Festival Città Impresa, Bonomi: “Sfida di Piacenza tenere insieme la coppa e Amazon”

Tantissimi argomenti trattati questa mattina nella Sala dei Teatini all’inaugurazione del Festival Città Impresa, che ha visto la partecipazione della sindaca Patrizia Barbieri, Aldo Bonomi, sociologo e direttore del Consorzio AAster e Alfredo Rota, presidente di Confindustria. A moderare Giangiacomo Schiavi, firma storica de Il Corriere della Sera.

“Piacenza, Tra nordovest e nordest: industria e logistica”, questo il titolo di un incontro che ha visto un dibattito acceso ma rispettoso. “Il comparto della logistica – ha considerato Barbieri – ha dato segno di reggere la crisi. C’è sempre una paura di fare un passo in più. Dobbiamo farlo insieme questo passo, senza arroccarci sulle nostre posizioni”. Una considerazione, suggerisce Schiavi, che è in contrasto con la natura stessa dei rapporti tra imprese? “Piacenza ha lati positivi e negativi – afferma Rota -, ma permane un grosso problema di mentalità. Non abbiamo come la vicina Parma delle aziende guida, ma tante piccole medie imprese, un tessuto industriale variegato. E’ vero che possiamo fare di più insieme. Abbiamo un’Università di altissimo livello, è importante essere maggiormente appetibili per la città di Milano”.

Parentesi dedicata all’Ospedale. La sindaca Barbieri sostiene che si sta lavorando molto in questa direzione, che ASL e Regione “stanno lavorando a un protocollo che dovrebbe essere firmato entro fine mese. L’Ospedale è un impegno trasversale, ancora non è stata decisa l’ubicazione, la decisione in merito sarà presa anche in base alle indicazioni della Regione stessa”.

A più riprese nelle settimane scorse è apparsa la notizia di Piacenza come città triste. Aldo Bonomi girandoci attorno sostiene che si, forse Piacenza ha punti su cui lavorare: “L’incontro di oggi rappresenta una botta di vita, una riflessione collettiva sul tema. Un territorio è triste quando non riesce a sviluppare la modernità che viene avanti (anomia)”. L’esortazione di Bonomi è di creare una propria identità al territorio. “La vostra sfida è tenere insieme la coppa e Amazon”. 

“Non credo che Piacenza abbia un problema di identità – risponde la sindaca -, la logistica non è nata coordinata, e questo ha portato a delle conseguenze. Ma si sta facendo tanto, ci sono accordi in essere per il 2019, ancora non defintivi, con RFI, per dirottare il traffico merci. Piacenza non è triste, non è un feudo ma un crocevia, anche per questo abbiamo firmato il protocollo con Parma e Reggio Destinazione Emilia in vista di Parma Capitale della Cultura 2020″.




Cinque dipendenti di Castel San Giovanni “testimonial” per Amazon

Dello stabilimento Amazon di Castel San Giovanni si è parlato molto, in questo 2018, in seguito alle numerose manifestazioni sindacali che hanno avuto come teatro proprio lo stabilimento piacentino.

Forse proprio per ribaltare l’immagine di azienda “contrapposta” ai lavoratori ora il colosso mondiale dell’e-commerce lancia una campagna pubblicitaria intitolata “Ho trovato il posto giusto per me” che vede come protagonisti cinque operatori di magazzino dello stabilimento piacentino centro di distribuzione di Castel San Giovanni, vincitori del concorso lanciato internamente lo scorso autunno.

Oltre cento dipendenti dello stabilimento piacentino hanno condiviso la propria esperienza lavorativa inviando degli elaborati in cui rispondevano al quesito “perché Amazon è il posto giusto per te?”.

Un’apposita giuria composta dagli editor di Amazon Publishing ha valutato tutti gli elaborati selezionando i cinque vincitori divenuti poi i volti della campagna stampa che a partire dalla prossima settimana sarà lanciata sulle principali testate cartacee e online delle aree in cui Amazon è presente con i suoi centri di distribuzione. Inoltre, i cinque vincitori hanno avuto l’opportunità di volare a Seattle, alla scoperta del quartier generale di Amazon.

