Annibale, lo spettacolo “Memorie di un elefante” alla Filo aiuterà famiglie bisognose grazie a Croce Rossa

Annibale torna a casa. Dopo il successo della mostra (circa 25 mila presenze), e la rappresentazione teatrale sul condottiero cartaginese “Memorie di un Elefante”, prodotta da Teatro Gioco Vita e Fondazione Piacenza e Vigevano che nel frattempo è andata in tour per tutta Italia, ora arriva l’ultima tappa proprio nella nostra città.

E per rendere le cose speciali, la produzione di Annibale ha deciso di fare un regalo a tutta la cittadinanza: il ricavato dello spettacolo che andrà in scena martedì 30 aprile al Teatro Filodrammatici (già tappa inaugurale del tour nello scorso novembre) andrà ad aiutare una trentina di famiglie in condizioni di emergenza seguite da Croce Rossa Italiana (Area 2, Piacenza) che promuove la serata, denominata “Aiutaci da aiutare”.  

L’Area 2 di Croce Rossa è attiva sul territorio per rispondere ai bisogni primari delle fasce più deboli attraverso la distribuzione di beni di prima necessità: alimenti, farmaci e contributi concreti alle famiglie con particolare attenzione ad anziani e all’infanzia.

Il presidente del Comitato piacentino della Croce Rossa, Alessandro Guidotti, sottolinea l’importanza di unire due cose belle come una rappresentazione artistica come quella che andrà in scena, “e la possibilità di aiutare i poveri. Un filo ormai che si dipana da 3 anni, che collega Teatro Gioco Vita alla Croce Rossa. Grazie a queste iniziative troviamo le risorse e lo spirito per metterci in gioco come volontari per aiutare gli altri”.

Alberto Dosi, nelle vesti di produttore dello spettacolo assieme alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha voluto sottolineare il successo avuto dalla mostra e non solo. “Si era voluto fare qualcosa prima della mostra con questo spettacolo, che è veramente piaciuto tantissimo ai bambini. Una storia che ha colpito in realtà tutte le generazioni. Oggi si metto assieme intenti culturali e aiutare le persone bisognose, entrambi nello statuto della Fondazione. Con questi obiettivi abbiamo realizzato anche l’Emporio Solidale, su cui abbiamo investito molto”.

Nicola Cavallari, regista e interprete dello spettacolo, ha voluto mettere l’accento sul reciproco aiuto tra le famiglie/pubblico pagante e le famiglie bisognose che grazie al ricavato dello spettacolo verranno aiutate. “Mi fa enormemente piacere vedere l’eco che ha avuto lo spettacolo nelle scuole: dopo due settimane dalla messa in scena dello spettacolo a novembre, molti bambini giocavano ancora immedesimandosi in Annibale, Magone, Scipione. Grazie al gioco abbiamo portato un po’ di conoscenza, ed è la cosa più bella perchè solo grazie ad essa che si possono aprire un po’ le menti ed essere aperti verso l’altro”. 

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Annibale, Arti e Pensieri si occuperà della didattica museale per bambini (e non solo)

Si è inaugurata oggi la mostra “Annibale, un mito mediterraneo”, che grazie ad innovative tecniche visive, permetterà al pubblico di emozionarsi e approfondire al medesimo tempo la vita avventurosa di uno dei più grandi condottieri del suo tempo lasciando la sua impronta anche su Piacenza. Ma tutto questo è stato reso possibile grazie a un valido lavoro di squadra, che ha visto protagonista tra gli altri Arti e Pensieri, associazione piacentina che dal 2004 si occupa di archeologia, didattica museale ed eventi culturali.

“Ci siamo occupati della sala piacentina  – racconta Mariarosa Lommi, che con Micaela Bertuzzi e Caterina Foppiani sono l’anima dell’associazione -, quella che approfondisce il contesto di Piacenza quando Annibale arriva nel nostro territorio e prepara la battaglia della Trebbia. Abbiamo diviso la sala in 4 argomenti, genti commerci, culti e la guerra. Possiamo rendere conto degli eserciti che Annibale incontra e che vengono assorbiti, come i Celti, che con Liguri ed Etruschi continuano a tornare nella narrazione e nei ritrovamenti, nella vita materiale di tutti i giorni, ma anche le monete, le dracme padane con cui venivano pagati gli eserciti, e le ghiande missili che sono i proiettili usati dall’esercito romano. I nostri sono leggermente più tardi rispetto all’epoca di Annibale, però sappiamo che lui aveva i frombolieri delle Baleari, utilizzati nella battaglia della Trebbia sia dall’uno che dall’altro schieramento”.

