Pericolo incendi: fuochi proibiti nei boschi

Addio a barbecue nei boschi delle nostre montagne. E’ scattato oggi il divieto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci all’interno delle aree forestali ed è stata anche proibita la pulizia dei pascoli e dei terreni mediante bruciature dei residui.

Il provvedimento dovrebbe protrarsi fino a domenica 27 agosto.

E’ stato emanato dal Direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile d’intesa con la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco ed il Comando Regione Carabinieri Forestali.

Sono state inasprite le sanzioni per chi adotta comportamenti che possono innescare un incendio boschivo e si può arrivare fino a 10.000 euro. Ma è prevista anche la pena della reclusione da 4 a 10 anni, se l’incendio è provocato volontariamente in maniera dolosa; da 1 a 5 anni, se viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia. Chi provoca un incendio può essere inoltre condannato al risarcimento dei danni.

Dal primo luglio, presso la sede dell’Agenzia regionale è stata inoltre attivata la Sala Operativa Unificata Permanente, in orario diurno, mentre  in orario notturno è attivato un servizio di reperibilità H24.

Si stanno anche potenziando le pattuglie di presidio territoriale dei Vigili del Fuoco. Entro il 21 luglio è prevista – su base regionale – la disponibilità di 9 squadre di Vigili del Fuoco, ognuna composta da 5 unità, oltre a  50 squadre di volontari.

In caso di emergenze si possono contattare i numeri 1515 e 115.




Mario Magnelli nuovo preside del Gioia

Mario Magnelli sarà il nuovo preside del Liceo Gioia e, a settembre, prenderà il posto di Maurizio Sartini che lascia per pensionamento.  Era dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Fiorenzuola d’Arda.

La nomina è arrivata oggi con il decreto firmato dal direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Stefano Versari. Fra le altre novità anche l’arrivo di Luigi Garrioni, proveniente dalla Lombardia, alla guida dell’istituto comprensivo di Bobbio. Lascia invece Piacenza Anita Monti preside della media Dante Alighieri. E’ stata infatti nominata dirigente dell’istituto comprensivo di Busseto, in provincia di Parma.

Maurizio Albertini ed Elisabetta Ghiretti sono invece stati confermati presidi rispettivamente dell’istituto comprensivo Casaroli di Castel San Giovanni e della scuola media Italo Calvino.

Mario  Magnelli ha alle spalle un’esperienza trentennale come docente ma è anche stato a lungo impegnato in politica. È stato assessore provinciale alla cultura e al turismo (nella Giunta Boiardi) nonchè assessore del comune di Alseno, prima all’istruzione, poi alla Cultura e alla Valorizzazione del territorio. Nel 2012 era stato nominato preside dell’istituto comprensivo di Fiorenzuola

 




Venerdì piacentini: torna la grande boxe in piazza Cavalli

I Venerdì Piacentini si confermano la manifestazione di punta di Piacenza ed una delle più significative in Emilia. La kermesse è l’evento che attrae il maggior numero di visitatori a Piacenza, circa il 45% rispetto al totale dei visitatori, richiamando oltre 250.000 persone sul territorio. Il format originale ha puntato sulla diffusione di tanti eventi e micro-eventi sparsi per tutto il centro storico della città, all’interno delle mura farnesiane, creando un percorso che spingesse il pubblico a muoversi, scoprendo la città dal punto di vista artistico e culturale, ma anche attraversando tutte le vie commerciali. La creazione di una rete con i pubblici esercizi del centro ha permesso al programma di arricchirsi di una sorta di “dopo-festival” che continua ad animare il cuore di Piacenza anche una volta terminati gli spettacoli sulle piazze, intorno alla mezzanotte.

I Venerdì Piacentini, da sette anni a questa parte, attirano pubblico in particolare dalla Lombardia, area sulla quale viene destinato il grosso del budget legato alla comunicazione pubblicitaria. Milano, Lodi e Cremona sono le città da cui si registra il maggior flusso di turisti. Anche per questa ragione gli organizzatori hanno puntato a valorizzare gli artisti locali (dalla musica al teatro, dalle arti figurative alla danza), ma anche le società sportive, le associazioni culturali e le onlus.

La serata di venerdì 14 luglio prevede il ritorno in piazza Cavalli della grande Boxe. Nel grande ring allestito ai piedi di Palazzo Gotico si confronteranno pugili di varie categorie in uno spettacolo sportivo organizzato in collaborazione con Salus et Virtus. Non è un caso se il pugilato viene anche definito come “la nobile arte”, richiedendo ai suoi praticanti caratteristiche come coraggio, forza, intelligenza e velocità. La boxe è uno sport nel quale due atleti sono chiamati a confrontarsi fisicamente, ma dove il fair play, la condotta sportiva e la disciplina sono pilastri di cemento armato.

