Le gelate danneggiano l’agricoltura anche a Piacenza. La Regione chiede di applicare legge sulle calamità

Il maltempo delle ultime ore ha colpito a macchia di leopardo tutta la regione, da Piacenza alla Romagna. L’area del territorio regionale interessata dall’ondata di gelo polare, che sta proseguendo, abbraccia quasi tutta la pianura e la prima fascia collinare, da Piacenza alla Romagna. Le colture più danneggiate sono quelle frutticole, a partire da kiwi, ciliegie, albicocche. Segnalati problemi anche per le barbabietole di recente semina.

La Regione pertanto ha deciso di seguire di filoni d’azione: da un lato infatti è già partita la raccolta delle segnalazioni da parte dei singoli imprenditori agricoli e dei Caa (Centri di assistenza agricola) dell’effettiva entità delle perdite registrate in campagna, che giorno dopo giorno si stanno rilevando in tutta la loro gravità.

In secondo luogo la Regione sta attivando anche una raccolta massiva dei danni per il tramite dei Caa o delle organizzazioni professionali, per una mappatura completa delle gelate a sostegno della richiesta al ministero delle Politiche agricole del riconoscimento dell’eccezionalità dell’evento calamitoso. Richiesta propedeutica all’attivazione degli aiuti e degli interventi di sostegno previsti dalla normativa nazionale in caso di avversità atmosferiche.

Per segnalare i danni subiti gli agricoltori possono andare sul sito della Regione e collegarsi alle pagine http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-imprese e http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-imprese/avvisi/2019/segnalazione-danni-avversita e compilare l’apposito modulo, indicando la superfice e il tipo di coltivazioni danneggiate.




Foti(Fdi): “rimborsare agli agricoltori i danni del gelo”

«Le gelate di fine febbraio sono costate agli agricoltori emiliano-romagnoli circa 100 milioni di danni. Sono trascorsi più di 4 mesi ed il silenzio delle istituzioni non è più tollerabile» è la denuncia di Tommaso Foti, deputato di Fratelli d’Italia, che ha rivolto un’interrogazione al Ministro Centinaio.

«Lo Stato – chiede Foti – non può rimanere indifferente al grido di dolore degli agricoltori che, da Piacenza a Rimini, hanno subito danni ingenti in un periodo dell’anno nel quale non era possibile assicurare le coltivazioni».

Ferma è la condanna del parlamentare di Fratelli d’Italia: «La ricognizione puntuale dei danni – evidenzia Foti – è già stata inviata dalla Regione Emilia-Romagna al Ministero, ma non risulta che lo stesso abbia, al momento, assunto iniziativa alcuna».

Per il deputato del movimento politico di Giorgia Meloni occorre che il Governo si rimbocchi le maniche: «Come opportunamente proposto da Coldiretti Emilia Romagna – sostiene Foti – per evitare di aggiungere disastro a disastro occorre attivare la procedura già utilizzata nel 2017, in occasione dell’emergenza legata alla siccità. I danneggiamenti subiti dalle colture, con particolare riferimento ai frutteti e agli ortaggi, potranno essere rimborsati solo con l’approvazione di una specifica norma che deroghi al vigente decreto sulle calamità naturali».

Foti non ha dubbi: «Le richieste del mondo agricolo, vittima suo malgrado delle condizioni atmosferiche avverse, vanno accolte senza se e senza ma. Invito il Ministro Centinaio – conclude il deputato di Fratelli d’Italia – ad avviare con urgenza la procedura che consentirà agli agricoltori emiliano-romagnoli di poter ottenere finalmente il rimborso dei danni causati dal mal tempo».




Impegno del governo per far tornare i voucher in agricoltura

«Il governo punta alla reintroduzione dei voucher in agricoltura. Un comparto in cui sono “fondamentali”, come ha detto pochi giorni fa il ministro Matteo Salvini. A Piacenza, Parma e Reggio Emilia, poi, il tema è molto sentito nella vitivinicoltura e nella imminente campagna dei pomodori». Lo afferma la deputata Elena Murelli, che promette «di seguire l’iter in prima persona nella Commissione lavoro della Camera». I buoni-lavoro, ma solo in agricoltura, potrebbero tornare entro poche settimane.

Oltre che da Salvini, la richiesta è stata posta in modo esplicito da Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole. D’accordo con il ripristino dei voucher è tutto il mondo dell’agricoltura e dell’agroalimentare. Le tre grandi organizzazioni agricole, Coldiretti, Confagricoltura e Cia, hanno più volte sottolineato i disagi, in particolare per le piccole aziende che sono meno strutturate e hanno maggiori difficoltà a gestire la programmazione di attività stagionali che richiedono flessibilità.

Introdotti nel 2003, e operativi dal 2008, i voucher vennero cancellati nel 2017, dopo la minaccia di referendum abrogativo della Cgil.

