Prevenzione Covid -19: stato di agitazione e sciopero ad Amazon

Sindacati sul piede di guerra dopo il mancato accordo con Amazon riguardante il Protocollo di contrasto e contenimento del Covid 19 negli ambienti di lavoro. In particolare i sindacati FISASCAT CISL, CGIL, UILTUCS  e UGL TERZIARIO dichiarano che Amazon ha voluto “apportare modifiche alla nostra proposta, di fatto depotenziando lo scopo che l’intera comunità si sta dando”. 

I sindacati Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs Uil, Ugl Terziario hanno indetto unitariamente lo stato di agitazione e sciopero presso il sito produttivo Amazon di Castel San Giovanni a seguito dell’incontro fra azienda e delegati sindacali avvenuto nel pomeriggio dopo le numerose richieste a tutela della salute dei lavoratori. In un comunicato a firma di Marco Alquati (Fisascat Cisl), Elisa Barbieri (Filcams Cgil), Vincenzo Guerriero (Uiltucs Uil) e Pino De Rosa (Ugl Terziario) si legge che non verrebbe correttamente applicato il protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid -19 negli ambienti di lavoro.

“Riteniamo questo comportamento inaccettabile per la salute dei dipendenti e dei loro contatti esterni – scrivono in una nota – pertanto dichiariamo lo stato di agitazione con decorrenza immediata, che si traduce nell’astensione dal lavoro straordinario facoltativo e/o obbligatorio, e con lo sciopero decorrente dal turno notturno delle ore 20, e fino al recepimento integrale delle disposizioni”.

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I dipendenti Amazon di Castel San Giovanni donano 700 kg di cibo per cani al canile di Montebolzone

Amazon ha effettuato una donazione a favore del canile rifugio di Montebolzone, nel comune di Agazzano (PC). La struttura è gestita dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane e accoglie i cani ritrovati nei comuni della Val Tidone e Val Luretta. Attualmente, gli ospiti del canile sono circa 400. La Lega nasce nel 1950 con l’obiettivo primario di tutelare la vita e il benessere degli animali di ogni specie e razza.

Un gruppo di dipendenti del centro di distribuzione Amazon di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, si è recato presso la sede del canile di Montebolzone per consegnare gli articoli oggetto della donazione, che includeva 700 kg di cibo per cani.

Giovanni Peroni, responsabile del canile, ha espresso la sua gratitudine per la donazione effettuata: “Ringraziamo l’azienda per aver voluto sostenere l’associazione, riconoscendone l’importante servizio per la comunità”.

Ogni anno Amazon realizza numerose iniziative e donazioni a sostegno delle comunità in cui risiedono e vivono dipendenti e clienti. Attraverso l’operato del comitato Amazon nella Comunità, l’azienda è stata in grado di prendere parte attivamente alla vita delle comunità locali, supportando cause e organizzazioni meritevoli, tra le quali figurano case di accoglienza per donne vittime di violenza e comunità educative per minori, rifugi per animali abbandonati e enti per la ricerca e l’assistenza medica.

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A Castel San Giovanni il primo pensionato di Amazon in Italia

Si chiama Giuseppe Tonani e sarà il primo pensionato di Amazon in Italia. Approdato nel colosso dell’e-commerce a 59 anni ed assunto nel centro di distribuzione di Castel San Giovanni (PC) poco dopo la sua apertura, a fine mese concluderà la propria carriera lavorativa avendo raggiunto i limiti di età per la meritata pensione.  Il signor Giuseppe, ex elettricista, residente nel lodigiano, a causa della crisi economica, nel 2010 si era trovato senza un’occupazione poiché la società dove lavorava era stata messa in liquidazione. Senza perdersi d’animo si era rimesso in gioco ed aveva ricominciato a cercare lavoro, candidandosi per varie posizioni in diverse aziende finché, nell’agosto del 2012, gli è stato offerto un lavoro presso il centro di distribuzione Amazon di Castello, che proprio in quel periodo aveva avviato la propria attività.

