I cinghiali della Galleana non verranno uccisi ma allontanati

Non sarà una caccia ma “una cacciata incruenta” quella che scatterà domani mattina, a partire dalle ore 6 del mattino, per allontanare i due cinghiali dal Parco della Galleana. L’operazione sarà condotta dalla Polizia Provinciale diretta da Anna Olati, d’intesa con la Polizia Municipale guidata da Piero Romualdo Vergante.
Squadre specializzate e non armate entreranno nell’area verde per individuare i due animali e allontanarli dal territorio urbano. Verrà nel frattempo effettuato un posto di blocco alla rotatoria della Galleana con via Manfredi, proprio per favorire l’uscita dei due cinghiali dal parco.
“I due esemplari – sottolinea il sindaco Dosi – non verranno uccisi e non sarà in alcun modo fatto loro del male, ma con lo svolgersi dell’operazione, nel corso della mattinata, sarà fatto il punto su come procedere”.




Candidati a confronto sul welfare

Quale Welfare? Quali scenari si prospettano per le politiche sociali della nostra città? Se ne parlerà martedì 20 giugno, nella sede dell’associazione “La Ricerca”, per un faccia a faccia con i due candidati a sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri e Paolo Rizzi, un confronto aperto alla cittadinanza e che la onlus piacentina ha voluto organizzare per proseguire con i due candidati che si affronteranno nel ballottaggio di domenica 25 giugno per la carica di primo cittadino, un discorso avviato lo scorso 23 maggio con l’incontro a 7 sul complesso quanto importantissimo tema delle emergenze sociali. L’incontro, a cui ha già aderito Assofa, è aperto anche alle altre realtà impegnate nel sociale e nel volontariato: si svolgerà nel salone rosso al primo piano del palazzo di Stradone Farnese 96. Introdotto da Gian Luigi Rubini, presidente della storica onlus piacentina da quasi quarant’anni al fianco delle persone in difficoltà, giovani e famiglie, avrà inizio alle 18. Moderatrice Tiziana Pisati.




Inaugurazione per due nuovi mammografi

Domani, venerdì 16 giugno alle 17.30, al Centro Salute Donna di piazzale Torino a Piacenza, l’Azienda Usl presenta due nuovi mammografi digitali e l’ambulatorio delle Rose, prima realizzazione del progetto di umanizzazione pittorica sostenuto dall’associazione Armonia Onlus.
L’evento è realizzato in collaborazione con Avo e Lega Tumori.
Ospite d’onore sarà la celebre designer e cartoonist Sally Galotti, curatrice del progetto. Da ormai vent’anni, la disegnatrice forlivese è impegnata a cambiare il volto degli ospedali italiani e non solo. Nella sua lunga esperienza è entrata in contatto con un centinaio di strutture. Galotti lavora in comunicazione pubblicitaria presso il Gruppo Mediaset, come animatrice e storyboardartistcon FusakoYusakye come illustratrice e creativa, presso l’Accademia Disney.
Il suo Healthcare Design è certificato e studiato nelle sue caratteristiche artistiche, tecniche e psicologiche, in modo di garantire tutti gli standard ospedalieri di sicurezza e salute, diventando parte olistica dell’ospedale che cura.
Dal 2006, tra l’altro, è impegnata attivamente nella ricerca scientifica sulla percezione dell’ambiente dalla persona nel disagio (adulto e bambino), insieme al Dipartimento di Psicologia dell’Alma Mater di Bologna.
Il progetto di umanizzazione pittorica che Galotti cura al Centro Salute Donna di Piacenza si pone l’obiettivo è quello di migliorare all’accoglienza alle donne in momento molto delicato quale può essere quello dell’esame al seno. Gli ambulatori di piazzale Torino saranno oggetto di un intervento decorativo che, grazie all’utilizzo di colori e immagini, cercherà di migliorare le condizioni psicologiche ed emotive delle utenti. Per decorare le pareti è stato scelto il tema dei fiori, come simbolo che parla alla donna: ciascun ambulatorio sarà caratterizzato da specie diversa.
Per quanto riguarda invece i nuovi mammografi, sono dotati di tomosintesi e consentono una stratificazione della mammella, utile in caso di dubbio. La tecnologia d’avanguardia fornisce quindi un’arma in più alla prevenzione quotidiana che si effettua al Centro salute donna.
La presentazione è aperta alla cittadinanza.