«Con questa campagna – recita un comunicato – Amazon ha affidato ai propri dipendenti il compito di raccontare l’azienda dall’interno, evidenziando le sfide e le opportunità incontrate lungo il loro percorso, con l’obiettivo di attrarre nuovi talenti pronti a mettersi in gioco. Nelle testimonianze riportate nella campagna i dipendenti mettono in luce gli aspetti salienti del lavoro in Amazon, tra i quali spiccano temi come l’attenzione nei confronti della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro, le opportunità di miglioramento dei processi e di carriera, la formazione interna e l’attenzione alle diversità e all’inclusione”.

La campagna, che il prossimo anno coinvolgerà anche i dipendenti dei centri di distribuzione di Passo Corese e Vercelli, si inserisce nel processo di espansione che Amazon sta vivendo in Italia e che ha portato la società a investire, dal 2010, 1,6 miliardi di euro e creare oltre 5.200 posti di lavoro: con le aperture previste nei prossimi mesi, Amazon continuerà a creare opportunità professionali in tutta Italia.

Chi è interessato a una carriera in Amazon può visionare le posizioni aperte sui siti web www.lavora-con-amazon.it e www.amazon.jobs oppure prenotare una visita in uno dei centri di distribuzione per vedere come si lavora in Amazon: http://it.amazonfctours.com/.

Investimenti in Italia

Amazon ha investito 1 miliardo e 600 milioni di euro e creato più di 3.500 nuovi posti di lavoro in Italia dal suo arrivo nel Paese nel 2010, che diventeranno 5.200 entro la fine dell’anno. Il centro di distribuzione Castel San Giovanni, primo sito logistico di Amazon in Italia, è stato inaugurato nel 2011. Nel novembre 2015 Amazon ha aperto il suo centro di distribuzione urbano da 1.500 metri quadri a Milano per servire i clienti Amazon Prime Now . Nel 2017 i centri di distribuzione Amazon di Passo Corese (RI) e Vercelli sono entrati in attività: l’azienda ha investito per i due stabilimenti rispettivamente €150 milioni e €65 milioni, con la creazione di 1.200 posti di lavoro a Passo Corese e 600 a Vercelli entro tre anni dal lancio per supportare ulteriormente il costante incremento della domanda dei clienti e gestire la rapida crescita dei prodotti disponibili sul catalogo Amazon. Nel corso degli ultimi due anni, Amazon ha inoltre lanciato un centro di smistamento a Castel San Giovanni e i depositi di smistamento situati a Origgio (VA), Rogoredo e Buccinasco (MI), Burago di Molgora (MB), Crespellano (BO), Calenzano (FI), Vigonza (PD), Pomezia (RI), Fiano Romano e Magliana (RM).

Oltre a questi investimenti nello sviluppo della propria rete logistica in Italia, nel 2012 Amazon ha aperto il proprio centro di assistenza clienti a Cagliari e gli uffici corporate a Milano. Nel novembre del 2017 Amazon ha spostato i propri uffici corporate in un edificio di 17.500 metri quadri nel quartiere emergente di Porta Nuova. La nuova sede corporate ospita gli attuali 400 dipendenti e fornirà all’azienda spazio sufficiente per accogliere oltre 1.100 persone. Amazon ha inoltre annunciato l’apertura a Torino di un centro di sviluppo per la ricerca sul riconoscimento vocale e la comprensione del linguaggio naturale che supporterà la tecnologia già utilizzata per l’assistente vocale Alexa, al momento disponibile solo in lingua inglese per servizi e prodotti come Amazon Echo, Echo Dot, Amazon Fire TV e Amazon Tap.




Delle 1.300 stabilizzazioni di Amazon non si ha più notizia

Era circa un mese fa quando si parlò della possibile stabilizzazione di 1.300 lavoratori precari impegnati presso lo stabilimento Amazon di Castel san Giovanni. Una situazione scaturita in seguito ad una verifica dell’Ispettorato del Lavoro iniziata nel 2017.  Ne aveva parlato o stesso Ministero sul proprio sito ma da allora non si hanno più avute notizie e «i sindacati non sono stati coinvolti in nessun modo nonostante le richieste avanzate». Lo ha dichiarato Pino De Rosa, segretario Ugl Terziario Emilia Romagna, aggiungendo che »sono tanti i lavoratori in somministrazione rimasti nell’incertezza e nell’attesa di risposte.

Della vicenda si sta occupando anche il parlamentare piacentino Tommaso Foti (Fdi) che ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro nel tentativo di sbloccare la situazione. Un’iniziativa che De Rosa si auspica «possa essere utile a un chiarimento con persone e famiglie in attesa di certezze».




