De Rosa (Ugl Terziario) su Amazon: “Piena fiducia nella De Micheli, purchè si arrivi ad un risultato”

Non si spengono i riflettori su Amazon. Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Paola De Micheli, assieme al ministro Poletti e ai vertici dell’azienda si incontreranno il 2 febbraio in vista di un incontro successivo. Pino De Rosa, segretario regionale Emilia Romagna di UGL Terziario, ha dichiarato che “il Governo deve fare una scelta di campo, deve decidere se stare dalla parte dei lavoratori o delle multinazionali. Piena fiducia nell’operato del Sottosegretario, a condizione che si arrivi a un incontro”. Dal canto suo la De Micheli, impegnata attualmente in campagna elettorale, conviene che si debba arrivare a un dialogo attorno a un tavolo, a Piacenza o dove si terrà.




Mauro Coppola: “Il mio negozio in crisi per colpa di Amazon”

La storia di Mauro Coppola è un segno dei tempi che stanno cambiando, sia a livello globale che a livello locale a Piacenza. Mauro ha un negozio di giocattoli sullo Stradone Farnese, ma l’arrivo di Amazon lo ha messo in crisi. Una storia che ha avuto richiamo nazionale, raccontata da lui stesso.

Ecco il suo sfogo, che è finito sul sito internet del Corriere della Sera

Nel 2016 il mio negozio è cresciuto di quasi il 20% grazie a un’attenta gestione del rapporto con la clientela. Già nel dicembre di quell’anno avevo notato una lieve flessione, addebitandola al pessimismo per il fallimento del referendum. Mi sbagliavo: era l’arrivo di Amazon. In Europa la corsa agli acquisti online è cominciata da poco, ma già ce ne siamo accorti. A differenza di quel che si pensa. non colpisce solo i centri commerciali: nelle piccole e medie città è ormai difficile trovare negozi aperti! Ho chiuso il 2017 con un bel meno 9%. E il nuovo anno è cominciato anche peggio. Ho licenziato la mia dipendente, ragazza in gamba molto amata dai clienti. Ma non posso farci niente. A Piacenza persino i bar hanno registrato il peggior anno della storia: se la gente acquista online non va in giro. Sembrerebbe assurdo visto che l’ultimo anno ha visto crescere, secondo l’Istat, gli acquisti ben oltre l’1%! Non comprendo come mai in Europa (il problema non è solo italiano) in così pochi si stiano rendendo conto di quanto accade. Quando aprii il negozio sapevo benissimo cos’è il rischio d’impresa e solo se fossi stato bravo, sarei andato avanti. Ho resistito alla crisi dei consumi successiva al 2011; ma essere sconfitto da una realtà virtuale le cui conseguenze sono invece drammaticamente reali no, non lo avrei mai immaginato. 

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Rancan (Lega): “atteggiamento inaccettabile da parte di Amazon”

«Disertare un incontro ufficiale convocato in Prefettura rappresenta un grave dispetto nei confronti dipendenti. Questo, senza tanti giri di parole, è quello che ha fatto Amazon».

Così il consigliere regionale Matteo Rancan sull’assenza dei rappresentanti dell’azienda statunitense all’incontro organizzato ieri a Piacenza al palazzo del Governo per trovare una mediazione tra il colosso dell’e-commerce ed i lavoratori impiegati negli stabilimenti di Castel San Giovanni.

«Un simile atteggiamento – attacca l’esponente del Carroccio – fondato sulla mancanza di dialogo, lo spregio e la scorrettezza è del tutto inaccettabile, così come è da considerare gravissimo il non sedersi ad un tavolo istituzionale per trovare una soluzione ai disagi avvertiti dai lavoratori. Purtroppo, questo episodio, invece di rispondere rapidamente alle loro necessità, non farà altro che aggravare le tensioni ed allontanare un eventuale punto d’incontro. Allo stesso tempo – accusa Racncan – suonano banali e superficiali le condanne mosse dal Partito Democratico, che ha sempre garantito concessioni ad Amazon e agli altri giganti del web nei Governi ai quali ha preso parte negli ultimi anni».