Cinghiali a spasso nel Parco della Galleana, chiuso per precauzione

Era già successo a Genova recentemente. Oggi i cinghiali si sono spinti fino in città a Piacenza, al Parco della Galleana. Sul posto sono confluiti agenti della Polizia Municipale e della Polizia Provinciale. E’ stato deciso di chiudere – in via precauzionale -il parco che è stato chiuso ed evacuato. In totale sono stati avvistati due esemplari di cinghiale, di cui uno particolarmente grande, che potrebbero mettere a rischio l’incolumità dei cittadini.




Nominati i consiglieri di amministrazione della Fondazione

Nominati oggi i consiglieri d’amministrazione nella squadra del presidente Massimo Toscani. Il Consiglio Generale ha dato oggi il via libero al nuovo staff che affiancherà la presidenza della Fondazione nel nuovo mandato. Sei le riconferme: Cesare Betti, Giovanni Calza, Franco Egalini, Carlo Ghisoni, Giorgio Milani e Roberto Rovero. A loro si aggiungono Ileana Maestroni, che in rappresentanza di Vigevano va a sostituire il non più eleggibile Domenico Battaglia, e Alberto Dosi. Entrambi facevano parte del Consiglio Generale, e dunque si dovrà provvedere nelle prossime settimane alla loro sostituzione.

Ileana Maestroni, dopo la laurea in Giurisprudenza, ha concluso il Dottorato di Ricerca in diritto civile presso l’Università di Ferrara nel 1992 e nello stesso anno è stata nominata Ricercatore presso la Cattedra di diritto privato dell’Università di Pavia. Notaio dal 1991, esercita la professione con studio a Vigevano e Pavia.
Alberto Dosi, laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano, ha costituto nel 1993 la società di brokeraggio assicurativo Assiteca Piacenza. Ne ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato fino al 2011 e, successivamente, Presidente e Responsabile di sede. Numerose le esperienze nella pubblica amministrazione: Presidente, e in seguito consigliere, della Circoscrizione n.1 del Comune di Piacenza; consigliere comunale a Piacenza con incarichi nella Commissione per il Decentramento.

Toscani ha sottolineato come, all’aumento del numero dei componenti del CdA, non corrisponderà un aumento anche dei costi: «Viviamo un momento in cui la redditività del patrimonio della Fondazione è sempre più di complicato raggiungimento, pertanto mi pare opportuno che si debba agire anche nel versante costi». In coerenza con il concetto di “gestione collegiale”, che implica una posizione del presidente molto vicina a quella dei suoi singoli consiglieri, il Consiglio Generale ha approvato la proposta di Toscani di dimezzare il compenso spettante al Presidente, confermando quello dei Consiglieri del Cda, ai quali però andrà un gettone di presenza solo “simbolico” per ogni riunione consiliare.




Riapre la Coop di Fiorenzuola

Ci sono voluti oltre due milioni di euro e parecchio lavoro ma domani riaprirà i battenti la Coop di Fiorenzuola d’Arda, in via Kennedy 2.

Non si è trattato solo di un restyling ma anche di un ampiamento che ha portato la superficie di vendita da 1.335 a 1.500 metri.

La struttura, che si trova all’interno del centro commerciale “Cappuccini”, fu costruita nel 1989 e rinnovata una prima volta nel 2003.

In seguito a questa ristrutturazione tutti i banchi sono stati riposizionati, il banco carni è stato potenziato con l’assistenza di macellai che aiuteranno i clienti nella spesa mentre la gastronomia offrirà diversi prodotti take-away. Novità anche nel settore parafarmaceutico e salutistico con la creazione di un corner dedicato al benessere, che proporrà integratori e parafarmaci.  L’ortofrutta valorizzerà i prodotti di stagione legati al territorio.

I lavori hanno cercato anche di dare vita ad una struttura “eco-friendly” grazie all’illuminazione con luci a led ed a frigo e freezer chiusi che consentono un notevole risparmio energetico, così come una migliore conservazione degli alimenti.

