Il notaio Toscani: “mi diplomai bene … nonostante la matematica”

Un notaio lo si immagina sempre serioso, calato nel suo ruolo di certificatore legale di fatti importanti della nostra vita. Massimo Toscani in realtà non disdegna  stemperare i momenti seri con una qualche battuta o con un sorriso. Lo ha fatto anche all’interno della Fondazione di Piacenza e Vigevano dove è arrivato come Presidente, ereditando una situazione non semplicissima. Nel suo primo mandato ha riportato una buona dose di serenità nell’ente di via S.Eufemia, alla cui guida è stato rieletto da pochi giorni

Dottor Toscani si ricorda l’anno della sua maturità?

Certo. Era il 1970.

Cosa le torna in mente ripensando al suo esame?

Fu in verità un po’ tribolato perché c’era la minaccia di uno sciopero degli insegnanti per cui non si sapeva se sarebbe stata effettuato con le scadenze previste. Poi tutto rientrò e partì regolarmente il primo luglio. C’erano due scritti e poi i due orali.

Ricordi ce ne sono tanti perché la maturità è sempre un evento particolare. Ho fatto il liceo scientifico. Ero bravo in italiano ma, a dire la verità, ero un po’ un “cagnasso” in matematica, nonostante alla fine me la sia sempre cavata anche in quella materia. Feci un tema su un pensiero di Einstein. Presi come voto finale cinquantacinque sessantesimi. Un voto che mi andava benissimo, non ero il più bravo della classe. Mi è sempre rimasto un tarlo; ho sempre pensato di non aver fatto un tema abbastanza bello. O meglio ero convinto che lo fosse. Mi restava il dubbio che magari con un tema migliore avrei potuto ricevere qualche punto in più. Dopo una trentina d’anni venne da me il professor Cordani, che era stato il nostro membro interno. Aveva questo tabulato “storico” con i voti dei nostri esami. Me lo fece vedere, quasi come una cosa da carbonari e così scoprii di aver preso 9 in italiano.  Quindi non era andato così male. Tornato a casa ne chiacchierai con mia moglie dicendo “insomma son trent’anni che penso che alla maturità avrei potuto prendere di più con un bel tema e ora scopro di aver preso nove”. Mia moglie, insegnante di materie scientifiche, dopo avermi guardato per un attimo con sguardo professorale, come avrebbe fatto con un suo alunno, mi chiese: “ma tu che voto avevi mediamente in matematica?”. In effetti avevo … intorno al quattro! Era dura prendere 60 allo scientifico partendo da un quattro!

Alla fine mi son messo il cuore in pace; non potevo prendere di più.

Ma matematica, all’esame, come andò?

Ci fu un compito probabilmente più facile rispetto alle aspettative. Per cui gli scritti, matematica compresa, andarono abbastanza bene. Ma fu una maturità che direi andò bene a tutta la classe. Nessun bocciato, nessun 36, tutti dal 38 in su. Pur tuttavia la maturità è sempre la maturità e resta il patema.

Un’altra cosa che mi ricordo è che noi in classe eravamo abituati ad avere determinate posizioni: io il mio compagno di banco, tu il tuo … e magari nascevano anche determinate collaborazioni. Cavolo alla maturità si entrava in ordine alfabetico e io con la T di Toscani capitai nel primo banco quando ero abituato a stare nell’ultimo.

Quindi foste un po’ spiazzati?

Si, diciamo con … meno riferimenti. Ma nonostante tutto anche lo spauracchio della matematica lo superai. Andò bene. Anche gli insegnanti furono comprensivi.

Ha vissuto degli incubi per la maturità? Prima o dopo?

Non ho mai, mai vissuto un incubo per la maturità. Ho vissuto molti incubi per le ultime ore del venerdì. Tedesco, fisica, matematica!   Sognavo di essermi dimenticato il libro a casa, di essere interrogato e non sapere nulla. Mai invece la maturità. L’abbiamo vissuta in modo abbastanza sereno. Non è stata la cosa più complicata del liceo.

Ne parlavamo l’altro giorno all’associazione amici del Respighi. Noi incominciammo in prima liceo in 34 ed alla maturità arrivammo in 17.

