Abbandono di rifiuti in via Trebbia: individuati i responsabili

Si è conclusa con esito positivo un’articolata indagine condotta dal Nucleo di Polizia Ambientale della Polizia Locale di Piacenza, che ha portato all’identificazione dei responsabili dell’abbandono di rifiuti speciali avvenuto in via Trebbia, di fronte al civico 74. L’operazione ha consentito non solo di deferire i colpevoli alla magistratura, ma anche di ottenere la completa bonifica dell’area senza alcun onere per il Comune.
L’attività è scaturita da una segnalazione relativa allo sversamento illecito di sostanze liquide – presumibilmente idrocarburi – su un terreno di proprietà comunale. A seguito del sopralluogo, l’area è stata sottoposta a sequestro penale probatorio ai sensi dell’art. 354 del Codice di procedura penale.
Grazie a un lavoro investigativo accurato, gli agenti sono riusciti a ricostruire la dinamica dei fatti e a risalire con certezza alla società coinvolta, con sede fuori regione, e agli operatori materiali dell’abbandono. I responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Piacenza per violazione dell’art. 256, comma 2, del D.Lgs. 152/2006, che punisce chi gestisce in modo illecito rifiuti speciali con l’arresto da tre mesi a un anno o con un’ammenda da 2.600 a 26.000 euro.
In seguito all’individuazione, il Comune ha emesso l’ordinanza sindacale n. 193, imponendo ai trasgressori la rimozione dei rifiuti e la bonifica completa dell’area. Gli obbligati hanno ottemperato provvedendo, a proprie spese, al recupero del materiale e al corretto smaltimento presso un centro autorizzato, come attestato dalla documentazione ufficiale.
Il Comando di via Rogerio sottolinea come l’indagine abbia avuto una rilevante ricaduta economica positiva: se gli autori dell’illecito non fossero stati scoperti, i costi di bonifica – pari a diverse migliaia di euro – sarebbero stati a carico della collettività.
Conclusa la procedura, l’area è stata dissequestrata e restituita alla piena fruibilità dei cittadini. L’intervento conferma l’impegno costante della Polizia Locale di Piacenza nella tutela dell’ambiente e nel contrasto a ogni forma di degrado e illegalità ambientale.




Fiorenzuola: discussione fra indiani e egiziani degenera in violenta rissa

Una serata di festa si è trasformata in una scena di caos e violenza nel centro di Fiorenzuola d’Arda, dove un acceso scontro tra due gruppi di diverse origini – egiziana e indiana – è degenerato in una rissa che ha richiesto l’intervento di numerose pattuglie dei carabinieri. L’episodio è avvenuto nella tarda serata di venerdì 17 ottobre in via Matteotti, nei pressi delle giostre allestite per la festa patronale di San Fiorenzo.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, tutto sarebbe iniziato da un gesto di bullismo: un gruppo di uomini indiani, visibilmente alterati dall’alcol, avrebbe insultato un bambino egiziano per il suo aspetto fisico. La madre del piccolo è immediatamente intervenuta per difenderlo, ma sarebbe stata spinta a terra da uno degli aggressori. A quel punto la situazione è precipitata: anche il padre e lo zio del bambino si sono lanciati in suo soccorso, scatenando una colluttazione tra i due gruppi.
Le prime chiamate al 112 sono arrivate intorno alle 21. Un equipaggio della Compagnia di Fiorenzuola si è portato sul posto, seguito da una seconda pattuglia di rinforzo. Al loro arrivo, i militari hanno trovato la situazione ormai fuori controllo. Tra i presenti, il più agitato era un 27enne, senza fissa dimora, in evidente stato di ebbrezza.
I carabinieri hanno tentato di riportare la calma, ma l’uomo ha reagito con violenza, spintonando gli operatori e cercando di darsi alla fuga. Durante il tentativo di fermarlo, il giovane ha morso la mano di un militare e ha colpito gli altri con calci e pugni. Solo dopo una colluttazione concitata, i carabinieri sono riusciti a immobilizzarlo a terra.
Nemmeno dopo l’arresto l’uomo si è placato: durante il trasporto in ospedale ha colpito con una ginocchiata al naso un altro carabiniere e ha continuato a minacciare e insultare il personale sanitario. Gli esami hanno rivelato un tasso alcolemico di 1,6 g/l.
Il 27enne è stato arrestato con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e rifiuto d’indicare la propria identità. È stato successivamente identificato grazie al cellulare e alla scheda SIM in suo possesso. Dopo le formalità di rito, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia di Fiorenzuola, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
I militari coinvolti hanno riportato ferite lievi, ma l’episodio ha suscitato forte preoccupazione in città per la violenza esplosa da un episodio apparentemente banale e per l’aggressività mostrata nei confronti delle forze dell’ordine.




