Anziano travolto e ucciso a Castell’Arquato. Automobilista denunciato per omicidio stradale

E’ stato denunciato per omicidio stradale un 37enne, residente in provincia di Parma, incensurato, che verso le 6 di ieri mattina, 23 aprile 2019, ha travolto un 84enne Giovanni Massari di Castell’Arquato, mentre attraversava la S.P. n.4 sul ponte sul torrente Arda all’ingresso del paese.

L’impatto con l’auto è stato molto violento ed il pensionato è stato sbalzato violentemente sull’asfalto ed è morto sul colpo. Vani, infatti, sono stati tutti i tentativi di rianimazione dei soccorritori del 118 giunti sul posto con due ambulanze e con auto medica. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Castell’Arquato e della stazione di Carpaneto Piacentino. L’autovettura è stata sottoposta a sequestro, la patente di guida ritirata e come si diceva il 37enne, è stato denunciato dai Carabinieri di Castell’Arquato per omicidio stradale (art. 589 bis C.P.).




Via Borghetto: anziana soccorsa dai Vigili del Fuoco

Intervento dei Vigili del Fuoco e di un’ambulanza della P.A. Croce Bianca questa mattina, poco dopo le 10, nell’ultimo tratto di via Borghetto, per prestare soccorso ad una anziana, sola in casa, che era scivolata per terra, vicino alla finestra. La donna non riuscendo ad alzarsi ha avvertito i soccorsi che sono subito confluiti in zona.

Attraverso un’autoscala i Vigili del Fuoco sono riusciti ad aprire la finestra posta al primo piano, ad entrare nell’appartamento e ad aprire la porta ai volontari dell’ambulanza che hanno prestato soccorso all’anziana. La donna è stata precauzionalmente portata in ospedale ma non avrebbe riportato ferite serie.

L’intervento ha avuto qualche ripercussione sul traffico, bloccando la strada per circa una quindicina di minuti.




Auto piomba su dehors in viale Dante: un morto ed un ferito grave

La linea che divide la vita dalla morte, un banale incidente da una tragedia è talvolta talmente sottile che può bastare un refolo di vento, un millesimo di secondo per decidere se destino debba essere benevolo o maligno.

Questa sera, intorno alle 21, in viale Dante, quella che poteva concludersi come un’innocua carambola fra auto si è tramutata nel più impensabile incidente: una Golf, condotta da una donna di 72 anni, si è schiantata contro il dehors di un bar piombando su quattro amici, nord-africani, di età compresa fra i quaranta ed i cinquanta, che stavano trascorrendo una sabato sera in relax, fra sigarette e chiacchiere.

Uno di loro, un 56enne, egiziano, è morto. Un secondo è stato portato in ospedale in gravi condizioni e al pronto soccorso è stata ricoverata anche una terza persona. La guidatrice, pur non avendo riportato ferite, è stata comunque portata al nosocomio cittadino in stato di shock.

I vigili del fuoco, accorsi sul posto, hanno dovuto spostare a braccia la macchina per permettere ai sanitari di prestare le prime cure ai feriti, schiacciati contro il muro del locale.

L’esatta dinamica di quanto accaduto è al vaglio degli inquirenti. Secondo alcuni testimonianze che abbiamo raccolto la Volkswagen era entrata in una via privata, sul lato destro di viale Dante, per far scendere una persona.

Avrebbe poi innestato la retromarcia per uscire dalla stradina (bloccata da una sbarra di accesso) e reimmettersi sulla via principale. Proprio in quel momento sarebbe sopraggiunta una Mercedes Classe A che avrebbe centrato la Golf facendola carambolare e finire contro il dehors, travolgendo il gruppo di amici. Una ricostruzione ovviamente da verificare.

Sul posto, oltre ai soccorsi del 118, con ambulanza ed automedica, sono intervenuti anche agenti della Polizia di Stato, della Stradale, della scientifica e della Polizia Municipale.

Ci sono stati anche momenti di forte tensione fra alcuni parenti ed amici delle vittime ed i vigili del fuoco e la polizia.

Per quanto si sia trattato di un incidente davvero incredibile, frutto di un maledetto concatenarsi di eventi, molti fra i presenti si domandavano se abbia senso permettere l’esistenza di strutture come questa, su vie particolarmente trafficate come viale Dante o se non sia meglio riservare i dehors solo ad aree pedonalizzate o comunque a basso traffico.




