Zandonella: “Mezzi elettrici modificati e velocità folli in città: servono più controlli della polizia locale”

“L’episodio accaduto nelle ultime ore, con un monopattino che sfrecciava a 60 km/h sullo Stradone Farnese e il cui conducente si è ferito con fratture multiple, è l’ennesima conferma di quanto sto denunciando da tempo: la situazione in città è fuori controllo anche per quanto riguarda monopattini elettrici e bici motorizzate. Questi mezzi – spesso modificati – vengono utilizzati di frequente senza alcuna regola, mettendo a rischio la sicurezza stradale di pedoni, biciclette e auto”.
A dichiararlo è Luca Zandonella, consigliere comunale della Lega, che da tempo solleva il problema: “Già in passato avevo segnalato l’aumento preoccupante di questi mezzi modificati in circolazione: ho anche presentato una mozione in consiglio comunale la scorsa primavera, approvata poi a grande maggioranza, che chiedeva di emettere ordinanze di limitazione al transito nelle aree ad alto afflusso pedonale. La giunta Tarasconi, per voce del vicesindaco Bongiorni, si è impegnata ad intervenire, ma al momento stiamo ancora tutti aspettando atti concreti. Inoltre, i controlli fatti finora sono insufficienti rispetto alla reale portata del problema: ho recentemente svolto un accesso agli atti per sapere quante bici motorizzate sono state controllate nel 2025; ebbene, in 7 mesi sono state solamente 6 le violazioni riscontrate, di cui 4 a seguito di incidenti stradali. Serve che il Sindaco dia l’indicazione di effettuare un piano di controlli costanti da parte della Polizia Locale – continua Zandonella – per verificare sia la regolarità dei mezzi, sia il corretto utilizzo, come ad esempio l’obbligo del casco per i monopattini. In altre città, grazie a operazioni mirate, sono stati sequestrati numerosi mezzi irregolari: lampante è l’esempio di Milano dove a luglio sono stati controllati 71 mezzi e ben 54 erano irregolari e tolti dalla circolazione. Anche Piacenza deve andare in questa direzione. Non possiamo aspettare che ci scappi il morto per intervenire.”




Festa al frutteto per i 10 anni di Cosmonauti

Dieci anni di attività sociale, ambientale e culturale radicata nel territorio di Piacenza. Cosmonauti Aps festeggia una tappa importante del proprio percorso e celebra lo storico compleanno con una giornata di iniziative gratuite, dedicate alla natura e alla scoperta dell’Orto-Frutteto di Santa Maria di Campagna, da anni sede dell’attività e dei laboratori promossi dall’associazione.
L’appuntamento è per sabato 13 settembre 2025, ed è realizzato da soci e socie di Cosmonauti con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di Coop Alleanza 3.0, in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene ed Equa Biodiversità.
Il programma – ultimo capitolo dell’edizione 2025 di Coltivare Tradizioni – intreccia un percorso nella natura urbana, giochi rivolti a ogni età e una visita guidata nella biodiversità condotta da esperti: al centro il frutteto urbano, come bene comune da scoprire e spazio di relazione.
La partecipazione è sempre gratuita e aperta a tutta la popolazione, previa iscrizione online dove indicato nel programma, disponibile anche sul sito internet Cosmonauti.org.
IL PROGRAMMA
DIECI ANNI DI COSMONAUTI – 13 SETTEMBRE 2025
Luogo: Frutteto di Santa Maria di Campagna – via Alessio Tramello 15, Piacenza
Ore 9.00 -12.00: I LOVE FRANCIGENA EMILIA-ROMAGNA – L’anello di Piacenza tra giardini e orti botanici: itinerario, organizzato da Coop Alleanza 3.0 con l’Associazione Europea delle Vie Francigene (Aevf). Iscrizione al link: I love Francigena
Ore 16.30 -17.30: CACCIA AL TESORO BOTANICA – Caccia al tesoro botanica dedicata a tutti i bambini dai 5 ai 99 anni. A cura di Cosmonauti Aps. Iscrizione al link: caccia al tesoro
Ore 17.30 – 19.00: UN’OASI DI BIODIVERSITÀ ALL’INTERNO DELLE MURA CITTADINE – Visita guidata all’orto frutteto di Santa Maria di Campagna con Mauro Carboni, agronomo ed esperto di biodiversità agraria. A cura di Equa Biodiversità e Cosmonauti Aps. Accesso libero.