In piazza Duomo andrà in scena una forma d’arte e uno sport che si basano sull’esecuzione di figure acrobatiche, che richiedono notevoli doti di forza, scioltezza, coordinazione, agilità, flessibilità e resistenza. Danza, pilates e arti aeree si uniscono in un’esibizione che vi lascerà senza parole. Pensata per la salute di corpo e mente l’Antigravity Yoga, grazie alla sospensione di un’amaca, garantisce un aumento dell’agilità fisica in assenza di gravità. E la performance sarà arricchita da una danza tra le fiamme, tra disciplina e magia.
Sempre in piazza Duomo si terrà un concerto Blues-rock con Alex Verzella e i Soul Rail,
che parte negli anni ’60 attraverso le sonorità di band come i Led Zeppelin, Beatles e Rolling Stones, ispirati dalle note dei precursori Elmore James, Howlin’ Wolf e Muddy Waters e arriva fino agli anni ’90.

Piazza S.Antonino, che quest’anno è caratterizzata dalla presenza del ristorante dei Eataly “en plein air”, si trasformerà in un villaggio vacanze, con la musica degli 88Trash, la band che propone un tributo alla musica di Max Pezzali dall’inizio della carriera ad oggi.

Piazza Borgo ospiterà un festival nel festival dedicato alla cultura Nerd e Geek. Giocare una partita a Super Mario Bros proiettata sulla facciata di un palazzo sarà solo una delle tante stravaganti proposte della serata. Come di consueto l’intrattenimento musicale sarà organizzato sul balcone, con un live set di Rhea e l’immancabile Karaoke.

La serata si aprirà come sempre alle 19, con il primo live in piazzetta Mercanti, sotto le stelle del jazz. Il gruppo tutto al femminile Pink Notes presenterà un repertorio che spazia da brani jazz degli anni ‘20-’30, ad alcuni brani molto noti degli anni ’60-’70. Musica anche ai Giardini Merluzzo, con il concerto swing dei De Piacevole 4tet (una formazione con la passione per lo swing della cinquantaduesima strada della Manhattan degli anni 30/40), e in via San Siro con il rock classico dei Born in The Sixty.

Su Corso Vittorio Emanuele II, Giulia Golino presenterà un gioco a Quiz. Attraverso l’utilizzo di pulsantiere senza fili, i partecipanti al gioco interagiscono direttamente rispondendo alle domande proposte diventando i protagonisti principali della serata. Anche qui, nella porta di accesso al festival, non mancherà la musica elettronica con due DJ set all’inizio e alla fine della strada e ci sarà spazio anche per i più piccoli, con i giochi di carte collezionabili.

Il programma completo e le informazioni utili sono su www.venerdipiacentini.it. I Venerdì Piacentini sono molto seguiti anche sui social, in particolare sulla pagina Facebook ufficiale (www.facebook.com/venerdipiacentini) e su Instagram (www.instagram.com/venerdi_piacentini).




Presentata la nuova giunta comunale di Piacenza. Due donne al comando

Presentazione ufficiale per la nuova giunta comunale che sarà chiamata a governare Piacenza, nei prossimi cinque anni, sotto la guida del sindaco Patrizia Barbieri. Per la prima volta sindaco e vice saranno due donne visto che la Barbieri ha voluto ad affiancarla Elena Baio.
Il vicesindaco ha anche ricevuto deleghe pesanti ed impegnative: affari generali, riordino istituzionale, trasparenza, semplificazione, formazione, università e ricerca, tutela degli animali.
Il sindaco invece ha tenuto per sé alcune deleghe decisamente importanti, quelle allo sviluppo economico e al lavoro, servizi alle imprese, innovazione dei servizi informativi, attuazione del programma, frazioni, marketing territoriale, comunicazione e salute.

Curioso il fatto che tutte e quattro le donne presenti in giunta, compreso il sindaco, siano avvocati. Proprio rispondendo ad una domanda a questo riguardo, il sindaco ha detto che competenza, conoscenza professionale ed amicizia non guastano. Considerando che anche Paolo Passoni è avvocato in totale sono ben cinque ad indossare la toga.

Due invece i medici: Filiberto Putzu (Forza Italia) a cui sono state assegnate le deleghe alla valorizzazione del centro storico, eventi, valorizzazione del grande fiume, demanio e patrimonio, progettazione europea, servizi al cittadino e Massimo Polledri  (Lega Nord) a cui sono state assegnate le deleghe promozione attività sportiva, politiche della famiglia, promozione turistica, turismo sociale, politiche culturali e valorizzazione del patrimonio artistico culturale.

Paolo Passoni ha avuto deleghe strategiche per il funzionamento della macchina amministrativa, bilancio, fondi comunitari, partecipate, personale e organizzazione, rapporti con il consiglio comunale.

Paolo Mancioppi geologo (Lega Nord) si occuperà di ambiente, parchi naturali, mondo agricolo, protezione civile, commercio, mobilità e pendolari.

Paolo Garetti, amministratore delegato di una azienda, seguirà i lavori pubblici, manutenzione e qualità del patrimonio comunale, progetti speciali di valorizzazione patrimoniale, impiantistica sportiva, sviluppo dei progetti smart city.

Federica Sgorbati (Forza Italia) ha ricevuto le deleghe per i servizi sociali, infanzia, pari opportunità, abitazioni.

Ad Erika Opizzi (Fratelli d’Italia) vanno urbanistica e territorio, arredo e riqualificazione urbana, politiche scolastiche ed educative.