Altro pezzo da novanta della collezione è il fegato etrusco. “Gli etruschi erano presenti dal sesto/quinto secolo a.C. Su queste popolazioni si impiantano poi i romani, e la città di Piacenza nasce da questo melting pot di culture differenti. C’è un Ara di età romana che nomina però le matrone che sono celtiche, a testimonianza che i Celti sono rimasti nel tessuto sociale. E infine delle antefisse di via Benedettine che facevano parte di un tempio etrusco italico, un tipo di culto che proviene dall’oriente ma che viene portato dai romani”.

In particolare Arti e Pensieri si occuperà di far divertire giovani e meno giovani nelle attività per famiglie predisposte nei weekend. Si potrà modellare un a personalizzata ghianda missile in argilla e incidere sulla superficie le proprie iniziali, scoprire i segreti delle armi di allora e quale evoluzione abbiano subito nel corso dei secoli. Oppure si potrà esaminare le tecniche militari degli eserciti dall’età repubblicana al tardo impero, anche grazie alla ricostruzione a grandezza naturale di un soldato romano. 

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Annibale, dal 16 dicembre alla scoperta di un altro tesoro piacentino a Palazzo Farnese

Dopo la “Salita al Pordenone”, la Fondazione Piacenza e Vigevano questa volta fa scendere l’affezionato pubblico piacentino nei sotterranei di Palazzo Farnese, recentemente restaurati e pronti per accogliere grandi e piccini in una esperienza immersiva “Annibale, un mito mediterraneo”, mostra che approfondisce dettagli e curiosità del leggendario condottiero cartaginese attraverso modalità anche innovative di facile presa su una fetta di cittadinanza giovane: “Purtroppo la storia oggi è poco studiata, serve coinvolgere i ragazzi con un linguaggio adatto – così sottolinea Massimo Toscani l’idea di fondo della mostra -, Annibale è un personaggio che gira tutto il Mediterraneo, facendone a suo modo crocevia storico importantissimo”.

La mostra, visitabile dal 16 dicembre, è stata curata da Giovanni Brizzi, professore ordinario di Storia romana presso l’Università di Bologna dal 1986. “Annibale è quanto di più simile ad Alessandro Magno. In un suo sogno – racconta – supera le Alpi grazie all’incontro con un semidio. Dopo il 218 a.C, quando ci fu la Battaglia della Trebbia, nel 188 a.C ci fu la distruzione del Regno di Siria per mano dei Romani, e contemporaneamente nel 187 viene costruita la Via Emilia, Piacenza diviene non più punta di diamaneìte ma terminale di un limes. Annibale nella sua vita ha avuto molti fallimenti, ma è stato al contempo grande fattore di mutamento, di lui restano le sue straordinarie intuizioni”.

All’anteprima ha partecipato anche Marco Podini della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Province di Parma e Piacenza. “Vorrei subito sottolineare la rilevanza scientifica – ha sottolineato -, non è una mostra legata alla cultura materiale, ma si serve di essa per raccontare una storia. Annibale rappresenta solo una premessa per l’aatività futura, che prevede nel 2020 la collezione romana dei Musei di Piacenza”. Un inizio dunque, anche a livello culturale per tutta la città, che ha visto recentemente un ricambio all’assessorato alla Cultura, passato a Jonathan Papamarenghi, il quale ha voluto rimarcare l’importanza e il contributo “dato dalla Diocesi”.

Ovviamente per un progetto importante come quello presentato quest’oggi servivano sponsor di peso, come lo è Maurizio Crepaldi, Direttore Territoriale Piacenza Pavia di Cariparma Crédit Agricole. “Importante far conoscere Piacenza, città che ha un elevato potenziale, soprattutto a livello culturale”. L’attesa è tanta per una mostra che dopo i numeri di Guercino, Pordenone e Misteri della Cattedrale (130 mila visitatori) è pronta a far scoprire un altro pezzetto del grande mosaico storico piacentino.