Piacenza e provincia, una giornata di interventi per i Carabinieri: incidenti, liti e falsi allarmi

Una giornata intensa ma senza particolari emergenze ha visto impegnati i Carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza, attivi nelle ultime 24 ore – tra le 6 di venerdì e le 6 di sabato – con numerosi interventi tra il capoluogo e la provincia. Pattugliamenti, accertamenti, verifiche e assistenza ai cittadini hanno scandito un bilancio ricco di episodi, ma privo di gravi criticità.
Nel territorio urbano, l’intervento più insolito si è registrato in via Galileo Galilei, dove un camion in transito, con la gru rimasta sollevata, ha tranciato un cavo dell’elettricità provocando la caduta di un palo in un campo adiacente. Nessun ferito, ma disagi inevitabili per la zona. Poco dopo, in via Martelli, i militari sono intervenuti in seguito a una segnalazione per musica ad alto volume: al loro arrivo, però, la situazione era già tornata alla normalità. In via Zoni, invece, è stato richiesto l’intervento per una donna seguita da una struttura sanitaria: anche in questo caso, si è trattato di un falso allarme.
La giornata è stata caratterizzata anche da numerose segnalazioni nella prima cintura e in provincia, molte delle quali legate ad allarmi scattati per errore. A Sarmato, Pontenure, Gragnano e Castel San Giovanni le pattuglie hanno verificato diversi dispositivi di sicurezza attivati, rivelatisi poi senza fondamento, spesso a causa di porte dimenticate aperte o guasti tecnici. A Castel San Giovanni è stato inoltre necessario rimuovere in sicurezza un’auto rimasta in panne lungo la strada, e sedare una lite tra un uomo e una donna, fortunatamente senza conseguenze fisiche.
A Fiorenzuola, la giornata è cominciata con un tentato furto in una casa momentaneamente disabitata: la porta è stata danneggiata, ma nulla è stato sottratto. Nel pomeriggio, un incidente ha coinvolto un’ambulanza della Croce Rossa, che fortunatamente non ha provocato feriti. Sempre a Fiorenzuola, il personale di un supermercato ha segnalato un tentativo di furto di alcolici: il responsabile, scoperto, è fuggito senza bottino. In serata, a Cadeo, una ragazza è uscita di strada con il proprio scooter: ferita, è stata trasportata al pronto soccorso di Piacenza.
Anche nei paesi della montagna l’attività dei carabinieri è stata intensa. A Gossolengo, un falso allarme per un presunto malore ha fatto scattare un intervento di emergenza, poi rientrato. A Travo, una lite tra vicini di casa ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per evitare conseguenze peggiori, mentre ad Agazzano un semplice diverbio per la ricarica di una bici elettrica è degenerato in un’aggressione, con un uomo rimasto lievemente ferito.
Due incidenti stradali sono stati registrati anche a Rivergaro e Bobbio: in quest’ultimo caso, una donna è stata trasportata in ospedale, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. A Bettola, infine, i militari hanno coordinato il recupero di un animale investito, mentre a Travo è stato segnalato l’allontanamento volontario di un uomo: la situazione è sotto monitoraggio in attesa di sviluppi.




