mezzo di Euro e realizzati nuovi e moderni laboratori: tra questi, quello di Piacenza rappresenta la sede principale dove verranno attivate anche nuove linee analitiche come quelle relative ai controlli dei materiali”.

I laboratori, che occuperanno una superficie di quasi 2000 metri quadri, saranno infatti tra i centri all’avanguardia sull’utilizzo dei bioindicatori, ovvero sull’utilizzo di specie batteriche, animali o vegetali per valutare l’effetto che le sostanze possono avere sui diversi ecosistemi e per valutare la qualità degli ambienti naturali o artificiali. Tra i diversi test che vengono effettuati ricordiamo le prove di tossicità attraverso batteri bioluminescenti, crostacei come Daphnia Magna, semi di piante comuni (cetriolo, sorgo e crescione) di cui viene valutata la germinazione e la crescita, e gli indici biotici basati sull’analisi di macroinvertebrati, protozoi o batteri filamentosi.  Su alcuni temi i laboratori Iren sono inoltre già considerati riferimento nazionale e vedono la nostra struttura impegnata nell’organizzazione sia di corsi che di circuiti interlaboratoriali per il mantenimento della qualifica degli analisti.

La ristrutturazione della sede di Iren Lab di Piacenza ha previsto un incremento della superficie occupata che oggi raggiunge i 1.350 mq, distribuiti in due edifici da 950 mq e 400 mq.

Entro ottobre prossimo verranno realizzati ulteriori interventi di ristrutturazione che comporteranno un aumento della superficie di ulteriori 480 mq, per la realizzazione di spogliatoi ed uffici, che porteranno entro fine anno l’estensione della superficie a quasi 2.000 mq. L’intervento complessivo, che ha previsto un investimento nel corso del 2017 di 800.000 euro, è stato ultimato, per quanto riguarda il primo lotto, in tempi brevissimi, a fronte di una progettazione avviata internamente e successivamente integrata da uno studio esterno per la parte degli impianti speciali. Gli interventi iniziati il 7 febbraio di quest’anno, si sono conclusi in tre mesi, senza che l’attività dei laboratori si sia mai interrotta. Hanno operato in stretto contatto 8 imprese impegnando complessivamente circa ottanta addetti coordinati e supervisionati dai responsabili di Iren.

I laboratori Iren che supportano i gestori nelle proprie attività di controllo e ricerca sono strutture altamente specialistiche certificate Qualità, Sicurezza e Ambiente, con più di 150 prove accreditate e svolgono attività di campionamento, analisi e consulenza sia per le società del Gruppo IREN sia per altre società che operano nel campo ambientale. Nei Laboratori di analisi Iren, che complessivamente presentano una estensione coperta di oltre 4000 mq, e sono localizzati in Emilia, Liguria e Piemonte, vengono effettuate annualmente oltre 1.200.000 analisi e gestiti più di 100.000 campioni. Nei laboratori Iren lavorano più di 80 tecnici specialisti che eseguono analisi chimiche, microbiologiche, idrobiologiche, test ecotossicologici e consulenza tecnico-ambientale relativamente alle risorse idriche, matrici ambientali, rifiuti ed energia.

A latere dell’inaugurazione del nuovo laboratorio di analisi di Piacenza è stata organizzata una tavola rotonda che ha coinvolto rappresentanti del mondo accademico e della ricerca e i direttori di Business di Iren per riflettere sui temi di innovazione, ricerca e controllo.  Il Professor Morelli, Preside della Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza, per il mondo della ricerca, della collaborazione con aziende come Iren sia per il contributo di conoscenze tecnico-specialistiche sia per la possibilità di effettuare ricerche applicate, sperimentando in campo la messa a punto di tecnologie e processi innovativi.