Il mito mediterraneo di Annibale si appresta a “invadere” Piacenza

Annibale quello degli elefanti, Annibale il grande condottiero, Annibale della battaglia della Trebbia, che sfidò Roma e il suo impero, Annibale, un mito mediterraneo. In molti modi si ci si può ricordare di questo pezzo della nostra storia antica, anche attraverso le nostre eccellenze.

Dal 16 dicembre fino al 17 marzo Piacenza con un evento culturale di spessore si candida a ripetere il successo del Guercino, andando alle radici grazie a un lavoro d’equipe notevole: per la mostra “Annibale, un mito mediterraneo”, fulcro su cui ruoteranno gli eventi collaterali, oltre alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, promotrice in coabitazione con Comune, Diocesi, Musei di Palazzo Farnese, ci sarà il patrocinio di Destinazione Emilia, Piacenza Musei in rete, il MiBac, Provincia, col contributo di Regione, Camera di Commercio e Iren, Crédit Agricole e la collaborazione di Capitale Cultura e Fondazione Cineteca Italiana. A curare la mostra sarà Giovanni Brizzi, autore di diverse pubblicazioni su Annibale, mentre le attività per la famiglia e per la scuola saranno curate da Arti e Pensieri.

Come ha sintetizzato il presidente della Fondazione Massimo Toscani infatti, “E’ una mostra insolita per questa città, forse più abituata ad altro. Ci saranno molti fatti narrati, con una parte multimediale molto interessante, coniugando elementi antichi con la tecnologia. Abbiamo scelto Annibale anche perchè Piacenza non deve essere solamente la città vicino Milano, ma avere una sua identità. La mostra è particolarmente diretta ai giovani, per riprendere un senso della storia”.

Un regalo di Natale perfetto alla città, viene da pensare osservando la data di inizio della Mostra. “Rimarranno sorpresi anche tutti coloro che verranno da altre città – ha sottolineato il vescovo Gianni Ambrosio -, dobbiamo sempre pensare a quello che proponiamo e riflettere su quanto sia educativo per le nuove generazioni, così facendo il mondo stesso diventerebbe un po’ più giovane. Chi ignora la propria provenienza ignora il proprio futuro”.

L’evento potrebbe essere occasione per smentire i cittadini che definiscono “triste” la città, che non c’è mai nulla da fare. “Spesso ci guardiamo allo specchio da soli e ci diciamo che siamo brutti – ha considerato la sindaca Barbieri -, abbiamo l’occasione per fare un percorso immersivo attraverso varie tecniche narrative all’interno della Piacenza romana”.

Sono gli studi TWO SHOT e Gli Orsi Studio ad aver progettato l’esperienza del visitatore. “Useremo tecniche come l’installazione con video, scrittura e audio – spiegano -, era necessario un racconto su più livelli che potesse essere apprezzato sia da un bambino che da una persona adulta. Non vediamo l’ora di cominciare, in particolare ci concentreremo in alcune stanze dedicate, una sull’humus da cui proviene Annibale, in una seconda cammineremo direttamente con Annibale negli ambienti in cui fu protagonista e nelle battaglie. Tutti gli aspetti storici sono stati approfonditi col curatore della mostra, il prof. Giovanni Brizzi”. “Emerge – ha spiegato lo storico – un patrimonio immateriale dagli oggetti archeologici presentati. Il mito di Annibale si salda con la città di Piacenza”.

Ariberto Fassati, presidente di Crédit Agricole ha speso parole al miele per la cultura piacentina. “L’arte e la cultura vanno dove le cose funzionano, siete molto meglio di quello che voi stessi credete, è Milano che si potrebbe considerare fortunata ad essere vicino a Piacenza, un’oasi con una cultura molto avanzata”.