Controlli dei NAS a Piacenza: irregolarità in un bar e in un supermercato

I carabinieri del NAS hanno condotto una serie di controlli nella provincia di Piacenza, con l’obiettivo di verificare il rispetto delle norme igienico-sanitarie e tutelare la salute dei consumatori.
Nel corso di un’ispezione effettuata in un bar del capoluogo, i militari hanno riscontrato diverse irregolarità. Nel deposito alimenti erano presenti confezioni di prodotti accatastate insieme a materiali vari, mentre sulle pareti sono state rilevate crepe e distacchi di intonaco. Problemi analoghi riguardavano anche l’area bar e la cucina, dove i contenitori per i rifiuti risultavano privi di apertura automatica a pedale. Al titolare dell’attività è stata contestata una violazione amministrativa, con una sanzione pecuniaria pari a 1.000 euro.
Controlli mirati sono stati effettuati anche nella zona dei Colli Piacentini, all’interno di un supermercato. Le verifiche hanno fatto emergere diffuse carenze igieniche in tutti i locali, caratterizzate dalla presenza di polvere e dall’accumulo di ragnatele, con aracnidi vivi e morti. Anche in questo caso, al legale responsabile è stata contestata una violazione amministrativa con relativa multa di 1.000 euro.




Per l’ex scuderia di Maria Luigia “Serve un confronto pubblico, non decisioni autoritarie”

La discussione attorno al progetto comunale di recupero e riuso dell’ex scuderia di Maria Luigia e alla sistemazione delle piazze Casali e Cittadella continua a suscitare polemiche e prese di posizione. Dopo le critiche espresse da cittadini e associazioni, e la dura reazione del PD locale che le ha bollate come “tardive e strumentali”, l’architetto Stefano Benedetti interviene per chiarire le ragioni del dissenso.
Secondo Benedetti, le contestazioni non sono affatto intempestive: le obiezioni e le proposte alternative sarebbero state avanzate fin dal momento in cui il progetto è stato reso noto, subito dopo l’abbandono dell’ipotesi di demolire e ricostruire in sito il mercato rionale di piazza Casali. Non si tratta – puntualizza – di prese di posizione politiche, ma di valutazioni culturali e ambientali.
Punti critici individuati:
Il mercato rionale non è fatiscente: sottoposto a manutenzioni recenti, è ancora in buono stato e pienamente funzionante. Fino a tre anni fa il Comune prevedeva di ricostruirlo in sito per valorizzare l’ex chiesa del Carmine.
La nuova vegetazione prevista (46 alberi in piazza Casali) rischia di occultare la vista del Carmine e non migliorerà il microclima della vicina piazza Cittadella, destinata a trasformarsi in una piastra di cemento sopra un parcheggio interrato.
Uso improprio della scuderia: destinare la navata a ospitare banchi del mercato significherebbe snaturarne la conformazione basilicale, trasformando lo spazio in un centro commerciale e cancellandone la percezione architettonica.
Benedetti sottolinea che qualunque intervento sulla scuderia deve rispettarne il valore storico e architettonico, privilegiando funzioni compatibili come spazio museale-espositivo o auditorium, data anche la vicinanza con il Museo di Palazzo Farnese.
Sul piano urbanistico, evidenzia come la legge richieda regole generali e non deroghe occasionali, orientate alla conservazione degli elementi identitari e compatibili con la città storica. Per questo propone una soluzione alternativa:
mantenere l’attuale mercato rionale (eliminando solo corpi aggiunti incongrui),
spostarlo in futuro nell’edificio militare di piazza Casali liberato dal trasferimento del 2° Reggimento Pontieri,
predisporre un progetto unitario per piazza Casali e piazza Cittadella, come richiesto dalla Soprintendenza ma mai realizzato, trasformandole in un grande giardino che valorizzi le architetture storiche.
La rinuncia al parcheggio sotterraneo e il riuso dell’autosilo abbandonato di via X Giugno come parcheggio pubblico rientrano nelle proposte avanzate.
Infine, l’architetto richiama la necessità di indagini archeologiche e georadar, più volte sollecitate ma mai svolte, definendone la mancata esecuzione una “grave irresponsabilità”.
“Gli interventi su una delle più importanti piazze storiche di Piacenza – conclude – non possono essere portati avanti con atti autoritari e sbrigativi, ma richiedono ragionevolezza, approfondimenti tecnici e un vero confronto con i cittadini. Riaprire il dialogo sarebbe una dimostrazione di democrazia e di cura della città”.