L’orario di apertur sarà ampliato rispetto al passato (dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 20 e la domenica dalle 9 alle 13). Tra le novità, anche le casse self scanner – che vanno ad aggiungersi alle 6 tradizionali – per pagare la spesa da sé e ridurre al minimo i tempi d’attesa. Nel punto vendita sono occupati 31 lavoratori fra cui tre nuove persone.

 

Domani mattina, alle 9,30, dopo la benedizione di don Giuseppe Illica  è previsto il taglio del nastro con il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi, l’amministratore delegato alla Gestione di Coop Alleanza 3.0 Massimo Ferrari ed, in rappresentanza dei soci, la presidente del Consiglio di Zona Paola Rossi.

Ricco il calendario degli appuntamenti per festeggiare l’evento: si parte giovedì 15 con il taglio di una maxi torta di 4 metri; venerdì 16 giugno in omaggio una biscottiera in vetro con frollini Vivi Verde, mentre il punto vendita sarà aperto in via straordinaria fino alle 21.30 per l’apericena musicale con il dj set Gianni Nerini e lo spettacolo del gruppo Jazz&Soul society, con degustazione dei prodotti tipici del territorio piacentino. Sabato 17 giugno i clienti riceveranno un pacco di pasta Fior Fiore Coop e a partire dalle 15.30 si terrà un laboratorio per i ragazzi per imparare a costruire un erbario personalizzato. A tutti sarà offerta la merenda. Infine, domenica, in omaggio una rosa Solidal Coop.




Cugini: “Il sorpasso di Rizzi è ancora possibile”

Se esistesse il titolo di Mr. Preferenze gli spetterebbe a pieno diritto. Si perché in questa tornata elettorale l’assessore uscente al welfare Stefano Cugini,  45 anni, è riuscito a rimpinguare il non ricchissimo bottino del PD con ben 417 voti. Primo fra i candidati consiglieri, seguito a ruota da Massimo Polledri della Lega Nord e da Lorenzo Colla della lista Piacenza Più.

Che Cugini fosse un uomo di peso, all’interno dello schieramento del centro-sinistra, già si sapeva tanto che si era parlato di lui come papabile candidato sindaco prima che dal cilindro uscisse il nome del professor Paolo Rizzi. Ma qualcuno, un po’ malignamente, pensava che le tante polemiche sul tema profughi e soprattutto la vicenda del Nido Farnesiana potessero danneggiarlo. Invece dalle urne è uscito decisamente vincitore.

Come c’è riuscito Cugini?

Io credo avendo fatto il mio lavoro negli ultimi tre anni. La grande soddisfazione è che questi voti, secondo me, sono veramente frutto di un mandato interpretato mettendoci la faccia, prendendo anche posizioni scomode in difesa dei miei concittadini. Questo alla fine ha pagato perché in campagna elettorale non è che abbia fatto qualcosa di diverso o di particolare per andare a prendere preferenze chissà dove.

La vicenda che ha contrassegnato gli ultimi giorni della Giunta Dosi, ossia quella del Nido Farnesiana, temeva la potesse danneggiare in questa corsa?

Dico la verità: quando è successo è stata talmente devastante, come situazione, che non ho pensato al tema elettorale. In quel momento ho scelto di dedicarmi al campo specifico abbandonando qualunque altro tipo di discorso. Non nego che il risultato finale, in termine di consenso, anche a fronte di quello che è successo negli ultimi quindici giorni, penso premi il fatto che ancora una volta ci ho messo la faccia, non mi sono sottratto alle responsabilità. Probabilmente i cittadini questa cosa la hanno apprezzata. L’hanno apprezzata negli ultimi tre anni e l’hanno apprezzata anche negli ultimi quindici giorni.

La strada per il ballottaggio ora è in salita con Rizzi che parte dietro alla Barbieri. Nel caso – dal vostro punto di vita malaugurato – che non riusciste a vincere, Cugini cosa tornerà a fare della sua vita?

Cugini si cercherà un lavoro perché per evitare qualsiasi contestazione – che poi c’è stata puntualmente – quando sono stato nominato assessore mi sono licenziato dalla cooperativa sociale presso cui lavoravo. Avrei potuto andare in aspettativa ma ho preferito dimettermi. Quindi Cugini eventualmente tornerà a cercare un lavoro come fanno decine di migliaia di cittadini italiani ed europei. Dopo di che, nel caso malaugurato appunto che non si riesca in questa emozionante rincorsa, farò una opposizione dura e costruttiva per i prossimi cinque anni. La politica è fatta di maggioranze ma anche di opposizione.

