Lettera aperta della Cisl all’amministrazione comunale, giudicata insufficiente

Questa mattina presso la sede della Cisl in via Pietro Cella si è tenuta la presentazione di un documento programmatico della stessa organizzazione sindacale che teneva a fare una summa dell’azione di questa amministrazione sino ad oggi. Marina Molinari, segretaria Cisl Parma e Piacenza afferma che si tratta di un “contributo che ha la volontà di essere costruttivo per sollecitare il Comune ad un cambio di passo che ancora fatica a vedersi. E anticipa anche alcuni argomenti che devono trovare una concretizzazione nel bilancio preventivo che a breve dovrà essere discusso dal Comune”.

IL TESTO

Le conseguenze dell’azione amministrativa sono troppo importanti nella quotidianità della vita dei cittadini perché il loro esame sia cosa di competenza esclusiva della classe politica. Sono molti anni, in effetti, che il sindacato si mette in relazione con le amministrazioni comunali, per valutazioni che non vanno intese come voti in pagella ma come partecipazione dei corpi intermedi, dei legittimi “portatori di interessi”, i lavoratori, i pensionati, i cittadini, al destino del territorio, cioè della comunità che lo abita.
Nel comune di Piacenza, ad un anno dall’effettivo insediamento della giunta di Patrizia Barbieri l’impressione complessiva è di una città capoluogo ancora alla ricerca di quel cambio di passo prefigurato dalle stesse linee di mandato della nuova amministrazione. C’è urgenza di dare corpo e gambe a scelte precise per entrare nel futuro di Piacenza, dopo un decennio di crisi che ha avuto un generale effetto di rallentamento. Possono, nell’anno trascorso, essere ricordate alcune memorabili “fiammate” su alcuni importanti capitoli, cui però non è seguito alcun innesco, alcuna traduzione in atti amministrativi.

Bando periferie. Emblematica è la situazione che riguarda i progetti che sono risultati vincitori a Piacenza nell’ambito di questo programma nazionale. Il disegno di legge del decreto milleproroghe mette una pietra, si teme probabilmente tombale, al loro finanziamento e si tratta, per considerare solo l’aspetto monetario della questione, di circa 11 milioni di euro, tra fondi pubblici e privati, persi per Piacenza. L’amministrazione deve reagire con tutte le risorse, incluse le leve rappresentate dai rapporti in essere con tutti i parlamentari piacentini per scongiurare l’eventualità di un simile blocco.