Antonella Marzano, la prima carabiniere donna comandante di stazione in provincia di Piacenza

Il maresciallo Antonella Marzano, 27 anni, ben rappresenta il volto moderno dell’Arma: giovane, determinata, con una solida preparazione alle spalle. E’ la prima comandante donna di stazione della provincia di Piacenza. Il colonnello Pierantonio Breda ha infatti deciso di affidarle la guida dei carabinieri di Cortemaggiore dopo averla conosciuta ed apprezzata nei due anni di permanenza presso la caserma di viale Beverora, dove ha prestato servizio una volta terminata la scuola marescialli di Firenze. Marzano è in qualche modo figlia d’arte. Il padre Rosario, prematuramente scomparso, era a sua volta sottufficiale dei NAS dei carabinieri e per questo il neo comandante è nata a Treviso, dove ha vissuto i primi anni della sua infanzia, per poi trasferirsi a Villaricca (Napoli) dove è cresciuta. La sua è una vocazione che non è nata fin da piccola, ma che è maturata nel tempo e ha trovato nella morte del padre l’elemento catalizzatore.

“E’ un ambito che mi interessava ed attirava. La vicinanza dell’Arma, dei colleghi quando papà è scomparso mi ha convinta ad intraprendere la sua stessa carriera. Avevo 17 anni e da lì ho iniziato a maturare la scelta che poi ho concretizzato partecipando e vincendo il concorso per marescialli”.

Durante i tre anni di addestramento Antonella Marzano ha affiancato alle nozioni teoriche anche le prime esperienze sul campo, con un primo tirocinio a Lipari ed un secondo a San Vito Chietino, in Abruzzo. Una volta diventata maresciallo a tutti gli effetti è stata assegnata alla nostra provincia e si è dovuta abituare alla Pianura Padana, molto diversa dalla sua terra d’origine.

“Piacenza è molto diversa e l’impatto con il clima l’ho un po’ subito – confessa il comandante di Cortemaggiore. – Mi mancano un po’ il mare, il sole, le temperature di Napoli. Credo che come in qualunque altro luogo occorra una fase di adattamento, ma non c’è mai nulla di insuperabile. Qui i servizi sono indubbiamente ottimi ed anche sul fronte cibo apprezzo i salumi e gli anolini. Detto questo per me Napoli è Napoli, è bella, pur con tutte le sue contraddizioni e problematiche. Su certe cose ovviamente non transigo: se vado a mangiare la pizza a Piacenza, prima mi accerto che il pizzaiolo sia napoletano … Qui ho trovato persone accoglienti ed un ottimo ambiente di lavoro, che compensano la nostalgia di casa”.

Come tanti giovani del sud anche la sottufficiale confessa di ricevere con regolarità il famoso “pacco da giù”, predisposto dalla madre. A breve arriveranno rinforzi (ha anche un fratello ventinovenne, grafico) per sistemarsi al meglio nell’appartamento di servizio situato all’interno della caserma.