Il testo integrale dell’intervento di Benedetti

INTERVENTO DI RECUPERO E RIUSO DELL’EX SCUDERIA DI MARIA LUIGIA E PROGETTO UNITARIO DELLE PIAZZE CITTADELLA E CASALI

La dura nota del PD locale pubblicata su Libertà del 9 agosto scorso polemizzava con le opinioni pubblicamente espresse da cittadini e Associazioni contro il progetto comunale di recupero e riuso dell’ex scuderia di Maria Luigia, definendole tardive e strumentali.

Successivamente l’Assessora Fantini su Libertà del 19 agosto affermava che il progetto comunale che prevede la demolizione del mercato rionale di piazza Casali e il suo trasferimento nell’ex scuderia è una rigenerazione con finalità culturali, coerente con la filosofia che caratterizza gli interventi di “metamorfosi” attuati in luoghi e architetture europei di particolare valore storico o monumentale.

Le accuse della nota PD sono fuori luogo perché le numerose manifestazioni pubbliche di contrarietà a questo progetto non sono né tardive né strumentali.

Non sono tardive perché le critiche argomentate e le proposte alternative a questo progetto sono state espresse e più volte ribadite fin dal momento in cui l’Amministrazione lo ha reso noto, dopo aver abbandonato di fatto l’ipotesi di demolire e ricostruire in sito il mercato rionale di piazza Casali.

Non sono politiche e tanto meno strumentali ma sono di natura culturale e ambientale.

Riguardano l’uso che il Comune vuole fare dell’ex scuderia, nonché il repentino abbattimento degli alberi eseguito non appena si è diffusa la notizia dell’inizio di una nuova raccolta di firme contrarie al taglio. Evidentemente la Giunta temeva una reazione di massa dell’opinione pubblica paragonabile a quella avvenuta nell’estate 2024 in occasione del taglio degli alberi di piazza Cittadella e, per meglio proteggere il cantiere dell’ex scuderia, ha fatto erigere una recinzione corazzata.

A proposito della demolizione del mercato rionale di piazza Casali e del suo trasferimento nell’ex scuderia, sintetizzo qui alcune questioni a mio giudizio ineludibili nella predisposizione e realizzazione di questo progetto.

Non è vero che l’attuale mercato rionale è fatiscente come qualcuno ha scritto; è stato sottoposto a manutenzione straordinaria in anni recenti; è in buono stato di conservazione ed è perfettamente funzionante.

Fino a tre anni fa il Comune aveva un progetto diverso, fra l’altro inserito nel bando periferie: demolire il mercato coperto per ricostruirlo traslato di qualche metro allo scopo di creare una piazzetta e render meglio visibile la parte absidale dell’ex chiesa del Carmine.

L’attuale progetto comunale di sistemazione di piazza Casali prevede che questa sia piantumata con 46 alberi che, in contrasto con l’obiettivo di liberare la vista dell’ex chiesa del Carmine, la nasconderanno completamente e non miglioreranno in nessun modo il microclima di piazza Cittadella quando sarà diventata il coperchio pavimentato, completamente esposto al sole, del parcheggio interrato.

La collocazione dei banchi e degli impianti del mercato rionale nella scuderia a mio avviso è sbagliata perché arredi e strutture impediranno la percezione e la fruizione di questo ambiente nella sua integrità.

Qualunque nuovo uso della scuderia deve rispettarne sia il valore storico, mediante un intervento di restauro, sia quello architettonico e d’uso scegliendo funzioni compatibili con le caratteristiche dello spazio interno. La presenza dei banchi e dei relativi accessori per la vendita e somministrazione di alimenti e bevande nella navata centrale impedirà la visione e la fruizione dell’ambiente nella sua interezza. L’impianto basilicale sarà cancellato. L’organizzazione spaziale sarà quella di un centro commerciale con banchi centrali e percorsi laterali, geometricamente possibile, ma incompatibile con la valorizzazione degli elementi architettonici e dello spazio unitario che hanno dato forma alla scuderia e ne rendono riconoscibile la funzione originale. Nel progetto tali elementi architettonici scompaiono o risultano subalterni ai nuovi arredi.

