“Aldo Moro: la verità negata”: incontro con Gero Grassi a Spazio 4.0

Una delle vicende più drammatiche della storia d’Italia. Il rapimento e la morte di Aldo Moro. Una vicenda che nasconde ancora lati oscuri, aspetti poco chiari, tanto che ancora oggi non è assurdo chiedersi: chi e perché ha ucciso il presidente della Democrazia Cristiana. Due domande cui da anni tenta di dare risposta Gero Grassi, onorevole del Pd e membro della Commissione d’Inchiesta sul Caso Moro.

Grassi sarà ospite di Spazio 4.0 sabato 29 settembre: a partire dalle 21, nell’area polifunzionale di via Manzoni, il parlamentare presenterà il frutto delle sue ricerche, contenute nel libro “La verità negata”.

“Su Aldo Moro e la sua vicenda umana e politica sono stati scritti oltre mille libri. Sono stati prodotti diversi film e girati una infinità di documentari e servizi giornalistici. Si sono svolti cinque lunghissimi processi. Il Parlamento nel 1979 ha realizzato la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l’assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia e la Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione sui responsabili delle stragi nel 1992, 1994, 1996, 2001. I lavori di queste Commissioni hanno prodotto una trentina di Relazioni ed oltre 150 volumi. Una quantità immensa di documenti dai quali, purtroppo, nonostante gli anni intercorsi, non emerge ancora la completa verità sull’intera vicenda” sostiene Grassi.




Da Biffi Arte si parla dei tanti misteri che ancora circondano il caso Moro

Venerdì alle 18 sarà presentato presso Biffi Arte “Complici” (Chiarelettere), libro choc sul caso Moro di Stefania Limiti e Sandro Provvisionato. A quarant’anni dal ritrovamento del corpo del leader democristiano Aldo Moro senza vita Stefania Limiti e Sandro Provvisionato hanno provato a disinnescare le incongruenze e i fuochi fatui dei cinquantacinque giorni più lunghi della storia italiana.

Il volume “Complici – Il patto segreto tra Dc e Br” (Chiarelettere) arriva sulle ali di uno scoop “a scoppio posticipato”, perché uno dei protagonisti di quegli anni ampliamente citato nel libro, il Generale Nicolò Bozzo, braccio destro di Carlo Alberto Dalla Chiesa all’epoca dei fatti con il grado di colonnello, quando il libro era definitivamente chiuso e pronto per la stampa ha ricontattato gli autori per rilasciare loro dichiarazione clamorosa: “Io e Dalla Chiesa conoscevamo il covo Br di Via Montalcini tre mesi prima del sequestro. Lo comunicammo ai vertici dell’Arma ma ci fecero il vuoto attorno”.

Dalla Chiesa infatti, stando a quanto è scritto nel volume, si era limitato a fornire lumi e ricostruzioni su fatti noti e contenuti nei documenti dell’epoca, ma questa rivelazione fu un jolly inaspettato. Di questo avvenimento ci sono lati oscuri, sui quali gli autori hanno cercato di fare luce, bruciando i dubbi, scartabellando documenti, incrociando i dati. La conclusione è che i conti non tornano in questo come in altri episodi del sequestro: la gestione del sequestrato, il luogo stesso dove Moro è stato detenuto e poi ucciso non può essere solo quello del covo di via Montalcini, fino alla lunga lotta per il possesso della “Carte di Moro”. Le ricostruzioni che sono state mostrate nel tempo dalle diverse Commissioni, ma il puzzle rimontato lascia fuori alcuni pezzi, oppure le tessere non combaciano esattamente. Il libro è sopratutto un esempio rigoroso di come si conduce un’inchiesta giornalistica. Gli autori cuciono insieme le trame di documenti eterogenei sparsi, rifuggono sempre alla tentazione di accettare una versione dei fatti servita in tavola. Un po’ di luce è stata fatta, peccato che Sandro Provvisionato sia venuto a mancare alcuni mesi fa.

Stefania Limiti è nata a Roma ed è laureata in Scienze politiche. Giornalista professionista, ha collaborato con varie testate, in particolare con il settimanale «Gente», su temi di attualità e di politica internazionale. Inoltre ha lavorato per «l’Espresso», «Left», «La Rinascita della Sinistra» e «Aprile». Segue con molta attenzione la questione palestinese e ha scritto “I fantasmi di Sharon” (Sinnos 2002), nel quale ricostruisce la strage nei campi profughi di Sabra e Shatila e le responsabilità libanesi e israeliane, e “Mi hanno rapito a Roma” (Edizioni L’Unità 2006) sulla vicenda del sequestro da parte del Mossad di Mordechai Vanunu, che mise l’Italia sotto i riflettori del mondo intero nel 1986. Inoltre ha realizzato un’inchiesta sul dossier di Bob Kennedy, sull’assassinio del presidente degli Stati Uniti dal titolo “Il complotto. La controinchiesta segreta dei Kennedy sull’omicidio di Jfk” (Nutrimenti, 2012). Con Chiarelettere ha pubblicato “L’Anello della Repubblica” (2009) e “La strategia dell’inganno. 1992-93. Le bombe, i tentati golpe, la guerra psicologica in Italia” (2017).