Infine Luca Zandonella, 29 anni, ingegnere ambientale (Lega Nord) si occuperà di sicurezza, politiche giovanili, identità e tradizioni e partecipazione.

Baio, Passoni e Garetti sono i cosiddetti esterni, non sono cioè espressione di alcun partito politico ma sono stati fortemente voluti da Patrizia Barbieri.

(Foto Lunini)




Il sindaco presenta la nuova giunta: intervista

Intervista al sindaco Patrizia Barbieri in occasione della presentazione della nuova giunta del comune di Piacenza. Fra i primi atti del governo cittadino ci sarà il problema viabilistico di Corso Vittorio Emmanuele – via Ventuini. “Competenza, professionalità e voglia di realizzare il programma fra i criteri di scelta degli assessori” ha detto il sindaco.




Mercatone Uno: autorizzata la trattativa diretta

Nessun vincitore per la gara d’asta che avrebbe dovuto assegnare le attività del Mercatone uno ad una delle tre aziende che avevano presentato una offerta vincolante. I commissari straordinari Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari informano infatti che, dopo attenta valutazione delle tre offerte vincolanti pervenute, relative anche all’intero compendio aziendale, nessuna offerta è risultata conforme alle prescrizioni del bando e/o non in linea con gli obiettivi della procedura

Pertanto i commissari sono stati autorizzati dal Ministero dello Sviluppo Economico, con provvedimento dell’11 luglio 2017, ad avviare una procedura di cessione dei complessi aziendali mediante trattativa privata con i soggetti interessati.

La trattativa diretta consentirà ai commissari una maggiore flessibilità e una più efficace e rapida valutazione economica delle offerte, in funzione della miglior tutela degli interessi dei dipendenti e dei creditori.

A supporto di questa nuova fase, i Commissari Straordinari hanno già sottoposto agli organi di Vigilanza un nuovo piano economico-finanziario a tutela della continuità aziendale, che verrà presentato alle organizzazioni Sindacali ed agli enti locali nella riunione fissata dal Ministero dello Sviluppo Economico per il 19 luglio.

Nella nostra provincia, dopo la chiusura del negozio di Fiorenzuola, il Mercatone continua ad operare con un il punto vendita di Rottofreno.




Fiorenzuola per tre giorni capitale del blues

Ad un mese e mezzo dal primo appuntamento, dopo una dozzina di concerti tra Piacenza, Brescia, Travo e Monticelli d’Ongina, due rassegne iniziate e finite, mostri sacri come Guy Davis e Luther Dickinson, una carrellata di musicisti e band della scena blues italiana… ecco che Dal Mississippi al Po si appresta a coronare la tredicesima edizione con la tre giorni di appuntamenti letterari e musicali internazionali che andrà in scena nel week end centrale di luglio a Fiorenzuola d’Arda (PC).

Nato e cresciuto a Piacenza, il festival di Fedro negli ultimi anni ha assunto sempre più la forma di un festival diffuso, con appuntamenti che si tengono in locaton diverse, tra Piacenza, la sua provincia e anche “oltre confine”, per diverse settimane di programmazione. Quest’anno la sezione internazionale di Dal Mississippi al Po si terrà, come già detto, a Fiorenzuola, grazie ad un’importante sinergia che si è venuta a creare con il comune e che si concretizza per il terzo anno consecutivo: già nelle ultime due edizioni, infatti, il cuore pulsante del centro storico della cittadina della Val d’Arda, aveva ospitato importanti rassegne legate al festival. L’edizione 2013 corona questa collaborazione e, se tante sono le novità, una inevitabile conferma sta nella scelta della location: Piazza Molinari, con una quinta d’eccezione a far da sfondo agli apuntamenti serali,il sagrato della Collegiata di San Fiorenzo. Oltre alla collaborazione con il Comune di Fiorenzuola, già da alcuni anni Dal Mississippi al Po si avvale dell’indispensabile supporto della Regione Emilia Romagna, che ha incluso il festival nella rosa delle manifestazioni più importanti sovvenzionate attraverso i finanziamenti triennali previsti dalle Legge 13.

Il festival aprirà le porte venerdì 14 luglio alle ore 19 con il primo degli incontri letterari ad “orario aperitivo”, che si terranno anche sabato e domenica alla stessa ora. Dopo un breve stacco, il programma riprenderà alle 21, con un nuovo appuntemento con autori e giornalisti a cui seguirà la musica dal vivo.

LA LETTERATURA

Qualche ritorno e tanti volti nuovi nel calendario degli appuntamenti letterari della tredicesima edizione del festival: autori e giornalisti a chiacchierare di libri e di musica, letteratura noir ma anche poesia.

La formula di questi eventi resterà quella classica di Dal Mississippi al Po, che fin dalla sua prima edizione si propone di creare una sinergia costante tra autori e pubblico: incontri informali in un fluire reciproco di idee e vibrazioni.

