Dall’Uganda raccolta fondi tra villaggi per l’Ospedale di Piacenza, organizzata da Africa Mission

L’aiuto più lontano che l’ospedale di Piacenza poteva ricevere arriva dall’Uganda. Ammonta a oltre 500 euro la raccolta fondi che i collaboratori locali di Africa Mission Cooperazione e Sviluppo e i villaggi stanno realizzando per dare una mano concreta al “Guglielmo da Saliceto” messo a dura prova dall’emergenza coronavirus: un piccolo gesto che arriva da un Paese in forte difficoltà, dove il coronavirus si sta diffondendo seppure in misura molto minore rispetto all’Italia.

“In Uganda l’idea di organizzare questa raccolta fondi è nata dai collaboratori e dalle realtà locali che da quarantotto anni ricevono il supporto il Africa Mission Cooperazione e Sviluppo – spiega il direttore del Movimento Carlo Ruspantini insieme al presidente di Cooperazione e Sviluppo Carlo Antonello – finora abbiamo superato i 500 euro, ma la raccolta proseguirà per tutto il mese di aprile: per noi si tratta di una piccola cifra, ma per chi vive in Uganda è l’equivalente di uno stipendio mensile di un professionista e simboleggia la gratitudine di un popolo che, dopo avere ricevuto aiuto, vuole essere vicino all’Italia che soffre. Anche per questo motivo la donazione è destinata all’ospedale di Piacenza, ma simbolicamente all’intero Paese: la scelta è ricaduta sulla città che è sede centrale del nostro Movimento, oltre a essere una delle realtà che ha pagato il prezzo più alto dall’inizio dell’epidemia”.

Nelle scorse settimane dall’Uganda erano arrivati diversi messaggi di incoraggiamento e vicinanza al nostro territorio: i collaboratori locali ed espatriati non hanno mancato di far sentire la loro voce per dimostrare la solidarietà ai volontari che in Italia si impegnano attualmente nelle loro comunità e che, come il resto della popolazione, si sono trovati a piangere la scomparsa di familiari e amici colpiti dal coronavirus.
Nel contempo in Uganda Africa Mission ha avviato una serie di laboratori dedicati alla creazione di sapone e mascherine: “Tutti i progetti attualmente sono fermi a causa delle misure di blocco prese dal presidente ugandese Museveni – spiega Ruspantini – essendo parte di un comitato di emergenza, continuiamo comunque a garantire gli interventi di riabilitazione dei pozzi che vengono eseguiti dalle squadre dei dipendenti locali secondo le indicazioni di sicurezza date dal Cda. Contestualmente i nostri volontari in Uganda si sono organizzati per produrre sapone da consegnare ai detenuti delle prigioni e per confezionare mascherine da dare ai dipendenti e nei dispensari seguiti dal Movimento. Da quarantotto anni operiamo in Africa e camminiamo al fianco della popolazione ugandese con serietà, portando avanti il messaggio lasciatoci da don Vittorione”.
Da lì tutto è partito per arrivare alla donazione all’ospedale piacentino: “Facciamo un appello ai nostri volontari – concludono Ruspantini e Antonello – è quello di impegnarsi direttamente a sostegno delle comunità e delle realtà in prima linea nella lotta al coronavirus”.




44° convegno Africa Mission ad Assisi

“Annunciare: la vera ricchezza è la con-divisione”: è questo il titolo del 44° convegno di Africa mission – Cooperazione e Sviluppo che si terrà il 7-8-9 settembre ad Assisi, presso la Domus Pacis.

Dopo essere “usciti”, è arrivato il momento di “annunciare” e il convegno rappresenta l’occasione ideale per confrontarsi e porsi nuove sfide in un momento nel quale comunicare i valori cristiani più autentici, carità e solidarietà su tutti, sembra essere sempre più difficile. Un percorso, forse in salita, ma sicuramente degno di nota, che chiama a raccolta tutti i volontari del Movimento, in vista del 50° anniversario dalla fondazione. Uscire e annunciare, ma anche abitare (2019), educare (2020), e infine trasfigurare (2021), sono gli obiettivi che ci poniamo, in linea con quanto avrebbero voluto i nostri fondatori, don Vittorio e mons. Manfredini. Si tratta di un appuntamento importante, che ha lo scopo di riunire in un unico luogo i volontari, dislocati su tutto il territorio nazionale, per riflettere stando insieme e arricchirsi di nuovi spunti e idee; un weekend a cui sono tutti caldamente invitati a partecipare, volontari storici, nuovi arrivati o semplici curiosi.