Una vera decimazione. Eravate i sopravvissuti.

Si. Alla fine avevamo assorbito quelli delle altre classi ed eravamo comunque in trenta, ma la metà originaria la perdemmo per strada.

La selezione era a monte.           

Si c’era una grossa selezione iniziale per cui quando arrivavi alla maturità i giochi erano fatti. Era una maturità con solo due materie scritte e due orali, abbastanza semplificata.

Ma chi avevate, in questo venerdì, di così terribile?

L’ultima ora di venerdì era tedesco con la professoressa Jacobacci. Non era lei in sé perchè la professoressa, anzi era un mito al liceo. Era quella che portava le classi in bicicletta in Germania.  Ma era venerdì, quinta ora, dopo fisica. Già eravamo stanchi, già era venerdì. Tedesco nella costruzione delle frasi ha il verbo alla fine. Quindi bisogna sempre stare attenti per capire, c’era molta tensione. Insomma non eravamo mai rilassati. Poi la professoressa Jacobacci era bravissima ma sempre molto rigorosa. Ancora adesso, a distanza di quasi cinquant’anni qualche sogno lo faccio. Per tedesco e fisica. Non italiano e filosofia. Insomma avevo forse sbagliato scuola, avrei dovuto fare il classico. Però ho riparato, ho fatto il notaio. Non ho rubato il posto a nessun ingegnere.

Ha rimediato a posteriori

Si esatto. Va bene così. In realtà comunque per molti di noi la maturità fu un cambio di passo. Non perché si è maturi all’improvviso, si ottiene la patente di uomo ma perché cambia il mondo. Si viveva con una classe con cui ci si trovava quotidianamente e improvvisamente questo ambiente era venuto meno. Per molti di noi fu una porta che si chiudeva e si aprirono altre porte. Più che per l’esame in sé lo ricordo perché con l’inizio dell’Università dovetti abbandonare tanti amici che ho ritrovato anni dopo.

Carlandrea Triscornia




Primo venerdì piacentino: il programma

E’ tutto pronto per la nuova edizione dei Venerdì piacentini che prenderanno il via domani sera, 23 giugno. Come ormai di consueto il programma prevede l’apertura straordinaria serale dei negozi aperti e tante  manifestazioni per le vie del centro.

Sotto i portici di Palazzo Gotico, prenderà il via già alle 17 la quarta edizione della più grande festa emiliana dedicata al Lego, con l’associazione Piacenza Bricks i cui esponenti non solo metteranno in mostra collezioni private e diorami, allestendo un’area gioco dedicata ai bambini e una vasca con mattoncini Duplo per i più piccoli, ma organizzano per l’occasione una vera e propria giornata di gare tra veicoli Lego radiocomandati.

Poco distante, alle 19, appuntamento in musica al Caffè dei Mercanti con le sonorità dei Tasti Neri, mentre allo stesso orario avrà inizio la serata benefica per l’Hospice “La Casa di Iris”: in piazza Cavalli si cenerà con bortellina, salumi e formaggi presso gli stand gastronomici, mentre oltre 100 spinning bike saranno attivate per una masterclass il cui ricavato andrà a sostegno della struttura di via Bubba.

In serata, piazza Cavalli ospiterà lo sketch teatrale sul gioco in sicurezza “Fate i bravi”, rivolto ad adulti e bambini, a cura di Gas Sales Energia in collaborazione con Teatro Trieste 34, con repliche alle 21, 21.30 e 22.

Dalle 19, mercatino dell’artigianato e della creatività in via Sopramuro, mentre dallo stesso orario in piazzetta San Francesco, sul sagrato della chiesa, degustazione di yogurt e frutta del territorio e, a pochi passi, lo stand dell’Istituto di vigilanza Metronotte Piacenza per informazioni sulla sicurezza nel periodo estivo e quello di Avis per sensibilizzare alla donazione di sangue. Sempre tra piazza Cavalli, piazzetta San Francesco e largo Battisti, Piacenza Motor Fest con esposizione di auto e moto.