Musica e letteratura, si diceva e con i primi ospiti del cartellone non si potrebbe partire meglio: Tony Face Baciocchi e Daniela Amenta apriranno ufficialmente il festival nel tardo pomeriggio di venerdì 14. Tony Face non ha certo bisogno di presentazioni, specialmente dalle nostre parti. Giornalista, autore, musicista, dj radiofonico… in questo caso conduttore dell’incontro con una collega che in quanto a curriculum ha più di un’affinità con lui: Daniela Amenta, giornalista romana che ha scritto di musica per Frigidaire, Il Mucchio Selvaggio, Fare Musica, D di Repubblica, Urban, Rockstar, Thank Girl. E’ stata al desk centrale dei 19 quotidiani della free press Epolis. Molta radio, anche in Rai (da Stereonotte al Notturno Italiano), ex direttore di Radio Città Futura e caporedattore de “L’Unità”. Insieme a Tony Face presenterà il suo ultimo libro “Freak Out – Freak Antoni psicofisiologia di un genio” uscito quest’anno per Compagnia Nuova Indye.

Enzo Fileno Carabba, autore di racconti e romanzi fantastici e noir, come Jakob Pesciolini (Einaudi, 1992), con il quale ha vinto il premio Calvino, ma anche di reportage su giri a piedi e sott’acqua, racconterà a Seba Pezzani, padrone di casa del festival e direttore artistico letterario della rassegna, di tutte le sue passioni nell’incontro dal titolo “Attila, la Zia Subacquea e altre storie”.

E ancora musica e letteratura, o meglio: musica e poesia nell’incontro della prima serata: Gioachino Lanotte, docente universitario, musicista e autore di numerosi saggi dedicati alla musica cantautorale italiana e alla rilettura in chiave musicale della storia recente del nostro paese, chiacchiererà con Marco Ferradini. Noto al grande pubblico per la sua eterna “Teorema”, Ferradini è un catautore  prolifico, sulle scene da oltre trent’anni, uno degli autori più sensibili e ispirati del panorama della musica italiana, che ha collaborato e scritto per decine di artisti.

Un gradito ritorno, quello del giornalista Luca Ponzi, giornalista Rai, inviato del Tg3 per l’Emilia-Romagna e autore di romanzi e saggi, come ‘Mostri normali’ (Mursia) e ‘Cibo criminale’ (con Mara Monti, per Newton&Compton), che quest’anno a Fiorenzuola dialogherà con Divier Nelli, scrittore viareggino che ha pubblicato numerosi romanzi e ha curato progetti di scrittura creativa. Nel 2005 ha dato vita, assieme ad altri nove scrittori, a un laboratorio di scrittura all’interno della comunità di accoglienza del Ceis di Lucca, al termine del quale è stato pubblicato La vita addosso, 9 scrittori raccontano 9 vite estreme (Fernandel, 2006). Molto legato a tematiche sociali e attento alle dinamiche deviate che derivano dall’utilizzo della rete, nel suo ultimo romanzo “Il giorno degli Orchi” (Guanda, 2017) parla dei pericoli che in cui i giovani possono incappare con l’uso spensierato dei social network.

E sempre di un ritorno si tratta con la scrittrice Giada Trebeschi, che però torna a Dal Mississippi al Po non più nella veste di conduttrice, com’era stato lo scorso anno, ma saranno lei ed i suoi romanzi ad essere presentati a Fiorenzuola.

Storica e docente universitaria, con un importante palmares di collaborazioni accademiche in Italia ed Europa, autrice di teatro ed attrice lei stessa, Giada, bolognese di nascita, vive attualmente in Germania  ed ha appena dato alle stampe il suo ultimo romanzo storico, “Il vampiro di Venezia” (Oakmond Publishing, 2017), che segue il fenomeno “La Dama Rossa” uscito tre anni fa per Mondadori e tradotto in numerose lingue. Insieme a lei ci sarà il fidentino Gianluigi Negri, giornalista e critico cinematografico della Gazzetta di Parma ed ideatore della rassegna “gastro-letteraria-pittorica” Mangia come Scrivi.

E sarà ancora una giornalista emiliano, peraltro amico e collega alla Gazzetta, di Gianluigi Negri, con il quale ha curato tre volumi dedicati al cinema, una delle sue passioni insieme alla storia e alla cultura gastronomica, a condurre l’incontro successivo: Roberto Tanzi presenterà al pubblico di Piazza Molinari gli autori di “Gulasch di cervo. Caccia al tesoro nel cuore della Baviera” (Emons Edizioni, 2015) Lisa Graf e Ottmar Neuburger un romanzo che, con intelligenza ed ironia tocca alcune delle pagine più dolorose della storia del Novecentro, dal Terzo Reich (il “tesoro nel cuore della Baviera” sarebbe proprio il tesoro nascosto di Hitler), all’esplosione del reattore nucleare della centrale di Chernobyl, regalando un’immagine ben diversa da stereotipi e luoghi comuni della provincia tedesca.

Gli ultimi due ospiti di Seba Pezzani, che interverranno a Fiorenzuola nella serata di domenica sono Gigi Montali e Roberto Caselli.