L’apprezzamento dell’Assessora Fantini verso le nuove forme e trasformazioni d’uso introdotte da rinomati architetti in ambienti storici appartiene alla sfera del gusto e della cultura personale.

A volte tali interventi hanno prodotto risultati pregevoli, altre volte hanno assunto dimensioni, conformazioni e canoni estetici dominanti rispetto alle architetture e agli spazi storici alterando le proporzioni, gli usi e i valori artistici di quella parte di città e cancellando la memoria della sua formazione.

Nel nostro contesto la legge stabilisce che: è compito del Comune definire le regole generali delle trasformazioni urbane nella città storica, regole che non devono essere inventate volta per volta, ma pensate e scritte prima di progettare e che devono valere in tutta la città. Le regole generali sono finalizzate alla conservazione degli elementi identitari e degli usi che hanno formato o sono compatibili con la città storica; possono ovviamente essere corrette in modo motivato, ma non sotto forma di deroghe caso per caso, bensì di integrazioni delle norme generali vigenti.

A giudizio mio e di altri cittadini che condividono queste valutazioni la vocazione dell’ex scuderia, semplice ma pregevole architettura è, per la sua posizione a fianco del museo di palazzo Farnese e per la conformazione a basilica, quella di spazio museale-espositivo, auditorium; ritengo inoltre che la soluzione più funzionale e rispettosa dei valori storici e urbani delle piazze Cittadella e Casali sia:

conservare il mercato rionale esistente eliminando i due corpi aggiunti laterali;

spostarlo nell’edificio militare frontistante in piazza Casali quando il 2° Reggimento Pontieri sarà trasferito, come previsto, nei nuovi edifici appositamente costruiti e ristrutturati nell’ex caserma Artale di via Emilia Pavese;

predisporre, in ottemperanza alle direttive della Soprintendenza mai rispettate dal Comune, un progetto unitario delle due piazze; la mia opinione è che la scelta migliore sarebbe trasformarle in un unico giardino, con la duplice funzione di zona di rispetto e valorizzazione delle architetture storiche e di spazio verde accogliente, paesaggisticamente piacevole e fruibile da parte di residenti, studenti e turisti, rinunciando alla costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza Cittadella e recuperando come parcheggio pubblico l’autosilo abbandonato di via X Giugno.

Dal 2008 le Amministrazioni Comunali hanno spesso cambiato i propri progetti riguardanti le due piazze, in alcuni casi chiedendo anche variazioni del bando periferie che li finanziava. Dunque rivedere le decisioni è possibile.

Gli interventi su una delle più importanti piazze storiche di Piacenza non possono essere eseguiti con atti autoritari e sbrigativi ma richiedono ragionevolezza, approfondimenti tecnici, storici, e consultazioni pubbliche che sono stati carenti o elusi, come, per esempio, le indagini georadar più volte sollecitate da cittadini, Comitati e Associazioni necessarie per accertare la presenza nel sottosuolo di strutture antiche o di condutture. Non farle è una decisione gravemente irresponsabile.

Riaprire un confronto con la cittadinanza su una questione di tanto rilevante interesse pubblico sarebbe una dimostrazione di democrazia e di volontà di cura della città.




Piazza Cittadella: Alternativa per Piacenza richiama al rispetto del ruolo del consiglio comunale

Alla luce delle recenti polemiche legate al progetto di piazza Cittadella, il gruppo Alternativa per Piacenza interviene nuovamente per sottolineare la centralità del consiglio comunale e dei consiglieri eletti, riaffermando l’importanza del confronto democratico e del dibattito istituzionale nella vita politica della città.