Numerose le iniziative per i più piccoli: dalle 16.30 alle 18.30 ai Giardini Merluzzo anteprima con giochi, tricicli vintage, scambio di libri giochi di gruppo e merenda a cura di Luppoleria, Fabbrica dei Grilli e Oratorio don Bosco. Dalle 19, sia piazza Duomo che piazza Cittadella accoglieranno giochi gonfiabili, truccabimbi, cantastorie, baby dance e zucchero filato.

Spazio ai concerti: dalle 22 la Barock Band in piazza Sant’Antonino, la Milestone Popular Night alle 21 in piazza Duomo, il tributo ai Rolling Stones dei Blackbirds in via Mazzini, presso il Tropico Latino, dalle 21.30, le cover della William Fox Live Band in corso Vittorio Emanuele alle 22 (di fronte a Pizza del Sole), il folk del duo Erica Opizzi e Antonio Amodeo dalle 22 ai Giardini Merluzzo, la brass band dei Sax Symbols dalle 22 in via Sopramuro, allo stesso orario in via San Siro la cover band iBaio, il repertorio rinascimentale e barocco dell’Ensemble Praetorius alle 21 in via San Vincenzo (nei pressi dell’omonimo bar).

In piazza Borgo, dj set e mercatino dei vinili dalle 19, a cura di Chez Moi e Chez Art in collaborazione con l’associazione Sputnik, mentre nel cortile di Palazzo Manfredi, in corso Garibaldi, dalle 21 l’attore Severino Saltarelli reciterà, in una serata a cura dell’associazione Qui-Arte, le più celebri poesie di Leopardi, Foscolo, Montale e Ungaretti (seguirà rinfresco). In via San Bartolomeo, dalle 19, torna la rassegna culturale Barlum Fest proposta dall’associazione SambArt: salotto all’aperto, aperitivo e cena, con un susseguirsi di spettacoli nella ex chiesa. Alle 19 lo swing dei Django’s Clan, alle 20.45 la performance di improvvisazione teatrale de Le Vissole, alle 22.30 Milonga (fino alle 2 del mattino) e tango on stage.

Non mancherà l’arte, con l’inaugurazione della mostra fotografica di Maria Assunta Karini (curata da Elisa Bozzi), “Bag of Tears”, alle 21.15 presso la BookBank di via San Giovanni. L’associazione Rivularia proporrà invece in piazzale Plebiscito le sue installazioni dedicate alla condivisione dello spazio urbano.

Per tutti i gusti, infine, il menù culinario: street food, birra e cocktail proposti da Eataly in piazza Sant’Antonino, che dalle 19 si animerà tra dj set e sfilate di moda; in piazza Duomo dalle 19.30 carne alla brace, paella e tante altre specialità a cura dei ristoranti della zona; in piazza Cittadella, sempre dalle 19.30, birra e spiedini oltre a varie proposte di street food; cucina messicana lungo via Mazzini con El Tropico Latino dalle 19.30, fiesta spagnola in via Daveri dallo stesso orario con Taberna Movida, mentre dalle 19 il Dubliner’s Irish Pub e La Meridienne proporranno la via San Siro Block Party, tra musica dal vivo ed eventi artistici anche nel giardino della Galleria Ricci Oddi. Stand gastronomici anche in piazza Borgo e, su prenotazione, in via San Vincenzo a cura dell’omonimo bar.




Visite ai musei piacentini per gli anziani

Sono tanti gli anziani che trascorrono il periodo estivo in città. A loro si rivolgono le iniziative riassunte nell’opuscolo “La me bella Piaseinza” in distribuzione in queste settimane, scaricabile anche dal sito web comunale. Fra di esse le visite guidate al patrimonio culturale cittadino. I posti disponibili sono limitati e la registrazione è sempre obbligatoria, telefonando allo 0523-492724/2743 o scrivendo all’indirizzo di posta elettronica socioricreative@comune.piacenza.it .

La prima tappa, giovedì 29 giugno alle 9.30, con partecipazione gratuita, sarà al Museo della Stampa intitolato a Marcello Prati, presso la sede dell’Editoriale Libertà in via Benedettine 68.

A seguire, martedì 18 luglio alle 10, sarà la volta di Kronos, Museo della Cattedrale, con ingresso ridotto a 2 euro per scoprire la collezione storica e artistica custodita nel cuore della Diocesi.