Nuovo ospedale e casa della salute a Piacenza. Il fatto stesso che ormai sia diventato un tormentone di cui quasi non si vorrebbe più sentir parlare, è indicativo. Manca un atto che dia avvio a qualcosa di preciso, intanto si succedono ipotesi, sempre più fantasiose. Eppure ne va di una struttura che gli stessi medici non hanno dubbi a indicare come indispensabile.
Per quanto riguarda il varo della Casa della salute in città, un’iniziativa più marcata da parte del comune capoluogo è necessaria: vanno rappresentate più incisivamente all’Ausl di Piacenza le istanze per il potenziamento della sanità territoriale comunale, anche attraverso la realizzazione della Casa della salute.
Lavoro e sviluppo economico. Il lavoro, come la salute, è tra i beni primari da tutelare. Anche in questo caso, al di là della scelta di escludere i sindacati nelle prime fasi del tavolo per lo sviluppo economico, non è nota alcuna intuizione, alcuna scelta d’indirizzo, alcun atto che permetta di immaginare Piacenza nella prospettiva dell’economia che sarà. Si procede quindi per forza d’inerzia, con molta logistica che sospinge come vento in poppa, ma non si tratta di logistica avanzata e la qualità dei posti di lavoro continua a risentirne pesantemente.
Stati generali della ricerca. Suona bene il nome, perfino un po’ altisonante. Peccato per la scarsa affluenza e l’assenza di conclusioni comprensibili, cioè linee di intervento praticabili.
Protezione sociale. Il Piano di zona triennale per la salute e il benessere sociale è il documento programmatico con il quale il Comune di Piacenza, di concerto con l’Ausl, definisce le politiche sociali e socio-sanitarie e il sistema integrato di interventi e servizi per la popolazione piacentina. A Piacenza la presentazione dei piani di zona poteva essere occasione di partecipazione che invece non c’è stata, essendosi tutto ridotto a una flebile flusso di informazioni ai corpi intermedi.
Sicurezza. Con la consapevolezza che la complessità del problema non si affronta con iniziative eclatanti ma con con un’attenzione quotidiana a creare una sinergia con le forze dell’ordine e anche stimolando le relazioni tra i cittadini, è da riconoscere positivamente lo sforzo di far sentire la cittadinanza più sicura dando sostegno a iniziative per un maggior controllo del territorio.
Viabilità. La grande stagione dei cambiamenti strutturali, con rotonde, piste ciclabili e tangenziali è legata all’amministrazione guidata da Roberto Reggi. Attualmente sono in corso alcuni lavori pubblici di manutenzione e di miglioria della viabilità apprezzabili. Rimane incerta la volontà di affrontare il nesso viabilità-ambiente-salute pubblica, tanto sottolineato in campagna elettorale. Per esempio si sarebbe potuta cogliere l’occasione nei lavori di asfaltatura per impiegare materiali fonoassorbenti o maggiormente ecocompatibili quali quelli che permettono di limitare le polveri sottili, almeno nelle vie a più elevato flusso di mezzi pubblici e privati (come, per esempio, via Borghetto).
Turismo e cultura. Al di là delle pregevole iniziativa privata che ha riguardato Santa Maria di Campagna e della collaborazione messa in campo per realizzare l’estate culturale a Palazzo Farnese, non sono ancora in atto quegli sforzi attesi in funzione della annunciata collaborazione con Parma Capitale della Cultura 2020. Eppure all’evento manca solo poco più di un anno.
Giovani e anziani. Sono le fasce della popolazione che richiedono maggior sostegno. I primi sono stati interessati dalla rimodulazione della mission dei centri di aggregazione giovanili, si dice a vantaggio dei secondi. In realtà si stenta a comprendere l’idea che sottende gli interventi più recenti, forse semplicemente orientati verso un’utenza più generica ed indifferenziata.
Tutela dell’ambiente e raccolta differenziata. E’ necessario incrementare gli sforzi in questo ambito, ed è apprezzabile, dopo un lungo periodo di stasi, aver ripreso la raccolta differenziata porta a porta con il suo ampliamento a nuova importante parte della città. Le linee di mandato andavano nella giusta direzione anche sul tema della protezione del territorio e ambiente ma non sono ancora state adottate le azioni conseguenti. Pur nella difficoltà oggettiva del compito, è necessario non abbassare la guardia.
Tassazione e tributi locali. Lodevole la prosecuzione attiva della lotta anti evasione per quanto riguarda i tributi locali con l’invio delle cartelle di pagamento a chi risulta non in regola agli uffici comunali. Con la collaborazione dei servizi sociali, è importante distinguere chi non paga per scelta, da chi non paga per povertà.
Frazioni Sono evidenti sforzi concreti per finanziare progetti tesi a rafforzare la sicurezza, rinnovare l’asfaltatura, e programmare eventi pubblici nella cintura di piccoli centri che costituisce la periferia cittadina.
Impianti sportivi. Lo sport è uno dei principali strumenti per proporre alle giovani generazioni uno stile di vita sano, che aiuti a superare problemi come la sedentarietà, l’abuso di device tecnologici, e altre dipendenze, purtroppo oggi diffuse. Da ricordare anche la funzione di integrazione sociale svolta dalle attività sportive, in particolare per i cittadini con disabilità. Per alcune specialità sportive continuano essere assenti o molto carenti le strutture impiantistiche, si pensi ai campi da tennis, o alla nuova piscina, annosa lacuna della nostra città.
Aree dismesse. Come è noto il territorio comunale potrà avere a disposizione, già nel breve periodo, aree dismesse di rilevante estensione. La riqualificazione delle aree richiede impegni economici così importanti che non possono trovare una risposta immediata, ma almeno alcune di esse potrebbero essere sbloccate da finanziamenti previsti dai piani europei.
E’ urgente quindi introdurre nella pianificazione territoriale il possibile apporto di queste aree.

Priorità secondo la Cisl

Le priorità sono costituite dall’urgenza di azioni su tre fronti principali. Si tratta di scelte che competono all’amministrazione e al sindaco Patrizia Barbieri, ormai divenute indifferibili.

E’ urgente prendere delle posizioni precise, assumere decisioni, individuare le risorse economiche per attuare i progetti relativi a:

1) Nuovo Ospedale
2) Sviluppo economico per il lavoro e l’occupazione di qualità
3) Sostegno alle fragilità: anziani e giovani, in particolare se disabili

La Cisl è sempre pronta a collaborare con questa amministrazione per rendere fattive le priorità indicate, anche alla luce del protocollo sottoscritto nei mesi scorsi tra l’amministrazione Barbieri e i sindacati confederali, che si auspica sia utile per proseguire una stagione di rapporti positivi.

Piacenza ha bisogno di crescere, senza alcune scelte decisive non può farlo! 

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Le linee programmatiche di mandato presentate dal sindaco Barbieri deludono la minoranza

Grande delusione della minoranza in Consiglio Comunale in merito al testo delle linee programmatiche di mandato presentate dal sindaco Patrizia Barbieri. Non solo il Pd compatto, ma anche Trespidi e Zanardi (Liberi), Rabuffi (Piacenza in Comune) hanno mostrato criticità e dissenso (per gli interventi della maggioranza leggi qui).