Di seguito il testo integrale diffuso dalla Segreteria del movimento:

“Alternativa per Piacenza già nel 2023 levò forte la propria voce a difesa delle prerogative del consiglio comunale e del ruolo fondamentale dei consiglieri eletti.
Esprimemmo sin da allora la nostra forte preoccupazione sullo svilimento dell’organo centrale di amministrazione e governo della città, appunto il consiglio comunale, le cui avvisaglie si erano intraviste già dalla seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale, dove la doverosa e rispettosa forma istituzionale era stata bollata come inutile “liturgia” da parte del primo cittadino.

Attraverso l’intervento dei nostri consiglieri, si è più volte ricordato che il consiglio comunale non è un organo al servizio dell’esecutivo, bensì un organo dotato di totale autonomia, con prerogative e regole di funzionamento consolidate e modificabili solo dallo stesso.

Evidentemente gli ultimi avvenimenti su piazza Cittadella hanno preoccupato anche alcuni consiglieri di maggioranza che, meglio tardi che mai, si accorgono della poca considerazione che questa amministrazione riserva anche a loro oltre che a quelli di minoranza.

Purtroppo, oggi ci si accorge, colpevolmente, dell’opera di “disintermediazione” nei rapporti con i cittadini, che la sindaca in primis ma in realtà tutta la propria giunta ha rivendicato sin dall’inizio del proprio mandato.

È storia di questa amministrazione anticipare temi e decisioni della giunta alla stampa e ai cittadini senza che vengano preventivamente sottoposti all’attenzione e al dibattito in consiglio comunale, così come sono purtroppo evidenti agli occhi di tutti i silenzi e le omissioni che più volte sono state frapposte alle domande dei consiglieri e che poi trovavano il loro seguito sulle notizie di cronaca.

Beh, inutile dire che lo avevamo denunciato, inascoltati, in epoca non sospetta e al di fuori di qualunque polemica su situazioni contingenti.

Bene, comunque, che oggi qualche voce di fastidio si levi anche dai banchi della maggioranza. Voci che ci auguriamo non rimangano solo semplici distinguo ma impegno a pretendere che al consiglio comunale e ai suoi membri venga finalmente ridato il ruolo che gli spetta.

Anche perché, i fatti lo dimostrano una volta di più, la linea della donna/uomo soli al comando lede il rapporto dei cittadini con la politica, rischiando di far passare quel che si crede decisionismo come nient’altro che arroganza.

È ora che la politica, quella bella, fatta di confronto, discussione e trasparenza torni a farla da padrona.
Per il bene dei partiti, dei cittadini e di Piacenza tutta.

Visto anche il prossimo appuntamento elettorale, ce lo auguriamo di cuore.

La Segreteria di Alternativa per Piacenza”




È morta Michela Bravaccini, capo nucleo delle guardie zoofile Enpa Piacenza

Si è spenta a 52 anni, dopo una malattia, Michela Bravaccini, capo nucleo delle guardie zoofile dell’Ente nazionale protezione animali di Piacenza. Originaria di Cervia e da tempo residente a Castellarquato, era un punto di riferimento per l’attività di tutela e recupero degli animali nel territorio piacentino.
Instancabile il suo lavoro a tutela degli animali con svariati interventi in tutta la provincia come quello recente che aveva portato al sequestro di un allevamento di Lagotti a Fiorenzuola. Decine gli interventi contro il maltrattamenti di animali che avevano portato alla denuncia ed alla condanna degli autori di questi reati.
Bravaccini era anche impegnata sul fronte dell’associazionismo locale in particolare a Castell’Arquato.

Ai famigliari di Michela le sentite condoglianze della redazione di Quotidiano Piacenza Online.