Fotografo di viaggio, parmigiano di nascita, Gigi Montali ha scattato in paesi lontani ed esotici, senza mai trascurare la sua terra d’origine, passando dal Mali alla Pianura Padana, dalle miniere di rubini ai caseifici del parmense, ha dedicato molta attenzione al nostro fiume. Il Po e le terre emiliane sono stati protagonisti di numerosi progetti curati da Gigi, non solo mostre fotografiche, ma anche il bel volume illustrato (e come sarebbe potuto essere altrimenti?) “Po. Lungo il fiume paesaggio di sapori” (Sometti, 2015), un viaggio attraverso la gastronomia e l’agricoltura del Grande Fiume, dalle pendici del Monviso con le sorgenti di Pian del Re fino al paesaggio incantato del Delta veneto-ferrarese: una lunga striscia di 652 km in cui le dolci acque del Po fanno da scenario a una varietà eterogenea di eccellenze gastronomiche e secolari tradizioni agricole.

Chiude la sezione letteraria un vecchio amico di Dal Mississippi al Po, un giornalista musicale che torna ancora una volta al festival e che ha sempre qualosa di nuovo da raccontare: Roberto Caselli. Giornalista, critico musicale e storica voce di Radio Popolare ha al suo attivo lunghe collaborazioni con quotidiani, giornali specializzati, enciclopedie e siti web. È stato direttore della rivista Hi Folks! e per oltre vent’anni del mensile musicale Jam. Tra i suoi numerosi libri che spaziano tra rock, blues e musica d’autore si ricordano i 100 dischi per capire il blues (Editori Riuniti, 2001), le monografie su Paolo Conte (Editori Riuniti, 2002) e Joan Baez (Editori Riuniti, 2005), il saggio Hallelujah (Arcana, 2014) sui testi commentati di Leonard Cohen, arrivato alla seconda edizione, e La storia del blues (Hoepli, 2015). Quest’anno a Fiorenzuola presenterà il suo “Jim Morrison”, volume monografico uscito lo scorso anno per Hoepli.

LA MUSICA

Il calendario musicale si apre con una serata eccezionale: venerdì 14 luglio, infatti, Dal Mississippi al Po ospiterà la semifinale dell’Italian Blues Challenge per l’area nord-est. Sul palco -ovvero sul sagrato della Collegiata di San Fiorenzo- si susseguiranno quattro band, per quasi tre ore di musica dal vivo, in un grande spettacolo live da cui uscirà  un solo vincitore, che andrà dritto alla finale del Challenge. Le quattro band che si esibiranno a Fiorenzuola, di fronte ai membri della giuria dell’Italian Blues Union, sono: Francesco Garolfi trio, Groove City, The Crowsroads e Turrini-Guidi-Veronesi.

Francesco Garolfi, che gli appassionati di Dal Mississippi al Po conoscono molto bene, è un chitarrista, compositore, arrangiatore e produttore tra i più apprezzati della scena emergente. Conosciuto per la sua eleganza e la sua duttilità, ha diviso il palco e registrato in Italia e all’estero con artisti di fama internazionale, interpretando svariati generi musicali, dal blues al rock, dall’indie al prog, dalla world music alla musica d’autore, dalla musica popolare alla classica contemporanea, con sensibilità e personalità distintive. Dopo cinque album, di cui i più recenti “Un Posto Nel Mondo” e “Wild – Musiche per Jack London rivisitato da Davide Sapienza” interamente composti, suonati, registrati e prodotti artisticamente da lui solo, a Fiorenzuola si presenta con un progetto indedito in trio: insieme a lui, Roberto Dragonetti al basso e Teo Marchese alla batteria.

Groove City è il progetto nato dall’idea di tre amici musicisti bolognesi, accomunati dalla passione per soul, R&B e blues. Negli corso degli anni i Groove City hanno collaborato con tantissimi artisti molti dei quali provenienti da Sud degli USA : Rick Hutton, lo storico presentatore di Videomusic, Charlie Wood, grandissimo cantante ed hammondista di Memphis, la grandissima cantante di Memphis Toni Green (cantante di Isaac Hayes). Alla line up, composta da Fabio Ziveri – pianoforte e tastiere, Andrea Scorzoni – tenor sax, Pier Martinetti – chitarra, Giancarlo Ferrari – basso, Gianluca Schiavon – batteria e Franco Venturi – tromba, si è aggiunta da qualche tempo Daria Biancardi, esplosiva cantante palermitana con la qualche i Groove City hanno partecipato al Porretta Soul Festival 2016 e al Castefranco Soul Festival 2016.

Turrini-Guidi-Veronesi (ovvero Gloria-voce, Mecco-tastiere e Lele-batteria) sono tre musicisti “solisti”, ognuno con una spiccata personalità, con backgrounds diversi, tre percorsi musicali che si uniscono e si fondono creando un sound unico. L’interplay e le emozioni la fanno da padroni durante ogni loro spettacolo. Il repertorio che propongono è vario e a tratti sorprendente, brani originali che profumano di blues e jazz, rivisitazioni di brani della tradizione di New Orleans e del profondo Mississippi sempre però in maniera ricercata e personale, perché ogni loro concerto è imprevedibile e mai uguale. L’improvvisazione è la chiave che Turrini-Guidi-Veronesi usano per aprire la porta che vi farà viaggiare verso l’arte, la dinamica, l’interpretazione e l’interazione con il pubblico.

