Dalla Germania all’Alta Valnure, Margret e il B&B che sembra uscito dalle fiabe

Entrare in casa di Margret, nel suo Bed & Breakfast, vuol dire tornare un po’ bambini. Il B&B Le Margherite si trova in Alta Valnure, a quasi 1100 metri di altitudine, per la precisione a Nicelli, frazione di Mareto (Farini). Qui Margret, dolce signora di origini tedesche, conduce una vita tranquilla tra verdi prati e favolosi panorami, dopo tanti anni trascorsi a vivere e lavorare nella frenetica Milano.

B&B Le Margherite - Cucina

La padrona di casa del B&B mi accoglie nella sua cucina, che, come tutta la casa, sembra uscita da una fiaba dei fratelli Grimm. Margret è originaria di Amburgo, Germania. Nel 1967 si è trasferita a vivere e lavorare a Milano. Come una donna tedesco/milanese in carriera sia poi capitata sulle tranquille montagne degli Appennini Piacentini, lo chiedo proprio a lei, davanti ad una fetta di torta fatta in casa.

Quando sei arrivata in Italia?

«Sono originaria di Amburgo – spiega Margret –, in Germania lavoravo in un’agenzia viaggi. Poi, nel 1967, l’amore mi ha portata in Italia. Le donne tedesche viaggiano spesso per amore. Sono arrivata a Milano, dove ho fatto diverse cose. Ho lavorato, per una decina d’anni, come segretaria direzionale in una società giapponese nel campo della raffineria. Mi sono ritrovata poi in un’azienda di commercio tessile. Lì ho iniziato come segretaria, poi ho scoperto una parte commerciale in me che non sapevo di avere e sono diventata procuratrice. Devo dire che ho avuto una bella carriera».

E da Milano come sei finita sulle montagne piacentine?

B&B Le Margherite - Libri e porte«Nel lontano 1988, a Milano, ho conosciuto – prosegue Margret – una signora nativa di Bolderoni (Mareto). Da tempo cercavo una seconda casa per evadere dallo stress della metropoli, almeno nel week end. Questa signora, Alba, mi ha convinto a venire a vedere gli Appennini Piacentini, per me a quel tempo completamente sconosciuti. Quando sono arrivata a Bolderoni è stato amore a prima vista! Ho preso subito una casa in affitto. Nel week end, durante le feste, insomma appena avevo un minuto libero scappavo da Milano per andare a Bolderoni».

Margret, sempre più innamorata della Valnure, cercò case in vendita, ma a Bolderoni non se ne trovavano. Trovò invece casa a Ronchi, vicino a Bettola. Li, però, per lei non era la stessa cosa. Appena poteva, Margret saliva a Bolderoni a trovare i suoi amici, oppure nella vicina Nicelli, dove si fermava a mangiare un panino da Gianfranco, in osteria, prima di fare un giro a piedi sui monti.

«In Alta Valnure – svela Margret – mi sentivo più a casa. Un giorno mi dissero che a Nicelli vendevano un edificio. Era tutto da ristrutturare, ma si trovava in una posizione fantastica. Nel 1999 mi decisi e lo comprai».

Come sei stata accolta in paese?

B%B Le Margherite - Gazebo«All’inizio – racconta Margret – c’è stata un po’ di diffidenza nei miei confronti, ma questo capita in ogni paese. Non capivano cosa ci facesse una donna tedesca, con il macchinone, da queste parti. Secondo me pensavano: “Questa qua è matta, cosa viene qui a fare?”. Nel tempo ho guadagnato punti agli occhi della gente perché ho sempre lavorato. Mi hanno visto fare tutto da sola, i miei campi, la mia legna, hanno capito che ero una tosta. Oggi ho tanti amici. Naturalmente non puoi mai piacere a tutti … è la vita. Ma sono io che devo andare d’accordo con chi c’era prima di me, perché loro sono nati qua. Io sono arrivata dopo e quindi mi devo adeguare».

Quando è nata l’idea del B&B Le Margherite?

B&B Le Margherite - Veranda«Nel 2001 sono andata in pensione, così ho iniziato ad occuparmi della ristrutturazione della nuova casa. Nel frattempo, mi è venuto il desiderio di condividere questo mio modo di vivere, sulle bellissime montagne dell’Alta Valnure, con delle persone che apprezzassero come me la natura e la semplicità. Così, due anni fa, dopo anni di lavoro e di ristrutturazioni, è nato il B&B Le Margherite. È stata, e lo è tutt’ora, un’esperienza meravigliosa».