Numerosi i messaggi di cordoglio sui social a partire da quelli delle sezioni di Enpa di varie province italiane.
A Piacenza Laura Chiappa, presidente di Legambiente in un post su Facebook ha scritto: “Buon viaggio Miki, sei stata una fantastica combattente, dal cuore gentile, il sorriso sempre pronto ed il polso di ferro. Non ti sei mai arresa davanti a nulla e nessuno per difendere chi non ha voce, sempre pronta ad andare ovunque un animale avesse bisogno.
Ci mancherai e soprattutto Piacenza sarà un po più povera ed i suoi animali più indifesi senza di te, anche se sono certa che ovunque tu sia ora, ti starai già dando da fare”




Piazza Cittadella. Il centrodestra contro Tarasconi: “Sindaco arrogante. Povera Piacenza”

Dopo le dichiarazioni del sindaco Katia Tarasconi su piazza Cittadella (“Abbiamo scelto di fare, non di rinviare. Piacenza merita coraggio”) non si è fatta attendere la replica delle segreterie provinciali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. In una nota congiunta i partiti di centrodestra accusano il primo cittadino di arroganza, scarso rispetto istituzionale e responsabilità diretta nelle scelte urbanistiche che oggi dividono la città.
Ecco il testo del comunicato.
Le segreterie provinciali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia intervengono a seguito delle parole del Sindaco di Piacenza Katia Tarasconi: “Prendiamo atto della risposta del Sindaco: un concentrato di arroganza, maleducazione e scarso senso istituzionale, che facciamo giudicare ai piacentini. E’ evidente che, per provare a salvare la faccia, il Sindaco accusa altri di non voler bene alla città, quando in realtà gli unici a non volergliene – visto quanto sta, o non sta, realizzando – è questa amministrazione che la sta devastando irreparabilmente, partendo proprio dal progetto relativo a Piazza Cittadella. Progetto per il quale, se proprio si vuole guardare al passato come spesso fa Tarasconi per cercare di assegnare delle colpe, il Sindaco è stato complice fin dagli esordi della sua carriera politica, visto il suo ruolo da assessore sia nella giunta Reggi che in quella Dosi, le amministrazioni principalmente responsabili di quello che viviamo oggi.
Forse tanta rabbia e nervosismo non derivano solo dalle opposizioni, ma dal clima che si respira dentro la sua stessa coalizione: consiglieri tenuti all’oscuro di decisioni importanti, notizie apprese dai giornali e persino comunicati diffusi a nome della maggioranza senza che tutti ne fossero a conoscenza. È comprensibile che un metodo così possa indispettire anche i suoi stessi alleati. Quindi, anziché prendersela con l’opposizione, che svolge come può il suo lavoro – nonostante i numerosissimi accessi agli atti negati o dilazionati, alla faccia della democrazia e della trasparenza più volte sbandierata – dovrebbe rispondere delle sue azioni ai cittadini, perché molti – anche suoi elettori, oltre che diversi consiglieri di maggioranza – non sono affatto soddisfatti, per usare un eufemismo. Noi ci limitiamo a dire: povera Piacenza. Speriamo che le cose migliorino, perché così non va. Al primo cittadino un consiglio semplice: meno caffè e più camomilla. Noi, invece, continueremo a lavorare con serietà e rispetto per la città e per i piacentini e non ci abbassiamo al livello di un Sindaco poco istituzionale e molto arrogante”




Fumo dal bus in piazzale Marconi: nessun incendio ma guasto al climatizzatore

In merito all’episodio avvenuto questa mattina in piazzale Marconi, che ha coinvolto un autobus SETA in servizio sulla linea urbana 19, l’azienda chiarisce che non si è trattato di un principio di incendio, bensì di un guasto tecnico all’impianto di climatizzazione.

Il malfunzionamento ha provocato la rottura di un tubo in pressione con conseguente fuoriuscita del liquido contenuto. La perdita si è verificata in prossimità del dispositivo che attiva l’impianto antincendio del mezzo, causando la nebulizzazione dell’estinguente. Il fumo notato dai passanti era quindi la conseguenza del corretto intervento del sistema di sicurezza.

Non vi è stata alcuna fiamma né alcun incendio domato dai Vigili del Fuoco, che sono comunque intervenuti tempestivamente sul posto per gli accertamenti.