Saranno inoltre presenti i ragazzi che hanno partecipato all’ultima edizione del “Vieni e Vedi”, un progetto che, sulle orme dell’intuizione avuta già da Vittorione negli anni Settanta, porta le persone a toccare con mano, e quindi farsi testimoni, della situazione del Karamoja e dell’operato del Movimento.

«Un momento di vera condivisione – spiega il dierettore Carlo Ruspantini – tra tutti i volontari e sostenitori che in questa occasione, direi unica, hanno la possibilità di incontrarsi e di riflettere sul percorso e sulla scelta di servizio fatta».

Il costo di partecipazione al convegno è di 140 euro a persona tutto compreso (dalla cena del venerdì al pranzo della domenica) in camera doppia, tripla o quadrupla; 170 euro in camera singola; per chi si ferma solo a mangiare il costo del singolo pasto è di 20 euro.

Segue il programma di massima delle giornate:

Venerdì 7 settembre 2018
Ore 18.00 – Arrivi
Ore 20.00 – Cena/buffet di benvenuto e saluto ai partecipanti.

Sabato 8 settembre 2018
Ore 09.15  – Inizio lavori.
Intervento Mons. Domenico Sigalini.
Intervento collaboratori e volontari di Africa Mission.
Ore 13.00 Pranzo
Ore 15.00 – pellegrinaggio ad Assisi: “Il segreto di Frate Francesco: la perfetta Letizia”, l’invito che Francesco rivolge a ciascuno di noi.
Ore 20.00 – Cena
Ore 21.30 – Serata insieme: immagini e testimonianze dell’impegno di Africa Mission in Uganda.

Domenica 9 settembre 2018
Ore 09.15 – Inizio lavori.
Vieni e Vedi 2018: testimonianze.
Relazione attività del Movimento in Italia e in Uganda.
Ore 11.30 – Celebrazione S. Messa.
Ore 13.00 –  Pranzo e saluti
Nei corridoi della Domus Pacis verrà esposta una mostra fotografica con immagini dell’Uganda e proiezioni sulle attività in Italia e in Uganda.

Per informazioni chiamare in sede allo 0523.499424 o contattare Cristiana al 320.4785085.
E-mail: cristiana.amministrazione@coopsviluppo.org
Si prega di dare conferma entro e non oltre il 10 agosto. 

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Africa Mission offre 10 posti per il Servizio Civile Universale

Se hai tra i 18 e i 29 anni non ancora compiuti e desideri intraprendere un cammino di crescita umana e professionale dedicando un anno di impegno in Italia, per un’esperienza formativa di solidarietà internazionale, o in Uganda, a fianco della popolazione locale, puoi aderire ai progetti di servizio civile presentati da Cooperazione e Sviluppo insieme a Focsiv (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario).

È questo l’annuncio che si trova anche sul sito dell’Organizzazione piacentina (www.africamission.org).

«Siamo in attesa dell’uscita del nuovo bando per il 2018 – spiega Elisabetta Dordoni, collaboratrice e volontaria di Africa Mission, che da anni si occupa della formazione e della progettazione per il bando di servizio civile – nel frattempo presentiamo i nostri progetti. Cerchiamo infatti 6 giovani per l’Uganda, 3 da inserire nel settore ambientale e 3 in quello socio-educativo. Cerchiamo inoltre 4 giovani per la nostra sede a Piacenza, 2 saranno impegnati nel settore formazione e 2 in quello della comunicazione».

Il progetto presentato per il 2018 per l’Italia si chiama “SfAma il mondo 4.0” e prevede appunto l’impiego di 4 volontari nei settori “comunicazione” e “formazione”.  Il progetto presentato per l’Uganda “Caschi Bianchi: Interventi Umanitari in Aree di Crisi – Uganda 2018” vedrà impegnati, per un anno, 6 volontari/e nella sede di Moroto, in Karamoja.

