Altre due ex chiese (San Lorenzo e Benedettine) in cerca di un affittuario (per 50 anni)

E’ stato pubblicato oggi  sulla  Gazzetta  ufficiale  il  bando  per  la concessione di valorizzazione di due strutture storiche della città piacentina.  Si tratta dell’ex Chiesa di San  Lorenzo  e  dell’ex  Chiesa delle  Benedettine (vedi schede tecniche)

I soggetti interessati  possono  accedere  ai documenti di gara ed alle schede tecniche degli immobili su www.agenziademanio.it acquisendo tutte le informazioni necessarie per inviare le proposte di riuso sui singoli beni entro il 7 maggio 2018.

Il Demanio affitta la ex Chiesa di San Lorenzo e l’ex Chiesa delle Benedettine a PiacenzaAd aggiudicarsi gli immobili sarà il progetto valutato più interessante e vantaggioso in base al  piano  di  riqualificazione  presentato  ed alla relativa offerta economica. Entrambe le strutture, caratterizzate da grande pregio storico artistico, possono essere annoverate tra gli edifici di origine religiosa più rilevanti della città. La loro riqualificazione permetterà di contribuire al miglioramento del tessuto urbano piacentino che si arricchirà di nuove opportunità di crescita e sviluppo.

Sia l’ex Chiesa di San Lorenzo sia l’ex Chiesa delle Benedettine sono infatti adatte, per forma, dimensione e posizione a ospitare diverse attività  ad  alto  valore  aggiunto:  spazi  culturali,  aree  dedicate  alla  musica,  ai  servizi  e persino al culto. Il   percorso   di   rigenerazione   di   questi   due   immobili   è   cominciato   all’interno   della consultazione online “Immobili Pubblici a Piacenza” che ha aperto un canale di confronto con il territorio, utile a individuare destinazione d’uso alternative per i beni coinvolti. Grazie alle idee e ai contributi dei partecipanti anche altri immobili inseriti in questo programma di valorizzazione sono pronti  per  rinascere  a  nuova  vita.  Ad esempio Bastione San Sisto, per il quale si sono appena conclusi i lavori di recupero, a partire dal prossimo aprile, farà da cornice ad  eventi,  esposizioni  e  convegni.

Per altre tre  strutture,  si  è  concluso positivamente  l’iter  di  gara  e  presto  saranno  firmate  le  aggiudicazioni  definitive  con  le imprese che hanno avanzato l’offerta vincente: la musica sarà la protagonista nella nuova veste  di Bastione  e  Torrione  di  Porta  Borghetto, l’ex  Chiesa  di  Sant’Agostino diventerà  un  polo  dedicato  ad  arte  e  cultura,  e  il Torrione  Fodesta,  sarà  uno  spazio aperto al commercio e ai servizi.




Palazzo Farnese: un “regalo” che costa al comune 64 mila euro l’anno

Lo dicevano già i latini che a caval donato non si guarda in bocca (noli equi dentes inspicere donati). C’è però un regalo su cui, in barba al detto, svariati piacentini iniziano a farsi delle domande, quello di Palazzo Farnese ceduto gratuitamente dal Demanio al comune di Piacenza il 22 dicembre 2014. Un dono natalizio che costa e costerà non poco alle casse municipali. Per l’esattezza 193.615,19 euro di arretrati e 64.005,02 euro all’anno da qui … apparentemente all’infinito.

A spiegare nei dettagli il meccanismo è un documento consultabile sul sito della Banca di Piacenza all’indirizzo http://www.bancadipiacenza.it/site/home/in-evidenza/somme-dovute-dal-comune-di-piacenza-allo-stato-per-il-farnese.html

In pratica il comune in passato pagava al demanio (ramo storico artistico) un affitto pari appunto a 64 mila euro e rotti. Da quando il comune è diventato proprietario del Farnese … non paga più l’affitto ma lo Stato, e nello specifico il Ministero degli Interni, trattiene 64 mila euro e rotti dai tributi che dovrebbero essere versati alla nostra città. Un meccanismo di “pagamento a rate mascherato” che potrebbe anche funzionare se però ci fosse una data finale stabilita a priori. Così invece sembra un gioco delle tre carte, con il banco (lo Stato) che vince sempre.

La speranza è che il direttore del Demanio, l’ex sindaco Roberto Reggi, possa chiarire per quanto Piacenza dovrà pagare questo “generoso” regalo (oltre a continuare a farsi carico delle spese di manutenzione del complesso monumentale). In mancanza di un termine preciso molti potrebbero legittimamente pensare che questo dono sia un come i mirabolanti sconti offerti da una nota azienda di divani: un po’ una patacca.