Incidente stradale in via XXI Aprile

Grave incidente stradale questa sera, poco dopo le 20,40, in via XXI Aprile davanti a Ponginibbi: una Mercedes ha impattato contro la scalinata d’ingresso della concessionaria e completamente divelto la ringhiera di ferro, per poi terminare la propria corsa pochi metri più avanti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno estratto il guidatore , un uomo di 32 anni, dalle lamiere, sotto le luci fotoelettriche. Ricovrato in ospedale è grave.

Sul luogo dell’incidente anche un’ambulanza del 118, l’automedica e la Polizia Municipale. Completamente distrutta la parte anteriore della potente berlina.

Quasi in contemporanea, pochi metri più in altro, sul ponte di Po, è successo un altro incidente. Anche qui è intervenuta l’ambulanza.

In aggiornamento




Cercatore di castagne colto da malore a Diolo. Nulla da fare per i soccorritori

Non ce l’ha fatta il 73enne, residente a Carpaneto, che nel pomeriggio di oggi (martedì 9 ottobre) si è sentito male mentre era nei boschi in cerca di castagne, in località Diolo, nel comune di Lugagnano. L’anziano, cardiopatico, si è reso conto di non sentirsi bene ed ha contattato il 118, indicando la posizione in cui aveva parcheggiato la propria auto. In pochi minuti i sanitari, i tecnici del Soccorso Alpino ed i Vigili del Fuoco sono confluiti sul posto e si sono messi alla ricerca dell’uomo. È stato proprio un’unità cinofila dei pompieri a rintracciarlo a pochi metri da una carraia.

Purtroppo tutti i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori sono stati vani, e i sanitari interventi non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.




30enne sotto un treno, traffico ferroviario in tilt

Un uomo di circa trent’anni si è gettato sotto un treno nel tardo pomeriggio di oggi, mentre il convoglio era in transito all’altezza del cavalcavia in zona cimitero in Via Cremona. Sul posto Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine e sanitari del 118 che tuttavia non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.

E’ stato necessario bloccare il traffico ferroviario per agevolare le operazioni di recupero della salma, sia lungo la tratta Milano-Bologna sia lungo quella Piacenza-Cremona.

Sembra che possa essersi trattato di un gesto estremo legato forse ad un episodio avvenuto circa un’ora prima, intorno alle 18, quando l’uomo si sarebbe visto sequestrare l’auto e ritirare la patente per alcune irregolarità.

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Rancan (Ln): “Ripristinare subito presidio H24 del 118 a Farini”

“Perché non ripristinare nel comune di Farini il presidio medico H 24, garantendo anche nelle ore notturne la presenza di almeno un medico del 118 in possesso di regolare abilitazione (MET – Medici Emergenza Territoriale) conseguita in Emilia-Romagna al fine di assicurare alla Val Nure un pronto intervento medico al pari di quello presente in Val Trebbia? Vien da chiederselo, visto e considerato che i medici, nella provincia di Piacenza, non mancano e che, anche sotto il profilo dei costi, si otterrebbe una gestione più efficiente del denaro del sistema sanitario”.

A chiederlo in un’interrogazione a risposta scritta alla Giunta via Viale Aldo Moro è il consigliere regionale della Lega Nord, Matteo Rancan.

“Se è vero che il Servizio sanitario regionale dovrebbe garantire a tutte le persone servizi appropriati e necessari per la tutela, la cura e il recupero della salute, assicurando uniformità nell’accesso e nella erogazione delle prestazioni – spiega il consigliere del Carroccio -, è anche vero che i comuni montani risultano sfavoriti rispetto alle altre realtà relativamente alla facilità di accesso ai presidi sanitari e di soccorso, risultando dunque fondamentale la presenza di servizi di pronto intervento con medico in modo da prestare soccorso immediato, evitando in molti casi l’ospedalizzazione del paziente”.

Tant’è che nel comune di Farini era presente un servizio di assistenza medica convenzionato con la Croce Rossa Italiana, che garantiva la presenza H 24 di un medico 118 con a disposizione i mezzi di proprietà della CRI. Tale servizio aveva garantito nel 2017 il trattamento di circa 150 pazienti della Val Nure, evitando l’ospedalizzazione nel più vicino centro ospedaliero, che per alcune frazioni dista oltre 70 km (con tempi di percorrenza notevolmente amplificati dalla conformazione e dalle condizioni della rete stradale) e dunque anche i costi relativi al trasporto e al servizio, quantificabili in circa 110-120 euro/trasporto (al quale ne vanno sommati altrettanti a carico del paziente stesso in caso di successiva dimissione con ambulanza).