Tonani ha incominciato a lavorare nel ruolo di packer, occupandosi quindi di imballare e preparare gli ordini per la spedizione ai clienti. Dopo alcuni mesi, su indicazione del suo manager, gli è stato proposto di occuparsi delle attività di piccola manutenzione del magazzino. «Il mio trascorso lavorativo da elettricista mi ha permesso di dare un piccolo contributo all’espansione dello stabilimento di Castel San Giovanni – commenta Giuseppe, che negli anni ha visto crescere il sito piacentino, in linea con lo sviluppo del network logistico dell’azienda nel Paese».

«Ero il più vecchio qui dentro ed ho sempre lavorato fianco a fianco a colleghi anche molto più giovani, senza che la differenza di età sia mai stata un ostacolo nello svolgimento delle nostre mansioni. Qui in Amazon, quando mi veniva affidato un compito, mi è sempre stato lasciato ampio spazio di manovra su come portarlo a termine: la mia esperienza e preparazione sono sempre state riconosciute» conclude Giuseppe.

Amazon attualmente impiega oltre 1.600 dipendenti a tempo indeterminato presso il centro di distribuzione di Castel San Giovanni, aperto ufficialmente nel 2011.




Amazon, Zorzella (Filt Cgil):“Ennesimo esempio di accordo sottoscritto ma disatteso”

Ecco il comunicato a firma Filt Cgil (Federazione Italiana Lavoratori Trasporti) nel quale viene espressa la solidarietà nei confronti dei lavoratori Amazon e delle rivendicazioni organizzate da Filcams, oltre a garantire sostegno “a qualsiasi forma di lotta”.

Ecco il testo completo:

Accordi sindacali – costati lotte e sacrifici – che sono stati “sottoscritti, ma, alla prova dei fatti, disattesi” dalla parte datoriale. E’ uno ‘schema’ contro cui la Filt Cgil si batte da tempo anche a Piacenza nel comparto della logistica.
Da qui, la “piena solidarietà” alle rivendicazioni dei lavoratori Amazon, organizzati dalla Filcams Cgil e dalle altre organizzazioni sindacali, a firma di Floriano Zorzella e della Segreteria provinciale del sindacato dei trasporti e della logistica.
In una nota, infatti, la Filt Cgil di Piacenza oltre “esprimere piena solidarietà” per lo stato di agitazione che i sindacati sono stati costretti ad aprire in Amazon, a Castelsangiovanni, e oltre a garantire loro “massimo sostegno a qualsiasi forma di lotta” che le parti sociali vorranno intraprendere per far rispettare l’accordo di Maggio, la Filt coglie l’occasione anche per stigmatizzare e condannare un comportamento non nuovo nei rapporti industriali sul territorio piacentino. “Evidenziamo l’ennesimo tentativo padronale di blandire i lavoratori e le organizzazioni sindacali con accordi che, una volta sottoscritti, non si vogliono poi rendere esigibili” scrivono Zorzella e la Filt. Un j’accuse che parte da Amazon e arriva ai capannoni della logistica piacentina. 

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Anche Filt Cgil Roma e Lazio sostengono i lavoratori Amazon

Anche da Roma arriva un sostegno alla battaglia dei lavoratori Amazon di Castel San Giovanni. In un comunicato si legge infatti che la Filt romana congiuntamente “ai lavoratori di Passo Corese ed ai Driver Amazon di Fiano Romano e Pomezia esprimono solidarietà ai lavoratori Amazon in lotta nel sito di Piacenza”.

Riteniamo non più tollerabile la modalità della multinazionale Amazon di ignorare qualsivoglia forma di confronto con i lavoratori e le OO.SS., consideriamo grave nonché privo di logica e buon senso la condotta dei manager Amazon che trascurano le più elementari basi delle corrette relazioni industriali.

Auspichiamo l’avvio di un immediato tavolo di confronto utile a risolvere la vertenza aperta nel sito di Piacenza. Nell’esprimere solidarietà ai colleghi piacentini ci dichiariamo sin da ora pronti a dare sostegno alla loro iniziativa di lotta, così come con forza richiesto dai lavoratori da noi rappresentati. Il comunicato è a firma Alessandro Antonelli, Segretario regionale Filt. 