Massimo Trespidi parte proprio dall’incipit (Sono lontani gli anni in cui Piacenza era considerata una città tranquilla, sicura e a misura d’uomo): «Si tratta di un’operazione nostalgia, quella Piacenza non c’è più. È un’operazione ideologica che lascia da parte pezzi della realtà. C’è il bisogno di innovare, leggere la realtà che è in mutamento. Colgo una voltà di fare scelte diverse rispetto ai progetti bandiera, ma ci sono affermazioni di principio che non entrano nel merito, il mix tra pubblico e privato esiste già, basta guardare il lavoro delle cooperative sociali. Per ascoltare associazioni e famiglie servono competenze, perchè il sistema per come è attualmente rischia di implodere. Nella premessa viene detto che non verrà realizzato “nessun progetto costoso, nessuna grande promessa non realmente fattibile”. Questa affermazione nasconde la paura di investire, o la mancanza di idee per trovare risorse. Manca un’evoluzione sulle grandi partite della riqualificazione urbana. Manca una struttura solida, una base per il futuro, non andando da nessuna parte con l’aggravante che passeranno altri 5 anni. ”.

Cristian Fiazza sottolinea la poca incisività del testo: “È un programma perfetto per amministrare un dormitorio pubblico. Importante tenere conto dei problemi quotidiani, ma non è più sufficiente oggi, in queste linee c’è mancanza di una visione e programmazione. Ci sono voluti 4 mesi per scrivere 12 pagine. Dopo la campagna elettorale viene il momento di governare davvero, e non vedo una parola su Piazza Cittadella, su Spazio 2 e Spazio 4 e sulla piscina olimpionica, come non vedo nessuna parola sul Parco delle Mura. Il ritorno al passato è preoccupante, il cambiamento parte dalle nostre scelte”.

Rabuffi più in generale ha puntato inizialmente il dito contro l’astensionismo: “40 mila persone hanno manifestato il proprio dissenso nei confronti della politica, questo aspetto deve far riflettere sulla capacità di riflettere i bisogni. Trovo assolutamente sbagliato enfatizzare un clima di intolleranza nei confronti del diverso, dei migranti. Le linee programmatiche sono piuttosto deludenti, non offrono speranza, fa di Piacenza una città al ribasso, senza prospettive: l’impianto generale ruota tutto attorno alla sicurezza e alla sussidiarietà. Sono previsti 64 mila euro per le unità cinofile nel 2018 e altri 30 mila nel 2019. Manca solo la legge del taglione. Sicurezza è offrire una dignità sociale. Per quanto riguarda la sussidiarietà mi chiedo come si pensa di tutelare le famiglie se sul tema del lavoro, nelle linee programmatiche, non se ne vede l’ombra. La logistica di ultima generazione, parte del testo, prevede in realtà facchinaggio e lavoro sottopagato”.

Anche Paolo Rizzi ha voluto rimarcare il tono attendista e generico delle linee: “Abbiamo aspettato a dare giudizi politici sull’amministrazione, nonostante si sia pensato di riformare i presidi di aggregazione, il Festival del Diritto, Pulcheria, il rifiuto di far partecipare ai richiedenti asilo alla partecipazione della vita urbana, fino alla partecipazione di Lorenzo Fiato in un convegno. In definitiva le linee non sono valutabili, perché non ci sono progetti, andrebbero potenzialmente bene per qualunque città. Spesso Piacenza è stata definita da voi come città in declino: il Sole 24 Ore ha più volte definito la nostra città come una di quelle più resilienti d’Italia, che hanno retto meglio alla crisi. Per quanto concerne le problematiche legate all’immigrazione, dobbiamo considerare che ci sono 44 mila stranieri che aiutano Piacenza a far quadrare i conti”.

Giulia Piroli ha sottolineato l’incongruenza delle linee di mandato con il dossier per candidare Piacenza Capitale della Cultura 2020. «Sembra si tratti di due città diverse. Adesso è stato tutto depotenziato. Azzerando non ci sono basi solide, ci sono 6 mila Neet a Piacenza, è sbagliato eliminare quanto stato costruito in precedenza. Spazio 4 è stato definito “un luogo male abitato”, spero che queste parole non abbiano avuto un pensiero concreto dietro».

Sergio Dagnino del Movimento 5 stelle ha inviato i colleghi a superare la continua querelle fra destra e sinistra e di iniziare a guardare i numeri, le cose concrete «La città – ha detto Dagnino aspettava con ansia queste linee di mandato; si viene da quindici anni di amministrazione di centro sinistra. La musica è cambiata, sono cambiati i suonatori e la gente aspettava di vedere cosa sarebbe successo. Sono quattro mesi che aspettiamo: queste linee di mandato le ho lette e rilette. Ci sta dentro tutto mentre noi ci aspettavamo linee che entrassero di più nel dettaglio, aspettavamo risposte concrete su temi fermi da anni».

In replica Tommaso Foti ha evidenziato come “sia importante leggere anche il Testo Unico degli Enti Locali, fondamentale per fare il consigliere. Questa maggioranza non ha discusso le linee programmatiche, ha preso atto delle linee programmatiche”.