Maloberti attacca la “tassa sulla carne” ipotizzata in uno studio della Cattolica, guidato da Paolo Sckokai

«La zootecnia non si tocca. Non possiamo tacere di fronte alle gravi affermazioni di Sckokai, che sembrerebbero voler condannare l’intera filiera dei prodotti di origine animale, dai suini ai bovini, dal latte al grana padano».  Si esprime così Giampaolo Maloberti, presidente del consorzio La Carne Che Piace, mentre commenta il progetto di ricerca europeo “Susdiet-Understanding consumer behaviour to encourage a (more) sustainable food choice” intrapreso anche dall’Università Cattolica di Piacenza, e in particolare le parole del professor (ed ex segretario cittadino del Partito Democratico) Paolo Sckokai (vedi i particolari dello studio qui sotto).

Quest’ultimo, infatti, ha dichiarato che, essendovi difficoltà a influenzare le scelte di consumo alimentare attraverso le politiche comunicative, occorrerebbe avviare una tassazione dei prodotti meno sostenibili, come quelli di origine animale. «Sckokai e la sua cerchia di professori dovrebbero farsi un giro nelle vallate piacentine, dove l’economia regge soprattutto grazie alla valorizzazione dei salumi piacentini – prosegue Maloberti -. Il nostro territorio è l’unico in Europa a potersi pregiare di tre DOP, invidiate ed esportate a livello mondiale, ma l’intellighenzia radical chic di turno cosa propone? Di ammazzare il settore! È intollerabile».

«Dopo gli infondati colpi allarmistici inferti dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che ha messo in guardia i consumatori sull’ipotetica cancerogenicità delle carni rosse e degli insaccati, gli aspiranti a comunisti ci riprovano: stavolta divulgano una ricerca inaccettabile e fuorviante, che va in controtendenza rispetto alle necessità e alle risorse della nostra provincia. Se ne fregano, in altre parole, della cultura, della tradizione e della ricchezza dei Comuni piacentini, che ruotano attorno alla produzione e alla vendita dei salumi tipici. Innegabilmente apprezzati – per qualità e controlli – dai consumatori. Nel 2016 sono stati prodotti 1 milione e mezzo di pezzi di Salame, 420mila pezzi di Coppa e 138mila pezzi di Pancetta. Negli ultimi sedici anni la produzione dei salumi DOP è notevolmente aumentata: +522% per la Coppa piacentina, +965% per la Pancetta Piacentina e +563 % per il Salame, generando un indotto fondamentale per il territorio – conclude Maloberti -. Il Consorzio La Carne Che Piace teme che si stia addirittura agendo in malafede: parrebbe essere stata ammessa una strategia comunicativa volutamente indirizzata a svantaggiate la zootecnia. Non è una novità, purtroppo, che si vogliano fare a tutti i costi gli interessi delle multinazionali e della grande distribuzione. Invitiamo le associazioni del settore, i consorzi e gli imprenditori ad unirsi alla protesta e a condannare la missiva di Sckokai».

Paolo Sckokai  è stato alla guida del team di ricercatori dell’Alta Scuola di Management ed Economia Agro-alimentare dell’Università Cattolica che ha partecipato alla ricerca europea ‘Susdiet – Understanding consumer behaviour to encourage a (more) sustainable food choice”.

Secondo questo studio poiché produzione e consumo agro-alimentare generano il 20-25% delle emissioni complessive di CO2, tassare i prodotti meno sostenibili potrebbe ridurle di un 4-5% con un impatto significativo sull’effetto serra.

L’obiettivo di Susdiet era quello di definire modelli di diete ‘sostenibili’ dal punto di vista economico, nutrizionale e ambientale per identificare gli strumenti di politica economica e alimentare in grado di indirizzare le scelte dei consumatori Ue. “Il progetto – ha spiegato Sckokai –  ha messo in evidenza la difficoltà a influenzare le scelte di consumo alimentare mediante politiche basate sulle informazioni nutrizionali e sui marchi. Le scelte alimentari e la dieta – ha sostenuto il ricercatore piacentino – hanno una componente molto forte legata alle abitudini e alle tradizioni, per cui le politiche di informazione dei consumatori tendono a essere poco efficaci. Molti esperimenti condotti nell’ambito del progetto hanno messo in evidenza questa sorta di ‘resistenza al cambiamento’ delle scelte di consumo, in diversi contesti (super/ipermercati, mense, ristoranti…) e in diversi Paesi europei“.