Ugl Terziario chiede incontro con Amazon dopo l’ispezione del Ministero del Lavoro

Anche UGL Terziario fa sentire la propria voce dopo l’ispezione del Ministero del Lavoro con riferimento alla situazione di stabilizzazione precari ad Amazon.

Le risultanze dell’ispezione cominciata a dicembre 2017 da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dopo lo storico sciopero del 23 novembre, che si chiuderebbe con un verbale che aprirebbe la strada alla stabilizzazione di oltre 1300 contratti precari, rappresentano uno scenario che da un lato conferma la validità delle iniziative sindacali che hanno accesso i riflettori sulla multinazionale americana e dall’altro dimostrano che la scelta, per lungo tempo adottata, dall’azienda, di rifiutare il confronto con i sindacati e di centellinare le informazioni aveva, come suol dirsi, un suo “perché”.

Rammentiamo che, dopo il tormentato iter per arrivarci, si tenne lo scorso 19 febbraio l’incontro congiunto con l’azienda presso la Prefettura di Piacenza. Ebbene, 6 giorni prima, Ugl terziario avanzò una serie di richieste d’informazioni mai fornite da Amazon. La prima si riferiva ai contratti in somministrazione!

A questo punto riteniamo che sia necessario prendere visione del verbale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e chiedere a breve un incontro con l’azienda. Ovviamente la scrivente O.S., alla luce delle determinazione degli Ispettori del Ministero del Lavoro, offre tutta la propria assistenza ai lavoratori precari per l’esercizio dei loro diritti rivolgendosi velocemente alla nostra struttura di Piacenza.

Se tutto confermato, la questione assumerebbe i connotati di una rivincita dei “green badge” che, come tutti i lavoratori precari, fanno enorme fatica a vedere applicati i loro diritti e che in molti, con rammarico, nelle giornate di sciopero varcarono i tornelli con la coscienza di non poter sostenere i colleghi che, a quanto pare, restarono fuori anche per loro!

Riteniamo che, a questo punto, sia necessario ed urgente procedere con le opportune verifiche presso gli stabilimenti di Vercelli e Passo Corese dove l’azienda applica un ccnl diverso (quello trasporti e logistica) ma usa e, sembra, abusi del lavoro in somministrazione 

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Guai in vista per Amazon in seguito alla verifica dell’Ispettorato del Lavoro

Il sindacato Cisl, in un comunicato, rende noto che è stato pubblicato l’esito del verbale di accertamento dell’Ispettorato del Lavoro. All’azienda Amazon Italia Logistica è stato contestato di aver utilizzato, nel periodo da luglio a dicembre 2017, i lavoratori somministrati oltre i limiti quantitativi individuati dal contratto collettivo applicato: a fronte di un limite mensile di 444 contratti di somministrazione attivabili, ha invece utilizzato un totale di 1.308 contratti per lavoratori somministrati.

Il verbale apre uno spiraglio sul destino dei lavoratori coinvolti i quali, se confermato quanto anticipato dal sito del Ispettorato del Lavoro, potrebbero rivendicare una stabilizzazione nei confronti di Amazon Italia Logistica.

Gli uffici della FeLSA CISL sono a totale disposizione dei lavoratori, al fine di fornire ai lavoratori tutti gli opportuni approfondimenti e chiarimenti.

«La notizia di oggi – sostiene la Fisascat Cisl – apre nuove speranze per il personale in somministrazione utilizzato impropriamente così come accertato dall’Ispettorato del Lavoro. Il sindacato nei mesi scorsi ha sostenuto una vertenza per migliorare le condizioni di lavoro del personale dipendente culminata con la sottoscrizione di un accordo tra le rappresentanza sindacali aziendali del magazzino di Castel San Giovanni e i vertici del colosso dell’e-commerce sulla flessibilità contrattata, solleciterà un incontro con la direzione aziendale per chiarire quanto accaduto» ha dichiarato la segretaria generale della Fisascat Cisl Parma Piacenza Francesca Benedetti. «Valuteremo, in virtù del verbale di accertamento dell’Ispettorato del Lavoro, le azioni da intraprendere per supportare la federazione dei lavoratori in somministrazione Felsa Cisl che già si è messa a disposizione per rivendicare la stabilizzazione del personale somministrato utilizzato oltre i limitiquantitativi previsti dal contratto del terziario, distribuzione e servizi» ha concluso la sindacalista.