The Crowsroads sono un duo folk/blues italiano dal sound essenziale, ruvido e coinvolgente, formato dai fratelli Matteo (chitarra e voce) e Andrea Corvaglia (armonica e voce). Il loro repertorio è costituito, oltre che da brani originali, anche da un grande numero di reinterpretazioni di canzoni di artisti americani e inglesi, prevalentemente di genere folk, blues e affini (nella selezione, cantautori come Bruce Springsteen, Tom Waits, Jimi Hendrix e band come The Band, Blues Traveler, CSN&Y).

 La seconda serata di festival a Fiorenzuola vedrà esibirsi dal vivo quella che ad oggi è una delle superstar del rock blues internazionale, nata e cresciuta in Serbia, ma ora di stanza a Los Angeles: Ana Popovic. Dopo aver speso una decina d’anni avanti e indietro tra Europa ed America, ora Ana vive stabilmente in California, o per lo meno lo fa per quelle poche settimane all’anno in cui non sia in giro a fare musica da qualche parte nel mondo. I nomi che si associano a lei sono quelli dei veri pezzi grossi: lo scorso anno, il suo ultimo lavoro da studio, Trilogy, il suo progetto più ambizioso, che raccoglie in tre CD brani blues, jazz e funky, è stato prodotto da Warren Riker, produttore tra gli altri di Lauren Hill e Carlos Santana e da Tom Hambridge, che invece lavora con Buddy Guy. Per il sesto anno consecutivo, anche nel 2017 Ana ha ricevuto l’ennesima nomination ai Blues Music Awards di Memphis.

Ana in pochi anni ha bruciato tappe importanti, ha condiviso il palco ed avuto collaborazioni artistiche con il gota del blues internazionale: BB King, Buddy Guy, Billy Gibbons, Joe Bonamassa, Robben Ford, John Hiatt, Gary Clark Jr, solo per citarne alcuni. Ad oggi, lei e la sublime Bonnie Raitt sono considerata la massime esponenti femminili del rock blues internazionale.

Per quanto non molto elegante, la definizione di “chiusura col botto” descrive in maniera adeguata l’ultimo appuntamento del festival a Fiorenzuola: domenica 16 luglio si edisbirà dal vivo Charlie Musselwhite, indiscusso mito vivente dell’armonica blues.

In cinquant’anni tondi di carriera ha realizzato più di 30 album, tre dei quali: Ace Of Harps (1990), Signature (1991) e In My Time (1993), realizzati per Alligator Records, tuttora rimangono i migliori titoli venduti. Dopo il grande successo di The Well (2010) e le conseguenti nomine come “Album of the year” e “Traditional Blues Album of the year” ai  Blues Music Awards del 2011, il primo lavoro “full band” della sua lunga carriera, la più personale ed emozionale serie di brani che abbia mai creato, arriva, nel 2013, arriva per Charlie il momento in cui il suo nome diventa noto anche a livello mondiale anche a chi, con il blues, aveva poco a che fare.

Get Up! è il titolo di un album nato da una solenne e “troppo rara” collaborazione tra Musselwhite ed un altro grande artista, Ben Harper: un moderno classico blues che guarda al gospel, alla tradizione, al country e al R&B. Il disco vende milioni di copie in tutto il mondo, Charlie e Ben Harper intraprendono insieme un lungo tour internazionale e ad incoronare questo successo strepitoso, arriva anche il Grammy come miglior disco blues del 2013.

Avvezzo ai più prestigiosi palcoscenici internazionali, e a dividere la scena con colleghi ben più “pop”, accanto al già citato Ben Harper, come non nominare, ad esempio, Eddie Vedder e Tom Waits, solo per citarne un paio, Musselwhite ha dimostrato di saper dare il massimo anche in atmosfere più raccolte.

Charlie Musselwhite, che quest’anno celebra cinquant’anni di carriera, spesi per lo più sul palco, dal vivo, è la prova vivente che la buona musica può soltanto migliorare con gli anni. Per quanti e quanto prestigiosi siano i riconoscimenti che si è accaparrato in questi cinque decenni, 24 premi, di cui tre Grammy Awards dovranno pur voler dire qualcosa, forse quello che rende di più l’idea di chi sia Charlie Musselwhite e che cosa rappresenti la sua musica sta tutto nella frase: “Musselwhite è l’unico artista in grado di scatenare l’isteria del pubblico semplicemente aprendo una valigetta” perchè è proprio in quel momento, quando si prepara con la sua armonica, che inizia la magia.

LA FESTA

Per tutte le serate del festival sarà festa grande in Piazza Molinari: a partire dagli aperitivi (non solo letterari) del bar “I tre mori”, alle specialità proposte dalle associazioni del paese, che si occuperanno degli stand gastronomici.

In caso di maltempo, tutti gli appuntamenti saranno sposatati al coperto, all’interno del Teatro Verdi.