I ricercatori della Cattolica hanno provato ad analizzare e simulare l’impatto potenziale della tassazione dei prodotti meno sostenibili, prendendo spunto da esperienze che sono già state applicate in altri Paesi come ad esempio la tassa sulle bevande gassate zuccherate negli Stati Unitied in Francia o quella sui grassi in Danimarca. “In particolare – ha spiegato Sckokai- abbiamo simulato l’impatto di una tassa sugli alimenti a più alto contenuto di emissioni di CO2, che, com’è noto, sono i prodotti di origine animale“.

Gli schemi di tassazione che abbiamo simulato non prevedono un aumento del carico fiscale sui cittadini, e quindi nessun impatto sulle loro tasche, ma una compensazione tra categorie di alimenti: se si tassano i prodotti di origine animale, di cui ovviamente aumenta il prezzo finale, contemporaneamente si sussidiano i prodotti a basso impatto ambientale (frutta, verdura, derivati dei cereali), per i quali i consumatori possono beneficiare di un prezzo più basso“.

Secondo lo studio l’impatto in Italia di questa tassazione sarebbe rilevante “la riduzione delle emissioni derivante dai processi di produzione e consumo agro-alimentare – ha spiegato il docente della Cattolica – potrebbe ridursi fino al 19%. Inoltre, si registrerebbe un miglioramento della qualità della dieta piccolo ma significativo (un miglioramento di due punti di un indice di qualità della dieta che varia fra 0 e 100), legato al minor consumo di nutrienti che hanno un impatto negativo sulla salute (zuccheri, sale, grassi saturi)“.

Paolo Paolo Sckokai , immaginando forse – a priori –  le possibili polemiche che avrebbero potuto nascere sull’argomento,  in occasione della presentazione della stessa aveva sottolineato che “Il progetto non prende posizione relativamente all’auspicabilità o meno di strumenti fiscali in questo campo: Susdiet mette semplicemente a disposizione dei policy maker i risultati delle simulazioni, perché possano valutarne l’impatto, lasciando le eventuali decisioni a chi ne ha la responsabilità“.




Squadra di migranti partecipa al campionato UISP … per “dare un calcio alla paura del diverso”

Quello dell’accoglienza, dell’immigrazione e dell’integrazione resta un tema caldo nel nostro paese nonostante, dopo i provvedimenti del ministro Minniti, i flussi di richiedenti asilo siano nettamente diminuiti.

Nella provincia di Piacenza sono numerosi i giovani, provenienti per lo più dall’Africa, ospitati in strutture grandi e piccole. Fra le organizzazioni che si occupano di accoglienza c’è anche il GUS (Gruppo Umana Solidarietà “Guido Puletti”). A livello nazionale il GUS ha lanciato un’iniziativa decisamente fuori dai tradizionali schemi dell’integrazione, quella di usare lo sport, ed in particolare il calcio, come modo per unire le persone, per offrire occasioni di reciproca conoscenza.

Sono così nate squadre composte da operatori e migranti (grazie alla collaborazione con la Polisportiva Extravaganti). Un modo insomma «per dare un calcio alle fobie, alla paura dell’altro, dello sconosciutoi» come ha sottolineato Paolo Perogio, coordinatore nazionale prima accoglienza GUS.

Anche nella nostra provincia è nata una squadra che si è iscritta al campionato di calcio a 5 della Uisp. Fra i principali promotori di questo agguerrito team vi è un operatore sociale con la passione del pallone, Matteo Bandini. Ha scritturato un giovane allenatore, dalle limiate esperienze ma con tanta voglia di studiare ed applicare tattiche di gioco. Dovrà impegnarsi parecchio però perché il debutto, venerdì sera, ha visto la squadra degli Extravaganti battuta sonoramente 10 a 1 dagli avversari.

Beh Bandini, almeno il goal della bandiera lo avete segnato
«Almeno quello ….. Ci aspettavamo comunque una partenza tutta in salita. Secondo me dopo il girone di andata quando i ragazzi capiranno un po’ tutti gli aspetti del gioco, avremo buone prospettive. Faremo un po’ fatica nelle prime partite (come si è visto) perché devono imparare a stare in campo. Poi .. ci vedo bene. I valori atletici e  tecnici ci sono ma vanno sviluppati».