Nel dettaglio la presentazione dei progetti di servizio civile sarà MARTEDI 17 LUGLIO 2018, alle ore 17.30 presso la sede di Piacenza, in via Martelli, 6. Sarà un’occasione, per tutti i giovani interessati alla proposta, per scoprire insieme ai volontari e agli operatori dell’associazione, i progetti che verranno messi a bando per l’Italia e per l’Uganda e confrontarsi su questa opportunità di crescita umana e professionale. Per partecipare basta confermare la propria presenza inviando una mail a betta.areauganda@coopsviluppo.org

Per maggiori info è possibile contattare la sede allo 0523.499424 

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Il Karamoja di Africa Mission su Rai1

Conoscere il Karamoja, regione nordorientale dell’Uganda, rimanendo seduti sul proprio divano: sarà possibile venerdì 25 maggio, alle ore 23, grazie al settimanale di approfondimento di Rai1 TV7. Il servizio, ideato e scritto da Annapaola Ricci, permetterà di entrare in contatto con la cultura karimojong, in bilico tra uno stile di vita tradizionale che va ormai scomparendo e una modernità sempre più prorompente. Lo speciale è frutto di un viaggio di 10 giorni compiuto dalla giornalista RAI insieme a Carlo Ruspantini, direttore della ONG Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, associazione che opera in Karamoja da 45 anni.  «Nel periodo trascorso con Annapaola ho avuto occasione di mostrarle i nostri progetti, da quelli nel settore acqua, da dove tutto è cominciato, a quelli nel settore socio-educativo- ha dichiarato Ruspantini. Sono stati giorni intensi e ringraziamo la dott.ssa Ricci per essersi interessata a questa zona del mondo solo apparentemente così lontana dal nostro Paese».  L’invito è allora quello di non perdersi questo interessante approfondimento per scoprirne di più sull’Uganda e i suoi abitanti.




Paola Gianotti si fa un “Giro” per il progetto “La speranza viaggia in bicicletta”

Continua la collaborazione tra Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo e Paola Gianotti amica, sostenitrice del nostro Movimento e grande atleta eporediese. Dopo aver donato 73 bici a 73 donne karimojong e aver sostenuto il progetto di formazione professione per meccanici di bicicletta in Uganda, parte con una nuova sfida.

Paola Gianotti sarà impegnata in una nuova sfida sportiva: percorrere le tappe del Giro d’Italia, dal 7 maggio con partenza da Catania.

La sfida solidale insieme ad Africa Mission quest’anno è duplice: raccogliere fondi per 18 nuove bici, una per ogni tappa del Giro: una tappa, una bici e 100 nuovi kit scolastici per i bambini degli slum di Kampala.

Perchè la bicicletta?

La bicicletta è una risorsa importante in Karamoja, non solo come mezzo di trasporto fondamentale all’indipendenza e alla sopravvivenza di ognuno ma in particolare per le donne. Sono loro infatti che si occupano del mantenimento dei figli e della casa (avere una bicicletta significa impiegare meno tempo per andare a prendere l’acqua al pozzo e quindi stare più tempo con i propri figli). Per una donna è difficile sognare un futuro diverso da quello a cui è predestinata, poiché resta ancora un futuro legato ad un ruolo sociale marginale. Le possibilità di ricevere un’educazione sono ancora limitate, soprattutto per tutte quelle ragazze che crescono in un ambiente rurale. Dato il contesto del Karamoja, dare in sposa una bambina resta ancora uno dei metodi presi in considerazione per la sopravvivenza del nucleo famigliare. Benché il carico di lavoro e le responsabilità che una donna karimojong ha all’interno della propria famiglia, la sua considerazione sociale è poca, e il suo potere decisionale sia per aspetti economici che non, è poco rilevante. Nonostante tali condizioni, la forza e il coraggio che alcune donne manifestano quotidianamente, ci dimostrano la loro speranza e il loro impegno nel voler costruire un futuro migliore, per loro e per i loro figli.

Sono loro le migliori rappresentanti di ciò che la parola resilienza vuole esprimere, e per questo sono le precursori di un cambiamento sociale in Karamoja. Si è deciso quindi di premiare le loro personalità, forti e tenaci, frutto di esperienze complesse, che hanno segnato il loro futuro, ma che hanno anche creato in loro la forte consapevolezza dell’imprescindibilitá dell’impegno nei confronti delle loro comunità.

Con questo nuovo progetto Africa Mission non solo desidera responsabilizzare la popolazione locale garantendo la sostenibilità della bicicletta come mezzo di trasporto affidabile, a basso costo ed eco-sostenibile, ma arricchirlo anche con l’attenzione ai più piccoli. Per questo  i fondi raccolti non solo andranno a sponsorizzare la donazione di nuove biciclette a donne resilienti in Karamoja, ma saranno donati 100 kit scolastici (quaderni, penne, matite, ecc) agli studenti della scuola Great Valley di Kampala. Un nuovo obiettivo che il Movimento porta avanti con Paola proprio perchè anche in un contesto come quello della grande città esistono situazioni di miseria e analfabetismo che è necessario sconfiggere.