Il Professor Madoni, docente di Conservazione della Natura dell’Università di Parma, nella sua relazione sulla qualità delle acque depurate ha posto l’accento sulla sua lunga collaborazione con i tecnici e gli analisti dei laboratori Iren le cui ricerche hanno contribuito ad elaborare un indice – lo Sludge Biotic Index (SBI) – in grado di valutare, attraverso l’analisi microscopica del fango attivo, l’efficienza di depurazione dell’impianto e di conseguenza la qualità dell’acqua depurata in uscita. Tale metodo è entrato tra i metodi analitici dell’IRSA-CNR, adottato dai vari gestori degli impianti e diventato uno standard di riferimento anche in diversi paesi europei ed extra europei.




A Sarmato mai consegnati gli avvisi TARI. Slitta il pagamento

Ancora resta da capire cosa sia esattamente successo. Fattostà a Sarmato gli abitanti non hanno mai ricevuto gli avvisi relativi alla 1° rata TARI 2017 e al conguaglio 2016 emessi il 2 maggio scorso e con scadenza nella giornata odierna. Avvisata da numerosi cittadini Iren Ambiente si è subito attivata presso la ditta incaricata del servizio postale per capire le cause del mancato recapito e per prendere eventuali provvedimenti.

Intanto la stessa Iren Ambiente, in accordo con il Comune, ha deciso di procedere ad un nuovo invio dell’avviso con la nuova scadenza fissata al 30 giugno 2017.

Contattando il Numero Verde 800.608090 (attivo tutti i giorni dal lunedì-venerdì dalle 8:00 alle 18:00 ed al sabato dalle 8:00 alle 13:00) o recandosi presso gli sportelli presenti sul territorio o inviando una mail a clienti.er@gruppoiren.it è possibile avere tutte le informazioni sugli avvisi e richiederne la trasmissione della copia tramite mail o fax.

Gli stessi avvisi sono anche comodamente visionabili tramite la app “Clickiren” installabile sullo smartphone ed accessibile previa registrazione; tutte le informazioni in merito sono reperibili sul sito www.irenambiente.it.
Si fa presente che per qualche giorno, la copia ottenuta tramite contatto diretto con Iren potrebbe mantenere ancora la scadenza originale, ma Iren conferma che questa è comunque stata spostata al 30 giugno.




Due giugno: musei aperti, biblioteche chiuse

In occasione della Festa della Repubblica, i Musei Civici di Palazzo Farnese resteranno aperti al pubblico con orario continuato, dalle 10 alle 18, mentre sarà visitabile sino alle 23, come da consueto orario del venerdì e sabato, la mostra “Guercino a Piacenza” allestita nella Cappella Ducale. A questo proposito, l’invito rivolto soprattutto ai residenti in città, per evitare lunghe attese, è quello di privilegiare l’orario serale, a fronte del considerevole afflusso previsto per l’ultimo fine settimana dell’esposizione artistica a Palazzo Farnese.

Il 2 giugno sarà aperto anche il Museo Civico di Storia Naturale, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Osserveranno invece la chiusura festiva del venerdì, estendendola anche a sabato 3 giugno, tutte le biblioteche comunali, le cui sedi saranno nuovamente operative lunedì 5 giugno, con il regolare orario.




Chiude il ponte: ambulanza fissa a San Nicolò

Il D-day è arrivato e da domani, 31 maggio, fino  al 14 settembre resterà chiuso il ponte sul Trebbia che collega San Nicolò a Piacenza, per lavori di manutenzione. per consentire un intervento di manutenzione. La chiusura e le conseguenti modifiche alla viabilità in ingresso e uscita dalla Val Tidone hanno indotto l’Azienda Usl di Piacenza ad adottare alcune soluzioni per garantire la tempestività di arrivo dei soccorsi sul luogo dell’evento ed il livello di professionalizzazione per i codici rossi e gialli, di gravità maggiore.

Da domani sarà dunque collocata a San Nicolò, in via Alicata (nel piazzale della Casa della Salute) una auto con infermiere e autista soccorritore dalle ore 8 alle ore 20. Il mezzo è dotato delle attrezzature per le manovre di soccorso avanzato. Sarà inoltre prolungata alle ore notturne la presenza di un’ambulanza per il primo soccorso della Croce Rossa che attualmente effettua servizio solo di giorno.