Chi avete scelto come tecnico e quanti sono i ragazzi che fanno parte della squadra?
«L’allenatore è un ragazzo piacentino. Si chiama Marco Veronese (secondo da destra nella foto). I giocatori tesserati sono attualmente otto ma dovremmo tesserarne a breve un altro. Essendo calcio a cinque volevamo dare a tutti l’opportunità di giocare il giusto minutaggio. Sono ragazzi della Cosata d’Avorio e della Nigeria».

Che età hanno?
«Fra i venti ed i venticinque anni».

Da questa prima partita si direbbe che non abbiano grandi trascorsi calcistici
«Dichiarano tutti di aver giocato nel loro paese d’origine. Lo dicono … ma poi il calcio “vero”, in una squadra con schemi, organizzata, … non lo hanno mai giocato. In genere tutti si sono limitati a palleggiare con gli amici. Anche se il campionato Uisp è amatoriale, dilettantistico, ugualmente ha le regole del calcio vero, l’arbitro, i cartellini, il trofeo finale. Ecco un’esperienza così non l’hanno mai avuta».

Però corrono molto
«Per correre corrono tantissimo. Ma come si è visto venerdì sera gli manca la tattica, perché non hanno mai avuto nessuno che gli insegnasse la parte tecnica appunto. Quanto a corsa sono … dei mostri … non li ferma nessuno. Hanno un fisico ed un fiato che definirei … prosperoso. Tutti hanno passato la visita medica sportiva con ottimi risultati».

Quindi il fisico c’è … per la tattica state lavorando …
«Esattamente. Stiamo cercando di costruire una impostazione di gioco».

Fate parte della squadra anche voi operatori sociali?
«Si. Io ed un io collega (Kalid Kachif, accovacciato con il numero 10 nella foto). Innanzitutto perché ci piace giocare. Essendo poi la prima esperienza ci piaceva fargli vedere anche questo nostro aspetto, che non siamo solo operatori che gli dicono cosa fare o non fare ma anche gente con cui è possibile integrarsi, giovani come loro, con passioni simili».

Questi ragazzi vivono tutti nella stessa struttura?
«Vivono a Monticelli d’Ongina però sono divisi in cinque appartamenti diversi. Questo perché il GUS è per l’accoglienza diffusa e di qualità. Quindi i ragazzi sono di media quattro per appartamento».

Sono da molto in Italia?
«I più giovani sono qua da sei mesi e da un anno e mezzo quelli che sono qua da più tempo».

Confessi, avete mandato osservatori per spiare le altre squadre?
«No … non ancora. Però avendo io giocato nel campionato Uisp per qualche anno alcune le conosco e quindi un po’ so come sono le forze in campo».

Al di là del divertimento, quale è il valore di costruire una squadra di questo tipo e disputare il campionato Uisp?
«Dal mio punto di vista altamente integrativo. Il GUS e noi operatori crediamo molto nella territorialità. Il calcio a Piacenza è molto sviluppato a tutti i livelli, dilettantistico, amatoriale e anche professionistico. Ed è molto seguito. Noi crediamo che tramite lo sport, il calcio, i ragazzi possano confrontarsi e integrarsi anche con gente della loro età, italiani e non».




Presidio sotto il Comune contro la fuoriuscita dalla rete Re.a.dy

Con un presidio anti-discriminazione sotto la sede del comune nel pomeriggio di sabato 14 ottobre Piazzetta Mercanti si è riempita per esprimere il proprio dissenso nei confronti della decisione della giunta Barbieri di uscire dalla rete “Re.a.dy”, costituita da enti locali che hanno avviato politiche al fine di favorire l’inclusione sociale di cittadini e cittadine LGBT a Piacenza.

Presenti alla manifestazione varie autorità di livello nazionale, i promotori Glitch – Gruppo Giovani Arcigay di Piacenza e L’atomo, comitato territoriale di Arcigay, ma anche realtà come UAAR (Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti), CGIL, UIL, Famiglie Arcobaleno, AGEDO, Sinistra per Fiorenzuola e tante altre, per un totale di circa 300 manifestanti.

La presidente provinciale di Arcigay Paola Romanini ha sottolineato con fermezza che «in questo modo stiamo tornando al medioevo. Non è vero che è dispendiosa, perciò non si capisce perché uscire dalla rete. C’è stato un primo incontro col sindaco per trovare un accordo, ma non pare che ci siano stati grandi passi avanti, per questo stiamo pensando a nuovi strumenti per comunicare il nostro disaccordo, anche negli ambienti di lavoro. Ad esempio vorremmo aprire uno sportello pubblico».