Storico accordo tra Amazon e sindacati dei lavoratori

Sicuramente i lavoratori del centro logistico di Amazon a Castel San Giovanni nel carrello potranno mettere qualche garanzia in più sul proprio futuro e benessere lavorativo. Una battaglia storica tra Davide contro Golia che per una volta premia i lavoratori, i quali già in passato avevano scioperato durante uno dei periodi più profittevoli dell’anno, il Black Friday di Natale.

Nella conferenza stampa di questa mattina erano presenti Francesca Benedetti, di FISASCAT Cisl, Pino de Rosa di Ugl Terziario, Fiorenzo Molinari di Filcams CGIL e Vincenzo Guerriero di UIL. “Questo accordo crea una prima breccia in un muro che sembrava invalicabile – sottolinea Benedetti -, senza sacrificare il business. Questo dimostra che con senso di responsabilità si può arrivare ad un accordo profittevole per tutti“. I pilastri su cui è stata basata la rivendicazione sono fondamentalmente 3. “Da una parte un principio di responsabilità, il lavoratore può esprimersi sulla vita aziendale, un principio di equità, che supera la disparità iniziale di trattamento, e infine il rispetto della vita familiare del lavoratore, che la domenica può godersi un meritato riposo”.

L’intesa è stata trovata in particolare su quest’ultimo punto: con un referendum interno di circa 500 votanti, un terzo dei lavoratori, il 68% di essi ha approvato l’accordo raggiunto tra le parti, per una più equa redistribuzione dei turni notturni e nel weekend. L’accordo sarà in vigore per un anno in via sperimentale dal 17 giugno prossimo e prevederà inoltre una maggiorazione della paga del 25% nel turno compreso tra le 22 e le 4 di notte (richiesta di Amazon era del 15%), per un incremento economico mensile stimabile tra i 70 e i 97 euro a seconda del periodo lavorato.

De Rosa sottolinea che questo è il migliore accordo possibile che si potesse trovare in questo frangente. “Abbiamo convinto l’azienda a cambiare le cose con l’aiuto dei lavoratori, che hanno potuto validare l’accordo. Siamo soddisfatti anche per il metodo con cui si è arrivati a questa conclusione. Alcuni aspetti ancora impattano sulla vita dei lavoratori, ma ci aspettiamo che anche l’azienda prosegua nell’opera di avvicinamento alla sensibilità dei dipendenti. Il sindacato ha un ruolo importante anche a livello sociale”.

Guerriero evidenzia che la lotta non si è basata solo sull’aspetto economico. “Volevamo migliorare la qualità della vita delle persone, facendo crescere un’azienda senza andare a discapito della dignità dei lavoratori“. Molinari ha voluto invece mettere in luce il coraggio dei lavoratori che hanno deciso di “mettersi a confronto con LA multinazionale per eccellenza. I lavoratori sono passati da posizione subordinata ad egemone, nonostante questo sia ancora un primo passo verso ulteriori diritti“.

Infatti la rivendicazione è solo cominciata: lo stesso Stefano Carlati, RSA CISL, ha voluto evidenziare che il prossimo step riguarderà, oltre alla verifica che il patto tenga nei prossimi 4 mesi, la possibilità di avere un “contratto integrativo di secondo livello”. UGL rivendica inoltre un premio di risultato, “visto che l’azienda continua a crescere”. Tra le altre richieste accettate vi è quella di un presidio medico presente in azienda, prima assente.

Tra gli incentivi all’approvazione dell’accordo vi è sicuramente, secondo Molinari di CGIL, “la compattezza dei circa 800 dipendenti che tra i vari turni si presentavano alle assemblee, inoltre l’opinione pubblica si è sempre schierata dalla nostra parte. Non abbiamo mai voluto fare battaglie ideologiche, ma voler lavorare serenamente”.