Dopo le verifiche delle autorità, l’autobus è stato trainato all’officina aziendale di via Arda, dove sarà sottoposto a un controllo approfondito. Dalla scheda tecnica emerge che il mezzo è sempre stato regolarmente sottoposto alla manutenzione programmata e ha superato senza rilievi le revisioni annuali obbligatorie, l’ultima delle quali risale a febbraio scorso.
(Immagine di repertorio).




Studenti della Cattolica negli Stati Uniti con Networking Catholics

Il progetto pilota promosso dal Centro Pastorale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha portato un gruppo di studenti dei campus di Piacenza e Cremona a vivere un’esperienza di crescita formativa, culturale e spirituale oltreoceano.

Venti giorni intensi negli Stati Uniti, con tre tappe principali — Washington DC, New York e l’Ohio — durante i quali i partecipanti hanno seguito un corso di inglese, preso parte a incontri esclusivi e partecipato a un grande evento con oltre 3mila giovani. Questo è Networking Catholics, un’iniziativa che unisce eccellenza accademica e radicamento nella fede, attuando l’invito di Papa Francesco a proporre veri percorsi di leadership per i giovani (Christus Vivit, n. 245).

Gli studenti, seguiti da don Luigi Tolomelli, assistente pastorale, hanno fatto ingresso a Washington proprio in occasione del 4 luglio, giorno dell’Independence Day.

Dal punto di vista accademico, l’esperienza ha previsto la frequenza di un corso intensivo di lingua che ha reso possibile un confronto diretto durante una fireside chat con il professor Andreas Widmer, direttore del Center for Principled Entrepreneurship alla Catholic University of America. Ex Guardia Svizzera e imprenditore, Widmer ha illustrato una visione dell’impresa ispirata ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa, insistendo sull’importanza di un approccio orientato al servizio. Gabriele Arezzo, studente di Gestione d’azienda, commenta: «In lui ho trovato un modello di riferimento, capace di dimostrare che fede e lavoro possono convivere pienamente, senza compromessi».

Anche sul fronte culturale l’agenda è stata fitta di esperienze. Gli studenti hanno soggiornato a Brookland, cuore “cattolico” della capitale a pochi minuti da Capitol Hill, incontrando diverse personalità quali Brian Burch, ambasciatore USA presso la Santa Sede, e partecipando a momenti conviviali in luoghi storici come il Cosmos Club e l’University Club. Non sono mancati spazi di svago, dal musical Les Misérables al Kennedy Center fino a una serata al pub storico “Hawk & Dove”. Giacomo Minelli, iscritto a Agricultural and Food Economics, ha raccontato: «Ciò che più porto con me sono le relazioni. È stata un’esperienza da insider, non da semplici visitatori». Memorabile anche il “Good-by Spaghetti Party” organizzato presso la parrocchia di Saint Anthony of Padua, con studenti ai fornelli per servire carbonara e tiramisù a un gruppo di ospiti speciali. «Carbonara… semplicemente fantastica!», ha esclamato Elaine Scheller, responsabile parrocchiale.

Il cammino ha avuto una forte dimensione spirituale. Ogni giornata è stata scandita dall’Adorazione eucaristica, momento che ha aiutato i ragazzi a interiorizzare la ricchezza vissuta e a dare senso all’esperienza.

Conclusione del percorso: un road trip che li ha portati a New York e poi alla Franciscan University di Steubenville, dove hanno partecipato alla Youth Conference con tremila giovani sul tema “Consumed”. Sono stati tre giorni intensi di preghiera, testimonianze e musica. «Non conoscevamo le famiglie che ci hanno ospitato, eppure ci siamo sentiti accolti come a casa grazie alla fede condivisa», racconta Antonio Bozzella, studente di Giurisprudenza. «Vedere migliaia di giovani in preghiera è stato davvero toccante».

Il progetto è stato reso possibile grazie al supporto del Centro Pastorale, della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, di Cattolica International e della Fondazione Invernizzi. Tra i frutti più importanti c’è il rafforzamento della rete tra università cattoliche, che apre future collaborazioni di particolare rilievo, soprattutto con la Catholic University of America di Washington e la Franciscan University di Steubenville.