La giunta comunale lo scorso 5 ottobre ha adottato questo provvedimento, caldeggiato dal gruppo consiliare Lega Nord e portato avanti prima da Massimo Polledri, assessore alle politiche per la Famiglia, e da Tommaso Foti poi.

Foti, nel suo ruolo di consigliere regionale ha proposto, nelle scorse ore, la fuoriuscita addirittura dalla rete a livello emiliano-romagnolo.

«Si tratta di una speculazione politica di bassissima lega – ha affermato il segretario nazionale Arcigay Gabriele Piazzoni – l’obiettivo della rete è quello del mutuo scambio di buone pratiche, contribuendo alla creazione di un clima sociale di rispetto e confronto libero da pregiudizi: il segnale che viene mandato con questa decisione è che al Comune di Piacenza delle persone LGBT non frega nulla».

Durante gli interventi è stato possibile per i presenti scrivere propri messaggi anti-discriminazione su post-it, che sono stati raccolti dagli organizzatori e consegnati al comune.

Altro tema che è stato al centro di un duro attacco, è quello della presunta “Teoria del Gender”: «Parlano di questa cosa come se fosse terrorismo psicologico – ha evidenziato il presidente di Arcigay Flavio Romani. – Secondo chi ha preso questa posizione, l’ideologia gender avrebbe lo scopo di omosessualizzare la società. Noi semplicemente andiamo nelle scuole a raccontare le nostre vite».

«Non vogliamo accontentarci di essere motivo di dibattito – ha aggiunto Sara Dallabora di Famiglie Arcobaleno -, di sentirci cittadini di serie B per evitare di urtare la sensibilità di certi politici. Sono argomenti che per giunta con la politica non dovrebbero avere nulla a che fare. Temo che i nostri bambini possano essere ulteriormente vittime di bullismo e discriminazione».

Non si tratta di avere o meno ragione, ma di applicare la legge. Discriminare non è una posizione politica, è reato. «Siamo qui e mettiamo a disposizione tutta la nostra indignazione – ha commentato Stefano Cugini, ex assessore al Welfare del Comune di Piacenza -, la democrazia che rivendica diritti, togliendoli ad altri, è malata».

Dario Marini Ricci di Sinistra per Fiorenzuola ha espresso il proprio dispiacere nel vedere che «siamo davanti ad un’amministrazione che su determinate tematiche invece che aprirsi si sta chiudendo».

Un passo indietro è stato fatto. Tuttavia cittadini e associazioni di Piacenza si sono dimostrate pronte a reagire.

 




Il “piacentino” Kelly Rolleston vice-allenatore della nazionale italiana di Rugby a 13 ai Mondiali in Australia

Ci sarà anche un piacentino (seppure d’adozione) come Kelly Rolleston ai campionati mondiali di rugby a 13 in programma in Australia, Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea a partire dal 26 ottobre e fino al 2 dicembre. Rolleston, originario proprio della Nuova Zelanda, è direttore tecnico del Piacenza Rugby e risiede nella nostra provincia da una ventina d’anni. Seguirà la nazionale come assistente allenatore insieme ad Anthony Minichiello. I due saranno i vice del coach Cameron Ciraldo.
Si tratta della quindicesima edizione di questo campionato che vedrà coinvolte quattordici squadre nazionali (Australia, Fiji, Francia, Inghilterra, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Samoa, Scozia, Galles, Irlanda, Italia, Tonga, Stati Uniti, Libano).
La nostra nazionale giocherà, nei prossimi giorni, una prima amichevole contro il Tonga, una delle squadre tecnicamente più forti del campionato. Fra una decina di giorni inizierà la competizione vera e propria; l’Italia giocherà nel gruppo D contro Fiji, Stati Uniti ed una partita intergruppo contro l’Irlanda.
“L’obiettivo – ci dice Rolleston è sicuramente quello di passare il turno. Non sarà facile perché Fiji ha una squadra decisamente forte, con degli ottimi giocatori. Ce la metteremo tutta anche perché se si passa il turno si è direttamente qualificati per il campionato mondiale successivo”.
Il rugby a 13 (Rugby League o Rugby XIII) è una delle principali varianti professionistiche del rugby. E’ una disciplina molto diversa dal rugby tradizionale, quello a 15 (Rugby Union) e meno nota nonostante sia nata nel 1895, l’anno del cosiddetto scisma che portò alla creazione di due distinte versioni del rugby. In realtà originariamente sia Union sia League giocavano con 15 uomini in campo e con le stesse regole. Bisognerà attendere il 1907 perché si differenzino.
Molto diffuso in Oceania il rugby a 13 è una variante più “fisica” del normale rugby e ha alcune similitudini con il football americano. Differente anche il punteggio: la meta vale 4 punti, la trasformazione, il piazzato 2 ed il drop 1. Molti fra gli atleti della rappresentativa italiana sono giovani nati in Australia ma oriundi italiani anche se, pian piano, lo sport si sta diffondendo nella penisola e sta conquistando nuovi adepti.
«Nel rugby a 13 – ci spiega Rolleston – non ci sono le touche quindi ogni volta che la palla esce c’è la mischia. Dopo che sei stato placcato hai sei tentativi per segnare. Simile al rugby toccato, è molto difficile, fisico. Richiede una preparazione atletica diversa perché dopo ogni placcaggio devi tornare indietro di dieci metri. Questi ragazzi sono molto allenati. E’ uno sport estremamente veloce, spettacolare, facile da capire anche per chi non ha mai visto una partita di rugby. In Australia è seguito allo stesso livello del Super Rugby. La nostra squadra è composta da due ragazzi che provengono dal campionato italiano, un italo inglese, un italo francese. Gli altri sono oriundi italiani e vengono dal campionato australiano. Abbiamo fatto le qualificazioni lo scorso anno, vincendo contro la Serbia e perdendo contro il Galles. Abbiamo dovuto disputare i play off con la Russia; vincendo con un buon margine ci siamo qualificati. Per noi è un bel momento perché è la seconda volta consecutiva che l’Italia partecipa al Mondiale. Speriamo che questo l’aiuti a conquistare maggiore popolarità anche in Italia».