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Torna lo stato di agitazione per 1650 lavoratori di Amazon in vista del Black Friday

Scatta una nuova mobilitazione nel centro logistico Amazon di Castel San Giovanni. I sindacati di categoria territoriali di Parma e Piacenza Fisascat Cisl, Filcams Cgil, UIltucs e Ugl, a pochi giorni dalla settimana del Black Friday annunciata dal colosso dell’e-commerce, hanno indetto lo stato di agitazione dei 1650 lavoratori dipendenti con astensione dal lavoro straordinario. Alla base della protesta la vertenza pendente sulla stabilizzazione dei 1951 lavoratori somministrati utilizzati oltre il dovuto nel 2017 e accertati dall’ispettorato del ministero del Lavoro. La presa di posizione dei sindacati anche sulle turnazioni notturne introdotte unilateralmente dalla direzione aziendale, impossibilitata a ricorrere al lavoro interinale anche per effetto del Decreto Dignità, per sopperire alle richieste nella stagione di picco oramai alle porte, in netta contrapposizione con le previsioni dell’intesa siglata nel maggio scorso tra azienda e sindacati. La mobilitazione anche vs il mancato coinvolgimento delle rappresentanze sindacali sulla nuova organizzazione del lavoro e vs l’indisponibilità aziendale a definire un sistema premiante correlato alla crescita delle produttività ed alla disponibilità alla prestazione straordinaria.

La segretaria generale della Fisascat Cisl di Parma Piacenza Francesca Benedetti stigmatizza «un’applicazione dell’accordo del maggio scorso non fedele ai principi che lo hanno ispirato» ossia la volontarietà della prestazione per i turni notturni previsti dall’intesa ed una maggiorazione economica ad hoc per le prestazioni notturne. «Ancora una volta vengono chiesti grandi sacrifici ai lavoratori notturni» ha aggiunto sottolineando che «l’aspetto che particolarmente preoccupa il sindacato e che muove la nostra azione quotidiana, è la salute dei lavoratori che troppo spesso viene sacrificata a favore di livelli di produttività e redditività che devono essere garantiti».

«La Fisascat Cisl – ha affondato la sindacalista – è convinta che nel panorama italiano attuale, Amazon detiene tutti gli ingredienti per fare buona occupazione e dimostrare che “multinazionale” non è sempre sinonimo di sfruttamento». «Passi avanti ne abbiamo fatti – ha concluso – ma insufficienti a garantire ai lavoratori i livelli minimi di tutela che ci si aspetta da un’azienda moderna e all’avanguardia quale piace definirsi la multinazionale di Seattle».
La protesta per una organizzazione del lavoro contrattata, partita lo scorso anno proprio dallo stabilimento piacentino, prosegue intanto in tutta Europa. Anche la Fisascat Cisl prenderà parte all’incontro internazionale Uni Global Union Amazon in programma a Londra il 21 e 22 novembre per condividere strategie comuni a sostegno delle istanze dei lavoratori.

Se l’accordo firmato da Amazon e sindacato porta la data del maggio 2018, con i picchi di lavoro del periodo natalizio e del “Black Friday” in arrivo, a Castelsangiovanni sembrano ripresentarsi problemi che, secondo Fiorenzo Molinari, segretario generale Filcamas Cgil Piacenza, si pensavano superati.

“La ratio dell’accordo Amazon era distribuire al meglio tra i lavoratori i “disagi” che comporta un ciclo produttivo come quello di questa azienda. Permetteva ai lavoratori direttamente in azienda di essere protagonisti nell’organizzazione del lavoro, in un’ottica di equità. Ora – spiega Molinari – con i picchi di lavoro, Amazon cambia l’organizzazione in modo unilaterale penalizzando fortemente il turno notturno e tutto questo senza minimamente condividere il percorso con le Rsa, a differenza di quanto previsto dagli accordi. Siamo così costretti a proclamare uno stato di agitazione con astensione dal lavoro straordinario a partire da oggi. Un percorso condiviso con i lavoratori porta a risultati migliori in termini di produttività e aumenta un genuino senso di appartenenza” secondo Molinari.