Rimane sempre un 30% circa di dipendenti che ha risposto NO alla proposta fatta all’azienda. “Abbiamo voluto applicare un sistema democratico di voto – continua Molinari -, terremo comunque conto di tutte le istanze provenienti da chi non è convinto dell’accordo”. “Va detto – aggiunge Benedetti – , che molti di coloro che hanno votato contro non si sono mai presentati alle assemblee, pertanto si è votato anche per partito preso. Noi continuiamo a lavorare per dare una speranza per il futuro”.

http://www.youtube.com/watch?v=akmMiZw_sW4&feature=youtu.be

https://www.youtube.com/watch?v=YUHxIRDuA_4&feature=youtu.be

 

http://www.youtube.com/watch?v=5QBzpVCtHRg&feature=youtu.be

https://www.youtube.com/watch?v=AiRmEfgLdvs&feature=youtu.be

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Amazon: sottoscritto accordo con i sindacati

Dopo mesi di confronti e trattative, a tratti anche aspre, è stato sottoscritto fra Amazon e sindacati – per lo stabilimento di Castel San Giovanni (PC) – un accordo pilota che la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, definisce «davvero importante e innovativo, che speriamo possa estendersi a tutti gli stabilimenti italiani di Amazon e anche in tutta Europa».

Si tratta di un accordo sperimentale di durata annuale, che vedrà una prima verifica entro quattro mesi dall’applicazione dell’intesa. L’accordo dovrebbe garantire una maggiore equità nella distribuzione dei carichi di lavoro, una piccola maggiorazione – dal 15% dell’attuale contratto al 25% – per il lavoro notturno che verrà comunque eseguito su base volontaria. Nuova anche l’organizzazione dei fine settimana.

L’accordo è stato siglato oggi presso lo stabilimento Amazon Italia a Castelsangiovanni tra l’azienda e i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e Ugl-Terziario.

«Nel raggiungere l’intesa con l’azienda – si legge in una nota dei sindacati – siamo stati ispirati da principi di uguaglianza ed equità, superando l’obbligo dei turni notturni e dei turni pomeridiani, con un’organizzazione che garantirebbe una copertura lavorativa dei weekend simile per tutti».

L’accordo è stato subito sottoposto a un referendum a scrutinio segreto ed è ha ricevuto il via libera da parte di circa il 70% dei votanti.

Da parte sua Amazon con una nota sottolinea come l’azienda voglia «essere un datore di lavoro corretto e responsabile e in quanto tale sempre disponibile al dialogo, che è parte distintiva della nostra cultura. Dal momento che continuiamo a crescere – continua Amazon – dobbiamo assicurarci che i turni di lavoro possano sia venire incontro alle esigenze dei dipendenti, che soddisfare le aspettative dei clienti».

I turni di lavoro nello stabilimento di Castel San Giovanni sono tre: quello del mattino inizia alle 7 e termina alle 15, quello pomeridiano inizia alle 15.30 e finisce alle 23.30, quello notturno inizia alle 20 e finisce alle 4.00 ed è su base volontaria.

«Le organizzazioni sindacali – ha sottolineato la segretaria Cisl Annamaria Furlan – sono riuscite a contrattare la flessibilità degli orari, regolato i turni nel fine settimana, ottenuto migliori condizioni di lavoro ed anche giuste maggiorazioni economiche legate alla produttività. Per la prima volta – sottolinea il segretario Cisl – un colosso multinazionale della e-commerce ha riconosciuto il ruolo e la funzione delle relazioni sindacali. E’ stata anche superata l’obbligatorietà del lavoro notturno e dei turni pomeridiani, un fatto estremamente positivo. Insomma si tratta di un accordo moderno che ci riempie di soddisfazione e che premia le battaglie dei lavoratori e del sindacato, in particolare della nostra categoria la Fisascat Cisl, impegnata da anni a contrattare una flessibilità organizzativa, giuste tutele e garanzie di partecipazione anche per questi lavoratori di una multinazionale in espansione in Europa e nel mondo».

Soddisfazione anche dal segretario della Cgil Susanna Camusso che dice «Aver raggiunto un accordo sindacale è una straordinaria notizia. Quando ci fu lo sciopero la reazione di Amazon fu di far saltare i tavoli di discussione. In questi mesi c’è stato un gran lavoro e una grande mobilitazione. Aver definito un accordo il cui aspetto fondamentale è avere orari di lavoro normali è uno straordinario risultato».




Salvini a Castel San Giovanni. Fisascat: “Occorre valorizzare la dimensione umana del lavoro”

Si è svolto oggi l’atteso incontro tra il candidato premier del Carroccio Matteo Slavini e i rappresentanti sindacali in merito alla vicenda Amazon. Trasmettiamo il comunicato pervenutoci da FISASCAT CISL.