F.I.R.L. – Rugby League World Cup 2017

Squadra definitiva
Daniel Alvaro – Parramatta Eels *
Mirco Bergamasco – Leoni Veneti
Nathan Brown – Parramatta Eels *
Christopher Calegari – Palau XIII Broncos
Terry Campese – Queanbeyan Blues
Justin Castellaro – Northern Pride
Gioele Celerino – Saluzzo NWR/Tully Tigers
Chris Centrone – Wyong Roos
Mason Cerruto –Penrith Panthers/St Marys
Ryan Ghietti – Northern Pride
Gavin Hiscox – Central Queensland Capras
Jack Johns – Newcastle Knights *
Richard Lepori – Oldham Roughyeds
Josh Mantellato – Wyong Roos
Mark Minichiello, capitano – Hull FC
Nathan Milone – Wests Tigers *
Giuseppe Pagani – Lions Brescia
Joel Riethmuller – Northern Pride
Brendan Santi –Sydney Roosters/Wyong Roos
James Tedesco, vice-capitano – Wests Tigers
Joel Tramontana –Canterbury-Bankstown Bulldogs
Paul Vaughan – St George Illawarra Dragons
Jayden Walker – Cronulla-Sutherland Sharks
Colin Wilkie – Northern Pride
Shannon Wakeman – Huddersfield Giants

Shadow Players:
Jake Campagnolo – Northern Pride
Dean Parata – Blacktown Workers
Ricardo Parata – Burleigh Bears
Kieran Quabba – Townsville Districts Blackhawks
* = Esordiente.

STAFF:
Allenatore – Cameron Ciraldo
Ass. Allenatore – Anthony Minichiello
Ass. Allenatore – Kelly Rolleston
Team Manager – Reno Santaguida
Ass. Team Manager – Fabio Di Pietro
TLO – Mick Pezzano
High Performance Manager – Reece Williams
Phisyo – Kieran Morgan
Sport Science – Roberto Nicoletta
Gear Manager – Carmine Barbaro
Australia Media Liaison/NRL Welfare – Andrew Ryan
Presidente – Orazio D’Arro
Vice Presidente – Tiziano Franchini
Football Operations – Tony Zappia
Commercial Manager – Tony Licastro
Membro del Board – Salvatore Pezzano
Media Manager – Davide Macor
Social Media Manager – Matteo Portoghese




23 ciclisti multati in via Venti. 187 violazioni accertate in una settimana dalla Municipale