Ci sono 417 persone (e forse anche più visto il numero importante di schede nulle) che mi hanno scelto e che continuerò a rappresentare, a prescindere dal ruolo.

Ce la potete ancora fare?

Certo, assolutamente. Sono un ottimista per natura. Anzi ritengo che le vittorie che arrivano dopo una rincorsa diano ancora più soddisfazione di quando si parte favoriti.

Certo c’è da lavorare, c’è da crederci. Però io, da dentro, ho coscienza di tutto quello che abbiamo fatto, in particolare ho coscienza di quello che è stato fatto sul sociale, sul welfare. Non nego che sarei molto preoccupato dall’impostazione che sul sociale darebbe un governo della città di destra.

Perché qui si continua a parlare di centro destra ma nel caso di malaugurata sconfitta di Rizzi sarebbe la Lega a governare la città, insieme a Fratelli d’Italia, e quindi sarebbe un governo di destra, scelto ovviamente, democraticamente dai piacentini ma pur sempre con tutto il “portato” culturale che li contraddistingue.

Dove potete andare a pescare i voti visto che né da una parte né dall’altra sembrano probabili apparentamenti?

I voti si vanno a prendere parlando con la gente e rilanciando i messaggi che evidentemente sono stati colti poco.  C’è un dato di astensionismo molto alto e quindi ci sono tutti i margini, all’interno di questo astensionismo, per andare a prendere i voti che ci servono per questo sorpasso. C’è un elettorato che ha votato a sinistra che mi auguro non voglia assolutamente prendere in considerazione che sia la destra a governare la città. Poi c’è un elettorato moderato che è quello di Massimo Trespidi che – in quota parte – è fatto anche di persone che preferiscono un governo di centro-sinistra a quello di destra.

C’è qualcosa che vi potete rimproverare come giunta uscente? Il risultato migliore della Barbieri è frutto anche di una amministrazione Dosi che non è piaciuta?

C’è sempre da rimproverarsi qualcosa. Credo che l’autocritica distingua le persone intelligenti. E’ innegabile che abbiamo lavorato in condizioni molto difficili sotto tutti i punti di vista, dovendo gestire emergenze che nessuno mai aveva gestito; mi viene in mente l’alluvione e poi l’arrivo massiccio di profughi. Tutti temi molto impattanti anche dal punto di vista mediatico e di percezione da parte delle persone. L’abbiamo fatto con il massimo impegno. E’ chiaro che lavorare continuamente in emergenza, con una scarsità di risorse importante, ti espone – in momenti di crisi – a critiche, alcune delle quali sono sacrosante e sulle quali bisogna ragionare. Altre le ho viste molto più strumentali o figlie di poca conoscenza … ma ci stanno. Questa è la democrazia. Io continuo a dire che il sistema elettorale locale è comunque il migliore in assoluto.

Alla fine quello che decideranno i piacentini andrà ovviamente rispettato. Io penso che i piacentini sapranno riconoscere in mezzo al contesto che stiamo vivendo quanto di buono è stato fatto e potrebbero premiarlo ancora con la loro scelta al ballottaggio. 

Carlandrea Triscornia




Siccità: a Piacenza vietato innaffiare

La mancanza di piogge e le alte temperature che continuano a caratterizzare questo giugno stanno prosciugando le riserve idriche della nostra provincia.

Già nei giorni scorsi abbiamo parlato dei grossi danni che la situazione sta provocando, in particolare all’agricoltura. Ma se non pioverà le cose possono diventare critiche anche per l’approvigionamento domestico. Per questa ragione oggi è arrivata l’ordinanza del sindaco Paolo Dosi che vieta, fino al 15 settembre, ogni uso di acqua a fini diverso da quello domestico.