In una quindicina di giorni dal suo insediamento ha già avuto occasione di conoscere ed apprezzare cittadini ed istituzioni del territorio di competenza: “Ho incontrato i sindaci di Cortemaggiore e Besenzone e varie altre persone”.

Quali sono le problematiche che ha riscontrato di primo acchito? Sappiamo che la bassa viene spesso utilizzata come base logistica per il piccolo spaccio.

“Certamente l’attenzione nei confronti dello spaccio resterà alta. Ci concentreremo anche sulla repressione di reati come i furti negli appartamenti che minano la tranquillità della popolazione. In generale ci tengo a far capire che noi carabinieri ci siamo, siamo presenti e disponibili fosse anche solo per un semplice consiglio”.

Appena prima di prendere servizio nella sua nuova veste di comandante Antonella Marzano (che parla inglese e spagnolo) ha vissuto una breve esperienza all’estero, in Spagna, nell’ambito di un servizio di pattugliamento congiunto europeo denominato Turismo Sicuro. Insieme a colleghi spagnoli, tedeschi, francesi e portoghesi ha vegliato sulla sicurezza dei pellegrini intenti a percorrere il Cammino di Santiago di Compostela ed altri percorsi di fede.

Sia nell’addestramento, sia nella prima parte di carriera l’essere donna è stato un ostacolo?

“Non ha fatto nessuna differenza, siamo tutti militari e veniamo tutti trattati nello stesso modo. Senza nulla togliere ai colleghi uomini ma credo che essere donna e carabiniere possa essere solo un valore aggiuntivo per tutta la sensibilità e determinazione che le donne possono portare anche in ambito professionale”.

Come riesce a conciliare la divisa con la vita privata e con eventuali progetti matrimoniali o di maternità?

“Il mio ragazzo è un collega, è a sua volta comandante di stazione, in Sardegna. Sono molto fortunata perché lui può capire le mie ambizioni, i miei interessi e il mio stile di vita. Facendo lo stesso lavoro è in grado di comprendere che ci sono giorni sì e giorni no e soprattutto vede ciò che faccio “dall’interno”, senza bisogno di spiegazioni. Le scelte che ho fatto non mi pesano. Credo che ci sia la possibilità di trovare un equilibrio fra carriera e vita privata”.

Ha un sogno nel cassetto?

“Sono  concentrata su quello che faccio oggi e cerco di dare il meglio di me. Se proprio devo pensare ad un’ambizione, a cosa vorrei fare fra qualche anno … mi piacerebbe lavorare in borghese, nei reparti operativi, nel Nucleo Investigativo”.




Via Modonesi: la polizia arresta un ricercato

Nella mattinata di ieri, la Polizia di Stato di Piacenza ha fermato un uomo ricercato in via Modonesi. La centrale operativa aveva ricevuto la segnalazione di due persone sospette, vestite in modo elegante, che si aggiravano nella zona.

Gli agenti, intervenuti rapidamente, hanno individuato la coppia: un uomo e una donna italiani con precedenti per truffa, appena rientrati in Italia dopo un lungo periodo all’estero.

Dai controlli è emerso che l’uomo, 45 anni, originario della provincia di Como, era destinatario di un ordine di carcerazione per vecchi reati: dovrà scontare un anno e cinque mesi di carcere.

Dopo essere stati portati in Questura e fotosegnalati, l’uomo è stato arrestato e trasferito nel carcere di via delle Novate.




Chiuso per 10 giorni un locale di viale Dante per disturbo alla sicurezza

La Polizia di Stato di Piacenza ha disposto la chiusura temporanea per dieci giorni di un locale di viale Dante a causa di ripetuti episodi di disturbo all’ordine pubblico. La decisione arriva dopo segnalazioni di cittadini e dell’amministrazione comunale, che avevano denunciato la presenza abituale nel locale di giovani nordafricani coinvolti nello spaccio di droga.

In passato, sempre nelle vicinanze del locale, erano già avvenuti scontri tra gruppi criminali rivali legati alla gestione di attività illecite.