Anche in area urbana verrà potenziata la presenza di un’altra ambulanza delle associazioni di volontariato dalle ore 20 alle 24.




Festa della Repubblica: il programma

E’ tutto pronto per la Festa della Repubblica del 2 giugno. La cerimonia istituzionale, in programma alle 11.30, sarà preceduta dalla parata militare che partirà alle 11 da viale Risorgimento, nei pressi dell’arena Daturi e raggiungerà piazza Cavalli accompagnata dalla Banda Ponchielli, nonché da alcune scolaresche che reggeranno la bandiera tricolore. A seguire, la celebrazione ufficiale con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e la consegna delle onorificenze.

Alle 21, nell’ambito della rassegna “Ricorrenze in musica”, il Teatro Municipale ospiterà il concerto per la Festa della Repubblica, con ingresso gratuito: sul palco gli Ottoni della Scala, in un repertorio che spazierà da William Byrd ad Antonio Vivaldi, da Bach a Bizet, da Verdi a Nino Rota.

Per consentire l’allestimento della parata e lo svolgimento della manifestazione, già dalle ore 20 di giovedì 1° giugno, sino al termine della cerimonia, sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata nell’area di parcheggio di via Maculani, fatta eccezione per i mezzi di servizio e delle autorità militari. Dalle 9 alle 12 di venerdì 2 giugno, in ogni caso sino al termine della manifestazione, la sosta sarà vietata su entrambi i lati in viale Risorgimento e in via Cavour, nonché lungo l’intero perimetro di piazza Cavalli.




Con Alberto Ferrando pediatra e blogger parliamo dei rischi dell’omeopatia

Non scrive di moda, non posta foto di vestiti vaporosi su Instagram eppure il dottor Alberto Ferrando è un blogger fra i più seguiti in Italia, almeno nel suo settore, quello della pediatria e vanta parecchie “mamme follower” anche a Piacenza. Un successo che si spiega forse grazie alla sua principale dote, quella di saper comunicare con semplicità e chiarezza argomenti di solito appannaggio solo dei camici bianchi. Attraverso l’uso di battute ed aneddoti riesce a tranquillizzare le neo-mamme, impresa che – a detta di molti colleghi – ha del miracoloso. Genovese, ha lavorato al Gaslini ed all’Università degli studi di Genova oltre ad anni ed anni di ambulatorio. Un’esperienza condensata in tre libri di successo e testimoniata da varie collaborazioni con quotidiani ed apparizioni televisive.

Ci è sembrato dunque la persona più adatta con cui fare due chiacchiere su un tema di triste attualità, quello di Francesco, il bambino di sette anni, morto ad Ancona a causa di una otite bilaterale, curata solo con l’omeopatia.

Dottor Ferrando, visto quello che è successo, dobbiamo considerare l’omeopatia come qualcosa di pericoloso? Ma soprattutto serve o non serve?

Diciamo subito che l’omeopatia non è stata la causa della sua morte. Una volta somministrata l’omeopatia, davanti al mancato miglioramento del piccolo, bisognava intervenire con una medicina di dimostrata efficacia, cioè l’antibiotico. L’omeopatia in sé non causa danni ma allo stesso tempo non dà sostanziali vantaggi.

Quale avrebbe dovuto essere l’atteggiamento corretto da parte del medico omeopata che lo aveva in cura?

Le linee guide internazionali dicono che se un bambino ha un’otite non grave, sta abbastanza bene, non ha fattori di rischio, non ha immunodeficienze, ha un’età fa uno o due anni, bisogna attuare una vigile attesa per  24/48/72 ore e nel frattempo si somministra solo terapia antidolorifica quindi paracetamolo (tachipirina) o ibuprofene. Si è visto che in percentuale variabile fra il 50% ed il 75% i bambini guariscono anche senza antibiotici. Se invece il bambino peggiora, si passa all’antibiotico.