Info su biglietti e orari al sito: https://www.annibalepiacenza.it/

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Annibale, Fondazione e Teatro Gioco Vita regalano sorrisi con “Memorie di un elefante”

“Annibale, memorie di un elefante”, ha regalato emozioni ai bambini presenti alla prima nazionale dello spettacolo corealizzato da Fondazione Piacenza e Vigevano e Teatro Gioco Vita, e presentato nel teatro di via Santa Franca. Tre attori soltanto in scena per molti personaggi, da Scipione a Magone, dal proprietario di un circo e tanti altri, Annibale, il console Longo, il prefetto Dasio e il gallo Magilio, per citarne alcuni. Ognuno dei tre racconta a proprio modo l’epica avventura del condottiero Cartaginese, regalando momenti goliardici e più istruttivi e di riflessione. L’elefante Surus è il protagonista indiscusso, tiene viva tutta la storia entrando in scena soltanto a fine spettacolo, lasciando a bocca aperta tutti, adulti e bambini.

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Annibale, al via le iniziative con “Memorie di un Elefante”. Toscani: “Una bella scommessa”

Annibale è famoso per molti motivi, perchè cerco di minare la strapotenza dell’Impero Romano combattendolo sul suo territorio, come condottiero cartaginese, e poi per gli elefanti, che usò per valicare le Alpi e giungere nella Pianura Padana. Da qui nasce l’idea dello spettacolo “Annibale: memorie di un elefante”, che sarà in prima nazionale al Teatro Filodrammatici venerdì sera (ingresso a inviti) e poi in tour in altri teatri d’Italia. Alla presentazione questa mattina a Palazzo Rota Pisaroni c’erano attori, regista, Massimo Toscani, presidente della Fondazione Piacenza e Vigevano che con Teatro Gioco Vita è anima di questo progetto “pensato per le scuole e per i ragazzi”, nonchè Diego Maj, direttore artistico che dal 1971 regala ai bambini spettacoli loro dedicati. “Abbiamo voluto raccontare la Storia in modo scherzoso – ha puntualizzato Toscani -, è un modo nuovo per insegnarla. Spesso si commette l’errore di pensare alla Storia solo come un susseguirsi di eventi, così non è“.

Cercare di fare cultura è importante, e questo traspare dalle parole dei protagonisti di questa produzione. “Investire nella cultura dimostra coraggio e lungimiranza – sottolinea Maj -, può fare da volano a una città che sta cambiando. Molto importanti sono stati i recenti incontri di formazione al Teatro Gioia, siamo contenti i anticipare una serie di manifestazioni su Annibale”.

Lo spettacolo è interpretato da Giorgio Branca, Michele Cafaggi e Nicola Cavallari che ne cura anche la regia, prendendo spunto da un accadimento storico per rivisitarlo in un’altra chiave. “Durante le prime riunioni abbiamo pensato subito a chi rivolgere la nostra attenzione. Gli spettacoli per bambini e ragazzi sono spesso visti come qualcosa di serie B, non è vero, anzi, rappresentano un valore in più. Abbiamo usato la leggerezza nella storia, che rappresenta la contaminazione di più arti, dalla clownerie alle arti visive. E’ uno spettacolo filologico“.

Le musiche sono curate da Francesco Brianzi, che fu allievo di Cavallari in uno dei suoi laboratori teatrali. “Ho riflettuto su cosa fosse per me il Trebbia – ha considerato -, ho una formazione classica, ma con contaminazioni di rock, pop e cantautorato, questo nello spettacolo si vede”. Dal 16 dicembre 2018 al 17 marzo 2019 ci sarà anche la mostra evento dedicata ad Annibale.

Insomma, se l’arma segreta di Annibale per vincere la sua battaglia furono gli elefanti, l’arma segreta per conquistare bambini e adulti (insegnando anche un po’ di storia) in questo caso è l’ironia.