La misura di sospensione è frutto di un’azione coordinata della Questura di Piacenza, con il contributo della Squadra Volante, della Squadra Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine Emilia-Romagna, volta a contrastare situazioni di degrado e pericolo sociale.

L’obiettivo della chiusura è evitare il proseguimento di episodi che possano minacciare la sicurezza dei cittadini e garantire un ambiente più sicuro nella zona.




Piacenza: nuovi contratti in forte crescita a ottobre (+4,8%)

Le aziende della provincia di Piacenza prevedono per ottobre un aumento significativo dei nuovi contratti rispetto allo stesso mese del 2024. Sono infatti stimati 3.060 nuovi contratti, con un incremento di 140 unità (+4,8%) rispetto all’ottobre precedente.

Il trend positivo dovrebbe proseguire nel trimestre ottobre-dicembre, con le imprese locali che contano di attivare 7.310 nuovi contratti, pari a 450 in più (+6,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia, l’industria registra a ottobre un calo del 12,7% (620 nuovi contratti, 90 in meno rispetto a un anno fa). La flessione dovrebbe proseguire anche nel trimestre, con un totale di 1.500 nuovi contratti (-13,3%) nel settore industriale.

In controtendenza, il comparto dei servizi evidenzia una crescita del 5,0% a ottobre (2.320 nuovi contratti, +110 unità) e un incremento dell’8,0% nel trimestre (5.530 attivazioni, +410 unità). Questo settore rappresenta il più rilevante per incidenza sul totale delle nuove attivazioni, pari al 75,8%.

Per ottobre, i maggiori aumenti nel comparto servizi riguardano:

Attività di alloggio e ristorazione: +22,9% (430 contratti)

Servizi alla persona: +8,3% (260 contratti)

Commercio: +5,6% (940 contratti)

In calo, invece, i servizi alle imprese, con 680 nuove attivazioni (-6,8%), in linea con le difficoltà del settore industriale.

Nel settore agricolo, la situazione di ottobre risulta stabile (120 nuovi contratti), mentre per il trimestre ottobre-dicembre è previsto un aumento dell’11,1% (300 attivazioni).

Dai dati Excelsior emerge che il 19% delle imprese piacentine prevede nuove assunzioni a ottobre. Di queste, il 21% sarà a tempo indeterminato o in apprendistato, mentre il 79% sarà a termine o con contratti di durata prefissata. Notevole è la quota di giovani under 30, pari al 39,7% delle nuove assunzioni.

Resta elevata la difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: nel mese di ottobre il 51,6% dei casi segnala candidati introvabili, per il 37,2% a causa della scarsità di profili disponibili e per il 9,2% per inadeguatezza o mancanza di preparazione.

Tra le professioni ad alta specializzazione tecnica e dirigenziale, il mismatch tra domanda e offerta raggiunge:

84,5% tra i tecnici della salute

79,2% tra i tecnici di gestione dei processi produttivi

68,2% tra i tecnici della distribuzione commerciale

Per le professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, le difficoltà di reperimento riguardano:

90,2% dei professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali

63,0% degli esercenti e addetti alla ristorazione

42,9% degli addetti all’accoglienza e all’informazione

Ancora più critico il comparto degli operai specializzati e conduttori di impianti/macchine:

94,4% dei fabbri e ferrai costruttori di utensili

87,5% degli operai specializzati per costruzione e manutenzione strutture edili

82,6% degli allevatori e operai zootecnici specializzati

I dati sono elaborati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia, sulla base del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il supporto del Programma nazionale Giovani, donne e lavoro, cofinanziato dall’Unione Europea.




