Operazione Aemilia, sei arresti per pene divenute definitive

Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Piacenza ha provveduto ad eseguire sei ordinanze di esecuzione per pene definitive conseguenti alla sentenza del 24 ottobre della Suprema Corte di Cassazione in rigettodi ricorso, nei confronti degli indagati nel processo “Aemilia”. I militari ha scortato gli arrestati condannati per associazione mafiosa, concorso in associazione mafiosa, usura, estorsione, detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e appropriazione indebita. Tra gli arrestati spicca Nicolino Sarcone, boss della ‘ndrangheta condannato a 25 anni e 10 mila euro di multa, già giudicato per gli omicidi di Nicola Vasapollo (il 21 settembre ‘92 a Reggio Emilia) e Giuseppe Ruggiero (il 22 ottobre sempre del ’92 a Brescello).

Anche Roberta Tattini, consulente finanziaria bolognese, è stata condannata a 10 anni e 9 mila 100 euro di multa. Pene più lievi per Vincenzo Ferraro (4 anni e 5 mila euro di multa), Giovanni Procopio (3 anni e 1600 euro di multa), Mario Calesse (2 anni) e Alfonso Diletto (14 mesi). Per tutti applicato il 416bis, che condanna le associazioni di tipo mafioso.

La conferenza stampa odierna è stata anche l’occasione per il Tenente colonnello Massimo Barbaglia, Comandante del Nucleo Investigativo, di salutare la città. Martedì prossimo, 20 novembre,  Barbaglia concluderà la sua esperienza piacentina, dopo oltre 5 anni nella nostra città.

L’Ufficiale, che era arrivato a Piacenza con il grado di Capitano nel luglio 2013 è stato trasferito alla Direzione Centrale Servizi Antidroga, con sede a Roma, in qualità di direttore di Sezione.

Tante le operazioni svolte sotto la sua guida dal Nucleo Investigativo in questo quinquennio.

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Condannato al processo Aemilia si barrica in un ufficio postale a Reggio

Si è barricato nell’ufficio postale di Pieve Modolena, nella prima periferia di Reggio Emilia, Francesco Amato condannato a 19 anni e 1 mese nel processo Aemilia e destinatario di un ordine di carcerazione.

Nei giorni scorsi i carabinieri di Piacenza hanno tentato di dare esecuzione all’ordinanza firmata dalla corte su richiesta della Dda e condurlo in carcere, ma l’uomo si era reso irreperibile, fino a che è comparso verso le 8,30 di questa mattina nell’ufficio postale sulla via Emilia, a Reggio, minacciando di morte i presenti e la direttrice, con un coltello da cucina. L’uomo è al momento barricato all’interno con la funzionaria. Sul posto polizia e carabinieri. La via Emilia è stata chiusa. Sono in corso trattative tra le forze dell’ordine e Amato. L’uomo avrebbe chiesto di poter parlare con il ministro degli Interni Matteo Salvini.