Quindi uno può anche fare la terapia omeopatica per 48 o 72 ore ma … quindici giorni, come nel caso di Ancona, mi sembrano un po’ tantini.

Sotto indagine ora sono finiti anche i genitori. In cosa, secondo lei, hanno sbagliato. In fondo lo avevano affidato ad un medico che già in passato aveva curato otiti del piccolo con l’omeopatia.

E’ giusto che i genitori si affidino al medico ed abbiano con lui rapporto di fiducia, ma se io genitore vedo che mio figlio non migliora, ho qualche dubbio, l’unica cosa di cui non mi devo preoccupare è che il medico si offenda quindi, magari, mi adopero per avere un secondo parere. In questo caso poi sembra che il pediatra del bambino non fosse nemmeno mai stato sentito.

Ci aiuti a capire. L’omeopatia è una cura medica? Ha basi scientifiche?

Bisogna tornare al 2002 quando l’Ordine dei medici ha dichiarato che alcune medicine alternative o non convenzionali come l’omeopatia, l’omotossicologia, l’antroposofia, l’agopuntura ed altre sono parte dell’atto medico, quindi di fatto riconoscendole.

La verità è che se dobbiamo addentrarci nella discussione sulle basi scientifiche dell’omeopatia non ne usciremo mai.  Mentre una medicina tradizionale viene testata secondo precisi protocolli prima in laboratorio, poi sugli animali ed infine sull’uomo con l’omeopatia non si possono fare questi studi perché si basa sulla risposta della singola persona e non si possono trovare gruppi omogenei da confrontare. Non essendo possibile avere una dimostrazione scientifica … entriamo nel campo delle opinioni.

Qualcuno direbbe che è una questione di fede, di volerci credere a tutti i costi

Lo diceva già, prima del 900, sir Edward Osler “La differenza principale fra l’uomo e l’animale è che l’uomo ha la necessità di assumere dei farmaci”.  La verità è proprio che la gente ha bisogno di farsi prescrivere dei farmaci. Io, in studio, provo a fare la “niente terapia” ma provare a dare niente è difficile, i pazienti non sono soddisfatti.

Ho dei colleghi che prescrivono anche l’omeopatia partendo dal presupposto che comunque male non fa. Ma questo non è del tutto vero. Secondo me vanno evitati in un senso ed in un altro gli estremi, gli “ismi”. Altrimenti è come un tiro alla fune. Se io tiro, alla fine, quello di là la tira più forte e non si arriva alla soluzione ma alla sconfitta di uno o dell’altro.

Il Corriere della Sera ha intervistato Christian Boiron, direttore generale dell’omonimo gruppo, leader del settore omeopatico con un fatturato di 610 milioni di euro e quasi quattromila dipendenti. Boiron ha sostanzialmente ammesso di aver curato i suoi figli con antibiotici ed in qualche modo parlato di omeopatia complementare rispetto alla medicina tradizionale, non più ad essa contrapposta come in passato.   

Boiron è furbo, molto più di tutti noi. Virare da medicina alternativa a medicina complementare è un cambio di rotta mica da poco e certamente efficacie dal punto di vista del marketing. All’inizio si diceva o ti curi con l’omeopatia o con la medicina tradizionale allopatica. Questa nuova visione complementare è molto più comoda. Su 100 persone 10 hanno bisogno di farmaci veri. L’omeopatia la dai ad 80, 90 persone. C’è una fetta di non patologia ma ad esempio di bambini che hanno bisogno di un ricostituente, di superare la fase di dentizione. Per tutti loro … si inventa la cura giusta … magari appunto il preparato omeopatico.

Mi viene in mente una frase geniale risalente ad una trentina di anni fa e pronunciata da un ricercatore: non vedo l’ora di inventare un farmaco per le persone sane, così da dare farmaci a tutti!