A partire da lunedì 9 ottobre, sono stati intensificati i controlli della Polizia Municipale per contrastare l’abusivismo commerciale, l’accattonaggio molesto, la presenza di parcheggiatori abusivi, nonché il transito e la sosta di veicoli non autorizzati nella zona a traffico limitato e nelle frazioni.
In particolare, tutte le Sezioni del Comando di via Rogerio hanno effettuato servizi mirati nelle zone adiacenti alla stazione ferroviaria, nelle vie del quartiere Roma, in centro storico e nelle aree verdi. Sono stati inoltre disposti specifici controlli in via XX Settembre e, per il monitoraggio dei mezzi pesanti, nelle frazioni. Nel corso della settimana, nelle zone urbane in questione sono state complessivamente accertate 187 violazioni di varia natura.
Sono stati 112 i veicoli sanzionati per soste abusive e irregolari in centro storico, 12 i transiti non autorizzati verificati dai posti di controllo in piazza Cavalli e 9 i verbali contestati per le violazioni alle norme di comportamento del Codice della strada. In via XX Settembre, per il transito irregolare dei velocipedi, sono stati sanzionati 23 ciclisti.
Nell’ambito dell’attività di prevenzione e controllo del territorio, gli agenti del Nucleo Nost hanno accertato una violazione per l’attività di parcheggiatore abusivo, a carico di un cittadino straniero di nazionalità senegalese per il quale è stato operato un Ordine di allontanamento, a seguito dei pattugliamenti nella zona adiacente all’Ospedale Civile.
Durante un controllo per i transiti irregolari dei velocipedi in via XX Settembre, un cittadino straniero di nazionalità nigeriana è stato accompagnato per le operazioni di identificazione e per i provvedimenti relativi alla regolarità dei documenti per l’immigrazione.
Nella serata di mercoledì 4 ottobre, durante il servizio di controllo del territorio, la pattuglia del Nost ha effettuato verifiche su una Toyota Celica con targa bulgara: non solo la revisione dell’auto era scaduta, ma il relativo documento esibito dal conducente presentava elementi di difformità per cui si sta procedendo nei confronti del proprietario. I vari accertamenti tramite banche dati nazionali e internazionali hanno poi fatto emergere l’intestazione fittizia del veicolo straniero, per cui il conducente è stato sanzionato anche ai sensi dell’articolo 94 bis del Codice della Strada.
Sempre nei giorni scorsi, è stata verificata una delle varie segnalazioni del gruppo di vicinato della Besurica relativa alla presenza nel quartiere di un veicolo “sospetto”: a seguito del controllo, il mezzo è stato sequestrato e il proprietario sanzionato per la mancata copertura assicurativa.




Da domani si può accendere il riscaldamento

Visto il caldo di questi giorni ancora non se ne sente l’esigenza ma da domani, domenica 15 ottobre, è possibile l’accensione dei riscaldamenti per gli abitanti di Piacenza ed in numerosi altri comuni del nord Italia, mentre nel resto del paese si dovrà ancora attendere. L’accensione non è infatti libera, ma è regolata dalla legge a seconda della zona climatica di appartenenza. Il territorio nazionale è stato suddiviso in sei zone climatiche. Al di fuori dei periodi previsti dalla legge, gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e, comunque, con durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria. È sempre comunque opportuno informarsi anche presso il proprio Municipio in quanto in alcuni Comuni possono essere adottati specifici provvedimenti in materia quali, per esempio, anticipazioni di accensione degli impianti rispetto al periodo legale.
L’elenco dei Comuni, con la relativa zona climatica di appartenenza, le varie eccezioni (per esempio, all’orario consentito) ed altre utili informazioni, si trovano sul sito della Confedilizia nazionale (www.confedilizia.it). In presenza, poi, di impianti centralizzati occorre aver presente gli obblighi di termoregolazione e contabilizzazione di calore (approfondimenti al seguente link www.confedilizia.it/termoregolazione-contabilizzazione).
Maggiori informazioni sono reperibili presso l’Associazione Proprietari Casa-Confedilizia di Piacenza (Via Del Tempio n. 29 – Piazza della Prefettura -, tel. 0523.327273 – fax 0523.309214. Uffici aperti tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00, lunedì, mercoledì e venerdì anche dalle 16.00 alle 18.00; e-mail: info@confediliziapiacenza.it; sito Internet: www.confediliziapiacenza.it) alla quale è possibile rivolgersi per l’analisi della situazione dei singoli condominii.