A rendere il clima tutt’altro che sereno nell’hub di Amazon a Castelsangiovanni ci sono altri due fronti aperti.

I circa 1.900 lavoratori “in somministrazione” presso Amazon in provincia di Piacenza, che secondo i sindacati e le risultanze ispettive dovrebbero essere ricondotti al contratto subordinato – mentre le assunzioni in questi ultimi tempi hanno spesso tagliato fuori i “somministrati”.

E la mancanza, nell’azienda dell’uomo più ricco del mondo, di un premio di risultato per i lavoratori che concorrono ad aumentarne la ricchezza.

“Da tempo chiediamo che venga costruito un premio di risultato che possa far concorre i lavoratori alle lusinghiere performance di Amazon – commenta Molinari – ma l’azienda non ci sente. Passi avanti ne sono stati fatti, ma ci scontriamo ancora con una grammatica sindacale che risente di impostazioni culturali d’oltreoceano”.

Amazon, da parte sua, è intervenuta con un comunicato  (leggi il testo)

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Soci del Touring Club in visita allo stabilimento Amazon di Castello

Nello scorso week-end Amazon ha accolto un gruppo di cinquantadue soci del Touring Club Italiano presso il proprio centro di distribuzione di Castel San Giovanni per una visita guidata della struttura. I visitatori hanno avuto l’occasione di scoprire cosa accade dopo il fatidico ‘click’ su Amazon.it: dallo stoccaggio, al prelievo fino alla spedizione, il gruppo ha potuto ammirare come, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, dal ‘caos ordinato’ del centro di distribuzione, gli ordini vengono preparati e inviati ai clienti della piattaforma.

Nel corso della giornata, i soci del Touring Club hanno preso parte a una visita guidata a Villa Braghieri, edificio costruito dal conte Daniele Chiappone intorno al 1690, che conserva ancora ambienti con decorazioni di elevato prestigio architettonico e artistico risalenti alla fine del XVIII secolo, come la Sala della Musica. Inoltre, i visitatori hanno avuto l’occasione di ammirare alcuni reperti archeologici e della passata civiltà contadina esposti nel Museo etnografico della Val Tidone situato nelle cantine della Villa. Il gruppo ha inoltre potuto ammirare la Collegiata di San Giovanni Battista (XIII-XIV), il più importante edificio sacro di Castel San Giovanni: costruito secondo i criteri dello stile gotico lombardo, conferisce il nome alla città e custodisce al suo interno diverse opere d’arte.

Sempre nell’ambito della collaborazione con il Touring Club italiano, Amazon ha aperto nei mesi scorsi le porte dei suoi due centri di distribuzione a Vercelli e Passo Corese (RI) accogliendo oltre 600 visitatori. A giugno, i soci del Touring Club, nell’ambito del progetto “La Penisola del Tesoro”, hanno avuto l’occasione di visitare il centro di distribuzione Amazon di Vercelli e ammirare alcuni dei tesori e capolavori della città piemontese. Nel Reatino, i soci di Touring Club hanno visitato il magazzino di Passo Corese in occasione della dodicesima edizione del Fara Music Festival, uno dei Festival Jazz più importanti della scena internazionale, tenutosi a Fara in Sabina lo scorso luglio. Uno scenografico spettacolo di video mapping e una singolare esibizione dei robot Kiva a ritmo di musica jazz hanno rappresentato la perfetta conclusione della visita.




Donazione di Amazon alla Casa del Fanciullo

 Nella mattinata di giovedì scorso, Amazon ha effettuato una donazione a sostegno della onlus “Casa del Fanciulllo” di Ivaccari,. Da più di settant’anni, la struttura di accoglienza opera sul territorio perseguendo finalità educative e socio-assistenziali rivolte ai minori.