La cosa grave è che paradossalmente rischiamo di avere farmaci poco efficaci. In pediatria è da 30 o 40 anni che non esce un nuovo antibiotico. Perché la sperimentazione ha dei costi enormi e non tutti riescono ad arrivare alla fase di test finale. Vendere ricostituenti, balsamici, cremine, cosmetici, omeopatia … costa poco. Non devi neanche metterci il bugiardino delle istruzioni. A volte ho quasi l’impressione di essere di nuovo nel far west, con l’imbonitore che arriva, sale sul palco con la bottiglietta miracolosa, valida contro tutti i mali.

Non ci sembra aver molta fiducia nelle cure naturali, alternative appunto. Eppure sono così di moda …

Nascono tanti negozi naturali: naturale è bello! Li manderei tutti in viaggio in mutande in Amazonia e vediamo quanto è bella la natura. Non è solo l’omeopatia. Adesso è di moda – ad esempio – la fitoterapia,  le erbe. Ricordiamoci che le erbe svolgono davvero delle azioni curative e sono state alla base della medicina per tanti secoli. Quindi bisogna stare attenti, farne un uso consapevole, meglio se affiancati dal proprio medico.

Quindi possono essere anche pericolose?

Le rispondo con un aneddoto. Ho avuto una mamma con un figlio, soggetto a continue coliche. La signora aveva già cambiato vari tipi di latte ma senza successo. Un giorno arriva in ambulatorio e mi dice “dottore ho risolto. La mia vicina mi ha dato una sostanza naturale. Gli ho dato queste goccine di tiglio. Il bambino … guardi, da allora  dorme pacifico e tranquillo”.

A questo punto ero davvero interessato e le chiesi di portarmi il prodotto per capire meglio di cosa si trattasse. Beh … era un estratto alcoolico di tiglio. Quindi il bambino … passava da una ciuca all’altra.

Ci credo che stava tranquillo, povero ninin. Appena piangeva si faceva un goccetto!!!

Carlandrea Triscornia




Incontro a porte chiuse con i genitori del nido

E’ ancora in corso, rigorosamente a porte chiuse, l’incontro fra il sindaco di Piacenza Paolo Dosi ed i genitori dei bambini del nido Farnesiana, vittime dei presunti maltrattamenti da parte di due educatrici. Alcuni genitori hanno già lasciato la sala consigliare mentre per molti altri lo scambio di idee con il primo cittadino continua.




I Profeti del Guercino “evadono” dalla cupola

Il Duomo di Piacenza trasformato in un gigantesco schermo cinematografico. E’ quanto accadrà mercoledì sera, 31 maggio, dalle ore 21.30, la facciata del Duomo di Piacenza diventa un enorme in occasione di  Serendipità, lo spettacolo di videomapping, ideato da Gionata Xerra.

Una rilettura della mostra “Guercino tra sacro e profano” in chiave ironica, escogitata da Gionata Xerra.  I personaggi principali degli antichi dipinti, i sei Profeti, accompagnati dalle otto Sibille a bordo di una metaforica astronave usciranno dallo spazio della cupola per scoprire il mondo di oggi.

Attraverso una serie di montaggi, sulla facciata del Duomo, si animeranno le grandi figure dei Profeti che partono per assistere a un concerto di musica classica al Teatro Municipale, partecipare a una manifestazione sportiva, giocare con i monumenti equestri del Mochi, rientrare all’interno del Duomo in veste di invitati a un matrimonio. Alcune Sibille invece scenderanno dal fronte della Cattedrale per entrare in contatto con la gente al mercato del sabato.

Tante storie che si intrecceranno tra loro con un’incursione nella vicina Milano per recarsi all’ultima sfilata di Giorgio Armani che ha gentilmente concesso l’utilizzo delle immagini filmate.

Finale a sorpresa con la partecipazione di Corto Maltese, possibile grazie alla collaborazione della fondazione Hugo Pratt.

(Foto Del Papa)