Lunedì 31 luglio, ritrovo alle 9 presso il Museo di Storia Naturale in via Scalabrini 113, con ingresso ridotto a 2 euro, visita guidata e piccola merenda per i presenti (il numero minimo perché si effettui questa uscita è di 15 persone).

Due gli appuntamenti settembrini: martedì 5, alle 9.30, si andrà alla scoperta della chiesa di San Savino in via Alberoni 51 (con partecipazione a offerta libera) e mercoledì 20, alle 10, visita guidata alla Galleria Ricci Oddi con piccola merenda e ingresso ridotto a 3.50 euro.




Al debutto il Nucleo Mobile della Municipale

Dopo l’annuncio dell’altro giorno ha ufficialmente debuttato il nuovo reparto del pronto intervento Nucleo mobile della Polizia Municipale di Piacenza. E’ composto da dodici motociclisti che scenderanno in strada per tutti i tipi di emergenza che si potranno verificare sul territorio. Per questa prima uscita era presente anche il comandante della Municipale Piero Romualdo Vergante insieme all’ispettore Paolo Costa che coordinerà il reparto.




New jersey e niente bottiglie di vetro per i venerdì piacentini

Durante i Venerdì Piacentini saranno adottate misure di sicurezza straordinarie. La scintilla che ha fatto scattare questo incremento di misure anche da parte dell’Amministrazione Comunale è stata la raccomandazione pronunciata dal ministro degli Interni, Marco Minniti in seguito agli avvenimenti di Torino nel corso della finale di Champions League: “Se l’evento non garantisce il livello massimo di sicurezza è chiaro che non può farsi – ha detto Minniti –. Il nostro obiettivo è permettere agli eventi in programma durante l’estate di svolgersi in un contesto di tranquillità”.

In tal senso l’Amministrazione Comunale su indicazione della Prefettura ha accolto queste richieste, decidendo di incrementare le misure di sicurezza durante i Venerdì Piacentini. Dopodomani saranno infatti posizionati i new jersey nei varchi di ingresso del centro. I blocchi in cemento a partire dalle 18 saranno collocati in piazzale Genova (nei pressi del monumento a Sant’Antonino), sullo Stradone Farnese, in Corso Vittorio Emanuele e in via Cavour all’angolo con via Roma e via Borghetto.  Una trentina di materiali per dare maggiore sicurezza ai tanti che gremiranno il centro storico e in particolare alla fiumana di persone che solitamente affluisce in Cosrso Vittorio Emanuele. Sarà anche vietato l’uso di bottiglie in vetro per l’asporto delle bevande (sia da parte dei venditori ambulanti che da bar e ristoranti) e aumentato l’utilizzo di lattine e bicchieri di carta e plastica. Inoltre, la Polizia di Stato e la Municipale aumenteranno la loro presenza durante questa manifestazione che richiama da anni sempre più persone.




Mezzo Iren tampona auto. Tre feriti

Incidente stradale, nel primo pomeriggio di oggi, tra un mezzo di Iren e due auto sulla strada provinciale tra San Giorgio e San Polo nei pressi dell’incrocio con la provinciale 42.

Il camion di Iren, che aveva ultimato le operazioni di raccolta dei rifiuti e si stava dirigendo presso il centro di Borgoforte, ha tamponato una autovettura che lo precedeva e stava svoltando a sinistra. Nell’urto è stata coinvolta anche un’altra autovettura che stava sopraggiungendo da Piacenza.

Nell’impatto sono rimasti feriti un uomo, una donna ed un ragazzo, che sono stati soccorsi dalla Pubblica Assistenza di San Giorgio e da una automedica del 118 di Piacenza, e portati al pronto soccorso.

Le cause del sinistro sono al vaglio della Polizia stradale di Piacenza, intervenuta sul posto assieme agli agenti della polizia municipale dell’Unione Val Nure Val Chero che hanno regolato la viabilità.

 




Don Giuseppe Illica: “la maturità l’ho vissuta come la vita, tranquillamente”

E’ sempre stata una persona schietta, diretta, don Giuseppe Illica già quando giovane sacerdote insegnava al ginnasio San Vincenzo. Al pari del suo collega e preside, mons. Guido Tammi, non disdegnava regalare qualche “plattone” per far entrare meglio la lezione nella zucca degli studenti. Ma il maestro indiscusso della tecnica rimaneva il monsignore.