Arrestato a Ponte dell’Olio un uomo accusato di violenze sulla moglie

Un uomo è stato arrestato dai carabinieri di Ponte dell’Olio con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e violenza domestica ai danni della moglie. L’intervento, coordinato dalla Procura della Repubblica di Piacenza, è arrivato al termine di un’indagine approfondita avviata dopo la denuncia presentata dalla donna alcune settimane fa.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima ha raccontato di aver subito per oltre un anno episodi di violenza fisica e psicologica. I carabinieri, in stretta collaborazione con i servizi sociali e sanitari, hanno raccolto elementi ritenuti solidi a conferma delle accuse, che hanno portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare da parte del Gip del Tribunale di Piacenza.

Gli episodi di maltrattamento descritti dalla donna risalgono al 2022. In un’occasione, il marito l’avrebbe spinta contro una porta a vetri, provocandole una ferita al braccio destro; in un’altra, durante una lite, avrebbe impugnato un coltello da cucina minacciando di ucciderla. Le violenze, riferisce la denuncia, si sarebbero ripetute nel tempo, culminando in minacce di morte che hanno spinto la donna a rivolgersi ai carabinieri.

Le indagini hanno fatto emergere un clima familiare di costante paura e sopraffazione, che avrebbe coinvolto anche i figli della coppia: due ragazze nate da una precedente relazione della donna e tre bambini avuti con l’indagato. L’uomo, secondo gli inquirenti, avrebbe mantenuto un controllo oppressivo all’interno delle mura domestiche, alimentando un persistente stato di tensione e terrore.

Al termine delle verifiche, il marito è stato arrestato e trasferito in carcere. L’operazione dei carabinieri di Ponte dell’Olio rappresenta l’epilogo di un lavoro investigativo condotto con discrezione ma determinazione, in sinergia con i servizi territoriali impegnati nella tutela delle vittime di violenza.




Intervento dei vigili del fuoco in galleria della Borsa

Intervento dei vigili del fuoco questa sera poco prima delle 20 in Galleria della Borsa per un incendio che si sarebbe sviluppato in seguito al surriscaldamento di apparecchiatura collocata in un locale tecnico. Sul posto sono intervenute un’autoscala, due autopompe e svariati pompieri che muniti di autorespiratori hanno rapidamente messo la situazione sotto controllo.




Soresi e Papamarenghi. “Armani: un progetto per celebrarlo è rimasto immobile dal gennaio 2024”

«Siamo lieti della convergenza del Consiglio comunale sulla proposta – avanzata dal centrodestra – di intitolare una via o piazza significative a Giorgio Armani, figura apprezzata dal mondo e orgogliosamente legata alla nostra terra. Come già dichiarato, con i colleghi di minoranza siamo a disposizione per collaborare all’individuazione del luogo più adeguato a grandezza e valore del celebre stilista», dichiarano i consiglieri Sara Soresi (Fratelli d’Italia) e Jonathan Papamarenghi (Civica Barbieri-Liberi).

«Abbiamo tuttavia appreso – proseguono – dell’esistenza di un articolato progetto dedicato a celebrare la figura di Armani promuovendone il legame con la nostra Città, sottoposto dal pubblicitario Gabriele Balordi all’Amministrazione addirittura nel gennaio 2024 ma caduto nel vuoto. Proposta di ampio sguardo, già avallato da potenziali sponsor locali e che sarebbe stata persino condivisa con lo staff Armani. Prevedeva, tra le altre cose, una rassegna e mostra inedite in un’adeguata location piacentina, incentrate sul grande rapporto tra Armani e il mondo del cinema, nonché un’esposizione permanente legata a passato, presente e futuro dello Stilista e sue creazioni».

«Ci domandiamo – aggiungono Soresi e Papamarenghi – per quale motivo il Consiglio comunale o, quantomeno, la commissione competente non siano stati informati dell’esistenza di questa proposta, che parrebbe completa e coerente con la portata internazionale del Maestro, e quali siano stati i motivi del rigetto col conseguente nulla di fatto. Ai promotori l’Amministrazione disse che lavorava da mesi a un progetto “più grande”, di cui però ormai fuori tempo massimo nulla si è visto. Era la “grande iniziativa” evocata anche dal Capogruppo PD in occasione della laurea honoris causa o si è forse già ridotto alla pur apprezzabile realizzazione del murales? La città deve – per se stessa prima ancora per chi celebra – valorizzare con un’iniziativa realmente di ampio respiro l’eredità culturale, artistica e valoriale di Giorgio Armani.»