Il provvedimento, attuato anche su richiesta del gestore Ireti Spa per preservare la maggior quantità di risorse idriche ad uso igienico e sanitario, riducendo gli impieghi per scopi diversi, prevede che nel territorio del Comune di Piacenza sia consentitoapunto solo l’utilizzo di acqua potabile a fini domestici. E’ pertanto vietato usare l’acqua proveniente dalla rete comunale per l’irrigazione di giardini e orti, nonché per il lavaggio di automezzi, strade e cortili.

Per il riempimento di piscine, i cittadini interessati dovranno prendere preventivo contatto con Ireti, per concordare le modalità e le precauzioni da adottare. L’inosservanza dei divieti prevede una sanzione amministrativa variabile tra i 25 e i 500 euro.




Biblioteca di Strada dell’Infrangibile

Duplice appuntamento serale, questa settimana, alla Biblioteca di strada dell’Infrangibile.

L’8 giugno, dalle 19.45, il consueto pic-nic al parco che ogni giovedì animerà i giardini tra via Tortona e via Serravalle Libarna con l’invito, a tutti i partecipanti, a portare una specialità da condividere con gli altri commensali. Già a disposizione tavoli, sedie, piatti, posate, tovaglioli e tovaglie, oltre all’acqua e ai condimenti di base.

Venerdì 16, alle 20.30, spazio invece all’incontro con l’agronomo Paolo Iacopini e il perito agrario Paolo Buscarini, nell’ambito del progetto “L’orto per tutti”: si parlerà di orto dimenticato, tra coltivazione, commercio, produzioni orticole e piante officinali e, allo stesso tempo, di “orto sovversivo”.

Immagine CC0




Vinti, vincitori e sfidanti. Riflessioni su questa calda estate elettorale

A urne chiuse e mente fredda si possono fare alcune considerazioni su questa tornata elettorale e sul prossimo ballottaggio.

Massimo Trespidi ha ottenuto un grandissimo risultato che non serve a niente.  Fra le file di chi ha perso c’è invece Andrea Pugni, che prende percentualmente meno della sua lista. Forse colto dal mal di Napoleone ha voluto essere lui candidato a tutti i costi. Sono in molti a pensare che Rosarita Mannina avrebbe portato un risultato davvero differente. Ne discende un chiaro monito al 5 Stelle: attenzione alle scelte che il Movimento farà per le politiche, perché il popolo pentastellato potrebbe assentarsi nel momento cruciale (come accaduto nella vicina Parma…).

Fra i perdenti si può contare anche Sandra Ponzini, per lo stesso motivo, ma coi dovuti distinguo. Lei non era in prima linea: c’è stata catapultata da una virata ad U di un candidato infinitamente più navigato, che all’ultimo momento – resosi conto di non avere concrete chance – ha trovato una scusa elegante per sfilarsi. Forse più della Ponzini hanno perso i padri fondatori autoctoni di Articolo 1. Come inizio non c’è male…

Più lusinghiero il risultato di Luigi Rabuffi, che tira più della sua coalizione e nella quota dei voti al solo sindaco se ne aggiudica il 7%, cioè di più della sua lista, a conferma che è lui, nel binomio, ad essere più attrattivo.

Stefano Torre … che dire, è un personaggio istrionico e complesso. Sopra il 3%, fuori dal consiglio per la ridistribuzione proporzionale dei voti di lista, che lo vede perdente rispetto alla Ponzini. Non è un fenomeno dell’antipolitica. Sarebbe comodo derubricarlo così. È rappresentativo di un elettorato che non sarebbe andato probabilmente a votare, magari anche i delusi del conflitto Pugni/Mannina, che hanno visto tradire la parte “nobile” delle aspettative del 5Stelle. Vedremo cosa succederà, come andrà avanti in questa sua battaglia. Adesso lo aspetta la fase più complessa: quella in cui rischia di sbagliare, qualunque scelta faccia. Andando avanti può restare l’istrione del consiglio comunale fuori dal consiglio comunale: alla fine rischia di perdere il suo charme ed annoiare continuando imperituro a combattere in strada per un vulcano!

Oppure può provare a trasformare l’anti-proposta in una proposta: questo è il passaggio più complesso, quello che l’antipolitica ha sempre perso alla resa dei conti. Tutti contro è facile, tutti pro invece assai più difficile. Naturalmente questo potrebbe essere un gioco fatto prevalentemente fuori dalle porte del consiglio, perché dentro non riuscirebbe ad incidere particolarmente.