Il cuore, probabilmente, lo ha lasciato in Brasile dove fu, per alcuni anni missionario. Rientrato in Italia fu parroco di Castel San Giovanni finché venne scelto dal vescovo mons. Gianni Ambrosio come vicario generale della diocesi di Piacenza-Bobbio. Dallo scorso ottobre è tornato a fare il parroco a Fiorenzuola.

Don Illica si ricorda il suo esame?

La maturità l’ho data nel 72 al Liceo classico Gioia, da privatista. Noi venivamo dal seminario, avevamo una scuola interna. Eravamo in quattro privatisti, due seminaristi e altri due di fuori.

Che tema scelse?

Era un tema sull’Europa. Invece ci assegnarono un brano di Tacito un po’ difficile. Falcidiò parecchi studenti. Io non ero molto preoccupato.

Ho vissuto l’esame come le altre cose della mia vita, tranquillamente.

Quindi non è stata per lei un incubo?

Ma no. Secondo me son balle. Adesso c’è la tendenza ad esagerare un po’ su tutto. Sono normali passaggi della vita. Sa quale è la grande differenza?

No. Me lo dica

Non avevamo i genitori che ci rompevano le ….  le scatole. I miei genitori non sapevano nemmeno cosa fosse l’esame di maturità. Quindi nessuno mi ha telefonato, nessuno mi ha detto: “ma allora come stai, come ti senti”. Eravamo in seminario, bei tranquilli, studiavamo come degli schiavi. Questo si, si studiava molto.

Abbiamo realizzato alcune interviste sui ricordi della maturità e molti ci hanno confessato di averla vissuta appunto come qualcosa di terrorizzante e di averla sognata per anni.

Mamma mia no. Noi avevamo solo la preoccupazione di non cadere sotto la Calderini che allora era famosa per la sua severità. Per fortuna ci andò bene.

Non si ricorda nessun episodio particolare di questa maturità?

Mi ricordo solo una cosa stranissima che mi è venuta in mente mentre parlavamo. Sono stato il primo a dare l’orale. Avevano sorteggiato di incominciare con i privatisti e io ero in cima alla lista in ordine alfabetico. Ero li che aspettavo e una ragazza mi si avvicinò e mi tocco, dicendo “così mi porti bene”.

E le portò bene davvero?

Non lo so. Non ho avuto modo di verificarlo.  Non conoscevamo nessuno.

Da insegnate è mai stato dall’altra parte della barricata? Ha mai fatto parte di una commissione d’esame?

No perché ho insegnato al San Vincenzo ed allora c’era solo il ginnasio, non il liceo.




Mauro Molinaroli: “alla maturità mi interrogarono nella materia sbagliata”

Sulla rete Mauro Molinaroli vive in uno sconfinato regno parallelo, denominato Frantoio, dove succedono e si dicono cose che nel mondo di tutti i giorni faticherebbero a trovare ospitalità. Fuori dai suoi possedimenti internettiani Molinaroli è innanzitutto un intervistatore, uno bravo, capace di tratteggiare con le parole ritratti vividi e realisti. Per lavoro sopporta e supporta le richieste dei colleghi giornalisti, nel suo ruolo di responsabile dell’ufficio stampa del Comune di Piacenza. Per hobby scrive libri perché tanto, alla fine, quello che sa fare e gli piace fare è appunto scrivere. Una volta giriamo il taccuino nella sua direzione e gli chiediamo di raccontarci uno spicchio del suo passato, la maturità.

Quando la sostenne?

Ho fatto la mia maturità, di maestro elementare, nel luglio 1973.

Cosa si ricorda.

Era un luglio caldissimo. Io scelsi un tema di carattere storico. Bisognava analizzare alcuni aspetti della storia d’Italia dall’unità fino alla grande guerra. Allora erano questi i temi. La storia contemporanea, nel 1973, arrivava più o meno fin lì.