A quanto ammonta la spesa per sostenere il progetto?

E’ necessario raccogliere 10.660,00 euro per coprire le spese dell’intero progetto. Come puoi sostenere il progetto? Ci sono diverse possibilità, ogni contributo, anche se minimo, è importante e fa la differenza.

– 60,00 euro: per contribuire a coprire parte delle spese per l’acquisto di una bicicletta

– 120,00 euro: per donare una nuova bicicletta

– 85,00 euro: per un kit scolastico completo

– 45,00 euro: per contribuire alla spesa di un nuovo kit scolastico

 




Africa di chi l’ha vissuta, testimonianze al Laboratorio Mondialità Consapevole

A volte pensiamo che l’Africa sia un continente lontano da noi, che quello che vi accade non riguarda più di tanto le nostre vite, affacendati come siamo con le nostre problematiche quotidiane. Questo porta talvolta a una visione distorta di quel mondo. Dopo l’appuntamento con Raffaele Masto del 19 aprile in cui si è parlato dell’Africa che sta cambiando, ieri al Centro Samaritano si è svolto il consueto appuntamento con le testimonianze di persone che hanno vissuto sulla loro pelle il Continente. Presenti Federica Lugani, che ha fatto servizio civile in Zambia con la Comunità Papa Giovanni XXIII col progetto Cicetekelo Youth Project e Paolo Strona, volontario ad Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo e per tanti anni in Uganda dove la Ong piacentina ha sede.

Via Skype hanno portato la loro testimonianza Gaia Paradiso, Public Information Officer presso l’UNESCO e Giulia Bosi, che vive in Tanzania.

Gaia ha raccontato le attività che promuove l’UNESCO, soprattutto “creare politiche educative in armonia coi Paesi che ne fanno parte”, alcune riflessioni sul cambiamento attraverso i mezzi di comunicazione di massa, “La vera rivoluzione passa dalla connessione internet, in questo modo chiunque in Africa può mandare messaggi positivi, di speranza nel mondo. Dall’altro lato si perde quello che è il vivere quotidiano, la capacità di interagire con gli altri”. “Deve cambiare la narrativa dell’Africa, non alimentata da sensazionalismi ad esempio sui giornali, deve esserci una narrativa positiva”. Ha inoltre raccontato l’organizzazione della “Pan-African High-Level Conference on Education” in cui sono stati invitati 55 ministri dell’educazione africani. “Mi ha colpito l’intervento del ministro sudsudanese, il quale si è soffermato sull’importanza di migliorare la situazione presente in Sud Sudan, invece di lasciare che i sudsudanesi facciano un’esperienza in giro per il mondo perchè non ci sono altre possibilità”.

Federica ha fatto già 3 viaggi in Zambia, di cui uno annuale come Casco Bianco. “In Zambia tutto appare abbastanza incerto (il 70% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, anche a causa di malattie come l’HIV/AIDS l’aspettativa di vita si colloca attorno ai 57 anni) e tentare di programmare un futuro spesso non ha alcun senso vista la precarietà delle condizioni di vita”.

“Gli adulti stessi sono i primi a rappresentare una categoria persa – continua -, rimasta nei bar di qualche compound a stordirsi di birra e musica altissima dalla mattina alla sera. Sono bar in cui la musica, compagna inseparabile della cultura zambiana, perde il suo solito sapore di festa, si snatura e diventa semplicemente una bolla di evasione per dimenticare lo schifo in cui si è immersi quotidianamente, un non-luogo in cui perdersi e talvolta consumare rapporti occasionali creando ulteriore sofferenza. Tuttavia, è in questo stesso mondo, che i miracoli quotidiani possono accadere”. 

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Africa Mission con Focsiv raccoglie fondi per l’agricoltura famigliare

Riceviamo e riportiamo il comunicato inviatoci da Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, Ong piacentina impegna impegnata nella raccolta fondi a favore dell’agricoltura famigliare.

La XVI Campagna nazionale “Abbiamo riso per una cosa seria” a favore dell’agricoltura familiare in Italia e nel mondo, promossa da FOCSIV – Volontari nel Mondo, insieme a Coldiretti e Campagna Amica, arriva nelle piazze italiane con il tradizionale pacco di riso 100% italiano il 5 e 6 maggio. L’iniziativa, anche per questa edizione, si avvale del Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della diffusione nei Centri Missionari Diocesani della CEI, grazie alla collaborazione con l’8×1000 alla Chiesa Cattolica e UBI Banca. Testimonial Antonello Fassari, attore comico, e Giancarlo Perbellini, chef pluristellato.

Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, che partecipa a questa campagna dal 2006, porta avanti un progetto triennale ad Alito, nella diocesi di Lira, nord Uganda, dove in un ex lebbrosario ristrutturato si è insediata una scuola di agri-business che porterà alla formazione di 310 giovani agricoltori nelle moderne tecniche di coltivazione. Si tratta di un aiuto concreto per garantire la sovranità alimentare e la tutela dell’agricoltura su piccola scala, coinvolgendo i più giovani in questo settore. Sarà possibile trovare il riso e contribuire alla campagna promossa anche dal Movimento piacentino il 5-6 maggio:

Agriturismo “l’oca d’oro”, a Montalbo di Ziano (PC)

Parrocchia di Pianello (PC)

Mercato di Campagna Amica Pianello (PC)

Arena Daturi (oppure in caso di pioggia Piazza Cittadella a Piacenza)

Piazza Umberto I a Montesarchio (BN)

Ex municipio (via Roma) a Bucciano (BN)

Piazza S.Apostolo a Moiano (BN)

Il 12-13 maggio:

Parrocchia S.Franca (PC)

Parrocchia S.Rocco al Porto (LO)

Contadini italiani e del resto del mondo insieme ai consumatori per difendere chi lavora la terra, contro il suo abbandono, l’accaparramento delle terre, il caporalato e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi. Una filiera di persone consapevoli insieme per sostenere le comunità rurali, richiedere politiche adeguate, per la sicurezza alimentare e la salubrità dei cibi, per promuovere il valore dell’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, ai cambiamenti climatici, alle migrazioni.

Inoltre, dal 16 aprile al 6 maggio con un SMS da cellulare personale o con una telefonata da rete fissa al 45589,1 potrà sostenere un unico grande progetto con un intervento in Italia e 39 nel mondo in difesa di chi lavora la terra.

A 16 anni dalla prima edizione delle Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” questa è diventata un grande movimento di persone composto da chi lavora la terra e da chi è un consumatore responsabile. Il pacco di riso 100% italiano della FdAI – Filiera degli Agricoltori Italiani, offerto il 5 e 6 maggio in 1000 piazze, parrocchie e mercati di Campagna Amica dagli oltre 3000 volontari FOCSIV, per una donazione minima di 5,00 Euro, è il gesto consapevole di chi decide di fare una scelta di campo: difendere chi lavora la terra per il diritto al cibo sano e di qualità per tutti.




Camminata delle Associazioni domenica 6 maggio

Camminare non fa bene solo alla salute ma anche alla solidarietà. Per scoprire come, basta farsi trovare domenica 6 maggio alle ore 9.00 su viale Pubblico Passeggio, angolo via Alberici, Piacenza, per partecipare alla Camminata delle Associazioni insieme ad Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo. Per il terzo anno infatti la ONG piacentina parteciperà alla camminata organizzata dallo SVEP in collaborazione con Placentia Half Marathon for UNICEF. Anche in questa occasione il tema portato avanti sarà quello dell’acqua potabile, una risorsa base per la vita alla quale però ancora troppe persone non hanno accesso. Per questo motivo il Movimento ha lanciato all’inizio dell’anno una nuova campagna con l’obiettivo di perforare 50 nuovi pozzi entro il 2022, anno in cui verrà celebrato il 50° dalla fondazione.

«Abbiamo recentemente festeggiato il risultato di mille pozzi perforati in Karamoja, nel nord-est dell’Uganda – ha spiegato il direttore di Africa Mission Carlo Ruspantini – In Karamoja il problema legato alla scarsità d’acqua è drammatico e ha ripercussioni sulla produzione di cibo, sull’igiene, sulla salute delle persone. Vogliamo quindi sensibilizzare i nostri concittadini partecipando alla Camminata, per portare loro un messaggio e far conoscere la nostra nuova campagna. È un modo per condividere una giornata di festa e allo stesso tempo proporre una riflessione sul fatto che c’è acqua per tutti, ma non tutti hanno acqua».

L’evento inizierà alle 9 e, dopo il saluto rivolto a tutti i maratoneti, verso le 9,45 la corsa percorrerà il pubblico Passeggio. Quando saranno passati tutti, il “corteo” si muoverà percorrendo via Giordani, anticipato dalla Banda Ponchielli. Dopo aver attraversato prima Piazza Cavalli e poi Palazzo Farnese, si arriverà all’interno del Parco Daturi, dove ci saranno spettacoli e animatori.