 




Amazon non si presenta all’incontro in prefettura. Sciopero dei lavoratori

Non pervenuti nei tempi previsti. A dispetto degli slogan di puntualità sempiterna nelle consegne … i rappresentanti dell’azienda di Jeff Bezos, attesi questa mattina in via San Giovanni, a Piacenza, non si sono presentati al tavolo convocato dal prefetto di Piacenza. Davanti a tale atteggiamento i sindacati hanno proclamato uno sciopero di due ore a fine turno e organizzato un presidio davanti ai cancelli di Amazon a Castel San Giovanni.

Inoltre i rappresentanti dei lavoratori hanno dovuto chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per entrare in azienda e svolgere le assemblee già concordate e previste a partire alle 11,30.  “E’ stato necessario l’intervento del questore e dei carabinieri – hanno riferito i sindacati – per far valere la Legge. E’ grazie alle forze dell’ordine che ci hanno accompagnato dentro l’azienda se siamo riusciti ad incontrare in assemblea i lavoratori, per questo ringraziamo il questore di Piacenza e i carabinieri. Di fatto Amazon dimostra di voler giocare in un campo senza regole in cui l’unica legge che vige è quella del più forte”.

Ma quello di stamattina, da paerte di Aazon è stato anche un’atteggiamento al limite dello sgarbo istituzionale.

“Non presentarsi in una sede istituzionale, ad un incontro convocato dal Prefetto della Provincia di Piacenza – ha affermato il deputato del Pd Marco Bergonzi – configura non solo una grave scorrettezza, ma anche una mancanza di rispetto, oltre che nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori, nei confronti dell’intera comunita’ piacentina, li’ rappresentata dal Prefetto, cui desidero esprimere gratitudine ed apprezzamento per il tentativo di favorire il dialogo tra azienda e lavoratori”.

“Nel contempo – ha proseguito il deputato – intendo stigmatizzare il comportamento di Amazon, che non puo’ pensare che possano tollerarsi atteggiamenti arroganti ed in spregio delle piu’ elementari norme di relazioni sociali. E’ una questione di metodo, prima ancor che di merito, di rispetto del territorio in cui ti trovi ad operare, ed a Piacenza siamo generalmente abituati a relazioni improntate al rispetto ed alla correttezza reciproca, quand’anche nella diversita’ delle posizioni; ma nessuno puo’ sentirsi al di sopra di tutto e tutti.

“Auspico – ha concluso Bergonzi – che Amazon voglia riparare alla mancanza odierna, rendendosi da subito disponibile ad un nuovo incontro che ritengo debba convocarsi quanto prima”.

 




Iniziativa sindacati: Lettera a Jeff Bezos e Poletti per l’affaire Amazon

Una lettera consegnata al Prefetto di Piacenza per ribadire nuovamente il proprio dissenso nei confronti delle condizioni di lavoro ad Amazon è stata consegnata dai sindacati CGIL Filcms, FISASCAT CISL, UGL TERZIARIO E Uil Tucs.

 




Il sindacato Ugl lancia una campagna social “contro” Amazon

E’ stata presentata oggi la nuova campagna social “Tu sfrutti, Io non compro” lanciata dl sindacato Ugl terziario per invitare Amazon ad una maggiore responsabilità sociale di impresa e rafforzare  l’asse di solidarietà tra lavoratori e consumatori. Si è partiti da una pagina Facebook https://www.facebook.com/Uglperilavoratori/ e dalla creazione di un logo. Come si legge su questo spazio social il sindacato sostiene come “Tu sfrutti, Io non compro” sia «un concetto semplice, efficace, immediato. Lo sfruttamento dei lavoratori è, purtroppo, una diffusa realtà, che svilisce la dignità del lavoro e delle persone. Un problema che vogliamo contrastare con determinazione, contrattaccando e colpendo i punti deboli di chi non rispetta garanzie e diritti dei propri dipendenti. Perché un lavoratore privato della dignità rappresenta una ferita per tutto il Paese, sia dal punto di vista economico che sociale.
Lo scopo di questa campagna – come di altre che seguiranno – è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni dei lavoratori, chiedendo la collaborazione di tutti anche attraverso acquisti responsabili.
Come sempre, siamo accanto ai lavoratori e ci occuperemo di documentare i casi di sfruttamento e violazione dei diritti, gridando con forza “Anche no!”».

La campagna social è stata presentata oggi, a Piacenza, dal segretario Ugl terziario Luca Malcotti. «L’auspicio – è stato detto – è quello di creare una campagna virale, mirata a una maggiore consapevolezza, approfondendo il dialogo sulle istanze dei lavoratori di Amazon. Amazon deve sapere cosa ne penano lavoratori e consumatori».