Presidio dei sindacati davanti alla Prefettura

Presidio dei sindacati questa mattina davanti alla prefettura nell’ambito di una mobilitazione nazionale proclamata da CGIL, Cisl e Uil per sostenere le proposte della triplice in tema di pensioni, lavoro ai giovani, sanità e rinnovo dei contratti pubblici. Il tutto in un momento delicato, come l’attuale, in cui il governo si appresta a discutere della legge di bilancio e la crisi continua a mietere vittime fra i lavoratori e le aziende.
Alcuni rappresentanti dei lavoratori sono stati ricevuti dal nuovo Prefetto di Piacenza Maurizio Falco che ha ascoltato attentamente le varie questioni poste, manifestando grande attenzione ai problemi posti dalle organizzazioni sindacali. Il prefetto ha dialogato a lungo con i sindacalisti con la volontà di capire e conoscere le problematiche che coinvolgono i lavoratori ed i pensionati, ma anche i giovani ed i disoccupati della nostra provincia.




Inaugurato il Ds store di Piacenza e presentata la DS 7 Crossback

Rappresenta una première a livello nazionale l’apertura del DS STORE PIACENZA il nuovo concept di showroom di DS Automobiles dal nuovo ed avanguardistico design inaugurato a Piacenza questa sera con un gala dinner che ha radunato imprenditori, autorità, designer, professionisti, personalità e, ovviamente, appassionati del marchio DS. L’inaugurazione al pubblico è invece prevista domani mattina e proseguirà per tutto il giorno con orario continuato con un open day.
“I piacentini, notoriamente attenti ed esigenti riguardo a tutto ciò che è stile, dal design, alla moda, all’architettura, ritengo apprezzeranno questa avanguardistica concezione di showroom – commenta Francesco Calcara, DS Brand Director – non più una concessionaria o un punto vendita, bensì un luogo deputato all’incontro con il più recente stile DS, marchio che da sempre – si pensi soltanto alla DS storica del 1955 – ha cambiato i codici dell’industria e del design nel settore auto”.
Ed è proprio la sensibilità del territorio per l’eccellenza ed il gusto uno dei motivi che ha indotto l’azienda e l’imprenditore piacentino Giacomo Ponginibbi a volere, credere e ad investire in questo progetto che, come detto, è tra i primi ad essere concluso ed inaugurato.
“Il DS STORE PIACENZA è ovviamente aperto a tutti – racconta Giacomo Ponginibbi, CEO DS Store Piacenza – Un ambiente dove l’ospite o il visitatore potranno concretamente respirare l’essenza di un marchio nel significato più ampio: l’avanguardia stilistica e progettuale, la tecnologia più innovativa e il generale stimolo a immaginare costantemente il futuro dell’auto”.
Lo style concept del DS Store si ispira alla perfezione poliedrica, proprio come quella della piramide di vetro nella piazza del Louvre, e si declina attraverso l’eccellenza sensoriale tradotta nei “cinque sensi”.
“Ed è per me un punto d’orgoglio poter anticipare che DS, per rappresentare il senso del gusto, per questa importante inaugurazione ha identificato la mia e nostra conterranea Carla Riva del ristorante RIVA di ponte dell’Olio”, aggiunge Giacomo Ponginibbi.
Sabato sarà anche possibile per tutti i visitatori osservare in anteprima l’attesa DS 7 CROSSBACK, un’eccellenza in termini di stile, design e innovazione tecnologica, oltre che di performance e sensazioni di guida. E attraverso il DS Virtual Vision gli ospiti e visitatori potranno provare l’emozione di vivere un’esperienza sensoriale in 3D, venendo catapultati in una realtà aumentata, guidando il SUV firmato DS attraverso le strade parigine, con un grado di realismo che va oltre il reale.




Italia e Giappone, due paesi uniti dalla cultura. Il racconto dell’ambasciatore piacentino Domenico Giorgi

Pubblico delle grande occasioni presso la sala Panini di palazzo Galli, questo pomeriggio, in occasione della presentazione del volume “L’Ambasciata d’Italia a Tokyo (1866-2016)” a cura dell’Ambasciatore Domenico Giorgi, che ne ha promosso la pubblicazione nel 2016, anno del  150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone.

L’incontro a Palazzo Galli, che coincide con i 40 anni di attività lavorativa dell’ambasciatore, è stato anche l’occasione per fare un bilancio del lavoro del diplomatico in Giappone.

Giorgi ha ripercorso i momenti salienti dei 150 anni di relazioni diplomatiche Italo – giapponesi, partendo dal 1866, anno in cui avvenne la prima spedizione italiana in Giappone con la nave Magenta.