Mentre parla, Margret è sempre seguita con lo sguardo dal suo Labrador nero di nome Lisa, compagna fedele di tutti i giorni. La cucina accogliente, la stufa a legna, i colori pastello delle porte, i libri posizionati in ogni parte della casa, la vista delle montagne, attraverso ampie vetrate, ad avvolgere il tutto. L’atmosfera fiabesca che Margret vuole trasmettere, in effetti, si percepisce appieno. Pace, tranquillità, ed un senso di serenità e protezione.

Chi sono i tuoi clienti e che rapporto hai con loro?

B&B Le Margherite - Vista monti«La fortuna del B&B Le Margherite è stata soprattutto la “Via Degli Abati”, un antico itinerario di 190 km, che si snoda tra Pavia e Pontremoli. Vengono molti pellegrini, ci tengo a loro, sono persone fantastiche. Però arrivano anche tanti piacentini che cercano pace e riparo dal caldo estivo, famiglie che cercano relax, coppie in cerca di intimità. Un ragazzo – prosegue Margret – suonava il corno francese, faceva pratica qua in giardino. Mamma che bello. Era un suono armonioso, mi è rimasto molto impresso. Un’altra volta, una ragazza è entrata con il suo fidanzato ed io l’ho abbracciata. Avrà pensato: “Questa è andata!”. Ma è stato più forte di me, mi ricordava mia figlia. Alcuni clienti del B&B Le Margherite mi scrivono ancora, ogni tanto mi mandano un messaggio per sapere come sto. A volte capita che vengano gruppi di amici e che poi qualcuno torni con la moglie e i figli. L’amicizia che si instaura è la cosa che fa più piacere».

Che cosa significa per te questo lavoro?

B&B Le Margherite - Margret«Significa tanto per me, è una cosa importante. Vorrei che la gente possa innamorarsi di queste zone, perché, se vieni qui, prima o poi ti innamori. E poi ogni persona, a suo modo, ti arricchisce, ti insegna qualcosa. Nonostante il lavoro, che è pesantuccio, tutto questo ti fa davvero sentire bene».

Ivan Corbellini




#iononmenevado: tutti insieme per rilanciare l’Alta Valnure

Trail Valley è una piattaforma che permetterà di vivere le valli piacentine attraverso lo sport outdoor: Trail, Mountain Bike, Arrampicata, Cavallo, Kayak. Un progetto che mira a ridare visibilità ai nostri territori. E vuole farlo attraverso quella che è diventata, secondo i dati statistici degli ultimi anni, una delle prime fonti del turismo: lo sport all’aperto, appunto.

La valle scelta come base di partenza dai promotori di Trail Valley è la Valnure. Il progetto “Comprensorio Alta Valnure” prevede una rete di più di 350 km di sentieri tra Ponte dell’Olio, Bettola, Farini e Ferriere. Itinerari da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo.

Ma di cosa si tratta più nel dettaglio?

#iononmenevado - Trail Valley al Comune di FariniNell’incontro aperto al pubblico di Sabato 16 febbraio, tenutosi nella Sala Consiliare Comunale di Farini, lo ha spiegato Samuele Bortolotto, portavoce del progetto. «Trail Valley è la prima piattaforma interamente dedicata allo Sport Outdoor a Piacenza. Il “Comprensorio Alta Valnure”, progetto pilota della piattaforma, comprende oltre 350 km di sentieri percorribili a piedi, in mountain bike e a cavallo. Trail Valley vuole offrire un portale web e un’applicazione per smartphone con tracciamento gps. Stiamo lavorando anche a cartine topografiche in scala 1:20000. Forniremo itinerari, ma anche indicazioni sulle strutture ricettive e sulle attività ristorative vicine ai percorsi, per dare un servizio completo».

«Lo slogan che ci siamo dati – ha spiegato il portavoce – per promuovere il “Comprensorio Alta Valnure” è: #iononmenevado. Vogliamo trasmettere tutto il nostro entusiasmo. L’obiettivo è valorizzare il territorio generando nuove opportunità per tutti. Insomma, vogliamo portare la gente su (in montagna) e creare le condizioni, per chi c’è già, di restare».

La nascita del progetto

Un progetto, quello del Comprensorio Alta Valnure e del suo slogan #iononmenevado, nato due anni fa. «Inizialmente – ha ricordato Samuele – il gruppo era formato da tre persone: io (consulente gestionale), Lorenzo Piria (esperto di marketing) e Alessandro Chiappini (programmatore informatico). L’idea è stata partorita dalla mente di Lorenzo. Abbiamo iniziato a verificare le opportunità che lo sport poteva generare sul nostro territorio, coinvolgendo le persone del posto. Io sono di Bettola, per questo ho voluto fortemente partire dalla Valnure. È un territorio che conosco bene, così come conosco bene le grandi potenzialità che racchiude. Le opportunità ci sono e sono sicuramente tante, vanno solo colte».