Una delegazione di dipendenti del centro di distribuzione Amazon di Castel San Giovanni si è recata presso la struttura per consegnare gli articoli selezionati dall’associazione tramite una Wishlist creata appositamente su Amazon.it che comprendeva cartucce per stampante, cartoncini colorati, compassi e altro materiale scolastico che gli alunni potranno utilizzare durante le lezioni.

Come recita un comunicato del colosso americano dell’e-commerce «ogni anno Amazon realizza numerose iniziative e donazioni a sostegno delle comunità in cui risiedono e vivono dipendenti e clienti. Attraverso l’operato del comitato Amazon nella Comunità, l’azienda è stata in grado di prendere parte attivamente alla vita delle comunità locali, supportando cause e organizzazioni meritevoli, tra le quali figurano case di accoglienza per donne vittime di violenza e comunità educative per minori, rifugi per animali abbandonati e enti per la ricerca e l’assistenza medica».




Tensione e magazzino chiuso a Castello per la manifestazione sindacale indetta da USB

Potrebbero esserci tensioni sindacali dietro al ferimento, con una coltellata, del cittadino egiziano avvenuto sabato in Via Colombo. Secondo alcune ipotesi investigative potrebbe essersi trattato di una “spedizione punitiva” nei confronti dell’uomo (nel frattempo dimesso dall’ospedale con prognosi di 20 giorni) nata fuori dagli stabilimenti della logistica di Castel San Giovanni, dove la tensione è sempre più alta anche perché all’orizzonte ci sarebbero 125 licenziamenti o mancate conferme di contratti a termine.

Proprio per questo ultimo motivo sono in corso, da questa mattina, le manifestazioni di protesta organizzate dal sindacato USB.

Il consorzio UCSA e la consociata Cooperativa Delfinia – secondo il sindacato di base – avrebbero preannunciato il taglio dei posti di lavoro, una scelta non giustificata secondo USB da un calo degli ordini o una diminuzione del lavoro.

Vista l’alta adesione allo sciopero e per evitare ulteriori tensioni la società di gestione dei magazzini ha deciso, stamane, di tenere chiuso lo stabilimento.

Il sindacato chiede che i volumi di lavoro tornino a Castel San Giovanni e soprattutto che si avvii un percorso di assunzioni a tempo indeterminato e che si metta mano al sistema delle progressioni professionali riconoscendo giusti livelli nei vari reparti. Richieste che per ora non sarebbero state recepite da UCSA e che hanno portato all’attuale stato di agitazione

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Martina (PD) in vista ad Amazon dice: “Salvini e Di Maio escano dal videogame in cui sono”

Visita del segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina, oggi a Castel San Giovanni, allo stabilimento Amazon per incontrare sindacati e lavoratori.

L’esponente PD, accompagnato dalla parlamentare piacentina Paola De Micheli, ha innanzitutto parlato dell’accordo sottoscritto fra il colosso statunitense ed i lavoratori lo scorso maggio. «Si tratta di un accordo innovativo per fare avanzare i diritti e le tutele anche dentro queste grandi piattaforme logistiche globali .Ovviamente – ha sottolineato Martina – i problemi non sono spariti, tante questioni sono ancora aperte ma si tratta di un primo passo significativo che é nostro compito cogliere e valorizzare».

Non sono mancati gli affondi contro il governo giallo-verde ed in particolare contro il vicepremier «Il ministro Di Maio – ha detto Martina – dovrebbe uscire dai social e farsi un giro nei territori e tra le aziende del nord come del sud. Il suo decreto sta avendo effetti devastanti sull’occupazione. Decine di aziende – ha sottolineato il segretario PD  – non rinnovano i contratti e lasciano a casa le persone».

«Salvini e Di Maio – ha concluso Martina escano dal videogame in cui sono. Stanno creando un nuovo esercito di disoccupati, alla faccia della loro vuota propaganda».

Martina ha inoltre sollecitato governo perché emani al più presto il decreto applicativo della Web Tax italiana.