 




Reporter tedeschi in visita a Piacenza

Prosegue nel mese di luglio l’azione promozionale dell’offerta turistica dell’Emilia Romagna sul mercato tedesco che ha registrato in Regione, nei primi quattro mesi dell’anno, un buon trend di crescita sia in arrivi (+15,4%) che presenze (15,1%).
Con il coordinamento di Apt Servizi Emilia Romagna la ricca offerta del turismo regionale sarà al centro di due educational tour alla presenza di cinque reporter tedeschi.
Il primo eductour interesserà dal 12 al 15 luglio i territori di Piacenza, Parma e Modena e coinvolgerà i reporter tedeschi Alexander Augustin (che scrive per il quotidiano “Passauer Neue Presse”, 175mila copie di tiratura), Ulrike Katharina Herzog (la rivista trimestrale di viaggi “Holiday & Lifestye”, 65mila copie), Hartmut Adam (la rivista trimestrale d’automobilismo “Cabrio Life”, 69mila copie), Heike Heel (scrive per la rivista femminile bisettimanale “Freundin”, 270.675 copie).
L’educational inizierà nel pomeriggio di mercoledì 12 luglio al Castello di Rivalta (Piacenza) che fa parte del circuito dei “Castelli del Ducato di Parma e Piacenza”. Seguirà la visita al borgo medioevale di Bobbio (che si fregia della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano) e ad un’azienda vitivinicola di Travo (Piacenza) dove saranno degustati vini tipici del territorio.
Il giorno successivo il gruppo farà tappa, in mattinata, nel centro storico di Piacenza con la salita alla cupola del Duomo per ammirare gli affreschi del Guercino. I reporter visiteranno poi il Castello di San Pietro in Cerro (Piacenza) e raggiungeranno Polesine Parmense per visitare delle cantine di stagionatura del Culatello di Zibello e degustarlo.
Il programma di venerdì 14 luglio prevede la sosta, a Coduro di Fidenza, in un caseificio dove si produce Parmigiano Reggiano per poi raggiungere Maranello per la visita al Museo Ferrari e un test drive a bordo di una “Rossa”. Prima di partecipare, in serata, a Castel San Pietro Terme ad un Concerto di Musica Classica che fa parte del “Varignana Music Festival” il gruppo di reporter di lingua tedesca sosterà, per una visita e degustazione, in un’Acetaia di Castelfranco Emilia dove si produce Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.
Sabato 15 luglio, ultimo giorno del tour, il programma prevede la sosta al “Gelato Museum Carpigiani” ad Anzola Emilia.




Appartamento in comodato cercasi per progetto educativo

Casa in comodato cercasi per progetto educativo. Suona più o meno così l’annuncio comparso oggi su Facebook e firmato da Tice, la cooperativa sociale che da qualche anno si occupa di ragazzi con difficoltà di apprendimento (dsa, dislessici ecc.) o di comportamento.  L’appello è rivolto a tutti i proprietari di case sfitte che magari non hanno ancora deciso esattamente cosa fare dei loro immobili o che non vogliono affittarli per evitarsi grattacapi. Per capire meglio come funziona questa proposta abbiamo interpellato Francesca Cavallini, presidente della cooperativa.

Innanzitutto ci può spiegare meglio cosa è Tice e come funziona?

Ci piace definire Tice come una clinica del comportamento che agisce in particolare sulla fascia 0-13 anni. E’ aperta a tutti i ragazzi, sia a sviluppo tipico, sia con difficoltà, che devono imparare a comportarsi nella attuale società civile (o quasi). Quindi sono ragazzi con varie problematiche comportamentali.

Questo del comodato è un progetto aggiuntivo rispetto al lavoro tradizionale che fate in Tice durante l’anno scolastico, quando ad esempio insegnate ai ragazzi i metodi per studiare, li assistete nel fare i compiti e nel superare le difficoltà quotidiane?

Assolutamente si. Ci siamo accorti che, nei ragazzi con gravi problemi,  c’era una carenza soprattutto nell’acquisizione delle “life skill” cioè delle autonomie di vita e personali. Siamo quindi partiti, questa estate, con un progetto che si chiama Learn AirBnB in cui gruppi di ragazzi con bisogni educativi speciali, di settimana in settimana, cambiano casa per imparare a utilizzare le abitazioni stesse; quindi fare la lavatrice in un appartamento, poi in un altro, stendere i panni, rifare i letti (quindi diversi tipi di letti) utilizzando case della piattaforma di AirBnB. Abbiamo affittato degli immobili e questi ragazzini, seguiti da professionisti, da psicologi, che conoscono i principi della scienza del comportamento, stanno andando in queste case e imparano ad utilizzarle, a fare lavoretti. Poi cambiano immobile.

I ragazzi vivono in queste case per un certo periodo di tempo?

Si. Tranne che per la notte. Vivono lì di giorno e alla sera tornano in famiglia. Una sorta di scuola per imparare ad usare una casa. Adesso, nel periodo estivo, lo fanno dal mattino alla sera. Potremmo chiamarla Università dell’autonomia. Imparano ad usare una casa molto bene. Abbiamo delle volontarie casalinghe che spiegano come fare, oltre al personale tecnico impiegato.

Ma questi “studenti della casa” che tipo di ragazzi sono? Quali problemi hanno?

Sono tipicamente ragazzi con un ritardo mentale che vengono accompagnati da tutor, cioè da altri ragazzi a sviluppo tipico (ragazzi senza problemi ndr). Quindi ci sono ragazzi con disabilità, ragazzi con sviluppo tipico, volontarie, casalinghe e psicologi che governano questo complesso processo psicoeducativo.