I lavoratori di Amazon: “Riprenderemo lo stato di agitazione”

Maretta tra i sindacati e Amazon. Nel pomeriggio di oggi si è svolto l’atteso confronto che doveva quantomeno rispondere a qualche domanda che i lavoratori avevano sul piatto da tempo. Invece nulla di fatto: verrà ripreso lo stato di agitazione, dopo la sospensione richiesta dall’azienda per parlare coi dipendenti. Presenti all’incontro di oggi Vincenzo Guerriero, Segretario generale UIL Tucs, Pino De Rosa, Segretario provinciale Terziario UGL, Francesca Benedetti di FISASCAT CISL e Fiorenzo Molinari di FILCAM CGIL. Per Amazon l’ing. Schembri Volpe e il dott. Iorio, referente per le Risorse Umane di Amazon Italia.

Il coro dei rappresentanti dei lavoratori è unanime, la situazione rispetto al recente passato è peggiorata. “Fino al Black Friday avevamo ancora la possibilità di parlare con i nuovi vertici aziendali – ha riflettuto De Rosa -, oggi abbiamo capito che il dialogo è impossibile. Chiedevamo un corretto equilibrio tra vita privata e lavoro. Non basta ascoltare la proposta di una integrativa aziendale per poter dire di aver dialogato coi lavoratori, soprattutto considerando che non è stata pianificata una data possibile in cui discutere nuovamente la questione”. Durante l’incontro i rappresentanti di Amazon hanno sostenuto di avere margini di profitto bassi, circa 800 milioni di euro, che hanno reinvestito in altre attività, “però chi ha contribuito a produrre quei soldi, non ha ricevuto in cambio nulla”. 

“Alle nostre richieste – ha proseguito Benedetti -, loro hanno risposto che hanno già tavoli aperti con le rappresentanze sindacali, ma questi sono improduttivi, ne più ne meno come l’incontro di oggi e quelli passati. Il sindacato non vuole ottenere visibilità, per un anno e mezzo siamo rimasti in silenzio, quando i lavoratori chiedevano che facessimo sciopero, perchè erano stanchi. Erano in questa situazione dal 2011, subendo questo atteggiamento di Amazon. Non siamo in una situazione in cui il lavoratore è in un rapporto paritario rispetto all’azienda”. Come esempio è stato portato quello di Ikea, che offre una serie di agevolazioni e di premi ai dipendenti, come metro di misura.

Fiorenzo Molinari ha tenuto a precisare che le rivendicazioni nascono da semplici necessità. “Teniamo conto che ci sono persone di 20/25 anni che dopo 2 anni all’interno di Amazon rassegnano le dimissioni, percependo la buonauscita che viene loro offerta (The Offer). Pertanto in una situazione così complicata, senza un altro posto di lavoro, significa che è impossibile lavorare con serenità”. “Assegnano ai sindacati un ruolo quasi marginale – sottolinea Guerriero -, i lavoratori sono ricattabili”.

 




Amazon: “Felici di collaborare con gli ispettori del lavoro”

Blitz dell’ispettorato del lavoro per verificare l’osservanza delle norme di tutela dei rapporti di lavoro e di legislazione sociale ad Amazon (sede di Castel San Giovanni) oggi, 7 dicembre. “La sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti sono la nostra priorità – ha fatto sapere l’azienda -, siamo felici di collaborare con autorità locali fornendo informazioni necessarie relativamente alle condizioni di lavoro e agli standard di sicurezza nel nostro centro di distribuzione”. 11 gli ispettori coinvolti. Atteso un confronto coi sindacati per lunedì 11 dicembre alle 16.30 nella sede di Confcommercio, nel corso del quale si valuteranno nuovamente le richieste dei lavoratori: uno stipendio più alto e condizioni migliori.

Scongiurate quindi azioni drastiche, per ora, e sospeso lo stato di agitazione che perversava nei corridoi di Castel San Giovanni.




Amazon dovrà reintegrare una lavoratrice ingiustamente licenziata

Amazon continua a rimanere al centro dell’attenzione mediatica dopo il clamoroso sciopero del black Friday. E’ di oggi la notizia che una lavoratrice licenziata da Amazon nel marzo scorso è stata reintegrata a seguito della sentenza pronunciata lo scorso 29 novembre dal giudice del lavoro Paola Di Rienzo del Tribunale di Milano.