Eppure, dal primo febbraio 2018, e per una durata di quattro mesi, l’Azienda Sanitaria Locale ha sospeso il suddetto servizio, sostituendolo, nelle ore notturne, con la presenza di un infermiere e un autista, per i cui spostamenti viene adoperato un mezzo di proprietà dell’ASL. Tale cambiamento, stando alle argomentazioni dell’Azienda Sanitaria, è dovuto alla scarsità di medici, per cui è divenuta necessaria una razionalizzazione dei turni e una ricollocazione degli stessi presso l’ospedale di Piacenza.

“Nonostante il 28 marzo scorso, in seguito ad un incontro tra i sindaci e la direzione ASL, quest’ultima avesse garantito con comunicato stampa sul quotidiano “Libertà” la presenza di un medico nelle ore notturne a partire dal 1 giugno 2018, ad oggi – scaduti i termini – la situazione risulta invariata” attacca Rancan. Sia chiaro, l’aver sostituito la presenza H 24 di un medico del 118, con un infermiere ed un autista non garantisce la medesima qualità del servizio. Inoltre, non potendo evitare l’ospedalizzazione dei pazienti questa soluzione comporta un aumento dei costi rispetto al mantenimento del presidio H24 del 118. Il costo del servizio risulta anche aumentato dal fatto che, oggi, l’Asl deve sostenere la spesa di ben due dipendenti (infermiere e autista 118) e i costi dell’automezzo aggiuntivo adoperato (auto infermieristica), che viene abbinata all’attuale mezzo di soccorso CRI nel corso degli interventi. In caso di emergenza, poi, la presenza del solo infermiere non può garantire un efficace e pronto trattamento del paziente, determinando quindi un potenziale rischio per la vita e lo stato di salute della persona trattata” sottolinea il consigliere del Carroccio.

La presenza di un servizio di pronto intervento con medico 118 svolge una funzione fondamentale e una garanzia di sicurezza sanitaria per la stragrande maggioranza della popolazione (prevalentemente anziana) che ancora resiste in Alta Val Nure, territorio già colpito da un inesorabile fenomeno di spopolamento che verrebbe ulteriormente accelerato dall’ennesima rimozione di un servizio fondamentale di pubblico interesse, con inevitabili impatti anche sul turismo locale.

“A sostegno del ripristino a Farini del presidio H24 del 118 c’è un altro fatto: l’Asl di Piacenza dispone di un numero più che sufficiente di MET tale da consentire la copertura di tutte le postazioni 118 del territorio provinciale; nonostante ciò, tali MET vengono attualmente impiegati per sopperire alla carenza di medici specialisti presso l’ospedale di Piacenza. Quel che più lascia perplessi, nonostante la dichiarazione di intenti dell’Asl, è il fatto che la medesima Azienda sanitaria abbia già predisposto piani di formazione degli infermieri del 118, da cui si deduce la volontà di protrarre a Farini la situazione attuale, non ripristinando la presenza del medico 118 nelle ore notturne. Quel che è più singolare, poi, – attacca Rancan – è che l’Asl di Piacenza medesima, garantendo la presenza di un medico 118 nel comune di Bobbio (che si aggiunge ad una guardia medica e ad un medico di medicina generale), sta dimostrando nei fatti di credere nell’efficacia di tale modello per la copertura di un territorio – l’Alta Val Trebbia – del tutto simile a quello dell’Alta Val Nure”.

“Quindi? La Giunta regionale intende o non intende ripristinare nel comune di Farini il presidio medico H 24, garantendo anche nelle ore notturne la presenza di almeno un medico del 118? Quanto meno dovrebbe farlo per assicurare alla Val Nure quel medesimo pronto intervento medico di cui continua a beneficiare la Val Trebbia” chiosa il consigliere leghista.




Tre fratture al femore, una alla caviglia ed una all’omero. E’ il bilancio dei traumi provocati dal mal tempo

“Tempesta passata” anche per il sistema sanitario piacentino che, ha retto il super lavoro portato dalle avverse condizioni metereologiche.