La proposta di reintroduzione dei voucher seguirà il normale iter parlamentare dei disegni di legge e non quello accelerato (approvazione entro 60 giorni) dei decreti legge.




Dieta mediterranea, stili di vita e protezione cardiovascolare: il 25 novembre appuntamento al Palazzo dell’Agricoltura

Sabato 25 novembre si terrà, al Palazzo dell’Agricoltura, il corso “Dieta mediterranea, stili di vita e protezione cardiovascolare”, organizzato dall’associazione Progetto Vita, in collaborazione con la Fondazione italiana per il cuore e l’Associazione nazionale dietisti.

Il programma della giornata che si apre alle 8, 30 con la registrazione dei partecipanti e il saluto delle autorità è il seguente:

Moderatori: Fabio Fornari, Mara Negrati
La dieta mediterranea è un modello ancora attuale?

09.15 LECTIO MAGISTRALIS La dieta mediterranea allunga la vita? Giorgio Calabrese
09.45 Una finestra sulla prevenzione: il Progetto EAT Lelio Morricone
10.15 Dieta mediterranea un modello universale Andrea Ghiselli
10.45 Alimentazione mediterranea: dalla teoria alla pratica Elisabetta Montagna
11,15  Coffee Break

Moderatori: Monica Maj, Giovanni Quinto Villani

11.35 L’obesità e il nostro pane quotidiano Gheorghe Cerin
11.55 Dieta mediterranea e malattie cardiovascolari Luigi Inglese
12.15 Acidi grassi omega 3 in alimenti e integratori: utilità e aspetti specifici Paolo Magni
12,35 Ruolo dei lactotripeptidi nella cura dell’ipertensione arteriosa Giuseppe Crippa
12,55 Discussione interattiva
13.15  Pausa pranzo

Moderatori: Loris Maj, Lucia Torretta
Stili di vita e prevenzione cardiovascolare

14.30 Progetto ProSALUTE: i primi risultati Pablo Werba
14.50 Il progetto Ferrara città della prevenzione Roberto Ferrari
15.10 Quando l’alimentazione non basta. Quando e come supplementare
15.30 Nuove Linee Guida Joint European Cardiovascular Prevention 2016 Massimo Piepoli
15.50 L’attività fisica e l’impatto sui primi 1000 giorni di vita Gaia Pecorelli
16.10 La motivazione al cambiamento Daniela Aschieri, Monica Maj
16,30 Discussione interattiva
17.00 Questionario ECM e chiusura lavori 

Da Ausl Piacenza 

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La guerra contro il grano straniero

Ci sono anche 30 mila aziende agricole emiliano romagnole “coinvolte” dalla Guerra del grano che ha visto questa mattina migliaia di agricoltori con trattori alle banchine del porto di Bari per l’arrivo di un mega cargo con grano canadese proprio alla vigilia della raccolta di quello italiano con evidenti finalità speculative.

Nella nostra regione – secondo Coldiretti Emilia Romagna – è a rischio un settore che coltiva 324 mila ettari, un terzo di tutto il terreno coltivato in Emilia Romagna. I prezzi pagati agli agricoltori nella campagna 2016 –  ha denuciato ‘l’associazione – sono praticamente dimezzati scendendo al di sotto dei costi di produzione per effetto della concorrenza sleale ed oggi con 5 chili di grano non è possibile neanche acquistare un caffé.

La situazione è aggravata dal fatto che ormai un pacco di pasta imbustato in Italia su tre è fatto con grano straniero senza alcuna indicazione per i consumatori. Un pericolo anche per i consumatori con i cereali stranieri risultati irregolari per il contenuto di pesticidi che sono praticamente il triplo di quelli nazionali a conferma della maggiore qualità e sicurezza del Made in Italy, sulla base del rapporto sul controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti divulgato l’8 giugno 2017 dal Ministero della Salute. I campioni risultati irregolari – ha sottolineato Coldiretti – per un contenuto fuori legge di pesticidi sono pari allo 0,8% ne caso di cereali stranieri mentre la percentuale scende ad appena lo 0,3% nel caso di quelli di produzione nazionale.

Peraltro in alcuni Paesi terzi vengono utilizzati principi attivi vietati in Italia come proprio nel caso del Canada dove viene fatto un uso intensivo del glifosate nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato che – contha fatto sapere l’associazione – è stato vietato in Italia dal 22 agosto 2016 con entrata in vigore del decreto del Ministero della Salute perché accusato di essere cancerogeno.

La mancanza dell’etichetta di origine non consente ancora – ha sottolineato la Coldiretti – di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionale e con esse il lavoro e l’economia nazionale. Una esigenza sollevata da Coldiretti e raccolta positivamente dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che hanno avviato la procedura formale di notifica all’Unione Europea dei decreti per l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per la pasta che è necessario concludere al più presto per garantire maggiore trasparenza negli acquisti e fermare le speculazioni.