Questi ragazzi a sviluppo tipico, i tutor, chi sono esattamente?

Sono ragazzi degli ultimi anni delle superiori che seguono un progetto di alternanza scuola lavoro.

I ragazzi assistiti invece che età hanno?

Vanno dai 15 anni ai 24 anni. Vogliamo in qualche modo replicare, per loro, un’istruzione superiore.

Da dove nasce l’idea di chiedere le case in comodato?

Questo progetto è partito con l’idea di utilizzare la piattaforma internet di affitto casa AirBnB. Ma non è sempre facile trovare la casa giusta per le nostre esigenze e riuscire anche a rimanere entro le risorse che sono disponibili.

Camminando in tante strade della nostra città, magari in zone abbandonate dai piacentini, vediamo numerose case sfitte, vuote. Sappiamo che questi ragazzi, accompagnati dalle casalinghe e dai volontari potrebbero trasformarli in luoghi vivi, frequentati da educazione ed innovazione. Ci è sembrata una idea tanto semplice quanto geniale. Quindi speriamo che qualcuno sia disponibile a cederci la casa in comodato d’uso. Abiteremmo la casa solo per sei mesi. Perché poi, per lo scopo del progetto, la dobbiamo cambiare.

Al di là della nobiltà del gesto che vantaggio avrebbe il proprietario di casa a cedervela in comodato, visto che il comodato è sempre gratuito, non prevede la corresponsione di un affitto?

Il proprietario avrebbe la casa abitata. Noi ci facciamo carico del costo dell’Imu, la ripitturiamo, sistemiamo, rimoderniamo i mobili; diventa una casa attuale, la rendiamo viva. Ci facciamo carico ovviamente anche dei costi delle utenze elettriche e del riscaldamento. Riportiamo vita in quella casa. Secondo me mettere i ragazzi, giovani psicologi in un condominio porta gente nel   condominio.

L’iniziativa quando l’avete lanciata.

Oggi. Il progetto è piaciuto tantissimo. I ragazzi hanno avuto degli ottimi risultati. Quindi non vogliamo più portarli in una stanza. Li vogliamo sempre in una casa. Vogliamo che imparino, prima degli altri, a viverla.

Di quante case avreste bisogno per il progetto?

Per partire, al momento, ce ne basterebbe una. Il progetto è sperimentale quindi non possiamo prendere troppi allievi.

Quanti allievi sono quelli coinvolti al momento?

Due gruppi di tre allievi a giorni alterni. Quindi sei allievi in totale ma a gruppi di tre per volta.

Chi fosse interessato a sostenere il progetto può contattare il Tice al numero 0523 652109 oppure tramite la pagina Facebook https://www.facebook.com/centrotice/.

Carlandrea Triscornia




Gli studenti della Cattolica faranno pratica dai notai di Piacenza

E’ stata siglata una Convenzione per i tirocini tra i notai e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Consentirà agli studenti iscritti all’ultimo anno di corso di Laurea Magistrale di accedere alla pratica negli studi dei notai, condizione indispensabile per la partecipazione al concorso notarile.

A siglarla il notaio Mariarosaria Fiengo, Presidente del Consiglio Notarile di Piacenza, alla presenza del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, del Presidente del Tribunale Italo Ghitti, del notaio Massimo Toscani, Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, oltre a un pubblico di docenti, tutors e studenti.

La Convenzione consentirà ora agli studenti di fare pratica anche prima del conseguimento del diploma di laurea, e per un periodo massimo di 6 mesi.

“Si tratta della prima Convenzione – ha sottolineato Mariarosaria Fiengo – che viene sottoscritta tra un Consiglio Notarile Distrettuale e una Università, in attuazione dell’art.5 co.5 L.89/13 e del DPR 7 agosto 2012 n.137, in conformità alla Convenzione Quadro sottoscritta dal CNN con i Ministeri competenti”.

“Il Notariato – ha rimarcato Mariarosaria Fiengo – è consapevole dell’importanza del suo ruolo nel contribuire alla formazione delle nuove generazioni di Notai ed intende fare la sua parte nel trasfondere ed esaltare nei giovani che desiderano avvicinarsi alla professione la funzione pubblica del Notariato e la sua costante presenza e vicinanza accanto ai cittadini nello svolgere della loro vita familiare e sociale”.

La dottoressa Fiengo ha poi posto l’accento sull’importanza della pratica “che rappresenta un importante raccordo fra vita universitaria e realtà degli studi notarili, ancor più importante se ciò avviene nell’ultimo anno di corso di laurea, consentendo così al giovane laureando di indirizzare le proprie scelte secondo le proprie aspirazioni, propensioni attitudini”.

“I notai di Piacenza – ha concluso Mariarosa Fiengo –  sono pronti ad accogliere nei propri studi i giovani laureandi e laureati cui trasmettere, con passione ed entusiasmo, il valore della pubblica funzione ad essi demandata, e del ruolo sociale che il Notaio svolge accanto ai cittadini, nello svolgere della loro vita familiare, economica e sociale”.