La rete dell’Emergenza urgenza era stata potenziata con la presenza di mezzi di Anpas e Croce Rossa, raddoppiando quasi ovunque la presenza in turno di tutte le postazioni. In particolare, sono state rafforzate l’area di montagna e quella urbana, per rispondere al meglio alle richieste di emergenza ma anche alle attività di trasporti secondari urgenti.

I Pronto soccorso degli ospedali di Piacenza, Castel San Giovanni e Fiorenzuola hanno registrato rispettivamente 134, 40 e 25 accessi. Nei punti di Primo intervento di Bobbio e di Farini la situazione è stata nella norma.

I traumi di ieri a Piacenza sono stati sei: tre fatture di femore in pazienti anziani, una lussazione di protesi d’anca e una frattura di omero e di caviglia in due persone giovani.
Questa mattina si sono avuti complessivamente 17 ricoveri nei tre Pronto soccorso riconducibili alle avverse condizioni meteo: 10 a Piacenza, 3 a Castel San Giovanni e 4 a Fiorenzuola.

La centrale operativa Emilia Ovest ha registrato, nelle 12 ore di ieri, 111 richieste di soccorso sul territorio piacentino, ovvero il 30 per cento in più della media. Di questi, 43 erano eventi traumatici di cui 24 avvenuti per incidenti stradali.

L’attenzione dell’Azienda continua a essere alta: oltre all’incremento della rete dell’Emergenza urgenza, i reparti ospedalieri (soprattutto i Pronto soccorso) sono comunque allertati per attivare risorse aggiuntive di personale qualora si verificassero situazioni particolare di afflusso. Nell’ospedale di Piacenza sono inoltre in funzione 24 ore su 24 mezzi spazzaneve e operatori per lo spargimento del sale.

Visto il perdurare delle condizioni meteo avverse, la direzione sanitaria invita nuovamente i cittadini a prestare la massima attenzione ai rischi legati alla neve e al ghiaccio. Si ricorda inoltre che anche oggi (venerdì 2) e domani, sabato 3, non verrà applicata la sanzione amministrativa prevista per chi è impossibilitato a presentarsi a una visita pur non avendo disdetto per tempo la prestazione.

 




Potenziato il 118 per fronteggiare l’alerta meteo

Da lunedì pomeriggio, a seguito dell’allerta meteo, la rete Emergenza Urgenza di Piacenza ha potenziato i mezzi disponibili sul territorio ed è impegnata oggi in un’operazione di ricognizione sul territorio per valutare le diverse situazioni di blocco delle viabilità.

“Siamo costantemente informati in tempo reale – spiega il coordinatore del 118 di Piacenza Stefano Nani – di tutte le criticità presenti, che interessano soprattutto la val Nure, la val d’Aveto e la valle del Trebbia”. Si tratta di situazioni di viabilità interrotta, di piante cadute o pericolanti, di strade rese impraticabili dal ghiaccio e di abitazioni isolate. Un’altra criticità è quella rappresentata dal rischio idrogeologico, in particolare per l’innalzamento di Aveto e Trebbia per il rilascio di acqua dalla diga Boschi.

“Abbiamo quindi attivato da ieri un coordinamento locale con Anpas e Croce Rossa e teniamo aggiornata la centrale operativa 118 di Area Vasta Emilia Nord. In rete con il volontariato, abbiamo potenziato i mezzi di soccorso a disposizione nelle diverse sedi dell’intero territorio, per essere pronti a intervenire in caso di necessità”. L’Ausl ha raddoppiato la dotazione presente all’ospedale di Bobbio; anche al Punto di primo intervento di Farini, in collaborazione con Cri, è stata messa a disposizione una seconda ambulanza. Altri tre mezzi Anpas sono in allerta a Pontedellolio e un altro a Ferriere. La Croce Rossa ha messo a disposizione anche un’ambulanza a Ottone e a Marsaglia.

“Nella giornata di oggi siamo impegnati in una ricognizione delle criticità in val Nure, val d’Aveto e valle del Trebbia, soprattutto per esaminare la viabilità e vagliare le situazioni delle frazioni e case isolate, per essere pronti a intervenire con tempestività in ogni situazione, nonostante il ghiaccio e la neve. Le segnalazioni vengono condivise, tramite la Centrale unica dei trasporti, anche con i professionisti della Continuità assistenziale (ex Guardia medica) del territorio”.