Il magistrato ha condannato Amazon a reintegrare sul posto di lavoro la lavoratrice-madre 47enne licenziata dalla sede piacentina del colosso dell’e-commerce di Jeff Bezos.

Era una sentenza molto attesa dentro e fuori i cancelli dell’hub di Amazon a Castel San Giovanni. Ora ci vorranno i canonici sessanta giorni per il deposito delle motivazioni ma nel frattempo è stato disposto l’annullamento del licenziamento, la reintegra nel proprio posto di lavoro ed il pagamento delle spese legali, oltre alle mensilità arretrate di stipendio che Amazon dovrà corrispondere alla lavoratrice che è  assistita dalla Filcams Cgil di Piacenza attraverso l’avvocato Boris Infantino del Foro di Piacenza.

Fiorenzo Molinari, segretario Filcams Piacenza,  commenta la pronuncia del tribunale con soddisfazione: «A marzo scorso è arrivata da noi in lacrime – ricorda– perché voleva andare a chiedere spiegazioni ad Amazon per la lettera di licenziamento ma arrivata ai tornelli il suo badge non funzionava più. Ha suonato al citofono, e anche qui nessuna risposta. E’ arrivata da noi in lacrime, ma oggi quando le abbiamo comunicato che la sentenza favorevole era decisamente di un altro umore. La lavoratrice quasi non ci credeva. In realtà, credo che questa vittoria di Davide contro Golia sia un messaggio di speranza per i tanti lavoratori che in questo periodo in particolare, stanno combattendo battaglie di dignità più grandi di quanto immaginiamo. Nel sindacato troveranno sempre un soggetto che li aiuta per affermare i loro diritti, spesso ignorati dagli algoritmi che, oggi come mai, vanno inseriti a pieno titolo nel piano della contrattazione tra le parti sociali».

Assunta in Amazon a Castel San Giovanni nel 2015 era stata licenziata dopo due anni. Motivo: superamento periodo di comporto.




Incontro Amazon-sindacati: non pervenuto

Quest’oggi i sindacati avrebbero dovuto incontrarsi con i vertici di Amazon per discutere i temi  alla basce dello sciopero del Black Friday. A sopresa invece il colosso dell’e-commerce, stando a quanto la stessa Cgil pubblica sulla propria pagina Facebook, ha deciso di cancellare l’incontro rinviandolo a dopo le feste. Questo quanto scribve Cgil:

«Oggi era la giornata del dialogo. Amazon sbatte la porta in faccia ai lavoratori.
L’incontro programmato per oggi, lunedì 27 novembre, alle ore 16,00 tra sindacati e Amazon è saltato.
L’azienda lo ha cancellato con una mail questa mattina: rinvio al 2018 dell’incontro già previsto.
Dopo la sostituzione massiva degli scioperanti con gli interinali, un’altra scelta miope dell’azienda. Amazon ascolti i lavoratori: ignorarli come sta facendo è controproducente.
Si riapra il tavolo Amazon
».

Questo il comunicato ufficiale diffuso dalla Cigl

“Facciamo notare ai vertici della società di Jeff Bezos che in Italia abbiamo risolto la questione sulla democrazia rappresentativa a metà del secolo scorso. Quindi invitiamo caldamente Amazon a riaprire il tavolo di trattativa perché chiudere ogni canale di dialogo tra azienda e lavoratori è un atteggiamento totalmente controproducente in questa fase”.

Fiorenzo Molinari, segretario Filcams Cgil di Piacenza, risponde rivolgendo una sorta di “appello” ad Amazon per tornare sui propri passi, dopo la disdetta dell’incontro già previsto per oggi, lunedì 27 novembre, a Piacenza, con i sindacati confederali.

L’Azienda – prosegue Molinari – ha perso un’occasione di dimostrare la bontà delle sue ragioni. Forse perché quello che sosteniamo è corretto: la legittima attenzione verso il cliente non può trasformarsi in così poca attenzione verso chi permette loro do fare utili stratosferici. Dopo il sacrificio dei lavoratori, che non amano di certo fare sciopero, la nota inviata in mattinata in cui Amazon Italia srl cassava l’incontro previsto è una inutile doccia fredda che rischia solamente di alzare tensione. Oggi – conclude Molinari – ci incontreremo per valutare il proseguo della vertenza”.

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