IN DATA ODIERNA LA FISASCAT-CISL DI PARMA E PIACENZA, UNITAMENTE ALLE PROPRIE RAPPRESENTANZE SINDACALI AZIENDALI, SU INVITO DELLA LEGA NORD HA INCONTRATO A CASTEL SAN GIOVANNI MATTEO SALVINI, INTERESSATO DALLA VERTENZA AMAZON CHE VEDE COINVOLTI PIU’ DI 1800 LAVORATORI DIPENDENTI DIRETTI DELLA STESSA MULTINAZIONALE.

SIAMO SODDISFATTI DELLA MOBILITAZIONE E DELLA SENSIBILITA’ DIMOSTRATA DAL MONDO POLITICO NEI CONFRONTI DI LAVORATORI CHE PER TROPPO TEMPO SONO RIMASTI IN SILENZIO ED ORA, NECESSITANO DI INTERVENTI CONCRETI IN RISPOSTA A PROBLEMI CONCRETI, AUSPICANDO CHE NON SI TRATTI SOLO DI IMPEGNI DA CAMPAGNA ELETTORALE

LA FISASCAT SI ASPETTA UN IMPEGNO DA PARTE DEL GOVERNO, CHE ABBIA CARATTERE STRUTTURALE, NEI CONFRONTI DI MULTINAZIONALI CHE CHIEDONO PRESTAZIONI DI QUALITA’ MA TANTE VOLTE, NON OFFRONO LAVORO DI QUALITA’. OCCORRE VALORIZZARE LA DIMENSIONE UMANA DEL LAVORO, ANZICHE’ DEPRIMERLA, QUESTA E’ LA VERA SFIDA DI UNA MODERNA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE CHE NON PUO’ PRESCINDERE DA CORRETTE E STABILI RELAZIONI SINDACALI.

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO CI VEDRA’ PRESENTI PRESSO LA PREFETTURA IL 19 FEBBRAIO PER DAR SEGUITO ALL’INCONTRO CON LA DIREZIONE AZIENDALE AVANTI AL PREFETTO, RISULTATO OTTENUTO GRAZIE ALL’IMPEGNO IN VESTE CONCILIATIVA DELL’ATTUALE GOVERNO. 

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Salvini la prossima settimana incontra a Piacenza i vertici Amazon sulla vicenda dei braccialetti

Ha fatto molto scalpore la notizia dei braccialetti di Amazon anche se, ad onor del vero, molti hanno male interpretato la notizia. C’è chi ha addirittura fatto passare l’idea che questi apparati fossero già in uso nello stabilimento di Piacenza. Al momento si tratta solo di un brevetto che il gigante statunitense ha depositato e  non è neppure detto che lo stesso brevetto venga necessariamente trasformato in un “device” fornito in dotazione ai dipendenti.

Intanto, mercoledì prossimo il segretario della Lega e candidato premier Matteo Salvini incontrerà i vertici di Amazon a Piacenza per parlare proprio di questi braccialetti e delle altre azienda/lavoratori attualmente sul tappeto.




Incontro al Ministero del Lavoro con i vertici di Amazon Italia

Si è tenuto nella mattinata odierna l’annunciato incontro fra il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, la piacentina Paola De Micheli e la delegazione di Amazon guidata da  Roy Perticucci vice presidente Operations Europe del gruppo.

“L’incontro – recita una nota stampa del Ministero –  si è svolto in un clima costruttivo, ha consentito di comprendere meglio le dinamiche, le relazioni interne all’azienda e le specificità dei modelli organizzativi, rendendo così più chiare le posizioni di tutte le parti coinvolte”.

Al termine dell’incontro, Amazon ha dichiarato la propria disponibilità a riprendere il confronto con le organizzazioni sindacali a livello territoriale. Il Governo, anche attraverso il Prefetto di Piacenza, continuerà a lavorare per supportare questo dialogo.

Da parte loro i rappresentanti di Amazon hanno dichiarato la volontà di collaborare con le istituzioni italiane fornendo le informazioni richieste sulle attività svolte in Italia ed hanno ribadito la volontà di continuare ad investire nel nostro paese “offrendo salari competitivi, opportunità di crescita professionale e garantendo un luogo di lavoro inclusivo”.