Il quartiere Ciano in mostra
Sarà inaugurata sabato 27 ottobre alle 11 la mostra “RITORNO AL FUTURO” realizzata da Acer con i progetti e i plastici di quaranta studenti del Politecnico di Milano, sede di Piacenza, della Facoltà di Architettura. Undici nuovi modi di “ridisegnare” uno dei quartieri più famosi nella storia delle case popolari di Piacenza. Una storia iniziata nel 1936 quando l’Istituto Fascista delle Case Popolari inizia un’opera di risanamento dei vecchi quartieri cittadini per la creazione di alloggi destinati alle fasce più deboli della popolazione. Le prime case dei 225 alloggi previsti sono consegnate nell’ottobre del 1939. Inizia così la storia umana e personale dei suoi abitanti, ancora oggi ammaliati dal fascino e dalla magia che avvolge il quartiere.
La rivisitazione del quartiere di San Sepolcro è stato tema di esame per i quaranta studenti che, divisi in dieci gruppi, hanno dovuto rivedere le criticità del quartiere: dalla riqualificazione del verde ai problemi del riscaldamento per i primi e gli ultimi piani; dalla sistemazione dei garage e delle cantine ai problemi degli spazi comuni e della difficile gestione di un’integrazione che è ancora lontana dal vedere la sua soluzione.
La mostra, oltre all’esposizione dei plastici e dei disegni degli Architetti di domani, ripercorre la storia del quartiere con immagini d’epoca ed attuali a confronto. Durante la visita sarà inoltre possibile vedere il cortometraggio di Davide Calda che ha vinto un importante premio nel 2012 a Sanremo, con interviste agli abitanti del quartiere che, oggi, sono anche persone conosciute nel panorama dello spettacolo e della cultura piacentina.
«E’ impensabile che si continui ad operare ognuno per proprio conto – sottolineano i presidenti Acer. – La consuetudine di “coltivare il proprio orticello” non porta da nessuna parte, in nessun settore. Siamo territori con esigenze simili e non si tratta solo di confini geografici. I nostri utenti appartengono ad una fascia di emergenza sociale che richiede risposte straordinarie. Oggi come oggi, le Acer – che per Statuto si occupano della manutenzione degli alloggi – non possono limitarsi al proprio compito istituzionale. I finanziamenti statali per il settore sono ridotti all’osso e, per poter mantenere la qualità del servizio offerto, dobbiamo ottimizzare le risorse».