Il ricordo più strano è che avevo un caro amico con il quale eravamo andati, una settimana prima, a prenderci un giorno di svago in vespa a Chiavari. Allora facevamo queste cose … non eravamo molto “globali”.

Guidava lui ed eravamo caduti e si era rotto il femore. Venne a dare l’esame di maturità in barella accompagnato dall’ambulanza, ingessato. Fu una cosa davvero inusuale, tanto che vennero i giornali nazionali. Un ricordo indelebile.

E lei uscì indenne, dall’incidente?

Fortunatamente qualche graffio e nulla di più. E’ un ricordo particolare, al di là delle emozioni che si provano in momenti come quelli della maturità. Poi ricordo anche che, in occasione dell’orale, c’eravamo io e un certo Molinari.

Io, Molinaroli, avevo chiesto di essere interrogato in filosofia; era la mia seconda materia (come prima portavo italiano). Molinari aveva scelto invece matematica. Un commissario confuse Molinari con Molinaroli …

Fu una catastrofe?

Si. Feci un grande esame, andai benissimo negli scritti, feci un ottimo  orale di italiano. In matematica fu, in pratica, scena muta e mi rovinò la media.

Una quasi omonimia che le costò cara. Del resto la sfortuna ci vede sempre benissimo …

Si molto bene, molto bene. Questi due episodi resero la maturità oggetto di racconti nel tempo.  Ci si può ridere ancora su oggi. Allora non tanto, dico la verità.

Come erano i commissari all’epoca?

Mi ricordo ancora, per italiano, la professoressa Matilde Astrua con la quale sono amico su Facebook e lei si ricorda di me.

Poi c’erano alcuni commissari esterni. Ma sembravano persone vecchie. Avevano 50 anni. Io oggi ne ho dieci in più eppure mi sembravano così lontani…

Però erano persone con cui si poteva ragionare tant’è che alla fine la presidente di commissione mi disse che era un peccato come era andata matematica. Sarei uscito con un voto molto alto, così invece dovettero ridimensionarlo. Uscii con un 48 e mi andò benissimo.

Se la è più sognata la maturità?

Sognato forse no. Però ho provato una grande nostalgia quando ho visto il film “Notte prima degli esami”. E’ un film italiano, magari banale, leggerino però quelle emozioni li, quelle storie d’amore nate un po’ a ridosso dell’esame di maturità con l’amica più bella di te che viene a studiare perché tu sei più preparato in filosofia … lei non sa niente … ecco quelle “robe” li le ho vissute un po’ devo dire. Sono state le mie “anfetamine” per arrivare al giorno dello scritto. Ricordo quel volto bellissimo di Lucia per la quale ero cotto fatto … ma con la quale non successe assolutamente niente. Studiammo molto assieme …

Dica la verità!

Studiammo e basta…

Carlandrea Triscornia




Alberto Fermi: la mia maturità … “un momento di terrore”

C’è chi per aspetto fisico, eleganza e capacità seduttiva lo paragona a John Kennedy. Ma Alberto Fermi più che bostoniano è fortemente piacentino ed a Piacenza vive insieme alla sua gatta Muffi.  Già assessore provinciale, già sindaco di Castell’Arquato ha da tempo abbandonato l’attività politica preferendo esternare le sue idee su Facebook (dove vanta un nutrito stuolo di followers) e soprattutto in vivaci e carbonare riunioni al tavolo del Milione, insieme ai suoi compagni di forchetta.  Funzionario dell’Enea di Bologna, vicepresidente dell’Aci,  Fermi inaugura questa nostra carrellata dedicata ai ricordi della Maturità di nostri concittadini.

Sappiamo che è un po’ vanitoso e che così scopre le sue carte, ma quando ha sostenuto l’esame?

La mia maturità – è dell’81. Avrei dovuto darla nell’80 … ma mi piaceva talmente tanto stare al Liceo Scientifico che decisi di fermarmi un anno in più e quindi la spostai nell’81.

Scelta legittima … e alla fine come fu questa maturità?

Fu assolutamente drammatica perché ero totalmente impreparato. Non avevo fatto un accidente insomma quell’anno. Nelle ultime settimane mi toccò un recupero pazzesco. I miei compagni di classe, con i quali mi ero molto divertito durante l’anno, mi diedero una mano a fare quel ripasso. Devo dire – e lo faccio non in termini elettorali, ma solo per dare merito alla generosità di chi ce l’ha – che uno dei più attivi fu Paolo Rizzi.