Paolo Rizzi pesa poco meno della somma delle liste, che sono per circa due terzi di matrice politica del PD. Il sillogismo PD al 18,5 % è poco convincente. Più plausibile vederlo, proiettato su base nazionale, intorno ad un 22-23% circa.

Rizzi dunque non ha perso e non ha vinto. Il centrosinistra di matrice PD a Piacenza paga un ultimo quinquennio abbastanza scialbo, una presenza schiacciante di Reggi negli ultimi 15 anni ed ancora oggi vivissima (e paga quindi l’antirenzismo e l’antireggismo) ed una distribuzione di ruoli politici a persone il cui valore in termini di capacità o competenze non è riconosciuto e non incontra quindi il favore degli elettori potenziali.

Patrizia Barbieri è il “candidato pesante”. Porta più voti della sua coalizione sia in senso assoluto (questo lo hanno fatto tutti i candidati) sia percentualmente (si è “accaparrata” il 36% dei 3.751 voti dati ai soli sindaci). È evidentemente più credibile al centrodestra di quanto non lo sia Rizzi al centrosinistra.

Il messaggio che porta questo risultato è sfaccettato. Il centrodestra è più unito del centrosinistra: un solo dissidente, gli altri compatti attorno alla candidata ufficiale. È a sinistra una sorta di individualismo del collettivo per cui, in sostanza, coloro che dicono di ragionare per la collettività sono più frastagliati e dispersi degli individualisti.…

Il centrosinistra sommato, sostanzialmente più debole del centrodestra sommato, non ha speranze di raccogliere tra i suoi minori le forze per equiparare la Barbieri e – per vincere al secondo turno.

Per riuscirci dovrebbe sperare in un accordo o alla luce del sole col 5Stelle (difficilissimo da spiegare in termini programmatici) o sottobanco con Trespidi. Se succedesse Trespidi verrebbe radiato per sempre nei secoli venturi dalle alleanze possibili a destra, mentre ad oggi ha dimostrato di avere un suo peso e non marginale. Potrebbe funzionare solo con una matrice d’odio nel centrodestra paragonabile a quella nel centrosinistra.

La campagna di Rizzi è stata più coraggiosa: più controcorrente, più strategica, veramente più volta al futuro. Ha dato a quelli che tifavano per lui l’impressione di un candidato “politico”, pacato, ma ad alto rischio “veltroniano” (dobbiamo, crediamo, speriamo, fate), con questa giacca sulle spalle che evidenzia bene il passo un po’ sulle nuvole tipico del mondo universitario più ispirato. E, “honi soit qui mal y pense”, ai diffidenti invece è sembrato il nuovo burattino nelle mani del burattinaio.

La campagna della Barbieri è stata facilitata da questo quinquennio senza arte né parte. Un sindaco (Dosi) inesistente, voluto fortemente da Reggi che ha continuato a dettare l’agenda anche da Roma. Diciamo che in qualche modo il successo della Barbieri è frutto dei passati successi di Reggi e non è detto che lei a sua volta non possa costituire il nuovo trampolino per l’ex sindaco e direttore del Demanio, che potrebbe uscirne vincente, nonostante tutto, vedendosi riconosciute le sue ambizioni da parlamentare.

A guadare le proiezioni dei consiglieri eletti in consiglio nel caso di vittoria dell’una o dell’altra coalizione, viene quasi da pensare che il male minore sia la vittoria di Rizzi che però, numericamente, è la meno probabile. Potrebbe farcela se “autonomamente” (con qualche aiutino, come si suol dire, a destra e manca…) riuscisse a convincere gli elettori di Trespidi a dare fiducia a lui.

All’orizzonte resta poi l’incognita astensionismo che in un caldo 25 giugno rischia di farla da padrona. Sarebbe un peccato che a decretare il destino di questa città fosse il termometro. Questo significa una sola cosa: chi da più tempo fa politica a Piacenza (da una parte e dall’altra) apra la sua rubrica e cerchi tanto tanto, sommessamente, i numeri di telefono di quel 13% da convincere sottovoce che, in fondo, piutost che gnint l’è mei piutost.

Benedetta Corso