 




Grandi appuntamenti presso la Fondazione, tra Cazzullo, Annibale e il mondo dei ricercatori

Importanti appuntamenti in vista alla Fondazione Piacenza e Vigevano, con ospiti di spessore nazionale e di qualità. Il 22 presso la sede storica degli appuntamenti culturali dell’Ente, l’Auditorium, ci sarà Aldo Cazzullo che presenterà la sua ultima fatica letteraria, “Giuro che non avrò più fame”, in cui l’autore ripercorre la storia dell’Italia dal dopoguerra in avanti, raccontando di come da Nazione ferita si sia trasformata in potenza mondiale. Scrive Cazzullo: “avevamo 16 milioni di mine inesplose nei campi. Oggi abbiamo in tasca 65 milioni di telefonini, più di uno a testa, record mondiale. Solo un italiano su 50 possedeva un’automobile. Oggi sono 37 milioni, oltre uno su due. Eppure eravamo più felici di adesso”.  

Altro appuntamento da segnare in agenda è venerdì 23 novembre al Teatro Filodrammatici con lo spettacolo “Annibale, memorie di un elefante”, prima nazionale in collaborazione con il Teatro Gioco Vita, in cui viene narrata la storia del leggendario generale che ebbe l’intuizione di provare a minare la strapotenza dei romani combattendoli sul loro territorio. Lo spettacolo trae spunto da un avvenimento storico: la battaglia della Trebbia, in cui si fronteggiarono gli eserciti cartaginese e romano, guidati rispettivamente dal grande generale Annibale e dal giovane Publio Cornelio Scipione. Per l’occasione molte arti confluiranno nella rappresentazione: dalla clownerie alla giocoleria passando per la visual comedy. Con una sorpresa finale per gli spettatori.

Infine l’ 1 dicembre una sezione dedicata al mondo dei ricercatori con una lectio magistralis di Fabiola Gianotti, direttore generale del CERN, per capirne di più sulle origini dell’universo, mentre nella seconda parte “Gli enigmi e il futuro dell’evoluzione della vita sulla terra”, con Telmo Pievani, ordinario Dipartimento di biologia dell’Università di Padova, e “Il mestiere di ricercatore in un istituto internazionale e con la passione per il rock e la letteratura” con Paolo Soffientini, ricercatore IFOM-Istituto Firc di Oncologia Molecolare, musicista e scrittore. La giornata è resa possibile dalla Federazione delle associazioni Scientifiche e Tecniche, dalla Fondazione Piacenza e Vigevano e dall’Unione Giornalisti Italiani Scientifici, con il patrocinio di Politecnico, Università Cattolica, Confindustria, Associazione Edoardo Amaldi e Fondazione Ordine Giornalisti. I giornalisti interessati ad acquisire i crediti (4 CFP) sono invitati a registrarsi sulla piattaforma S.I.Ge.F. (Sistema informatizzato gestione formazione).

Per quest’ultimo appuntamento è richiesta l’iscrizione dei partecipanti sul sito www.fast.mi.it. 

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“Annibale, un mito mediterraneo”, tra ricerca storica e tecnologia la mostra a Palazzo Farnese

Dopo duemila anni, Annibale torna in Italia.

Dal 16 dicembre 2018 al 17 marzo 2019, Palazzo Farnese di Piacenza ospita una mostra che ripercorre l’epopea del grande condottiero cartaginese.
L’esposizione Annibale. Un mito mediterraneo, curata dal professor Giovanni Brizzi, accademico italiano e massimo esperto di Annibale, è un viaggio nella storia del Mediterraneo all’epoca delle Guerre Puniche, attraverso la vicenda dell’uomo che osò sfidare Roma. Tecnologia e ricerca storia si uniranno per offrire allo spettatore un’esperienza indimenticabile, permettendogli di immergersi in quel periodo storico così particolare.

“Dopo la grande operazione dedicata a Guercino – dichiara Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano – e il percorso di salita sulla cupola della Cattedrale di Piacenza, la Fondazione di Piacenza e Vigevano promuove un nuovo, entusiasmante progetto che ripercorre la vita e le gesta del condottiero cartaginese Annibale”.
“Annibale. Un mito mediterraneo – continua Massimo Toscani – è sì una mostra; in esposizione ci saranno infatti, importanti reperti storici, ma è anche un’iniziativa sorprendente che immerge, fisicamente, il visitatore all’interno di un contesto storico ricostruito attraverso le più innovative tecnologie. Una storia, quella di Annibale, narrata in Palazzo Farnese, che riporterà al centro dell’attenzione una zona geografica importante e addirittura decisiva come quella del Mediterraneo, il Mare nostrum, centro nevralgico alla base dell’evoluzione commerciale, sociale, politica, culturale dell’intera Europa, tornato ora elemento essenziale in questo periodo storico”.