«Spiace constatare – concludono – che ancora una volta Piacenza rischi di perdere un’importante occasione per celebrare degnamente uno dei suoi più illustri figli. Invitiamo pertanto l’Amministrazione comunale a recuperare, per quanto possibile, il tempo perduro partendo dal progetto già elaborato così da restituire a Piacenza – già oggi in ritardo rispetto a città come Parma, ma non solo, dove già inaugurano le prime iniziative – il ruolo che merita nel celebrare un simbolo mondiale dello stile italiano.»




Confagricoltura Piacenza: nuovo caso di predazione da lupo, vitellina sbranata in stalla a Casaliggio

Confagricoltura Piacenza torna a denunciare un nuovo caso di predazione da lupo direttamente in stalla. L’episodio si è verificato nella notte tra martedì 14 e mercoledì 15 ottobre a Casaliggio, nel comune di Gragnano Trebbiense.

Questa mattina il veterinario dell’Asl ha confermato, dopo il sopralluogo, che la morte di una vitellina di due mesi, del peso di circa 60 chili, è riconducibile alla predazione da lupo. L’animale è stato trovato dilaniato all’interno del recinto dei vitelli, dentro alla stalla principale dell’azienda.

L’animale apparteneva all’azienda zootecnica dei fratelli Luciano e Luigi Opizzi, che conducono l’allevamento insieme insieme al nipote Fabio

“È la terza predazione in due anni – racconta Luciano Opizzi –. Non c’è solo il danno economico, ma la frustrazione e la paura. Ci sentiamo dire che i lupi sono una risorsa, ma chi difende i nostri animali? La vitellina è stata uccisa dentro al recinto, in un’area interna alla stalla. Mio nipote ha visto il branco: erano sei o sette esemplari, quattro adulti e alcuni più piccoli, ma non ha realizzato subito che stavano uscendo proprio dalla stalla. Probabilmente se ne sono andati perché sono stati disturbati”.

L’azienda si trova a ridosso del Parco del Trebbia, con alcuni campi all’interno dell’area protetta e la stalla a circa 100 metri dal confine del parco.

“Abbiamo cinghiali e lupi, la situazione, grave da tempo per i cinghiali, è drasticamente peggiorata negli ultimi anni per quanto riguarda i lupi – aggiunge Opizzi –. La predazione è avvenuta in una zona interna, oltretutto limitata anche da barriere e teli, ma le stalle moderne sono a stabulazione libera, non hanno muri. Occorrerebbe una recinzione perimetrale dell’area alta almeno tre metri. Nel nostro caso avremmo un perimetro di circa un chilometro, sarebbe una prigione, oltre che impossibile da realizzare”.

Il presidente di Confagricoltura Piacenza, Umberto Gorra, sottolinea la gravità del fenomeno: “Il problema esiste, è serio e non più confinato alle aree montane. Riceviamo segnalazioni di predazioni in zone agricole e persino vicino ai centri abitati. È necessario che anche la politica prenda atto della mutata situazione rispetto a pochi anni fa. Occorre un’assunzione di responsabilità: non possiamo continuare a lasciare soli gli allevatori davanti a un problema che ormai riguarda tutto il territorio”.

Confagricoltura Piacenza ribadisce la necessità di interventi concreti di tutela per le aziende zootecniche, ricordando che la convivenza tra attività agricole e fauna selvatica può esistere solo se supportata da strumenti efficaci di prevenzione e indennizzo, proporzionati ai rischi crescenti per gli allevatori.