Fra i primi a capire che l’azione diplomatica italiana non doveva fermarsi all’Europa, ma ampliarsi anche ai confini dell’Estremo Oriente, fu Costantino Nigra, fondatore della Società Geografica Italiana. La missione della nave Magenta, partita da Napoli, passò eccezionalmente da Capo Horn, visitò anche altri stati come l’Indonesia prima di arrivare in Giappone, poiché aveva anche un intento scientifico, e si fermò a Nagasaki.

Molto interessanti i doni scambiati durante la prima missione: gli italiani portarono i più importanti prodotti industriali nazionali dell’epoca; i giapponesi contraccambiarono con sete preziosissime e animali – come galline e anatre – con cui nutrire l’equipaggio italiano.

L’ambasciatore durante l’incontro ha colto l’occasione per soffermarsi sulla particolare tradizione culinaria giapponese, sul loro senso dell’ordine, sulla disciplina e infine sull’attenzione alla pulizia.

Giorgi ha concluso soffermandosi sul più grande legame che unisce Italia e Giappone: la cultura. I Giapponesi hanno dimostrato di conoscere e apprezzare la cultura italiana, dal sommo Poeta agli artisti del Rinascimento, che vengono studiati già durante le scuole elementari.




In 400 del Gioia per prepararsi a Socrate il sopravvissuto

Più di 400 studenti del Liceo “Gioia” di Piacenza hanno gremito il Salone Scenografi del Teatro Municipale di Piacenza in occasione dell’incontro propedeutico alla visione dello spettacolo “Socrate il sopravvissuto” di Anagoor, che sarà in cartellone al Municipale giovedì 19 ottobre per “L’altra scena”, Festival di teatro contemporaneo con la direzione artistica di Jacopo Maj, organizzato da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri di Piacenza e Comune di Piacenza, il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e di Iren Emilia e la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita. Un festival che anche quest’anno sta dando largo spazio alle attività educational: percorsi per le scuole superiori coordinati dall’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita, di cui è responsabile Simona Rossi.

Simone Derai e Marco Menegoni, della compagnia Anagoor, intervistati dal critico teatrale Nicola Arrigoni, hanno parlato ai ragazzi delle scelte artistiche che sottostanno alla creazione di “Socrate il sopravvissuto/come le foglie”, focalizzando l’attenzione sui temi della scuola e dell’educazione e il loro rapporto con la stretta attualità, tra la filosofia antica e gli echi di cronache violente che hanno avuto come palcoscenico le scuole.

Due gli incontri programmati nel corso della mattinata di venerdì 13 ottobre. Al primo incontro erano presenti le classi 3 linguistico B, 3 linguistico E, 4 scientifico D, 3 scientifico E, 1 classico A, 3 classico C, 2 classico A e 4 scientifico A (con le insegnanti Maria Grazia Freschi, Lucia Vaienti, Chiara Giublesi, Elisabetta Peruzzi, Alessandra Tacchini e Monica Massari). Al secondo incontro hanno partecipato dell’indirizzo classico le classi 2A, 3A, 3B e 5B (rispettivamente accompate dagli insegnanti Annnalisa Trabacchi, Paola Gozzi e Romano Dodi) e dell’indirizzo scientifico le classi 2E, 5B, 3A, 5A, 2B (con le insegnanti Maria Augusta Schippisi, Barbara Antonini, Chiara Gamba, Manuela Veneziani e Antonella Tampellini).

Molti di più però i giovani che vedranno lo spettacolo “Socrate il sopravvissuto” giovedì prossimo: più di 600 i biglietti studenti già staccati per la serata.

L’incontro con la compagnia Anagoor è inserito in un percorso più ampio collegato all’ospitalità a Piacenza dello spettacolo (con cui la compagnia Anagoor torna al Municipale dopo il successo ottenuto lo scorso anno sempre al Festival “L’altra scena” con “Virgilio brucia”). Si tratta del progetto educational “Filosofia/Vita_Anima/Corpo” – educazione e scuola tra passato e presente. Anagoor, uno dei gruppi leader del teatro d’innovazione italiano contemporaneo, affronta infatti il tema della questione educativa, del quale è particolarmente sentita l’urgenza, attraverso un sistema di codici espressivi affascinante e fuori dagli schemi.

Un discorso che gli studenti (e anche tutto il pubblico) potranno ulteriormente approfondire dopo la visione dello spettacolo (il 19 ottobre al Teatro Municipale) in un momento di dialogo e confronto con gli artisti della compagnia, sempre a cura di Nicola Arrigoni.

I progetti educational di Teatro Gioco Vita sono inseriti nel programma “InFormazione Teatrale” realizzato con l’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.  (Foto Del Papa)