Nel darle una mano …

Si nel darmi una mano e nel costringermi a stare sui libri quelle ultime settimane.

Particolarmente divertente – alcuni ancora lo ricordano, compreso il mio preside di allora che era Alberto Gromi  – fu la prova di italiano. Verteva sull’importanza e sull’influenza, , dei mezzi di comunicazione di massa sulle persone (allora, 35 anni fa, non si chiamavano ancora media).

Un titolo “avanti” per quegli anni!

Si ma io lo fui ancor di più. Al posto di fare quello che forse si aspettavano, cioè un mini trattato, mi inventai un racconto, una storia d’amore di due giovani di paesi diversi ma confinanti che battezzai Aissur  (Russia al contrario) e Acirema (America), divisi da una montagna. Ad un certo punto viene inventata la radio ed iniziano le trasmissioni nei due paesi. Purtroppo scoppia la guerra ed i paesi confinanti, che erano sempre andati d’accordo, spinti dalla propaganda radiofonica, incominciano a litigare fra loro e gli innamorati devono scappare ….

Decisamente originale come tema di maturità. Fu apprezzato?

Si un po’ strano, tanto che la commissione era indecisa se darmi 9 per la fantasia e lo svolgimento o 3   per l’approccio inconsueto. Mi ricordo che il commissario esterno di matematica, una donna terribile, disse che mi ero inventato un tema tutto mio.

Come andò a finire?

Fra il 9 ed il 3 alla fine credo si optò per un 7.

Comunque più che dignitoso.

Si assolutamente! Uscii con 39 insieme con il mio compagno di banco che di anni al liceo ne aveva fatti sette. Perché i somari si mettono sempre in banco assieme … Prese 39 anche lui. Ricordo che affiggemmo dei cartelli alla sua auto ed andammo in giro a suonare come dei pazzi per Piacenza perché comunque … non eravamo sicuri di farcela. Andò bene.

Beh insomma, tema a parte filò tutto liscio.

Beh … non proprio. Io ero nella A e si studiava tedesco con la Eva Jacobacci. Per la prova in lingua imparai a memoria alcune pagine in tedesco senza avere la benché minima idea del significato. Quando incominciarono ad interrogarmi io snocciolai tutto a memoria, un po’ come quando si cantano le canzoni in inglese senza saperlo. Fu una avventura rocambolesca. Ebbi incubi per anni e anni.

Questa sarebbe stata la domanda successiva. Quella dei sogni e degli incubi.

Rispondo e confermo. Mi ha accompagnato per anni l’incubo di dovermi alzare ed andare a dare l’orale per la maturità. Era veramente un momento di terrore. Sono uno che magari non dà questa impressione però sono un ansioso terribile e un emotivo pazzesco.  La maturità mi segnò abbastanza. Adesso ne ricordo i tratti divertenti. Allora mi divertii un po’ meno. Ma andò bene … perché alla fine ne venni fuori.

Carlandrea Triscornia




Incontro per imparare a coltivare i fiori

Balconi e terrazze: molte risorse – Impariamo a coltivarli” è il titolo dell’incontro teorico-pratico sulla cura e la manutenzione di fiori, piante aromatiche e officinali negli spazi domestici che l’agronomo Paolo Iacopini terrà venerdì 23 giugno alle ore 18 presso la Biblioteca di Strada in via Serravalle Libarna, all’interno dei giardini “Vigili del Fuoco”.

Sempre presso l’area verde dell’Infrangibile, nuovo appuntamento giovedì 22 giugno a partire dalle 19.45 con l’iniziativa “Pic-Nic al Parco”: come nelle occasioni precedenti, la partecipazione è libera e aperta a tutti i cittadini, con la sola raccomandazione che ogni commensale porti qualcosa da mangiare e, se lo desidera, da condividere con gli altri. La Biblioteca di Strada metterà a disposizione posate, tovaglie e tovaglioli, condimenti di base e acqua, oltre all’intrattenimento musicale di sottofondo.