L’invito a prendere parte alla Camminata è rivolto quindi a tutti, con una richiesta speciale: chi lo desidera può presentarsi con una goccia di cartone con impresso uno slogan riguardante la tematica dell’acqua; un modo alternativo e immediato per lanciare un messaggio di solidarietà.

 




Oggi Giornata Mondiale dell’Acqua, il racconto di Africa Mission

Oggi è la Giornata Mondiale dell’Acqua e Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo ha deciso di celebrarla a modo suo attraverso un video che manda un messaggio diretto: “E se fossi tu dall’altra parte?”, al fine di ricordare quanto un bene così prezioso, un diritto di tutti, sia ancora nelle mani di pochi.

«L’idea nasce proprio per mandare un messaggio chiaro – spiega Carlo Ruspantini, direttore del Movimento – fare un uso consapevole dell’acqua che è vita e che noi spesso dimentichiamo. Quanti di noi non ci pensano a questo bene prezioso e danno per scontato che ci sia per sempre?».

Un messaggio che arriva anche alle scuole piacentine dove il Movimento nato da don Vittorione crea percorsi formativi indirizzati ai più piccoli per sensibilizzarli alle diverse tematiche, tra queste l’acqua.

«In questo momento stiamo lavorando con la Scuola Secondaria di I grado “A.Vaccari” di Ponte dell’Olio e di Vigolzone – racconta Elisabetta Dordoni, collaboratrice di Africa Mission e impegnata nel settore formazione in Italia – e in occasione della giornata mondiale dell’acqua ripercorreremo con i bambini un po’ il percorso fatto e insieme vedremo quali sono le principali differenze nell’uso di questa risorsa importante tra Italia e Uganda. Vedremo come opera Africa Mission per colmare il bisogno di acqua in Karamoja e scopriremo cosa possiamo fare noi da casa per mettere in pratica consapevolmente dei buoni modi di gestire l’oro blu».

Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo è in Karamoja (Uganda) da 45 anni e a fine 2017 è arrivata a perforare 1.113 nuovi pozzi d’acqua potabile e a riabilitarne 2.004, offrendo acqua a un bacino vasto di persone.

«È una sfida continua che ci coinvolge ogni giorno – racconta Ruspantini – le risorse e i mezzi non sono mai abbastanza, ma crediamo di essere sulla strada giusta, non potremmo girarci dall’altra parte perché è responsabilità del singolo agire, fare concretamente qualcosa per migliorare delle condizioni di vita che senza acqua non sarebbero possibili. È un diritto fondamentale averla a disposizione ed è nostro dovere custodirla».

È possibile vedere il video sul canale youtube di AMCS

Oppure sul sito di Africa Mission   

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Le testimonianze dei ragazzi del Kamlalaf: “un viaggio non finisce quando si arriva alla meta”

L’emozione di un viaggio in terre lontane è qualcosa che deve essere raccontato a tutti i costi: per questo motivo, nel pomeriggio di domenica 11 marzo, presso lo Spazio 2 di via XXIV maggio a Piacenza, i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato al progetto Kamlalaf offriranno al pubblico le loro testimonianze.

Tra di loro ci saranno anche Luna Manstretta e Valentina Giuffrida, che la scorsa estate hanno vissuto un’importante esperienza in Uganda con Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo. Domenica entrambe racconteranno l’impatto che quelle settimane hanno avuto sulle loro vite, i sentimenti contrastanti provati, gli insegnamenti appresi: «Grazie a questa esperienza ho capito il potenziale racchiuso in ognuno di noi, mi sono resa conto che per realizzare le grandi cose è necessario partire dai piccolo gesti, da azioni che possono sembrare sono una goccia nell’oceano, ma che invece sono fondamentali» ci ha confidato Luna, mentre Valentina ha dichiarato: «Ho compreso quanto sia fondamentale la collaborazione delle persone, anche in assenza o in carenza di mezzi la solidarietà tra esseri umani permette di raggiungere obiettivi a prima vista quasi impossibili. Le persone che ho incontrato in Uganda mi hanno insegnato il valore della determinazione, l’importanza della pazienza, la semplicità della gioia, una volta tornati non si può smettere di pensarci».

Domenica 11 alle 17.00 sarà possibile ascoltare la testimonianza integrale delle ragazze, insieme con le esperienze di altri giovani, partiti con l’associazione Progetto Mondo MLAL alla volta del Sud America. Ascoltarli sarà come viaggiare, in attesa, perché no, di partecipare al progetto in prima persona.