Non solo sport, ma anche racconti

#iononmenevado - Trail Valley - Alla scoperta dell'America

Non solo semplice sport outdoor però. Trail Valley vuole unire, all’attività fisica, la riscoperta delle tradizioni. «Ogni sentiero – spiega Samuele – racchiude una storia. Non volevamo replicare il grandissimo lavoro già svolto dal CAI. Abbiamo quindi, grazie a Umberto Petranca, autore presso la compagnia teatrale Walking in Fabula, provato a fare qualcosa di diverso. Abbiamo realizzato dei “percorsi tematici”: itinerari caratterizzati da storie. Per fare qualche esempio, alcuni nomi dei percorsi sono: L’alchimia dei saperi, Le tracce dell’Impero, Alla scoperta dell’America, Il borgo fantasma, Il salto del lupo».

L’appello ad aderire al gruppo di lavoro

Un lavoro che richiede tempo e tanto, tanto impegno. «La realizzazione pratica del comprensorio di sentieri – ha continuato Samuele – è partita circa un anno fa. Abbiamo terminato gli otto percorsi previsti per la zona di Bettola. Adesso lavoreremo su Farini. Speriamo, nel breve, di poterci spostare su Ferriere e poi Ponte dell’Olio. Lavoriamo quasi tutti i week end. Siamo volontari. Gestiamo le uscite tramite un gruppo Whatsapp: ci troviamo, percorriamo i sentieri, li sistemiamo e li tabelliamo. Per ora lo zoccolo duro è formato da una decina di persone. Ci tengo a ringraziarli: Roberto Zanellotti, Andrea Gioia, Luca Corbellini, Marcella Rossi, Simone Speroni, Marco Bergonzi, Andrea Casazza. E poi: Valentina Maschi, Umberto Petranca, Alessandro Simonetta, Francesco Buonocore. Sperando di non aver dimenticato nessuno. Ma ci stiamo allargando e avremo bisogno dell’aiuto di tutti».

L’appello dei promotori di Trail Valley è volto, quindi, anche ad allargare il gruppo. «Il senso di questi incontri – ha precisato Samuele – è anche quello di sensibilizzare i residenti delle zone interessate sulle opportunità che possono nascere da questo progetto. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Più siamo e meglio è: il gruppo è aperto a chiunque voglia collaborare. Tutti insieme con un solo motto: #iononmenevado».

L’intervento di Luca Corbellini

#iononmenevado - Trail Valley - Sentieri

Anche Luca Corbellini, amministratore comunale di Bettola, ha sottolineato l’importanza del progetto. «Come amministrazione comunale di Bettola – ha affermato –, abbiamo subito colto l’importanza di questa iniziativa. Di turismo e valorizzazione del territorio se n’è parlato, ma mai in modo sostanziale e sistematico. Questo progetto ha sostanza, quindi merita di essere sostenuto. Ci siamo perciò rivolti all’Unione Montana Alta Valnure che ci ha dato un fondo (6000 euro) grazie al quale abbiamo potuto acquistare pali e cartelli utili alla tracciatura dei percorsi».

L’amministratore comunale ha chiarito, però, quella che sarà la vera sfida. «Un grande lavoro è già stato fatto, ma la vera sfida sarà quella di dare continuità a questo progetto. L’obiettivo – ha continuato Luca Corbellini – è riuscire a garantire che, anche negli anni a venire, tutto questo sarà portato avanti. È necessario creare un consorzio che possa avere il sostegno tanto degli enti pubblici quanto dei privati. Ma per fare questo, ci vorrà la volontà politica, secondo me, anche di un livello istituzionale più elevato di quello comunale».

Quindi: #iononmenevado

Osservando gli ultimi grafici sull’andamento demografico dei comuni piacentini sopra quota 300 metri c’è il rischio di soffrire di vertigini a causa delle ripide discese. Negli ultimi anni il territorio collinare e montano della nostra provincia ha, senza dubbio, subito un progressivo spopolamento. La carenza di opportunità lavorative ha convinto, ma il più delle volte costretto, tante famiglie a scendere più a valle in cerca di maggior fortuna. All’interno di questo quadro ben delineato, c’è anche, e per fortuna, chi ha scelto con coraggio di provare a cambiare le cose. Al grido di: #iononmenevado.

Ivan Corbellini