“La mostra ha due cuori e due linee direttive – spiega il curatore Giovanni Brizzi – da un lato Annibale, un personaggio che viene visto come maieuta, colui che muterà per sempre natura e destini, non solo di Roma e dell’Italia, ma dell’intero Mediterraneo. Dall’altro, la città di Piacenza, balcone privilegiato da cui si osserva questo passaggio e nucleo tematico che riguarda anche e soprattutto l’Italia romana. Nel 218 la città è la porta sulla piana del fiume Po che deve esser conquistata e trasformata, ma in seguito alle mutate condizioni del Mediterraneo, alla fine della guerra annibalica, Placentia diventerà il punto terminale a settentrione della res publica romana segnando il confine di quella che all’epoca era l’Italia”.

La mostra, valorizzata da una declinazione creativa del progetto ideata da TWOSHOT e da Gli Orsi Studio di Milano, con la supervisione scientifica del curatore, è promossa dalla Fondazione Piacenza e Vigevano, dal Comune di Piacenza, dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio e dai Musei di Palazzo Farnese, con il patrocinio del MiBAC, della Provincia di Piacenza, di Musei in Rete, di Destinazione Emilia, col contributo della Regione Emilia Romagna, della Camera di Commercio di Piacenza, di Iren, in collaborazione con Capitale Cultura e Fondazione Cineteca Italiana di Milano; main partner Credit Agricole – Cariparma; media partner Libertà.

Ci si soffermerà in particolare sugli aspetti strategici, militari e politici della seconda guerra punica, con suggestive rappresentazioni che vedono schierati Romani e Cartaginesi nelle principali battaglie del conflitto, a cui si aggiunge una sala interamente dedicata all’importanza strategica di Piacenza e della via Emilia. Previsti altresì alcuni eventi collaterali. 

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Dalla Fondazione 100 mila euro per la mostra su Annibale in programma a Palazzo Farnese

E’ stato sottoscritto un protocollo tra comune di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano per valorizzare gli spazi museali di Palazzo Farnese, in vista dell’evento Annibale – Un mito mediterraneo, previsto per il prossimo autunno. L’obiettivo è promuovere il patrimonio artistico-culturale e rendere sempre più la cultura protagonista nel rilancio e nella riqualificazione della città: Palazzo Farnese è sede ideale per l’organizzazione di iniziative a carattere internazionale, che ne valorizzano il ruolo in un contesto ultra territoriale, in grado quindi di costituire anche un polo di attrazione turistica non solo locale.

Il documento impegna le parti – ciascuna nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto delle reciproche autonomie – ad operare in modo sinergico per la valorizzazione nelle strutture museali di piazza Cittadella. In particolare, in vista dell’evento dedicato al condottiero cartaginese, vengono fissate competenze ed aspetti organizzativi, ma anche evidenziata la necessità di realizzare un adeguamento strutturale, funzionale alla realizzazione della mostra, che sarà collocata nei locali sotterranei di Palazzo Farnese.

Dal punto di vista organizzativo, il protocollo prevede la costituzione di tre comitati, tutti con segreteria operativa in via Sant’Eufemia: il Comitato d’onore, del quale fanno parte il sindaco di Piacenza ed il presidente della Fondazione Piacenza e Vigevano; il Comitato scientifico, costituito da esperti nell’ambito archeologico e storico/artistico, per le attività connesse allo svolgimento della mostra e delle iniziative collaterali, con particolare riferimento al progetto, ai programmi espositivi e alle opere da esporre; il Comitato Esecutivo, con ruolo di controllo e coordinamento delle attività svolte.

Per la realizzazione della mostra saranno realizzati alcuni interventi, a cura e spese della Fondazione, relativi all’installazione di un impianto di deumidificazione. Il costo previsto per l’intervento, che consentirà di poter contare su una nuova dotazione indispensabile per l’allestimento del nuovo Museo archeologico, è pari a 100mila euro.